Avvertenze: questo post contiene le migliori frasi che potrete sentire soltanto da minatori messicani sottopagati. Se siete particolarmente suscettibili o avete bimbi che possono leggere, evitate.
Buonciao pelli pampini.
Due aggiornamenti in un solo mese.
Incredibile.
Mi sento tanto Berlusca che va di rete in rete per farsi fare domande che già conosce, che con la sua monoespressione mica si capisce se è sorpreso.
Secondo me per le elezioni si metterà a cantare I'm a prima donna, I can rule the world che nemmeno l'Aguilera.
Speriamo che almeno lui i pantaloni se li metta, anche perché non vorrei perda il Tena Lady.
E, per la cronaca, nell'ottica della politica italiana togliere l'IMU vuol dire mettere altre tasse che ricadono sempre su di noi, e ok che l'abitazione è un diritto e la birra il fine settimana no, però il cetriolo scivola sempre in .... all'ortolano.
Minchioni sciocchezze a parte, abbiamo superato la fine del mondo e son passate le feste, o quasi.
Stavo per dire in sordina, ma 'sti cazzi.
Cioè non abbiamo fatto grandi cose in famiglia e questo è solo che un plus valore.
Tanto cibo, qualche regalo apprezzato, rilassatezza generale.
Penso sia stato così più o meno per tutti, no?
A Natale.
Ma dopo di cose ne sono successe.
Dall'incastrarmi ad una sedia in pizzeria, al bruciarmi la lingua col miele, dal bloccare il pin della Genius Card, ad un'alternanza di stati confusional-depressivi non ben identificati.
E con non ben identificati si legga non voglio sbandierarlo troppo in rete.
Ah eccerto, l'influenza.
Che avrei troppa fortuna se mi venissero 40 di febbre e moribondo starei a letto a scrivere le mie ultime volontà.
Invece no.
Mal di testa, bruciore agli occhi, spossatezza, una grattugia in gola e tante mazzate sulla schiena e le ginocchia.
Twitter ormai è il mio muro del pianto.
A proposito, mi seguite su Twitter? Seguitemi.
Nota positiva è che a breve arriveranno gli sconti e quest'anno ho deciso di farmi qualche regalo, anche perché l'alternativa sarebbe iniziare ad andare in giro in mutande.
Ormai vivo nel terrore di arrivare in ritardo ai saldi e non trovare più nulla.
Me lo incubo la notte.
E bòn.
E' passato Natale e Santo Stefano, ci resta solo capodanno e l'epifania e questo periodo potrà andare far in the cool, come disse una volta Patrizia De Blanck.
Ecco, capodanno.
A me partono, del tutto a random, pesanti volgarità quando mi sento chiedere che farò a capodanno.
Volgarità che soffoco dietro un sorriso sbilenco per non perdere il mio aplomb.
Non è tanto per la questione organizzare qualcosa, che a me piace pure uscire (ma non ballare), quanto per la necessità dell'evento.
Come se essendo capodanno sia un dovere costituzionale far qualcosa.
Che poi finisci agli stessi posti di sempre, solo che hai pagato il doppio per entrare, devi aspettare il triplo per bere e ti ritrovi spiaccicato ad un tipo dall'ascella pezzata che fa a gara con la De Filippi dopo una maratona.
E il giorno dopo saremo gli stessi poracci di sempre, quindi che cacchio ti festeggi?
Ecco io inizio a pensare che l'influenza sia un rigetto del mio corpo al capodanno.
Almeno ora alla domanda
Buonciao pelli pampini.
Due aggiornamenti in un solo mese.
Incredibile.
Mi sento tanto Berlusca che va di rete in rete per farsi fare domande che già conosce, che con la sua monoespressione mica si capisce se è sorpreso.
Secondo me per le elezioni si metterà a cantare I'm a prima donna, I can rule the world che nemmeno l'Aguilera.
Speriamo che almeno lui i pantaloni se li metta, anche perché non vorrei perda il Tena Lady.
E, per la cronaca, nell'ottica della politica italiana togliere l'IMU vuol dire mettere altre tasse che ricadono sempre su di noi, e ok che l'abitazione è un diritto e la birra il fine settimana no, però il cetriolo scivola sempre in .... all'ortolano.
Stavo per dire in sordina, ma 'sti cazzi.
Cioè non abbiamo fatto grandi cose in famiglia e questo è solo che un plus valore.
Tanto cibo, qualche regalo apprezzato, rilassatezza generale.
Penso sia stato così più o meno per tutti, no?
A Natale.
Ma dopo di cose ne sono successe.
Dall'incastrarmi ad una sedia in pizzeria, al bruciarmi la lingua col miele, dal bloccare il pin della Genius Card, ad un'alternanza di stati confusional-depressivi non ben identificati.
E con non ben identificati si legga non voglio sbandierarlo troppo in rete.
Ah eccerto, l'influenza.
Che avrei troppa fortuna se mi venissero 40 di febbre e moribondo starei a letto a scrivere le mie ultime volontà.
Invece no.
Mal di testa, bruciore agli occhi, spossatezza, una grattugia in gola e tante mazzate sulla schiena e le ginocchia.
Twitter ormai è il mio muro del pianto.
A proposito, mi seguite su Twitter? Seguitemi.
Nota positiva è che a breve arriveranno gli sconti e quest'anno ho deciso di farmi qualche regalo, anche perché l'alternativa sarebbe iniziare ad andare in giro in mutande.
Ormai vivo nel terrore di arrivare in ritardo ai saldi e non trovare più nulla.
Me lo incubo la notte.
E bòn.
E' passato Natale e Santo Stefano, ci resta solo capodanno e l'epifania e questo periodo potrà andare far in the cool, come disse una volta Patrizia De Blanck.
Ecco, capodanno.
A me partono, del tutto a random, pesanti volgarità quando mi sento chiedere che farò a capodanno.
Volgarità che soffoco dietro un sorriso sbilenco per non perdere il mio aplomb.
Non è tanto per la questione organizzare qualcosa, che a me piace pure uscire (ma non ballare), quanto per la necessità dell'evento.
Come se essendo capodanno sia un dovere costituzionale far qualcosa.
Che poi finisci agli stessi posti di sempre, solo che hai pagato il doppio per entrare, devi aspettare il triplo per bere e ti ritrovi spiaccicato ad un tipo dall'ascella pezzata che fa a gara con la De Filippi dopo una maratona.
E il giorno dopo saremo gli stessi poracci di sempre, quindi che cacchio ti festeggi?
Ecco io inizio a pensare che l'influenza sia un rigetto del mio corpo al capodanno.
Almeno ora alla domanda
Che farai a capodanno?potrò rispondere
Credo che snifferó paracetamolo, ti unisci?A presto bellini.