Cosa guardare questo Natale su Netflix 🎄

Dopo Prime Video e Disney Plus, anche Netflix ha proposto una lunga lista di film e serie tv per il Natale, ed è forse la piattaforma con più nuove uscite per le feste.
Proprio per la tanta abbondanza di cose di cui parlare cercherò di non ammorbarvi troppo ma di raccontarvi cosa vale la pena recuperare e cosa no.
Addirittura dagli inizi di Novembre, il 9 per esattezza, Netflix ha lanciato alcuni nuovi film, come il terzo capitolo de La Famiglia Claus.

Dopo un primo film davvero pessimo, a meno che non siete bambini magari poco svegli, e un sequel che tutto sommato ha alcune trovate carine, Claus Family 3 dimostra come le idee siano finite e forse, a giudicare da alcun scene, anche il budget. Questa volta infatti Noël Claus (che, manco a dirlo è il vero Babbo Natale) e suo nipote Jules dovranno salvare il Natale, perché Norah, la nipote più piccola, ha scoperto il loro segreto e vuole prendere parte a questa "impresa di famiglia".
Ovviamente essendo una bambina, non è semplice convincerla che quello di Babbo Natale non è proprio un lavoro semplice.


Se i temi che questo film Netflix cerca di trattare, come il rispetto degli altri, l'importanza della famiglia, le responsabilità, il valore dell'amicizia opposta alla competitività, sono tutti validi, è la storia che dovrebbe essere il mezzo per raccontarli che risulta debole. Anche nell'ottica di un prodotto per bambini, ho trovato assurdo che Babbo Natale non abbia alcun potere particolare, solo perché fa comodo ai fini della storia, ma comporta la perdita di una grossa fetta di magia, e una estrema semplificazione delle vicende. In definitiva spero che, visti anche gli effetti speciali scadenti, sia l'ultimo dei capitoli de La Famiglia Claus.

Il 16 Novembre invece Netflix ha tirato fuori un altro film intitolato Best. Christmas. Ever!, che ammetto, mi incuriosiva.

Jackie (Brandy) è una di quelle donne che sembrano avere tutto dalla vita, dalla famiglia al lavoro, e diffonde il suo zelo attraverso delle newsletter che invia ad amici e parenti. Una dei destinatari è Charlotte (Heather Graham), una vecchia compagna di studi di Jackie, che pur vivendo in serenità un po' invidia la vita perfetta della più o meno amica. Per caso, Charlotte si ritroverà con la sua famiglia a casa di Jackie, e, bloccata da una forte nevicata, trascorrerà con lei le feste, non senza imprevisti.

Non credevo che un film di natale potesse essere così campato in aria come Best. Christmas. Ever!, che in principio sembra avere un senso, e anzi, ho apprezzato che non fosse la solita storia di vedovi in cerca di secondi partner, ma poi tutta la vicenda prende una tangente assurda. Inoltre si arriva ad un finale che si ingarbuglia per cercare di aggiungere la nota commovente, ma è così frettoloso che ovviamente non riesce minimamente, e risulta soltanto imbarazzante. L'unico motivo per cui secondo me Netflix ha prodotto Best. Christmas. Ever! è stato per inserirci diversi spottoni all'interno, per il resto è un film che non suscita né simpatia né tantomeno calore, anzi risulta molto finto, sia nella messa in scena che nelle interpretazioni, e che ha spesso situazioni imbarazzanti.

Il 30 Novembre è invece arrivato Family Switch che non è esattamente un tipico film di Natale.

Le festività infatti sono più collaterali perché il centro è uno scambio di corpi fra genitori e figli per colpa di un particolare allineamento dei pianeti, che li porterà ognuno a vivere nei panni dell'altro, ovviamente in momenti importanti della vita di ognuno.
Non una idea originale, anche se in questa versione "formato famiglia" trova una accezione più interessante, però non è esattamente questo il problema di Family Switch. Sono stati infatti molto pochi i momenti in cui ho sorriso, anzi ho trovato più divertenti i bloopers ai titoli di coda che le battute stesse del film. Inoltre si scade in un lento buonismo che non è tenero, è solo stucchevole, oltre che ovviamente prevedibile. 

L'occasione è quella di parlare dei valori della famiglia, di quanto ognuno contribuisca all'armonia del contesto casalingo, ed ognuno possa dare il suo. Nel caso di Family Switch almeno il cast si impegna, e poi a me piace abbastanza Jennifer Garner in queste commedie (come era stato in Yes Day), ed è carino vedere Emma Myers dopo Mercoledì. Non è insomma qualcosa di particolarmente imperdibile, ma rispetto a Family Switch ho visto roba più indecente. 

Le uscite di Dicembre su Netflix sono state ancora più numero, a cominciare dal 6, quando è arrivato il film Come sempre a Natale (Christmas as Usual).

All'inizio di questo film ci viene detto che si tratta di una storia vera ma, dopo aver visto questo film ho pensato che fosse meglio restasse privata, come una di quelle vicende che restano in famiglia e che si raccontano fra nonni e nipoti con un po' di vergogna. Thea è una ragazza norvegese che vive col suo ragazzo Jashan, di origini indiane, e quando lui le chiederà di sposarla, lei penserà subito che le feste di natale, che trascorrerà con la sua famiglia, possano essere l'occasione ideale per ufficializzare la cosa. 
Tuttavia le differenti culture creeranno non pochi disguidi.

Quella che doveva essere una commedia natalizia carina, ma anche abbastanza telefonata, per me è diventata un motivo di prurito alle mani perché ho trovato tutti fortemente irritati. La famiglia di Thea infatti viene dipinta come inflessile, poco accogliente e inclusiva, al limite del razzista (lo so, un parolone rispetto al contesto, ma non mancava molto). Dall'altra parte Jashan sembra un bambino di 4 anni che fa i capricci, incapace di avere autocontrollo e rendersi conto di essere a contatto con degli estrani su cui non dovrebbe imporsi ma semplicemente ascoltare. 

Si cerca di giustificare le azioni di lui come reazione al fatto di non essere stato compreso e accolto, ma onestamente ho sperato che Thea scappasse da tutti e ricominciasse una nuova vita, anche se lei è in parte la causa del caos. È impensabile che due persone che sanno così poco l'uno dell'altra vivano insieme o si sposino. 
Christmas as usual vorrebbe raccontare una storia d'amore sotto le feste caratterizzata dagli equivoci che le diversità comportano, ma secondo me è solo una commedia su quanto possa diventare fondamentale il dialogo e l'ascolto dell'altro nelle relazioni, ma fatta in modo irritante.

Dalla Norvegia passo all'Italia perché il 7 dicembre è arrivata la seconda stagione di Odio il Natale con Pilar Fogliatti.

In realtà non è uno slancio molto lungo dalla Norvegia perché Odio il Natale si ispira a Natale con uno sconosciuto, che è proprio una serie tv norvegese. Nella prima stagione avevamo conosciuto Gianna (Fogliatti appunto), una infermiera che alla porte del natale è ancora single, e, per cercare di evitare i soliti commenti di amici e familiari durante le feste, cerca di trovarsi un fidanzato, con tutte le peripezie del caso. In Odio il Natale 2 la troviamo finalmente fidanzata, ma Gianna finisce per rovinare tutto e non solo tenterà di riconquistare il suo ragazzo, ma dovrà anche fare chiarezza nei suoi sentimenti. 
A me questa serie tv Netflix continua a piacere, è contemporanea, fresca, coinvolgente, crea atmosfera festiva senza essere stucchevole, ma risulta anche spontanea e abbastanza credibile. 

Non è un capolavoro, ha i tempi e le modalità di una sitcom che purtroppo lascia indietro approfondimenti e tematiche sensibili, ma si sono saputi slegare dalla serie originale con una storia che funziona, si segue volentieri e un po' ti ci affezioni al cast. La coralità poi aiuta a dare respiro, anche se il centro resta Gianna, e la nuova aggiunta Filippo (Pierpaolo Spollon) mi è piaciuta. Si parla di una terza stagione di Odio il Natale visto il successo raggiunto ma ancora manca l'ufficialità.

A proposito di Natale con uno sconosciuto e appunto Odio il Natale, Netflix ne ha proposto una triplice versione, questa volta ambientata in Africa e intitolata Yoh! Christmas.

Disponibile in streaming dal 15 Dicembre e divisa in 6 episodi da circa mezz'ora, in questo remake la protagonista è Thando (Katlego Lebogang), questa volta infermiera fisioterapista alle prese con la ricerca di un uomo da presentare in famiglia durante le feste.
Non c'è molto che possa dirvi senza fare spoiler perché Yoh! Christmas è esattamente la riproposizione della serie norvegese, quindi navighiamo fra le varie frequentazioni della protagonista, incluse quelle via chat o andate a male, in questo caso in un contesto forse più colorato e sgargiante rispetto all'originale, e ovviamente con alcune tradizioni ed usanze differenti. Inoltre mi è sembrata leggermente più sboccata rispetto a Natale con uno sconosciuto, rendendola forse un po' più caustica ma non per questo meno carina. Il ritmo non è il massimo, e in generale, se avete visto le prime due serie tv Netflix, il senso di deja vu è davvero forte. 

Sempre il 15 Dicembre su Netflix è arrivato un film italiano intitolato In Fuga con Babbo Natale, con Giampaolo Morelli.

Ispirato ad un film francese di qualche anno fa, è la storia di Antonio, un bambino di 7 anni che ha perso il padre e che per Natale vorrebbe raggiungerlo su una stella, su cui secondo lui è volato via. Un po' per caso, mentre la madre è impegnata in una festa con amici, si ritrova sul balcone di casa uno strano Babbo Natale, e con lui inizia una avventura. In teoria Antonio dovrebbe aiutare babbo Natale a consegnare i regali, ma quell'uomo altro non è che un ladro di nome Pasquale, che sta cercando di risolvere i suoi casini.
La notte più magica dell'anno diventerà per il piccolo Antonio l'occasione di crescere e riflettere e un riscatto per Pasquale.

In fuga con Babbo Natale è un film carino, guardabile, con qualche momento tenero e una giusta durata, che tiene compagnia e che indubbiamente tenta di trasmettere un buon messaggio. Pur non essendo un fantasy, anzi è molto contemporaneo, bisogna un po' abbassare qui e lì la soglia della credulità per farsi convincere del tutto dalla storia, ma sono soprattutto alcune ripetitività e alcuni cali nel ritmo ad avermi più annoiato. Anche in questo caso sono certo di aver visto di peggio, l'unico dubbio che ho è il pubblico a cui In Fuga con Babbo Natale è diretto: alcune battute mi sono sembrate un po' poco adatte ai bambini, ma la storia e appunto il protagonista sono pensati per i più piccoli.


Non avete trovato nulla che vi piaccia? Potete recuperare qui le uscite degli anni precedenti

2019 - Quali SERIE TV guardare (e quali evitare) questo Natale su Netflix 📺
2019 - Quali FILM guardare (e quali evitare) questo Natale su Netflix 📺
2020 - Cosa guardare (o evitare) in streaming questo Natale!
2021 - Cosa (non) guardare questo Natale in streaming 🎄
2022 - Film e serie tv di Natale 2022: la super guida fra disastri e piacevoli sorprese! 🎄


6 commenti:

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  1. Odio il Natale 2 vista e piaciuta.. sarà che sono fan di Pilar, anche se ogni tanto abusa delle sue classiche movenze tipo.. ;)

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    1. È vero, lei ha il suo stile recitativo, che può anche non piacere... ma si adatta ad una serie così

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  2. Best. Christmas. Ever! è davvero così brutto? Comunque vedrò Odio il Natale 2, gli altri boh...

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    1. L'idea iniziale è anche carina, e leggermente diversa dal genere, ma poi mettono in mezzo stramberie (tra l'altro già viste) grandi e piccole che fanno un po' perdere il centro. Pure le scenografie sono a volte un po' posticce.

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  3. "Abbiamo standard vaghi riguardo alla moralità e le nostre azioni a volte parlano da sole." Il cinema https://www.cineblog01.land/ farà sicuramente meglio a rimettere tutti al loro posto.

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