I miei attivi preferiti per la cura della pelle

Quest'anno saranno 10 anni che scrivo beauty review su questo blog con costanza, anche se in realtà avevo iniziato almeno un paio di anni prima a farlo in maniera sporadica e con dei post che nel tempo per me erano troppo schematici e non mi rispecchiavano, chiacchierone come sono. 
Ad oggi non so più quante recensioni ci siano (ad oggi sono quasi 1600 articoli, e molti contengono più di una recensione), ma nel tempo ho temuto che si perdesse un po' la mia prospettiva e che tutti questi articoli risultassero per chi li legge una mera sequela di cosmetici da provare o meno. 
Ho quindi introdotto sempre più post teorici su quella che è la mia "filosofia", il mio approccio rispetto al beauty, e vi ho parlato dei passaggi effettivi della mia skincare routine, o anche delle categorie di prodotti che invece ormai evito di acquistare.

Questo perché nel tempo ho affinato le mie preferenze e necessità, e anche provando ho scoperto cosa davvero mi serve e mi dà benefici sulla pelle, e cosa invece è superfluo.
Per questo sono arrivato a riconoscere un gruppo di attivi per la cura della pelle che ormai ricerco sempre nelle formulazioni dei prodotti che utilizzo e volevo raccontarvi perché per me sono diventati fondamentali.


Come sempre parto dalle basi, ovvero che sono questi benedetti attivi? 
Per me, e penso per tutti, sono le sostanze che danno lo scopo al prodotto, quindi la destinazione di uso e i benefici che se ne possono trarre dipendono in buona parte da questi ingredienti, ma non sono tutto.
È infatti importante considerare tutta la formulazione e ovviamente la nostra esperienza col prodotto specifico, ma soprattutto sono convinto che non basti un unico cosmetico, magari usato sporadicamente, per ottenere qualche beneficio visibile sulla pelle.
Da questo punto di vista credo siano fondamentali quei brand che producono trattamenti e sieri mono-attivo perché da loro ho imparato a riconoscere cosa funziona per me e cosa no.

Tendenzialmente infatti la mia skincare è anti age, avendo superato la trentina da qualche anno ormai, ed illuminante, perché voglio prevenire e contrastare sia i segni del tempo, soprattutto su contorno occhi e fronte, che le lassità cutanee, specie del collo, ma anche evitare che appaiano sul mio viso macchie o aloni che possano peggiorare la luminosità dell'incarnato. Ho infatti una pelle mista, più secca d'inverno e più lucida d'estate, che sopporta anche diverse combinazioni e stratificazioni di prodotti e ormai è abituata anche a percentuali più elevate di attivi. Il mio contorno occhi è la zona che più necessita di attenzioni secondo me, e da sempre combatto con le rughe sulla fronte, anche se, proprio con questi attivi sto riuscendo a fare in modo sia di mantenere che di migliorare la condizione della mia pelle.

Questi sono i miei attivi preferiti per la cura della pelle, quelli che reputo migliori, e ve li vorrei raccontare andando proprio nell'ordine in cui li ho scoperti nel tempo. Prima che qualcuno me lo possa chiedere specifico che mi piacerebbe avere sempre tutti questi attivi nella mia routine e in tutti i prodotti che utilizzo, ma non sempre posso anche perché a volte sono curioso di provare un cosmetico che magari contiene altre sostanze che comunque mi piacciono o che intendo testare.


Alfa e Beta Idrossiacidi


Era esattamente il 2015 quando per la prima volta provavo con consapevolezza una crema a base di alfaidrossiacidi (AHA). Era di Fitocose e conteneva l'8% di acido glicolico, non credo che la producano più, ma mi aprì un mondo su una diversa tipologia di esfoliazione. 
Fino a quel momento infatti ero consapevole che dovessi rimuovere le cellule morte della pelle affinché questa potesse essere liscia e quindi più gradevole alla vista e al tatto, e prevenire le impurità, ma lo facevo con gli scrub fisici, anche homemade. Gli esfolianti chimici però sono stati una svolta perché finalmente avevo notato che la mia pelle traeva benefici più a lungo tempo, restava più liscia e morbida, oltre a migliorare la generale luminosità. Inoltre combatto dall'adolescenza con alcuni segni e cicatrici lasciati dall'acne e gli AHA mi hanno davvero aiutato a ridurli, levigando queste zone irregolari.

Nel tempo ho provato anche l'acido lattico, il mandelico e i poliidrossiacidi, che sono più delicati del glicolico e sono stati tutti ben tollerati dalla mia pelle al punto che ho capito che la soluzione ideale per me è più che altro una miscela di questi acidi che prodotti con un unico attivo.

Credo fosse invece il 2017 quando ho identificato per la prima volta l'acido salicilico (BHA) in un detergente viso di REN, capendone i benefici. Rispetto agli alfaidrossiacidi infatti i BHA agiscono non solo superficialmente, ma sono liposolubili, riuscendo a penetrare nei pori e quindi esfoliare e sciogliere tutti gli accumuli di sebo. Ad oggi li sto utilizzando molto più spesso perché li trovo più versatili e soprattutto mi aiutano a tenere a bada punti neri e filamenti sebacei o saltuari brufoletti che mi spuntano sul viso. 



Vitamina C


Sempre nel 2015 e sempre grazie ad un siero di Fitocose (lo Jalus C per esattezza) scoprivo non uno ma due attivi che nel tempo avrei amato e che non mancano mai come il caffè. Il primo di questi, a cui subito prestai attenzione è la vitamina C.
Su questa sostanza ho già speso tantissime parole in un lungo approfondimento in cui ne racconto tutti i pro e contro, ma in estrema sintesi io la utilizzo e la ricerco perché, oltre al suo potere antiossidante (quindi protettivo) e pare di stimolazione del collagene, riesce ad illuminare l'incarnato e contrastare le macchie.
Su di me ho sempre notato la tendenza ad ingrigirmi, e in passato vedevo un alone strano, una sorta di ombra nella parte bassa del viso che ad oggi non appare più grazie anche alla vitamina C.
Nel tempo ho capito che su di me, nonostante lo tolleri abbastanza bene, non serve che utilizzi l'acido ascorbico puro per notare dei miglioramenti, mi bastano delle forme di Vitamina C più delicate e stabili, inoltre ho capito che non mi servono percentuali altissime ma mi basta circa il 10/15% di questa sostanza per vedere miglioramenti.
In ogni caso comunque i sieri che la contengono sono quasi sempre presenti nella mia routine giornaliera.



Niacinamide

Non ho mai dedicato un post specifico alla Niacinamide (o Vitamina B3) ma è diventata uno degli ingredienti che mi piace ritrovare sempre negli INCI, e che tra l'altro avevo già notato nello Jalus C illo tempore, ma su cui solo con l'uso nel tempo mi ha convinto. Di per sé vanta molteplici vantaggi, non solo per quanto riguarda il controllo della produzione di sebo e quindi  la comparsa delle impurità, ma ha anche di miglioramento del tono della pelle e delle linee sottili, stimolando il collagene e le ceramidi della pelle, ed un effetto anti infiammatorio, sia per pelli acneiche che per qualunque tipologia di cute.
Ancora una volta su di me trovo che abbia un effetto benefico sia da un punto di vista del tono dell'incarnato che sulla salute generale della pelle, che mi sembra più forte e sana. È come se idratasse e riparasse la pelle in modo silenzioso.

Ho notato che gli effetti della niacinamide sono molto legati alla formulazione del prodotto, infatti io ad esempio avevo trovato troppo essiccante quella di The Ordinary, e credo che i brand coreani siano quelli che non solo la utilizzano massicciamente ma anche al meglio, in composizioni più varie, non solo rivolte a pelli grasse.
So che alcuni non la tollerano molto ad alte percentuali, e credo che sovradosarne la pelle non sia il massimo (come con qualunque ingrediente), per cui presto attenzione che nella mia routine non ci siano troppi prodotti che la contengono.
Per il resto penso che tutti debbano usare la niacinamide perché è facile da inserire nella routine, può essere usata quotidianamente, non ha controindicazioni nell'essere combinata con altri attivi (la storia della vitamina C è vecchia) anzi viene consigliata per mitigare gli effetti di sostanze che possono inficiare la barriera cutanea, è stabile nelle formulazioni e se appunto si aggira attorno al 4/5 % non serve avere particolari precauzioni nell'usarla. 



Peptidi 


Col senno di poi mi sono reso conto di aver usato i peptidi sul mio viso intorno al 2015, con un gel contorno occhi di Oz Naturals, ma non avevo ancora preso del tutto consapevolezza di cosa potessero fare se non intorno al 2017, quando ho scoperto l'Argireline Solution e il fu Buffet di The Ordinary.
I peptidi sono delle catene corte di aminoacidi (quindi proteine), che vengono studiate e composte per dare loro scopi differenti. Ad oggi pare vi siano una cosa come 2000 peptidi differenti, per cui non entro nel merito, ma hanno un vasto utilizzo non solo per la cura della pelle, ma anche nei prodotti per capelli e ciglia visto che alcuni di questi promettono di stimolarne la crescita. 

Essenzialmente i peptidi lavorano comunicando con le cellule o inibendo la produzione di alcuni enzimi e quindi spingono la nostra pelle a re-agire o a (non) comportarsi in un determinato modo. 
I più famosi sono ad esempio il Matrixyl, che agisce stimolando la produzione di collagene ed elastina, e i Botox- Like, come appunto l'argirelina, che inibisce le sostanze che provocano la contrazione muscolare. Suona bellissimo ma non ci sono tantissimi studi a supporto di questi attivi.

È ormai arcinota la mia passione per questa ultima sostanza per quanto abbia contribuito nella cura delle mie rughe della fronte e ad evitarmi la formazione di zampe di gallina, ma amo i peptidi in generale perché di base li trovo gradevolmente idratanti e riparatori della pelle, e soprattutto per la prima volta ho percepito una positiva sensazione di compattezza e distensione, ma senza effetto tensore, e mantenendo la pelle elastica.
Più di recente vi ho parlato dei peptidi di rame, che pare abbiano anche un effetto antiossidante e riparatore, mi piacciono anch'essi. 
I peptidi sono per me immancabili anche da un punto di vista meramente pratico perché posso usarli di giorno o di sera senza problemi, su collo e contorno occhi e si sposa bene con altri attivi. C'è chi dice che tutti quegli ingredienti a pH basso possono guastare (scusate la semplificazione) i peptidi, ma io su di me non ho mai notato strane interazioni, e alcuni chimici hanno smentito il problema.
Un consiglio: se non li avete ancora provati, non spendete troppo nei prodotti con peptidi perché appunto non sono ancora comprovati da anni di studi, è meglio investire in altro. 


Retinoidi



Ci è voluto un po' prima che introducessi il retinolo e i retinoidi nella mia skincare, ma da quando l'ho fatto non li ho più mollati. Anche per la vitamina A vi ho fatto un prospetto in dettaglio con tutte le caratteristiche, gli effetti e le controindicazioni, quindi non mi ripeto perché tanto lo trovate qui.
Quello che faccio col retinolo è un investimento nel tempo: non dà risultati immediati ma solo con un uso costante per mesi, infatti ad oggi sicuramente posso dire che non ho particolari segni del tempo anche grazie al retinolo (e a tutti gli attivi che ho nominato qui) ma spero che andando ancora più avanti con gli anni la mia pelle mantenga lo stesso aspetto luminoso e fresco di ora. 

Posso aggiungere che, dopo vari tentativi ed essermi informato a destra e a manca, la mia forma preferita di vitamina A è il retinolo. Ad oggi infatti esistono mille declinazioni di questi ingredienti, e credo che si crei più confusione che altro, mentre il retinolo garantisce una certa affidabilità ed efficacia e secondo me si può tollerare abbastanza bene.
Non ha invece senso utilizzare esteri del retinolo come il retinil palmitato perché penso sia troppo delicato per poterne vedere benefici. Meglio iniziare con prodotti come questo, che contiene una dose bassissima di retinolo, ma che comunque già dà dei miglioramenti sia a breve che a lungo termine. 
Non ho molta affinità anche con il Granactive Retinoid, questa nuova forma di retinoidi che sarebbe un estere dell'acido retinoico. Promettente come sostanza, e sopportata dalla mia pelle, ma temo che non abbia ancora alle spalle una sufficiente base scientifica per soppiantare del tutto il retinolo.

Invece mi sentirete sempre più parlare di retinale perché ho scoperto che la mia pelle lo tollera molto bene e che nel tempo ancora più aziende lo useranno.
Un discorso differente è da fare per il Bakuchiol, questa sostanza da estrazione vegetale, che promette di essere una alternativa al retinolo senza problemi di fotosensibilizzazione o irritazioni (ne parlo più in dettaglio qui). Anche in questo caso gli esperimenti sono ancora limitati e non paragonabili al retinolo, tuttavia penso possa essere un sostituto da utilizzare esclusivamente in estate, ma non in grado di rimpiazzare completamente la vitamina A nel lungo periodo.


Può sembrare un elenco ristretto, ma questi sono i capisaldi indispensabili per la mia routine. Con questo non intendo però dire che siano gli unici attivi di cui mi fidi, anzi, come anticipavo, è spesso l'insieme di più sostante ad essere la combinazione vincente. E poi ci sono anche ingredienti che, seppur apprezzi ed utilizzi, come la centella, le ceramidi, il pantenolo, gli oli e i burri vegetali, e lo stesso acido ialuronico (con alcune eccezioni), non sono per me dei capisaldi imprescindibili, ma più qualcosa che può fare da corredo ad una formulazione a me congeniale. 
Quali sono invece i vostri attivi skincare immancabili?




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