Il mio ingresso in questo 2019 è stato un po' zoppicante nel senso più stretto del termine.
Dopo essere sfuggito agli strascichi di questa influenza che non fa sconti a nessuno ed in cui ero incappato prima di Natale, uno dei primi giorni di Gennaio, un po' per caso, tra l'altro l'unico in cui un accenno di neve si è fatto vedere nel mio paese così vicino al mare ché quasi ci entra in casa, son planato su di un tappeto in casa, franando rovinosamente su me stesso.
Più che col botto, è stato un inizio col tonfo.
Ho temuto, ma non per un eccesso di melodramma, di lasciarci le penne, specie perché in casa non c'era nessuno nemmeno per indicarmi e sentenziare con un "ah-ah". In realtà il danno è stato solo una ammaccatura ad una delle mie generose cosce, e una crepa sul vetro protettivo del telefono.
Sì, in casa mi muovo sempre con lo smartphone dietro come un ottantenne con il Salvalavita e visti i risultati ne ho ben donde.
Ma questa caduta è nulla rispetto al dolore incontenibile che mi son procurato ad un piede, sbattendo sempre in casa solo qualche ora più tardi.
Un dolore così intenso che mi ha fatto pensare ad una serie infinita di turpiloqui così fantasiosi che mi son sorpreso di me stesso per la creatività.
Ho stretto amicizia col Voltaren, che ha trovato luogo fisso sul mio comodino come nemmeno la foto di un amante e più di 20 giorni più tardi continuo ad avere un ematoma, più vari fastidi nei movimenti, quindi direi che zoppicante è stato il termine di questo mese.
Probabilmente più di qualche psicologo sarebbe interessato a capire come il mio inconscio e la mia sbadataggine mi portino ad autosabotarmi, ma direi che non c'è molto di utile per voi da approfondire sulla questione, anche perché a parte questa inaugurazione di nuovo anno, il proseguo di gennaio è stato abbastanza routinario.
Siamo talmente tanto abituati a lamentarci che quando non c'è motivo ci lamentiamo perché non accade nulla. E io sono il primo che non ama i ristagni di tempo ed emozioni, che ha bisogno ogni tanto di sorprendersi e meravigliarsi per sentirsi più in equilibrio, e questo mese, in questo senso, è stato carente, ma certo non posso farne una colpa a gennaio.
Tra l'altro uno dei miei intenti per questo 2019 sarebbe quello di imparare a gestire lo stress un pochino meglio, ma credo che il primo tentativo, conclusosi con un mal di pancia, non sia stato proprio entusiasmante. Ci saranno sicuramente altre occasioni.
Altri intenti che forse vi interesseranno di più è che voglio provare a vedere più film e leggere decisamente di più. L'anno scorso ho lanciato Sotto La Copertina proprio per poter chiacchierare di libri, ma potevo fare decisamente di più, considerando che ho ben tre recensioni che non hanno visto la luce, quindi sarebbe il caso di spiegare le vele e le pagine.
Al momento sul comodino virtuale, visto che ormai gli ebook stanno quasi per superare le copertine nella mia libreria, c'è Becoming - La Mia Storia di Michelle Obama che credo mi prenderà ancora molto tempo, ma sto già raccogliendo da più parti nuove idee e nuove letture (qui potete leggere tutte le mie impressioni sul libro).
Più libri ma meno acquisti di vario genere visto che ho dato uno stop allo shopping non solo per placare la compulsività e non finire in un documentario sui disturbi psichici che farebbero pendant con il disturbo auto-frustrante di cui sopra probabilmente, ma anche perché ciò che acquisto trova spesso utilità solo dopo diversi mesi.
Ho saltato (si fa per dire, vista la mia mobilità) quindi i saldi di Gennaio: se con l'abbigliamento, avendo gusti primitivi, rischiavo di comprare praticamente sempre le stesse cose, con gli altri acquisti sarebbe stato uno sciupìo di risorse che non mi avrebbe portato a nulla, specie nel settore cosmetico.
Le mie scorte in quel senso sono più che abbondanti, tanto da poterci sopravvivere per tutto il corso del 2019, e poi pare che la nuova moda direttamente dalla Corea sia la Skip Care. In pratica, dai 12 (a volte sette, a volte 11 ma comunque tanti) estenuanti step della skin care routine coreana, sono passati a due o tre passaggi, magari, se possibile, mischiando i prodotti insieme e schiaffandoseli in faccia.
Il risultato è una rinuncia anche ad alcuni prodotti, e le ragioni di ciò sono anche socio politiche.
Stop ai canoni di bellezza sovraimposti e sì ad una più naturale accettazione dei difetti, cosa che non guasta.
Tranquilli, io non arriverò a questi atroci estremismi. Il mio buon proposito si limita ad acquistare un prodotto solo quando avrò finito quello che ho iniziato, quindi solo sostituti reali e niente scorte. Ci posso riuscire, credo.
A proposito di novità ho fatto un upgrade: abbiamo finalmente messo la fibra in casa. O meglio, per l'esattezza fibra e rame, perché di primitivo non c'è solo il mio guardaroba. È stato un effettivo passo avanti anche per il blog visto che adesso, caricare ad esempio una foto, anche solo un po' più pesante è un'operazione istantanea. Ed anche veloce è stata questa evoluzione informatica: giorno 12 Novembre mi hanno chiamato da Tim dandomi una sorta precedenza nel passaggio in quanto, nei mesi precedenti, ho passato l'inferno fra disconnessioni e problemi di rete che non mi pare di aver raccontato.
Lì per lì ho pensato si trattasse delle solite compagnie che cercano di appiopparti un nuovo contratto e invece no. Qualche giorno più tardi infatti, esattamente nel giorno del mio ventiqualchesimo compleanno, non senza titubanze, perplessità e chiamate ai call center per avere chiarimenti, il tecnico è venuto a casa col modem e da quel momento non ho avuto più problemi, la linea è più veloce, la connessione non sembra cedere e la bolletta è un po' più leggera.
Ed a proposito di migliorie tecnologiche e comunicazione, ho un aggiornamento su Iliad, che potrebbe interessare alcuni di voi.
Vi avevo detto di alcuni problemi di rete che avevo riscontrato col il mio Xiaomi, ma se avete perso i capitoli precedenti potrete cliccare qui e recuperare tutta la baraonda in dettaglio. Fatto sta che dopo il mo viaggio in Irlanda, o comunque più o meno da quel periodo, ho visto un miglioramento: non sono più infatti costretto, in alcune zone del mio circondario, a riavviare la connessione dati per farla funzionare. Noto infatti che la rete 4G - anzi per chi ha Xiaomi senza banda20 dovrei dire LTE, finalmente viene captata dallo smartphone, con la conseguenza che il passaggio fra una e l'altra tipologia di rete non crea problemi di connessione. Questa è la risposta che mi sono dato ma magari è una baggianata, comunque la rete Iliad, nonostante in certe aree continua a non essere la connessione più stabile, è sicuramente migliorata e mi consente di navigare meglio, senza quegli intoppi di cui lamentavo.
Tutto è bene quindi quel che finisce bene insomma, perché alla fine non importa se la pioggia ha preso il posto della neve che non è più tornata, non importa se la meraviglia non è (ancora, si spera) arrivata, poco importa (più o meno) se il PIL e il fatturato calano, ma aumentano i gay ed io sono ancora single, non importa nemmeno se Harry e Megan divorziano (pare che la regina abbia già le carte) visto che la vita è fatta di percorsi e non di mete, e non importa nemmeno che A Star is Born sia immeritevolmente candidato agli Oscar, che Gennaio dura 65 giorni e che non sappiamo se possiamo scendere il cane o farci mandare dalla mamma a prendere il latte, perché quel che importa è riuscire a rialzarsi sempre, anche dai propri errori.