{Recensioni Film 🎥🎬}
Arrival
- Collateral Beauty -
La La Land

La scorpacciata di film del periodo si sta risolvendo in una certa ripetitività degli argomenti dei post, ma che posso farci se stanno uscendo tantissime pellicole che voglio vedere? Spero solo non mi causino un'indigestione, visti alcuni floppetti a cui ho miseramente assistito.
Portate pazienza con la monotematicità e sorbitevi le mie opinioni su tre uscite cinematografiche recentissime.

Arrival (2016)



Genere: fantascienza
Durata: 116 minuti
Regia: Denis Villeneuve
Uscita in Italia: 19 Gennaio 2017
Paese di produzione: Stati Uniti d'America

Io e gli ufo non abbiamo molto feeling. Salvo E.T. che ogni volta mi fa scoprire ghiandole lacrimali lì dove non credevo di averne. 
Però ho voluto dare una opportunità ad Arrival per la crescente simpatia che nutro per Amy Adams.


Partivo quindi con quasi zero aspettative, forse anche un po' di curiosità per qualcosa che, nella mia scarsa conoscenza di film sul tema, rappresenta una sorta di novità (tranquilli, lo conosco "Incontri ravvicinati del terzo tipo"). Ma questa curiosità si è sgonfiata come un soufflé alla visione di Arrival che non mi ha smosso nulla, nemmeno uno sbadiglio che avrebbe potuto far virare la mia bilancia verso una recensione negativa. 
Certo, la vicenda è breve, si svolge abbastanza in fretta e, anche se cercano di dilatare un po' i tempi, il film dura certamente più del necessario. Ma fotogramma dopo fotogramma non mi ha preso, non mi ha suscitato alcuna reazione, non mi lasciato granché né alla mia anima né alla mia mente.
Assolutamente attuale il tema della comunicazione, dell'importanza della cooperazione e del sapere, che può essere applicato non solo ai grandi potenti che si fanno la guerra, non solo ad eventi di portata mondiale che ci coinvolgono, ma alla vita di tutti i giorni.
Ma questo non basta secondo me. Anzi Arrival si fa autogol, nel suo riavvolgersi, nel suo anticiparsi e nel suo ripetersi, nel suo tentativo di rendere più oscura la vicenda quando invece va in discesa che è una meraviglia.
Non ho visto prodigi tecnici o di regia, ma ho gradito i paesaggi, per quanto non mi sembrino poi così influenti.
Il peso di tutto il carrozzone (o dovrei dire di tutti i "gusci") va sulle spalle di Amy Adams, che però può poco vista la povertà degli ingredienti.
Vi lascio ad una diapositiva delle mie impressioni dopo aver visto Arrival.


Voto 6 (politico)

***

Collateral Beauty (2016)



Genere: drammatico
Durata: 96 minuti
Regia: David Frankel
Uscita in Italia: 4 Gennaio 2017
Paese di produzione: Stati Uniti d'America

Collateral Beauty ha "meritato" la mia visione soprattutto grazie al suo cast e il fatto che mi sembrasse un film corale, quindi un po' diverso dal resto di pellicole del momento. 
In realtà quello che i miei occhi hanno visto è stato un minestrone, ma di quelli venuti male


Come quando metti insieme troppi ingredienti perché pensi che "zucchero non guasta bevanda" e invece lo zucchero va a coprire i gusti dei frutti che hai utilizzato, anche se erano di prima qualità.
Ma smetto con i riferimenti culinari per dirvi che con me Collateral Beauty non ha attaccato.
Loro ci provano a mettere di mezzo tutti i drammi possibili per far piangere lo spettatore, son quasi sicuro che abbiano chiesto ai gestori dei cinema di pelare cipolle all'interno degli impianti di aerazione (lo so, dovevo smettere), ma non ha funzionato.
Will Smith che doveva essere il protagonista principale tanto da meritarsi tre quarti di locandina,  e che dovrebbe essere potente, rabbioso ma allo stesso tempo distrutto nel suo essere, mi è parso in realtà un po' moscio. Lo vedi ogni tanto, ma non è che si impegni molto. Il resto del cast è più presente ma nulla di eccezionale. L'unica che spicca è Kate Winslet che più invecchia e più diventa bella ma non siamo a Miss America, quindi ciao.
La povertà psicologica dei personaggi si riversa anche in dialoghi banali, che nulla mi hanno dato.
Ma per tornare alla storia, come dicevo, troppe cose di mezzo, troppi drammi assolutamente umanamente condivisibili ma che non hanno tempo di essere approfonditi. E se da un lato le storie dei personaggi "secondari" restano limitate e superficiali, dall'altro il filone centrale del racconto si sblocca e si rivela già a metà film, rovinando un po' il finale
Quindi non mi sono affezionato alle disgrazie del protagonista, né mi sono indignato per i misfatti degli antagonisti.
Ma, cosa forse ben più esplicativa, non mi ha fatto piangere, ed ho detto tutto.

Voto 5

***

La La Land (2016)


Genere: commedia musicale, drammatico, tortura cinese
Durata: 128 minuti
Regia: Damien Chazelle
Uscita in Italia: 26 Gennaio 2017
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Trama

Mi piacciono i musical. Certo non ne sono uno strenuo fan, ma è un genere che guardo volentieri.
Mi piace anche il jazz, più o meno da sempre. Mi ci vedo bene a New Orleans, a scrivere affacciato ad un balcone, su una vecchia macchina da scrivere mentre il vento mi porta i suoni di un trombettista di strada.
Mi piace Ryan Gosling. Certo, non posso non pensare che stia meglio senza maglia e sarei curioso degli aneddoti che potrebbe raccontare sul Mickey Mouse Club, quando ballava con Britney Spears e Christina Aguilera.
Ho molta simpatia anche per Emma Stone nonostante l'irrefrenabile voglia di incipriarle quella fronte ampia e specchiata.
Insomma, sulla carta La La Land mi piace, ma il problema è che tutti questi componenti all'atto pratico, a mio avviso non funzionano.


Non fraintendetemi, è tutto bellissimo! I colori sgargianti, le luci, la messa in scena elegante ma fantastica allo stesso tempo, gli attori anche, le coreografie e gli effetti speciali
Anche il continuo citazionismo e le ispirazioni dai classici cinematografici. Ma se penso ad un musical mi chiedo, cosa lo rende speciale?
Due elementi secondo me: la musica e la capacità di trasportarti in un'altra realtà.
La musica in La La Land mi è parsa nulla di che; nessun pezzo mi ha colpito, né mi sono ritrovato a canticchiarlo a visione ultimata. Anzi ho odiato con tutte le forze il leitmotiv, City of Stars, che ci propongono in tutte le salse, dal mugugnato al fischiettio, per tutto il tempo cercando di farcelo entrare nella testa a suon di lavaggio del cervello. 
Giuro che stavo per piangere appena ho sentito che lo stavano riproponendo ancora a fine film. 


Nulla a che vedere con Come What May o il Cell Block Tango, per nominarne due di cultura nazionalpopolare.
Fortuna che ad un certo punto arriva John Legend.
Per quanto riguarda invece la capacità di farti sognare, di farti vivere un'altra realtà, questa è tutta nelle mani della messa in scena, meticolosa e curata ma appunto frutto di tecnica. 
Dov'è l'emozione? Nella storia forse? In questo idillio romantico che è forse la storia d'amore più immatura che abbia visto negli ultimi tempi? Voglio sperare di no perché altrimenti non ho capito nulla dalla vita.

Cioè questi due, Mia e Sebastian, litigano su come devono vivere e realizzare i propri sogni ma poi non litigano, non combattono per il loro amore? Non cercano un compromesso che consenta benissimo ad entrambi di fare ciò che desiderano senza poi grosse rinunce? È sotto il loro naso e lo capiscono anche bene, ma loro lasciano che le cose vadano così come capita perché sono "stanchi". Come posso empatizzare, come posso farmi scivolare in una storia tanto illogica? Io anzi mi indigno, e lo faccio per chi quell'amore (cinematografico e non) non può viverlo nemmeno tramite un compromesso così semplice.
Questo è solo un esempio forse cinico ma, per farvi capire come anche l'impianto narrativo mi è parso inconsistente, basato su una sorta di forzatura che nella realtà porterebbe ad un lieto anche se complicato fine.
Ma loro sono furbi: ce lo fanno assaporare questo lieto fine, per non far scontento nessuno.
Sapete che vi dico? Ma andatevene un po' a la la la la la land và!
Anzi, mi ispiro al film e vi faccio un riassunto finale: la prima parte è noiosa, la seconda parte è fuffa.
The end.

Voto 5


E finisco la mia tripletta, che mi fa sorridere visto che solo una settimana fa dicevo in giro di aver visto bei film. Manco il tempo di dirlo, a quanto pare.
Inutile precisare ancora una volta, che queste sono le mie impressioni da profano, da chi, come milioni di persone, si piazza davanti ad uno schermo e guarda un film con più o meno aspettative.
Per il resto, ci leggiamo presto!







|Beauty Cues|
Skin-care routine #9
Omia Laboratoires

Ciao cari e care!

Io e la mia amica Rory abbiamo finalmente una routine viso completa di cui parlarvi. Per quanto mi riguarda ho utilizzato i prodotti di un unico marchio, e anche questa volta, non è una marketta.
Ho infatti acquistato quasi tutto dallo shop online Lillapois. Ve ne avevo parlato in un Aggiornamento tempo fa e non posso far altro che dirvi che amo questo sito. In realtà sarebbe una catena di negozi che si trova principalmente al nord Italia, per cui se siete fortunati trovate anche dei punti vendita nelle vostre vicinanze. 
Il sito ha spesso offerte molto interessanti e solo 3 euro di spese di spedizione.
Lillapois rivende per lo più marchi da supermercato e grande distribuzione, che sarebbero facilmente reperibili. Dico "sarebbero" perché dalle mie parti per un mistero della logistica, non sempre trovo tutte le referenze di un marchio.
Da questa premessa capite come mai mi sia rivolto al sito.
Il marchio di cui voglio parlarvi è Omia Laboratoires, che per chi non lo conoscesse è un brand di cosmesi ecobiologica certificata ICEA, made in Italy (che non fa mai male). Il marchio ha anche un sito molto chiaro con tutte le spiegazioni su tutte le referenze e le linee. 



Non è la prima volta che me lo sentite nominare qui, ma fino a qualche mese fa avevo provato solo i prodotti per capelli e corpo che erano gli unici che riuscivo a procurarmi. Quando il brand ha lanciato ormai più di un anno fa la linea Omia ECOBIO VISAGE, mi sono incuriosito molto, perché non capita spesso che un marchio low cost lancia addirittura tre linee di prodotti studiati per tre diverse tipologie di pelle, tuttavia prima di poter trovare i prodotti che mi interessavano, è trascorso un bel po' di tempo e solo adesso sto trovando alcuni pezzi sugli scaffali dei negozi che ho vicino. A proposito io trovo Omia Laboratoires sia da OVS (in una sì, ma in un'altra zero, anche qui mistero della logistica!) che in una catena di prodotti per la persona, che da IPERCOOP, ma pochi pezzi.

Come sempre vi racconterò quelli che sono stati per me i pro e i contro di questi prodotti, quali sono state le mie impressioni e come li ho utilizzati. Ricordatevi che ho una pelle normale, che adesso che è inverno vuole un po' più idratazione e maggiore delicatezza nella detersione. Proprio per questo ho scelto di usare i prodotti dedicati alla pelle normale, secca e sensibile.

A proposito di detersione viso, al mattino ho utilizzato il Latte detergente Idratante Fisiologico mandorla e malva

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Omia ci dice che il prodotto
Struccante fisiologico viso e occhi, per pelli normali, secche e sensibili [...] deterge la pelle del viso rispettandone la naturale fisiologia. La sua formula con Olio di Mandorla ed Estratto di Malva BIO, arricchita da una selezione di principi funzionali naturali e biologici, idrata e nutre anche le pelli più secche e sensibili.
È un latte detergente dalla formula abbastanza fluida ma non eccessivamente scivolosa sulle mani o sul dischetto. Una consistenza morbida, non grassa o appiccicosa, ma leggera e fresca.
La confezione, con tappo a scatto, dosa bene il prodotto, avendo un foro adatto a far fuoriuscire le giuste quantità. Tutte le confezioni hanno una doppia etichetta che spiega il metodo di uso dei prodotti e le caratteristiche. 
A colpirmi subito è stato l'odore che unisce una profumazione di mandorla a delle note fiorite. Ve lo dico subito: tutta la linea ha questa profumazione ed è leggermente intensa quindi deve piacere. A me piace molto ad esempio.
Come suggerito da Omia, applico una noce di prodotto sul viso asciutto e lo massaggio con movimenti circolari; quindi inumidisco le dita e proseguo brevemente col massaggio. Passo la mia spazzolina di Silvercrest e risciacquo.
Vi starete chiedendo se è in grado di struccare la risposta è affermativa: secondo me rimuove bene una base viso ma anche un trucco delicato. Meglio se vi aiutate con un pannetto oppure dei dischetti di cotone.
Questo latte detergente mi è piaciuto. Intanto ha un potere detergente delicato e gentile, ma efficace. Per me è perfetto per una detersione quanto più possibile delicata al mattino, quando non ho molto da rimuovere ma più per rinfrescare il viso. Mi lascia la pelle liscia e morbida, fresca e anche luminosa, senza però la sensazione di pelle che tira. Ma nemmeno senza lasciarmi la pelle unta o pesante.
Ritengo che sia leggermente meno idratante o meglio, forse dovrei dire più "lavante" del latte detergente Cien. Non mi ha creato problemi di bruciore o sensibilità agli occhi, ma di tanto in tanto me li lascia leggermente appannati per qualche istante.
Questo latte detergente si sciacqua via abbastanza facilmente, ma prestate un po' di attenzione all'angolo interno degli occhi dove non so perché devo insistere di più a sciacquare.
Mi sento di consigliarlo a pelli da normali, a secche a miste. E mi sento di dire che lo ricomprerei.

Finito di detergere, passo al tonico.
Sempre di Omia Laboratoires sto usando il Tonico Viso emolliente Delicato mandorla e malva.

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Anche qui abbiamo una confezione con tappo a scatto, ma in verità la cosa non mi tange perché come tutti i tonici, lo travaso in un contenitore spray e quindi lo vaporizzo sul viso. Anche qui abbiamo un odore deciso di mandorle misto appunto ad una profumazione floreale che immagino sia la malva. 
Credo che questo prodotto sia esattamente come lo descrivono, cioè 
La sua formula con Olio di Mandorla ed Estratto di Malva BIO è arricchita da una selezione di principi funzionali naturali e biologici ad azione addolcente che rendono la pelle più fresca e luminosa.
Effettivamente è molto piacevole perché dà la sensazione di lenire la pelle, di distenderla, di rinfrescarla e di dare anche una leggera idratazione. Non mi lascia residui appiccicosi e non mi pare faccia schiuma. 
L'unica cosa che dovrei sottolineare è che è un tonico con molta glicerina, per cui lo consiglio a chi ha la pelle più normale/secca, perché potrebbe un po' appesantire su una pelle misto-grassa. 
Per il resto lo reputo un prodotto valido. Un quid in più per il fatto che la confezione avesse un sigillo di garanzia.

Dopo il tonico passo ovviamente all'idratazione e questa è stata la parte che un po' mi ha lasciato perplesso. 

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I signori di Omia Laboratoires dicono che 
La sua formula bilanciata giorno/notte contiene Olio di Mandorla ed Estratto di Malva BIO e una selezione di principi funzionali naturali e biologici che nutrono la pelle in profondità. Leggera sulla cute, non unge, si stende e si assorbe facilmente. La pelle è protetta e nutrita [...]
Ma non sono d'accordo. Andiamo per gradi. 
Intanto la crema è contenuta in un tubetto con tappo a scatto quindi igenico e funzionale. Il sigillo di garanzia in questo caso era una plastica che avvolgeva il tappo, cosa che mi fa piacere vedere nei prodotti da grande distribuzione. 
È una formulazione cremosa abbastanza ferma ma che si stende molto facilmente sulla pelle diventando più fluida. Il tocco che lascia è asciutto, non grasso né appiccicoso. C'è un pelo di scia bianca ma me la aspetto da un prodotto che è dedicato a pelli secche. 
Il profumo è ancora una volta quel sentore floreale accompagnato da mandole, un pelo pungente ma non eccessivo o troppo persistente (cosa che non avrei gradito). Non mi ha dato fastidio nemmeno sul contorno occhi dove le profumazioni possono creare problemi. 
Vi dicevo non sono d'accordo sulla descrizione del prodotto perché sulla mia pelle risulta una buona crema giorno, idratante, che lascia la pelle morbida e liscia, senza appesantire, ma come crema notte non ci siamo.
Il problema che ho riscontrato è che questa crema Omia non mi idrata abbastanza; quando la pelle è più secca o più esposta al vento e al freddo (come ormai nell'ultimo mese) non la sento protetta, mi sembra che questo prodotto non sia abbastanza. Idem appunto come crema notte quando ho bisogno di prodotti più consistenti: al mattino dopo non sento la pelle nutrita, anzi mi sembra che tiri un po'.
Quindi sì, un prodotto che non mi ha creato problemi, non mi ha creato lucidità o impurità, che ritengo valido per il giorno ma che ho dovuto affiancare ad altri prodotti per i giorni più freddi e per la notte. 
La consiglio d'inverno se avete una pelle più mista oppure in una stagione un pochino più calda.

Per il contorno occhi, Omia Laboratoires non ha nulla, anche se ho visto che i sieri sono suggeriti anche per questa zona del viso. Io, come vi dicevo, a volte ho applicato la crema idratante per il viso, ma di base utilizzo un altro prodotto più specifico di cui vi parlo presto. 
Per l'idratazione delle labbra invece vi avevo già recensito tre prodotti che mi son piaciuti e sto ancora utilizzando.  
E dico, signori Omia, fate qualcosa anche voi! 

La routine serale è simile a quella del giorno ma vede l'aggiunta di due prodotti.
Intanto, se devo rimuovere correttore o altro, faccio un primo passaggio "struccante" col latte detergente. Risciacquo e faccio una seconda detersione con il Gel detergente viso Idratante Equilibrante sempre di Omia Laboratoires

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Anche lui reperito da Lillapois, ma fa parte della linea destinata alle pelli miste con zone grasse.
Vi dico subito che questo gel detergente per me è ottimo
Ha una consistenza molto fluida ma l'erogatore a pompetta lo dosa molto bene. Serve davvero poco prodotto perché a contatto con l'acqua produce subito una bella schiuma morbida e cremosa. Il profumo non saprei descriverlo, ma sicuramente fresco e gradevole
Credo che fra i gel detergenti sia quello più delicato che abbia trovato: mi lascia la pelle sì, detersa a fondo, fresca, liscia, ma senza quella sensazione di pelle che tira o peggio, senza andare a seccare la pelle. Anche adesso che le temperature sono più basse e quindi la pelle è più reattiva (la mia, come penso quella di tutti), l'ho trovato molto confortevole da usare. L'ho utilizzato anche al mattino, senza problemi di secchezza. 
Omia ci racconta che 
La sua formula con Aloe Vera BIO, arricchita da una selezione di sostanze naturali e biologiche, idrata la pelle del viso rimuovendo ogni traccia di make-up e riducendo l’untuosità della cute senza seccare la pelle.
E la mia sensazione è che sia una descrizione esatta. L'azienda parla anche di un potere struccante che però a mio avviso è blando, per cui se dovete rimuovere giusto una base viso a fine giornata, ok; un trucco completo necessita altro. 
Utilizzo questo detergente con la spazzola Imetec Bellissima che effettivamente lo fa schiumare molto, ma non è un problema perché si sciacqua molto facilmente.
Lo riacquisto senza dubbi e lo consiglio un po' a tutti, salvo forse a pelli davvero super secche per cui sarebbe non abbastanza emolliente, o a pelli super grasse su cui sarebbe troppo delicato (capisco il non aggredire la pelle grassa, ma il sebo devi rimuoverlo). 

Subito dopo proseguo col tonico che vi ho citato sopra e poi passo all'idratazione. 
La mia amica Rory mi aveva regalato l'Olio Viso Antietà Illuminante ancora una volta di Omia Laboratoires, ed è stato provvidenziale visto che la crema per me non è abbastanza come idratante notturno.

6.80€//30ml// PAO 6 M

Questo olio è contenuto in un flaconcino di vetro (porca pupazza fate attenzione!) con pipetta contagocce. Anche qui con un sigillo di garanzia. È un olio dalla consistenza leggera ma attenzione non è un olio dal tocco "secco", direi più sulla media pesantezza. Poco più untuoso della cera jojoba per fare un esempio. 
Nulla da dire sull'odore: sa di olio in maniera delicata e naturale. 
La prima cosa che ho notato è che pur essendo composto, tra l'altro, da diversi oli come quello di borragine e macadamia, il colore è molto tenue, per cui immagino che non sia proprio ricchissimo di questi ingredienti. Ma a parte io che faccio la peppia sui cosmetici, posso dirvi che quest'olio mi è piaciuto
L'ho utilizzato in due modi: puro, cinque gocce circa, sulla pelle del viso e del collo inumidita dal tonico, o mixato con la Crema Nutriente Protettiva per renderla più ricca. 
Saprete forse che amo i massaggi al viso, specie con un olio e questo è perfetto perché ha la giusta consistenza. Dopo qualche minuto si assorbe bene senza lasciarmi eccessivamente unto o con quella sensazione di pelle che "soffoca" sotto una patina troppo pesante. Lo applico anche sul contorno occhi senza alcun problema; io non ho occhi per natura sensibili, ma dopo una giornata al computer sicuramente sono più delicati.
Su di me ha, oltre ad un potere idratante e nutriente, anche un effettivo potere illuminante e compattante della pelle. Non posso esprimermi sull'effetto antiage perché mi sembra di non averne bisogno, ma ovviamente si spera di prevenire, piuttosto che curare (dal chirurgo). 
Se ve lo steste chiedendo, la risposta è no: l'olio di mandorle che contiene non mi ha creato problemi di impurità, ma per me non è mai stato un ingrediente cosmetico comedogenico. 
Ancora una volta mi sento di concordare con l'azienda che riguardo al prodotto dice 
contrasta la comparsa delle rughe e uniforma l’aspetto ed il colorito della pelle grazie ad una preziosa selezione di oli anti-ossidanti. Con Olio di Mandorla ed Estratto di Malva Bio contrasta la comparsa delle rughe ed uniforma aspetto e colorito della pelle. 
Sicuramente un prodotto per pelli secche o più esigenti. È vero che in commercio ci sono tanti buoni oli cosmetici, ma la facile reperibilità e il costo contenuto lo rendono un prodotto che potrei riacquistare.

E a questo punto vi sarete stancati. Spero che questo mio excursus sui prodotti Omia Laboratoires non sia troppo incasinato, e riesca a toglievi qualche curiosità.
Noi invece, ci leggiamo presto!




{Recensioni Film 🎥🎬}
Florence
Deadpool
Allied - Un'ombra nascosta

Ciao!
Oggi si va al cinema con una tripletta di film che straordinariamente, con i loro alti e bassi, mi sono piaciuti. Quest'anno mi sto impegnando, ve l'ho detto. Fatemi sapere se li avete visti.

Florence (2016)


Titolo originale: Florence Foster Jenkins
Genere: biografico drammatico
Durata: 110 minuti
Regia: Stephen Frears
Uscita in Italia: 22 Dicembre 2016
Paese di produzione: Regno Unito, Francia

Come sapete sono attratto dai film che trattano storie realmente accadute, ma ogni volta ci sono diversi livelli fra ciò che è accaduto nella realtà e ciò che è frutto della fantasia.
Nel caso di Florence devo dire che la pellicola non si scosta molto dalla realtà. Io ero convinto che in qualche modo la storia fosse stata romanzata per essere più caricaturale, e invece sembra proprio di no. 



Florence Foster Jenkins era proprio così come la vediamo sulla pellicola, così come ce la racconta Meryl Streep. Esistono persino video e sono conservate le sue incisioni delle sue esibizioni canore.
È vero, quando hai una gran somma di denaro è tutto un po' più facile, ma la vita di Florence non è stata mai facile. Lei invece con forza e tenacia ha saputo inseguire il suo sogno di cantare, sicuramente con molta faccia tosta e presunzione (non è che ti inventi soprano di coloratura dall'oggi al domani) ma anche con leggerezza e con coraggio. Florence era genuina, e cantava col cuore come dicono nel film.
Pare che lei non potesse sentire bene la sua voce, ma pare che le critiche le arrivassero forti e chiare. Ma lei continuava e se ne fregava.
Questo è ciò che ho colto da Florence e che mi è piaciuto. Certo, è più una mia ricamatura fatta attorno alla storia, ma se ripenso al film stesso posso dirvi che mi è piaciuto. Nulla di mirabolante, se non una pellicola simpatica (anche se non mi sono esattamente capovolto dalle risate) che prosegue delicatamente e un po' lenta, in attesa del finale più coinvolgente. Forse quello che manca è una parte che sia drammatica fino alla fine, una parte più dura, al posto di un costante sentore amaro.
Per quanto mi riguarda, Meryl Streep è la trascinatrice di tutta la pellicola, perché Hugh Grant, che non mi è mai piaciuto e che sta invecchiando male, alla fine si dimostra quasi una spalla. È vero che mette in moto la vicenda, ma Florence mi è parsa una donna che sapeva il fatto suo. Da ciò che ho capito St. Clair Bayfield ha sempre avuto con Florence un rapporto abbastanza chiaro e se di base c'era dell'affetto, potremmo quasi definirli "friends with benefits" dove i benefits erano rapporti economici e professionali specie quando la parte romantica si era spenta. 
Per me un film su una storia interessante e quasi, potrei dire, ispirazionale che sinceramente non conoscevo. 

Voto 7
***

Deadpool (2016)


Genere: fantascienza, azione
Durata: 108 minuti
Regia: Tim Miller
Uscita in Italia: 18 Febbraio 2016
Paese di produzione: Stati Uniti
Trama

Nelle mie scorribande cinematografiche non di rado mi sposto verso pellicole che non sono esattamente del mio genere preferito, ma che riescono comunque ad intrattenermi come nel caso di Deadpool.
Fra i personaggi Marvel forse è quello che conoscevo meno, ma il film non solo mi ha fatto conoscere meglio la sua storia, ma mi ha anche divertito. Penso che anche chi non è un appassionato di fumetti, ma gradisce il genere fantasy, possa vederlo senza avere confusi vuoti narrativi o dover stare su Google a capire cosa stia succedendo.


Deadpool è fuori le righe e fuori di testa, irriverente, un po' cazzone, e penso che quel caciottone di Ryan Raynold riesca a renderlo bene.
La storia è un classico dei fumetti: i buoni (che non sono però così gentili) si scontrano contro il cattivo per salvare l'amore del nostro "eroe". Non mancano gli inseguimenti, i combattimenti, le sparatorie, le esplosioni fino alla catastrofe, ma anche il lieto fine.
Manca invece la sviolinatura che potrebbe avere un film americano. Invece no, irriverente fino alla fine senza esclusione di colpi.
Potrebbe risultare banale o già vista come storia? Beh sì, è un classico secondo me, ma il twist è proprio dato dal personaggio (non per nulla il titolo), dalle sue battute verso il pubblico (la quarta parete) e dalla sua impertinenza.
Una bella tacca sopra Suicide Squad.

Voto 7 e mezzo

***

Allied - Un'ombra nascosta (2016)


Titolo originale: Allied
Genere: drammatico, azione
Durata: 124 minuti
Regia: Robert Zemeckis
Uscita in Italia: 12 Gennaio 2017
Paese di produzione: Stati Uniti
Trama

Lo confesso: uno dei motivi che mi ha spinto a vedere Allied è stato il gossip che è girato sul triangolo Pitt - Jolie - Cotillard.
Mentre guardavo il film però il pensiero si è spostato.
Prima ho pensato che Pitt negli anni '40 l'avevamo già visto in Bastardi senza gloria (che in realtà non ho ancora visto ma ok), e continuavo a guardare.
Poi ho pensato che la linea narrativa mi ricordava Mr. and Mrs Smith, per infuocare ancora di più il pettegolezzo. E intanto il film scorreva, ma io lo seguivo con attenzione nonostante i miei pensieri.
E, ad un tratto, mi sono ritrovato alla fine piangendo come un disperato e ancora non mi capacito come mai visto che Allied non è proprio una perla cinematografica unica e rara.


È un film abbastanza semplice, che racconta una storia sì, coinvolgente evidentemente, ma non particolarmente originale. Metteteci pure che tutta la messa in scena e la regia sono lineari, con dei punti di tensione all'inizio e alla fine, ma con una parte centrale che si mantiene costante.
Aggiungete anche che Brad Pitt, che io preferisco adesso rispetto al ragazzotto di qualche anno fa, interpreta un comandante Max Vatan abbastanza freddo e distaccato, che resta un po' sulle sue e a cui nulla può la conturbanza della bella Cotillard. Mi è chiaro che sei un comandante freddo e spietato, ma un paio di espressioni in più poteva aggiungerle. 
Eppure, nonostante tutto ciò, Allied mi ha saputo emozionare e coinvolgere. Non mi ha annoiato, seppur, come vi dicevo nella parte centrale senti le lancette che scorrono.
Sarò io il sempliciotto che si commuove facilmente davanti ad una storia d'amore con un epilogo scontato (che io immaginavo ancora più drammatico)? Possibile, ma lo rivendico con orgoglio [cit].
Un ciao al mai dimenticato Giorgio VI (Jared Harris) di The Crown.

Voto 7 e mezzo


E con questo vi saluto e come sempre ci leggiamo presto!



|Beauty Cues|
Hair-Care Routine #7
Lavera - preferiti e non

Oggi si va di hair care routine, che poi altro non è che una scusa per parlare bene o meno bene dei prodotti che ho utilizzato per la cura dei capelli.
Come di consueto c'è la mia amica Rory, che nel suo blog ci racconta i prodotti che sta utilizzando in questo periodo. 
Dopo la routine Biofficina Toscana, anche questa volta le mie sono delle review su una specifica marca.
Non è ovviamente una marchetta, ma ho sempre sostenuto che quando un'azienda crea e testa i suoi prodotti, immagino lo facciano studiando anche la cooperazione fra gli stessi. E da questa cooperazione cerco di trarre il meglio. Ovviamente è impossibile provare tutte le referenze di un brand, ma quando riesco a raccogliere più prodotti di uno stesso marchio mi piace usarli insieme. 
Come avrete letto dal titolo il brand in questione è Lavera che non credo abbia bisogno di presentazioni: un brand tedesco nato ad Hannover circa 30 anni fa, ormai noto a moltissime persone, con un costo accessibile e ingredienti naturali.


Come molti prodotti tedeschi nell'INCI leggiamo che contiene alcool e nonostante io non abbia mai avuto problemi con questo ingrediente, ci tengo a segnalarvelo e io stesso sto comunque molto attento a vedere di volta in volta qual è la reazione della mia pelle. Ha diverse certificazioni, come BDIH, Natrue ed è un brand vegano.
Se una volta era reperibile solo online, adesso Lavera è venduta sia da Naturasì che da Esselunga. Resta più economico acquistarla da Eccoverde, ma ci sono ovviamente di mezzo le "difficoltà" di un ordine online. 

Fra i tanti prodotti per capelli Lavera ho scelto ovviamente quelli che sembravano più utili a mettere in ordine il cespuglietto che ho in testa quindi capelli secchi e spessi che tendono ad arruffarsi e cute secca e sensibile. 
Lo shampoo che ho scelto fra i tanti che il marchio mette in commercio è lo Shampoo alla mela.

shampoo mela lavera
3.99€//200ml// Scadenza sulla confezione

A farmelo conoscere è stata la mia amica Simona (MissPenny09) che ne ha parlato parecchie volte sul suo canale Youtube. 
Lo shampoo è in un semplice tubo di plastica morbida, con un tappo a scatto. Confezione che si comporta bene visto che il prodotto è un gel leggermente denso che non vi si riversa tutto fuori non appena aprite il tappo.
Il profumo è di mela, piacevole e delicato. Non mi pare resti sui capelli. 
L'ho utilizzato sia diluito che, qualche volta, puro, ed in entrambi i casi fa subito una bella schiuma soffice e avvolgente
Se lo usate diluito vi consiglio di mischiarlo con attenzione all'acqua perché essendo un gel appunto un po' più solido rischia di restarvi sul fondo del flacone in cui fate il vostro mix.
Per quanto riguarda l'effetto che ha sui miei capelli posso ritenermi soddisfatto: mi lava bene la cute senza andare ad aggredirla, e senza darmi problemi di prurito e i capelli restano abbastanza morbidi e lucidi. Non è lo shampoo più condizionante che abbia mai usato, un pochino tende ad aggrovigliarmi i capelli ma nulla di drammatico e se non utilizzo un balsamo, mi lascia comunque dei capelli presentabili, leggeri e voluminosi.
Lavera dichiara che questo shampoo alla mela 
nutre delicatamente i capelli e dona una profonda idratazione.
Pulisce delicatamente grazie ai delicati tensioattivi vegetali. Lo shampoo con estratto di mela biologica di produzione propria rivitalizza i capelli, dona una visibile lucentezza e garantisce una fragranza unica e fresca.
sono abbastanza concorde sulla loro definizione. 
Come sempre io lavo i capelli quando ho voglia e ne sento la necessità, ma non resto senza far lo shampoo più di un massimo di 4 giorni. Per cui se li faccia durare puliti più a lungo non ve lo saprei dire.
Insomma lui è sicuramente un preferito e lo ricomprerei. Se dovessi consigliarlo a qualcuno direi che è adatto per chi ha capelli normali e leggermente secchi o leggermente grassi, ma non mi sento di consigliarlo a chi ha capelli molto secchi e quindi vuole un prodotto più condizionante o chi fa shampoo frequenti e cerca un prodotto super delicato. 

Fra i vari balsami in commercio di Lavera non me ne convinceva nessuno dalle recensioni che leggevo. Sembravano tutti leggerini e quindi inutili per me. È vero che il marchio sta rinnovando la linea capelli, ma mi pare di aver capito che ancora manchi un balsamo o una maschera che si distingua.
Comunque nel tentativo di avere un prodotto maggiormente idratante, mi sono quindi diretto verso le maschere e i trattamenti "monodose" ma non è stata una esperienza nirvanica. 
Andiamo in ordine.

La prima maschera provata è stato il Trattamento Capelli all'Uva di Lavera.

20ml//1.49€//scadenza sulla confezione

Il marchio dice che questo trattamento
contiene ingredienti vegetali biologici preziosi, rinforza i capelli dall'interno verso l'esterno e li protegge dalle influenze esterne. Questo trattamento fornisce ai capelli sostanze nutritive importanti, nutre in profondità e dona brillantezza.
ma per quanto mi riguarda questa descrizione non corrisponde nemmeno lontanamente alla realtà. Aprendo la bustina mi sono ritrovato con un prodotto cremoso, un po' denso ma comunque facile da distribuire sui capelli. La prima cosa che mi è saltata all'occhio (o meglio al naso) è stato l'odore: un puzzo di alcol e plastica. Ho utilizzato comunque il prodotto fino alla fine  e il risultato è stato sempre lo stesso. Non importa le quantità (infatti la bustina mi è durata per tre applicazioni scarse) o il tempo di posa più o meno lungo, questo trattamento all'uva sui miei capelli non fa nulla. Nessun potere condizionante o lucidante, li lascia esattamente così come sono. Ho notato solo un leggero potere districante, ma nulla che possa essere considerato a mio avviso rilevante. 
Il prodotto non è più presente sul sito ufficiale, e credo stia andando fuori produzione ma se ve lo doveste ritrovare davanti in qualche negozio o online, scappate a gambe levate perché trattasi di solà.

Un altro prodotto Lavera che credo stia andando fuori produzione è la Cura Intensiva capelli Natural Shine, che però al contrario della sorella mi è piaciuta un po' di più.

20ml//1.49€//scadenza sulla confezione
Nonostante l'apparenza simile, quindi una crema bianca abbastanza densa, l'odore era decisamente più sopportabile, con delle note di mandorla gradevoli. Avverto l'alcol ma nulla di sgradevole come nel trattamento all'uva.
L'effetto sui capelli di questa Cura non era esattamente il top per quanto mi riguarda ma ho riscontrato una maggiore districabilità e morbidezza. Quanto alla lucentezza non ho visto invece effetti degni di nota, e se consideriamo che sarebbe il suo scopo, la parabola discendente di questa recensione va ancora verso il basso.
Magari lo avrei consigliato a chi ha capelli più facilmente domabili dei miei perché non mi è parsa del tutto inutile, ma comunque non credo si trovi più. Per me invece non è fra i miei preferiti.

Per concludere, visto che non c'è due senza tre, ho voluto provare uno dei nuovi prodotti Lavera, ovvero la Hair Pro Maschera Extra Riparatrice.

lavera maschera extra riparatrice review
20ml//1.49€//scadenza sulla confezione

Devo dire che fra tutte e tre è quella che ho preferito. La consistenza e l'applicabilità sono identiche a quelle delle sorelle appena citate ma questa maschera intanto si distingue per l'odore, delicato e più gradevole. Non persiste ma almeno c'è.
Secondariamente ho notato che fa il suo dovere. Intanto districa, e poi lascia i capelli morbidi e condizionati, anche nei giorni successivi allo shampoo (che sapete è il mio cruccio). Non ho notato particolare lucentezza, ma lo saprete ormai che è la pecca dei miei capelli. Altro punto a favore è che non serve una vagonata di prodotto affinché sia efficace; infatti la bustina da 20 ml mi è durata per circa cinque applicazioni. 
Non ho riscontrato dei contro da segnalarvi se non il fatto che un po' tende ad appesantire i capelli, non in senso che li unge o si sporcano prima ma semplicemente che perdono un pelo di volume. Per le mie esigenze non è poi così tanto un contro. Inoltre aiuta a controllare il crespo. 
Il sito dice che 
Con i suoi preziosi oli, la maschera Hair Pro Maschera Extra Riparatrice cura le sezioni danneggiate danneggiato dei capelli e porta lucentezza. La ricetta speciale con olio di mandorle biologico e olio di noce di macadamia organico rafforza la struttura del capello in modo naturale e rende le lunghezze e le punte sane.
Sappiamo che nulla può riparare dei capelli danneggiati ma per quanto mi riguarda questa maschera Lavera è un prodotto carino, che, nonostante non sia un top nel suo genere, mi dà un potere condizionante che posso reputare accettabile per i miei gusti e standard. Penso che Lavera debba iniziare da un prodotto simile a creare qualcosa che sia ancora più efficace.
La consiglierei a chi ha capelli normali e secchi, ma non credo funzioni bene su capelli molto secchi o danneggiati. Lo ricomprerei anche solo per alternarlo ad altri prodotti più idratanti. 

Per quanto riguarda lo styling mi duole dirlo che al momento non appaiono sul sito ufficiale Lavera dei prodotti post shampoo e/o pre asciugatura. Non so se verranno aggiunti strada facendo, ma ancora secondo me si trova sia in rete che in negozio qualcosa. 
In particolare io avevo acquistato il Lavera Styling Gel


100ml//5.49€//scadenza sulla confezione
e un po' mi spiace se non lo fanno più perché, nonostante non risponda appieno ai miei gusti, è un prodotto valido che può fare al caso di molte persone.
È un gel mediamente denso appena prelevato ma la consistenza si rompe subito per diventare un gel facilmente distribuibile fra i capelli. L'odore è un mix alcolico e agrumato, ma non è brutto, anzi è fresco secondo me. La confezione dosa abbastanza bene il prodotto.
L'ho utilizzato quasi esclusivamente a capelli umidi prima dell'asciugatura e devo dire che non solo mi toglie quell'effetto svolazzante dei capelli, ma mi dà anche una buona tenuta e definizione della piega. Secondo me la tenuta è maggiore di quella che dà il gel di aloe, mio fedele alleato nello styling.
Il prezzo da pagare però è il fatto che lascia un effetto bagnato che sapete io non amo, ma devo dire che è un effetto bagnato molto naturale, gradevole non eccessivamente secco o incollato. Secondo me sui capelli ricci può dare un bel risultato. O anche per quei ragazzi a cui piace l'effetto leggermente bagnato .
Altra cosa bella è che non mi lascia residui una volta pettinato via. Non è facilissimo da rimuovere, diciamo che solo lo shampoo se lo porta via completamente, ma comunque pettinare aiuta a toglierlo in buona parte. Non mi pare che utilizzandolo mi si sporchino prima i capelli né che me li abbia seccati. Ovviamente non ne servono quintali.
Sulla confezione si legge
Lo Styling Gel di Lavera, con estratti vegetali, dà forma ai capelli e fissa - per un'aspetto naturale, senza appiccicare. Per tutti i tipi di capelli.
Insomma è un prodotto che funziona, che personalmente non ricomprerei per una questione meramente di gusto personale, ma che consiglierei a chi cerca un prodotto per lo styling con buon INCI molto simile ai gel in commercio come tenuta ma con un risultato naturale e non incollato. 
Lavera, perché l'hai tolto di mezzo?

Finisco per il momento la mia hair care routine del periodo e quindi con i preferiti e non di Lavera. Sono curioso dei nuovi shampoo, ma spero che amplino la linea anche perché non sarebbero per nulla concorrenziali con i tantissimi brand ecobio validi che ci sono in commercio.
Fatemi sapere quali sono i vostri preferiti Lavera o se avete qualche prodotto interessante da consigliarmi e noi ci leggiamo presto!







{Aggiornamento #57}
Fioccano parolacce

Il 2017 non è iniziato nel migliore dei modi.
Tra attentati, morti, treni deragliati, non è stato proprio il migliore degli inizi.
Poi magari cerchi una notizia più leggera per rinfrancarti e ti ritrovi Scilipoti alla Nato, Mariah Carey che non canta più nemmeno a Capodanno e Giovanardi che ancora respira.
Pure la regina Elisabetta non è stata molto bene, anche se ora pare essersi ripresa, ma ci ha fatti preoccupare.
Si sarà vaccinata l'Elisabetta? Dovrebbe venire in Italia, che ora pare te lo tirino dietro 'sto vaccino.
In Italia stiamo messi abbastanza male e le classifiche di inizio anno ci hanno già cassati. 
Pare infatti sia in aumento il numero dei single, che sono oltre 4 milioni se ci limitiamo a quelli non vedovi o divorziati, e si chiedono anche perché.
Cosa però ben peggiore è il nostro posto nella classifica stilata dal World Economic Forum tenutosi a Davos. Siamo 27esimi su 30 per quanto riguarda lo sviluppo inclusivo e la crescita.


In questo labirinto di tristezze mi fa quasi pena Donald Trump che non ha più nessuno che canti all'inaugurazione del suo mandato il 20 gennaio.
Prima Bocelli che ha abbandonato la nave non appena ha ricevuto un sacco di critiche su Facebook, poi i ragazzetti de Il Volo, che - volpini! - hanno giocato d'anticipo rinunciando subito. Trump alla fine ha chiamato una certa Jackie Evancho che nessuno ha criticato visto che nessuno la conosce. 
Insomma, mi fa un po' pena, ma se penso ai suoi intrallazzi con la Russia, alla sua misoginia, xenofobia, omofobia, ad una generale ignoranza, al fatto che voglia eliminare l'ObamaCare, mi passa ogni empatia.
Aggiungeteci pure che ha dichiarato che non smetterà di tweettare.


Devo però dire che in qualche modo concordo con Nicole Kidman, per quanto abbia apprezzato il discorso di Meryl Streep ai Golden Globe. Ormai Trump è presidente, e per quanto sia rimasto shockato, come molti immagino, è stato eletto dal popolo quindi parlarne ancora è ripetitivo ed inutile. È vero che le premesse non sono ottime, ma ormai l'unico obbiettivo è vedere quali sono le sue politiche ed eventualmente criticare quelle. 
E per concludere, oggi, Lunedì 16 gennaio, terzo lunedì del mese, è il Blue Monday, il giorno più triste dell'anno. Come se invece gli altri fossero una sfilata al Carnevale di Rio dopo quattro tequila.


Comunque non è tutto così pessimo, tipo sono stati approvati i tanto attesi decreti attuativi sulle unioni civili.


Si chiude il cerchio su una legge che è stata più lunga e complicata della saga de Il signore degli anelli, ma almeno c'è stato un lieto fine.


Ma per quanto riguarda la legge sull'omofobia stiamo messi più come la saga di Harry Potter: non si vede la fine.
E sempre una cosa bella è stata la neve. Nel mio paese non è caduta in maniera copiosa ma in molte parti del sud è fioccata abbondante ed è stata una po' una magia. I social pieni di queste foto di paesaggi imbiancati, persino di spiagge. A molti è parso esagerato ma è che noi non siamo geneticamente e materialmente preparati all'evento, quindi eravamo in fibrillazione. E poi è pure un po' una rivincita verso tutti coloro che con un accento veneto o finto milanese (ché i veri milanesi non esistono più) ti dicono:
"ma di che ti lamenti che al sud c'è sempre il sole! Fa sempre caldo!"
E invece mentre qui da me nevicava,  ed era buio da giorni, a Milano c'era il sole.


Ci accontentiamo di poco.
E non posso dimenticare di nominare Sanremo, che quest'anno sarà condotto da Carlo Conti e incredibilmente Maria de Filippi. Speriamo che la scala la scenda e non si fermi per sedercisi dopo due gradini.


Dicono vada aggratis, io penso che prenderà un "normale" gettone di presenza e non un cachet milionario come fanno con gli altri presentatori.
Arriverà il mio commento come gli altri anni?
Non lo so, ogni anno resto in dubbio fino alla fine, perché farlo è pesante e far sempre le stesse cose mi annoia, così come seguire tutta la puntata. Se Carlo Conti mi invita a prendere parte alla sala stampa, ne possiamo riparlare.

Io comunque me  li sono letti tutti i pronostici del 2017, da Branko a Paolo Fox.
Pure Brezsny, sebbene più volte abbia scritto supercazzole nel mio segno.
Dice che questo anno per lo Scorpione deve essere fortunato, ma non lo so.
Ho come la sensazione che si stia ripetendo lo stesso copione, e lo so che è presto per dirlo, ma sono sensazioni. Come quando sai che ti sta per venire l'influenza: ti conosci e i sintomi un po' li capisci.
Il fatto è che ho sempre pensato che non puoi startene nella tua bolla, nella tua gabbia, nella tua comfort zone, chiamatala come volete, e sperare che tutto ti cada dal cielo. 
Questo no, sono anzi il primo che ci prova appena vede un'occasione.
Ma come quando sali su una vecchia scala di legno e passo dopo passo cerchi di capire se è ancora solida in base allo scricchiolio che senti, alla stessa maniera vorrei un feedback da questo grande disegno che mi indicasse un attimo se il passo successivo è giusto o se mi si sta per sbriciolare la scala e finisco nel seminterrato con i sorci.
È chiedere troppo?
Basterebbe un sms, una mail, un segnale di fumo, pure una cartella esattoriale (sperando sia sbagliata) che dia una conferma o, al contrario, una nuova possibilità.
Mi starò fasciando la testa troppo presto. 
Può darsi, ma intanto, mio caro 2017, ti osservo, comportati bene, altrimenti






Il meglio e il peggio del 2016 (seconda parte)

Forse un po' in ritardo ma qui si continua a parlare dei top e dei flop del 2016. D'altronde ho ancora l'albero di Natale che mi fa compagnia, quindi il concetto di ritardo mi è del tutto alieno.
Se nella prima parte vi ho parlato dei momenti, dei film e di tutto l'intrattenimento in genere che ha segnato in bene o in male lo scorso anno, questa volta mi concentro sul beauty e sugli acquisti del 2016.
L'anno appena passato ha visto un po' l'exploit di Beauty Cues, la rubrichetta che ho creato per parlarvi dei miei prodotti e sto cercando via via di migliorar, di essere più dettagliato e preciso per cercare di essere non solo più chiaro, ma soprattutto più utile.
Ma guardando indietro, fra i prodotti per il viso che ricordo con assoluto piacere c'è il Human + Kind - Wash-Off Facial Cleanser ed anche il suo Deep Cleansing Cloths, un panno in microfibra ottimo.



Posso solo dire cose positive su questo detergente che pulisce bene la pelle, ma allo stesso tempo è delicatissimo anche sulla pelle secca e sugli occhi, strucca, ha una texture fantastica, un buon profumo e lascia la pelle bella e morbida. Con il pannetto fa davvero un'accoppiata vincente, perché è morbido ma allo stesso tempo fa un leggero peeling. Non l'ho ripreso questo inverno perché volevo provare altro, ma è un prodotto su cui so di poter contare.
Sempre per la detersione non posso non nominare la spazzolina per il viso in silicone di SilverCrest, che era in vendita (ma credo che qualche referenza si trovi ancora qui e lì) da Lidl.


Silvercrest Spazzola in silicone pulizia viso

Un ottimo aggeggino per la pulizia profonda ma non aggressiva, che mi lascia una bella pelle e che fa un massaggio molto piacevole. Ottimo anche adesso che la pelle è più secca ed esposta al freddo. Vi confermo quelle che erano le prime impressioni di Settembre e altra cosa bella è che usandolo da allora tutti i giorni una volta al giorno, non ha perso un attimo di carica.  
Flop assoluto per quanto riguarda la detersione viso è invece la Crema detergente del Dr. Hauschka.


Un prodotto secondo me scomodo da usare, puzzoso, e che mi lascia la pelle secca e tirata anche d'estate. Ho avuto mezzo dubbio sul fatto che mi facesse aumentare i punti neri, cosa capitata praticamente mai nella mia storia cosmetica. Non scordiamoci anche il costo della full size!
No. Anzi ad essere onesto non mi viene in mente un prodotto peggiore.
Per quanto riguarda l'idratazione viso non c'è stato un prodotto che mi abbia stupito in modo incredibile, ma ne ho apprezzato uno in particolare, ovvero il Siero viso Rigenerante Intensivo con il 10% di bava di lumaca di Naturaverde Bio.


Intanto mi ha aperto un mondo su questo ingrediente che prima di allora letteralmente schifavo, secondariamente ho trovato un prodotto molto piacevole da usare ed in grado di idratare e lasciare la pelle compatta e liscia. Una nota a suo favore è il costo: trovare cosmetici con bava di lumaca al di sotto dei 10 euro è una impresa a cui vi sfido a partecipare. Una nota a sfavore è il flacone con cui bisogna prenderci un po' la mano per evitare sprechi.
Proverò sicuramente altri prodotti della linea e con questo ingrediente.
Una brevissima nota sui prodotti Cien Nature quantomeno per la linea alla rosa, che ho trovato gradevole ad un costo piccolissimo. 
In genere non ho trovato fortunatamente prodotti per l'idratazione viso che mi abbiano creato problemi tanto da considerarli flop colossali, ma ci sono stati due o tre prodotti che nella mia mente restano da evitare per i prossimi anni a venire. 
Conservo un brutto ricordo della crema viso nutriente protettiva di Bionova, che non solo aveva un odore poco gradevole, ma era anche poco piacevole da avere sul viso.


Sempre nella lista "da evitare" ci ho messo anche il contorno occhi della linea Argan di Equilibra



Una cremina con un livello di idratazione ben sotto la soglia dell'accettabile, ma cosa peggiore, è la sensazione di pelle che tira, che dovrebbe essere un bell'effetto lifting e invece mi dà solo che fastidio.
E lo stesso brutto ricordo lo preservo per il balsamo labbra EVERON® di Weleda che ho trovato organoletticamente orrendo: brutto odore, brutta stesura, effetto idratante blando.
Passando ai prodotti corpo devo dire che, pur avendone provati di validi, non ho trovato quello che mi abbia rapito al punto da considerarlo il migliore del 2016, ne ho un paio che però mi hanno colpito per la loro particolarità. 
Il primo, o meglio i primi, sono le Shower Cream di Cien.



Questa estate infatti il marchio ha tirato fuori queste schiume lavanti per il corpo, in tre profumazioni differenti. Sono state una parentesi piacevole e diversa dai classici detergenti in gel o in crema. Mi son tenuto appositamente un po' della Sweet Summer per utilizzarla in autunno ed è stata goduriosa, avendo una profumazione più dolce. Non vorrei dire una idiozia ma credo che siano usciti dei prodotti con lo stesso concetto qualche mese fa ma non ho provato nulla avendo altro sotto mano. Certamente facessero anche altre profumazioni, le proverei, e spero le mettano in linea permanente.
Sempre in tema di cosmetici per me diversi o comunque particolari, fra i top del 2016 ci metto anche lo scrub corpo al caffè di Scrub Love. 


Ottimo potere scrubbante, ma soprattutto profumo divino e un potere idratante che seppur leggero male non fa specie quando si va ad esfoliare la pelle. 
Quando invece ho dovuto pensare ad alcuni prodotti flop provati nel 2016, la mia mente è andata subito a lei: Body Lotion Idratante Rinfrescante di Naturaline.

bodylotion naturaline

Fra un profumo "ambiguo", la sensazione di unto che mi lasciava accoppiata allo scarso potere idratante che aveva sulla mia pelle, credo si meriti il premio come peggior prodotto corpo.

Passando in virata ai capelli, anche qui sono stato molto diretto nel ricordare i top e i flop del 2016.
Fra i vari prodotti che ho testato, ce ne sono due che ricomprerei ad occhi chiusi anche adesso. Il primo è la maschera balsamica ristrutturante di Biofficina Toscana


Questa maschera ha tutto ciò che cerco da un prodotto condizionante per capelli: disciplina, ammorbidisce, lucida, aiuta la piega non appesantisce e ha un ottimo profumo. 
Tutto il contrario della Maschera Capelli Nutriente di Lovea che su di me è stata il flop più grande del 2016 visto che non faceva assolutamente nulla. 

pier(ef)fect lovea maschera capelli

Menzione d'onore meritatissima allo Spray Capelli con Melograno di ECO-Cosmetics, in primis per essere uno spray fissante ecobio quasi assimilabile alle classiche lacche da supermercato, inoltre la confezione no gas col tappo svitabile fa sì che si possa travasare in un contenitore più piccolo in caso di viaggi. Voglio vedere come fate con le confezioni sottopressione!

Per restare in tema beauty non posso non nominare almeno un correttore per occhiaie. Tempo fa vi avevo fatto una mega review e ne arriveranno altre sull'argomento, ma ciò non toglie che quei prodotti li abbia utilizzati (e terminati) nel corso del 2016. Fra quelli che avevo già recensito, se devo sceglierne uno come top per effetto, sfumabilità, giusta colorazione, durata e costo ci metto i Lady Lya Biologica Matitoni Correttori. Nonostante l'apparenza sfigata e low cost (cosa che effettivamente sono) fanno bene il loro dovere. Magari non hanno una copertura altissima, e non sono morbidissimi d'inverno, ma per essere dei correttori ecobio fanno bene il loro lavoro e non hanno nulla da invidiare a prodotti più costosi nel segmento green.
Passando ad altri genere di frivolezze, il 2016 è stato anche l'anno degli acquisti online. Ho iniziato a condividere più spesso e dettagliatamente le mie esperienze di acquisto sperando di condividere gioie e dolori, tutti uniti appassionatamente nello sperpero di denaro.
Se penso ad un acquisto che ho fatto nel 2016 e che mi ha soddisfatto senza ombra di dubbio, è stato quello degli occhiali Carey Dark Warwick X di Hawers.



Adoro questi occhiali, e anche se sono arrivati tardi nell'anno trascorso, li ho usati spesso e con piacere e li userò ancora molto nel corso del 2017.
Non c'è stato invece un acquisto che mi abbia deluso, anche perché se qualcosa non mi piace, la mando indietro il prima possibile. Se devo nominare una esperienza d'acquisto flop ci metto quella con Oysho
Alla fine la faccenda si è risolta, ma se penso alla precisione di altri siti anche nei periodi di saldi o pre festivi, e se penso al fatto che Oysho sia parte di una catena importante e internazionalmente riconosciuta come Zara, sinceramente resto deluso, e non so quanto possa fidarmi del sito per un futuro acquisto.

E direi che basta così perché potrei continuare fino a domani, ma penso che questi siano i picchi più alti e più bassi del mio 2016.
Non mi resta che salutarvi e augurarvi tantissimi top (a buon intenditore...) per questo 2017.
A presto!





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