Ritorni "molto attesi" su Netflix, fra santi e finali (forse)!

Oltre alla terza stagione di LOL Chi Ride è fuori, ho avuto modo di vedere altre serie tv che sono state rinnovate per una seconda stagione. Sono molto diverse fra di loro, ma essendo uscite più o meno nelle stesse settimane e avendole viste nello stesso periodo, ve le beccate insieme. 


Sex/Life 
Seconda stagione

Quasi due anni fa la prima stagione di Sex/Life si era beccato critiche di tutti i tipi e in parte potevano essere condivisibili, ma dall'altra parte io l'ho apprezzata perché, sotto una veste indubbiamente leggera e friccicarella, c'erano anche intenti più profondi. Con l'arrivo però della seconda stagione, pubblicata su Netflix il 2 marzo di quest'anno, riprendiamo esattamente dal punto in cui ci avevano lasciati nel 2021.
La serie infatti vuole parlare di amore e sesso da un punto di vista femminile, e la sua protagonista, Billie (interpretata da Sarah Shahi), ci ha mostrato cosa accade se nella vita decidiamo di non accontentarci di una vita apparentemente perfetta, specie se sentiamo che ci manca qualcosa.
La ricerca di un amore più solido e di una sessualità più intensa hanno portato Billie a mettere in discussione il suo matrimonio, e provare a ricominciare una nuova vita con il suo ex di sempre Brad, ma le cose non hanno comunque funzionato. E così arriviamo alla seconda stagione, che vede Billie ancora ferita dal passato ma pronta a provare nuove emozioni e mettersi in discussione.

Sex/Life 2 non mi è piaciuta tanto quanto la prima stagione, ma è stata un buon proseguo alle varie storyline che avevamo imparato a conoscere ed anzi ci ha dato qualche approfondimento in più su altri personaggi, come Sasha, la migliore amica di Billie, che questa volta riesce ad mostrarci anche parte del suo vissuto. È forse più questo personaggio secondario a raccontarci la dicotomia fra lavoro e vita privata che molte donne devono affrontare. 

La nostra eroina Billie è invece ormai più avviata nella sua carriera accademica, quindi vuole rimettere in sesto la sua vita privata, con una separazione da gestire, e la voglia di mettersi al centro. Il suo percorso in questa seconda stagione, pur dovendo essere il perno di tutto, risulta un po' affrettato, complice sicuramente i due episodi in meno rispetto al primo capitolo, ma forse anche l'impossibilità di aggiungere altre avventure al suo vissuto.
Ci sono comunque tante facilonerie nel corso di tutta questa seconda stagione di Sex/Life, ma anche la protagonista fa da aggancio per toccare altri temi, come la solidarietà femminile. 


Ci sono stati infatti diversi passaggi che avevano bisogno di essere raccontati con maggiori dettagli e dinamiche differenti, che non risultassero a volte anche risibili. Cooper ad esempio, il marito di Billie, non ne esce benissimo, è forse anche il personaggio che viene trattato peggio, ma c'è un però.
Infatti Sex/Life 2 ha un epilogo che funge praticamente da finale per la serie, quindi non restiamo con storie in sospeso perché tutti i protagonisti hanno trovato la loro strada. In effetti non ci sono conferme per una terza stagione ma io credo vada bene così.

Questa seconda stagione comunque mette in atto colpi di scena più o meno riusciti, e si è lasciata seguire volentieri.
Sex/Life non resterà nella storia come una delle migliori serie tv sui rapporti interpersonali e amorosi, ma l'ho trovata comunque come un tentativo di raccontare il sesso e la vita con onestà e attraverso una protagonista che non è una eroina perfetta ma una donna "comune" con pregi e difetti. 


Tenebre e Ossa 
Seconda stagione


Dopo due anni dal primo ciclo di episodi il 16 Marzo è tornata su Netflix la saga fantasy tratta dai romanzi di Leigh Bardugo, che ci riporta al Grishaverse dove la nostra santa Alina si sta ancora battendo per distruggere la faglia e soprattutto Aleksander l'Oscuro, che è sopravvissuto (mica vi aspettavate che schiattasse bell'e buono). Non sarà (ovviamente) una strada rettilinea, ma attraverserà diversi ostacoli: Alina, accompagnata dall'innamorato Mal, infatti dovrà trovare un amplificatore (anzi due) che la aiuteranno a potenziare la sua forza e poter arrivare al suo obbiettivo. Fra una fuga e l'altra finiranno per conoscere l'ambiguo corsaro Sturmhond, che però presto si rivelerà tutt'altra persona.
Dall'altro lato seguiamo ancora la strada dei Corvi, che avranno anche loro delle inattese difficoltà da affrontare, ma anche confrontarsi ognuno col proprio passato e i propri traumi.


A distanza di tutto questo tempo non ho recuperato i libri da cui è tratto Shadow and Bone, per cui la mia recensione non può fare un confronto, so però che i creatori della serie tv Netflix hanno fatto confluire in un'unica stagione le storyline di due diversi romanzi, e questo spiega molte cose.
Parto col dire che Tenebre e Ossa 2 mi è piaciuta, perché credo raggiunga tutti gli obbiettivi che una serie tv fantasy dovrebbe avere: il microcosmo che hanno creato è sfaccettato e interessante, la serie si segue con estremo piacere, è avvincente, c'è la parte romantica, che forse risulta più adolescenziale, ma dà qual sapore in più alla storia, c'è tanta avventura e qualche colpo di scena che ravviva il ritmo. C'è poi una buona messa in scena, dei bei costumi, una CGI che risulta abbastanza credibile dove viene piazzata. 


C'è stato poi l'approfondimento di alcuni personaggi, come vi accennavo per quanto riguarda i Corvi, ma lo stesso Oscuro mi è sembrato ben strutturato, pur restando più defilato in questa stagione, perché non ci viene presentato come malefico tal quale, ma come una creatura tormentata, che crede davvero al fatto che il fine giustifichi i mezzi.
O ancora, ho apprezzato come sono stati introdotti nuovi personaggi in questa seconda stagione di Tenebre e Ossa.
Quel che a me, che non ho una conoscenza particolare dei libri, è piaciuto meno è stata la mancanza di approfondimento, o meglio di una costruzione delle circostanze che portano ad una determinata risoluzione: è come se certi passaggi fossero messi a caso, o accadano perché "così deve essere", senza una reale ragione.


Non tutti i personaggi poi hanno trovato una apertura e uno sviluppo particolare all'interno della storia: penso soprattutto a Mal che spesso sembra un cagnolino che segue la sua padrona. Ma tutte le dinamiche romantiche, come dicevo, mi sono sembrate semplicistiche. Assurdo secondo me ad esempio quello che accade fra Genya e David, assolutamente non necessario, ma inserito solo per una drammatizzazione delle vicende.

Non ho amato moltissimo, ancora una volta, i dialoghi, che spesso mi sembrano troppo poco curati.
Tenebre e Ossa secondo me non ha mai avuto la precisione delle grandi saghe fantasy a cui abbiamo assistito (penso ad esempio a Game of Thrones), ma sa essere convincente e credo che chiunque, anche persone non così legate al genere, la possano apprezzare.
La serie tv è stata cancellata da Netflix alla seconda stagione. 



Un piccolo aggiornamento su due prodotti Garnier

Le mie recensioni restano qui sul blog praticamente per sempre, e le potete consultare in qualunque momento, ma ogni tanto hanno bisogno di una revisionata, specie perché i prodotti non restano per sempre gli stessi. 
È il caso di due prodotti di Garnier che avevo usato quasi tre anni fa e che ho avuto modo di riprovare più di recente, scoprendo che sono stati riformulati, e soprattutto che hanno avuto su di me risultati leggermente differenti rispetto a qualche tempo fa.


Garnier 3 in 1 Pure Active Carbone Anti Punti Neri
Detergente viso, scrub e maschera


INFO BOX
🔎Grande Distribuzione, AmazonLookFantastic, eFarma 
💸  €4.50
🏋 150ml
🗺 Made in Francia
⏳  12 Mesi
🔬 //

Ci sono diversi aspetti che sono stati aggiornati in questo 3 in 1 di Garnier Pure Active, a partire dalla confezione che ha un tappo più corto, che sembra una piccolezza ma che dimostra come anche grossi brand possono fare qualcosa per ridurre la quantità di plastica che produciamo e buttiamo. Ma c'è un cambio anche della formulazione rispetto al prodotto che provai qualche anno fa.
Non mancano gli attivi principali, quindi l'acido salicilico e il carbone, visto che si tratta di un prodotto che è rivolto a contrastare i punti neri, ma nell'INCI è presente anche il caolino e lo zinco, che vengono inseriti per la loro capacità di regolare la produzione sebacea, e i granuli esfolianti di pomice. C'è poi una percentuale di amido di mais, che ha una funzione lenitiva.

Nonostante ci siano insomma gli stessi attivi mi è sembrato che adesso il 3in1 Garnier abbia una consistenza cremosa ma più fluida, molto facile da stendere, una profumazione più delicata, e che i granuli siano decisamente più sottili e probabilmente in numero inferiore rispetto alla precedente formulazione. Appena si applica sul viso, il 3in1 Pure Active dona subito una sensazione di freschezza che in onestà non ricordavo così palese nel prodotto che usai anni fa.


Queste caratteristiche e variazioni secondo me ne hanno migliorato l'usabilità, pur essendo rimasto invariato l'uso: può infatti fungere da detergente viso quotidiano, scrub e da maschera da lasciare in posa.
Se avete letto la mia prima recensione saprete che secondo me è difficile distinguere la funzione detergente da quella di scrub perché i granuli agiscono sia mentre lo applichiamo per pulire, sia mentre lo andiamo a risciacquare, quindi anche quando non abbiamo intenzione volontariamente di esfoliare la pelle. 

Personalmente non avevo amato la vecchia formulazione come detergente, ma adesso, con i granuli più sottili, è più gradevole da usare anche per questo scopo e con una frequenza maggiore. L'effetto scrubbante c'è sempre, ma è più delicato e quindi sono riuscito ad usarlo anche tre volte a settimana, e su tutto il viso.


Il 3in1 Garnier non è la mia prima scelta in fatto di detergenti viso per il semplice motivo che sono abituato ad usare un unico prodotto per viso e occhi, e questo non può per ovvie ragioni essere applicato sulla zona perioculare. Mi piace comunque per il suo effetto pulente ed in grado di lasciare la pelle liscia e morbida.
Lo apprezzo molto di più come maschera viso da lasciare in posa: in questo modo secondo me se ne potenziano gli effetti sebo assorbenti e pulenti, e il 3in1 Garnier mi lascia anche la pelle molto liscia, morbida e noto che i pori risultano meno visibili e più puliti. 

Rispetto alla formulazione precedente, questa mi è sembrata più gentile sulle aree del viso dove la mia pelle è più secca. Sicuramente devo farlo seguire alla mia routine idratante, perché si tratta pur sempre di un cosmetico pensato per pelli miste, grasse e impure, ma rispetto a prima mi sembra che la sensazione di pelle che tira sia meno accentuata, anche se sforo i 5 minuti di posa consigliati dall'azienda.




Garnier Pure Active Pure Charcoal Maschera Nera in Tessuto Purifica e Idrata
Pelli grasse e miste


INFO BOX
🔎 Grande Distribuzione, Amazon 
💸 €2.50
🏋 28gr
🗺 Made in Cina
⏳ 1 Maschera in tessuto monouso
🔬 //


Anche la maschera in tessuto Pure Charcoal ha un INCI leggermente differente rispetto a quella che provai tempo addietro (qui la recensione delle varie Hydra Bomb). Gli attivi principali quali tè nero, LHA (un estere dell'acido salicilico), acido ialuronico e il tessuto arricchito di carbone, sono sempre presenti, ma ci sono delle variazioni. Il tessuto della Pure Charcoal Mask è infatti compostabile, sempre nell'ottica di un minor impatto ambientale, e nella formulazione l'estratto di ananas si è fatto strada risalendo di posizione. Questo attivo ha un potere anti ossidante, idratante e anche leggermente esfoliante.

Non è però cambiata la qualità del tessuto, che è sempre morbido, e si adatta benissimo al viso senza cascare, ed è carico di siero, ma che non gocciola né crea pasticci. Io non ci sento all'interno una fragranza troppo accentuata, ed anche la sensazione sul viso non mi è sembrata così fresca, ma è giustamente una pezza molto bagnata che vi mettete sul viso.


Oltre a queste caratteristiche, che possono sembrare minime, ho notato delle differenze anche nei risultati finali di questa Pure Charcoal Garnier. Io l'ho lasciata in posa ben più dei 15 minuti suggeriti dall'azienda e non mi ha dato fastidio, né poi mi sono ritrovato la pelle arrossata. Una volta rimossa la maschera il mio viso era sicuramente più idratato, ma rispetto alla precedente maschera in tessuto, mi è sembrato che il siero si assorbisse meglio, non lasciando una particolare sensazione di appiccicoso o pesantezza. In questo senso io la vedo molto adatta ad una pelle grassa e mista, ma se volete ci potete applicare sopra altri prodotti senza problemi, come ho fatto io visto che l'ho utilizzata di sera e volevo una routine più completa.

Su di me questa maschera viso Garnier non dà un finish opacizzante come promesso, ma ho notato che ha una azione astringente dei pori dilatati, aspetto che non avevo riscontrato nella precedente formulazione. Ho come l'impressione inoltre che con un uso costante aiuti anche a rendere la pelle un po' più luminosa ed omogenea.


Spero che questo piccolo aggiornamento vi possa essere utile. Non ci troviamo a dei prodotti completamente differenti, ma mi sembra che Garnier abbia apportato delle piccole migliorie. 




💖alcuni link sono affiliati, usali se vuoi sostenere Pier(ef)fect e le mie recensioni 

Lol Chi Ride è Fuori 3: è la peggior stagione?

Il 9 ed il 16 Marzo sono arrivati su Amazon Prime Video i nuovi episodi di LOL - Chi ride è fuori, lo show comico giunto alla terza stagione dopo lo special natalizio.
Anche questa volta i conduttori del gioco sono stati Fedez e Frank Matano, mentre Maccio Capatonda, vincitore della passata edizione, è stato il disturbatore designato, ma ovviamente ci siamo ritrovati con un cast tutto nuovo.

Come sempre è secondo me bene contestualizzare una recensione, considerando che si tratta di un prodotto che vuol essere leggero, a volte assurdo, e che ha pure uno scopo benefico, per cui qualunque accanimento verso LOL mi sembra sempre un eccesso.
Ma siamo qui anche per commentare e se serve criticare, e devo ammettere che questo programma mi sembra abbia intrapreso una parabola discendente, non solo rispetto all'esordio, ma anche paragonando la nuova stagione alla precedente, dove i segni di cedimento si sentivano già.

L'effetto novità è sicuramente scemato sia per noi spettatori, che per gli stessi concorrenti, e sebbene il nuovo cast avrebbe dovuto apportare nuove battute e tormentoni, ben poco è emerso nel corso di questi sei episodi, e l'eco sul web mi è sembrato minimo.


La scelta dei concorrenti è forse la nota più dolente, visto che più che mai si nota la voglia di attirare un pubblico quanto più possibile ampio, che coinvolga giovani e meno giovani.
Inutile stare qui a scrutinare ogni singola battuta e gioco messo in atto, ma è indubbio che c'era un divario eccessivo fra chi si è dato molto da fare, come Herbert Ballerina, che, pur risultando pedante, non è stato un attimo fermo e zitto, unendo sketch preparati a battute estemporanee, e chi invece ha fatto ben poco, come Marina Massironi, che forse era un po' fuori allenamento, e il duo Luca e Paolo che alla fine hanno portato giusto un paio di suoi vecchi sketch.

Ma c'è di peggio: Cristiano Caccamo ad esempio era del tutto fuori contesto e la sua quota di divertimento è stata praticamente assente. Non è riuscita anche a spiccare Marta Filippi, che non sapevo onestamente che avesse una qualche carriera comica, e Brenda Lodigiani, che credo sia più famosa per le sue parodie che per una capacità di improvvisazione. 

Tutto sommato ho apprezzato sia Nino Frassica, poco proattivo ma la cui comicità assurda si adatta bene al contesto, e Fabio Balsamo, che però alla lunga mi è sembrato un po' ripetitivo.
Se però i momenti comici possono essere considerati come riusciti solo attraverso un'ottica soggettiva, penso sia oggettivo che in questa terza edizione sono stati inseriti molti diversivi che potessero rianimare il palco di LOL probabilmente perché c'era ben poco movimento dai concorrenti.
Erano insomma più i momenti in cui ognuno cercava di non ridere più che tentare di far ridere l'altro, oltre a mancare una malga fra tutti i concorrenti.
Lo stesso Fedez mi è parso un po' scocciato, mentre l'unico a ridere a qualunque cosa era come sempre Matano.

Ad averne risentito è stata l'intera stagione che ha avuto secondo me un ritmo molto più basso rispetto alle precedenti, ed è soprattutto mancato qual momento che mi facesse ridere davvero.
Quindi sì, per me è in fondo la stagione peggiore fra quelle pubblicate fino ad ora, ma non è uno spettacolo che aborro in toto. 
Credo che se si vuole creare una quarta stagione più solida sia importante puntare ad un cast che possa coinvolgere molto di più, che sia scelto secondo un'ottica qualitativa e non utilitaristica al fine di acchiappare più pubblico possibile. Le nuove puntate sono arrivate su Prime Video il primo aprile 2024, ne ho parlato qui. 

Voi avete apprezzato questa terza stagione di LOL Chi Ride è fuori?



Cosa mi è piaciuto e cosa no degli ultimi prodotti terminati

È arrivato il momento di rovistare un'altra volta nel cestino dei flaconi terminati (ché spazzatura pare brutto dirlo) e parlarvi di cosa e quali ho apprezzato e cosa invece non mi ha convinto fino in fondo. 


DermoFuture Veggie Kale & fennel Hydrolat
Idrolato Idratante e Lenitivo


INFO BOX
🔎 Makeup.it, Online
💸 €2.95
🏋 200ml
🗺 Polonia
⏳ 12 Mesi
🔬 //

Ogni tanto mi piace provare dei marchi da noi poco conosciuti da noi (generalmente stranieri) e che a volte diventano anche delle piccole scoperte. In questo caso vorrei parlarvi di DermoFuture, un brand polacco che ha una gamma di cosmetici sconfinata, ma che mi ha fatto fermare soprattutto sulla linea Veggie, che strizza l'occhio alla cosmesi naturale. Ho usato questo tonico viso che mi è piaciuto molto e che appunto contiene il 96% di ingredienti di origine naturale. In particolare è arricchito con gli estratti di cavolo, finocchio e prezzemolo, che messa così pare una strana insalata, ma che hanno un po' tutti un potere anti infiammatorio e pare anche anti ossidante, ma c'è altro.


Infatti troviamo anche l'estratto di melissa, noto per il suo effetto lenitivo sulla pelle, il succo di aloe e l'allantoina, che sono tutti in linea con quanto promette DermoFuture. La fragranza che è stata scelta è molto delicata, mi è sembrata inserita solo per camuffare un po' l'odore degli attivi naturali piuttosto che renderlo davvero profumato.
Vi dicevo che l'azienda lo chiama idrolato, ma alla fine è appunto un tonico viso vero e proprio, con una formulazione completa e che va usato come tale: ha un erogatore spray, e va spruzzato sul viso dopo la detersione e prima dei nostri trattamenti quali creme e sieri.


Una volta applicato l'Hydrolat Kale & Fennel, percepisco subito una sensazione di piacevole freschezza e dolcezza, togliendo quell'eventuale sensazione di pelle che tira dopo la detersione. Su di me si assorbe nel giro di pochi istanti e soprattutto non lascia la pelle appiccicosa, rendendo l'applicazione della mia skin care routine semplice. Io l'ho usato sia al mattino che alla sera, e la miscela di attivi che DermoFuture ha scelto rende questo tonico adatto a pelli sensibili o sensibilizzate ad esempio dalla rasatura. 
L'unico neo che so che alcuni di voi potrebbero non sopportare è il getto dello spray che non è esattamente sottile, ma comunque non fa pasticci.
Conoscevate questo brand?


Goovi Besame Mucho
Balsamo labbra 

INFO BOX
🔎 Sito dell'azienda, eFarma (codice sconto AWINFLU5) 
💸 €4.59 
🏋 5.7ml
🗺 Italia
⏳ 9 Mesi
🔬 //


Nella box in cui trovai la
Mousse Detergente Feeling Myself, c'era anche questo balsamo labbra Goovi che però è stato più o meno un giochino per ragazzini più che un vero prodotto e vi spiego perché.
Goovi l'ha caratterizzato da una formulazione con il 96% di ingredienti di origine naturale, e fra cui spiccano olio di jojoba, di argan, burro di karité, acido ialuronico e vitamina E. Besame Mucho promette di essere semplicemente un balsamo labbra idratante ed emolliente, non riparativo o nutriente, ed infatti ha una consistenza leggera ed è scorrevole quando lo si va a stendere sulle labbra, non si percepisce e non appiccica.
Questa sua leggerezza si paga con una durata sulle labbra non proprio lunghissima, ma basta comunque riapplicarlo. 


La fragranza di fragolina di bosco vagamente vanigliata è gradevole, ma non fa altro che riportarmi alla mente quell'idea di prodotto giocoso più che vero cosmetico, ma questo è forse il problema minore.
Il primo intoppo che ho trovato è che lo stick non resta su durante l'uso, ma siete obbligati a tenerlo affinché non scenda appena lo appoggiate alle labbra, ed è solo una piccola scocciatura rispetto al resto.
Infatti Besame Mucho vorrebbe anche enfatizzare la colorazione naturale delle labbra grazie ad una lieve pigmentazione dello stick.


Peccato però che questo burrocacao abbia una colorazione rosata con una perlescenza lilla che sulle mie labbra dona un bellissimo effetto morto annegato nelle gelide acque del mare del nord nel pieno di un torrido inverno. Non propriamente un effetto gradevole, a meno che non applichi giusto un velo di prodotto, che sicuramente non enfatizza o migliora il colorito delle labbra ma almeno non va a far emergere questa colorazione del balsamo.
Per il resto posso dirvi che Besame Mucho idrata, e lascia le labbra morbide, nulla di più. È un prodotto che ho fatto finire nelle borse, da applicare in giro giusto per emergenza ma non è stato un amato.
Piccola nota che mi ha fatto sorridere: vedete in foto l'adesivo col sigillo di garanzia? Non è mai stato attaccato a fissare il tappo, ma poco sotto, risultando completamente inutile. 


Alverde Deodorante roll-on Invisible


INFO BOX
🔎 dm-drogeriemarkt.it, catene DM
💸 €3.49
🏋 50ml
🗺 Germania
⏳ 12 Mesi
🔬 Natrue, Vegan

Ormai Alverde è diventato per me un brand familiare, anche se ancora conosco pochi loro prodotti, ma man mano li sto testando e anche apprezzando, come mi è successo con questo deo roll on
È il tipico deodorante a base di triethyl citrate, con la tipica aggiunta di amamelide che dà una azione rinfrescante e astringente, dell'estratto di crusca, che addolcisce ed ha un effetto assorbente, ma con la particolarità dell'estratto di iperico perforato che pare avere poteri antiinfiammatori e antimicrobici. 
La profumazione di questo deodorante Alverde è prevedibilmente fresca e agrumata, come molti dei cosmetici tedeschi, e contiene, come tale appunto, anche alcol.
La formulazione si asciuga su di me abbastanza in fretta e mi dà la possibilità di vestirmi praticamente subito.


Su di me questo prodotto ha avuto una buona performance nella vita di tutti i giorni: so già per esperienza che non contenendo anti traspiranti non posso sperare che regga in qualunque situazione, ma il deo roll-on Invisible si fa quello che chiamo il suo orario di ufficio. Su di me infatti ha una azione anti odore per circa 8 ore, ma dopo questo tempo diciamo che il suo effetto protettivo non svanisce improvvisamente causando cattivi odori e imbarazzo. 
Ovviamente se sono in viaggio, se sono stressato o in una situazione particolarmente movimentata opto per prodotti con anti traspiranti, specie durante la stagione calda, ma questo deodorante di Alverde mi ha convinto per la vita di tutti i giorni.
Due punti a suo favore secondo me importanti è che non mi ha creato problemi o reazioni nonostante l'alcol e che è effettivamente invisibile perché non lascia tracce sulle maglie.


Garnier Fructis Hair Food Anguria Shampoo Rivitalizzante
per Capelli Fini


INFO BOX
🔎 Grande Distribuzione, Amazon
💸 €3.40
🏋 350ml
🗺 Made in Francia
⏳ 12 Mesi
🔬 //


Mi sono ritrovato questo
shampoo di Garnier in doccia (sicuramente un acquisto non apprezzato di mia sorella) ed ho pensato di provarlo e terminarlo nonostante non sia adatto alle mie esigenze. Infatti è pensato per capelli fini, mentre i miei sono proprio spessi, ma ciò nonostante non mi è dispiaciuto.
È arricchito con olio di cocco, ovviamente estratto di anguria e di melograno, che immagino siano stati usati come idratanti leggeri, il tutto è racchiuso in una consistenza un gel abbastanza densa. Proprio per questa sua texture io ho preferito usarlo diluito, ma nelle occasioni in cui l'ho usato puro ha funzionato altrettanto bene.
La mia esperienza con gli shampoo Hair Food è positiva ma limitata solo alla versione nutriente alla Banana, sebbene però questo all'Anguria non sarebbe la scelta più adatta alle mie necessità, mi è piaciuto. Infatti crea davvero molta schiuma sin da subito, ed ha un potere detergente buono, ma non risulta aggressivo. Capelli normali ma anche a tendenza leggermente secca possono apprezzarlo, e io che faccio due lavaggi settimanali, mi sono trovato a mio agio ad usarlo secondo le mie abitudini. 

Non posso parlare per quanto riguarda l'azione rivitalizzante, o comunque non mi è sembrato che i miei capelli risultassero più corposi dopo l'uso di questo shampoo Garnier, ma non mi crea nodi, non va a seccare le lunghezze e mi sembra li lasci abbastanza leggeri e morbidi. Sicuramente ho dovuto affiancarlo ad un balsamo o ad una maschera, ma se avete dei capelli corti e magari non troppo difficili, potrebbe avere una azione condizionante per voi sufficiente. 
Non riacquisterei però questo shampoo Fructis non solo perché non è per me l'accoppiamento più azzeccato (i miei capelli hanno bisogno di qualcosa di un po' più disciplinante, e che sia più emolliente e idratante sulla cute), ma anche perché non ho amato moltissimo la sua profumazione che secondo me non ricorda l'anguria, ma ha un sentore fruttato chimico che non mi fa impazzire.



💖alcuni link sono affiliati, usali se vuoi sostenere Pier(ef)fect e le mie recensioni 

Tre film che (finalmente) ho visto

Sono un po' i film che da tempo vorrei vedere, alcuni iniziano anche ad avere qualche anno di tempo, ma sto cercando di trovar posto almeno ai titoli più interessanti, curiosi o che semplicemente mi facciano distrarre un po'. Parliamo intanto di tre. 


The Father - Nulla è come sembra (2020)


Genere: drammatico
Durata: 97 minuti
Regia: Florian Zeller
Uscita in Italia: 20 Maggio 2021 (Cinema)
Paese di produzione: Francia, Regno Unito

Se avete visto il trailer di The Father forse non avrete capito molto del film, perché in effetti non riesce ad includere molto della sua essenza, visto che non si tratta di una di quelle storie fatte di avvenimenti e intrecci, ma più delle dinamiche che si creano fra un uomo e sua figlia, soprattutto nel momento in cui questo è malato, e non riesce più a capire cosa sia vero, e cosa invece no.
Quel senso di spaesamento, confusione, e la difficoltà di riuscire a gestire una situazione del genere è il fulcro attorno a cui ruota tutta pellicola, ed è interpretata da un ottimo Anthony Hopkins, che all'epoca si beccò anche un Oscar per il suo ruolo, ed Olivia Colman, che riesce a fare da spalla pur spiccando sempre per la sua sensibilità e bravura.


Ho vissuto e conosco da vicino alcune vicende simili a quelle raccontate in The Father e credo che il lavoro svolto per raccontare questa tematica così delicata e complessa sia stato buono, ma non eccezionale. 
Infatti, oltre alle ottime interpretazioni a cui facevo riferimento sopra, non mi è rimasto molto del film, e soprattutto non mi ha dato quel pugno allo stomaco che invece mi aspettavo. 
Con questo non voglio dire che il film sia una passeggiata all'aria aperta, perché è una storia drammatica, che non vuole cadere in pietismi, ma che ha una amarezza di fondo che non può lasciare indifferenti. Anche il montaggio del film riesce a creare quel senso di straniamento che certe malattie creano nel malato. 


Credo però che il non aver saputo trovare una impostazione originale abbia influito nel non rendermi The Father come particolarmente memorabile: il suo realismo inevitabilmente non mi ha sorpreso. Quell'incipit che ha il sapore quasi di un thriller e proprio quel montaggio non mi hanno tratto in inganno. 
Ha però delle qualità che vanno oltre la recitazione: infatti la regia di Florian Zeller è intrigante e raffinata, e ha saputo trasportare bene questa sceneggiatura che nasce come un'opera teatrale e che invece risulta credibile in questa versione cinematografica. The Father - Nulla è come sembra inoltre riesce a fornire, seppur collateralmente, quello che subiscono e vivono i familiari di malati con demenza senile o problematiche simili, e coloro che se ne prendono cura.
Il fatto inoltre che a me non abbia lasciato chissà quale impatto emotivo, non è detto che faccia a tutti lo stesso effetto perché è comunque un film ben fatto. 


7 Donne e Un Mistero (2021)

Genere: commedia, giallo
Durata: 83 minuti
Regia: Alessandro Genovesi
Uscita in Italia: 25 Dicembre 2021 (Cinema) / gennaio 2023 (Netflix)
Paese di produzione: Italia

Si tratta sempre di una pièce teatrale, ma cambiano completamente i toni e gli intenti di 7 Donne e Un Mistero. Ci troviamo negli anni '30, alla vigilia di Natale, in una bellissima casa borghese in cui abitano proprio sei donne: dalla matriarca Margherita, sposata col signor Marcello, e madre di Caterina e Susanna, alla nuova cameriera Maria, passando per Rachele e Agostina, rispettivamente la madre e la sorella di Margherita. Improvvisamente si scopre però che Marcello è morto, e tutte le donne si accuseranno a vicenda, avendo tutte qualcosa da recriminare all'uomo, ma sarà impossibile chiarire subito la vicenda, visto che la villa è isolata dall'esterno. Chi sarà stato ad uccidere il signore?

Ho letto commenti feroci verso 7 Donne e un mistero, ma che ho fatto fatica a comprendere. Non intendo dire che si tratti di un capolavoro contemporaneo, ma questo di Alessandro Genovese mi è sembrato un film che riesce ad intrattenere e a far sorridere. Funziona secondo me la miscela di un giallo classico, alla Poirot per intenderci, alla parte più ironica della commedia. 

Le scenografie e i costumi sono anche ben curati e tutto il cast femminile se la cava bene nel proprio ruolo. Ovviamente la densità di personaggi che si affollano in così poco spazio e tempo non permette uno sviluppo approfondito di ognuno di loro. Sono ad esempio le parti di Micaela Ramazzotti e Margherita Buy a potersi espandere meglio, mentre ne risentono le giovani Diana Del Bufalo e Benedetta Porcaroli, ma soprattutto Sabrina Impacciatore, il cui ruolo non spicca molto.


Ornella Vanoni è invece azzeccatissima nel ruolo della nonna burbera, altezzosa e attaccata ai soldi. 
Un altro problema di 7 Donne e un Mistero è forse il ritmo, perché parte bene, ma verso la metà e poi sullo scemare del finale diminuisce un po' di mordente, ma non per questo annoia. 
Come dicevo è un film che tiene compagnia, con cui passare un'ora e mezza (al contrario di altri film dalla durata quaresimale) in leggerezza, e che è ben messo insieme. Adesso lo trovate anche su Netflix, dove è giusto che stia.


L'amante di Lady Chatterley (2022)


Titolo originale: Lady Chatterley's Lover
Genere: drammatico, sentimentale
Durata: 127 minuti
Regia: Laure de Clermont-Tonnerre
Uscita in Italia: 2 Dicembre 2022 (Netflix)
Paese di produzione: Regno Unito, Stati Uniti d'America

Lo scorso Dicembre, Netflix ha proposto l'adattamento del romanzo di David Herbert Lawrence, che agli inizi del '900 creò persino scalpore per le tematiche. L'amante di Lady Chatterley è infatti la storia di una giovane donna, Constance, che sposò il benestante baronetto Lord Clifford Chatterley poco prima che partisse per il fronte. Al suo ritorno però l'uomo sarà menomato fisicamente e nello spirito: si trasferisce infatti con la giovane sposa in una tenuta di famiglia e da qui decide di proseguire la sua vita nel mondo degli affari. Lady Chatterley gli starà sempre accanto in questa nuova parentesi della loro vita insieme, ma per lei diventerà sempre più difficile: il suo lord infatti è un uomo decisamente cinico, distaccato, con una visione particolare della femminilità, ma è soprattutto rimasto impotente. L'uomo però proprio in questa sua idea che le donne nascano solo per fare le madri, proporrà a Constance di trovare un amante che possa lasciarla incinta così da proseguire la sua casata. 
La donna ovviamente resterà perplessa della proposta, ma inconsapevolmente si ritroverà presto in una tempesta di passione che la libererà dalle catene che le aveva messo il marito.


Non ho letto il romanzo di Lawrence (e immagino che per voi non sia una novità), ma credo che questo nuovo adattamento de L'amante di Lady Chatterley riesce a trasmettere il messaggio che il suo autore voleva trasmettere, soprattutto per quanto riguarda la sua Constance. Emma Corin interpreta benissimo questa donna che, come dicevo, spezza le barre della gabbia di un rapporto che ormai l'aveva soffocata e in un certo senso delusa e tradita, vivendo una vita piena, inclusa la sfera sessuale. Clifford infatti rivelerà un animo umanamente basso, pronto solo a prendere costantemente dalla donna che dice di amare ma senza mai ricambiare e Constance diventa non solo sua moglie ma persino una infermiera. Sarà però quando il marito le proporrà di diventare praticamente una incubatrice che il castello crolla.


Quella di Lady Chatterley è una passione e un amore forte, che nasce da una voglia di libertà e che troverà la strada in cui sfociare. Il film in questo riesce bene, e credo che possa accontentare chi cerca un period drama classico, che non vuole scimmiottare i vari Bridgerton e compagnia danzante, oltre a chi apprezza la buona recitazione e la piacevolezza dei paesaggi inglesi. 
L'amante di Lady Chatterley però pecca secondo me un po' nel ritmo, e non credo fornisca cinematograficamente parlando nulla di nuovo rispetto a quanto (immagino) abbiano fatto i precedenti adattamenti. L'ho visto volentieri ma non mi ha rapito completamente, nonostante una ottima commistione di romanticismo ed erotismo. 




Maschere e trattamenti al carbone 7th Heaven, review e confronti

Il carbone vegetale ha avuto il suo momento di boom nel mondo della cosmesi, come un po' tutti gli ingredienti che finiscono per diventare di moda. In questo caso in effetti si tratta di un attivo che fa il suo dovere soprattutto su pelli miste ed impure, visto che il carbone ha azione sebo assorbente, detossinante e purificante. 
Ho già provato tanti prodotti che lo contenevano, ed essendo andato molto spesso d'accordo con la mia pelle ho voluto testare alcune delle maschere e dei trattamenti al carbone che 7th Heaven propone.

Questa è una azienda inglese, in passato conosciuta come Montagne Jeunesse, che produce principalmente questa tipologia di prodotti. Pecca un po' la reperibilità, perché nel tempo ho visto apparire e sparire 7th Heaven sugli scaffali di diversi negozi, e non esiste purtroppo uno shop ufficiale che tenga tutta la gamma. Sul sito dicono che ad esempio sono disponibili da Acqua e Sapone, e sarò anche miope, ma da me non le ho mai viste.


7th Heaven Charcoal Detox Bubble Mask
Maschera schiumogena purificante e pulente


INFO BOX
🔎 Grande distribuzione, Online
💸 2.99€ 
🏋1 maschera in tessuto
🗺 Made in UK
⏳ monouso
🔬Cruelty Free International, Vegetarian Standard


Questa
Bubble Mask ha le caratteristiche tipiche della tipologia di prodotto: si presenta come una maschera in tessuto imbevuta di siero, ma appena la estraete dalla confezione e la applicate sul viso, questa inizia a produrre tantissima schiuma. Prima di aprire la bustina, su tutte queste maschere, trovate l'indicazione di massaggiare la confezione così da attivarla.
La Detox Bubble Mask 7th Heaven dovrebbe essere arricchita con carbone, ma io non lo vedo nell'INCI in tutta onestà, quindi credo ne sia in qualche modo infuso il tessuto, mentre invece ho visto l'estratto di anice che ha proprietà antiossidanti. Invece ho notato anche la presenza di estratto di tè verde, acido ialuronico, e aloe, ma anche l'estratto della Portulaca Oleracea che pare essere antiossidante e persino cicatrizzante.

È stata una maschera che mi è piaciuta moltissimo e che potrei riacquistare in futuro. Infatti la Bubble Mask 7Th Heaven è comoda da tenere sul viso, il tessuto mi è sembrato morbido, e facile da applicare, oltre al fatto che non casca. Non ho percepito una particolare profumazione che potesse dare fastidio, né mi ha dato problemi agli occhi (con cui un po' entra in contatto inevitabilmente). Una volta sciacquata via (perché sì, va sciacquata come se fosse un detergente) ho notato una pelle più pulita, liscia, ma che preservava comunque un po' di elasticità. Non ha insomma completamente seccato la mia pelle, ma è certamente un prodotto che mi sento di indicare a pelli miste ed eventualmente impure.
Certamente non ha fatto il miracolo sulle varie disgrazie del viso, ma aiuta a rendere l'incarnato più omogeneo, luminoso, ed ha una azione astringente dei pori, quindi non posso che promuoverla.


7th Heaven Charcoal + Black Clay Peel Off
Maschera viso peel off carbone e argilla nera


INFO BOX
🔎 Grande distribuzione, Online
💸 2.50€ 
🏋10ml
🗺 Made in UK
⏳ //
🔬Cruelty Free International, Vegetarian Standard

Mi sono ripromesso che non riacquisterò più maschere peel off, che hanno avuto popolarità negli anni scorsi, ma che in media ho notato su di me avere un effetto meno impattante rispetto a quello promesso. Questa Charcoal and Black Clay 7th Heaven non è da meno, anche se unisce la combinazione di carbone all'argilla nera, unita all'acqua di amamelide, molto utile su pelli impure, ma che contiene anche gli estratti di due diverse alghe, che invece hanno una azione più antiossidante. 
La consistenza è quella tipica gellosa, plasticosa, che va stesa in maniera omogenea, e in questo caso ci si riesce, ma ammetto che non è la black mask più spessa e densa che abbia provato e questo, già si sa che fa la differenza.

Un altro aspetto che fa secondo me la differenza è la rimozione: la Charcoal + Black Clay Peel Off mask si asciuga completamente dopo circa 15/20 minuti e crea una pellicola facile da rimuovere, che viene via in modo completo, ma già dallo strappo si capisce che ha poca presa sulla pelle. Il suo effetto quindi su ad esempio punti neri e filamenti sebacei è davvero minimo: quando la rimuovo noto una pelle un po' più carina, morbida al tatto e sicuramente con qualche pellicina in meno, ma sulla maschera non ho mai notato particolari impurità rimosse.
La Charcoal + Black Clay Peel Off 7th Heaven è comunque carina da usare, ha un profumo fresco e gradevole, non lascia troppi residui sul viso, e non mi ha irritato o seccato la pelle, ma non penso che sia il prodotto che una pelle molto impura agogni particolarmente. 



7th Heaven Charcoal + Black Sugar Peel Off
Maschera viso peel off carbone e zucchero



INFO BOX
🔎 Grande distribuzione, Online
💸 2.50€ 
🏋10ml
🗺 Made in UK
⏳ //
🔬Cruelty Free International, Vegetarian Standard

Non ho molto da aggiungere su questa maschera peel off rispetto alla versione con argilla nera. La formulazione è infatti molto similare, anche se in questo caso troviamo la melassa, che alla fine è una sorta di sostituto del miele nei cosmetici, al posto degli estratti di alga, e l'estratto di corteccia di Betula Alba, un antiossidante, che però alla fine della fiera mi sembra influiscano poco sul risultato finale. 
Infatti anche questa peel off 7Th Heaven ha quella consistenza in gel denso che vi accennavo sopra, ed è anch'essa facile da stendere, e in generale il modo d'uso e la gradevolezza è più o meno la stessa. In questo caso l'unica differenza a primo impatto che si nota è forse la profumazione, un po' più fruttata. 

Per il resto non posso segnalarvi chissà quante differenze sulla mia pelle con l'uso di questa Charcoal + Black Sugar Peel Off, visto che di imperfezioni rimosse ne ho sempre notate ben poche sulla maschera una volta che l'andavo a spellicolare. Forse ha un effetto leggermente più astringente rispetto all'altra maschera 7th Heaven, ma non posso dirvi, anche in questo caso, che si possa parlare del trattamento da sogno che pelli molto impure possono desiderare. La sua delicatezza comunque, anche nella rimozione che non provoca il dolore di un cerotto per intenderci, è un altro punto a favore che non me la rende antipatica, sebbene non la riacquisterei.


7th HEAVEN Charcoal Mud
Maschera fango con carbone attivo


INFO BOX
🔎 Grande distribuzione, Online
💸 2.50€ 
🏋15g
🗺 Made in UK
⏳ //
🔬Cruelty Free International, Vegetarian Standard

Ho invece molto apprezzato questa maschera/fango al carbone che forse sarà un po' demodé come prodotto ma che mi è sembrato efficace. Infatti è una crema densa composta da alcune argille come caolino, bentonite e illite, ma ci sono dispersi anche tantissimi granelli che sono polvere di gusci di noce e polvere di lava. Tutta questa miscela crea appunto una maschera 2 in 1, andando ad esfoliare la pelle e ad assorbire il sebo, oltre che a trattare le imperfezioni del viso.
La Charcoal Mud 7th Heaven ha anche glicerina per rendere la formulazione più idratante, ma si tratta a tutti gli effetti di una di quelle maschere che si seccano sulla pelle, in cui si percepisce la presenza di argilla e che penso sia più indicata a pelli grasse o miste. 
La profumazione credo sia poco rilevante perché è fresca ma abbastanza delicata. 


Come vi avrò detto in altre occasioni, quando applico questa tipologia di maschere cerco di non sfregare troppo, perché inevitabilmente il processo di esfoliazione continuerà anche nella fase di risciacquo, visto che i granelli non svaniscono né si sciolgono. Se siete abbastanza delicati quindi, la maschera Charcoal Mud vi renderà la pelle molto più morbida, più liscia, con una grana più affinata e ho notato che su di me rende i pori meno visibili e un po' più stretti. Sul mio tipo di pelle sicuramente è necessario applicarci dopo tutta la mia skincare per bilanciare il livello di idratazione, ma le pelli grasse la apprezzeranno per l'effetto opacizzante (seppur sicuramente temporaneo). 
Vi anticipavo che il tipo di esfoliazione di questa maschera-scrub 7Th Heaven può risultare un po' fuori moda rispetto alla cosmesi moderna, e non la consiglierei ad una pelle particolarmente infiammata, sebbene io non la trovi irritante come maschera, ma potrebbe esacerbare una situazione esistente. 
La Charcoal Mud si rimuove anche facilmente quindi non vi resta che provarla.


7th HEAVEN Charcoal Pore Strips
Cerotti naso contro i punti neri



INFO BOX
🔎 Grande distribuzione, Online
💸 2.90€ 
🏋3 cerottini
🗺 Made in UK
⏳ //
🔬Cruelty Free International, Vegetarian Standard

Al posto delle maschere peel off, nella mia esperienza ho capito che su di me funzionano meglio i cerotti contro i punti neri del naso, che hanno una fama altalenante ma che continuo ad acquistare e a tenere nel mio beauty per un effetto di pulizia rapido e istantaneo. Per quanto riguarda i Charcoal Pore Strips, ho notato che ora si chiamano Blackhead Pull-Out Pore Strips ma l'INCI è rimasto invariato. 
Personalmente credo che gli attivi dei cerottini siano poco importanti perché credo che il vero  punto di forza stia nella forma, nei materiali e nella colla che è stata utilizzata affinché il prodotto aderisca al naso e porti via punti neri e filamenti sebacei. Comunque in questo caso, 7Th Heaven ha inserito polvere vulcanica e caolino come attivi assorbenti e sebo purificanti, ma sono altre le caratteristiche che mi piacciono di questi strips.

La prima caratteristica è che sono confezionati singolarmente, non andando quindi a sciupare il prodotto o a renderlo meno efficace prima del tempo. La seconda cosa che ho notato è che questi strips non hanno quell'odore mefitico molto chimico che mi è capitato di trovare in altri cerottini.
Il modo d'uso di questi Charcoal Pore Strips è identico agli altri prodotti della categoria: vanno fatti aderire su pelle umida e pulita, e lasciati in posa fin quando non si asciuga il cerotto; una volta asciutto, dopo circa 20 minuti, va rimosso delicatamente.


Oltre ad essere una operazione facile, credo che queste strisce siano anche decisamente efficaci: ad ogni utilizzo noto sempre delle impurità rimaste intrappolate sullo strip, ma soprattutto la pelle più pulita ed omogenea. Ottenere un effetto di rimozione totale con un solo cerottino secondo me è impossibile, io infatti associo sempre gli strip a dei sieri o comunque dei prodotti viso con acido salicilico, così da avere un risultato molto più profondo e duraturo. 
I Charcoal Pore Strips di 7Th Heaven sono anche promossi perché non mi irritano o seccano la pelle, e i residui minimi che lasciano sono davvero semplici da rimuovere con acqua. 



Voi riuscite ancora a reperire nei negozi le maschere 7Th Heaven? 




Vi sono piaciuti