Ciao D., visto il fisichetto che ti ritrovi aiutami a spezzare il ghiaccio.
Raccontami un po' di te, della tua vita, della tua quotidianità.
-Salve sono un ragazzo gay di 28 anni. Abito a Firenze con mio marito e il nostro labrador e faccio l'insegnante. Nel tempo libero amo fare sport e tenermi in forma.
A che età hai fatto coming out? E' stato un percorso facile per te?
-Ho fatto coming out all'incirca a 18 anni con alcuni amici, poi nel giro di un anno anche con i miei genitori. Così ho iniziato a dirlo ad altri amici e parenti.
Per fortuna hanno tutti reagito bene. Ma di questo non avevo dubbi. I genitori non si scelgono, abbiamo quelli che abbiamo. Io sono stato fortunato perchè l'unica cosa che sta loro a cuore è la mia felicità: etero, bisex o gay non fa nessuna differenza.
L'unica loro preoccupazione riguardo all'essere gay è che io possa essere deriso o discriminato, ma di questo li ho rassicurati e sanno che ho un carattere forte.
Gli amici si scelgono e sarei stato poco intelligente a scegliere amici omofobi, quindi nessun problema.
Questa è una domanda stupida per gente nevrotica come me, ma abbi pazienza.
Hai mai pensato a come sarebbe stata la tua vita se non fossi stato omosessuale?
L'omosessualità ha influito in maniera "negativa" nella tua quotidianità?
-Non ci ho mai pensato, probabilmente la mia vita privata sarebbe stata la stessa vita ma con una ragazza al mio fianco.
Sicuramente se dovessi immaginare la mia vita da etero la prima cosa che mi viene in mente sarebbe: "wow che bello potrei finalmente camminare tenendo per mano la persona che amo.
Che bello sarebbe non sentirmi gli occhi puntati addosso, che bello poi sarebbe poter baciarsi in pubblico senza dare nell'occhio e indispettire nessuno."
Purtroppo viviamo in una nazione che è ancora omofoba, ma sopratutto ignorante.
Stiamo andando in una direzione opposta rispetto a molti paesi occidentali europei e una semplice legge contro l'omofobia è essenziale e doverosa.
Sei mai stato vittima di omofobia?
-Beh sì, da ragazzino è successo.
Molte volte i comportamenti omofobi si verificano in gruppo quando il singolo si sente più forte e meno in colpa per quello che fa o dice.
Chi segue il gruppo non usa il proprio cervello. E' semplicemente ignorante e codardo, due aggettivi che vanno a braccetto con omofobo.
L'Italia è un vero e proprio lazzaretto per quanto riguarda le tematiche LGBTQI.
Da un lato una politica che non offre alcuna tutela dei diritti gay.
Dall'altro un papa, dimissionario a breve ma indubbiamente influente, che, fra le tante, ha accolto e benedetto una parlamentare ugandese a favore della pena di morte per gli omosessuali, dimostrando così indirettamente il suo odio.
Com'è inserita la comunità gay nella tua città, Firenze? E come credi possa migliorare la situazione ad ampio raggio?
-Bella domanda.
La mia città, come la maggior parte delle città toscane è attenta alle problematiche gay e cerca di rendere la comunità consapevole e partecipe. Sul piano generale l'influenza che ha la chiesa sull'etica e sulla politica dello stato italiano è ancora oggi molto forte e credo che rimarrà tale ancora per molto. Il problema non è il messaggio spirituale di Gesù ma la sua interpretazione distorta e di comodo di grande parte della Chiesa Cattolica. Papa Ratzinger (come si scrive??) ha fomentato l'odio contro gli omosessuali con varie dichiarazioni che mi hanno lasciato sbigottito.
Chissà cosa succederà con il nuovo Papa.
Forse bisognerebbe prendere esempio da stati come il Canada. Ho conosciuto diversi canadesi con il mio lavoro e quando gli ho raccontato dei fenomeni di omofobia che purtroppo si verificano frequentemente in Italia si sono stupiti tantissimo. Dovremmo smettere di ragionare per categorie come quelle di uomo, donna, etero, bisex, gay, lesbica, trans, nero, bianco, immigrato, giovane, vecchio... tutti abbiamo gli stessi diritti e dobbiamo essere rispettati nelle nostre diversità.
Ma parliamo di te, che ho una scimmia dentro che crepita per sapere.
Come hai conosciuto V., il tuo attuale marito? Da quanto state insieme?
-La nostra storia è molto semplice. Ci siamo conosciuti in una discoteca. Poi abbiamo iniziato a vederci tutti i fine settimana, io andavo da lui perchè abitavo ancora con i miei.
Dopo qualche mese ci siamo trasferiti nella stessa città per vivere insieme. Stiamo insieme da quasi 4 anni ormai.
Chi ha fatto la proposta di matrimonio?
-Non mi ricordo! Una volta parlando del nostro futuro è saltato fuori il discorso matrimonio. Non c'è stata nessuna proposta in ginocchio con anello e fiori.
Tiziano Ferro ha recentemente affermato che non andrebbe fuori dall'Italia per unirsi in matrimonio e che solo quando sarà possibile sposarsi in Italia lo farà. Una opinione condivisibile e comprensibile. In Italia però non esiste alcuna forma di unione omosessuale, se non i registri delle unioni civili che sono poco più che elenchi di coppie sposatesi altrove.
Tu invece sei andato addirittura in America; cosa vi ha spinto, quale bisogno?
Perchè proprio New York?
-Sicuramente sposarsi in un paese straniero ha un valore diverso dallo sposarsi nel proprio paese. Qui in Italia risultiamo ancora come due estranei per lo stato.
Il nostro matrimonio a New York, lo scorso agosto, è stato un atto d'amore ma anche di critica e ribellione verso la situazione italiana.
Siamo andati in USA per fare un viaggio e abbiamo deciso di sposarci lì perchè lo volevamo da tanto tempo.
L'Italia non ce lo fa fare? Bene, allora lo faccio in una città dove posso farlo.
Un po' di informazioni di servizio.
Qual è stata la trafila per celebrare il matrimonio all'estero? Difficoltà? Ha rispettato le tue aspettative?
-E' stato semplicissimo. Praticamente siamo andati al City Hall, il Comune di New York.
Abbiamo preso un numerino (sì, come al supermercato) e ci siamo messi in fila.
Quando è arrivato il nostro turno abbiamo compilato un semplice foglio con i nostri dati e abbiamo deciso il giorno in cui si sarebbero tenute le nozze.
La quota da pagare mi sembra che fosse sui 30 dollari, non molto.
Il giorno prestabilito ci siamo presentati con la nostra testimone (una nostra carissima amica che ci ospitava a New York) e ci siamo messi con ansia ad aspettare il nostro turno.
Nella sala d'attesa c'erano coppie di tutti i tipi, etero e gay.
In quel momento mi sono sentito cittadino del mondo: c'era chi era vestito sportivo per sposarsi, chi super elegante, chi con le infradito, chi con delle maschere divertenti.
Nessuno guardava male nessuno, in quel luogo venivano celebrati l'amore e la diversità in tutti i loro aspetti.
La cerimonia vera e propria è stata molto veloce ma comunque molto emozionante anche per colui che ci ha dichiarato marito e marito.
Appena usciti dalla sala siamo stati accolti con applausi e ovazioni da altre coppie e estranei che erano fuori il Comune.
Ve la immagine una cosa del genere in Italia?!
Se un giorno sarà possibile, quindi, celebrerete di nuovo le vostre nozze qui in Italia?
-Certo! A New York eravamo senza famiglia e amici, in Italia se sarà possibile faremo una grande festa.
Al momento non possiamo presentarci come sposati perchè non ha valore giuridico.
Le persone che però ci conoscono lo sanno e non abbiamo nessun problema a dire che siamo marito e marito.
Sì, tutto bello e tutto buono, ma tu e tuo marito vivete insieme. In questo percorso non c'è stato un momento in cui hai pensato "no, non gliela faccio più!"? Quali sono i problemi in cui vi ritrovate in quanto coppia?
-Le nostre difficoltà sono le stesse di qualsiasi coppia che convive.
Ma non sono tante, non litighiamo quasi mai, qualche volta ci punzecchiamo ma è normale.
Spesso discutiamo per l'educazione del nostro cane, cosa deve mangiare, come si deve comportare, chi lo deve portare fuori ecc..
Momenti di crisi non ce ne sono mai stati e spero che non ci saranno mai.
Dopo tutto abbiamo promesso che ci ameremo nella buona e nella cattiva sorte.
Vuoi farmi credere che dammi tre parole sole, cuore e amore, funziona davvero?
Dai, avrai un segreto? Un consiglio, oltre ovviamente amarsi?
-Talvolta l'amore può non essere abbastanza. Conosco delle coppie che si amano molto ma i partners hanno dei caratteri inconciliabili, in tal caso stare insieme diventa difficile.
Non credo che si debba cambiare per amore, una persona va amata per quello che è, con i suoi difetti e lati oscuri.
Però questo non vuol dire che non si possano trovare dei piccoli compromessi e dei punti di incontro.
Elemento essenziale per stare bene con una persona è la sincerità e la trasparenza, il mio ragazzo infatti è anche il mio migliore amico.
Ultimo elemento ma non meno importante è il sesso.
Senza l'attrazione fisica, senza la passione, credo che la relazione sia destinata a durare poco.
Ascoltate me: scegliete i vostri futuri partners anche in base a come sono a letto.
Un po' di pettegolezzi fra allegre comari.
Visto che non ci legge dimmi un pregio e un difetto di tuo marito!
-Di pregi ne ha tantissimi, se dovessi sceglierne uno direi la forza interiore, la sicurezza che trasmette.
Il peggior difetto: pensa sempre di aver ragione. A volte glielo lascio credere!
Come vedi il tuo futuro? Che piani avete come coppia per l'avvenire? Figli?
-In futuro mi vedo ovviamente sempre con mio marito ma fuori dall'Italia, in una nazione che riconosca tutti i miei diritti. In una casa più grande con due cani e due figli.
Un messaggio da uomo ormai accasato per i giovani e non che aspettano l'amore!
-Così mi fai sentire vecchio!
Credo che non sia così difficile trovare la persona giusta.
La cosa difficile è trovare la persona giusta nel momento giusto.
Un consiglio che posso dare è questo: non cercate disperatamente l'amore come qualcosa che vi completi.
Per avere una relazione forte e felice credo che sia necessario prima di tutto sentirsi bene con sè stessi.
Essere sereni e stare bene è la base per costruire una relazione solida.
Se si inizia una relazione perchè siamo tristi, soli e sentiamo qualcosa che ci manca allora la relazione diventerà qualcosa di morboso e stressante perchè basata sulla gelosia.
Un saluto ai lettori che poi mi si offendono.
-Un grande saluto a tutti i lettori del blog.