Da quando ho creato il profilo (ndr. personale ) ho sempre avuto un certo distacco verso Facebook, che di sbandierare la mia vita proprio non mi va. Lo uso principalmente come mezzo di comunicazione e mi ci appunto i link che voglio ricordare, ma tipo con una frequenza di eoni. Però vuoi o non vuoi l'homepage è sempre aperta e la mia bacheca mi ha dato una certa ispirazione. Così, prendendo spunto da alcuni post della mia adoratissima Rory, ho deciso di stilare la mia personalissima classifica della gente che più urta i miei già provati nervi sul social network zuckerberghiano.
'Nnamo de lista.
- I nottambuli.
Quelli che fanno tardi e te lo scrivono su Facebook, come se a 30 anni non ti fosse concesso di tornare alle 4 del mattino il sabato sera.
Quelli che ti raccontano pure dove sono stati, cosa hanno fatto e magari quante volte siano andati a mingere. Con tanto di ringraziamenti per la bella serata, che non sia mai di dirlo quando scendi dalla macchina.
Oppure peggio ancora, quelli che non riescono a dormire e in uno status raccontano la prosopopea della loro insonnia, partendo da quando dormivano nella culla col peluches.
Ma facciamo che se spegni quel telefono che ti spara 200 mila watt di luce in faccia che magari dormi?!
- I paladini delle legge.
Coloro che hanno costantemente un post a tematica sociale, per lo più anarchico- insurrezionalista. Il che non sarebbe neanche tanto male se non fosse che la loro vita sociale, i loro interessi, il loro mondo si ferma lì. E continuano a bombardarti di link su guerriglie sparse per il mondo e ad invitarti a fiaccolate in Cina con un piglio che manco Iva Zanicchi mentre stende la sfoglia. E loro si offendono pure se non li segui, che se li incontri per strada ti ricordano a quanti congressi, convegni, manifestazioni e scioperi non hai partecipato, dal 1998 ad oggi.
Ma calmatevi.
Lui o lei, pressapoco milanese, generalmente commessa in qualche negozio di abbigliamento, per cui la sua vita è sempre al top. E' tutto un top, anche la cosa più banale.
Se per te è " mangio una pizza" per lui è top.
Se per te è "spolvero" per lui è " pulizie di primavera TOP".
Il tutto condito da una dose di cuoricini messi a caso 'ndo cojo cojo. Che male non fanno.
Tipo che la loro vita è una magnifica avventura condita di lusso, gusto e raffinatezza, mentre la tua è più triste di un camerino di Zara.
E invece
- Il selfie dipendente.
Coloro che hanno una galleria di immagini del profilo lunga quando il reparto lenzuola di IKEA. Mai paghi di avere una nuova foto, in cui sono ritratti nella solita vecchia posa ma in cui hanno aggiunto nuovi effetti da una nuova app. E qui si apre un mondo perché passiamo dai Lana de Rey, sempre imbronciati, immusoniti, costipati e mamma mia ridi che magari domani ti svegli cremato, finanche i "brutti anatroccoli", quelli cioè che aggiungono sempre una didascalia alla foto in cui si autoinsultano per quanto so brutti.
Ora, io dico, se ti fai tanto cagare, il mondo non aveva mica bisogno di una tua nuova foto.
E invece poi compare il commentatore, in genere una ragazzina 13 enne tamarra come poche, che giustifica e perora e perpetra il tutto con un commento tipo
Bello lui <3
Da cui si scatena un turbinio di commenti tipo
Bella tu/ no, bello tu/ no, siamo belli entrambi
Che una partita di ping pong fra giapponesi è più itinerante.
Facciamo che un conatino me l'avete fatto salire entrambi? Così, pari e patta.
- I doppiofaccisti.
Il mondo dei doppiofaccisti sui social è variopinto e variegato e possono suddividersi in diverse tematiche e in diversi gradi di falsità, tutti però accomunati dall'abilità di gestire due menti con opposte idee, in un solo corpo.
Quasi un miracolo.
Si passa da coloro che online si dimostrano ciò che non sono. Tu li vedi lì, tutti convinti, con i loro link su quanto sia importante essere se stessi, su quanto siano cazzuti, su quanto le dure lotte della vita li abbiano temprati senza cancellare quella spiccata sensibilità. Poi li incontro dal vivo e non sanno salutarti senza incartarsi e diventare color magenta Epson Stylus Color.
Da questo macro gruppo si distinguono poi i poeti, menti eccelse in grado di produrre o scovare pensieri gravidi di intensità e pathos. Promulgatori delle scienze, dell'arte. Ambasciatori della cultura e del buon gusto. Archeologi della magagna grammaticale e giustizieri del congiuntivo.
Peccato poi firmare con una X.
E ancora per finire, degni di nomina sono i doppiofaccisti socio-politici, i quali sono parchi nello sbandierare la loro mente aperta e libera da qualsiasi preconcetto, ma poi, fra un commento e l'altro, scatta quel però che olezza di neofascismo.
Questi sono solo alcuni degli elementi, perché purtroppo potrei continuare ma arriviamo all'Epifania. Però a volte diventa avvilente, tanto che per certi periodi ho chiuso il mio profilo per entrare in rehab da social network.
E voi invece chi eliminereste da Facebook (e dal mondo)? Ma soprattutto voi per cosa lo usate?
Io intanto vi saluto come sempre uno ad uno.