Top Prodotti 2024: la Guida Completa ai Preferiti da Provare 😍

Superato il Natale, sembra che gli ultimi giorni dell'anno snocciolino via velocemente e quindi arriva il momento di tirare i remi in barca e prepararsi a ricominciare, portandoci dietro quel che merita.
Con questa idea in mente, ormai da un paio di anni, vi propongo un lungo ma spero interessante recap dei migliori prodotti che ho incontrato nel corso del 2024.

Sono convinto che ci saranno tantissime novità nel 2025, ma se c'è qualcosa che è valso la pena acquistare o riacquistare, perché lasciarlo indietro?
Quindi eccoci qui, ma come gli altri anni non posso ovviamente raccontarvi tutto quello che davvero mi è piaciuto, ma seleziono solo due o tre prodotti TOP per ogni mese, con qualche menzione d'onore che secondo me merita almeno una chance.

Ovviamente vi parlerò solo delle novità o comunque delle scoperte che ho fatto, e non dei prodotti che magari amo già da tempo ed ho riacquistato. E qui e lì troverete qualche spoiler sulle future recensioni.

Gennaio

Già il due Gennaio 2024 avevo iniziato con le mie recensioni con due prodotti per lo styling dei capelli di Alverde, entrambi molto validi ma forse qui cito lo Spray Fissante al fiore di loto e al riso viola bio.

Si tratta a tutti gli effetti di una lacca per capelli, che aiuta a tenere la piega senza incollare o appesantire. A farla finire fra i migliori prodotti dell'anno è il fatto che si tratta di un prodotto con ingredienti naturali, che stavo per riacquistare per la terza volta (e questo la dice lunga) se non fosse andata sold out quando ho rifatto un ordine da DM. Aggiungeteci anche che il costo è accessibile e si può travasare in contenitori più piccoli perché il flacone non è sotto pressione, quindi perfetta per i viaggi.

Un prodottino che costa poco, funziona bene e che non possono non fare entrare in questa lista perché sicuramente riacquisterò è il Baby Tint di Revolution Make Up, una tinta per guance e labbra.

Se volete ravvivare le labbra e le guance in un solo colpo, facilmente, con un prodotto facile da stendere e con una buona durata, allora queste Baby Tint sono perfette per voi. A me è piaciuta moltissimo la tonalità Blush perché si adatta molto bene ai miei colori naturali, ravvivando dove serve, e soprattutto con una texture sottile, ed un bel finish luminoso ma non troppo. È piccolino è vero, ma anche il prezzo lo è. Qui la recensione completa.

Il 2024 è stato anche l'anno della viralità online dell'olio di rosmarino, usato soprattutto per contrastare la caduta dei capelli e rinforzarli nella ricrescita, teoria che è stata poi sfatata, come spiegavo qui, ma per me è diventato un ingrediente che ho apprezzato, soprattutto in oli più completi come il Rosemary Mint Hair Oil di Sunny Isle.


È un olio capelli ricco, nutriente, con diversi attivi che si occupano della bellezza della chioma in generale, fra cui appunto anche oli vegetali, quindi una formulazione più completa, e che mi è piaciuto sia sulle lunghezze che sul cuoio capelluto. I benefici infatti che ho ottenuto sono vari: mi è sembrato che la mia cute fosse meno secca, meno pruriginosa e più sana in generale, ma mi pare abbia anche dato un bello slancio ai baby hair affinché crescessero e si rafforzassero. 
Qui trovate la recensione completa e per il resto vorrei provare la versione Lite di questo Rosemary Mint Hair Sunny Isle, ma intanto sto già usando un altro olio di rosmarino di cui parlerò più avanti.


Febbraio

Febbraio fortunatamente dura poco per cui la scelta dei prodotti migliori è più semplice. Inizio anche in questo caso da un prodotto Alverde, ovvero la Schiuma detergente Viso 3in1.

Credo che l'entusiasmo per le mousse detergenti per il viso sia un po' scemato, visto che la tecnologia cosmetica in questo senso ha fatto passi avanti e ormai si trovano face cleanser con le texture più disparate e anche ingredienti interessanti. Tuttavia questa di Alverde mi è sembrata una schiuma valida, facile e gradevole da usare, perfetta per pelli miste e normali esattamente come indicato dall'azienda. 
Per me  perfetta per la bella stagione, quindi la riacquisterò. Qui trovate maggiori dettagli.

Sempre a febbraio ho avuto modo di esplorare quella che non sembra una scoperta/novità, ed invece lo è, ovvero lo Hyaluronic Acid 2% + B5 di The Ordinary adesso arricchito con Ceramidi.


The Ordinary ha completamente dato una nuova vita al suo siero a base di acido ialuronico, con questa formulazione che a me è piaciuta molto più di quella originale. Infatti contenendo maggiori attivi idratanti e protettivi, come appunto le ceramidi vegetali, che lo rendono secondo me più efficace della versione base, soprattutto in termini di rinforzo della barriera cutanea. 
Qualche tempo più tardi The Ordinary ha annunciato che la tanto amata formulazione originale sarebbe tornata disponibile visto che è comunque fra i loro prodotti più richiesti, ma per me è questa con ceramidi la migliore del 2024. Qui la recensione completa. 

Sempre in termini di sieri e skincare, una delle scoperte più interessanti che non posso non menzionare è il The 6 Peptide Skin Booster di COSRX.


Al suo interno non manca nulla: ha peptidi di vario genere, niacinamide, sostanze idratanti e lenitive e tutto questo è racchiuso in un prodotto con un ottimo rapporto qualità-quantità-prezzo. Aggiungeteci anche che la texure è molto sottile, leggera, facile da utilizzare sia da solo che insieme ad altri prodotti. Lo ammetto, questo Booster di Cosrx non è il primo prodotto che riacquisterei perché dura parecchio e io amo cambiare, ma non posso non inserire questo siero coreano fra i TOP dell'anno. Se volete conoscerlo meglio, fate un salto qui. 


Marzo 

Non è facilissimo scegliere fra le tante recensioni di Marzo perché i prodotti validi che ho incontrato sono stati tanti, ma se devo indicarne qualcuno con un quid in più nomino sicuramente la Retinol Night Lotion di Biovene, di cui parlavo qui.


Di questa crema corpo mi è piaciuta la profumazione intensa, il potere idratante, nutriente, ma soprattutto la scelta degli attivi rigeneranti come appunto il retinolo, che spesso vengono utilizzati nella skincare per il viso, ma qui sono stati inserito in un prodotto corpo anche economico. È vero, io l'ho trovata praticamente solo online, ma se anche voi apprezzate certi tipi di formulazioni, allora farà al caso vostro. 
Spoiler: più avanti parlerò di una crema corpo con questi attivi, ma di un altro brand.

A proposito di skincare con attivi avanzati e appunto retinoidi, sempre a marzo vi ho parlato della Retinal Age Reverse Cream di Transparent Lab.

Sto esplorando i prodotti di Niche Beauty Lab in lungo e in largo, e questa crema viso al retinale mi è sembrata ottima sia per delicatezza che per completezza della formulazione, specie se si cerca un prodotto slow aging. Anche la sua texture è molto gradevole e questo la rende molto user friendly: se non siete esperti di skincare ma cercate un prodotto con retinal che non crei irritazioni, vi consiglio di dargli un'occhiata. Maggiori dettagli qui.

Sempre a marzo ho avuto modo di testare una novità lanciata dal brand coreano Axis-y, ovvero il Vegan Collagen Eye Serum.


Acido ialuronico, collagene, peptidi e niacinamide in un contorno occhi in gel facilissimo da stendere ma che soprattutto viene distribuito attraverso una sfera metallica che dà una bellissima sensazione di freschezza. Un prodotto delicato, gradevolissimo, che ho trovato idratante, ed elasticizzante, che secondo me si adatta un po' a tutti, sia che decidiate di farlo seguire da una crema o meno, e che conto di riacquistare soprattutto durante la stagione calda. Se volete conoscere meglio questo siero Axis-y fate un salto qui. 


Aprile

Anche ad aprile la situazione è stata più o meno come a Marzo: buoni prodotti, ma pochi ritengo davvero i migliori dell'anno, e fra questi c'è un altro contorno occhi in siero, cioè il Retinol De-puffing Eye Roll On di Biovène.

Anche in questo caso retinolo ma sempre in una formulazione abbastanza delicata che non dà secchezza ed irritazioni, facile da inserire nella skincare e con un prezzo piccolissimo che non guasta. L'unico neo di Biovène è che non riesco a trovarla se non online, e quindi faccio fatica ad esplorare tutto il brand come vorrei, ma pian piano riuscirò. Intanto la recensione di questo roll-on occhi vi aspetta qui.

Il suo colore l'ha fatto diventare virale ma è la sua sostanza che me lo ha fatto amare e che me lo fa inserire fra i preferiti, e mi riferisco al Soothing & Barrier Support Serum The Ordinary.

Ha un ottimo effetto idratante, ma è soprattutto la sua capacità di lenire e di darmi la sensazione di una barriera cutanea  più forte nel giro di pochissimo ad avermi colpito. Se cercate un siero antinfiammatorio, perfetto per le irritazioni cutanee, siano esse "spontanee", magari date dall'acne o dalla natura della pelle, o date da agenti esterni come il vento ad esempio, attivi aggressivi, la rasatura, allora questo di The Ordinary farà per voi. Ero a pochissimo da riacquistarlo in un recente ordine ma ho davvero tantissimi sieri da utilizzare quindi ho rimandato. Qui comunque la review. 


Maggio

Devo dire che invece maggio è stato molto più ricco di sorprese e novità per me, infatti andrò un po' più lungo rispetto agli altri mesi. La prima è stata la Maschera Contorno Occhi 2 in 1 di Geomar, uno dei prodotti che hanno lanciato più di recente. 

Forse la sua recensione non vi aveva entusiasmati o è passata sottobanco rispetto ad altre, ma io lo trovo un contorno occhi ottimo, idratante, nutriente e con un buon potere distensivo. Ma soprattutto è appunto un trattamento multifunzione che tra l'altro non solo ha ingredienti naturali ma costa anche poco quindi non posso lasciarlo indietro. Anche questo più volte stava per finire nel mio carrello, ma al momento ho rimandato.

Solo pareri positivi anche sul Saccharomyces Ferment 30% Milky Toner di The Ordinary, una delle tante novità che l'azienda ha messo in vendita nel corso del 2024.


Mi piace molto la tecnologia dietro a questo tonico lattiginoso: è ricco di sostanze fermentate che hanno effetti molteplici sulla pelle, idratando, lenendo ma anche esfoliando dolcemente il viso. Il risultato è luminosità, morbidezza ma anche una barriera cutanea sana proprio perché non viene aggredita da peeling più strong. Un prodotto che può essere usato tutti i giorni, che come vi raccontavo è facile da inserire nella skincare e che tra l'altro dura parecchio.

Già a marzo avevo iniziato a parlarvi di protezioni solari viso, ma una delle mie preferite è diventata la  UV Defense Me Daily Sun Essence SPF 50+ PA++++ di make p:rem.


Texture leggerissima sul viso, idratante e confortevole ma non untuosa, perfetta base per il make up ed un finish naturale, luminoso ma non grasso perché si asciuga bene. È semplice capire come mai questa protezione solare di make p:rem sia una delle migliori che abbia provato durante il 2024, e se ne avrò la possibilità proverò gli altri SPF di make p:rem. La recensione, se l'avete persa, è qui.


Giugno

Anche a giugno devo dire che ho avuto modo di parlarvi di bei prodotti, ed il primo è proprio un'altra novità di The Ordinary ovvero il loro Glycolipid Cream Cleanser.


È stata, come dicevo nella sua recensione, un po' una reazione allo Squalane Cleanser da parte dell'azienda, che ha voluto accontentare quelle pelli disidratate ma non eccessivamente secche, perché questo nuovo detergente viso in crema è più leggero, ha una consistenza meno oleosa pur non venendo meno la sua efficacia nel pulire la cute e rimuovere tracce di trucco. 
Ho davvero moltissimi detergenti viso di cui parlare nel 2025 e conto anche di raccontarvi i miei TOP, ma intanto lui lo recupererei. 

Altro prodotto molto carino da scoprire è sempre una novità ma di Transparent Lab, ovvero lo Scalp Calming Treatment.

Si tratta di un siero per il cuoio capelluto con un effetto idratante, lenitivo e anti infiammatorio, perfetto per chi come me ha una cute sensibile e propensa a seccarsi e screpolarsi. È stato facilissimo da usare e non mi unge i capelli, anzi è proprio leggero e fresco. Ammetto che usando già dei sieri rinforzanti in maniera costante, far entrare un altro siero per capelli nella mia routine non è semplicissimo, ma questo è l'unico motivo per cui non l'ho riacquistato. Ne parlo comunque qui.


Luglio

Non ve la siete molto filati ma per me la Real Ferment Micro Essence Neogen è uno dei prodotti skincare migliori del 2024.


È infatti un ottimo tonico, che uso essenzialmente come base per il resto dei sieri, perché idrata molto bene il viso, pur avendo una texture sottilissima che sembra quasi acqua. È fresca, non appiccicosa e si sposa bene con il resto dei prodotti con cui l'ho associata, ma questa essence Neogen secondo me non va sottovalutata perché può essere una buona alternativa per prenderci cura della pelle anche in quei periodi in cui non sopportiamo nulla sul viso, come ad esempio durante l'estate, o per chi ha una pelle molto grassa.
Più dettagli qui.

Un'altra novità The Ordinary di cui mi sono innamorato è lo Squalane + Amino Acids Lip Balm.


Era da un po' che faticavo a trovare un balsamo labbra che idratasse davvero e non mi costringesse ad applicarlo costantemente alla ricerca di comfort. Poi però ho iniziato ad usare questo di The Ordinary e finalmente non ho più sentito l'esigenza di darmi il burrocacao ogni due minuti. La sua particolarità sta nel fatto che non contiene solo agenti emollienti e protettivi, ma anche sostanze idratanti, quindi non si limita solo a creare uno strato occlusivo, ma ad agire effettivamente. Ci saranno sicuramente balsami labbra ancora più idratanti e nutrienti ma io intanto questo l'ho riacquistato. Se volete saperne di più fate un salto qui. 
  • La menzione d'onore di luglio va al Color Retouch della linea Color Sensation di Garnier, una tinta per andare a ritoccare la ricrescita bianca alle radici. Nella mia recensione non ne parlavo benissimo per quanto riguarda la durata, ma la sua praticità ed il costo mi hanno spinto a farlo diventare parte della mia routine. 

Agosto

Visto il clima caldissimo di questa estate, mi sono dedicato a testare texture davvero leggere, sottili, ma non inutili e in questo senso premio la Green Calm Aqua Cream di Kaine.


Un'altra azienda coreana che non conosco molto, ma ho avuto modo di provare due loro prodotti e questa crema gel merita una medaglia al valore perché è fresca, lenitiva, ma apporta un buon potere idratante e non unge. L'ho poi utilizzata anche nel periodo più freddo accompagnandola ad una crema più pesante, quasi fosse un siero e funziona bene ugualmente. La texture e altre info le trovate qui, intanto però vi lascio uno spoiler: voglio raccogliere in un unico post le mie creme gel preferite, fatemi sapere se può essere utile. 

Fra i tanti prodotti corpo provati nell'estate 2024, voglio dare un merito extra alla Crema Corpo Rivitalizzante Fresca di Greenique.


Idratante, nutriente, non untuosa o appiccicosa, fresca e con un'ottima profumazione che permane sulla pelle, e se ci aggiungete che è super economica non ci sono più motivi per non inserirla in questa lista dei migliori prodotti dell'anno. Ne potete leggere meglio qui. 


Settembre


Settembre è stato un po' più povero di vere e proprie chicche da portare con me anche nell'anno nuovo, ma non posso non citare la Purito SEOUL Wonder Releaf Centella Daily Sun Lotion SPF50+ PA++++.


Questa estate vi avevo raccontato la mia esperienza con i solari di Purito, mettendo a confronto le vecchie e le nuove formulazioni, ma quella che mi ha convinto è proprio la Wonder Releaf Sun Lotion perché su di me è la più leggera e soprattutto la meno lucida, aspetto che me la fa apprezzare tutto l'anno, inclusi i mesi più caldi.

Ottobre

Molto più ricca la lista dei favoriti di Ottobre che non può non aprirsi con il Maple Energy Infusing Serum di Dear, Klairs.


In un unico prodotto avrete un effetto idratante, lenitivo, nutriente e con attivi slow age, ma con una bellissima texture lattiginosa non pesante o untuosa. Secondo me questo siero di Dear Klairs merita più successo e penso possa piacere a tante tipologie di pelle e in periodi diversi dell'anno, d'estate per le più secche, d'inverno per le normali e miste. Se volete approfondire basta andare qui.

Altro prodotto promosso di ottobre è il Siero Notte Illuminante con il 10% di Vitamina C Pura di Garnier.


Non credo che nella grande distribuzione ci siano sieri viso simili: acido ascorbico puro ad alta concentrazione in una formulazione comunque facile da gestire, idratante, ma soprattutto dall'effetto antiossidante e illuminante. Certo bisogna stare attenti al fatto che non ossidi, ma nella mia recensione trovate tante dritte per farlo durare al meglio. 

Terzo posto fra i migliori per queste maschere viso in tessuto di APLB.


Le Glutathione Niacinamide Sheet Mask hanno un'ottima formulazione che le rende molto idratanti, vagamente illuminanti ed in grado di rinforzare la barriera cutanea. Aggiungeteci che costano meno di un euro e capirete perché se avete la pelle da normale a secca non potete lasciarle sullo scaffale (virtuale in questo caso). La recensione completa.
  • La menzione d'onore in questo caso va ad un altro ritocco radici, ovvero il Ritocco Perfetto Permanente di L'Oréal, un ottima tinta, facile da usare ma che per me costa un po' troppo per poterla acquistare in modo costante. 

Novembre

Vi confesso che invece faccio un po' fatica a selezionare pochi prodotti dalle recensioni di Novembre perché i TOP sono parecchi. Il primo è sicuramente la Miracle Youth Eye Cream di Village 11 Factory.


Un trattamento per la zona del contorno occhi, specie per chi ha una pelle più secca e matura, che distende e nutre ma che ha un effetto anti age grazie alla presenza di retinolo. Un prodotto assolutamente delicato, perfetto se non avete mai provato la Vitamina A, anche da usare su tutto il viso. Scopritela meglio qui.

E a proposito di retinolo per principianti, non posso non citare il Gentle Rejuvenation Serum della linea Transparent Lab di Niche Beauty Lab.


Anche in questo caso perfetta calibrazione della percentuale di retinoide per avere un effetto levigante e illuminante senza però stressare la pelle con secchezza e irritazioni. In realtà, come spiegavo, è tutta la formulazione a prendersi cura del viso e soprattutto ha una texture sottile e facile da implementare nella skincare. 

Torno un attimo in corea con la Bean Essence di Mixsoon, uno dei prodotti più virali dell'anno e che mi sono piaciuti di più.


Ancora una volta sostanze fermentate, che in questo 2024 hanno spopolato in cosmesi, per un prodotto che vuol essere idratante, lenitivo e dolcemente rigenerante. Una texture particolare, che però è piacevole sul viso, mi è sembrata avvolgente e non appiccicosa, ma ricca. Al contrario della essence di Neogen qui secondo me abbiamo un vero e proprio siero per pelli un po' più esigenti che a me ha stupito per l'effetto ricostituente che ha sul mio viso, anche dopo la rasatura. Ve lo racconto più in dettaglio qui.
  • Le mie menzioni di onore per Novembre vanno alle maschere in tessuto di Geomar, che l'azienda ha riformulato, e alle nuove di Fria K Beauty Inspired, che sono state aggiunte alla gamma più di recente. Entrambi i brand propongono trattamenti davvero funzionali, con piccoli prezzi che sicuramente riacquisterò ancora in futuro. 

Dicembre

L'ultimo mese di questo 2024 è andato meglio di quanto pensassi e avevo ancora qualche chicca nelle mie recensioni. La prima è la Ultra Collagen Steam Cream di The Skin House con Retinolo e Niacinamide.


È una crema viso ricca di attivi che fanno bene alla mia pelle, ma soprattutto con una texture estremamente avvolgente e carezzevole. Io ironicamente ho intitolato la mia recensione dicendo che piace anche alle mamme, perché mi ha ricordato un po' le creme da profumeria ma secondo me con ingredienti più funzionali. Un ottimo ultimo step della mia skincare serale. 

E sempre fra i migliori prodotti dell'anno metto anche le maschere Hydrogel V-Zone Mask di Acty Mask.


Ho messo alla prova praticamente tutta la linea Golden Age, ma le V Zone mi sono sembrate particolarmente innovative: sono infatti studiate per prendersi cura della zona bassa del viso e del collo, ma al contrario di altre maschere simili, queste di Acty, grazie alla tecnologia Hydrogel, non scivolano via. Io le ho già riacquistate anche perché hanno una bella azione tonificante che su queste aree specifiche serve proprio, avendo superato i 30 da un po'.

A proposito di riacquisti, ho amato (anzi sto amando, ce l'ho ancora in uso ovviamente) l'Hair Density Scalp Treatment di Transparent Lab.


Non è solo un siero rinforzante e anti caduta per i capelli, ma è proprio un trattamento anti age, che promette addirittura di ridurre la comparsa dei capelli bianchi. A me ha stupito la sua azione stimolante, noto tantissimo l'aumentare dei baby hair durante il periodo di utilizzo. Ho sicuramente altri sieri da testare, quindi una volta terminata anche la seconda confezione di questo di Transparent Lab passerò ad altro, ma sicuramente lo riacquisterò ancora e ancora. Se volete conoscere la mia esperienza completa vi aspetto qui. 

Termina qui la mia lista dei preferiti dell'anno, e lo ammetto non è stato facile, anche perché per fortuna ho saputo scegliere bene cosa utilizzare, non incappando di flop particolari.

Non mi resta che ringraziarvi tantissimo per questo anno insieme: spero che anche solo in minimissima parte vi abbia tenuto compagnia, e vi abbia aiutato con le vostre scelte beauty. 
Spero che il 2025 sia un anno altrettanto ricco e interessante!




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Non solo Netflix: i film di Natale top su Prime Video, Disney+, Apple Tv e Paramount Plus

Dopo aver spulciato in lungo e in largo le novità natalizie di Netflix, sono passato a tutte le altre piattaforme di streaming, che indubbiamente hanno meno da offrire rispetto alla Big N, ma non per questo sono del tutto esenti da spunti interessanti.


✨Prime Video ✨


Il sito streaming di Amazon quest'anno ha aggiunto diversi film natalizi al suo catalogo, molte commedie Hallmark più o meno recenti, e qualche novità. Ho pescato un po' dal mucchio ed ho visto Un Natale Indimenticabile, con Celeste Desjardins e Brett Donahue.

La principessa Colette non è esattamente la tipica reale, anzi ama uscire dal protocollo anche sotto le feste e soprattutto ha un sogno poco legato all'etichetta e alla discendenza regale: sogna di fare la stilista. Un giorno, a seguito di un piccolo incidente, perde temporaneamente e finisce per fare davvero la stilista per il famoso designer W.James, realizzando il suo sogno. Ma deve recuperare la memoria e riscoprire le sue origini per poter proseguire.


Sono sempre poco propenso a guardare film di natale che hanno anche solo vagamente a che fare con principi e principesse perché sono quelli che trovo assolutamente poco credibili. Già parliamo di un genere che richiede uno sforzo immaginativo non scarso, se poi ci mettiamo di mezzo situazioni e personaggi che difficilmente possono risultare plausibile, diventa un triplo salto carpiato nell'irrealismo. Io preferisco mantenere un minimo i piedi per terra dove possibile, oppure buttarmi sul fantasy in piena regola. Purtroppo Un natale Indimenticabile non mi ha fatto cambiare idea su questa mia convinzione, perché è un filmetto fine a se stesso, scarsamente convinto e convincente, fatto giusto per impiegare quell'ora e mezza senza alcun interesse per quello che passa sullo schermo.


Le dinamiche sono infatti stantie, plasticose, poco accattivanti, la recitazione è piatta, e gli snodi della storia sono estremamente banali e prevedibili.
Non mi è arrivata nemmeno quella effusione di romanticismo, dolcezza e appunto atmosfera festiva che invece ci doveva essere.
Probabilmente avrò scelto io male il titolo da vedere, e ci sono dei film natalizi con principi, re e regine che vale la pena recuperare, ma Unforgettable Christmas non è fra questi.

Il 3 dicembre su Prime Video è arrivato una sorta di special intitolato Jack Whitehall Missione Natale, con protagonista l'attore comico inglese nei panni di se stesso. 

Jack Whitehall si trova infatti negli Stati Uniti e deve rientrare per natale nel Regno Unito per festeggiare con la sua famiglia, e per questa missione si farà aiutare da alcuni amici famosi, come il presentatore americano Jimmy Fallon, ma non solo. Lungo la sua strada, che non sarà semplice ma costellata di avventure strampalate, incontrerà tanti altri artisti e personaggi famosi, come Dave Bautista, Rebel Wilson e Michael Bublé che in qualche modo lo aiuteranno o gli metteranno i bastoni fra le ruote. Riuscirà ad arrivare in tempo per Natale?

Non sapevo che Jack Whitehall, che io avevo visto in Jungle Cruise, avesse al suo attivo tutta una serie di questa tipologia di film che sembrano quasi dei reality o comunque dei documentari d'avventura in cui vive esperienze diverse e particolari, magari in compagnia di amici e familiari. Un genere di intrattenimento che a me non fa impazzire: lo trovo decisamente posticcio, quasi un mockumentary parodistico, e appunto poco credibile. Anche in questo caso, il tentativo di Whitehall di far passare come spontanee e naturali le sue avventure, non riesce fino in fondo, o per lo meno, a parte qualche scenetta più divertente, e qualche paesaggio particolarmente affascinante, non mi ha molto coinvolto. 

Vi raccontavo ad esempio che A Nonsense Christmas with Sabrina Carpenter è carino perché non fanno finta che ciò che vediamo non sia sapientemente preparato, ma hanno saputo amalgamare e rendere divertente anche il dietro le quinte. Nel caso di Jack Whitehall in Time for Christmas non ci provano nemmeno, anzi fanno di tutto per far sembrare "realistico" qualcosa che non lo è e si vede.
Almeno la durata di poco più di un'ora fa sì che non diventa troppo noioso da seguire.

Circa un mese dopo rispetto all'uscita al cinema, il 12 Dicembre, è arrivato su Prime Video Uno Rosso, il film d'azione fantasy con un cast altisonante fra cui Dwayne Johnson, Chris Evans, Lucy Liu e Kiernan Shipka.


La Task Force ELF, che si occupa della sicurezza del vero Babbo Natale - che non è proprio un vecchietto panciuto, ma un daddy palestrato - , è entrata in allarme quando appunto Nick, questo il nickname di Santa Claus, è scomparso misteriosamente. Così il capo della sicurezza del Polo Nord Callum "Cal" Drift, dovrà collaborare con l'hacker e il cacciatore di taglie Jack O'Malley per ritrovare Babbo Natale e salvare il Natale.

Ho cercato di riassumere al minimo la trama di Uno Rosso perché parlarne di più rischierebbe di togliere piacere a chi ha intenzione di vederlo. Per me però, lo dico subito, è abbastanza evitabile, o per lo meno, se vi piacciono i film di azione con una forte componente fantasy, con una vena comedy messa qui e lì, e non vi interessa che la trama sia particolarmente originale, allora potrebbe anche tenervi compagnia.
Per me Uno Rosso fallisce nell'impresa proprio perché ha una storyline fin troppo stravista e a nulla serve un cast di volti noti per rianimare una vicenda che, come direbbero gli americani, "fall short", non è all'altezza delle aspettative. Infatti, dopo un inizio interessante, il ritmo si incastra in dialoghi troppo lunghi e un derivatismo troppo marcato per riuscire a rendere il film di Jake Kasdan particolarmente diverso ed originale. Anche da un punto di vista più tecnico, le scene in CGI sono particolarmente sgamabili e la durata è eccessiva per il genere in cui si inserisce Red One.

La cosa peggiore però per me è stato il tentativo goffo di inserire ad ogni costo la storia strappalacrime del padre assente e del figlio adolescente, perché è estremamente superficiale e scarsamente coinvolgente, oltre che chiaramente inserita per pompare calore e moralismo al film. 
Penso che solo un pubblico di giovanissimi che magari apprezza certe scene d'azione e appunto questo cast, o chi non vuole la tipica commedia natalizia sdolcinata, possa trovare interessante Uno Rosso, per il resto mi sembra evitabile.


 ✨Apple Tv +✨


Pare che quest'anno Apple Tv+ non abbia pensato a molte novità natalizie, ma ce n'è una che merita forse più di tutte quelle che ho visto quest'anno, e mi riferisco a La più mirabolante recita di Natale, adattamento dell'omonimo romanzo di Barbara Robinson e disponibile dal 12 Dicembre.


Nella piccola città chiamata Emmanuel si prende molto sul serio la recita di Natale che si tiene ogni anno, ma a seguito di un piccolo incidente della signora Armstrong, direttrice e custode della tradizionale recita, sarà Grace (Judy Greer) a dirigerla per la primissima volta. Non sarà facile per la donna visto che si ritroverà tutta la cittadina contro quando anche i temutissimi Herdman si imporranno per prendere parte alla rappresentazione della natività. Gli Herdman sono infatti sei fratelli, capeggiati da Imogene, i cui genitori misteriosamente non sono mai a casa, ma che soprattutto sono dei veri e propri bulli con grandi e piccini. Ma Grace non se la sentirà di escluderli, specie una volta visto il loro entusiasmo, e i piccoli monelli si riveleranno molto più sensibili di quanto possano sembrare.


Nonostante la forte connotazione cristiana, che rende la storia decisamente legata alla religione, La più mirabolante recita di Natale è un film dolce, coccoloso, come appunto una fiaba, ma che sa fare anche ridere, stemperando un po' l'eventuale eccesso di sentimentalismi, e riflettere, con un bel messaggio di fondo. L'argomento della fede, per quanto presente, non viene usato come pretesto per fare proselitismo o per distinguere fra buoni e cattivi, anzi molti dei cittadini di Emmanuel, ferventi cristiani, vengono definiti come pieni di pregiudizi.

Quella di The Best Christmas Pageant Ever è forse una delle storie più carine e originali che ho visto in questa lunga sequela di film natalizi, mi ha fatto anche commuovere, ed ha il sapore di un classico, di un film senza tempo (nonostante sia ambientato negli anni '70) che rivedresti ancora. Ha poi una durata più che giusta per i suoi intenti, la bella messa in scena e la fotografia sono perfette per queste festività e gli attori davvero bravi, soprattutto i più piccoli. Nel cast c'è anche Lauren Graham, in un ruolo piccolo, ma azzeccato.
Se potete, recuperatelo.


✨Paramount + ✨

Paramount ha pensato solo ad un nuovo film natalizio per quest'anno, che si intitola Dear Santa, uscito in streaming il 18 Dicembre e con Jack Black fra gli interpreti.


Liam (Robert Timothy Smith) è un ragazzino dislessico che a scuola viene poco compreso e che a casa non ha una situazione molto equilibrata, visto che i genitori sono spesso tesi e litigano. 
Pur essendo ormai cresciuto, Liam è convinto che Babbo Natale esista e quindi con l'avvicinarsi delle feste scrive la classica letterina a Santa Claus, ma visto il suo disturbo dell'apprendimento, scriverà male il nome e finirà per indirizzarla a Satana. E proprio un diavolo si presenterà per magia nella sua cameretta, offrendo a Liam la possibilità di esaudire tre desideri. L'obbiettivo diventerà non cedere alle tentazioni. 


Dear Santa nasce come una idea carina: ribaltare gli stilemi delle tipiche commedie natalizie, cercando a modo suo di essere dissacrante senza risultare ovviamente sboccato, considerando che è un film che si rivolge a tutta la famiglia. Il risultato però secondo me ha alti e bassi, visto che alcune idee funzionano bene, altre sono sfruttate male, rendendo il tutto meno divertente di quanto si possa pensare.

Dear Santa, per quanto assolutamente guardabile, è una occasione mancata, che si perde in una lunghezza eccessiva e nel non aver saputo usare bene quelle idee originali fino in fondo, ma finendo per farsi fagocitare proprio dalla banalità delle commedie a tema festivo da cui tenta di staccarsi. Manca molto la verve che mi aspettavo, la magia e si gioca pochissimo sulla mitologia sia di Satana che di Babbo Natale.
Anche nel cast, dove troviamo pure Brianne Howey da Ginny & Georgia, non c'è qualcuno che spicca particolarmente, ma si muovono tutti su interpretazioni poco ispirate. Peccato.


✨Disney + ✨


Stessa è la penuria di novità per Disney Plus, che ha ad esempio rimandato al prossimo anno una probabile nuova stagione di Nuovo Santa Clause Cercasi, ma che ha proposto un piccolo cortometraggio animato, addirittura prodotto da Alfonso Cuarón, che si intitola An Almost Christmas Story, dal 15 novembre sulla piattaforma.


La storia, che si ispira vagamente alla realtà, è quella di Moon, un giovane gufo curioso, che nonostante le raccomandazioni del padre, si ritroverà inaspettatamente incastrato su un albero destinato ad illuminare il Rockefeller Plaza. Una volta a New York, nel disperato tentativo di tornare a casa, Moon farà amicizia con una bambina di nome Luna, ed insieme affronteranno questa avventura. 

Pur essendo un corto da poco più di 20 minuti, An Almost Christmas Story riesce a far centro quasi più di altri film natalizi. La storia di Moon e Luna (che in pratica sono quasi uno lo specchio dell'altra) è solo un pretesto per parlare di amicizia, di famiglia, ma anche di disabilità e bullismo. 


Tutto questo viene raccontato in modo dolce ma mai stucchevole, con sensibilità, ma senza mai diventare demagogico. La sensazione alla fine è non è solo di commozione e tenerezza, ma proprio di volerne di più perché in poco tempo ci si affeziona ai piccoli protagonisti.

Particolari anche le scelte d'animazione, uno stop-motion che innesta stili differenti e che ha un po' il sapore di un classico del genere. An Almost Christmas Story secondo me è l'emblema di come non serva strafare per creare un film natalizio che valga la pena vedere, ma basta avere una buona storia da raccontare.


Se le novità 2024 non vi soddisfano, potete date un'occhiata alle guide dello scorso anno. Qui trovate le proposte di Prime Video, qui quelle di Disney Plus e qui i film di Apple Tv.

A me non resta che augurarvi delle buone feste! Fatemi sapere cosa avete scelto.



Film di Natale 2024: i migliori titoli in streaming da guardare su Netflix durante le feste

Siamo ormai a pochissimi giorni dal Natale e anzi per molti da oggi inizia il periodo festivo in generale, e cosa può renderlo più rilassante se non un bel film a tema da godersi direttamente a casa?

Anche quest'anno ho esplorato i cataloghi delle piattaforme di streaming più popolari alla ricerca delle ultime novità natalizie ed ho selezionato, filtrando fra i film che mi hanno incuriosito di più, quelli che meritano di essere guardati durante le feste.

Per ovvie ragioni di tempo, questa guida raccoglie i film di Natale usciti fino a questa settimana, ma sono certo che ci saranno altre novità che spunteranno alla spicciolata nei prossimi giorni, e se avrò modo aggiornerò ancora la lista.
Visto che Netflix come sempre sfodera i muscoli e mostra la sua massiccia produttività anche nell'ambito natalizio, ho pensato di dedicargli una guida a parte, ma inaspettatamente non ci saranno serie tv.
D'altronde con la cancellazione di Odio il Natale, e l'assenza di una seconda stagione per Yoh! Christmas, doveva arrivare qualche nuova serie tv, ma non è saltato fuori nulla. 

Già però agli inizi di Novembre, esattamente il 6, è arrivata la commedia romantica intitolata Appuntamento a Natale, con Christina Milian e Devale Ellis.

Lei è Layla, una donna che lavora nel campo della filantropia che resta bloccata in aeroporto, e qui incontra quello che sembra essere l'uomo della sua vita, ma c'è un piccolo intoppo: entrambi sono impegnati, però si fanno una promessa e se l'anno prossimo entrambi saranno single, si incontreranno al concerto dei Pentatonix, il gruppo di voci a capella. 

In realtà la relazione di Layla sembra andare abbastanza bene, fino a quando però non scopre che il fidanzato la tradisce e quindi decide di recuperare il vecchio piano. Peccato però che i biglietti per il concerto sembrino introvabili, e quindi, dopo averle provate tutte, si rivolge a questa sorta di azienda problem solving, dove le viene affiancato Teddy, per avere l'opportunità di trovare i biglietti e quindi l'uomo della sua vita. Ma l'amore prenderà altre strade.

È un po' una giostra di buone e cattive idee questo Meet Me Next Christmas. Le buone sono sicuramente la scelta degli attori azzeccati, simpatici, belli e abbastanza bravi, ed il fatto di legare il film a tanta musica natalizia e non solo. Mettere di mezzo i Pentatonix, in una veste ironica come in Buon Natale da Candy Cane Lane, è un'altra trovata che mi è piaciuta. C'è qualche battuta che funziona, qualche scena più ironica, c'è sicuramente l'atmosfera festiva e quel romanticismo da rom-com a tema con una coppia che sembra volersi conoscere davvero.

Ma poi ci sono anche idee già viste, come l'incontro in aeroporto, l'attesissimo tradimento che improvvisamente rende la protagonista single sotto le feste, l'amore profondissimo che scocca nel giro di 24 ore o poco più, gli equivoci poco divertenti, ed il tentativo di far passare uno dei protagonisti come un buon samaritano che lascia tutto per la famiglia anche a discapito della logica.

Appuntamento a Natale non è il peggior film di quest'anno e di cui leggerete qui, vi potrebbe fare compagnia ma ve ne sarete dimenticati un istante dopo essere arrivati alla fine.

Il 13 Novembre è stato il momento di Hot Frosty - Una magia di Natale con Lacey Chabert, che è un po' la reginetta delle commedie natalizie di Hallmark, e Dustin Milligan, che dalla sua ha invece una carriera più variegata.

La storia è quella di Kathy, giovane donna rimasta vedova che un giorno, un po' per caso, riesce a far diventare umano un pupazzo di neve. Ma non un panciuto pupazzone col naso di carota, ma una bellissima statua di ghiaccio che diventerà un altrettanto scolpito ragazzone con gli addominali.
Kathy aiuterà Jack, così battezzerà il pupazzo, ad orientarsi nella sua nuova vita da umano, mentre la spontaneità e l'altruismo di Jack saranno molto di aiuto per la donna e per tutti i cittadini della piccola Hope Springs.
Ma servirà una ulteriore magia per far sì che l'ex pupazzo di neve non si sciolga.

Hot Frosty rende bene i suoi intenti nel sottotitolo italiano, visto che alla commedia romantica tradizionale, alla Hallmark appunto, aggiunge anche una componente fantasy che inevitabilmente scioglie (mai termine fu più azzeccato) qualunque ricerca di veridicità e credibilità del film. Va infatti preso per quello che è: una favoletta che cerca di prendere le componenti del natale e dei film del genere per creare una storia accogliente. Ci riesce secondo me a metà, perché la chimica fra Lacey Chabert e Dustin Milligan non è proprio alle stelle, e spesso la messa in scena sembra posticcia e low budget. Se proprio non avete di meglio da vedere, può fare compagnia, sempre appunto senza troppe aspettative. C'è anche un piccolo meta riferimento che non vi spoilero ma che è stato carino notare.

Decisamente molto peggio The Merry Gentlemen, uscito il 20 novembre e con due dei volti noti della serialità americana di fine anni '90 e inizi '00, ovvero Chad Michael Murray e Britt Robertson.


In questo caso la protagonista è Ashley, ballerina di Broadway ritenuta in qualche modo troppo vecchia per continuare la sua carriera e costretta a ritornare nella sua cittadina d'origine per Natale. Qui però non trova una situazione migliore: la locanda dei suoi genitori sta per essere chiusa a causa di una situazione economica non proprio florida. La ragazza perciò decide di creare degli spettacoli che possano riportare nuova clientela nel bar, e coinvolge Luke, l'aitante tutto dare della cittadina. Così nasceranno i The Merry Gentlemen, letteralmente un gruppo di spogliarellisti che si esibiscono su danze a tema natalizio, ma nascerà anche qualcos'altro fra Luke e Ashley.

Tralasciando la ovvia prevedibilità di un film del genere, e anche i buchi di trama, visto che non si parla minimamente ad esempio del fatto che una figlia con una carriera che sembra avviata e consolidata possa avere dei risparmi per aiutare i genitori, ho trovato tutto imbarazzante in The Merry Gentlemen. Già solo l'idea che un locale di spogliarellisti, in una cittadina, possa essere apprezzata e accettata senza batter ciglio, mi sembra fantascientifica. Ma c'è di peggio: questi spettacoli vengono quasi fatti passare come eventi culturali di spessore, quando in realtà sono più un misto fra Magic Mike e Full Monty, senza però mostrare anche solo il minimo dubbio o difficoltà da parte dei ragazzi che devono esibirsi.

Chad Michael Murray, per quanto abbia un fisico strepitoso, non è esattamente un ballerino, e nemmeno il montaggio ad hoc può nascondere la differenza con chi invece è più o meno del mestiere. Non è male la chimica fra lui e Britt Robertson, ma The Merry Gentlemen può andare bene giusto se avete voglia di vedere dei bei ragazzoni a petto nudo, senza dover andare su siti di serie B.
Nel cast c'è anche Beth Broderick e per lei non sembra passato un giorno da quando era Zelda Spellman in Sabrina (Vita da Strega), peccato trovarla molto defilata qui.

Decisamente molto più carino l'atteso Our Little Secret, disponibile in streaming dal 27 Novembre con un bel cast ricco fra cui Lindasy Lohan, Ian Harding e Kristin Chenoweth.


Il film si apre con un flashback, quando Avery e Logan sono due giovani innamorati le cui strade però finiranno per separarsi quando decidono che le loro prospettive per il futuro sono diverse. Dieci anni più tardi però si ritroveranno, ma in una situazione completamente diversa: entrambi stanno frequentando altri due ragazzi, ovvero Cameron e Cassie Morgan, che sono, nemmeno a farlo apposta, fratelli. I due ex quindi dovranno trascorrere le feste nella casa della famiglia dei rispettivi fidanzati, e onde evitare equivoci, decideranno di nascondere il loro passato. Escamotage che sembra funzionare, se non fosse che la loro nuova suocera Erica ama Logan ma non ha molta simpatia per Avery. Sarà difficile passare un Natale senza intoppi.

Lindsay Lohan ha ormai quasi una esclusiva con Netflix e le rom-com, e dopo Falling for Christmas e Irish Wish, è tornata alla commedia natalizia, questa volta facendo centro.
Our Little Secret infatti è forse la migliore produzione a tema festivo che quest'anno abbia proposto Netflix, perché è dinamica, divertente, strutturata, ben interpretata e messa in scena in modo convincente e coinvolgente.

È ovvio che la prevedibilità del genere si affacci sempre qui e lì, le aspettative devono essere sempre contestualizzate, ma Our Little Secret mi ha convinto perché non risulta smielato, ma unisce alla rom-com natalizia, la classica commedia degli equivoci alla "Quel Mostro di Suocera" per esempio, che rende il tutto meno politicamente corretto. E poi mi è sembrato un film fresco e contemporaneo, non troppo cristallizzato in questo mondo fiabesco in cui cadono molti film di natale.

C'è anche una buona alchimia fra Lindasy Lohan (sì, qualche ritocchino in meno renderebbe la sua espressività più naturale) e Ian Harding, che raccontano comunque una coppia più complessa, che sembra davvero conoscersi da parecchio tempo. Se proprio avete tempo per un solo film di Natale, allora ricadrei proprio su Our Littel Secret.

Il 29 Novembre è invece arrivato in streaming un film norvegese forse meno conosciuto, che si intitola Sorella di neve, ed è l'adattamento di un romanzo best seller per bambini scritto da Maja Lunde e illustrato da Lisa Aisato.


Julian (Mudit Gupta) è un ragazzino di 11 anni che non vive più il Natale con lo stesso spirito di una volta, perché la sua famiglia sta affrontando un grave lutto. Un giorno però per caso incontra una ragazzina di nome Hedwig (Celina Meyer Hovland) che si dimostra estremamente socievole, allegra ed amichevole ma anche misteriosa. Julian inizia a giocare con lei, che lo invita persino a casa sua, e si confida con lei ma quando scopre che non c'è la stessa reciprocità e che forse Hedwig nasconde qualcosa, decide di interrompere l'amicizia. Non sarà facile per lui scoprire il segreto della ragazzina, e soprattutto aiutare la sua famiglia ad affrontare il lutto che la avvolge.

Rispetto alle altre commedie romantiche, Sorella di Neve si sposta su un altro livello, sia per i protagonisti coinvolti che per le tematiche che va a toccare, e per certi versi è anche più originale di tanti altri film proposti ma ha anche i suoi difettucci. Non manca infatti l'atmosfera natalizia, l'affetto, la presa di consapevolezza del protagonista che comunque, in quanto bambino, non comprende molte cose da adulti, anche se è in parte è stato già costretto a viverle. C'è anche un finale tutto sommato caloroso e tenero, che vuol essere conciliante anche se atteso.

Dall'altra parte The Snow Sister è un film con una grossa componente drammatica, che onestamente mi ha un po' incupito, e credo che per molti potrebbe essere davvero triste, o comunque toccare quelle corde poco rincuoranti che magari sotto le feste sono più sensibili. Inoltre, nonostante i bambini siano protagonisti - gli attori che li interpretano sono molto bravi - credo che i più piccoli possano trovarlo un po' troppo noioso e appunto drammatico per appassionarsi.

A proposito di prodotti per i più piccoli, il 4 dicembre è arrivato su Netflix That Christmas, film di animazione che fra gli sceneggiatori ha anche Richard Curtis, papà di tante commedie romantiche cult, come Love Actually e la saga di Bridget Jones, ma qui i temi sono diversi.

That Christmas infatti, nonostante Babbo Natale sul poster, è un film corale con tanti protagonisti e che si muove più che altro sui contorni della festività, o meglio di tutto quello che può accadere in questo periodo. C'è Danny, bambino da poco arrivato a Wellington, che vive con la madre fresca di divorzio e incasinata col lavoro, che è infatuato di una ragazzina di nome Sam, timida e riservata. Sam a sua volta teme che sua sorella gemella di nome Charlie, decisamente più casinista di lei, possa non riceve alcun regalo da Babbo Natale perché si caccia sempre nei guai. E poi c'è Bernadette, una ragazzina che invece è stanca di festeggiare il Natale sempre allo stesso modo. Una improvvisa e intensa tempesta di neve sconvolgerà i piani di tutti e soprattutto farà partire una avventura per grandi e piccini.

That Christmas è fra i film che mi sento di consigliare quest'anno, anche se ho pure in questo caso il dubbio che i bambini possano apprezzarlo davvero. L'incipit è infatti divertente, ma le battute più sottili e le tematiche più delicate, secondo me sono più comprensibili dagli adulti, così come le musiche scelte ad esempio per la recita scolastica (Papa don't Preach, Wannabe) non sono molto distinguibili per i più piccoli. 

Allo stesso tempo, la coralità rischia di diventare caos e di non dare il tempo ad ogni personaggio di essere sviluppato e approfondito.
L'idea di non parlare solo di Natale, ma più che altro di comunità, di amore, di amicizia e famiglia è efficace, ma si può perdere un po' di senso di calore, magia e dolcezza che ci si aspetta da un film di Natale. 
Anche le risoluzioni di That Christmas non trovano una strada particolarmente originale, quindi resta una avventura ben studiata e con un piacevole character design, ma non un classico del periodo.

In mezzo a titoli più noti, ci ho buttato anche qualche film apparso su Netflix nel corso di Dicembre, il primo è Era solo un messaggio prima di Natale, disponibile sempre dal 4 dicembre, con Trevor Donovan e Merritt Patterson.

In realtà Twas the Text Before Christmas è un film dello scorso anno che però è stato aggiunto solo di recente, diventando anche uno dei più visti per un certo periodo, pur non capendo come mai. La storia è molto semplice: Addie è una fisioterapista che un giorno riceve per sbaglio un sms da una certa Maybel (detta Nana), e quando si chiarirà l'errore, fra le due scatterà una amicizia sincera, al punto che Nana la inviterà a passare la vigilia di Natale con lei, i suoi figli e i suoi nipoti. Addie tentenna e alla fine accetta e a casa della neo amica si ritroverà James, figlio di Nana, single e che lavora per medici senza frontiere. Fra Addie e James potrebbe esserci qualcosa, ma serviranno tre Natali prima che entrambi prendano consapevolezza di quel che provano e soprattutto dovranno superare i rispettivi lavori.

Se cercate un film che scorra senza che la vostra rete neuronale debba fare alcuno sforzo, allora Era solo un messaggio prima di Natale, può fare al caso vostro, per il resto è un film di plastica in ogni senso. Le scene sono infatti plasticose, tutte svolte in chiari set cinematografici al chiuso, le interpretazioni sono spesso ripetitive ed il film dà un senso di vuoto emotivo che lascia abbastanza freddi. La vera lacuna è che non c'è alcuna costruzione credibile dei sentimenti fra i due protagonisti: letteralmente si vedono 3 volte in tre anni, un po' poco per giurarsi un amore senza precedenti.

L'idea iniziale di Era solo un messaggio prima di Natale poteva funzionare, ma nella pratica si perde pur avendo una durata estremamente accessibile. Peccato perché sono film come questo che secondo me contribuiscono ancora a perpetrare la fama di noia che viene spesso affibbiata a questo genere.

È invece più convincente un altro titolo poco famoso, ovvero Riportare a casa il Natale, in streaming dal 5 dicembre.

Il protagonista è Russell (Paul Greene), proprietario di un negozio di antiquariato che, durante la tipica vendita di oggetti usati, trova una uniforme di un soldato che risale alla seconda guerra mondiale. Un bel cimelio ma che sembra legato ad una storia d'amore: all'interno della giacca infatti trova una lettera che il proprietario aveva ricevuto. Così decide di volerla restituire in tempo per Natale alla famiglia dell'allora soldato e si farà aiutare da Caroline, un'ufficiale militare in congedo diventata professoressa di storia. La ricerca non sarà semplicissima, ma questo porterà Russell a legare con Caroline, la quale può sembrare fredda e distaccata, ma sta affrontando i suoi traumi.

È vero che siamo sempre nell'ottica di film di Natale imperfetti, ma Bringing Christmas Home mi è sembrato avesse almeno una sceneggiatura vagamente studiata. Le due storyline, quella della ricerca del proprietario della divisa e della conoscenza fra i due protagonisti, procedono contemporaneamente con delle tempistiche sensate e convincenti, che aiutano a coinvolgere di più lo spettatore. La vicenda amorosa infatti non risulta stucchevole, non sembra eccessiva, improvvisa e campata in aria, e allo stesso tempo il tema militare è ben introdotto senza sembrare troppo drammatico. 

Posso pure dirvi che Riportare a casa il Natale mi ha persino commosso sul finale, aspetto che mi ha fatto chiudere un occhio sia su qualche pasticcio della sceneggiatura, sia sulla assenza di credibilità di alcune scelte (anche solo il fatto che l'uniforme sembri appena stirata dalla lavanderia). La durata poi di 84 minuti è secondo me perfetta.

Termino con l'ultima uscita di dicembre, esattamente giorno 6, con uno special natalizio intitolato A Nonsense Christmas with Sabrina Carpenter.

Occhioni azzurri, voce calda, boccoloni biondi, una spiccata ironia e abiti cortissimi, Sabrina Carpenter è una delle cantanti pop americane più note e amate del momento, soprattutto fra la gen z, e pare avesse già all'attivo anche un album di natale, che adesso ha preso corpo in questo speciale di Netflix. Fra sketch comici e duetti con altre cantanti, fra cui Shania Twain e Chappell Roan, sulle note di brani natalizi celebri, A Nonsense Christmas with Sabrina Carpenter secondo me funziona.

In 50 minuti di durata riesce a tenere compagnia con ironia e sarcasmo, e anche commuovere, ma come dice la stessa cantante, non può lasciarci senza un sorriso e quindi si riprende con le battute, inclusi i bloopers alla fine.
Mi è piaciuto molto il fatto che la stessa Sabrina non faccia finta di trovarsi in degli studi televisivi per caso, e che quello che le capita non sia frutto di un copione ben preparato, ma che ci sia appunto una perfetta amalgama fra quello che accade sul palco e il backstage. È insomma uno speciale natalizio giusto per i suoi intenti: intrattenere, far sorridere con uno sguardo al presente.

A Nonsense Christmas non sarà destinato a diventare un classico delle feste e Sabrina Carpenter non sarà molto probabilmente mai la prossima regina del Natale detronizzando Mariah Carey, ma comunque fa il suo e lo fa bene. Segnalo però che è in inglese sottotitolato, ma si può fare se avete un minimo di comprensione della lingua.

Direi che arrivati a questo punto la scelta su cosa vedere su Netflix non manca, ma intanto io vi auguro delle buone feste! Fatemi sapere cosa avete scelto.

E se non siete ancora sazi, o non avete trovato qualcosa che vi soddisfi, date un'occhiata alla guida dello scorso anno. Mentre qui trovate le ultime uscite su Prime Video, Apple Tv Plus Disney e altre piattaforme.




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