A Big Bold Beautiful Journey, le mie opinioni sul film con Margot Robbie e Colin Farrell

Se le commedie in streaming non brillano per originalità, al cinema ci sono diversi film che sembrano impegnarsi molto, ma poi non riescono comunque a dare i risultati sperati, almeno per me.
Uno di questi è A Big Bold Beautiful Journey - Un Viaggio Straordinario di Kogonada

A big Bold Beautiful Journey Recensione Film

Genere: sentimentale, drammatico, fantastico
Durata: 108 minuti
Regia: Kogonada
Uscita in Italia: 2 Ottobre 2025 (cinema)
Paese di produzione: Francia


David (Colin Farrell) deve partecipare al matrimonio di una coppia di amici, e quindi si reca in uno strano magazzino a ritirare un'auto a noleggio, dotata di un altrettanto strano GPS che interagisce direttamente con lui. Una volta arrivato al piovosissimo matrimonio, David nota Sarah (Margot Robbie) e scopre che anche lei è single ma soprattutto è un po' disillusa dall'amore. Dopo qualche giorno, i due si incontrano di nuovo in un fast food, e visto che l'auto di lei la lascia a piedi, iniziano insieme, un po' per caso, un viaggio. 
Questo diventa per entrambi l'occasione di conoscersi meglio, ma li porterà attraverso lo spazio e il tempo, fra ferite, traumi e rimorsi rimasti insoluti e cristallizzati dagli anni.

A Big Bold Beautiful Journey è il primo film di Kogoanda che vedo ma mi ha lasciato sensazioni contrastanti. Fin da subito si percepisce infatti che non si tratta di una commedia o di un dramma sentimentale tradizionale, ma aleggia la sensazione di qualcosa di fantastico, di irreale, fiabesco e teatrale. Un po' tutto il film alla fine si basa su metafore, come queste porte che rappresentano, immagino, le porte del nostro cuore, della nostra mente e dei nostri ricordi.

David e Sarah per certi versi si somigliano, ma hanno subito traumi differenti nel tempo, che hanno finito per modellarli in ciò che sono adesso. Entrambi dovrebbero quindi esprimere sentimenti universalmente condivisibili, ma è tutto così artificioso che questa onda emotiva resta solo sulla carta.

A Big Bold Beautiful Journey ha una impostazione tale che sembra sia composto da un insieme di sequenze che a volte non hanno nemmeno in aggancio fra loro. Questa ricerca costante di un simbolismo e della metafora diventa una sovrastruttura che pesa alla lunga sulla genuinità degli intenti.


Il film poi non fa nemmeno un vago accenno alle regole alla base del microcosmo che crea, ma semplicemente dice allo spettatore di accettare che sia così e farselo star bene.

Anche volendosi disconnettere completamente da una ricerca di logica, il film di Kogonada non offre una chiave di lettura, una prospettiva, una esposizione diversa di questi sentimenti. Tra l'altro mi aspettavo che Sarah e David avessero percorsi con maggiori variazioni nello sviluppo, ed invece entrambi, alla fine, dovranno ad esempio ricollegarsi al rapporto con i loro genitori. 

Colin Farrell e Margot Robbie ovviamente sono ottimi attori, versatili e che sicuramente non hanno bisogno dei miei complimenti. Tuttavia i loro personaggi non sono così simpatici, sfaccettati e interessanti da poter reggere tutto il film. Sarah soprattutto più volte è scostante e direi quasi antipatica, e sembra che cerchi di giustificare il suo atteggiamento dando la colpa ai suoi traumi, e proprio in quelle parti mi sono chiesto cosa ci trovasse di così interessante David in lei.
I dialoghi fra i due a volte sono interessanti, altri troppo filosofeggianti o da cioccolatino per poter risultare credibili e appunto poterli condividere.

Ma A Big Bold Beautiful Journey ha un grosso problema che condivide con molti film contemporanei: la durata.

Non si capisce perché al giorno d'oggi i film al cinema o anche in streaming debbano avere una durata estenuante quando non sono sorretti da una sceneggiatura altrettanto ricca. Si potrebbe dire che l'opera di Kogonada sia in realtà un film abbastanza movimentato, visto che si parla di un viaggio vero e proprio, e che abbia uno stile più contemplativo.

In effetti A Big Bold Beautiful Journey ha delle scene esteticamente appaganti, ma da un punto di vista narrativo non tutte le parti del percorso dei protagonisti sembrano proprio fondamentali. 
È un film che quindi non ha risposto alle mie aspettative risultando meno rischioso, meno originale di quanto potesse sembrare dal trailer. Purtroppo devo ammettere che l'ho trovato anche meno tenero e romantico di quanto immaginassi, complice secondo me quella artificiosità a cui facevo riferimento sopra. Inoltre non aspettatevi un film particolarmente divertente, perché le (poche) battute ironiche sono un po' fiacche, e i toni sono generalmente più drammatici.

Nonostante le buone intensioni e i messaggi importanti che vuole trasmettere, A Big Bold Beautiful Journey non è stato quel viaggio intimo ed intenso che mi aspettavo, e questo un po' mi spiace.





Il siero con retinoidi di cui nessuno parla: la recensione del Youth Boosting Advanced Night Retinoid Serum E.L.F

Ci sono quei prodotti che, non avendo un effetto istantaneo o una consistenza particolare, non riescono a guadagnarsi la fama sui social restando marginali pur meritando più attenzioni. 
Uno di questi (secondo me almeno) fa parte della mia routine da un bel po' ormai ed è il Youth Boosting Advanced Night Retinoid Serum di E.l.f Skin.

e.l.f. SKIN Youth Boosting Advanced Night Retinoid Serum


INFO BOX
🔎 Amazon, Online, Sito dell'azienda
💸 €24
🏋 30ml
🗺 Cina
⏳ 6 Mesi
🔬 Vegan, Cruelty Free, Fair Trade Factory

C'è stato un tempo, più o meno 10 anni fa, in cui E.L.F qui in Italia aveva avuto un buon successo, introducendo ottimi prodotti per il make-up a prezzi minuscoli (anche io avevo provato qualcosa). Poi però il sito chiuse ed Elf divenne meno reperibile, scomparendo lentamente. Poi, qualche anno più tardi, è tornata ad essere venduta su e-commerce più accessibili a noi, incluso Amazon, e pian piano la noto più spesso.

E.L.F in principio stava per Eyes, Lips and Face, proprio ad indicare che il loro make-up copriva tutte le necessità, ma poi è arrivata la linea Skin che si occupa invece proprio di skincare e cura della pelle, che è poi quella che più mi attira.
Ho voluto mettere alla prova il Youth Boosting Advanced Night Retinoid Serum proprio perché e.l.f Cosmetics ha scelto degli ingredienti che mi piacciono molto.

Si tratta di un siero anti-età notturno che promette, nel tempo, di ridurre la comparsa di linee sottili e rughe, e in generale rendere la pelle più liscia e radiosa. 

Recensione e.l.f. SKIN Youth Boosting Advanced Night Retinoid Serum

Tutto questo dovrebbe avvenire attraverso appunto una combinazione di retinoidi che mi piace molto:

  • l'1% di Granactive Retinoid, o idrossipinacolone retinoiato, una forma moderna di retinoidi che è una sorta di cugino delicato ma efficace del retinolo. La percentuale effettiva di attivo puro però è sempre inferiore quando si tratta di HPR perché viene inserito insieme ad un solvente che gli consente di agire, quindi dovremmo avere circa lo 0,1% di Hydroxypinacolone Retinoate effettivo.
  • lo 0.06% di Retinal (Retinaldehyde) puro, quindi uno dei retinoidi che più si avvicina, attraverso una sola conversione biologica, a diventare acido retinoico puro.

Accanto a questo complesso di Vitamina A, troviamo anche altre sostanze interessanti come alcuni umettanti, fra cui glicerina e acido ialuronico, attivi anti infiammatori come il bisabolo, l'alginato idrolizzato, un probiotico e l'estratto di radice di liquirizia. Non mancano poi gli antiossidanti, come tocoferolo ed estratto di bacche acai. Interessante poi la presenza sia della combo di peptidi che forma il Matrixyl 3000, e l'estratto di Vigna aconitifolia, considerata un sostituto vegetale del retinolo e dal potere anti ossidante.

Siero retinolo ELF Cosmetics

Il tutto è contenuto in una bella consistenza fluida, e facile da stendere e che non presenta una profumazione particolare. Questa colorazione brillante del Retinoid Serum e.l.f Cosmetics non è data da pigmenti, ma proprio dagli attivi, e non spaventatevi perché una volta applicato sulla pelle svanisce del tutto. Anche ad esempio sulle federe del cuscino bianche non ho mai notato macchie o aloni lasciate dal siero.

Personalmente utilizzo questo trattamento viso dopo un tonico e magari un altro siero con altri attivi (generalmente peptidi o sostanze idratanti), e lascio che si assorba qualche minuto prima di eventualmente applicare una crema. In questa routine serale non ho mai notato problemi nel far coordinare questo Youth Boosting Advanced Night Retinoid Serum insieme ad altri prodotti.
Considerate che ho introdotto questo siero E.L.F Cosmetics appena è arrivato settembre con l'intento di far rientrare i retinoidi nella mia skincare.


Infatti in genere non sospendo l'uso della skincare con vitamina A durante l'estate, ma semplicemente evito di iniziare nuovi prodotti una volta terminato quello che ho in uso. Dopo però una pausa di un paio di mesi preferisco iniziare con un prodotto più delicato, come questo Retinoid Serum.

Questo di e.l.f infatti secondo me si può definire a tutti gli effetti un entry level, un prodotto adatto per chi non ha ancora preso dimestichezza con i retinoidi, o chi vuol fare un passaggio da retinolo a retinale.
Il Youth Boosting Advanced Night Retinoid Serum per me infatti è stato un modo per risvegliare la mia pelle, e sono riuscito ad usarlo con costanza tutte le sere, e non mi ha creato irritazioni o fastidi. Nel mio caso il collo è un po' la zona più delicata e che mi dà reazioni con i retinoidi, ma non ho avuto problemi con questo siero di E.L.F. Anche sul contorno occhi a me non ha dato fastidio, e infatti non essendoci indicazioni dell'azienda a riguardo, ho continuato ad usarlo anche lì.

ELF Skin Retinoid Serum Recensioni

Di per se, il Retinoid Serum è comunque piacevole da usare, idratante, adatto un po' a tutti i tipi di pelle, si assorbe e non risulta appiccicoso o pesante. Ma anche nel lungo periodo, nonostante io sia abituato a percentuali di retinolo ben più alte, ho notato, soprattutto al mattino, una pelle comunque un po' più luminosa e levigata. 
Credo che a questo Youth Boosting Advanced Night Retinoid Serum di E.l.f Skin non manchi nulla per essere un prodotto da scoprire e che merita una chance, specie se avete ancora fatto i primi passi fra i sieri a base di retinolo, da usare con costanza o a giorni alterni. 
Ovviamente ho programma altri trattamenti a base di retinoidi anche più avanzati da mettere alla prova, ma questo mi è piaciuto. 

Fatemi sapere se conoscevate questo prodotto, e se avete provato qualche prodotto di elf Cosmetics che vi è piaciuto e dovrei provare.





💖alcuni link sono affiliati, per te non cambia nulla, ma puoi usarli per sostenere le mie recensioni. Grazie!

Boots su Netflix è la serie tv Queer da non perdere? Vi dico la mia

Dopo Monster: La storia di Ed Gein, ho cambiato del tutto genere con una serie tv arrivata il 9 Ottobre sempre su Netflix. Si intitola Boots e al momento sembra più una miniserie, ma vedremo se ci sarà un rinnovo.

Ispirandosi al romanzo biografico di Greg Cope White, intitolato The Pink Marine, Boots segue le vicende di Cameron Cope (Miles Heizer13 Reasons Why), un giovane ragazzo gay che, nel 1990, si arruola nel corpo dei Marines degli Stati Uniti, spinto dal suo migliore amico Ray (Liam Oh).
Cam è il tipico ragazzo gracilino che viene bullizzato a scuola, ma soprattutto sta ancora cercando una sua strada e una sua identità, non trovando in casa e in sua madre (Vera Farmiga) il supporto di cui ha bisogno.

Sebbene i campi di addestramento non siano i luoghi più accoglienti, Cam pian piano imparerà che in quel luogo, in cui vige l'ipermachismo e in cui l'omosessualità è ancora considerata un reato, siano altre le cose che contano. Ognuno dei suoi compagni di disavventura dimostrerà sia i suoi lati di forza che le proprie debolezze, ma soprattutto tutti insieme impareranno il senso di fratellanza, di famiglia e di supporto reciproco. 


Boots è uno dei coming of age a tematica queer più interessanti di quest'anno. È vero che il topic dei campi di addestramento per nuove reclute dell'esercito non è una novità, ed anzi è stato utilizzato in produzioni più o meno drammatiche nel corso degli anni. Qui però sembra trovare una rinnovata freschezza e vitalità, perché si muove soprattutto su sfumature. Cam infatti è un ragazzo essenzialmente vittima di omofobia, che ogni giorno si confronta con se stesso (letteralmente) per imparare ad accettare la propria sessualità ma anche le sue contraddizioni. 
Nel corso degli otto episodi di questa prima stagione di Boots appare poi un altro personaggio, il sergente Sullivan, interpretato da Max Parker (Blood, Sex & Royalty), che diventerà quasi speculare per Cam.

È poi interessante che attorno a lui si muovano figure che, seppur non soffrano per la propria sessualità, hanno comunque altrettante paure, insicurezze, traumi o limiti che possono superare solo confrontandosi con gli altri. Boots alla fine è una storia di amicizia, resilienza e della scoperta di sé che spesso esula dalla sessualità.

Non ritengo quindi ci sia troppo clamore per nulla su questa serie tv Netflix, perché comunque l'ho seguita molto volentieri, ha spunti interessanti ed ha raccolto ottimi attori, dall'altro però è stata meno d'impatto di quanto mi aspettassi e soprattutto diversa da come immaginavo nel suo sviluppo.

Sicuramente il contesto militaresco è abbastanza lontano dal mio stile di vita, non è un ambito che di per sé mi incuriosisce, e credo che le nostre accademie militari non abbiano comunque la struttura e l'approccio di quelle americane. Ma ci sono anche aspetti più interni che non mi hanno convinto.
Boots ad esempio inizia con un tono molto leggero, quasi sopra le righe, e gioca molto con la fisicità degli attori (scelti mica a caso) ma poi cerca una drammaticità e densità che non mi aspettavo e che a volte sembra quasi fuori luogo.


Queste due anime finiscono per non trovare secondo me un giusto equilibrio nel corso degli episodi e l'esempio lampante è la madre di Cam: da quasi comic relief, finisce per sparire, come se avesse esaurito il suo ruolo.

Allo stesso modo qui e lì ci sono situazioni anche molto drammatiche che meriterebbero un tempo maggiore per arrivare a noi spettatori. E vengono toccati argomenti molto seri e complessi oltre l'omofobia, come razzismo e di discriminazioni all'interno dell'esercito, che però non sono mai affrontati del tutto. 
Gli stessi, tanti personaggi di Boots che si susseguono, che appunto danno la possibilità di introdurre queste tematiche, sono spesso abbozzati, trattati in modo superficiale o ripetitivo. L'esempio che posso farvi, sempre senza spoiler, è l'excursus del sergente Sullivan, che risulta prevedibile e alla lunga noioso. Il personaggio si prende tra l'altro un minutaggio che non solo in fondo non meriterebbe, ma lo fa in modo improvviso e senza darci una visione a 360 gradi su di lui.

Ecco è questa ricerca alla profondità, che sembra spesso forzata e non ben amalgamata al resto ad avermi lasciato maggiormente perplesso.

Se ci dovesse essere una seconda stagione, che Netflix comunque non ha ancora confermato, credo che Boots debba mettere più di qualche pezza su questi buchi se vuol essere davvero una serie tv di livello. 


Maschere viso per pelli miste di Bottega Verde, le mie opinioni

Continuo ad esplorare il range di maschere viso di Bottega Verde Estratti di Bellezza, e questa volta vorrei raccontarvi la mia opinione su un paio di trattamenti rivolti principalmente per pelli miste e grasse.

recensione bottega verde

Se però qualche tempo fa vi avevo parlato delle maschere all'argilla dell'azienda (QUI la recensione), questa volta ho dei trattamenti che agiscono attraverso ingredienti un po' diversi, che tra l'altro possono adattarsi ad esigenze più ampie, ma a questo ora ci arrivo.


Bottega Verde Estratti di Bellezza Maschera Gel con Vitamina B3
Purificante Opacizzante


INFO BOX
🔎 Negozi Bottega Verde, Sito dell'azienda
💸 €2.50
🏋 8ml
🗺 Made in Italia
⏳  //
🔬 Vegano

Sono stati proprio gli ingredienti ad avermi spinto verso questa maschera viso Bottega Verde, che ha sostanze più in linea con gli attivi che utilizzo di solito. Troviamo infatti la Niacinamide, che regola la produzione di sebo ma contribuisce anche a migliorare il tono della pelle, unita all'acido mandelico, un AHA che però, per via della sua dimensione molecolare, penetra meno sulla pelle. Di conseguenza è un esfoliante delicato, adatto anche a pelli sensibili o appunto con acne. 

Molto interessante è anche la presenza di Acido Azelaico: è un attivo che conosco poco, ma un po' come la vitamina B3 pare sia un ingrediente multifunzione, in grado di regolare la secrezione sebacea, ed ha una azione antibatterica e anti-infiammatoria, e quindi perfetta per pelli acneiche. Inoltre agisce anche su macchie e discromie, e quindi anche su quelle post brufolo.
A completare questa Maschera Viso Gel Bottega Verde c'è anche l'estratto di bergamotto ad effetto purificante.

Come dice il nome stesso si tratta di un trattamento in gel, che va steso sul viso pulito e lasciato agire per 10 minuti, per poi essere rimosso con acqua.

In realtà Bottega Verde dice anche di rimuovi l'eccesso con un batuffolo di cotone imbibito con un tonico, ma secondo me si combina un pasticcio. Infatti questa maschera purificante durante la posa si asciuga diventando un po' tirante, e secondo me l'unico modo per rimuoverla completamente è sciacquare con acqua corrente.

Ammetto che questo non è fra i prodotti di Bottega Verde che ho preferito. In primis non ho amato molto il suo odore, perché si sente molto la presenza di alcol. Personalmente non ho problemi con questo ingrediente, ma qui emana proprio dei vapori abbastanza incisivi che non rendono l'uso esattamente piacevole. Inoltre ammetto di non aver visto una efficacia particolare: dopo l'uso la mia pelle appariva un po' più opaca, ma anche leggermente tirante. 

Immagino che una cute grassa possa apprezzare questa sensazione di pulizia data dalla Maschera Gel con Vitamina B3. A me più che altro è piaciuta come trattamento esfoliante delicato, in grado di lasciare il viso liscio e morbido, infatti mi sento di suggerirla soprattutto per questo scopo.
Tuttavia devo sottolineare che non ho visto un beneficio diretto e nel breve periodo su un paio di brufoletti che avevo. 

Credo che questa maschera gel Purificante di Bottega Verde sia uno di quei trattamenti che forse sarebbe stato meglio se fosse stato un gel o comunque un siero da usare tutti i giorni per sfruttare meglio gli attivi.



Bottega Verde Estratti di Bellezza Maschera Mousse con succo di Cetriolo
Riequilibrante Detox


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🔎 Negozi Bottega Verde, Sito dell'azienda
💸 €2.50
🏋 8ml
🗺 Made in Italia
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Molto interessante anche la formulazione di questa Maschera viso in Mousse, che però si muove su attivi meno particolari, ma comunque efficaci. Da un lato contiene sostanze purificanti, come l'argilla bianca, e lo zinco, che ha anche un effetto lenitivo e antibatterico. 

Dall'altra parte invece ci sono sostanze emollienti e idratanti, come la glicerina, l'estratto di cetriolo appunto e alcuni derivati dell'olio di oliva. Poi Bottega Verde ha aggiunto l'estratto di tè verde che è noto per le sue proprietà antiossidanti, ma pare che agisca anche sulla produzione di sebo. 
La consistenza di questa Maschera viso Riequilibrante è davvero una mousse: si presenta come una crema leggera, soffice, facile da stendere e che ha anche un buon odore fresco.

Bottega Verde suggerisce anche qui di applicare la maschera su pelle pulita e asciutta, lasciarla agire per 10 minuti e poi sciacquare. In questo caso ho notato che, nonostante la presenza di argilla, lasciarla in posa più tempo non crea problemi, perché la maschera non si indurisce poi troppo diventando fastidiosa.

Questo trattamento Riequilibrante su di me è stato efficace e funzionale, sia appunto nel rendere la zona T più opaca, sia nel lasciare comunque il resto del viso più idratato, senza appunto seccare o rendere tiranti quelle aree più delicate.
Ma è vero, come afferma Bottega Verde, che questa Maschera Mousse contribuisce anche a migliorare l'incarnato nel suo insieme, ravvivandone il colorito e rendendolo più omogeneo. Credo che questo effetto sia dovuto alla presenza di zinco, che aiuta a sfiammare e quindi calmare eventuali rossori. Il tutto però in un trattamento che comunque va bene per pelli miste o normali, perché non appesantisce né unge, ma si sciacqua facilmente. Io ho preferito applicare dopo altri sieri e creme, per completare la skincare, ma di suo fornisce appunto comfort alla pelle, lasciandola elastica.

Questa maschera viso Bottega Verde mi è insomma piaciuta molto, è gradevole nell'utilizzo, fresca, delicata, e può andar davvero bene sia che vogliate trattare una cute un po' irritata o magari con qualche brufolo, sia semplicemente per preparare il viso a una occasione particolare. 


Per il momento è tutto, ma ho altre maschere viso Bottega Verde da provare quindi ne riparleremo più avanti.







Monster: La storia di Ed Gein - Una terza stagione che funziona ma a metà

Il 3 Ottobre è arrivato su Netflix il terzo capitolo della saga Monster, che sta avendo un discreto successo in streaming. La serie antologica, firmata in principio da Ryan Murphy, adesso non solo ha cambiato protagonista ma anche sceneggiatore.

Monster: la storia di Ed Gein è infatti scritta da Ian Brennan, co-creatore comunque di altre serie tv dell'universo Murphy, ed è dedicata appunto al killer Ed Gein, qui interpretato da un magistrale Charlie Hunnam (The Gentlemen).

Tocca ammettere che in questo caso il lavoro è stato complesso rispetto ai precedenti, infatti ho trovato tre diversi livelli di lettura.
Monster - La storia di Ed Gein parte sicuramente dalla vita di quello che diventerà conosciuto come il "Macellaio di Plainfield", a cominciare dal rapporto assurdo con la madre Augusta (interpretata da Laurie Metcalf).
Fervente religiosa fino al fanatismo, Augusta crebbe Edward in modo a dir poco brusco e violento, imponendogli delle regole di condotta tutte sue. Proprio con la morte della madre, Ed non sentirà più quel controllo asfissiante, lasciandosi andare alle sue più oscure pulsioni che portarono agli omicidi e alla necrofilia.

Dal quadro biografico, Monster si sposta verso quello metanarrativo, raccontando l'impatto di Ed Gein nel mondo del cinema horror, la cui storia ispirò Alfred Hitchcock (qui interpretato da uno scarsamente riconoscibile Tom Hollander) nell'adattamento di Psyco, di Non aprite quella porta e de Il silenzio degli innocenti, e in generale nel mondo dell'intrattenimento e della letteratura.

C'è poi una terza prospettiva che Monster ha su Ed Gein ovvero quella del mostro fra i mostri. Non solo la serie fa riferimento all'olocausto e ad Ilse Koch, una delle più efferate torturatrici naziste, che sembra abbia ispirato Gein, ma anche ad altri serial killer che invece hanno visto in lui una sorta di mentore.

E poi ci sono altri mostri, che magari non commettono gesti sanguinolenti, ma che allo stesso modo hanno cercato di strappare pezzi di Ed Gein: mi riferisco a noi, alla società, a tutti coloro che in quegli anni, con curiosità morbosa si avvicinavano alla casa del killer o pagavano per cimeli e per fare una foto sulla sua auto. 

The Ed Gein Story cerca di superare così i capitoli precedenti, allargando i suoi orizzonti in modi in cui la più didascalica stagione su Jeffrey Dahmer e quella più patinata sui fratelli Menendez non erano riuscite. Si punta su una narrativa molto ricca ma che per me, alla lunga, diventa eccessiva e non necessaria. 

La vicenda di Ed Gein si presta ad essere rimaneggiata e non aderire strettamente ad una linea di accuratezza storica proprio per i tanti angoli oscuri che ha lasciato dietro. E mi sta benissimo come approccio, ma la narrazione di Ian Brennan esonda da più punti di vista.

Si concede infatti tante digressioni basate essenzialmente sul nulla, come quelle su Adeline Watkis (Suzanna Son) che ebbe probabilmente un legame o addirittura una relazione con Gein. 

Ma anche l'episodio finale, per quanto comprensibilmente voglia gettare luce sull'importanza delle cure psichiatriche, non solo suona come assolutorio nei confronti dell'assassino, ma è appunto un complesso schizofrenico (tocca dirlo) di pezzi messi insieme fra loro e puramente frutto della mente dello sceneggiatore, che non dà e non toglie nulla alla serie nel suo sguardo più ampio.

L'uso di scene oniriche e allucinatorie infatti, pur coerente con il profilo psicologico di Ed Gein, finisce per creare un po' di confusione: la narrazione si disperde tra visioni, flash e le sequenze "dietro le quinte" dei film che Gein ha ispirato, con passaggi spesso troppo bruschi o discontinui.

L'approccio non documentaristico è sicuramente compreso nel prezzo di una serie tv che non si definisce tale, ed anzi è auspicabile, ma divagare così tanto, su otto episodi da un'ora, fa perdere secondo me il focus alla serie. Non sono arrivato a provare noia, o almeno non sempre, ma in questi momenti mi chiedevo quale fosse lo scopo della serie, cosa volessero dirci davvero.

L'ottimo comparto tecnico, dal cast alla messa in scena, dalla colonna sonora alla regia, non bastano per poter dare una promozione piena a Monster: La storia di Ed Gein, che tra l'altro soffre anche di una sorta di ipocrisia di fondo.
La serie stessa infatti, mentre critica quel voyerismo macabro e quella curiosità pruriginosa di noi spettatori verso certe storie, non fa altro che monetizzare quel buco che ha creato per spiare dalla serratura.

C'è già stata la conferma di una quarta stagione della saga che si chiamerà Monster: la storia di Lizzie Borden sulla assassina vissuta alla fine dell'800. Charlie Hunnam pare tornerà in un nuovo ruolo, ma spero che appunto non decidano di strafare.

Ho provato i prodotti (anche virali) di Catrice: la mia recensione completa

Una recensione, anzi più di una, differente questa volta perché sarà tutta incentrata sul make-up firmato Catrice Cosmetics e sulla piccola routine di base viso che ho creato.

recensioni Catrice Cosmetics

Se come me cercate prodotti che siano economici, performanti, che diano comunque un risultato naturale e siano semplici da usare, allora siete nel posto giusto perché tutto il make up di cui vi voglio parlare ha queste caratteristiche o quasi.

Catrice non ha bisogno di presentazioni: prodotta dall'azienda tedesca Cosnova e quindi cuginetta di Essence, Catrice propone make up accessibile ma con formulazioni vegane, moderne ed efficienti. Tra l'altro mi è sembrato che nel tempo abbia cercato di proporre anche novità interessanti, soprattutto per il suo range di prezzo. Alcuni dei prodotti di cui vorrei parlarvi credo siano stranoti, altri meritano di essere conosciuti, altri ancora forse non meritano il successo ottenuto sul web.



Catrice Liquid Camouflage High Coverage Concealer 
Correttore Viso
001 Fair Ivory - 007 Natural Rose


INFO BOX
🔎 Grande distribuzione, Amazon, Douglas
💸 €3.50                     
🏋 5ml
🗺 Italia
⏳ 6 Mesi
🔬Vegan

Credo sia stato uno dei prodotti più chiacchierati del range di Catrice perché in effetti trovare un correttore viso valido non è sempre semplice.

Il Liquid Camouflage, che credo sia stato riformulato negli ultimi anni, ha infatti sulla carta tante caratteristiche di tutto rispetto: la formulazione dovrebbe essere ad alta coprenza, resistente all'acqua e no-transfer per 12 ore. In più non ci sono siliconi nell'INCI, ma è anzi arricchito con glicerina e tocoferolo, oltre che vari emollienti. Il resto sono sostanze indubbiamente di sintesi volte però a garantire una certa performance.
È stata aggiunta una leggera profumazione, ma a me non ha dato alcun fastidio, e si sente giusto annusando il prodotto dal flacone.

Correttore viso catrice

Il Liquid Camouflage High Coverage Concealer è anche declinato in 12 tonalità con diversi sottotoni, di cui tre volte a fare color correction di discromie più importanti. Sicuramente un range che si può espandere ed essere più inclusivo, specie per gli incarnati più scuri.

La consistenza di questo correttore viso Catrice è davvero fluida (non liquidissima), ma anche facile da applicare e dosare grazie all'applicatore a spugna. L'azienda dice che si può sfumare sia con le mani che con dei tool, ed in effetti è un prodotto che si stende e si omogenizza velocemente in entrambi i modi. Il mio metodo preferito resta con il pennello, a setole fitte ma non troppo (questo ad oggi resta ancora il mio preferito), mentre non amo usare la spugnetta perché tende a trattanere un po' troppo prodotto.

Infatti la coprenza di questo Liquid Camouflage secondo me è molto modulabile, e passa dall'essere media fino ad alta, ma non altissima. Credo infatti ci sia un limite che questo correttore raggiunge, e non riesce ad avere una performance ottimale nel nascondere da solo occhiaie molto scure o magari tatuaggi. 

Io stesso ho infatti giocato con le colorazioni, anche perché ho acquistato il prodotto per sbaglio due volte. Avevo già preso la 001 Fair Ivory, che è una delle tonalità più chiare e dal sottotono neutro, ma poi ho preso anche la 007 Natural Rose, che è appena più scura, ma ha questo sottotono rosa-pesca che scalda leggermente la nuance.

Entrambe le tonalità si adattano bene al mio incarnato, ma ho notato negli anni che usare un correttore leggermente più scuro di quello che utilizzo sul viso, mi aiuta a contrastare meglio le occhiaie senza dover applicare troppo prodotto. E così è stato anche con l'High Coverage Concealer: uso la 007 sulla zona del contorno occhi, mentre con la 001 vado a correggere rossori, discromie e per illuminare alcune aree del resto del viso.

High Coverage Concealer Catrice Swatches

Questo correttore Catrice mi è piaciuto parecchio: la texture è abbastanza sottile e non fa strato o crea stacchi anche se non si usa fondotinta. In generale mi piace come copre e si fissa facilmente, anche se preferisco associarlo ad una cipria per migliorarne la durata, soprattutto quando ancora c'era caldo. Non garantirei una durata impeccabile di 12 ore, ma diciamo che a fine giornata è ancora lì più o meno stabile.
La formula è sufficientemente elastica e idratante, ma credo che pelli mature, secche e molto segnate potrebbero non apprezzarla particolarmente. Non ho riscontrato comunque una particolare resistenza all'acqua, sebbene un detergente struccante rimuova al meglio questo correttore.

Il rapporto qualità prezzo rende il Liquid Camouflage Catrice un ottimo correttore viso per la vita di tutti i giorni se non avete particolari necessità, quindi per me è promosso.



Catrice Blush Affair Liquid Blush
Blush Liquido
030 Ready Red Go


INFO BOX
🔎 Grande distribuzione, Amazon
💸 €4.70                  
🏋 10ml
🗺 Polonia
⏳ 6 Mesi
🔬Vegan

Negli anni mi sono reso conto di apprezzare un tocco di colore alle guance, ma preferisco i blush liquidi, in crema o in stick perché credo diano un effetto più naturale. Il Blush Affair cade così a fagiolo, ed è il prodotto versatile che stavo cercando. Catrice ha creato una piccola linea di blush liquidi, con sei diverse tonalità e ha arricchito le loro formulazioni con tocoferolo, emollienti come l'olio di semi di girasole e l'estratto di altea che è anche antiossidante.

I Blush Affair promettono un finish matt e una lunga durata, e anche se non viene dichiarato sulla confezione, ovunque online viene specificato che può essere anche applicato sulle labbra, diventando un prodotto lip & cheek più completo.

Questo blush Catrice ha proprio una texture liquida molto sottile, e va shakerato prima di essere prelevato. Fortunatamente il beccuccio piccolo consente di dosare molto bene il prodotto senza grossi sprechi, specie una volta che ci si prende un po' la mano.

Fra le colorazioni ho scelto la 030 Ready Red Go che viene definito come "Classico rosso intenso con sottotono rosa", ma credo che possa essere un po' traviante, ed anche le foto non rendono bene l'idea. A mio avviso si tratta più di un rosso lampone con sottotono freddo-rosato, come se avesse una punta di ciliegia. Non ha alcuna sfumatura calda e aranciata e infatti l'ho apprezzato proprio perché è molto vicino ai naturali rossori del mio viso. 

Il Blush Liquido Blush Affair è molto modulabile, si sfuma con facilità, ma non si asciuga immediatamente, dando il tempo di giocarci, sfumarlo e posizionarlo al meglio. Si può ottenere sia un effetto naturalissimo, fresco e leggero, sia una maggiore definizione ed intensità, e questo vale sia sulle labbra che sulle guance. 
Soprattutto ovviamente sulle labbra, se volete un colore pieno ed intenso, è necessario lavorare un po' col prodotto stratificandolo. Fortunatamente la texture simile ad un siero non crea spessore e si può giostrare molto bene da questo punto di vista.


Io mi sono innamorato di questo Liquid Blush Catrice perché mi dà quel tocco di colorito e di freschezza che ricerco, risulta molto naturale perché il finish è matt, ma non risulta piatto o polveroso. Sulla pelle poi è leggero, si fonde bene e si setta facilmente. Personalmente non lo fisso mai in modo diretto con la cipria e su di me dura davvero parecchie ore, pur ovviamente scemando un po' di intensità nel corso della giornata. 

Sulle labbra non lo uso mai a pieno della sua pigmentazione, ma giusto per rivitalizzare un po' il colorito e renderle più uniformi. Anche qui risulta confortevole, non secco e non appiccicoso. Dovete immaginarlo più come un rossetto liquido opaco che come una vera e propria tinta, che viene via man mano se mangiate e bevete ma che non fa pasticci. Lascia anzi un velo di pigmento fino a quando non lo struccate completamente.
Non ricordo dove l'ho letto, ma qualcuno ha definito il Blush Affair Catrice come una tinta liquida per il viso, e mi trovo d'accordo, perfetto se come me cercate un look fresco e sano per tutti i giorni.


Catrice Magic Shine Eraser Gel to Powder
Cipria Opacizzante in Gel

Catrice Magic Shine Eraser Gel to Powder


INFO BOX
🔎 Grande distribuzione, Amazon, Douglas
💸 €5.40                
🏋 10g
🗺 Cina
⏳ 6 Mesi
🔬Vegan

Il Magic Shine Eraser Catrice è andato virale su Instagram e Tik Tok ma per me è stata la riprova di quanto certi contenuti abbiano più lo scopo di intrattenere che di informare.
Il motivo per cui ha avuto il suo momento di gloria è comprensibile appena lo si prova. Si tratta infatti di un prodotto Gel to Powder, che appare compatto nella cialda, ma poi si stende sulla pelle e si trasforma, diventando invisibile e dando un finish opaco e vellutato, e levigando la pelle. Tutto senza però l'effetto polveroso delle ciprie tradizionali.

La formulazione di questo Shine Eraser Catrice è molo semplice, puntando sulla silica e su alcuni polimeri proprio per agire come promesso dall'azienda, o almeno provarci.
Più generiche invece le indicazioni di uso: si legge sul sito solo di applicarlo "con una spugna o un pennello soffice su mento, naso e guance al termine della make-up routine".

Nonostante possa sembra un prodotto quasi magico appunto, facile da usare e adatto a tutti, secondo me questa cipria in gel opacizzante ha invece alcuni limiti e si adatta ad alcune esigenze.

catrice gel opacizzante recensione

Partiamo dall'applicazione: è vero, il Magic Shine Eraser Gel to Powder si può applicare in vari modi, anche con le dita su alcuni punti, ma a mio avviso richiede di essere lavorato e sfumato bene. È vero che non si vede e va benissimo per ogni tono di pelle, ma sicuramente sentirete accumuli di prodotto toccando il viso se non lo applicate con cura. Questo significa anche premere un po' di più sulla pelle, ed è una operazione che potrebbe spostare o sollevare il trucco sottostante, specie se abbiamo fatto molti ritocchi col correttore.

Inoltre non è così immediata come applicazione. Io alla fine ho preferito usare una puff di velluto o una spugnetta in poliuretano (quella dei cushion coreani per capirci), meno col pennello a setole dense con cui mi sembra di avere meno controllo del prodotto.

Il finish del Magic Shine Eraser Catrice è fantastico: opacizza alla prima passata, e dà subito un effetto quasi filtro sulla grana della pelle, levigandola e camuffando pori dilatati o texture irregolare. Mi è capitato di usarla anche su pelle matura e dà un bell'effetto anche su segni del tempo. 
Al contrario di alcune ciprie più grossolane, non crea alcun spessore o quell'effetto gessoso e biancastro che su alcuni incarnati sta proprio male. 

catrice recensioni

Il problema del gel opacizzante Catrice è che secondo me non ha un potere sebo assorbente adatto a pelli miste e grasse: è vero che non contiene oli, ma le polveri riescono ad agire più a lungo. Infatti durante l'estate, quando la mia pelle era molto mista e trasudava di più, l'effetto matt non riusciva a superare le due ore circa. Adesso che il mio viso è più secco invece mi soddisfa maggiormente, anche nel corso della giornata.

Per quanto riguarda il suo potere fissante, il discorso è più o meno simile. Durante l'estate infatti, o comunque in occasioni che possono rendere il trucco più ballerino, non mi sembrava che il Magic Shine Eraser Catrice fosse davvero d'aiuto nell'evitare che il make up si spostasse magari nelle pieghette. Con le temperature generalmente più basse invece riesce meglio in questo compito. 
redo che quindi, nonostante sia un prodotto innovativo, questa cipria in gel abbia i suoi limiti e delle specifiche da tenere in considerazione. Va bene per pelli secondo me da miste a secche e per chi fa un trucco minimal, senza magari fondotinta, e non ama le ciprie tradizionali.


Catrice Volume & Lift Brow Mascara
Mascara fissante per sopracciglia
010 Transparent


INFO BOX
🔎 Grande distribuzione, Amazon
💸 €4.80                
🏋 5ml
🗺 Polonia
⏳ 6 Mesi
🔬Vegan

Questa piccola routine di make up Catrice termina con il Volume & Lift, un mascara fissante per sopracciglia che promette di essere waterproof e che contiene il "Natural Care Complex", ovvero una miscela di biotina, glicerina e urea. A me avevano colpito questi ingredienti perché in genere i mascara fissanti non hanno particolari attivi, e a volte possono seccare la pelle sottostante. Qui invece Catrice ha pensato ad un prodotto che strizza l'occhio ad un vero trattamento idratante.

Il Volume & Lift Brow Mascara credo sia una linea che l'azienda ha un po' abbandonato ma si trova ancora in giro. Era disponibile anche in tre varianti di colore, ma io ho scelto la 010 che è completamente trasparente. La consistenza in realtà, a voler essere puntigliosi, somiglia quasi ad una cera molto fluida, ed ha un vago odore fruttato.

È un mascara fissante pensato comunque per sopracciglia sottili, infatti anche lo scovolino è piccolo e permette una applicazione precisa e mirata, e dovrebbe tenere in posa e sollevare appunto anche i peli più piccoli.

Io ho delle sopracciglia abbastanza spesse, ed amo tenerle in ordine ma senza però un effetto troppo incollato, o che ricordi una permanente o il microblading. E in effetti questo Brow Mascara Volume & Lift riesce in questo intento, fissandole a lungo, senza però incollarle o irrigidirle troppo. Per capirci, una volta asciutto non vi sembra di aver messo la colla sulle sopracciglia.
La finitura poi non è troppo lucida, o nemmeno troppo opaca, dando un aspetto naturale.

Lo scovolino è anche molto comodo per definire la parte centrale e la cosa esterna dell'arcata sopracciliare, però preferisco pettinare prima i peli con un pettine più grande per poi applicare questo prodotto Catrice.


Saltuariamente mi è capitato di notare, dopo qualche ora, alcuni residui bianchi dati da questo gel fissante, ed ho capito che non vuole essere disturbato, perché può creare quelle pellicine antiestetiche.
Se siete quindi tipi che toccate di continuo la faccia potrebbe non fare al caso vostro. A me il Volume & Lift Brow Mascara è comunque piaciuto perché oltre a funzionare, si rimuove senza problemi e non secca la cute né mi ha creato dermatite. Non è waterproof come promesso a mio avviso, ma è proprio adatto a chi ricerca quel finish naturale che dicevo all'inizio. 
Vorrei provare altri prodotti per le sopracciglia di Catrice, quindi se avete consigli sono tutto orecchi.


Spero che questa mia esperienza sia utile se questi prodotti vi incuriosiscono, o anche se li avete ma non sapete come sfruttarli al meglio. 

Qual è la vostra esperienza con Catrice Cosmetics?




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Le nuove commedie romantiche in streaming, ecco cosa si salva!

Visti alcuni titoli più impegnativi, fra film e serie tv che sto seguendo, ho cercato quando ho potuto di fuggire verso qualcosa di più leggero e poco impegnato. Sono caduto in un paio di commedie romantiche, da basse aspettative, e queste sono le mie considerazioni. 


French Lover (2025)

French Lover Netflix Recensione

Genere: commedia, romantico
Durata: 122 minuti
Regia: Lisa-Nina Rives
Uscita in Italia: 26 Settembre 2025 (Netflix)
Paese di produzione: Francia

Abel Camara (Omar Sy, Lupin) è un attore francese famoso che però sta attraversando un periodo di crisi: ha lasciato la fidanzata e fa fatica a trovare ruoli che davvero lo appassionino, che non siano solo successi commerciali ma anche film d'autore. Un giorno per caso ha un piccolo incidente con Marion (Sara Giraudeau, La moglie del presidente) che fa la cameriera, e temendo che lei possa in qualche modo ricattarlo cerca di rabbonirla, ma scopre una donna spigliata e dolce. In realtà anche Marion non se la passa bene, con un matrimonio fallito alle spalle che a cascata ha rovinato altri aspetti della sua vita, come il lavoro.
Fra Abel e Marion scatta subito un feeling: lei gli parla schiettamente, guardando oltre il divo e la fama, lui invece vede in lei la semplicità di una vita comune, fuori dai riflettori. Ma due mondi così diversi possono sopravvivere sotto lo stesso tetto?


French Lover fa subito pensare a Notting Hill, ma anche i meno iconici Marry Me, The Idea of You e At Midnight, quindi parte da una idea che è già stata più e più volte in produzioni differenti in termini di notorietà. Qui però Netflix ha pensato bene di spingere il film attraverso il faccione di Omar Sy, che ormai è diventato un volto familiare e apprezzato, e che io stesso ho notato. Lui è un attore molto versatile che ormai sa fare il piacione senza però risultare antipatico o goffo, anzi è spesso divertente vederlo in questi ruoli. Anche Sara Giraudeau è carina nel ruolo della più strapazzata Marion, e i due fanno una coppia che è piacevole da seguire, ma lì finiscono i pregi di questo film.

French Lover infatti non riesce ad essere particolarmente divertente, per quanto sia una commedia leggera e appunto ironica, di quelle che davvero ti fanno ridere di gusto. Dall'altra parte, quando il film tenta di essere più riflessivo, non va particolarmente in profondità nelle dinamiche di due vite all'apparenza molto diverse. 
In questo senso secondo me è riuscito meglio A Family Affair, con Nicole Kidman e Zac Efron, che parte sempre dall'assunto del rapporto celebrità-persona comune. 

film netflix french lover

Oltre quindi alla generale prevedibilità della sceneggiatura, che sono sicuro chiunque metta in conto quando ci si approccia ad un film del genere, French Lover non riesce a fare quello scatto in più, ad avere qualche momento che ti faccia fermare e dia reali emozioni. Nell'ottica di un film che favoleggia, ci può anche stare, ma a volte un po' di sostanza è necessaria per dare ad un titolo qualcosa di più per lasciare il segno. 

French Lover invece preferisce raccogliere quei momenti più delicati e intimi in qualche scena a sequenza, riducendo quella possibilità di affezionarsi alla coppia. Allo stesso modo, quando i due si allontanano, il tutto viene raccontato da una breve parentesi che non dà molta drammaticità. E poi, scusate lo spoiler, ma si fa finta di niente sul fatto che il tanto bravo Abel, distrutto dal dolore, ritorni a frequentare la sua ex per poi tornare da Marion senza dire nulla.

Così due ore di durata risultano eccessive e non necessarie, sia per la storia in sé che per l'intento di una commedia romantica. 
Certo, se lo mettete di sottofondo mentre cenate o vi fate le unghie, e vi piace il genere, French Lover vi terrà compagnia ma nulla più.



Tagliando d'amore (2025)



Titolo originale: Maintenance Required
Genere: commedia, romantico

Durata: 102 minuti
Regia: Lacey Uhlemeyer
Uscita in Italia: 8 Ottobre 2025 (Prime Video Amazon)
Paese di produzione: Stati Uniti d'America, Regno Unito

Sì, lo so già, il titolo Tagliando d'amore non può presagire niente di buono, ma mi sono fatto abbindolare dai bei attori sulla locandina e devo ammettere che è andata peggio di quanto mi aspettassi.

Charlie (Madelaine Petsch, La scelta del destino) è proprietaria  dell'autofficina che ha ereditato dal padre, e che adesso gestisce solo con una paio di amiche. È una ragazza solitaria che ama le automobili e la meccanica, e l'unica conoscenza oltre le sue colleghe è un ragazzo che sente via messaggio. L'ha conosciuto attraverso un Reddit per appassionati di auto ma non si sono scambiati alcuna foto. 

Le cose tutto sommato funzionano fino a quando però proprio vicino a Charlie si trasferisce una grande franchising nazionale di officine che ovviamente ha prezzi concorrenziali, guidata da Beau (Jacob Scipio). Così Charlie e la sua officina devono affrontare una concorrenza spietata, ma c'è di peggio: per caso la ragazza incontra Beau e fra i due sembra esserci del feeling, fino a quando però scopre che è proprio lui a gestire l'azienda che la sta portando al fallimento.
E sarà anche peggio quando Charlie deciderà di incontrare il suo amico di penna che si scoprirà essere proprio Beau. 

Come gestiranno la cosa lo potrete scoprire se vedrete il film, ma a mio avviso Tagliando d'amore è anche peggio di French Lover.

Se infatti la commedia Netflix almeno punta sulla simpatia, qui abbiamo un raduno molti dei soliti cliché delle love story, senza però cercare almeno di proporli in una chiave o una prospettiva differente. È vero, Charlie è una ragazza che lavora in officina, quindi c'è un ribaltamento della situazione tipica, e una ambientazione più insolita ma lì finiscono i tentativi di rendere Tagliando D'amore vagamente interessante.

Il resto è l'arcinoto archetipo "enemies to lovers", che tra l'altro non ha nemmeno uno sviluppo fluido, ma si vede come la mano dello sceneggiatore fa funzionare forzatamente le cose.
È quindi un susseguirsi di malintesi ed equivoci che devono essere chiariti, e che nel giro di un paio di battute vengono risolti. 

Ma anche l'impostazione generale è banale: Charlie ovviamente è la tipica meccanica che indossa top aderenti e salopette senza una spalla. E c'è ovviamente un amico gay (Matteo Lane) che si occupa delle sue unghie mentre dà consigli da vero Cupido. 

Sia Madelaine Petsch che Jacob Scipio sono i volti che ti aspetteresti in questo genere di film, e sono carini, ma la prevedibilità di Maintenance Required fagocita ogni forma di chimica fra di loro. E poi tocca ammettere che anche questo personaggio maschile è un poco limpido. Quando Beau confessa a Charlie di aver lasciato la grossa azienda per cui lavora, sembra quasi l'abbia fatto per rispetto a lei e alla sua officina, mosso da un sentimento e da una scelta etica. Peccato che nella scena precedente il suo capo abbia esplicitamente cassato il suo progetto delle auto elettriche, ridimensionando il suo impegno lavorativo. 

Un po' C'è Posta Per Te, un po' Love Hard, in ogni caso Tagliando D'amore è uno di quei film che fallisce secondo me anche nel fare una compagnia, complice la noia sottile e costante che provoca e la durata fuori dai ranghi per un prodotto del genere.




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