Aggiornamento #1

Questo è un post totalmente inutile.
Più inutile di qualsiasi altro abbia scritto fin'ora. 
Credo.
Mi sono un attimo allontanato dal mio blog e dai blog che seguo. 
Ma a tutto c'è una spiegazione.
Domenica sono stato tutto il giorno dal mio ragazzo. Dal pranzo alla cena, fino a notte. 
Lui doveva andare ad una serata e non potevo certo permettere che andasse lì senza di me.
#GELOSIAPORTAMIVIA
Ovviamente si sono fatte le 4 prima che andassi a letto.
Lunedì è stato un disastro. 
La mattina mi sono svegliato di colpo alle 11, ricordandomi che avevo un'ora per prenotarmi all'esame del giorno seguente.
Disperazione totale.

Mi vesto e mi lavo, cercando chiunque potesse andare in città a prenotarmi. 
Alla fine ci vado io stesso, anche se per fortuna, mentre sono alla guida, riesco a mettermi in contatto con un ragazzo e mi prenota lui.
Iniziata male la giornata, è continuata anche peggio visto che dovevo studiare.
Ansia.
E ovviamente la sera non ho preso sonno prima di mezzanotte. 
Ma l'esame è alle 12, quindi me la prendo comoda.
Ieri dunque ho fatto l'esame dopo tre ore di attesa.
Doppia ansia. 
Non è andato male. 
30. 
Non so quanto lo meritassi, ma chissene. 
Con un professore inglese pazzo e unto come una padella nella pubblicità Nelsen mi posso pure accontentare.
Ora potrò dedicarmi alle altre 98129693270 materie che mi restano prima della laurea.
Bene.
Alle 16 ero stanco nemmeno avessi corso la maratona di New York con Platinette in spalle e quindi ho proseguito il pomeriggio nel vano tentativo di rilassarmi.
Comunque mi mancavano le lenti a contatto e così ho preso la Cla e siamo andati a comprarle.
Ovviamente non potevano mancare le olive ascolane dell'Ipercoop, per festeggiare.
Le avete mai assaggiate? 
Credo siano le migliori olive all'ascolana che abbia mai mangiato. 
E credetemi, ne ho mangiate tante.
Mi sento il Siffredi delle olive all'ascolana.


Nel tour del rilassamento non poteva mancare un giro da Euronics.
Lasciamo stare il fatto che gli iPad fossero tutti scarichi.
Ah pezzenti!
Lasciamo stare il fatto che ho fatto involontariamente scattare l'antifurto del Trackpad di un iMac. 
#MISTANNOARRESTANDO 
Con molta nonchalance ci siamo diretti verso i cellulari. 
Tristezza.
Ovviamente prima di uscire ci dirigiamo alle poltrone vibranti/massaggianti/shiatsuanti.
Costruttori di poltrone vibranti/massaggianti/shiatsuanti ma credete che portiamo sacchi di cemento sulla schiena che abbiamo bisogno di cotanta violenza per un massaggio?!?
Per chi non avesse provato le suddette poltrone il mio consiglio è NON FATELO.
Sono il male! 
Non credo che qualcuno volesse fare un gesto carino inventandole.
In pratica ci sono queste palle, che dovrebbero sciogliere i muscoli anchilosati e le tensioni della schiena.
Se, lallero.
In realtà ci sono queste palle che vi entrano nelle ossa e girano.
Uno sbattitore elettrico fattosi poltrona.
Ce ne era una che non solo ti centrifugava le ossa, ma aveva anche questo strano meccanismo che ti schiacciava i fianchi a mo' di pressa. 
Sembrava di stare nelle braccia di Saw l'Enigmista.
Senza considerare le due palle che sotto il sedere ti facevano alzare alternativamente le gambe. 
Ancora mi chiedo a cosa servissero.
Fuggiti dall'Euronics, raccattando il resto delle ossa rimasteci, ci siamo diretti al McDonald.
Era più di un mese che non ci andavo, e qui ho espresso appieno la mia porcaggine.
Quando vi vuole, ci vuole.
Oggi invece ho passato la giornata a bighellonare per casa. 
Cercavo la sesta puntata della quinta stagione di Gossip Girl. 
Non l'ho trovata.
Speravo che la spossatezza post esame passasse.
Non è passata.
Per domani ho già 3 idee.
Ho intenzione di mettermi a dieta.
No, nulla di massacrante. Non morirò di fame.
Ho deciso di eliminare un po' di calorie e dolci vari.
Un po' di spuntini fuori pasto.
Il dolcino dopo la colazione.
Il dolcino dopo il pranzo.
Il dolcino dopo il dolcino dopo il dolcino a merenda.
Il dolcino dopo cena.
Uno stile di vita più sano, con più acqua, meno cibo e, se ci scappa, pure qualche esercizio in casa onde evitare di diventare rugoso come Jennifer Hudson.
                                                                                    

Seconda idea è quella di fare una pulizia del viso.
P
ossibilmente delicata visto che una deliziosa couperose ha fatto capolino all'angolo della bocca.
Speriamo sparisca.

Terza idea è quella di fa
re i Coockies.
Magari posto la ricetta.
Ormai sono il mio cavallo di battaglia culinario. Potrei far rimpiangere Antonella Clerici di avere un programma di cucina.
Si, lo so, questa idea cozza con la prima idea.
Ma non sono per me, ma per quella mandria affamata chiamata famiglia.
E ragazzo.
Ok, uno lo mangio.

Sono stanco.

Fra poco a letto.
Grazie a tutti per l'attenzione.
Buonanotte.

Appellandomi

Lo so, i miei post non vengono letti da chissà quale moltitudine di utenti. Ma spero che attraverso una lunghissima catena di condivisioni possa diffondere questo mio messaggio.
No, non sto cercando di mandare un messaggio di pace al mondo.
Non farò riferimento ai cali dello spread.
Non farò riferimento alla crisi mondiale.
Mi riferisco a qualcosa più vicina a noi blogger.
Si, perchè credo di essere un blogger #AUTOSTIMAPORTAMIVIA.
Mi riferisco al famigerato codice captcha. 
Scusate, ma quando vedo un Captcha esce fuori Napoli!
Più volte ho letto post a riguardo. Molti hanno già combattuto questa guerra. Ma solo ora capisco l'entità del problema.
Tralasciando il fatto che da sempre mi ostinavo a chiamarlo chapta.
Ma io mi domando perchè ogni volta devo dimostrare di essere umano? 
Le macchine sono in grado di scrivere commenti?
Ok, sono in grado.
Ma sono in grado di essere argute e intelligenti e simpatiche e tantealtrebellecosecheadessononmivengono?
No, non possono!
Io, essere umano, che non voglio il tuo commento spammico di macchina che non sei altro, posso cancellarlo.
E ok, c'è gente che non si fida. 
Ma tu produttrice di codici maledetti, non potresti crearne di più semplici?
Davvero ne ho letti di assurdi. Codici al contrario. Distorti. Capovolti. Minuscoli. Colorati. Alfanumerici. In bianco e nero. Ci sono quelli che hanno le lettere tutte attaccate, come ad esempio la v e la n, che puntualmente confondi per w e m. 
E stai li a provare e riprovare. A sclerare e risclerare. 
Ti si attorcigliano i nervi ottici solo a leggerli.
C'è pure, su alcuni siti la funzione per ascoltare il codice. E io dico chi cavolo ha avuto questa genialata?
No, perchè io non riesco a decifrarlo provando a leggerlo, cosa ti dice che riuscirei ascoltandolo?
E spero per te Signor Captcha che non sia un agevolazione per non vedenti perchè davvero non posso crederci.
Un cieco secondo te riuscirebbe a decriptare il tuo codice ascoltandolo? 
E io sarei coglione che potendolo vedere, annusare e persino leccare, non riesco a capirlo?
Mi appello a tutti blogger come me. Vi prego toglietelo! I vostri lettori ne gioveranno. Saranno felici. Aumenteranno il numero di commenti. 
E finirà questa epoca di terrore in cui codici senza senso spadroneggiano in un Web in tumulto. 
Gli impavidi commentatori non avranno più nulla da temere.
E tornerà la pace nella blogosfera.

Arisaholic

Dopo una immeritata dipartita a Sanremo, Arisa mi è rimasta nel cuore. Il brano che ha portato mi ha colpito e spinto a cercare tutto l'album.
Si, la odiavo.
Sincerità era quanto di più odioso potessi sentire. Una cantilena. 
E la cosa peggiore era che la sentivi ovunque. 
E 'sta vocetta da canarino Titty era quanto di più fastidioso, irritante e incazzante potessero sentire le mie orecchie abituate a Christina QuattroOttave Aguilera.
Con le Sorelle Marinetti aveva avuto una piccolissima ripresa. 
Certo restava una lagna formato fumetto, ma quel tocco retrò rendeva il tutto più affascinante.
Ho provato, confesso, ad ascoltare altri brani.
Ma no, lo stile era sempre quello di vocina flebile.
Una adolescente che ha scoperto da poco l'esistenza delle mestruazioni. E ce lo canta. Con originalità, questo si, ma sempre come un'adolescente.
Poi è sparita per riapparire da VictorVictoria su La7 accanto a Victoria Cabello a cantare cover.
Qui mi ha acquisito punti. Cover originali per arrangiamenti e voce più corposa.
Certo, direte, chiunque è bravo a cantare le canzoni altrui. Però c'era qualcosa che mi attraeva.
Sarà stato il cambio di look che ha visto l'eliminazione di quegli occhiali, diventati il simbolo di tante ragazzine sfigate, finti nerd e radical chic. 
Sarà stata quella raffinatezza delle basi.
Insomma non lo so, fatto sta che era piacevole ascoltarla.
Poi è tornata all'ultimo festival di Sanremo ed è stato amore!
Canzone meritevole di vittoria. E non sono solo parole, non è l'inferno, ma un bellissimo brano.
Oltretutto ha confermato l'idea che la sua vocina non fosse altro che una scelta stilistica di una Arisa acerba.
Una pippa.
Ormai non smetto più di ascoltare l'album Amami, e quindi ho pensato di recensirlo.
I brani sono scritti interamente da Giuseppe Anastasi, ex fidanzato di Arisa, e lei stessa.
Si capisce come la rottura fra di loro abbia influenzato i temi delle canzoni, che raccontano quasi tutte un amore finito. Ma un amore reale, con i suoi pregi e difetti. Un amore imperfetto. Di un amore che potrebbe tornare, finito per ragioni più di testa che di cuore. Ma si parla anche della voglia di innamorarsi ancora.


Amami  
E' un tango il primo brano di questo album. Note sensuali ed avvolgenti. 
La storia è quella di un amore che è vissuto, è scoppiato e forse non è ancora finto. E lei lo accetta. Accetta che lui non sia più suo, che ormai appartenga ad un'altra. Ma forse può tornare. C'è conflitto.
Accetta questo amore che non ha logica, che non dovrebbe esserci, che forse è sbagliato. 
Lei non lo voleva in questo modo, ma preferisce raccogliere le briciole, prima che il gelo spenga questa fiamma.
Amami adesso come forse non farai mai più.
Amami come se fossi musica,
quel motivetto semplice
che ha dato il tempo a tutto ciò che è stato e che sarà di noi
Voto 9


Il tempo che verrà
Una ballata malinconica ma positiva. Il tempo scorre per tutti. E bisogna viverlo. Un amore finito non deve essere la fine di una vita, ma l'inizio di una nuova avventura. Aspettare il tuo ritorno è inutile. Il tempo scorre.
E chissà cosa si riserva per il futuro. 
Il dubbio. 
Ma meglio viverlo che aspettare.
Rincorre gli anni miei con tutti i giorni suoi
Ma corre un po' più forte se i miei sogni sono i tuoi
poi passa e se ne va il tempo che verrà
Sei schiaffi o sei carezze cosa mi darà
Voto 8


La notte
Il brano più sofferente di tutto l'album. L'amore che fa male, quello finito. Ti chiude lo stomaco. Ti toglie il sonno. Ti pone domande a cui non sai rispondere. La notte ti fa impazzire, quando la vita non ti circonda più, ma sei solo con te stesso. Ma in fondo non c'è molto da chiedersi. Ognuno ha le sue colpe. L'amore è un bivio che come si restringe, può allontanarsi.
Una canzone semplicissima, ma diretta. Commovente.
Né vincitori né vinti si esce sconfitti a metà
La vita può allontanarci e l’amore poi continuerà
Voto 8 e mezzo


L'amore è un'altra cosa
Brano più ritmato. Un crescendo, come la presa di coscienza che, quando si fa finta che l'amore non sia finito, si vive in un limbo. Non è lo stesso. Ci si prende in giro cercando di recuperare quanto si è perso, magari vivendo di abitudini.
Si rimanda per non guardare in faccia la verità, ma manca qualcosa. La scintilla, la passione, la complicità.
Resta che una parte del cuore sarà sempre sospesasenza fare rumorecome fosse in attesadi quel raggio di soleche eravamo io e te
Voto 8


Ci sei e se non ci sei
Un valzer. Due ballerini che seguono attenti i passi. Ma devono allontanarsi. Fermarsi.
Ma non è detto che questo valzer debba finire. Si può continuare. Se hai amato, anche se la storia finisce, un filo invisibile ha ormai legato il tuo cuore a quello del tuo amato. Per sempre. Cambiano le circostanze. Cambiano le ragioni, ma l'amore non muore mai.
I figuranti hanno vinto su tutta la storia, eppure la gloria rimane a noi due, che di due vite abbiam fattouna vita sola,ma adesso l'amore sta li sulle sue che non capisce cosa è successo
Voto 10


Democrazia
Arisa ritorna con questo brano a collegarsi alla prima lei. Ma è totalmente diversa. Temi diversi, come il mondo che ci circonda e le sue contraddizioni. Un modo diverso di usare la propria voce. Non più sottile e da bambina, ma da donna che vorrebbe dire la sua a gran voce. Ci capisse qualcosa, però, di questo casino.
Democrazia che vuoi che sia non ti arrabbiare
Se chi ti esporta in tutto il mondo è un militare
Che affronta la paura per questa dittatura
Ha una famiglia che lo aspetta e tiene botta
Voto 7 e mezzo


Bene se si sta bene
Illudersi che sia tutto a posto. Ma sapere che è tutta una finzione, un modo per evitare di soffrire. Un modo per evitare di urlare ancora e di discutere con parole già usate e riusate. Con frasi che ormai non hanno più senso. Far finta, come si dice facciano i bambini, ma come in realtà fanno i grandi. Paura di affrontare e affrontarsi.
Non devi niente ed io non devo a te
E allora resti tutto lì com'è
Facciamo finta da domani
Che va tutto quanto bene
Voto 8


Poi però
La quotidianità ti frega, ti porta ad andare avanti per chissà quale ragione. Forse il cuore che non vuole guardare in faccia la realtà. Per non soffrire. Ma cosa ne resta?
Questo è il brano che meno preferisco. Un ritmo accelerato in cui poi si intrecciano dei violini irlandesi. Arisa canta tutto a voce piena, e tutto questo potrebbe andare. Ma manca qualcosa. Sembra più un pezzo aggiunto per dare ritmo all'album, che per un vero intento artistico. Non mi convince.
Poi però
Un giorno dura un inverno
Come se
Se non ci fosse aria intorno
E vivere
E vivere diventa una bugia
Il cuore si difende
Ma poi non resta niente
Voto 6


Si vola
L'amore è strano. Difficile da capire. 
Arisa cerca di spiegarci come si muove. Che può portarti a volare o ti lascia in disparte senza nemmeno guardarti. Ma poi chi lo sa cosa intenda fare. L'importante è crederci e non chiudersi nelle proprie paure. Aprirsi.
Sembra quasi il racconto di una favola. Forse la più bella.
L'amore è figlio di passione pura
ha un limite soltanto che comprende la paura
però quando consola
e senti il suo respiro
allora lì si vola
allora lì comprendi che cos'è
sentirsi vivo
Voto 7

Nel regno di chissà che c'è
Arisa è cresciuta e ci racconta la vita di un italiano medio. Si aspetta la vincita al lotto, non si arriva a fine mese e i figli si fanno ad età avanzata quando si ha una certezza economica.
L'unico modo di fuggire dalla malinconia è la fantasia.
Nel regno di chissà che c'èper lavorare aspetti che la fantasia non si esaurisca e vada vialasciando il posto alla realtàMalinconia
Voto 7


Missiva d'amore
Una ballata triste. Chitarra e voce per raccontare la lettera all'amore. 
Non serve altro a descrivere quant' è beffardo l'amore. Si avvicina, ti sfiora, ti tocca ma poi sfugge. E preghi che possa arrivare prima o poi, rapirti. Salvarti. Da te stesso. Dal mondo. Dalla tristezza. Lo cerchi. Lo invochi. Ma l'attesa fa cadere le tue certezze, ti rende fragile, ti prosciuga.
Mi sento sterile incomprensibile
Sempre più fragile inattendibile
Amore salvami da questa idea di te
Io voglio esistere anche per me
Voto 10

Se non si fosse capito mi è piaciuta tantissimo. Chi ama o ha amato non potrà farne a meno.

Look...ing at Sanremo... nun c'ho voglia!

Dopo essermi perso la quarta puntata del Festiva di Sanremo, ieri, alla finale, ho seguito tutto per filo e per segno.
Ahò so rockke!
No, non era fra i miei desideri più cocenti o fra le mie voglie più ardite.
Mi ci hanno costretto.
Ma tutto sommato non è stato affatto male.
Certo, non potevamo mica pretendere che Morandi diventasse un po' meno rincoglionito proprio l'ultima puntata. 
Ma ora che ha finito, almeno potrà tornare a Villa Arzilla in santa pace.

Non vi racconterò tutta la finale, nun c'ho voglia.

Vi dirò, Emma Marrone, non era la mia preferita, anzi.
Non era la preferita di nessuno. 
Eravamo circa 11 persone a casa di un amico e l'unico a votare Emma è stato il mio ragazzo.
Bravo Amore. 5,05 € spesi benissimo!
Fatti miei a parte. 
Fra un belato di Ivanka e un rutto di Morandi, Emma Ingrata Marrone ha vinto con "Non è l'Inferno".
Il motivo per cui abbia vinto è più che chiaro a tutti, ma facciamo una semplice somma.
Prendi Emma AmichettadiMariettadeFilippi Marrone.
Aggiungi Alessandra AltraamichettadiMarietta Amoroso. 
Fai cantare loro una canzone scritta da Francesco Keko Modà Silvestre.
Somma i loro fan base composti da ragazzini ormonosi dai pollici spasmodici, con 25 telefonini pro capite pronti ad inviare sms anche alla sagra dello strutto fritto di Tor Vergata pur di far vincere i loro beniamini.
Ecco qui che il gioco è fatto. Un leone d'oro alla Marrone. 
Tanta pubblicità e tanta ccccioia!
Sanremo 2012 l'ha vinto una che non si ricordava nemmeno chi le avesse scritto la canzone. 
Una che si è presentata la prima serata con i pantaloncini per andare a mare e il collarino del cane.
Una le cui note alte sono composte dal 90% di aria e dal 9 % di suono.
L'1% è alitosi.
Una che si è presentata vestita così alla finale di Sanremo.
E questo era il look migliore.
Emma lo sai, io ti ascolto molto volentieri. 
Hai grinta. E non sentendoti dal vivo non mi interessa dell'alitosi. 
Fai canzoni carine, piacevoli.
Ma no, non puoi vincere Sanremo.

La mia personale classifica vedeva Arisa al primo posto, con Nina Zilli al secondo e al terzo ci poteva pure stare una Noemi o una stessa Emma.
Tanto gli altri 2 posti non se li fila nessuno.

Tralasciamo le modalità di votazioni che io ancora stento a capire.
Anzi non tralasciamole.
Prima vota il pubblico e l'orchestra. Poi questi voti vengono del tutto ribaltati dalla sala stampa che fanno salire un loro nome di 3 posizioni, secondo una logica tutta sanremese.
Noemi da quarta si ritrova magicamente prima, scalzando Arisa.
Così sono 3 donne a contendersi la vittoria: Noemi, Arisa e Emma.
Mah.
Ma l'orchestra in genere non si dovrebbe limitare a suonare?
E la sala stampa non dovrebbe limitarsi ad analizzare e diffondere quanto succede all'Ariston?
No perchè se no diamo anche importanza al voto delle donne delle pulizie, dei tecnici
delle luci, dei parrucchieri e dei neurologi che tengono in vita Morandi.

Arisa.

Era la preferita di tutti ieri sera.
Un look sobrio e un po' retrò, che l'ha accompagnata con grazia ed eleganza per tutte queste serate.
Canzone triste, dura, ma cantata con estrema dolcezza. 
Arisa non ha bisogno di aggiungere acuti a random.
Non è Emma Narannannana Marrone.
Non è Noemi Eeeeeeeeeeeh.
Eppure anche lei sarebbe in grado di urlare. 
Invece bisbiglia. L'amore non si deve per forza urlare.

Oh come sono poetico.

Comunque punto forte di tutta la serata è stata Geppi Cucciari.

Come sfotte lei Morandi, nessuno mai.
Nota positiva della dipartita di Arisa è che è tutto finito.
Sanremo è terminato.
Morandi è a casa.
La farfallina è volata via.
La Vanka sarà tornata nell'ovile.
Tutto è bene quel che finisce bene. 

Look...ing at Sanremo: Morandi poraccissimo, sia benedetta Olga!

Serata all'insegna della poraccitudine di Gianni Morandi.
Se c'è una cosa che non sa fare ( non solo una, ma facciamo finta) è capire come trattare i propri ospiti e ce lo ricorda ogni singolo istante.
Una scimmia appena strappata alla giungla e messa a condurre Sanremo.
E no Gianni, non vuol essere un complimento.
Ma andiamo per gradi.
L'intento della serata era quello di omaggiare brani storici italiani, tradotti e resi celebri nel mondo, facendoli reinterpretare ai concorrenti, accompagnati da ospiti internazionali.

La puntata inizia con Frank Sinatra che canta More than the greatest love the world has known, a ricordarci che nella storia non sono esistiti solo Amici di Maria con un XFactor numero 40 sul sedere.

Tuttavia ci pensa Morandi a riportarci ai giorni nostri che intona vari brani italiani. Prima Dio come ti amo ed infine Gli uomini non cambiano
E non cambia nemmeno lo stile di Morandi nell'interpretare queste canzoni. 
Tutte uguali per non sbagliare. Onore e merito al fatto che gli riesce meglio cantare che presentare.
E no Gianni, anche questa volta non è un complimento.

Poco dopo lo stesso conduttore per non smentirsi, non capisce più un cazzo, e  confonde i milioni di telespettatori, con il numero dei cantanti in gara, e forse pure con i soldi che guadagna. 

E con i minuti che gli mancano per poter andare in bagno.

La serata non può che migliorare e invece no.
Arrivano pure quella cavalletta di Ivanka e Rocco Papaleo a completare il quadretto.
Lei con un bell'abito rosso, con uno scollo profondo, ed uno spacco sexy ma pudico.
Ho detto che l'abito era bello, mica che le stava bene. 
A me questa non piace, non mi piacciono le sue proporzioni, i suoi denti e il suo occhio bescio che non le si apre. 
I vestiti le stanno male e quando parla sembra masticare Big Bubble. 
Rocco Papaleo fa uno sketch pietoso ed ad un certo punto inizia a grattarsi o a chiudersi la patta.
Tristezza.
W l'Italia.

Il primo concorrente ad esibirsi è Chiara Civello con Shaggy, che cantano You Don't Have To Say You Love Me ovvero Io Che Non Vivo.

O per lo meno la Civello cerca di cantare.
Shaggy, dopo Mr Bombastic, messa a random prima dell'esibizione, farfuglia e fa versi che dovrebbero essere rap. 
A me sembra stia avendo un incubo. Che io stia avendo un incubo a vedere certe cose a Sanremo.
La Civello, visto che fin'ora non se l'è filata nessuno, ha messo in bella mostra le tette, in un vestito rosso semi lucido.
Il vestito credo sia stato il migliore che abbia indossato in queste serate, ed ho detto tutto.
Esibizione praticamente pessima.

Subito dopo Morandi annuncia che sono aperti degli sms solidali per aiutare le popolazioni 

colpite dall'alluvione in Liguria. Ovviamente la Sicilia è troppo lontana da Sanremo.

Per la serie al peggio non c'è mai fine, arriva Samuele Bersani con Goran Bregovic che intonano una versione di My Sweet Romagna/ Romagna mia da far invidia al peggior carrozzone di zingari ucraini. 

Tristezza allo stato brado. Rotola come balle di fieno nel selvaggio West.

Si procede con Nina Zilli accompagnata da Skye dei Morcheeba in Grande grande grande-Never never never, che risollevano le sorti di quello che dovrebbe essere un Festival musicale.

Fanno un bel duetto, hanno due belle voci, forse le più belle di tutta questa edizione e sembrano a loro agio benchè si conoscano da meno di un giorno.
Ovviamente non può andare tutto bene se c'è di mezzo Gianni Morandi.
Infatti il furbone fa la cosa più intelligente che si possa fare quando si hanno degli ospiti di lingua straniera: insistere a chiedergli cose in italiano.
Ma Cazzo! 
Come si può essere tanto rincoglioniti a 60 anni?
Fortuna che devono cantare Rome wasn't build in a day.
Abito e capelli di Nina assolutamente bocciati. Il vestito scultura bronzo con riflessi arancio le stava male ed era un po' inappropriato. I capelli sembravano una parrucca di Maria Antonietta direttamente da Lady Oscar.
Carina invece Skye con un abito bianco a gonna ambia anni '50 e Louboutin nere vertiginose.

Poi cantano i Matia Bazar con Al Jarreau la colonna sonora de Il Padrino, Parla piu’ piano alias Speak softly love.

Sarebbe potuta essere una esibizione elegante se Al Jarreau  non si fosse messo a fare suoni senza senso che avrebbero dovuto richiamare gli strumenti musicali.
Look antico per Silvia Mezzanotte, che probabilmente sceglie i vestiti al buio.
Tuttavia è meglio delle altre sere.
Un abito nero semplice a tubino, benchè composto da corpetto e gonna separati. Ad arricchire il tutto una collana composta da lunghe foglie d'oro.
In teoria così non si dovrebbe sbagliare mai.
In teoria.

E' poi il turno di Emma Marrone con Gary Go, che cantano Il Paradiso-Is paradise is half as nice, hit di Patti Pravo.

Gary Go canta in italiano meglio di Emma, ma confesso che se non avessero detto il nome, io non lo avrei riconosciuto.
Scomparso dal mondo, solo a Sanremo poteva tornare.
Comunque il duetto non è niente male, e pure sulle note di Wonderful dello stesso Go non se la cavano male.
Adesso che avete finito potete go tutti e due via dalle balle.
Emma finalmente ha capito che per Sanremo è meglio un pantalone lungo piuttosto che gli shorts alla Sharapova. 
Tuttavia non ha ancora capito che scarpe mettersi. 
E se l'ha capito stiamo messi proprio male visti i risultati. Comunque camicia trasparente e pantalone possono andare.

Spetta il palco ad Arisa accompagnata da Josè Feliciano appena scongelato dallo stato di ibernazione che cercava di tenerlo ancora in vita, che cantano Che Sarà in italiano e spagnolo.
E a seguire C'era un ragazzo per omaggiare Morandi.
Anche qui una esibizione niente male. Arisa tira fuori la voce. Qualche imprecisione, ma chissene.
Anche l'outfit non era affatto male.
Abito bianco con inserti di pietre.

Fosse stato un attimo più stretto l'avrebbe potuta far sembrare quasi figa.
Scarpe grigie scamosciate caratterizzate da diverse chiusure a fibia.

Arriva il super ospite: Federica Pellegrini.

Ovviamente Morandi non capisce nemmeno gli ospiti italiani.
Mentre ballano un valzer, e ballare un valzer con Federica Pellegrini, è come sradicare un tronco e portarlo a passeggio, Morandi scarica tutte le jellature che si potessero mandare ad una nuotatrice.
Manca solo l'augurio di annegare e poi siamo al completo.
Il look della Pellegrini non mi piace.
A parte che siamo praticamente coetanei, ma se io sembro avere 20 anni, lei sembra ne abbia 33 portati male.
Delle spalle impietose che si ostina a non voler coprire. 
Un vestito che sembrava la tunica della comunione modernizzata, che sembrava comunque starle corto.
Scarpe brutte.
Torna a nuotare Federica che è meglio.

Si ritorna alla musica ed è il turno di Francesco Renga e Sergio Dalma con una versione italo spagnola de Il Mondo e di Bella senz'anima.

Morandi li definisce muscolari, io li definirei coronarici visto che per quanto spingevano erano lì lì per avere un infarto.
Il tutto condito da faccette di vario tipo e giugulari pronte ad esplodere sulla platea.


Saltiamo a piè pari Pierdavide Carone e Lucio Dalla con Mads Langer, Anema e Core perchè erano qualcosa di soporifero.
Ma si può essere così lagnosi?


Arriviamo ad uno dei momenti a mio avviso più interessanti della serata.
Irene Fornaciari si è esibita con Brian May, chitarrista storico dei Queen e Kerry Ellis in Who Have Nothing (Uno Dei Tanti) e We Will Rock You.
Tutti esaltati. 
Una esibizione musicalmente scenografica fra chitarra ed acuti, con una Zuccherina che canta meglio queste canzoni piuttosto che le sue. 
Infatti alla fine si commuove non riconoscendosi più.
Brian May, che probabilmente non usciva di casa dal '95 è tutto contento e si commuove anch'esso all'applauso del pubblico.
Piagnamo tutti.
Anche io piango perchè se Irene riesce a mettere due note giuste insieme, non possiamo pretendere che sappia mettere insieme una maglia ed un pantalone che non la facciano sembrare una gitana scappata dal manicomio. 
E fa piangere in questa tutona nera con cinta in vita rossa. Tutona che riproporrà durante il ripescaggio con gilet rosso,
con fiori forati.

Altro momento topico è quello che vede sul palco Patti Smith con i Marlene Kuntz, che cantano Impressioni di Settembre e Because the Night.

Inutile divi l'incapacità di Morandi con tutti questi termini in inglese. 
Sembrava dislessico. Comunque.
Lei è la donna baffuta più tenera che abbia mai visto, e il vestito del marito defunto le sta da dio, contro ogni regola del gusto. Esibizione fantastica tanto da meritare il premio come migliore interpretazione da parte della sala stampa.


Si prosegue per cadere nell'oblio della musica.
E' infatti il turno di Gigi D'Alessio, Loredana Bertè e Macy Gray, che sembrano cantare tre canzoni diverse con la stessa base. Invece sono solo Almeno tu nell’universo-The flame.
Macy sembra totalmente ubriaca. Raglia qui e li qualcosa. 
D'Alessio invece è totalmente sano, infatti stona da far paura.
La Bertè, sempre più somigliante a Serena Grandi, si commuove in ricordo della sorella.
Finalmente ha buttato la longuette ma forse era meglio che se la lasciasse.

Poi tocca a Ugenio Finardi e Noa che si esibiscono in Torna a Surriento-Surrender, Era de Maggio e Beautiful that Way. Lei è fantastica. Parla napoletano meglio di Dalla, italiano meglio di Morandi e inglese meglio di tutti su quel palco. Una voce bellissima e un'anima dolce.

Stile che gronda da tutti i pori.
Finardi inutile al punto che ti scordi pure che fosse sul palco.

Ovviamente quando si arriva tanto in alto non si può far altro che scendere. E questa regola a Sanremo non sfugge mai.
Infatti salgono sul palco Dolcenera, che al posto della gonna ha un sacco per la spazzatura, e Noemi, che ritorna al frac allarga fianchi.
Non vi posto nulla.
Tristezza.

Balla Ivanka Dall'ancasbilenca Mrazova sulle note di Feeling Good. Balla. Parolana. Siamo ai livelli di Loredana Lecciso e sua sorella.

Forse peggio.

Si vota per ripescare in gara le canzoni escluse e passano i lagna boys alias Lucio Dalla e PierDavide Carone, e la coppia bislacca ( come direbbe Barbara d'Urso) composta da Loredana Bertè e Topo Gigi D'Alessio.

Look...ing at Sanremo: la patatina tira!

Ormai mi trascinerò questo titolo per il resto della settimana!
Ok, ieri sera ho guardato (quasi) tutta la seconda puntata del Festival di Sanremo, intervallandolo con Pretty Little Liars ( ve l'ho detto che lo adoro?!).
L'amore ci salverà...da Sanremo!

La serata di ieri, migliorata dopo lo scarsissimo esordio della prima puntata, è iniziata con uno sketch de I Soliti Idioti, che personalmente non mi fanno impazzire, ma che almeno hanno spazzato per un attimo quell'aria di incartapecorimento, che stava circondando Sanremo con Morandi, Celentano e Papaleo. 
Insomma abbiamo tolto un po' di muffa a questo mega gorgonzola!
Subito dopo parte una coreografia di Daniel Ezralow, che ha buttato via la tuta da astronauta per creare qualcosa di più poetico: bianchi contro neri, che finiscono per sporcarsi a vicenda e per unirsi. 
Un messaggio di pace, un volemosebbene generale per iniziare bene.
Non so se gli autori si siano fatti un giro dei vari blog per rubare consigli e cercare di salvare il salvabile, viste le critiche cadute come neve sulla kermesse ( eh si anche io parlo di neve, tiè!), fatto sta che ieri finalmente la musica è stata messa in primo piano rispetto a tutto.

Ad iniziare la gara è stata Nina Zillazirillabrillaarzilla Zilli, che a mio avviso ha la canzone migliore in un mare di canzoni peggiori.
Peggiori di che? 
Peggiori del peggio!
Riguardo al look per me era un tantino too much: il vestito con base arancione e stampa floreale ci poteva anche stare, ma quel rossetto e quegli orecchini sono un NO. 
Un cesto di frutta in testa e sarebbe potuta andare a ballare Chica Chica Boom Chic con Carmen Miranda
U brazileru.
Un SI sovracuto per l'acconciatura, anche se un filino estiva.
Comunque, fine dell'esibizione, e il voto della giuria pare funzionare. E la Zilli passa anche il turno.
Molto bene.

Subito dopo è toccato ad Arisa.
Pian pianino Miss Sincerità mi sta conquistando con questo brano. Ok, resta sempre una semplicerrima canzoncina pop, senza arte nè parte, ma cantata da lei è particolarmente dolce.

Inoltre ieri sera ha imbroccato con il look. Per non sbagliare ha puntato su un total black, abito dallo scollo profondo e da un blazer con spalline. Non sarai sexy, ma almeno non sembri in pigiama.
Purtroppo continuano i problemi con le scale pur portando le scarpe più basse che siano stati capaci di racimolare al teatro Ariston. 
Arì mettiti d'accordo con Emma e fatevi un paio di rampe insieme, oppure entrate da un lato, farete molta più figura. 
Anche lei passa il turno.

Dopo Arisa hanno cantato Loredana Bertè e Gigi nonsonoomofobo D'Alessio. Non mi soffermo su di loro tanto ce li siamo tolti dalle palle, benchè devo dire che il brano è molto radiofonico. 
Tuttavia ho una serie di domande.
Perchè hanno messo una parrucca alla Bertè? 
Ok, Carnevale è vicino.
Ma almeno trovarle un cambio a questo impietoso tailleur di velluto nero che non la fa Reeeeeespiraaaaaareeeee?
Loredana, te lo dirò senza tanti giri di parole: hai le gambe storte.
E la  longuette  non ti aiuta, nemmeno a Caaaaaamminareeeee. 
E ti prego, non toglierti mai più quegli occhiali! Non in prima serata, ci sono i bambini!
Via dalla gara e via dalle palle.
Arrivano Elisabetta Dillodillo Canalis e Belen Celiocelio Rodriguez. 
Tralasciando la loro misera scenetta con i sacchi di sabbia per proteggere Morandi dalle critiche, andiamo al sodo.


Look promossi. I modelli dei loro abiti richiamavano un po' quelli delle antiche dee greche. Ely con un abito monospalla di strass grigi e neri che disegnavano delle zebrature. 
Mentre Belen un abito bianco stile impero, con cinta di diamanti sotto il seno e un gioco di spacchi e tessuti leggeri sulla gonna. 
Tanta carne al vento, che ve lo dico a fare.
Unico difetto le coppe rigide che sembravano un po' troppo grandi. Ma ti perdoniamo.
Comunque si riprende con la gara ed è il momento di Lucio Dalla e Pierdavide Carone, con la loro nenia su Nanì.
Pure loro fuori dalle scatole.
Ieri sera hanno iniziato a sfidarsi anche i ccciovani, in una sorta di sfida a due come nei vari talent, di cui però mi scoccia parlare.
Sarebbe come sparare sulla croce rossa.
Dico solo una cosa: Carlo.

Dopo i primi due ccciovani, si ritorna ai Big con i Matia Bazar.

Vecchi. 
Non mi stancherò mai di dirlo.
Vecchia musica.
Vecchi loro.
Vecchio il vestito rosso a sirena di Silvia Mezzanotte.
Mi manca quasi quella strillona della Faccani e il suo Grido d'amore. 
Almeno non ti faceva addormentare sulla sedia.


Poi tocca a Eugenio Finardi, che Elisabetta chiama Ugenio. Boh. Ok.

Sketch dei Soliti Idioti.
Si riprende con i moccio...ehm giovani.

Cambio d'abito per le vallette.

Elisabetta con un mini dress con cuciture nere ed oro, senza infamia e senza lode.
Belen mostra la passera in abito fluo celeste e rosa dallo spacco ascellare. Si, ce le ha le mutande. 
Ma far credere che non ci siano alza certamente gli ascolti.

E finalmente si inizia a parlare di questa benedettissima Ivana Nonsoleggerlo Mrazova.

Grandi aspettative per la grande attesa del Festival.
Aspettative deluse. 
Praticamente un castoro con un abito blu e due tette di silicone. 
E i suoi vestiti non mi sono piaciuti, tranne quello blu ad onde. 
Il resto sembrava preso dall'armadio di Silvia Mezzanotte.

Tocca ad Emma Marrone, tutta inchini e riverenze.
Questa volta la cantante sembra più composta a scendere le scale. Ci prova, almeno.
Sembra uno spaventapasseri che ha preso vita ed inizia a muoversi, ma ci prova.
La canzone con il suo EEEEEINVECEEEENOOOOOOO, è bella che studiata a tavolino per passare in radio e restare in mente.
Ma questi shorts bianchi con giacca dello stesso colore e questa canotta nera trasparente, sono abominevoli. 
Sembrava pronta per fare i 1000 metri in marcia o un torneo di tennis.
La giacca sbagliata col pantalone giusto.
Il pantalone sbagliato con la giacca giusta.
Insomma qualcosa di sbagliato c'era. 

Saltiamo i Marlene Kuntz che tanto alla fine sono stati eliminati.
Saltiamo pure Irene Fornaciari, che si era scordata il cappotto di sua nonna prima di salire sul palcoscenico.
Sarà per questo che non è andata avanti? Boh. Speriamo in un non ripescaggio. Mai più.
Saltiamo Samuele Bersani che sembra essere arrivato li per caso.
Saltiamo i cciovani.
Saltiamo pure Chiara Civello, e il suo charme da lavandaia strizzato in un abito di raso rosa.

Riprendiamo con Noemi, che questa volta ha puntato al total black, un abito con scollo a barca, lungo. Semplice ma efficace a coprire le cicce.
Fortuna che hanno raccolto i capelli.
Sfortuna che non hanno cambiato colore.La canzone per me resta un'incognita.
Non capisco cosa dice, non capisco le parole.

Ok, sono solo parole, però...
Comunque la melodia è piacevole, e il titolo resta impresso e di conseguenza anche il ritornello, e di conseguenza anche la canzone.
Ma a me non resta da nessuna parte.

La parola passa poi a Francesco Renga, che canta alla mia bellezza incazzandosi di brutto, e poi a Dolcenera.

Partiamo dal presupposto che TUTTI sanno che se si hanno delle spalle larghe ed una corporatura piccola, è meglio coprirle per evitare di sembrare sproporzionati.
Però questo lo sanno tutti tranne Dolcenera. Non solo non copre le spalle, ma nemmeno le braccia, che per muscoli fanno invidia a quelle di Madonna.
Si è ficcata in questo tubino nero che la faceva sembrare ancora più bassa. Il tutto accompagnato da scarpe di dubbia comodità ( e gusto).
La canzone resta sempre un branino non molto significante.
Lei però più tranquilla rispetto alla prima serata.

La kermesse continua con I Soliti Idioti che tornano a fare i gay ed a baciare Gianni Morandi.
Ci vuole coraggio.
Qui però divento serio. Oggi ho letto di polemiche riguardo questa scena de I Soliti che prendono in giro il mondo omosessuale. Io francamente non ho visto nulla di offensivo. Anzi, a modo loro, sottolineano il problema che la gente, gli italiani, hanno anche solo a sentire questa parola. 
Hanno rotto pure un po' di tabù con ben due baci fra uomini.
Non so, non mi è dispiaciuto, non mi ha offeso. Avrei preferito avvenisse prima magari, e non in seconda serata, ma sempre su Rai 1 siamo, mica si può pretendere tutta questa avanguardia.

Per concludere il Festival si è pensato a due momenti totalmente inutili.

Prima il balletto di Ivanka che "si è fatta male, si è rotta il collo, no, ha avuto questa malattia adesso non mi ricordo come si chiama".
Si Gianni, ma perchè se stava male adesso sculetta con i suoi dentoni come nulla fosse?
Mah. Inutilità.
Poi è arrivato l'ospite d'onore, il dj Martin Solveig, che schifato dopo aver visto Rocco Papaleo imitarlo in canottiera, tempo 5 minuti se ne è andato.

Insomma a conti fatti questa puntata era già più digeribile. Magari stasera sarà pure meglio, chi lo sa. 

Se sbagliando si impara, allora a Sanremo dovrebbero essere tutti bravissimi.

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