I miei integratori Optima Naturals preferiti

Quando provo diversi prodotti dello stesso brand che finiscono inevitabilmente in post differenti, sparpagliati nel tempo, mi piace riavvolgere il nastro per riassumere quali di questi prodotti mi hanno lasciato un bel ricordo a distanza di tempo, quali riacquisterei e continuo a promuovere. Penso sia utile a me, e spero sia altrettanto per voi.
Negli ultimi due anni ho infatti usato diversi integratori Optima Naturals ed ho pensato fosse arrivato il momento di un recap. 

Optima Naturals raccoglie diversi brand di integratori alimentari, che spaziano dal supporto delle capacità digestive, fino al benessere generale dell'organismo, passando per i prodotti he sfruttano il miele di Manuka. Sono inoltre rivolti ad esigenze ed età differenti, e sono tutti Made in Italy. Io ho avuto modo al momento di provare gli integratori delle linee Collagene Marino e Colours of Life, e proprio su di loro vorrei fare una panoramica. 
Vi ricordo che se pensate di assumere un integratore, è bene chiedere al medico se può fare al caso nostro, specie in caso di esigenze specifiche.



Optima Naturals Collagene Marino Idrolizzato
con acido ialuronico, vitamina B6, C, E

Faceva parte della box In&Out (ma è anche venduto separatamente), ed è stato anche il primo integratore al collagene che abbia provato, dandomi poi la voglia di esplorare meglio l'assunzione di questa sostanza. Il Collagene Marino Optima Naturals mi ha convinto per la sua formulazione completa e per la sua funzionalità, e sono riuscito ad utilizzarlo con piacere pur non essendo abituato agli integratori liquidi.

Quando si parla di collagene ci sono alcune caratteristiche da rispettare, come vi spiegavo nella recensione, affinché l'assorbimento sia efficace, e credo che questo Collage Marino le abbia tutte. Inoltre è liquido (e già pronto da bere), e nella mia esperienza ho notato che al contrario delle capsule, questa tipologia di prodotto riesce a contenere maggiori quantità di principio attivo.
Dall'altro lato però ammetto che ho dovuto un po' abituarmi alla consistenza leggermente gelatinosa, nonostante il sapore di arancia sia gradevole. Inoltre, dovendolo conservare in frigo, faccio un po' fatica ad immaginarmi ad assumerlo durante l'inverno. Il Collagene Marino è però perfetto per chi magari vuole usarlo ciclicamente e vuole innalzare facilmente la propria assunzione di collagene, oltre per chi fa fatica a deglutire capsule ed opercoli.  


Optima Naturals Colours of Life Acido Ialuronico Plus
Integratore con rame e vitamina C



La linea Colours of Life è molto varia, interessante e si dirama a  più livelli nell'ambito dell'integrazione alimentare. L'Acido Ialuronico Plus mi ha convinto come prodotto, e anche in questo caso abbiamo a che fare con una formulazione abbastanza completa e che su di me ha funzionato sia a livello di pelle che di articolazioni, senza però controindicazioni particolari.
È però un integratore che consiglio soprattutto a chi segue una alimentazione vegana o vegetariana non solo perché Optima Naturals lo indica come tale, ma perché non potendo beneficiare dell'assunzione di collagene, ci si deve rivolgere ad altre sostanze. Io, non seguendo una alimentazione particolare preferisco un prodotto come il Collagene Marino che agisce in modo più completo su di me.
Se volee conoscere più dettagli sull'Acido Ialuronico Plus, qui vi aspetta la review.


Optima Naturals Colours of Life Skin Protection 
Integratore con Betacarotene, acerola e vitamina E


Ammetto di essere stato uno sciocco a non aver riacquistato questo integratore l'estate scorsa, ma proprio non ci avevo pensato (e probabilmente stavo usando qualche altro prodotto e non volevo eccedere), quando in realtà è stato un buon alleato per proteggersi dal sole. Come spiegavo, lo Skin Protection aiuta a rendere la pelle più resistente ai raggi solari, cercando di ridurre il rischio di eritemi e scottature e con un effetto anti ossidante. È ovviamente fondamentale proteggere la cute dall'esterno con una protezione solare (mi raccomando da applicare in maniera abbondante e frequente), ma questo integratore Optima Naturals mi è sembrato desse un reale supporto dall'interno, e credo che se come me avete una pelle chiara, facile ad arrossarsi, cercate qualunque aiuto.
Certamente cercherò di trovargli uno spazio nella mia routine prima dei mesi più caldi e di maggiore esposizione. 


Optima Naturals Colours of Life Omega 3.6.9 Total Benefit
Integratore a base di olio di pesce, semi di Lino e di Girasole


Gli Omega, soprattutto 3, sono invece spesso e volentieri presenti nella mia piccola routine di integratori quotidiani, perché ritengo abbiano benefici anche sulla cute, oltre che sull'organismo ed il benessere generale. Questa formulazione di Colours of Life mi è sembrata di qualità e completa, ed è stata facile da assumere visto che, nonostante si tratti di acidi grassi provenienti anche da pesce, oltre che da olio di semi di lino, non ha quel tipico sentore che può dar fastidio. Inoltre le perle non sono eccessivamente grosse da essere ingerite. Tuttavia questo Omega 3. 6. 9 Optima Naturals è stato scavallato da altri prodotti similari per una questione di praticità: ho scelto brand con confezioni più grandi, per poter fare cicli più lunghi. Se a voi però non interessa questa caratteristica ma cercate un integratore efficiente, allora fa al caso vostro. Qui tutte le ulteriori qualità.




Optima Naturals Colours Of Life Capelli - Unghie -Pelle
Integratore Multivitaminico con 16 Vitamine e 6 Minerali


È altrettanto ottimo e ricco questo integratori per capelli, pelle, ed unghie che l'azienda ha studiato per un supporto a 360 gradi, aggiungendo sia vitamine che minerali utili al fabbisogno completo dell'organismo. Ed in effetti anche io ne ho tratto benefici, avendolo introdotto durante un periodo di perdita dei capelli, come spiegavo qui, notando un aumento della crescita dei baby hair. A questo si aggiungono capsule facili da ingerire e che non influiscono negativamente sulla digestione. 
Non è tornato però a far parte della mia routine perché anche questo integratore Colours of Life Capelli - Unghie - Pelle, perché come il precedente, la confezione consente solo un mese di trattamento, e per comodità sono finito ad acquistare brand con flaconi più grandi. Vuol dire che non c'è speranza affinché lo riacquisti? No, anzi, una confezione del genere mi serve quando programmo specificatamente l'uso periodico di un integratore, come potrebbe essere con lo Skin Protector, e non voglio prendere troppe pastiglie in contemporanea. 
Anche in questo caso quindi dipende dalle vostre necessità e dal vostro approccio all'integrazione. 



Optima Naturals Colours of Life Omega 3,6,9 VEG
Integratore con Oli di Semi di Chia, Enotera, Girasole e Ribes Nero


Se fossi vegano, questo integratore di Omega Veg Colours of Life sarebbe già diventato uno dei miei preferiti. Infatti mi sembra essere efficace, con una buona miscela di oli vegetali che contengono appunto acidi grassi e soprattutto una forma delle softgel molto facile da deglutire. Anzi, chi ha problemi da questo punto di vista, dovrebbe prenderli in considerazione perché sono davvero semplici da ingerire. Io non ho riscontrato particolare retrogusto anche in questo caso. L'Omega 3.6.9 Veg è promosso anche per me che non ho tutte queste esigenze, ma appunto tendo a dirigermi verso integratori "tradizionali" di questa sostanza. Qui potete conoscere altri dettagli della mia recensione. 






Optima Naturals Colours of Life Resveratrolo Plus


Se per altri integratori Optima Naturals ho parlato di praticità in termini  di dimensioni dei flaconi per un eventuale non riacquisto immediato, è un discorso diverso per quanto riguarda questo Resveratrolo Plus. Infatti sull'integratore in sé posso solo che parlare bene, come dicevo nella recensione specifica, e avevo notato effetti in termini di energia, non avevo fatto fatica inoltre ad implementarlo nella mia routine. Tuttavia, essendo fra quelli che già assume una serie di integratori, inserirne altri "extra" non è semplicissimo: per farla breve, non mi piace assumere troppe pastiglie nel corso della giornata, perché va bene avere una routine, ma non deve essere un lavoro o una ossessione. Di conseguenza certi prodotti che contengono quasi esclusivamente una sostanza, che sia resveratrolo o Q10 ad esempio, non riescono a trovare posto nella mia giornata, nonostante i benefici. Chi magari vuole o ha bisogno di integrare queste sostanze e riesce ad inserirle facilmente nella propria routine, troverà nel Resveratrolo Plus Optima Naturals un buon prodotto.



Voi avete provato gli integratori Optima Naturals?




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Classici rivisitati: tre film consigliati!

Metto da parte il mood lamentoso dello scorso post, per parlare invece di tre film che mi sono piaciuti e che sono anche parecchio diversi fra di loro, ma che vanno in modi diversi a toccare dei classici della letteratura.


Rosaline (2022)


Genere: commedia
Durata: 96 minuti
Regia: Karen Maine
Uscita in Italia: 14 ottobre 2022 (Disney+)
Paese di produzione: Stati Uniti

Verona, 1300. Il cuore della bella e giovane Rosaline batte solo per un dolce ragazzo di nome Romeo, che la corteggia con romantiche poesie. Purtroppo però il rapporto fra i due è osteggiato dalle rivalità fra le loro famiglie. Rosaline è infatti una Capuleti, mentre Romeo è un Montecchi, ma i due sono anche coraggiosi al punto di voler fronteggiare i rispettivi genitori pur di vivere il loro amore.
Rosaline, in particolare, è una ragazza spigliata dal carattere forte, che vuole essere rispettata anche in un epoca in cui le donne non dovrebbero nemmeno parlare a tavola.
Tuttavia le circostanze si metteranno di mezzo, e la coppia vacillerà.

Non avete letto male né io mi sono rincitrullito, perché Rosaline è la cugina di Giulietta, e Romeo è proprio quello delle opere Shakespeare.
Il film, disponibile su Disney + dal 14 Ottobre, riscrive infatti cosa sarebbe accaduto prima che la tragedia si consumasse, e che la storia di Romeo e Giulietta diventasse leggenda. Questa operazione è però portata avanti in chiave assolutamente leggera ed ironica, ma non sciocca.

Infatti Rosaline è uno di quei moderni period drama che si immerge in un contesto storico preciso, e lo fa con personaggi e costumi del passato, ma "inquinandosi" con dialoghi e tematiche più contemporanee. 
È un'impostazione che abbiamo già visto con Persuasione, Cenerentola, Dickinson, Blood, Sex & Royalty, Bridgerton e chissà quanti altri titoli sto dimenticando in questo momento, ma che in questo caso si declina in uno di quei film che rilegge un classico in modo brillante e piacevole, e che ti fanno sorridere dall'inizio alla fine, senza risultare banali.


Non a caso Rosalina incarna gli ideali di una ragazza femminista, che non si accontenta né di un amore scialbo, né di vivere sotto una cupola in cui non può essere se stessa e farsi valere come essere umano a tutto tondo. Una antieroina, che però può sbagliare e a volte essere troppo testarda.
Lo stesso vale però per Giulietta, all'apparenza docile, ma forte ed empatica, e permette al film di destrutturare anche una visione troppo idilliaca e forse datata dell'amore.
Rosaline non sarà un film impeccabile, sicuramente il ritmo nella parte centrale vacilla ad esempio, e non brilla per unicità, ma è ironico senza essere sciocco, ed ha un buon cast. Non conoscevo ad esempio Kaitlyn Dever, che interpreta Rosaline, ma che dimostra di poter sostenere da sola un'intero film. 



Pinocchio di Guillermo del Toro (2022)


Titolo originale: Guillermo del Toro's Pinocchio
Genere: 
animazione, fantastico, avventura
Durata: 121 minuti
Regia: Guillermo del Toro
Uscita in Italia: 9 dicembre 2022 (Netflix)
Paese di produzione: Stati Uniti d'America, Messico


Nonostante il titolo faccia pensare ad un particolare slancio di egocentrismo, il Pinocchio di Del Toro merita questo titolo. Il regista messicano infatti prende alcuni dei personaggi e degli umori dell'opera di Collodi per farci altro, e per trasmettere una storia collaterale e differente, sua rispetto all'originale.
Ne esce fuori un film più cupo di quanto forse si possa pensare riportando alla mente i tanti rifacimenti di Pinocchio, ma anche più realistico volendo.
Infatti ci troviamo nell'Italia del Fascismo, quando un Geppetto, sprofondato nell'alcolismo a seguito della perdita del figlio Carlo, crea quasi per caso questo burattino. Una entità celeste, più che una fata turchina, darà vita a Pinocchio, che non sarà affatto facile da gestire per suo padre.

Il Pinocchio di Guillermo del Toro non è però soltanto un bambino discolo, che deve essere educato a diventare rispettoso e ligio, ma anzi vuole diventare un simbolo di libertà, di unicità, un burattino che non vuole fare il burattino, ma che vuole tenere i suoi fili ed esprimere se stesso. Un po' come aveva fatto con La Forma dell'Acqua, dove aveva dato vita ad una creatura da molti temuta ed odiata, ma da amare per altri.

È però una fiaba amara quella proposta da questo film, che non si tira indietro nel mostrare gli orrori della guerra, del dolore della vita, della morte e del fato. Si ridicolizza, ma senza sottovalutarlo, anche l'orrore del fascismo.
Nonostante sia tutti gli effetti un film di animazione in stop-motion, curatissimo in ogni fotogramma, non è esattamente un film per i più piccoli perché spesso risulta troppo cupo, con dei passaggi e dei dialoghi delicati, e i personaggi sono volutamente inquietanti.

Non immaginatevi però un film-mattone, pesante da vedere e senza ritmo (a parte in alcuni momenti), perché hanno saputo inserire qui e lì dei divertissement o delle battute che smorzano un po' la tensione e che danno un sorriso. È soprattutto Sebastian il grillo a darci la possibilità di staccare un attimo da quello a cui assistiamo. 
Tutti questi elementi rendono Pinocchio uno dei rifacimenti più interessanti almeno dell'ultimo periodo, e solo i puristi del racconto di Collodi avranno qualcosa secondo me da ridire.
E, nonostante il dolore, la sofferenza, e l'ineluttabilità della vita, il Pinocchio di Guillermo del Toro ci ricorda comunque che la vita è un dono meraviglioso.
 


The Pale Blue Eye – I delitti di West Point (2023)

Titolo originale: The Pale Blue Eye
Genere: 
thriller, orrore, giallo,
Durata: 128 minuti
Regia: Scott Cooper
Uscita in Italia: 6 gennaio 2023 (Netflix)
Paese di produzione: Stati Uniti d'America

Restano le atmosfere cupe, con un sapore decisamente più tetro, ma ci spostiamo nel 1800 quando l'ispettore Augustus Landor viene chiamato ad indagare sulla misteriosa morte di un giovane cadetto, a cui è stato addirittura asportato il cuore. Non è una indagine semplice, visto che la risoluzione è trincerata dietro una coltre di intrighi e omertà, e quindi troverà il supporto di un altro cadetto, un ragazzo particolare di nome Edgar Allan Poe. I due sono accomunati da una particolare sensibilità, ma anche da un vissuto simile che li ha segnati. 
The Pale Blue Eye – I Delitti Di West Point si ispira ad un romanzo di Louis Bayard, e si tinge così subito di mistero, e si sviluppa come un thriller dalle tinte noir, senza però a mio avviso diventare un horror come viene definito.

Certo c'è qualche scena più cruda, ma nulla di così difficile a cui assistere, perché alla fine si tratta di un film classico, dalla struttura già nota, che secondo me non vuole sporcarsi, non vuole in alcun modo sbrodolare, ma essere solido. I Delitti di West Point infatti si segue volentieri, è intrigante, ma forse non riesce a sorprendere come ci si può aspettare, e che pecca in un andamento non sempre con lo stesso passo, ma che a volte anzi rallenta un po' troppo.
È però la fattezza e la recitazione ad essere le qualità migliori di questo film Netflix, anzi mi è sembrato al di sopra della media proposta dalla piattaforma.


La cura dell'epoca e le ambientazioni cute, oscure e perfettamente in linea con la storia sono precise e puntuali, ma sono Christian Bale e Harry Melling che sorreggono l'intera struttura con due interpretazioni di primo livello. A me è piaciuto molto il Poe di Melling perché lo intrepreta in modo inquietante ma senza esagerare e risultare macchiettistico. Non mi ha fatto impazzire la brevissima parentesi di Gillian Anderson, che inizia ad annoiarmi con questi ruoli sopra le righe.
Non un grande thriller imperdibile, ma sicuramente consigliato e giusto per la modalità streaming.




Prodotti corpo economici promossi!

Non solo skincare viso, ma nell'ultimo periodo mi hanno convinto una serie di prodotti per il corpo che hanno fatto parte della mia routine quotidiana.

La cosa bella è che sono tutti economici, validi e funzionali, ma anche reperibili da più parti.



Balea Doccia Crema Buttermilk & Lemon

Sto via via usando i prodotti che ho acquistato da DM lo scorso Ottobre, ma il primo che ho messo alla prova è stato il prodotto ricevuto in omaggio (non perché io sia bello e bravo, ma perché lo davano a tutti come ringraziamento per aver fatto l'ordine) ed è un bagnoschiuma di Balea, una delle aziende più interessanti proposte dalla catena di negozi.
Balea ha infatti una vasta selezione di cosmetici a prezzi ghiotti, e più di qualche INCI non proprio banale e buttato a caso. Il Doccia Crema Buttermilk & Lemon ad esempio contiene glicerina e pantenolo, ma anche polvere di latticello, ed l'estratto dei cladodi del fico d'India, che ha proprietà idratante e lenitiva. Non ho trovato invece cosa compone questa tecnologia chiamata AquaCellSoft.
Il doccia crema Balea è rivolto anche a pelli sensibili ed ha un ph neutro.

La consistenza è sicuramente quella di un gel vagamente lattiginoso/cremoso, ed è inutile dire che il primo aspetto che mi ha fatto innamorare di questo prodotto è la profumazione, che unisce le note fresche degli agrumi a quelle più coccolose ed avvolgenti del latticello. Con l'uso ho scoperto che questa fragranza non mi permane sulla pelle ma me ne faccio una ragione perché sicuramente migliora il momento della doccia. 

Ho anche notato quanto questo bagnodoccia sia efficace ma delicato sulla cute: la lascia liscia e morbida, elastica e senza strane sensazioni di prurito o irritazione. Credo che questa delicatezza sia il frutto di un potere schiumogeno non altissimo (ad esempio con le mie spazzole in silicone devo usare una goccia in più di prodotto per ottenere la schiuma che desidero), ma da questo punto di vista dà comunque soddisfazione, specie se lo utilizzate con una spugna classica.
Penso che questo Cremedusche Balea sia davvero adatto sia all'inverno che alle cuti secche e appunto sensibili, ma anche a chi non ama spalmarsi di creme corpo e predilige detergenti che non scatenino secchezza. Si sciacqua anche con estrema facilità, aspetto che non guasta. 
Vorrei esplorare ancora di più i marchi proposti da DM, quindi fatemi sapere se avete dei preferiti di Balea.

INFO BOX
🔎 dm-drogeriemarkt.it, catene DM
💸 €0.99
🏋 300ml
🗺 Svizzera
⏳ 12 Mesi
🔬 //



Spazzola in silicone per il corpo


Sempre in ottobre dello scorso anno vi avevo detto che avevo "scoperto" l'uso delle spazzole in silicone per il corpo, valido sostituto alle spugne tradizionali, specie se si cerca una soluzione più duratura, ecologica ed igienica, visto che si asciugano più facilmente, ma anche più pratica per i viaggi. Ne avevo provata una che mi è piaciuta molto, ma per mia comodità cercavo una di queste body brush un po' più grande, e che magari avesse un gancio per poterla appendere. Così ho preso quella che vedete in foto, che misura circa 12 centimetri per 7, e che sembra praticamente identica alla prima che acquistai, ma non è così. Infatti questa ha delle setole leggermente più corte, che pur essendo elastiche, morbide e flessibili, secondo me sono più incisive sulla pelle, e danno una sensazione di esfoliazione maggiore.


Anche questa spazzola in silicone è comunque molto delicata, non sgraffia la pelle in alcun modo, e può essere usata ogni giorno. 
Non spaventatevi invece per la parte con gli "spuntoni": non sono borchie, sono sempre fatti il silicone, per cui sono sempre morbidi e flessuosi. Hanno sicuramente una azione più incisiva ma anche più massaggiante sulla pelle. Inoltre questa parte della spazzola mi è sembrata anche perfetta per fare un massaggio al cuoio, delicatamente, durante lo shampoo, e secondo me aiuta a stimolare la micro circolazione. È insomma anche multi funzione, oltre che piacevole ed efficace, ed anche in questo caso non solo è una spazzola semplice da lavare, ma sta reggendo benissimo, e non si è deformata con gli utilizzi.

INFO BOX
🔎 Online, Amazon
💸 €5.50/8
🏋 1 spazzola in silicone
🗺 Made in //
⏳ //
🔬 //



Ekos Acqua in Crema per il Corpo Caffè Verde 


Non provo spesso prodotti Ekos, perché purtroppo Tigotà non è ancora disponibile dalle mie parti, ma quando piazzo qualche ordine online cerco di inserire qualche loro prodotto (qui ad esempio avevo recensito una combo per capelli del brand). Questa Acqua in crema, a parte il nome particolare, è una onesta crema corpo con, secondo me, un buon rapporto qualità-prezzo. 
Nell'INCI troviamo ingredienti umettanti ed emollienti come olio di semi di girasole, burro di karitè, e glicerina. In più Ekos ha inserito l'estratto di caffè verde, dalle proprietà antiossidanti, e tutta la lista di ingredienti è del 99,4% di origine naturale.
È aggiunta anche una profumazione, ma è davvero così leggera che a stento saprei identificarla, mi sembra più che altro aggiunta per non far sentire l'aroma degli ingredienti "nudi e crudi".


La consistenza di questa Acqua in Crema Ekos è quella tipica di una qualunque crema con ingredienti naturali, che crea una leggera scia bianca, ma che va via nel giro di qualche massaggiata. Su di me l'assorbenza è davvero veloce, e posso vestirmi con altrettanta premura senza dover gelare, ma a questa rapidità e tocco abbastanza asciutto, si unisce anche una certa efficacia. 
Questa crema corpo Ekos infatti ammorbidisce ed idratata abbastanza bene la pelle e la lascia liscia anche fino alla doccia successiva. Sicuramente questi benefici sono supportati dall'uso di un detergente corpo come quello Balea, che di per sé è abbastanza delicato ed emolliente.
Ma se usassi un bagnoschiuma anche solo un po' più sgrassante o se avessi la pelle molto, molto secca, sicuramente questa acqua in crema non mi basterebbe. Per questo ha senso inserita in questa routine corpo, ma per le mie esigenze, in media è più una crema da mezza stagione.

INFO BOX
🔎 Tigotà, Sito dell'azienda
💸 €3.99
🏋 200 ml
🗺 Italia
⏳ 12 Mesi
🔬ICEA Eco Bio Cosmesi, Vegan, Nickel, Chromo, Cobalto Tested <0,00004 %



Salt of The Earth Natural Deodorant
Amber + Sandalwood

Forse è il prodotto più costoso di questo terzetto ma questo deodorante credo meriti a pieno il suo prezzo (che resta comunque sotto i 10 euro). Ho scovato Salt of the Earth su Amazon, cercando un deodorante che fosse più efficace, ed ho scoperto che si tratta di una azienda inglese specializzata in questa tipologia di prodotti che tenta di essere quanto più possibile ecofriendly, in primis sfruttando ingredienti naturali, ma anche con flaconi in materiali riciclati e che possono essere riutilizzati. Infatti è possibile acquistare le ricariche di questi deodoranti ad un costo più conveniente. 
Inoltre
Salt of the Earth declina i prodotti in diversi formati e in varie profumazioni.

Io ho scelto la versione spray di Amber & Sandalwood, che in effetti ha delle note aromatiche fresche e legnose, forse più maschili che femminili, ma perfette per chi vuole una profumazione decisa ma non invadente, che non sovrasta eventuali altri profumi che applichiamo sul corpo. 
Questo
deodorante Salt of The Earth ha ben quattro attivi anti odoranti: troviamo l'allume di potassio, che funge da antitraspirante, cloruro di magnesio, Trietil Citrato, e bicarbonato, che contrastano i batteri che creano i cattivi odori. In più c'è anche aloe, glicerina e altri ingredienti umettanti.
Ovviamente va agitato prima dell'uso perché l'allume di potassio tende a separarsi nelle formulazioni, ma in questo caso non mi si è mai otturato l'erogatore.

In generale non ho necessità estreme con i deodoranti, infatti ne uso anche di delicati per la vita di tutti i giorni, ma ci sono circostanze in cui voglio un prodotto particolarmente efficace, specie d'estate o se sono in vacanza. Questo deodorante Salt of the Earth è stato proprio il prodotto particolarmente performante in qualunque situazione, al punto che l'ho preservato quasi solo per certe occasioni. L'ho usato durante l'estate, l'ho utilizzato in viaggio, seduto alla scrivania, ai concerti, al caldo e al freddo, in aereo e in treno, e in qualunque momento di emozione e stress, e lui ha retto benissimo dal mattino alla sera.
In più su di me non ha scatenato né reazioni avverse (rossore, prurito) né mi ha macchiato i vestiti. 
Sono convinto che riacquisterò nuovamente questo deodorante Salt of The Earth e vorrei provare le altre fragranze.

INFO BOX
🔎 Amazon, online
💸 €8.49
🏋 100 ml
🗺 UK
⏳ 12 Mesi
🔬Cruelty Free, Vegan


Parfum Du Monde Eau de Toilette Terre 


Quando si tratta di profumi sono poco affidabile perché mi piace cambiare e mi stufo presto, e non ho un brand o una fragranza preferita. Per questo ne acquisto quasi esclusivamente di economici e per cui non mi spiacerebbe dovessi non usarli più. In una catena di negozi della mia zona ho scoperto Parfum du Monde, un brand italiano prodotto dalla Cosmogel srl, di profumi equivalenze di grandi marchi, sia da uomo che da donna, e fra questi ho scelto Terre che è diventato il mio profumo per la stagione fredda.
Già dal nome si capisce che Terre vorrebbe emulare un po' Terre di Hermes, e un po' lo ricorda, ma non aspettatevi una copia in carta carbone. Ha delle note fresche, un po' pungenti ed agrumate, ma che si stemperano subito, ma anche una parte più piena, avvolgente e legnosa, ma il tutto mi è sembrato ben bilanciato e sta bene sulla mia pelle.

Questo Terre Parfum du Monde mi è sembrato elegante, ma non troppo pretenzioso, adatto un po' ad ogni situazione, sia di giorno che di sera. Secondo me è anche versatile in termini di stagione, anche se personalmente d'estate preferisco fragranze un po' più ariose, leggere, e magari con accenti floreali.
Non è un profumo che fa grande scia, non è invadente ma si sente abbastanza bene. Certamente, trattandosi di un equivalente economico, ed essendo una edt, non ha una delle durate migliori nel corso delle ore, ma ho risolto il problema travasando un po' di
profumo in un atomizzatore, da portarmi dietro quando voglio. 
Non so bene la reperibilità di questi eau de toilette di Parfum du Monde, ma se li beccate dategli una chance, che magari vi portate a casa un prodotto niente male. Credo inoltre che anche le confezioni siano semplici ma carine da tenere a vista su una toletta o comunque un mobile esposto. 

INFO BOX
🔎 Grande distribuzione
💸 €6.90
🏋 100 ml
🗺 Italia
⏳ 36 Mesi
🔬//


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Le serie che avrei dovuto vedere nel 2022

 Complice anche la parentesi natalizia, e tutta la roba a tema che ho visto, sono rimasto un po' indietro con le serie tv uscite negli ultimi mesi del 2022. Possiamo tra l'altro urlare tutti insieme un "girl power" perché le protagoniste sono tutte donne.


Me, Miskina
Prima stagione

Colpito principalmente dal titolo, che suona familiare alle mie orecchie da siciliano, mi sono approcciato a Miskina con curiosità. È una serie tv di Prime Video, disponibile sulla piattaforma Amazon dal 21 Ottobre e che racconta le vicende di Fara, una ragazza franco algerina che è proprio mischina, una poveretta. Ma non in senso economico o materiale, ma proprio umanamente: Fara è la "sfigata" di turno, non è bella, non è ambiziosa, e la sua famiglia, specie la mamma, la nonna e la sorella, non fanno altro che ricordarglielo.
Me, Miskina però, oltre a vicende tragicomiche, è anche un viaggio nelle origini di Fara e della sua famiglia, e di un padre troppo assente.

Inaspettatamente Me, Miskina mi è piaciuta, e devo dire che ha superato le mie basse aspettative. Pensavo si trattasse di una comedy blanda ed invece ci immerge, sicuramente con toni leggeri, in una cultura orientale forte e ricca di tradizioni. È divertente anche il modo in cui viene raccontato lo scarto generazionale, e soprattutto attraverso sua nonna, autoritaria ma dolce.
Tornando a Fara invece lei è sì, "La Povre", quella a cui le cose non vanno mai per il verso giusto, ma è anche volitiva e generosa, e soprattutto molto ironica. Non conoscevo l'attrice e comica che la interpreta, Melha Bedia, che pare sfrutti la propria presenza non canonica con autoironia. 
Me, Miskina poi è anche una serie facile da approcciare, non solo per lo stile, ma anche perché sono solo otto episodi da circa mezz'ora l'uno. C'è nell'aria l'odore di una seconda stagione visto anche un finale parzialmente aperto. 


Firefly Lane - L’estate in cui imparammo a volare
Seconda stagione
Prima Parte

Quasi ormai due anni fa abbiamo conosciuto Tully e Kate (rispettivamente Katherine Heigl e Sarah Chalke), due amiche di vecchia data, anzi più che amiche, quasi sorelle. Nella prima stagione ci hanno raccontato, attraverso diverse epoche storiche, il loro percorso, fra momenti belli e situazioni più drammatiche, ma sempre unite da un affetto profondo e sincero. 

La prima parte del secondo capitolo, che sarà anche l'ultimo, de L'estate in cui imparammo a volare, riprende i fili del discorso esattamente dove si era conclusa la prima stagione, e prosegue con lo stesso piglio a cui ci avevano abituati. Conosciamo sempre più aspetti della loro adolescenza e della loro vita da adulte: in particolare Tully dovrà affrontare il rapporto burrascoso con i genitori, mentre esploriamo altri aspetti della vita sentimentale di Kate. Tuttavia il rapporto delle due amiche, sempre pronte a supportarsi e spalleggiarsi, subirà un duro colpo, forse la crisi più difficile che abbiano dovuto affrontare.

Non dico altro sulla trama di questa seconda stagione di Firefly Lane, non solo per non fare spoiler, ma anche perché non è ancora terminata. Infatti hanno giustamente pensato di chiudere la serie con una mega stagione, divisa in due parti, di ben 16 episodi. Le prime 9 puntate sono state rese disponibili su Netflix il 2 dicembre, mentre le restanti arriveranno il 27 Aprile di quest'anno. Pare che sia anche logica come struttura, perché i romanzi di Kristin Hannah da cui è tratta la serie sono proprio due, Firefly Lane e Fly Away.
Non ho molto di nuovo da dire rispetto alla prima stagione, perché comunque le linee narrative dei diversi archi temporali hanno avuto un proseguo fluido e coerente anche in questi nuovi episodi.


Forse c'è qualche ripetitività che fa perdere il ritmo, specie nelle parti più datate che raccontano l'adolescenza delle protagoniste, e che alla lunga risultano meno interessante. In ogni caso i flashback sono sempre dinamici e scorrevoli, non si incasinano troppo e continuano ad essere importanti per comprendere le scelte e le reazioni di Kate e Tully. Inoltre L'Estate in cui imparammo a volare 2 continua ad essere proprio una serie calda, gradevole da seguire, che non vuole solo parlare di amicizia e amore, ma anche del femminile e di femminismo, delle donne all'interno della società e del mondo del lavoro.
Qui trovate la recensione della seconda parte di FireFly Lane 2 e della serie in generale.


Emily In Paris
Terza stagione


Il 21 dicembre dello scorso anno è arrivata la terza stagione di Emily in Paris e devo dire che la serie inizia a cedere al tempo che passa. L'intento di una produzione leggera, fresca, romantica come la stessa Parigi che fa da sfondo alle vicende, è assolutamente preservato. Dall'altro lato però non mi è sembrato siano riusciti a dare un proseguo del tutto solido alla serie.
Non che fino ad adesso avessimo avuto a che fare con personaggi profondi, grandi disamine psicologiche e intrecci narrativi intricati, perché il bello di Emily in Paris è sempre stato l'essere frizzante e ironica. Questa terza stagione però ha forse esagerato nell'alleggerire una trama già poco consistente. 


Infatti mi è sembrato proprio che Emily non fosse mai in difficoltà, che ogni intoppo si risolvesse troppo facilmente e rapidamente, senza che la sua stabilità venga minimamente scalfita. Penso soprattutto all'ambito lavorativo, che sembrava avesse subito un profondo scossone, invece la protagonista affronta ogni cosa quasi come se non la toccasse davvero. Basterebbe invece poco per renderla un personaggio assolutamente positivo ma allo stesso tempo empatizzabile, anche nei momenti no.
I personaggi poi mi è sembrato si siano appiattiti, o non abbiano avuto un reale sviluppo. Penso ad esempio a Mindy, che passa da un fidanzato all'altro come nulla fosse.


Non ne escono benissimo nemmeno Alfie, la nuova fiamma di Emily che chiaramente non ha questa grossa chimica con lei, e Gabriel, che sembrano più due bei bambolotti da piazzare dove serve, più che uomini adulti e senzienti. 
Una serie tv, anche se glamour e frivola, deve avere secondo me i suoi punti saldi, e Emily in Paris 3 li ha un po' persi di vista. Qui vi parlo della quarta stagione della serie, arrivata su Netflix nel 2024.



La mia skincare notte con The Inkey List 🌜

Sono stati tre componenti della mia skin routine serale per buona parte della stagione fredda e, visto che sono praticamente terminati, è arrivato il momento di mettere al banco del giudizio tre prodotti di The Inkey List.

Vi avevo presentato questo brand circa tre anni fa qui, qualora non lo conosciate, e lo potremmo definire quasi la risposta inglese a The Ordinary. Non è la prima volta che utilizzo i loro prodotti per la skin care routine serale, ma i tre di questa recensione hanno caratteristiche non del tutto affini a me.


The Inkey List Oat Cleansing Balm

Primo step della mia routine e amato da molti, l'Oat Cleansing Balm non ha bisogno di presentazioni o particolari spiegazioni. È appunto un balsamo detergente e struccante per il viso, dalla consistenza fluida ma ricca, e che contiene anche estratti vegetali. The Inkey List l'ha infatti formulato con olio di mandorle dolci, con il 3% di olio e l'1% di farina di semi di avena sativa, i quali hanno proprietà addolcenti, nutrienti e lenitive. Questi ingredienti sono uniti a tutta una serie di emollienti e una piccola parte di tensioattivi.
Non devo certo raccontarvi io la favoletta dell'olio che scioglie l'olio, e quindi come funziona nella teoria questo Oat Balm nel rimuovere make up e protezione solare, ma posso dirvi che non seguo le indicazioni di The Inkey List.

Loro infatti suggeriscono di applicare il detergente sul viso inumidito e di massaggiarlo, per poi ovviamente sciacquarlo, ma io preferisco scaldare il prodotto fra le mani e, come sono solito fare con i balm e tutti i prodotti cremosi per la detersione, applicarlo sul viso asciutto, per poi inumidire le mani e proseguire con la detersione. 
The Inkey List suggerisce inoltre di lasciarlo in posa per una decina di minuti come se fosse una maschera nutriente, proprio per sfruttare quegli oli vegetali che dicevo sopra.
A contatto con l'acqua, l'Oat Cleansing Balm diventa quasi lattiginoso, ed è così che attiva il suo potere. In effetti è un prodotto in grado di sciogliere bene il make up, le protezioni solari magari water proof e minerali, e lascia la pelle morbida e liscia, senza alcuna stressarla minimamente. Ha davvero su di me un potere ammorbidente ed elasticizzante della cute, e questo aspetto lo rende perfetto per la doppia detersione.

Ci sono però tanti nei che non mi hanno convinto di questo detergente. Intanto ho notato che a volte la formulazione del balm tende a separarsi ed esce una parte liquida oleosa e non quella più cremosa. Inoltre io credo che sia davvero pensato quasi esclusivamente per la doppia detersione, perché è davvero molto emolliente, e penso che pelli miste e grasse possano trovarlo pesante. Io stesso non l'ho apprezzato per la detersione al mattino, perché mi sta bene che sia delicato, ma non necessito un potere restitutivo così forte. Non credo inoltre che lo possa usare ad esempio d'estate quando la mia pelle si fa più mista.
L'Oat Cleansing Balm si sciacqua tutto sommato bene senza residui o patine sul viso, ma è capitato che mi lasciasse gli occhi leggermente appannati. 

In definitiva è secondo me da considerarsi un detergente struccante adatto a chi usa molti layer di prodotti sul viso, sia di skincare che di make-up.
Forse qualcuno si aspetta un paragone fra questo detergente The Inkey List e lo Squalane Cleanser di The Ordinary, ma si tratta di due prodotti abbastanza differenti, si a livello di formulazioni che di consistenze, ma ammetto di aver preferito il prodotto dell'azienda canadese. 
Credo infatti che l'Oat Cleansing Balm si perfetto per pelli secche, maltrattate dal freddo e per chi vuole un prodotto restitutivo anche al momento del lavaggio. Lo Squalane Cleanser è invece più trasversale, adattandosi anche a pelli miste. 
Non è scattata la scintilla di un amore furibondo con questo detergente all'avena, sebbene l'abbia terminato con piacere. Non contiene profumo, se questo può essere un pro per qualcuno di voi.

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💸 €12
🏋 150ml
🗺 Made in UK
⏳ 6 Mesi
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The Inkey List Lactic Acid Serum

Non so perché ma il siero con acido lattico non è presente sullo store europeo di The Inkey List, ma si trova su quello americano. Credo che questa differenziazione sia nata con il lancio di nuovi prodotti, a discapito di referenze magari meno interessanti, amate ed innovative.
In effetti il Lactic Acid è un prodotto semplice, con il 10% di acido lattico e l'1% di acido ialuronico, ma anche glicerina e l'estratto di Agastache Mexicana, che ha potere lenitivo.
È quindi un siero esfoliante, ma anche idratante, pensato per pelli secche e sensibili, vista proprio la natura dell'alfaidrossiacido che contiene.

La consistenza del Lactic Acid The Inkey List è più simile ad tonico, visto che è molto liquida, e forse il pack non è il più indicato a dosarlo, anche se non ho fatto danni particolari. Anche in questo caso non ci sono profumazioni aggiunte. 
Le prime volte che ho usato questo siero esfoliante ho avvertito un lievissimo pizzicore alla pelle, ma è del tutto normale visto che non usavo alfaidrossiacidi a questa percentuale da diverso tempo. È stata una sensazione che è scemata presto nel corso degli utilizzi. Ho usato questo Lactic Acid Serum come un trattamento, quindi non quotidianamente, ma è abbastanza delicato anche da poterlo usare tre volte a settimana. 

Su di me questo siero The Inkey List si assorbe rapidamente senza risultare appiccicoso o cozzare se poi ci applico sopra un altro prodotto o una crema (cosa che faccio abitualmente). A primo impatto la pelle risulta sicuramente più idratata, ma nel tempo ho notato una cute più liscia e sicuramente più luminosa ed omogenea. Ho notato anche che le zone ruvide, in cui magari tendo ad avere più pellicine, si sono attenuate. Mi è piaciuto davvero molto e a questo punto starete pensando forse che non ha molto senso parlare di un prodotto diventato meno reperibile, ma per quanto riguarda il siero all'acido salicilico, The Inkey List e The Ordinary secondo me si equiparano, ed hanno dei prodotti molto simili sia nelle formulazioni che negli effetti che danno. 

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💸 €9
🏋 30ml
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The Inkey List Retinol Eye Cream

Questa crema contorno occhi al retinolo credo rappresenti proprio la strada che The Inkey List ha intrapreso per diversificarsi da The Ordinary, e creare una gamma di prodotti piacevole e funzionale. 
Si tratta di una retinol cream con il 3% di Vitalease, un composto retinoide stabilizzato, in cui il retinolo viene incapsulato in cera carnauba naturale. L'alta percentuale non deve spaventare per due ragioni: la prima è che questo brevetto è formulato proprio per avere un lento rilascio dell'attivo e quindi essere più delicato e meno irritante. Ma soprattutto il 3% di Vitalease equivale più o meno allo 0,09% di retinolo, quindi una quantità ideale per una zona così delicata.

In più The Inkey List ha inserito esteri di burro di karitè, glicerina e acido ialuronico, per rendere la formulazione idratante e nutriente. La texture non è delle più fotogeniche, ma è davvero piacevolissima, perché è una sorta di crema mousse, facilissima da stendere e dall'assorbimento rapido. Va usata solamente nella skincare serale, e può essere fatta seguire dalla crema idratante abituale. In effetti, se avete il contorno occhi molto secco, ed è pieno inverno, consiglio di affiancare questa Retinol Cream ad un'altra crema perché potrebbe non bastare. Io stesso lo faccio, specie nei giorni più freddi per nutrire meglio la zona.
L'azienda inoltre suggerisce che la crema può essere usata sul contorno labbra, per trattare le rughe a codice a barre.


Avendo superato i trent'anni cerco di piazzare il retinolo e i suoi derivati quanto più possibile. Solitamente applico il siero a base di retinoidi che utilizzo sul viso, anche sul contorno occhi, perché ho abituato la pelle alla vitamina A ormai da tempo (qui c'è una vivisezione di questa sostanza, che spiega molte caratteristiche di questa sostanza. Lo so è noioso, ma credo chiarisca molti punti), quindi questa Retinol Eye Cream su di me è stata sicuramente delicata, non mi ha dato fastidio non solo alla cute, ma anche agli occhi. 

A primo impatto il risultato che ho ottenuto è quello di un contorno occhi idratato, nonostante, come dicevo questo prodotto The Inkey List non sia il più nutriente che abbia mai provato. Tuttavia, anche utilizzato da solo, non ho mai avvertito ad esempio la pelle tirante o secca il giorno dopo. 
Nel corso degli usi mi è sembrato che aiutasse a rendere la zona più liscia e distesa. È vero che affinché il retinolo agisca, ci vuole tempo, e come vi avrò detto per altri prodotti, non do meriti ad un solo cosmetico, ma ad un percorso intrapreso da tempo. L'impressione però che ho avuto è che questa Retinol Eye Cream funzioni abbastanza bene, ma a livello (semi) preventivo. Io infatti non ho un contorno occhi così segnato, per cui immagino che una pelle matura e trascurata lo possa usare come incipit per iniziare ad usare il retinolo, ma servirà secondo me tempo e magari passare ad un prodotto più potente per vedere dei risultati.
 

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🗺 Made in UK
⏳ 6 Mesi
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A distanza di anni, The Inkey List è un brand che continua ad incuriosirmi e che mi piace esplorare. Sicuramente ci saranno altre recensioni su questa azienda, ma fatemi sapere la vostra esperienza se vi va con i loro prodotti. 



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