Facciamo tutti un respiro profondo e proviamo a parlare dell'ultima stagione di Game of Thrones. Vorrei tentare di raccontarvi le mie impressioni ora che la bolla di critiche e commenti si è un po' sgonfiata.
Siamo arrivati alla fine e questo è già un bene, perché di serie tv che non si concludono o che vengono perpetrate all'infinito ne ho viste a bizzeffe quindi è tanto di guadagnato, ma queste sei puntate de Il Trono di spade hanno avuto diversi elementi su cui moltissimi hanno avuto da ridire, compreso il sottoscritto. Stavo riflettendo tra l'altro che Game of Thrones è stato trasmesso per la prima volta quando ho deciso di aprire questo blog, quindi un po' ci sono affezionato.
Ma intanto fatemi dare alcune premesse.
Da qui in avanti ci saranno tanti spoiler, per cui se siete rimasti indietro con gli episodi ma volete comunque proseguire a leggere, sono fatti vostri.
Un altro preambolo che sostengo da sempre è di prendere quanto dirò con leggerezza, e più in generale credo che tutti dovremmo approcciarci alla serie con meno ossessività perché è pur sempre qualcosa di inventato che non migliora o peggiora la vostra vita sociale, ci sono dei draghi che volano, ed una donna con i capelli platinati che non ha problemi di ricrescita, quindi diamoci una calmata.
Credo sia più che normale che questa ottava stagione di Game of Thrones vi possa essere piaciuta, e io stesso ho notato scene davvero belle non solo visivamente ma anche emotivamente, che mi hanno coinvolto, e più in generale per me resta una serie tv che sa intrattenere, e che si è creata nel mondo un gigantesco stuolo di fan affezionatissimi, per cui non parliamo di robetta. Ho apprezzato ad esempio la ciclicità degli eventi, quindi la ripresa di certe situazioni, di certi dialoghi o scene dei precedenti episodi e creare un collegamento o un riferimento, soprattutto alla prima stagione.
Tuttavia credo che con nessun'altra stagione ho notato così tanti meme online, e se si è arrivati ad una petizione per rifare da capo l'ottavo capitolo, e se la suddetta petizione ha superato il milione e cinquecentomila firme, un motivo ci sarà. E la cosa più problematica è che chiunque abbia sollevato dubbi su questa chiusura della serie, ha puntato il dito praticamente alle stesse questioni. Questo credo significhi che non è che ci siamo svegliati di punto in bianco ed abbiamo deciso di mettere al microscopio Game of Thrones, ma che evidentemente ci sono proprio problemi strutturali.
George R. R. Martin ha abbandonato la scialuppa da un pezzo e quindi tutto era sul groppone dei due David Benioff e Daniel B. Weiss che secondo me hanno fatto anche delle figure barbine non da poco.
L'inizio di questa ottava stagione non è stata malaccio a mio avviso, anzi la prima puntata mi ha fatto sperare, perché sembravano ben predisposti non solo a ricongiungere le fila del discorso, ma anche a darci i momenti più succulenti che stavamo aspettando. Finalmente Jon infatti scopre di essere in realtà Aegon Targaryen quindi anche erede al trono.
Ma anche il ricongiungimento dei fratelli Stark è stato tutto sommato un momento tenero, nonostante fra Arya e Bran gli stramboidi non si contano più. Tuttavia già dal primo episodio ho avuto anche attimi di perplessità che non potrò chiarirmi mai.
Sono ben conscio che le tempistiche di un prodotto televisivo a volte non sono decise dagli sceneggiatori, ma dalla rete, dai costi, dai contratti, e da tanti elementi esterni, però ci sono stati secondo me comunque degli errori.
I Dothraki appunto vengono mandati avanti come carne da macello, ma dopo un breve scontro battono la ritirata, e da quel momento non si vede più nulla, letteralmente.
I creatori di GOT hanno ammesso di voler rendere le scene realistiche quindi una battaglia in una oscura notte durante una tempesta, ma non hanno pensato che gente miope come me in tutto quel buio non avrebbe capito cosa stesse accadendo. La cosa più comica è che il direttore alla fotografia ha dato la colpa ai nostri schermi e alla nostra capacità di regolarli, ma non siamo tutti svegli come Jon Snow per nostra fortuna, quindi pur mettendo le impostazioni di luminosità alla potenza di un raggio fotonico, non si vedeva una fava.
Ma questo è solo l'inizio di una catena di assurdità. Mentre tutti i protagonisti principali stavano infatti combattendo senza tregua e sopravvivendo "stranamente" a quell'ammasso imbestialito di voraci non morti, Jon Snow si mette ad urlare contro Viserion ormai ferito e impazzito, come se così potesse fermarlo. Il èeggio peggio avviene dopo, quando il Re della notte e la sua gang di Estranei raggiunge finalmente Bran che se ne stava bel bello, in cortile sotto l'alberello.
A proposito, che potere ha questo Albero-diga? Perché stanno sempre tutti lì sotto a confabulare?
Il nuovo Corvo a Tre Occhi sta per lasciarci le penne, ma arriva la salvifica Arya che dall'infinito in cui si era rifugiata, sbuca e riesce a uccidere il Night King, che si sgretola come un freezer a cui manca la corrente, e con lui chiunque abbia creato, in una gigantesca reazione a catena.
Poniamo il caso che Arya, nell'attaccare il Re della Notte, abbia tentato il tutto per tutto semplicemente cercando di difendere il fratello, fermo restando che questa è una mia presunzione che non ha nulla a che fare con la serie. Poniamo anche il caso che Arya sia riuscita a nascondersi da uno stuolo di non morti (cosa che non le riusciva poco prima), Estranei e appunto dal Night King grazie alle sue abilità mimetiche che il Dio dai Mille Volti le aveva insegnato, e a prendere una rincorsa con slancio di almeno un metro e ottanta. Ma c'è un grosso problema: il Night King per non so quante stagioni ci è stato presentato come una creatura indistruttibile ed anzi molto pericolosa da avere vicino ed affrontare faccia a faccia, che con una lancia era riuscito ad uccidere al volo un drago in un solo colpo. Che senso ha farlo morire in uno scontro frontale con una ragazza che non ha la conoscenza del suo antagonista e la preparazione per affrontarlo? Questo spietato mostro che dovrebbe avere anche poteri sovrannaturali di previsione e chissà che altro, ed ha pure una schiera di colleghi attorno che però non muove un dito, perisce in pochi secondi senza letteralmente lottare.
Io pensavo che quando afferra Arya per il collo, l'avrebbe trasformata in un ghiacciolo, o lanciata via in meno di zero secondi, ma nulla.
Questo non è ciò per cui ci hanno preparato, era più credibile se una creatura magica fosse sconfitta appunto con la magia da un essere altrettanto potente, perché se togliete i white walkers, la loro storyline non toglie nulla al resto. Il problema, per quanto mi riguarda, non è che sia stata Arya ad uccidere il Night King, sebbene lei non l'abbia mai visto quindi in teoria sarebbe la meno adatta, ma non può essere così facile.
Il reale pericolo allora non era il re della Notte ma il suo esercito, quantomeno per maggioranza?
Siamo arrivati alla fine e questo è già un bene, perché di serie tv che non si concludono o che vengono perpetrate all'infinito ne ho viste a bizzeffe quindi è tanto di guadagnato, ma queste sei puntate de Il Trono di spade hanno avuto diversi elementi su cui moltissimi hanno avuto da ridire, compreso il sottoscritto. Stavo riflettendo tra l'altro che Game of Thrones è stato trasmesso per la prima volta quando ho deciso di aprire questo blog, quindi un po' ci sono affezionato.
Ma intanto fatemi dare alcune premesse.
Da qui in avanti ci saranno tanti spoiler, per cui se siete rimasti indietro con gli episodi ma volete comunque proseguire a leggere, sono fatti vostri.
Un altro preambolo che sostengo da sempre è di prendere quanto dirò con leggerezza, e più in generale credo che tutti dovremmo approcciarci alla serie con meno ossessività perché è pur sempre qualcosa di inventato che non migliora o peggiora la vostra vita sociale, ci sono dei draghi che volano, ed una donna con i capelli platinati che non ha problemi di ricrescita, quindi diamoci una calmata.
Credo sia più che normale che questa ottava stagione di Game of Thrones vi possa essere piaciuta, e io stesso ho notato scene davvero belle non solo visivamente ma anche emotivamente, che mi hanno coinvolto, e più in generale per me resta una serie tv che sa intrattenere, e che si è creata nel mondo un gigantesco stuolo di fan affezionatissimi, per cui non parliamo di robetta. Ho apprezzato ad esempio la ciclicità degli eventi, quindi la ripresa di certe situazioni, di certi dialoghi o scene dei precedenti episodi e creare un collegamento o un riferimento, soprattutto alla prima stagione.
Tuttavia credo che con nessun'altra stagione ho notato così tanti meme online, e se si è arrivati ad una petizione per rifare da capo l'ottavo capitolo, e se la suddetta petizione ha superato il milione e cinquecentomila firme, un motivo ci sarà. E la cosa più problematica è che chiunque abbia sollevato dubbi su questa chiusura della serie, ha puntato il dito praticamente alle stesse questioni. Questo credo significhi che non è che ci siamo svegliati di punto in bianco ed abbiamo deciso di mettere al microscopio Game of Thrones, ma che evidentemente ci sono proprio problemi strutturali.
George R. R. Martin ha abbandonato la scialuppa da un pezzo e quindi tutto era sul groppone dei due David Benioff e Daniel B. Weiss che secondo me hanno fatto anche delle figure barbine non da poco.
L'inizio di questa ottava stagione non è stata malaccio a mio avviso, anzi la prima puntata mi ha fatto sperare, perché sembravano ben predisposti non solo a ricongiungere le fila del discorso, ma anche a darci i momenti più succulenti che stavamo aspettando. Finalmente Jon infatti scopre di essere in realtà Aegon Targaryen quindi anche erede al trono.
Ma anche il ricongiungimento dei fratelli Stark è stato tutto sommato un momento tenero, nonostante fra Arya e Bran gli stramboidi non si contano più. Tuttavia già dal primo episodio ho avuto anche attimi di perplessità che non potrò chiarirmi mai.
Ad esempio il rapporto fra Cersei e quel burino di Euron Greyjoy, e più in generale la presenza di quest'ultimo, che sembra sempre un pesce fuor d'acqua, diventa una situazione ambigua ma in modo inutile; o ancora mi chiedo come mai Yara Greyjoy (salvata dal fratello che spunta non si sa da dove) preferisca riconquistare le Isole di Ferro - che se non erro sono situate abbastanza vicine al nord per cui potrebbero essere attaccate dai non morti - per nome di Daenerys, piuttosto che restare a fianco del fratello Theon che magari ci lascia le penne e non lo vede mai più. Tra l'altro, una puntata più tardi lo stesso Jon Snow ammetterà che gli servono quanti più uomini possibili, ma questi pensano alle Isole di Ferro.
Ma sono tutte quisquilie rispetto a quello che accade nelle puntate successive.
Già nel secondo episodio qualcosa iniziava a scricchiolare, un aspetto su tutti la gestione dei tempi. Uno dei problemi di Game of Thrones 8 è stata la fretta con cui si sono consumati non solo i momenti salienti, che letteralmente aspettavamo da otto stagioni, ma anche circostanze di minore importanza.
Sono ben conscio che le tempistiche di un prodotto televisivo a volte non sono decise dagli sceneggiatori, ma dalla rete, dai costi, dai contratti, e da tanti elementi esterni, però ci sono stati secondo me comunque degli errori.
Il secondo episodio, Un cavaliere dei Sette Regni, continua in maniera troppo rallentata secondo me, puntando su scene che risultano carine, toccanti, come Brienne che finalmente diventa appunto cavaliere per mano del caro Jaime, o anche imbarazzanti e senza senso come la piccola infrattata di Arya con Gendry Baratheon, ma la latitanza di dialoghi coinvolgenti, che dovevano invece essere il motore, è forse il tassello più debole di questa puntata.
L'episodio doveva essere ripulito e dare più spazio ad altre circostanze, ed altri approfondimenti, soprattutto all'evoluzione dei personaggi. Ad esempio dare maggior risalto alla questione di Bran come memoria del mondo, e quindi preda del Re della Notte, e creare per una volta un piano strategico di attacco e difesa sensato.
Il fatto è che nessuno sa come sconfiggere il Night King, e quando arriva il momento di discuterne, semplicemente non ne parlano. Solo Arya chiederà a Bran se il fuoco del drago può uccidere il temuto nemico, ma nemmeno lui sa rispondere.
Mentre quel bambacione di Jon Snow non ha detto una parola. D'altronde ci siamo per caso dimenticati infatti che la passata stagione pensò bene di andare a catturare un non morto per mostrarlo a Cersei?
L'episodio doveva essere ripulito e dare più spazio ad altre circostanze, ed altri approfondimenti, soprattutto all'evoluzione dei personaggi. Ad esempio dare maggior risalto alla questione di Bran come memoria del mondo, e quindi preda del Re della Notte, e creare per una volta un piano strategico di attacco e difesa sensato.
Il fatto è che nessuno sa come sconfiggere il Night King, e quando arriva il momento di discuterne, semplicemente non ne parlano. Solo Arya chiederà a Bran se il fuoco del drago può uccidere il temuto nemico, ma nemmeno lui sa rispondere.
Mentre quel bambacione di Jon Snow non ha detto una parola. D'altronde ci siamo per caso dimenticati infatti che la passata stagione pensò bene di andare a catturare un non morto per mostrarlo a Cersei?
Di tutta questa seconda puntata è secondo me importante sottolineare un aspetto: Daenerys inizia a rompere le scatole con questo benedetto Iron Throne. Sulla sua testa, come su quella di tutti, incombe una minaccia inimmaginabile, ma qui pensano già a cosa succederà dopo la battaglia con i non morti. Un po' uno spoiler, col senno di poi.
Il decadimento più totale inizia però con la terza puntata. Abbiamo aspettato con trepidazione la battaglia con i non morti e il Re della Notte, ma è stato un susseguirsi di situazioni senza senso logico. Speravo che la componente magica potesse prendere il sopravvento e tornare potente, ed in effetti ce lo fanno credere con Melisandre, la strega rossa giunta da chissà dove, che infiamma, in una scena molto suggestiva, le lance dei Dothraki prima e la recinzione poi, ma tutto questo ha efficacia ed utilità pari a zero.
I Dothraki appunto vengono mandati avanti come carne da macello, ma dopo un breve scontro battono la ritirata, e da quel momento non si vede più nulla, letteralmente.
I creatori di GOT hanno ammesso di voler rendere le scene realistiche quindi una battaglia in una oscura notte durante una tempesta, ma non hanno pensato che gente miope come me in tutto quel buio non avrebbe capito cosa stesse accadendo. La cosa più comica è che il direttore alla fotografia ha dato la colpa ai nostri schermi e alla nostra capacità di regolarli, ma non siamo tutti svegli come Jon Snow per nostra fortuna, quindi pur mettendo le impostazioni di luminosità alla potenza di un raggio fotonico, non si vedeva una fava.
Di questa terza puntata, a parte appunto qualche scena d'azione, riesco a salvare ben poco, ma è stato un susseguirsi di situazioni tragicomiche che ormai sono diventate la caratteristica di Game of Thrones 8, come ad esempio Bran Strark che in tutta tranquillità nel corso della battaglia, si fa un viaggio astrale. Col senno di poi mi par di capire che abbia avvertito il Re della Notte su quello che stava accadendo sul campo di battaglia, vediamo infatti che i suoi corvi passano accanto al nemico, ma anche qui nessuna certezza.
Mi è piaciuta invece la parte di Arya all'interno della libreria, quando sguiscia qui e lì fra i White Walkers, ma ovviamente la serietà è durata poco. Più tardi, dopo una serie di inseguimenti, ce la ritroviamo con Melisandre, rinchiusa in quattro mura, ma dopo una illuminazione, la vediamo scappare verso l'infinito e oltre. Cioè tu sei circondata da non morti, ti sei rifugiata a fatica e sembra che la porta della stanza stia per cedere, ma corri via all'urlo di "Not Today".
Esattamente dove vai? Dove vuoi uscire?
Esattamente dove vai? Dove vuoi uscire?
Ma questo è solo l'inizio di una catena di assurdità. Mentre tutti i protagonisti principali stavano infatti combattendo senza tregua e sopravvivendo "stranamente" a quell'ammasso imbestialito di voraci non morti, Jon Snow si mette ad urlare contro Viserion ormai ferito e impazzito, come se così potesse fermarlo. Il èeggio peggio avviene dopo, quando il Re della notte e la sua gang di Estranei raggiunge finalmente Bran che se ne stava bel bello, in cortile sotto l'alberello.
A proposito, che potere ha questo Albero-diga? Perché stanno sempre tutti lì sotto a confabulare?
Il nuovo Corvo a Tre Occhi sta per lasciarci le penne, ma arriva la salvifica Arya che dall'infinito in cui si era rifugiata, sbuca e riesce a uccidere il Night King, che si sgretola come un freezer a cui manca la corrente, e con lui chiunque abbia creato, in una gigantesca reazione a catena.
Io pensavo che quando afferra Arya per il collo, l'avrebbe trasformata in un ghiacciolo, o lanciata via in meno di zero secondi, ma nulla.
Questo non è ciò per cui ci hanno preparato, era più credibile se una creatura magica fosse sconfitta appunto con la magia da un essere altrettanto potente, perché se togliete i white walkers, la loro storyline non toglie nulla al resto. Il problema, per quanto mi riguarda, non è che sia stata Arya ad uccidere il Night King, sebbene lei non l'abbia mai visto quindi in teoria sarebbe la meno adatta, ma non può essere così facile.
Il reale pericolo allora non era il re della Notte ma il suo esercito, quantomeno per maggioranza?
Questo terzo episodio sarà solo l'inizio di una serie di vuoti narrativi e di parti lasciate in aria senza una spiegazione.
Già ad esempio la conclusione della terza puntata ripresenta alcune vecchie incognite: com'è che Melisandre finisce addirittura per morire una volta che si toglie la collana, quando in passato abbiamo visto che non accadeva? È stato perché il Dio della Luce non la considerava più utile alla sua causa? E qual era lo scopo di questa divinità? E dov'è finita?
Qua non ci sta nemmeno un lumino secondo me.
Ma il peggio viene dopo.
Quarta puntata, dopo un breve funerale ai caduti troviamo i nostri prodi eroi a festeggiare banchettando nonostante, per stessa ammissione dei personaggi, c'era carenza di cibo e risorse.
Qua non ci sta nemmeno un lumino secondo me.
Ma il peggio viene dopo.
Quarta puntata, dopo un breve funerale ai caduti troviamo i nostri prodi eroi a festeggiare banchettando nonostante, per stessa ammissione dei personaggi, c'era carenza di cibo e risorse.
Proseguiamo poi con i piagnistei di Daenerys convinta che tutti debbano riverirla e considerarla la loro regina anche al Nord senza però muoversi minimamente politicamente, ma semplicemente imponendo la sua forza con i draghi e l'esercito. Nessuno ha notato la scena angosciante in cui implora Jon di non rivelare la sua identità e soprattutto il modo in cui spegne la sua umanità?
Si passa poi per parentesi amoroso-inciuciose, come quella fra Jaime e Brienne, che risultano semplicemente imbarazzanti e sconclusionate, inutili e forzate. Tutte parti che potevano (dovevano?) essere epurate.
Il resto dell'episodio è stato per me un susseguirsi di domande.
Perché non ci viene mostrata la reazione di Arya e Sansa quando scoprono che Jon è un Targaryen?
Perché non ci viene mostrata la reazione di Arya e Sansa quando scoprono che Jon è un Targaryen?
Come fa Bronn a sgattaiolare senza essere notato e trovare giustappunto entrambi i fratelli Lannister che stanno lì a bisbocciare per tentare di ucciderli?
Com'è possibile che navi, uomini in marcia e draghi abbiano impiegato il tempo di un paio di scene ad arrivare ad Approdo del Re dal Nord senza il minimo realismo?
Perché andarci con ben due draghi, considerando che uno è ferito e non può avere un condottiero in sella che lo manovri? I draghi, da quanto sappiamo, non sono molto autonomi. Eppure avevamo visto cosa era accaduto la passata stagione con il Re della notte e appunto l'uccisione di Viserion.
Con quale faccia i creatori di Game of Thrones hanno giustificato tutta questa parte come una semplice dimenticanza da parte di Daenerys?
E non sarebbe stato più logico se Daenerys avesse deciso comunque di provare almeno ad infliggere un minimo danno contro la flotta di Euron Trucido Greyjoy magari affrontandola da dietro?
Con quale faccia i creatori di Game of Thrones hanno giustificato tutta questa parte come una semplice dimenticanza da parte di Daenerys?
E non sarebbe stato più logico se Daenerys avesse deciso comunque di provare almeno ad infliggere un minimo danno contro la flotta di Euron Trucido Greyjoy magari affrontandola da dietro?
Com'è accaduto che Cersei sia riuscita a rapire Missandei nella baraonda di una battaglia acquatica?
E perché l'unica reazione di Verme Grigio anche alla morte della persona amata è la stessa, unica, costante espressione? Mi sarei aspettato qualcosa di più in verità.
Anche quell'incontro fra Cercei e Daenery è un'altra occasione per attaccare di spalle il nemico e risolvere una gran questione, ma era meglio tirarci su un'altra puntata fatta di nonsense.
È vero che c'era un piano di Varys per avvelenare Daenerys? E a chi stava scrivendo prima di essere giustiziato? Perché si toglie gli anelli? E perché tutte queste sotto trame vengono buttate lì a caso senza un proseguo o una spiegazione?
È possibile che Jon Snow per cinque puntate da più di un'ora l'una non riesca a formulare una frase più articolata di "She is my queen/You'll always be my queen"? L'abbiamo capito che è un bambacione, lo diciamo da intere stagioni, ma non è che raccontandocelo in un determinato modo per poi regalarci un twist finale ce lo fate apparire come colto da un improvviso attacco di saggezza.
A proposito di cambi di idee, quando è successo che Jaime Lannister decidesse di ritornare dalla sorella per morire insieme a lei? Tutte le disavventure che ha vissuto, che hanno portato ad una sua redenzione e conversione verso un lato più saggio, capendo gli errori e le brutture di Cersei, non sono servite a niente? Facciamo finta che la settima stagione non sia mai esistita?
Ricordiamo tra l'altro che lo stesso Jaime fermò il Mad King dall'uccidere chiunque.
Ma soprattutto com'è stata concepita quella che doveva essere la resa dei conti fra Daenerys e Cersei?
Penso che un po' tutti ci aspettavamo qualcosa che riuscisse ad essere epico e tensivo, vista la delusione dello scontro col Re della Notte ma subito sono iniziate le incongruenze.
Con quale logica Daenerys riesce improvvisamente a cogliere alla sprovvista non solo la flotta di Euron ma anche la Compagnia Dorata, e ad avere il sopravvento? E quando mai si è visto un muro di roccia che brucia?
Quand'è successo che Approdo del Re diventasse una ridente e florida cittadina?
È possibile che Jon Snow per cinque puntate da più di un'ora l'una non riesca a formulare una frase più articolata di "She is my queen/You'll always be my queen"? L'abbiamo capito che è un bambacione, lo diciamo da intere stagioni, ma non è che raccontandocelo in un determinato modo per poi regalarci un twist finale ce lo fate apparire come colto da un improvviso attacco di saggezza.
A proposito di cambi di idee, quando è successo che Jaime Lannister decidesse di ritornare dalla sorella per morire insieme a lei? Tutte le disavventure che ha vissuto, che hanno portato ad una sua redenzione e conversione verso un lato più saggio, capendo gli errori e le brutture di Cersei, non sono servite a niente? Facciamo finta che la settima stagione non sia mai esistita?
Ricordiamo tra l'altro che lo stesso Jaime fermò il Mad King dall'uccidere chiunque.
Ma soprattutto com'è stata concepita quella che doveva essere la resa dei conti fra Daenerys e Cersei?
Penso che un po' tutti ci aspettavamo qualcosa che riuscisse ad essere epico e tensivo, vista la delusione dello scontro col Re della Notte ma subito sono iniziate le incongruenze.
Con quale logica Daenerys riesce improvvisamente a cogliere alla sprovvista non solo la flotta di Euron ma anche la Compagnia Dorata, e ad avere il sopravvento? E quando mai si è visto un muro di roccia che brucia?
Quand'è successo che Approdo del Re diventasse una ridente e florida cittadina?
Comunque, per spiegare le ragioni dietro questo scontro infuocato che ha lasciato molti perplessi, bisogna fare un passo indietro. Daenerys fa un discorso che secondo me molti hanno sottovalutato, perché in questo marasma di scene senza senso è la stessa Dany a prepararci a quello che verrà. Lei ci avverte che non intende mostrare compassione, perché i suoi avversari vedono nella sua benevolenza una debolezza, per cui non mi sembra ci sia una incongruenza. Inoltre al cambio di atteggiamento della ex ultima Targaryen eravamo pronti anche per altre questioni. Non solo perché per tutta l'ottava stagione non fa altro che ripeterci che vuole questo benedetto trono, ma perché per tutte le passate stagioni l'unica risposta di Daenerys era dar fuoco a tutto.
Non ti inginocchi? Ti do fuoco.
Sei uno schiavista? Ti do fuoco.
Sei il Re della Notte? Ti do fuoco.
Mi freghi l'ultima fetta di torta? Ti do fuoco.
Daenerys è sempre stata un po' bipolare: da un lato ha l'intento di agire per il bene, ma dall'altro ha sempre scelto dei metodi tutt'altro che magnanimi e compassionevoli. Ed in ogni situazione violenta non è stata proprio di stomaco debole, ma anzi si è goduta la scena con tanto di pop corn.
Le perdite di Jorah, Viseris e Rhaegal, di Missandei, dell'amore di Jon, della fedeltà di Varys e Tyrion, e più in generale l'assenza di alleati, diventano per lei la goccia che fa traboccare il vaso, e questo è il risultato.
C'è la possibilità che tu, cittadino random di Approdo del Re, non voglia inginocchiarti al mio cospetto? Ti do fuoco.
Purtroppo però capisco che per alcuni il suo cambiamento, per quanto sia stato fisiologico, è troppo brusco.
Un altro problema è come si svolge questo suo attacco. Lei infatti inizia ad incendiare tutto, quando in realtà avrebbe avuto più senso attaccare subito la Fortezza Rossa, scontrarsi con Cersei direttamente per accertarsi che non sia scappata da qualche parte ma che schiatti per mano sua. Anche perché con la tecnica del "'ndo cojo cojo" il rischio di uccidere i suoi uomini è alto.
Inoltre bastava un piccolo espediente per giustificare il suo attacco: non suonare alcuna campana in una strenua resistenza di Cersei.
Restava sempre pazza col botto, ma con un senso.
Comunque non scopriremo mai a cosa serviva l'Alto Fuoco che vediamo esplodere qui e lì durante l'attacco.
Non ti inginocchi? Ti do fuoco.
Sei uno schiavista? Ti do fuoco.
Sei il Re della Notte? Ti do fuoco.
Mi freghi l'ultima fetta di torta? Ti do fuoco.
Daenerys è sempre stata un po' bipolare: da un lato ha l'intento di agire per il bene, ma dall'altro ha sempre scelto dei metodi tutt'altro che magnanimi e compassionevoli. Ed in ogni situazione violenta non è stata proprio di stomaco debole, ma anzi si è goduta la scena con tanto di pop corn.
Le perdite di Jorah, Viseris e Rhaegal, di Missandei, dell'amore di Jon, della fedeltà di Varys e Tyrion, e più in generale l'assenza di alleati, diventano per lei la goccia che fa traboccare il vaso, e questo è il risultato.
C'è la possibilità che tu, cittadino random di Approdo del Re, non voglia inginocchiarti al mio cospetto? Ti do fuoco.
Purtroppo però capisco che per alcuni il suo cambiamento, per quanto sia stato fisiologico, è troppo brusco.
Un altro problema è come si svolge questo suo attacco. Lei infatti inizia ad incendiare tutto, quando in realtà avrebbe avuto più senso attaccare subito la Fortezza Rossa, scontrarsi con Cersei direttamente per accertarsi che non sia scappata da qualche parte ma che schiatti per mano sua. Anche perché con la tecnica del "'ndo cojo cojo" il rischio di uccidere i suoi uomini è alto.
Inoltre bastava un piccolo espediente per giustificare il suo attacco: non suonare alcuna campana in una strenua resistenza di Cersei.
Restava sempre pazza col botto, ma con un senso.
Comunque non scopriremo mai a cosa serviva l'Alto Fuoco che vediamo esplodere qui e lì durante l'attacco.
Ritorniamo a dove eravamo rimasti.
La tristezza dell'epilogo di Cersei. Mi aspettavo un piano segreto o qualcosa per contrattaccare, visto che su di lei incombevano due pericoli teorici: i non morti, considerando che si era rifiutata di aiutare Jon Snow e Daenerys, e la stessa Targaryen. Ma pare che in tutto questo tempo non abbia saputo far altro che persistere con quel taglio di capelli orrendo.
La vediamo sgattaiolare via dallo scontro fra i fratelli Clegane, la Montagna, che per un bug di sistema decide di non proteggere più la sua regina, ed il Mastino, e la rivedremo ricongiungersi con Jaime, che nel mentre si è scazzottato e pugnalato a random con Euron Greyjoy, che incontra così per caso sulla spiaggia. Situazioni improbabili buttate alla rinfusa.
Non si capisce come ma i due fratelli Lannister, invece di cercare una via di fuga meno rischiosa, come un'uscita dalle cucine, una finestra, un qualunque luogo ancora intatto, visto che sta letteralmente crollando tutto sulle loro teste, scelgono di arrivare al sotterraneo. Inutile spiegare come andrà a finire.
Ma c'è di meglio.
Vi ricordate che Arya Stark per stagioni su stagioni ci ha fatto una capoccia grossa così sul voler uccidere Cersei? Ha cambiato idea in meno di tre secondi e la ritroviamo che scappa fra le strade di King's Landing, intrappolata dalle fiamme instancabili di Daenerys.
La scena è concitata, struggente, cruda e ci permette di vivere in prima persona la vicenda, e presumiamo che non ne esca viva visto che chiunque muore carbonizzato o per il crollo degli edifici, ma Arya Stark non muore.
Si alza sulle sue gambe fra le ceneri e le macerie, e non ha nemmeno una slogatura ad una gamba, non ha perso un guanto, o la spada, non ha nemmeno i vestiti strappati. E lì, nel mezzo della fornace fatta di morte, trova un bellissimo cavallo bianco che sembra aspettarla.
La tristezza dell'epilogo di Cersei. Mi aspettavo un piano segreto o qualcosa per contrattaccare, visto che su di lei incombevano due pericoli teorici: i non morti, considerando che si era rifiutata di aiutare Jon Snow e Daenerys, e la stessa Targaryen. Ma pare che in tutto questo tempo non abbia saputo far altro che persistere con quel taglio di capelli orrendo.
La vediamo sgattaiolare via dallo scontro fra i fratelli Clegane, la Montagna, che per un bug di sistema decide di non proteggere più la sua regina, ed il Mastino, e la rivedremo ricongiungersi con Jaime, che nel mentre si è scazzottato e pugnalato a random con Euron Greyjoy, che incontra così per caso sulla spiaggia. Situazioni improbabili buttate alla rinfusa.
Era troppo imbarazzante per non farci una gif. |
Ma c'è di meglio.
Vi ricordate che Arya Stark per stagioni su stagioni ci ha fatto una capoccia grossa così sul voler uccidere Cersei? Ha cambiato idea in meno di tre secondi e la ritroviamo che scappa fra le strade di King's Landing, intrappolata dalle fiamme instancabili di Daenerys.
La scena è concitata, struggente, cruda e ci permette di vivere in prima persona la vicenda, e presumiamo che non ne esca viva visto che chiunque muore carbonizzato o per il crollo degli edifici, ma Arya Stark non muore.
Si alza sulle sue gambe fra le ceneri e le macerie, e non ha nemmeno una slogatura ad una gamba, non ha perso un guanto, o la spada, non ha nemmeno i vestiti strappati. E lì, nel mezzo della fornace fatta di morte, trova un bellissimo cavallo bianco che sembra aspettarla.
Io lì sono scoppiato a ridere, ma ho fatto un respiro profondo pensando fosse un accenno a qualcosa a cui avremmo assistito nella puntata finale di Game of Thrones. Magari il signore della Luce, R'hllor, ci sta mandando dei messaggi per dire che lei avrà un ruolo fondamentale nello svolgere delle vicende.
Ma arriviamo alla sesta ed ultima puntata.
Vi ricordate come sono morti Jamie e Cersei? Hanno fatto la fine del sorcio avendo avuto la brillante idea di passare ad ogni costo dal sotterraneo.
Era crollata su di loro l'intera Fortezza Rossa, sotto il peso delle fiamme del drago di Daenerys, che sembrava si fosse sbriciolata come una Kinder Brioss alla ciliegia, perché giustamente se crollano le fondamenta, crolla tutto, no?
Peccato però che poi quando Tyrion andrà a cercare i corpi dei due fratelli, che dovrebbero essere praticamente polpette schiacciate, ci arriverà in modo estremamente facile, e li troverà sotterrati sotto due mattoni in croce, abbracciati e più sani di Arya che esce dall'inferno.
Non vi pare che dalla scena manchi qualcosa?
E vi ricordate il cavallo di Arya?
Bene, dimenticatelo perché la ritroviamo di nuovo a piedi. E state pensando che anche a piedi avrà un ruolo centrale da questa parte in avanti? Bene, no, perché non farà più nulla.
Vi ricordate anche che i Dothraki e gli Immacolati erano stati decimati da ben due battaglie mortali, una con i non-morti, ed una con l'esercito di Cersei?
Bene, dimenticate anche quello perché si sono riprodotti nella notte e Daenerys ha ancora un'armata praticamente infinita.
Vi ricordate il modo in cui Daenerys risolve ogni torto subito? Bene, dimenticate pure quello perché una volta che Tyrion rinuncerà al suo ruolo, dopo lo scempio commesso dalla sua Regina, e quindi la tradirà per la seconda volta, non schiatterà sotto il fuoco di Drogon, ma verrà messo in prigione.
E di nuovo ritroviamo Jon Snow che prova a convincere tutti che lei è nel giusto, che è la sua Queen, e tenterà pure di far ragionare Daenerys dicendole di darsi un attimo una calmata. Ma lei insiste col suo piano tirannico e quindi Jon ha capito che è il momento di agire infilzando a morte Daenerys.
Un momento che doveva risultare estremamente drammatico si consuma in maniera asettica emotivamente nel giro di 5 minuti.
La reazione più assurda è quella di Drogon: la bestia infatti capisce che la madre è morta e cosa fa? Uccide Jon? No.
Capisce che Jon non aveva tutti i torti? No.
Distrugge tutto? No.
Sputa fuoco sull'oggetto del contendere, perché il drago è diventato un fine statista, e scioglie per sempre il trono di spade, per poi volare via con il corpo esanime di Daenerys.
Dove volerà Drogon? Non si sa.
Dopo un salto temporale non chiaramente esplicitato scopriamo che Jon è stato imprigionato, sebbene non ci fanno vedere una sua confessione, non c'è un testimone dell'atto, non c'è il corpo di Daenerys né l'arma del delitto, e che Verme Grigio comanda su Approdo del Re perché lui è a capo dell'esercito degli Immacolati. Questo sarebbe un colpo di stato in teoria perché Verme Grigio non ha alcun potere politico, né ha qualche titolo, ma facciamo finta di niente.
Comunque bisogna decidere chi sarà il prossimo Re e che fare con Jon Snow, quindi si sono radunati tutti i Lord delle diverse regioni.
Se vi state chiedendo perché il capo Verme Grigio non ha ucciso Jon Snow subito, anche solo per un impeto di ira, sappiate che non c'è una risposta.
I legittimi eredi al trono sono due: Jon Snow AKA Aegon Targaryen, e Lord Gendry Baratheon, figlio di Robert Baratheon e fan di Arya, ma nessuno fa riferimento alle caratteristiche di questi due personaggi. Pare che nessuno sappia che Jon è un Targaryen nonostante fino a poco prima fosse una notizia dalla portata deflagrante, e pare che essere riportato in vita dal Signore della luce non sia un curriculum sufficiente; è così che una delle storyline più importanti viene abbandonata come nulla fosse.
Dall'altro lato nessuno propone manco per sbaglio Gendry. Capitolo chiuso perché sarà Tyrion a proporre che il prossimo re deve essere qualcuno che rappresenta la memoria del mondo: Brandon Strak o meglio il Corvo a Tre Occhi, che, non dimentichiamo, fino ad allora era stato presentato come un personaggio super partes, e lui stesso più volte ha affermato di non volere il potere.
Un personaggio che in questa ottava stagione ha fatto soltanto l'esca, non apportando nulla né in bene né in male, almeno apparentemente.
E sapete quale sarà la risposta di Bran?
"Son venuto qui apposta".
In pratica come a lasciare intendere che lui in realtà, grazie ai suoi poteri, non solo sapeva già tutto, ma ha fatto in modo di arrivare al trono, a discapito di tantissimi innocenti. È anche vero che nessuno gli ha chiesto più di tanto consiglio, ma pure tu, intervieni, dì qualcosa.
Col senno di poi abbiamo capito che l'unica ruota che bisognava spezzare era quella della seggiolina di Bran.
In ogni caso, se Bran Lo Spezzato, come verrà chiamato, sapesse già tutto non verrà mai esplicitato.
L'operato del nuovo re avrà già poco senso: infatti piuttosto che scarcerare il fratello, lo farà andare in esilio con i Guardiani della notte, peccato che non ci sia più nulla da guardare.
Alla fine della fiera troviamo Arya che decide di salpare alla scoperta dell'inesplorato est, non si sa bene con quale flotta pagata da non si sa chi, e Sansa eletta regina del Nord, visto che ha chiesto l'indipendenza al fratello. Su di lei non ho nulla di che da dire, ha fatto un percorso sensato, e non mi pare abbia fatto o detto qualcosa di particolarmente strambo. Certo, il fatto che le abbiano messo in bocca frasi del tipo "sono contenta per quel che mi è successo perché mi ha resa più forte" sono completamente fuori da ogni mondo, ma non pretendiamo troppo a questo punto.
Non ho capito invece perché gli Immacolati vogliano andare alle isole di Naath dove, in teoria a causa della febbre delle farfalle che colpisce i non indigeni, non dovrebbero avere vita lunga.
Questi però sono solo alcuni dei dubbi che mi son venuti in mente perché potrei continuare.
Ad esempio dove sono andati i Dothraki? Nell'ultima parte della sesta puntata di Game of Thrones li vediamo bighellonare in giro, ma non è chiaro che fine faranno.
Chi ha ricostruito e riabitato Approdo del Re in così poco tempo?
Chi è stato così stupido da eleggere un mercenario come Bronn nel ruolo di Maestro del Conio?
Che fine ha fatto Daario Naharis? Nessuno ne ha fatto più parola.
E cosa è successo a Dorne? Vediamo questo nuovo principe che spunta lì a caso fra il concilio di Lord ma non ne sappiamo nulla. Su Twitter però ho trovato questo:
Ma Twitter non fa parte di Game of Thrones.
Chi ha ricostruito la Barriera? Quando è successo e quale scopo ha ora? Come è stato possibile farlo in così poco tempo visto che è alta circa 210 metri?
Perché Yara Greyjoy o qualche altro Lord non ha chiesto l'indipendenza del proprio stato come ha fatto Sansa con il Nord?
Bran riuscirà a rintracciare Drogon e lo farà tornare o si limiterà a tenerlo a bada?
Ho fatto un po' lo scemo come sempre, ma la verità è che non mi sento di dare più della sufficienza a questa ottava stagione de Il Trono di Spade. Ero stato credo molto indulgente con tutte le varie stagioni precedenti godendo dell'epicità dello svolgimento, della tensione, e della accuratezza, e non soffermandomi su dettagli che magari potevano essere deboli, perché alla fine ci sta: nessuna serie tv può essere perfetta o accontentare le speranze di tutti.
Game of Thrones era basato su delle regole tutte sue, dove poteva accadere qualunque cosa anche ai nostri personaggi preferiti, e non c'era indulgenza, anzi ci si soffermava sugli aspetti più negativi. Questo a cui abbiamo assistito non è nemmeno lo stesso show che sovvertiva le nostre aspettative costantemente.
Il famoso "Winter is Coming" è stato semplicemente un motto trito e ritrito che non ha portato a nulla.
La mia idea non era quella di fare un resoconto così dettagliato, ma credo che anche chi non segue la serie può rendersi conto come sia stata una stagione fiacca, rispetto all'intricato intreccio che avevamo conosciuto prima. Il problema per me non è tanto ciò che accade, perché se ad esempio ad uccidere il Re della Notte sia Arya piuttosto che Jon o il primo sfigato che passa, non mi tange, non è questione di tifoserie, ma lo sviluppo, senza dialoghi approfonditi, con assenza di passaggi, letteralmente scene che non ci vengono mostrate, e la mancanza di coerenza fra una puntata e l'altra, sono cose che non possono essere accettate. L'aggiunta di intere parti che non hanno completamente senso né all'interno del mondo di Game of Thrones né nella realtà che conosciamo poi è un'aggravante.
Per non parlare ancora della storia della tazza di Starbucks e della bottiglietta d'acqua.
Giuro che sono vere, le ho viste con i miei occhi.
Stiamo parlando di uno show con un budget impressionante e nessuno, in fase di montaggio o post produzione o semplicemente rivedendo gli episodi prima di renderli pubblici ha notato una cosa del genere?
Ma tornano alla storia, molti fan a cui è piaciuta questa stagione purtroppo non capiscono che lo spettatore non può semplicemente immaginare o dedurre una cosa, le teorie online non possono supplire al lavoro dello sceneggiatore, così come l'emotività o l'affezionarsi ad un personaggio non può stabilire l'andazzo della serie.
Questo ultimo capitolo doveva chiudere quante più parentesi possibili, e per quanto posso capire sia difficile ributtare in mezzo personaggi del passato e vecchie storyline, in molti casi bastava semplicemente strutturare meglio i dialoghi. Altre volte bastava non includere scenette pietose come il siparietto finale con Tyrion, Bronn e la combriccola di allegri compari, ma dare spazio a questioni importanti.
Gli sceneggiatori invece hanno lasciato troppi dubbi, tagliando a destra e a manca, e dando l'impressione di un finale raffazzonato e frettoloso, con una caratterizzazione dei personaggi così povera che tutti sembravano rincitrulliti.
Game of Thrones comunque ci ha dato tanto e sono certo che questa fine in realtà non è una vera e propria fine.
E di nuovo ritroviamo Jon Snow che prova a convincere tutti che lei è nel giusto, che è la sua Queen, e tenterà pure di far ragionare Daenerys dicendole di darsi un attimo una calmata. Ma lei insiste col suo piano tirannico e quindi Jon ha capito che è il momento di agire infilzando a morte Daenerys.
Un momento che doveva risultare estremamente drammatico si consuma in maniera asettica emotivamente nel giro di 5 minuti.
La reazione più assurda è quella di Drogon: la bestia infatti capisce che la madre è morta e cosa fa? Uccide Jon? No.
Capisce che Jon non aveva tutti i torti? No.
Distrugge tutto? No.
Sputa fuoco sull'oggetto del contendere, perché il drago è diventato un fine statista, e scioglie per sempre il trono di spade, per poi volare via con il corpo esanime di Daenerys.
Dove volerà Drogon? Non si sa.
Dopo un salto temporale non chiaramente esplicitato scopriamo che Jon è stato imprigionato, sebbene non ci fanno vedere una sua confessione, non c'è un testimone dell'atto, non c'è il corpo di Daenerys né l'arma del delitto, e che Verme Grigio comanda su Approdo del Re perché lui è a capo dell'esercito degli Immacolati. Questo sarebbe un colpo di stato in teoria perché Verme Grigio non ha alcun potere politico, né ha qualche titolo, ma facciamo finta di niente.
Comunque bisogna decidere chi sarà il prossimo Re e che fare con Jon Snow, quindi si sono radunati tutti i Lord delle diverse regioni.
Se vi state chiedendo perché il capo Verme Grigio non ha ucciso Jon Snow subito, anche solo per un impeto di ira, sappiate che non c'è una risposta.
I legittimi eredi al trono sono due: Jon Snow AKA Aegon Targaryen, e Lord Gendry Baratheon, figlio di Robert Baratheon e fan di Arya, ma nessuno fa riferimento alle caratteristiche di questi due personaggi. Pare che nessuno sappia che Jon è un Targaryen nonostante fino a poco prima fosse una notizia dalla portata deflagrante, e pare che essere riportato in vita dal Signore della luce non sia un curriculum sufficiente; è così che una delle storyline più importanti viene abbandonata come nulla fosse.
Dall'altro lato nessuno propone manco per sbaglio Gendry. Capitolo chiuso perché sarà Tyrion a proporre che il prossimo re deve essere qualcuno che rappresenta la memoria del mondo: Brandon Strak o meglio il Corvo a Tre Occhi, che, non dimentichiamo, fino ad allora era stato presentato come un personaggio super partes, e lui stesso più volte ha affermato di non volere il potere.
Un personaggio che in questa ottava stagione ha fatto soltanto l'esca, non apportando nulla né in bene né in male, almeno apparentemente.
E sapete quale sarà la risposta di Bran?
"Son venuto qui apposta".
In pratica come a lasciare intendere che lui in realtà, grazie ai suoi poteri, non solo sapeva già tutto, ma ha fatto in modo di arrivare al trono, a discapito di tantissimi innocenti. È anche vero che nessuno gli ha chiesto più di tanto consiglio, ma pure tu, intervieni, dì qualcosa.
Col senno di poi abbiamo capito che l'unica ruota che bisognava spezzare era quella della seggiolina di Bran.
In ogni caso, se Bran Lo Spezzato, come verrà chiamato, sapesse già tutto non verrà mai esplicitato.
L'operato del nuovo re avrà già poco senso: infatti piuttosto che scarcerare il fratello, lo farà andare in esilio con i Guardiani della notte, peccato che non ci sia più nulla da guardare.
Alla fine della fiera troviamo Arya che decide di salpare alla scoperta dell'inesplorato est, non si sa bene con quale flotta pagata da non si sa chi, e Sansa eletta regina del Nord, visto che ha chiesto l'indipendenza al fratello. Su di lei non ho nulla di che da dire, ha fatto un percorso sensato, e non mi pare abbia fatto o detto qualcosa di particolarmente strambo. Certo, il fatto che le abbiano messo in bocca frasi del tipo "sono contenta per quel che mi è successo perché mi ha resa più forte" sono completamente fuori da ogni mondo, ma non pretendiamo troppo a questo punto.
Non ho capito invece perché gli Immacolati vogliano andare alle isole di Naath dove, in teoria a causa della febbre delle farfalle che colpisce i non indigeni, non dovrebbero avere vita lunga.
Questi però sono solo alcuni dei dubbi che mi son venuti in mente perché potrei continuare.
Ad esempio dove sono andati i Dothraki? Nell'ultima parte della sesta puntata di Game of Thrones li vediamo bighellonare in giro, ma non è chiaro che fine faranno.
Chi ha ricostruito e riabitato Approdo del Re in così poco tempo?
Chi è stato così stupido da eleggere un mercenario come Bronn nel ruolo di Maestro del Conio?
Che fine ha fatto Daario Naharis? Nessuno ne ha fatto più parola.
E cosa è successo a Dorne? Vediamo questo nuovo principe che spunta lì a caso fra il concilio di Lord ma non ne sappiamo nulla. Su Twitter però ho trovato questo:
After Ellaria Sand took leadership of Dorne (by right of conquest? I guess?) and was then... starved to death in the dungeon of the Red Keep? Probably? Or something, who cares, leadership of Dorne eventually passed to Doran’s cousin, Larry Martel— Larry Martell (@thelindsayellis) 27 maggio 2019
Ma Twitter non fa parte di Game of Thrones.
Chi ha ricostruito la Barriera? Quando è successo e quale scopo ha ora? Come è stato possibile farlo in così poco tempo visto che è alta circa 210 metri?
Perché Yara Greyjoy o qualche altro Lord non ha chiesto l'indipendenza del proprio stato come ha fatto Sansa con il Nord?
Bran riuscirà a rintracciare Drogon e lo farà tornare o si limiterà a tenerlo a bada?
Ho fatto un po' lo scemo come sempre, ma la verità è che non mi sento di dare più della sufficienza a questa ottava stagione de Il Trono di Spade. Ero stato credo molto indulgente con tutte le varie stagioni precedenti godendo dell'epicità dello svolgimento, della tensione, e della accuratezza, e non soffermandomi su dettagli che magari potevano essere deboli, perché alla fine ci sta: nessuna serie tv può essere perfetta o accontentare le speranze di tutti.
Game of Thrones era basato su delle regole tutte sue, dove poteva accadere qualunque cosa anche ai nostri personaggi preferiti, e non c'era indulgenza, anzi ci si soffermava sugli aspetti più negativi. Questo a cui abbiamo assistito non è nemmeno lo stesso show che sovvertiva le nostre aspettative costantemente.
Il famoso "Winter is Coming" è stato semplicemente un motto trito e ritrito che non ha portato a nulla.
Una delle poche belle scene. |
La mia idea non era quella di fare un resoconto così dettagliato, ma credo che anche chi non segue la serie può rendersi conto come sia stata una stagione fiacca, rispetto all'intricato intreccio che avevamo conosciuto prima. Il problema per me non è tanto ciò che accade, perché se ad esempio ad uccidere il Re della Notte sia Arya piuttosto che Jon o il primo sfigato che passa, non mi tange, non è questione di tifoserie, ma lo sviluppo, senza dialoghi approfonditi, con assenza di passaggi, letteralmente scene che non ci vengono mostrate, e la mancanza di coerenza fra una puntata e l'altra, sono cose che non possono essere accettate. L'aggiunta di intere parti che non hanno completamente senso né all'interno del mondo di Game of Thrones né nella realtà che conosciamo poi è un'aggravante.
Per non parlare ancora della storia della tazza di Starbucks e della bottiglietta d'acqua.
Giuro che sono vere, le ho viste con i miei occhi.
Stiamo parlando di uno show con un budget impressionante e nessuno, in fase di montaggio o post produzione o semplicemente rivedendo gli episodi prima di renderli pubblici ha notato una cosa del genere?
Ma tornano alla storia, molti fan a cui è piaciuta questa stagione purtroppo non capiscono che lo spettatore non può semplicemente immaginare o dedurre una cosa, le teorie online non possono supplire al lavoro dello sceneggiatore, così come l'emotività o l'affezionarsi ad un personaggio non può stabilire l'andazzo della serie.
Questo ultimo capitolo doveva chiudere quante più parentesi possibili, e per quanto posso capire sia difficile ributtare in mezzo personaggi del passato e vecchie storyline, in molti casi bastava semplicemente strutturare meglio i dialoghi. Altre volte bastava non includere scenette pietose come il siparietto finale con Tyrion, Bronn e la combriccola di allegri compari, ma dare spazio a questioni importanti.
Gli sceneggiatori invece hanno lasciato troppi dubbi, tagliando a destra e a manca, e dando l'impressione di un finale raffazzonato e frettoloso, con una caratterizzazione dei personaggi così povera che tutti sembravano rincitrulliti.
Game of Thrones comunque ci ha dato tanto e sono certo che questa fine in realtà non è una vera e propria fine.