Mi vergogno un po' visto che sono passati più di 8 mesi da quando ho chiacchierato con voi l'ultima volta di libri. Era esattamente lo scorso Agosto quando sono andato a sfogliare sotto la copertina, e confesso, non so come mai sia trascorso così tanto tempo, considerando il fatto che questo tempo è stato condito da qualche lettura, quindi, proprio come direbbe Tiziano Ferro, non me lo so spiegare.
Ma recuperiamo il tempo perduto.
I libri di cui vorrei parlarvi in comune hanno diversi punti: sono entrambi scritti da autrici straniere, raccontano entrambi di un mistero da risolvere, ed in generale non sono nuove pubblicazioni, ma restano comunque recenti.
Il primo è Urla nel silenzio della scrittrice inglese Angela Marsons.
Ma recuperiamo il tempo perduto.
I libri di cui vorrei parlarvi in comune hanno diversi punti: sono entrambi scritti da autrici straniere, raccontano entrambi di un mistero da risolvere, ed in generale non sono nuove pubblicazioni, ma restano comunque recenti.
Il primo è Urla nel silenzio della scrittrice inglese Angela Marsons.
Titolo Originale: Silent Scream
Autore: Angela Marsons Editore: Newton Compton Editori Pagine: 316 Data di pubblicazione: 2016 Prezzo: copertina rigida € 4.16 / ebook € 1.99 |
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Pare aver riscosso un grande successo sia in patria che fuori, ed è il primo romanzo di esordio di Angela Marsons, ma per me è stata una scoperta casuale, visto che faceva parte di una lista di ebook fra cui scegliere che era possibile scaricare gratuitamente su Amazon, non ricordo per quale occasione. Io ho scelto proprio Urla nel silenzio e non mi sono pentito, ma ho delle cose certamente da sottolineare.
Le vicende girano intorno ad una scia di omicidi commessi nella Black Country, che dal passato si ricollegano al presente, e che sembra non volersi fermare. Il dramma peggiore è che queste impronte di morte non riguardano solo adulti, ma anche bambini con un vissuto difficile, e sarà altrettanto difficile venirne a capo. Il caso verrà affidato alla detective Kim Stone, una donna dai modi schietti e mascolini, che dovrà sfidare persino i suoi superiori per tentare di risolvere la faccenda insieme al suo team. Un caso particolarmente scottante, intricato e duro, che poterà Kim a ripescare ricordi dal suo vissuto.
Urla nel silenzio è una lettura scorrevole, intrigante ma senza stancare troppo le sinapsi, che mi ha preso e mi ha fatto arrivare alla fine con curiosità. Si tratta del primo romanzo con questa protagonista e pare che Angela Marsons sia stata molto prolifica, con ben otto sequel che avrei voglia di recuperare prima o poi (anche se con questo ritmo, la signora avrà pubblicato altrettanti libri e io sarò ancora qui). I personaggi, nonostante siano diversi, non si investono o si sovrappongono a vicenda, ma ognuno ha il suo percorso più o meno approfondito.
A riguardo avrei due parole da spendere su Kim Stone, che, nonostante sia appunto la protagonista principale, secondo me non viene raccontata in maniera molto dettagliata, e più in generale mi è sembrata molto stereotipata nella figura androgina di una ragazza amante delle moto e dai modi maschili. Tutto già visto in modo più interessante nella Lisbeth Salander di Stieg Larsson, per dirne una. Poi magari con i libri successivi la storia della donna si approfondisce, ed io non lo so, ma questo è quel che mi ha trasmesso dal primo volume.
Anche i dialoghi sono un altro aspetto che mi hanno lasciato un po' perplesso, perché mi son sembrati a volte un po' finti, robotici.
È una storia comunque cruda, dura, che richiama alla mente immagini anche forti talvolta, e, nonostante non sia un giallo raffinato e per chi cerca un intrigo che si ricarica senza sosta, Urla nel silenzio è secondo me un thriller da leggere rapidamente, da "sotto l'ombrellone", per restare impegnati senza troppa fatica, ma con un intreccio che prende. E poi, se ve ne innamorate, Angela Marsons ha fatto una enciclopedia su Kim Stone, per cui non resterete affamati.
Il secondo libro invece è una mia vecchia conoscenza che ho letto in una quantità di tempo vergognosa, direi anche anni, a più riprese, e mi riferisco a Entra nella mia vita di Clara Sánchez.
Titolo Originale: Entra en mi vida
Autore: Clara Sánchez Editore: Garzanti Pagine: 446 Data di pubblicazione: 2013 Prezzo: copertina rigida € 10.20 / ebook € 7.99 |
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Capeggiava nella mia libreria, e non lo avevo acquistato io, ma la fama di Clara Sánchez era giunta anche alle mie orecchie da ignorante e gli ho dato una chance ma è stato un errore.
Il punto di partenza di Entra nella mia vita è molto interessante ed attuale: Veronica è solo una bambina quando scopre, fra gli affetti della madre, una cartelletta di pelle con all'interno la foto di una bambina. Veronica resterà colpita per diverso tempo della sua scoperta e non potrà fare a meno di seguire le orme della madre Betty. La donna infatti solo un paio di anni prima della nascita di Veronica aveva avuto già un'altra bambina. Le dissero che era nata morta, ma il cuore della donna sentiva che quella era una menzogna e che le era stata strappata segretamente via, ed era convinta che avrebbe potuto ritrovarla.
Entra nella mia vita secondo me ha tanti elementi sbagliati, che mi hanno spinto a finire questo libro in un tempo quantomai eccessivo. La struttura con due narratori secondo me è già un autogol perché si capisce troppo in anticipo parte del racconto, e quello che resta da scoprire a noi lettori è come si svilupperà la storia. Ma anche il come non è il massimo. La Sánchez secondo me ha dilatato troppo i tempi, ed aggiunto roba del tutto inutile, che non solo non va a particolareggiare e rendere l'intreccio narrativo magari più intrigante ed oscuro, ma risulta solo ripetitiva, quasi un voler prendere tempo per non dover rivelare troppo presto il finale.
Altra cosa mal riuscita sono in parte i personaggi: mi son sembrati tutti un po' "morti", forse solo Veronica è quella che dimostra un po' di carattere, ma devo dire che l'immagine che mi ero creato di lei veniva di volta in volta smontata non appena la parola passava a qualcuno che la vedeva dall'esterno, ma in questo caso il problema potrebbe essere della mia immaginazione o del personaggio. Non è invece un problema certamente mio come viene rappresentata Laura, l'altra protagonista: pesante, lagnosa, moscia, ripetitiva, che crea poca empatia. Anzi più volte avrei voluto urlarle:
Ma parliamo del finale (senza spoiler ovviamente): oltre ad essere un po' anticipato, una volta che si raggiunge appunto questo finale, quel che resta dopo è, ancora una volta, inutile, quindi non solo hai fatto fatica a procedere, ma ti tocca fare ulteriore fatica a proseguire su una parte che non ha alcun valore nell'economia del libro.
A mio avviso l'unica nota positiva di Entra nella mia vita è la scrittura scorrevole e un linguaggio semplice e chiaro, perché in caso contrario credo sarebbe rimasta una lettura incompleta per sempre. So che il precedente lavoro di Clara Sánchez, Il profumo delle foglie di limone, ha suscitato reazioni più positive, ma di imbarcarmi in un'altra situazione simile a quella vissuta con Entra nella mia vita, al momento, non mi va proprio.
Prometto che Sotto la copertina ritorna presto e non fra altri, troppi mesi come questa volta. Fatemi sapere se vi va quali letture avete sul comodino.