Due Nuovi Film in Streaming a Dicembre: Cosa Guardare

Da poco usciti su Prime Video e Netflix, ho subito dato un'occhiata a due nuovi film: perfetti, secondo me, per una serata tranquilla, con trame interessanti, e a modo loro di compagnia.


Hildegart - La Vergine Rossa (2024)


Titolo originale: La virgen roja
Genere: 
drammatico, storico, biografico
Durata: 114 minuti
Regia: Paula Ortiz
Uscita in Italia: 5 dicembre 2024 (Amazon Prime Video)
Paese di produzione: Spagna, Stati Uniti d'America


Una incredibile e a tratti assurda storia vera, che anche nella sua patria, la Spagna, è stata forse dimenticata a seguito della guerra civile della metà degli anni '30 del 900, ma quella di Hildegart Rodríguez Carballeira è la storia di una giovanissima attivista nata a tutti gli effetti come un progetto di sua madre Aurora Rodríguez.

Come spiegato in un voice-over nelle prime scene del film, seguendo le regole dell'eugenetica, Aurora si fece mettere incinta da un uomo che non avrebbe reclamato la paternità, così da poter crescere sua figlia con lo scopo ben preciso di eccellere in ogni campo. Così Hildegart, attraverso una educazione rigidissima, fin da bambina fu un prodigio, superando la sua stessa maestra, e dimostrando una mente brillante e avanguardista, soprattutto per quanto riguarda la libertà sessuale e della donna nella società. Nell'ascesa del partito socialista madre e figlia trovarono la finestra per espandere il successo di Hildegart, ma la giovane intellettuale proprio nel partito troverà l'amore e quindi la strada verso la morte.


Aurora infatti, quando sua figlia si ribellerà al suo serrato controllo per cercare di essere libera di amare, esattamente come andavano a predicare durante le assemblee del partito, riterrà che il suo progetto è ormai "guasto" ed ucciderà la figlia.

Una storia cupa, assurda, ma per certi versi affascinante è quella che emerge da Hildegart - La Vergine Rossa, che è po' l'emblema della mia propensione nel guardare film basati su vicende reali, perché tantissime volte mi fanno conoscere storie che non avrei conosciuto altrimenti, esattamente com'è successo per Il Treno dei Bambini, per fare un esempio recente.
In questo caso la storia è sicuramente più cupa, più amara, più fredda, e credo che il film riesca a trasmettere bene queste sensazioni soprattutto attraverso la fotografia, i colori e la regia molto rigida.
Se togliessimo il realismo a Hildegart, sembra quasi di assistere ad un thriller psicologico con dei risvolti quasi horror, per questa sensazione di sospensione che si avverte per praticamente tutto il film.

La parte affascinante secondo me è soprattutto il contorto rapporto madre-figlia: nonostante Aurora avesse creato a tutti gli effetti una donna del futuro, imprimendo in lei molti ideali all'avanguardia per l'epoca, soprattutto quello della libertà, aveva tolto ad Hildegart qualunque possibilità di scelta, in un rapporto malato che non poteva funzionare.

Il film di Paula Ortiz riesce da un lato a raccontare bene queste dinamiche psicologiche, e dall'altro sa calare in modo chiaro la storia nel contesto socio-politico-culturale dell'epoca. La ricostruzione storica curata aiuta ancora di più ad immergersi nella vicenda, ma avrei rivisto alcune impostazioni. Infatti quel voice over all'inizio del film che vi dicevo su, è fin troppo esplicativo per una storia che potenzialmente è ignota quasi a tutti, e toglie un po' della suspense che il film avrebbe. Io stesso non mi sono limitato nel raccontarvi la trama non solo perché è un fatto storico, ma perché il film stesso si fa spoiler sin da subito.

Ne è diretta conseguenza secondo me una certa lentezza soprattutto nella parte centrale, perché quando mi aspettavo che si arrivasse al prologo, ho avuto l'impressione che cercassero di prendere tempo.
Hildegart - La Vergine Rossa non è sicuramente il film più spensierato per una serata tranquilla ma merita.


Carry-on (2024)


Genere: azione, poliziesco, giallo, thriller
Durata: 119 minuti
Regia: Jaume Collet-Serra
Uscita in Italia: 13 dicembre 2024 (Netflix)
Paese di produzione: Stati Uniti d'America

Sicuramente meno affascinante ma più leggero e comunque di intrattenimento, il film con Taron Egerton nei panni di Ethan Kopek, un giovane agente della sicurezza aeroportuale che il giorno della vigilia di Natale viene ricattato da un misterioso terrorista per far passare ai controlli una valigia contenente un'arma altrettanto sconosciuta. Temendo per la vita della sua fidanzata Nora (Sofia Carson), Ethan farà di tutto pur di salvare sia lei che tutte le persone all'interno del volo su cui verrà imbarcata la valigia.

La trama di Carry-on è tanto semplice quanto il film stesso, che si inserisce nel filone di un genere specifico ovvero il thriller d'azione con la tipica corsa contro il tempo, in cui il protagonista, molto spesso un "underdog", deve salvare la situazione.


È chiaro che l'unico punto forte di un film del genere è il lasciarsi trasportare da questa tensione più o meno costante e dalle varie svolte che la vicenda prende, ma soprattutto tifare per il protagonista, in questo caso un ben piazzato Taron Egerton che regge bene il suo ruolo. Anzi tutto sommato l'ho apprezzato perché risulta credibile, non sembra quei ragazzoni strapompati che da subito ti danno l'impressione di avere sotto la maglia la tuta aderente di Superman, ma sembra quasi un ragazzo normale.

Oltre alla sua buona prova, insieme a quella di Jason Bateman, Carry-on ha poco altro da offrire se non apprezzate il genere: è un intrattenimento facilmente digeribile, che in modo molto vago cerca anche di fare un discorso morale sia per il protagonista stesso, che letteralmente si trova a scegliere fra la sua fidanzata e tantissime altre persone che rischiano la vita, sia sulla società in generale. È anche credibile tutto sommato la messa in scena e l'ambientazione, e la regia di Jaume Collet-Serra è ancora una volta dinamica (d'altronde aveva già diretto Jungle Cruise).

Proprio perché ben inserito in un genere chiaro, Carry On ha il suo pubblico di riferimento, che immagino non si aspetti grandi momenti originali, o svolte inattese da un prodotto del genere. Anche l'ironia qui e lì inserita e i colpi di scena, funzionano, ma sempre nell'ottica di qualcosa non unico nel panorama da cui deriva. Così come lo sviluppo dei personaggi è alla fine limitato solo a far funzionare le vicende.

L'unico aspetto che forse avrei rivisto davvero di Carry-On è la durata, forse un po' troppa per camuffare quel senso di prevedibilità che lascia, ma anche il fatto che me lo aspettavo come un film leggermente più natalizio, ed invece ha davvero pochissimi rimandi alla festività. Infatti proprio per questo non l'ho inserito nella guida ai film e alle serie tv da vedere questo Natale, che arriverà a breve.

4 commenti:

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  1. Carry - on lo attendo anche io con discreta ciriosità.. ma pure Squid Game.. ;)

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    1. Allora poi ci aggiorniamo su Carry On. Non sono (purtroppo? per fortuna?) entrato nel giro di Squid Game

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  2. Credo che il primo lo salterò a piè pari, non ho la forza in questo periodo di dedicarmi a film così inquietanti e psicologici. Il secondo invece, che ho già individuato su Prime lo guarderò volentieri. Un abbraccio Pier grazie per gli auguri di un Sereno Natale che ricambio qui da te.

    PS: scriverai qualcosa sulla nuova serie Netflix "Cent'anni di solitudine"? La sto guardando e sarei curiosa di leggere la tua opinione. A me sta piacendo molto ma sono un po' di parte visto quanto amo il romanzo e il suo autore!

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    1. Ciao Mariella e grazie! Sì diciamo che il primo non è esattamente la storia più rincuorante che si possa trovare al momento. Il secondo lo trovi su Netflix!

      Su 100 anni di solitudine parlerò certamente anche se ancora non ho avuto modo di iniziare a seguirla. Recupero presto!
      Un abbraccio e ancora buone feste!

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