Film di Natale 2024: i migliori titoli in streaming da guardare su Netflix durante le feste

Siamo ormai a pochissimi giorni dal Natale e anzi per molti da oggi inizia il periodo festivo in generale, e cosa può renderlo più rilassante se non un bel film a tema da godersi direttamente a casa?

Anche quest'anno ho esplorato i cataloghi delle piattaforme di streaming più popolari alla ricerca delle ultime novità natalizie ed ho selezionato, filtrando fra i film che mi hanno incuriosito di più, quelli che meritano di essere guardati durante le feste.

Per ovvie ragioni di tempo, questa guida raccoglie i film di Natale usciti fino a questa settimana, ma sono certo che ci saranno altre novità che spunteranno alla spicciolata nei prossimi giorni, e se avrò modo aggiornerò ancora la lista.
Visto che Netflix come sempre sfodera i muscoli e mostra la sua massiccia produttività anche nell'ambito natalizio, ho pensato di dedicargli una guida a parte, ma inaspettatamente non ci saranno serie tv.
D'altronde con la cancellazione di Odio il Natale, e l'assenza di una seconda stagione per Yoh! Christmas, doveva arrivare qualche nuova serie tv, ma non è saltato fuori nulla. 

Già però agli inizi di Novembre, esattamente il 6, è arrivata la commedia romantica intitolata Appuntamento a Natale, con Christina Milian e Devale Ellis.

Lei è Layla, una donna che lavora nel campo della filantropia che resta bloccata in aeroporto, e qui incontra quello che sembra essere l'uomo della sua vita, ma c'è un piccolo intoppo: entrambi sono impegnati, però si fanno una promessa e se l'anno prossimo entrambi saranno single, si incontreranno al concerto dei Pentatonix, il gruppo di voci a capella. 

In realtà la relazione di Layla sembra andare abbastanza bene, fino a quando però non scopre che il fidanzato la tradisce e quindi decide di recuperare il vecchio piano. Peccato però che i biglietti per il concerto sembrino introvabili, e quindi, dopo averle provate tutte, si rivolge a questa sorta di azienda problem solving, dove le viene affiancato Teddy, per avere l'opportunità di trovare i biglietti e quindi l'uomo della sua vita. Ma l'amore prenderà altre strade.

È un po' una giostra di buone e cattive idee questo Meet Me Next Christmas. Le buone sono sicuramente la scelta degli attori azzeccati, simpatici, belli e abbastanza bravi, ed il fatto di legare il film a tanta musica natalizia e non solo. Mettere di mezzo i Pentatonix, in una veste ironica come in Buon Natale da Candy Cane Lane, è un'altra trovata che mi è piaciuta. C'è qualche battuta che funziona, qualche scena più ironica, c'è sicuramente l'atmosfera festiva e quel romanticismo da rom-com a tema con una coppia che sembra volersi conoscere davvero.

Ma poi ci sono anche idee già viste, come l'incontro in aeroporto, l'attesissimo tradimento che improvvisamente rende la protagonista single sotto le feste, l'amore profondissimo che scocca nel giro di 24 ore o poco più, gli equivoci poco divertenti, ed il tentativo di far passare uno dei protagonisti come un buon samaritano che lascia tutto per la famiglia anche a discapito della logica.

Appuntamento a Natale non è il peggior film di quest'anno e di cui leggerete qui, vi potrebbe fare compagnia ma ve ne sarete dimenticati un istante dopo essere arrivati alla fine.

Il 13 Novembre è stato il momento di Hot Frosty - Una magia di Natale con Lacey Chabert, che è un po' la reginetta delle commedie natalizie di Hallmark, e Dustin Milligan, che dalla sua ha invece una carriera più variegata.

La storia è quella di Kathy, giovane donna rimasta vedova che un giorno, un po' per caso, riesce a far diventare umano un pupazzo di neve. Ma non un panciuto pupazzone col naso di carota, ma una bellissima statua di ghiaccio che diventerà un altrettanto scolpito ragazzone con gli addominali.
Kathy aiuterà Jack, così battezzerà il pupazzo, ad orientarsi nella sua nuova vita da umano, mentre la spontaneità e l'altruismo di Jack saranno molto di aiuto per la donna e per tutti i cittadini della piccola Hope Springs.
Ma servirà una ulteriore magia per far sì che l'ex pupazzo di neve non si sciolga.

Hot Frosty rende bene i suoi intenti nel sottotitolo italiano, visto che alla commedia romantica tradizionale, alla Hallmark appunto, aggiunge anche una componente fantasy che inevitabilmente scioglie (mai termine fu più azzeccato) qualunque ricerca di veridicità e credibilità del film. Va infatti preso per quello che è: una favoletta che cerca di prendere le componenti del natale e dei film del genere per creare una storia accogliente. Ci riesce secondo me a metà, perché la chimica fra Lacey Chabert e Dustin Milligan non è proprio alle stelle, e spesso la messa in scena sembra posticcia e low budget. Se proprio non avete di meglio da vedere, può fare compagnia, sempre appunto senza troppe aspettative. C'è anche un piccolo meta riferimento che non vi spoilero ma che è stato carino notare.

Decisamente molto peggio The Merry Gentlemen, uscito il 20 novembre e con due dei volti noti della serialità americana di fine anni '90 e inizi '00, ovvero Chad Michael Murray e Britt Robertson.


In questo caso la protagonista è Ashley, ballerina di Broadway ritenuta in qualche modo troppo vecchia per continuare la sua carriera e costretta a ritornare nella sua cittadina d'origine per Natale. Qui però non trova una situazione migliore: la locanda dei suoi genitori sta per essere chiusa a causa di una situazione economica non proprio florida. La ragazza perciò decide di creare degli spettacoli che possano riportare nuova clientela nel bar, e coinvolge Luke, l'aitante tutto dare della cittadina. Così nasceranno i The Merry Gentlemen, letteralmente un gruppo di spogliarellisti che si esibiscono su danze a tema natalizio, ma nascerà anche qualcos'altro fra Luke e Ashley.

Tralasciando la ovvia prevedibilità di un film del genere, e anche i buchi di trama, visto che non si parla minimamente ad esempio del fatto che una figlia con una carriera che sembra avviata e consolidata possa avere dei risparmi per aiutare i genitori, ho trovato tutto imbarazzante in The Merry Gentlemen. Già solo l'idea che un locale di spogliarellisti, in una cittadina, possa essere apprezzata e accettata senza batter ciglio, mi sembra fantascientifica. Ma c'è di peggio: questi spettacoli vengono quasi fatti passare come eventi culturali di spessore, quando in realtà sono più un misto fra Magic Mike e Full Monty, senza però mostrare anche solo il minimo dubbio o difficoltà da parte dei ragazzi che devono esibirsi.

Chad Michael Murray, per quanto abbia un fisico strepitoso, non è esattamente un ballerino, e nemmeno il montaggio ad hoc può nascondere la differenza con chi invece è più o meno del mestiere. Non è male la chimica fra lui e Britt Robertson, ma The Merry Gentlemen può andare bene giusto se avete voglia di vedere dei bei ragazzoni a petto nudo, senza dover andare su siti di serie B.
Nel cast c'è anche Beth Broderick e per lei non sembra passato un giorno da quando era Zelda Spellman in Sabrina (Vita da Strega), peccato trovarla molto defilata qui.

Decisamente molto più carino l'atteso Our Little Secret, disponibile in streaming dal 27 Novembre con un bel cast ricco fra cui Lindasy Lohan, Ian Harding e Kristin Chenoweth.


Il film si apre con un flashback, quando Avery e Logan sono due giovani innamorati le cui strade però finiranno per separarsi quando decidono che le loro prospettive per il futuro sono diverse. Dieci anni più tardi però si ritroveranno, ma in una situazione completamente diversa: entrambi stanno frequentando altri due ragazzi, ovvero Cameron e Cassie Morgan, che sono, nemmeno a farlo apposta, fratelli. I due ex quindi dovranno trascorrere le feste nella casa della famiglia dei rispettivi fidanzati, e onde evitare equivoci, decideranno di nascondere il loro passato. Escamotage che sembra funzionare, se non fosse che la loro nuova suocera Erica ama Logan ma non ha molta simpatia per Avery. Sarà difficile passare un Natale senza intoppi.

Lindsay Lohan ha ormai quasi una esclusiva con Netflix e le rom-com, e dopo Falling for Christmas e Irish Wish, è tornata alla commedia natalizia, questa volta facendo centro.
Our Little Secret infatti è forse la migliore produzione a tema festivo che quest'anno abbia proposto Netflix, perché è dinamica, divertente, strutturata, ben interpretata e messa in scena in modo convincente e coinvolgente.

È ovvio che la prevedibilità del genere si affacci sempre qui e lì, le aspettative devono essere sempre contestualizzate, ma Our Little Secret mi ha convinto perché non risulta smielato, ma unisce alla rom-com natalizia, la classica commedia degli equivoci alla "Quel Mostro di Suocera" per esempio, che rende il tutto meno politicamente corretto. E poi mi è sembrato un film fresco e contemporaneo, non troppo cristallizzato in questo mondo fiabesco in cui cadono molti film di natale.

C'è anche una buona alchimia fra Lindasy Lohan (sì, qualche ritocchino in meno renderebbe la sua espressività più naturale) e Ian Harding, che raccontano comunque una coppia più complessa, che sembra davvero conoscersi da parecchio tempo. Se proprio avete tempo per un solo film di Natale, allora ricadrei proprio su Our Littel Secret.

Il 29 Novembre è invece arrivato in streaming un film norvegese forse meno conosciuto, che si intitola Sorella di neve, ed è l'adattamento di un romanzo best seller per bambini scritto da Maja Lunde e illustrato da Lisa Aisato.


Julian (Mudit Gupta) è un ragazzino di 11 anni che non vive più il Natale con lo stesso spirito di una volta, perché la sua famiglia sta affrontando un grave lutto. Un giorno però per caso incontra una ragazzina di nome Hedwig (Celina Meyer Hovland) che si dimostra estremamente socievole, allegra ed amichevole ma anche misteriosa. Julian inizia a giocare con lei, che lo invita persino a casa sua, e si confida con lei ma quando scopre che non c'è la stessa reciprocità e che forse Hedwig nasconde qualcosa, decide di interrompere l'amicizia. Non sarà facile per lui scoprire il segreto della ragazzina, e soprattutto aiutare la sua famiglia ad affrontare il lutto che la avvolge.

Rispetto alle altre commedie romantiche, Sorella di Neve si sposta su un altro livello, sia per i protagonisti coinvolti che per le tematiche che va a toccare, e per certi versi è anche più originale di tanti altri film proposti ma ha anche i suoi difettucci. Non manca infatti l'atmosfera natalizia, l'affetto, la presa di consapevolezza del protagonista che comunque, in quanto bambino, non comprende molte cose da adulti, anche se è in parte è stato già costretto a viverle. C'è anche un finale tutto sommato caloroso e tenero, che vuol essere conciliante anche se atteso.

Dall'altra parte The Snow Sister è un film con una grossa componente drammatica, che onestamente mi ha un po' incupito, e credo che per molti potrebbe essere davvero triste, o comunque toccare quelle corde poco rincuoranti che magari sotto le feste sono più sensibili. Inoltre, nonostante i bambini siano protagonisti - gli attori che li interpretano sono molto bravi - credo che i più piccoli possano trovarlo un po' troppo noioso e appunto drammatico per appassionarsi.

A proposito di prodotti per i più piccoli, il 4 dicembre è arrivato su Netflix That Christmas, film di animazione che fra gli sceneggiatori ha anche Richard Curtis, papà di tante commedie romantiche cult, come Love Actually e la saga di Bridget Jones, ma qui i temi sono diversi.

That Christmas infatti, nonostante Babbo Natale sul poster, è un film corale con tanti protagonisti e che si muove più che altro sui contorni della festività, o meglio di tutto quello che può accadere in questo periodo. C'è Danny, bambino da poco arrivato a Wellington, che vive con la madre fresca di divorzio e incasinata col lavoro, che è infatuato di una ragazzina di nome Sam, timida e riservata. Sam a sua volta teme che sua sorella gemella di nome Charlie, decisamente più casinista di lei, possa non riceve alcun regalo da Babbo Natale perché si caccia sempre nei guai. E poi c'è Bernadette, una ragazzina che invece è stanca di festeggiare il Natale sempre allo stesso modo. Una improvvisa e intensa tempesta di neve sconvolgerà i piani di tutti e soprattutto farà partire una avventura per grandi e piccini.

That Christmas è fra i film che mi sento di consigliare quest'anno, anche se ho pure in questo caso il dubbio che i bambini possano apprezzarlo davvero. L'incipit è infatti divertente, ma le battute più sottili e le tematiche più delicate, secondo me sono più comprensibili dagli adulti, così come le musiche scelte ad esempio per la recita scolastica (Papa don't Preach, Wannabe) non sono molto distinguibili per i più piccoli. 

Allo stesso tempo, la coralità rischia di diventare caos e di non dare il tempo ad ogni personaggio di essere sviluppato e approfondito.
L'idea di non parlare solo di Natale, ma più che altro di comunità, di amore, di amicizia e famiglia è efficace, ma si può perdere un po' di senso di calore, magia e dolcezza che ci si aspetta da un film di Natale. 
Anche le risoluzioni di That Christmas non trovano una strada particolarmente originale, quindi resta una avventura ben studiata e con un piacevole character design, ma non un classico del periodo.

In mezzo a titoli più noti, ci ho buttato anche qualche film apparso su Netflix nel corso di Dicembre, il primo è Era solo un messaggio prima di Natale, disponibile sempre dal 4 dicembre, con Trevor Donovan e Merritt Patterson.

In realtà Twas the Text Before Christmas è un film dello scorso anno che però è stato aggiunto solo di recente, diventando anche uno dei più visti per un certo periodo, pur non capendo come mai. La storia è molto semplice: Addie è una fisioterapista che un giorno riceve per sbaglio un sms da una certa Maybel (detta Nana), e quando si chiarirà l'errore, fra le due scatterà una amicizia sincera, al punto che Nana la inviterà a passare la vigilia di Natale con lei, i suoi figli e i suoi nipoti. Addie tentenna e alla fine accetta e a casa della neo amica si ritroverà James, figlio di Nana, single e che lavora per medici senza frontiere. Fra Addie e James potrebbe esserci qualcosa, ma serviranno tre Natali prima che entrambi prendano consapevolezza di quel che provano e soprattutto dovranno superare i rispettivi lavori.

Se cercate un film che scorra senza che la vostra rete neuronale debba fare alcuno sforzo, allora Era solo un messaggio prima di Natale, può fare al caso vostro, per il resto è un film di plastica in ogni senso. Le scene sono infatti plasticose, tutte svolte in chiari set cinematografici al chiuso, le interpretazioni sono spesso ripetitive ed il film dà un senso di vuoto emotivo che lascia abbastanza freddi. La vera lacuna è che non c'è alcuna costruzione credibile dei sentimenti fra i due protagonisti: letteralmente si vedono 3 volte in tre anni, un po' poco per giurarsi un amore senza precedenti.

L'idea iniziale di Era solo un messaggio prima di Natale poteva funzionare, ma nella pratica si perde pur avendo una durata estremamente accessibile. Peccato perché sono film come questo che secondo me contribuiscono ancora a perpetrare la fama di noia che viene spesso affibbiata a questo genere.

È invece più convincente un altro titolo poco famoso, ovvero Riportare a casa il Natale, in streaming dal 5 dicembre.

Il protagonista è Russell (Paul Greene), proprietario di un negozio di antiquariato che, durante la tipica vendita di oggetti usati, trova una uniforme di un soldato che risale alla seconda guerra mondiale. Un bel cimelio ma che sembra legato ad una storia d'amore: all'interno della giacca infatti trova una lettera che il proprietario aveva ricevuto. Così decide di volerla restituire in tempo per Natale alla famiglia dell'allora soldato e si farà aiutare da Caroline, un'ufficiale militare in congedo diventata professoressa di storia. La ricerca non sarà semplicissima, ma questo porterà Russell a legare con Caroline, la quale può sembrare fredda e distaccata, ma sta affrontando i suoi traumi.

È vero che siamo sempre nell'ottica di film di Natale imperfetti, ma Bringing Christmas Home mi è sembrato avesse almeno una sceneggiatura vagamente studiata. Le due storyline, quella della ricerca del proprietario della divisa e della conoscenza fra i due protagonisti, procedono contemporaneamente con delle tempistiche sensate e convincenti, che aiutano a coinvolgere di più lo spettatore. La vicenda amorosa infatti non risulta stucchevole, non sembra eccessiva, improvvisa e campata in aria, e allo stesso tempo il tema militare è ben introdotto senza sembrare troppo drammatico. 

Posso pure dirvi che Riportare a casa il Natale mi ha persino commosso sul finale, aspetto che mi ha fatto chiudere un occhio sia su qualche pasticcio della sceneggiatura, sia sulla assenza di credibilità di alcune scelte (anche solo il fatto che l'uniforme sembri appena stirata dalla lavanderia). La durata poi di 84 minuti è secondo me perfetta.

Termino con l'ultima uscita di dicembre, esattamente giorno 6, con uno special natalizio intitolato A Nonsense Christmas with Sabrina Carpenter.

Occhioni azzurri, voce calda, boccoloni biondi, una spiccata ironia e abiti cortissimi, Sabrina Carpenter è una delle cantanti pop americane più note e amate del momento, soprattutto fra la gen z, e pare avesse già all'attivo anche un album di natale, che adesso ha preso corpo in questo speciale di Netflix. Fra sketch comici e duetti con altre cantanti, fra cui Shania Twain e Chappell Roan, sulle note di brani natalizi celebri, A Nonsense Christmas with Sabrina Carpenter secondo me funziona.

In 50 minuti di durata riesce a tenere compagnia con ironia e sarcasmo, e anche commuovere, ma come dice la stessa cantante, non può lasciarci senza un sorriso e quindi si riprende con le battute, inclusi i bloopers alla fine.
Mi è piaciuto molto il fatto che la stessa Sabrina non faccia finta di trovarsi in degli studi televisivi per caso, e che quello che le capita non sia frutto di un copione ben preparato, ma che ci sia appunto una perfetta amalgama fra quello che accade sul palco e il backstage. È insomma uno speciale natalizio giusto per i suoi intenti: intrattenere, far sorridere con uno sguardo al presente.

A Nonsense Christmas non sarà destinato a diventare un classico delle feste e Sabrina Carpenter non sarà molto probabilmente mai la prossima regina del Natale detronizzando Mariah Carey, ma comunque fa il suo e lo fa bene. Segnalo però che è in inglese sottotitolato, ma si può fare se avete un minimo di comprensione della lingua.


Direi che arrivati a questo punto la scelta su cosa vedere su Netflix non manca, ma intanto io vi auguro delle buone feste! Fatemi sapere cosa avete scelto.

E se non siete ancora sazi, o non avete trovato qualcosa che vi soddisfi, date un'occhiata alla guida dello scorso anno.




1 commento:

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  1. Io li adoro i filmettini senza pretese di Natale. Li adoro per le luci, per i colori, il vestiario, il clima, la neve. Persino per le trame leggerissime, quasi inconsistenti.

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