Due prodotti Mary&May che mi hanno sorpreso al primo utilizzo (e perché potrebbero piacere anche a voi)

Sto cercando (lentamente, è vero) di approfondire i brand coreani con cui mi sono trovato già bene in passato, anche per potervi dare una panoramica più completa qui sul blog. Fra questi marchi c'è Mary&May e nella mia routine, soprattutto giorno, ho inserito due prodotti che ho apprezzato fin da subito.

Mary&May Recensioni Prodotti

Mary&May è una azienda coreana che mi ha sempre colpito perché arricchisce i suoi cosmetici con attivi all'avanguardia, senza per dimenticare di dare un'occhio alla piacevolezza d'uso del prodotto e uno al portafogli del consumatore. Quindi sulla carta è perfetta per me, ed immagino che anche voi che mi seguite e apprezzate questa filosofia di base. Ma anche questi due prodotti della linea Blackberry penso vi possano interessare.



Mary&May Vegan Blackberry Complex Cream Essence
Essence Viso Bifasica

INFO BOX 
🔎  Yesstyle (sconto PIER10YESTYL)Stylevana, Amazon
💸 €15
🏋 140ml
🗺 Made in Corea
⏳  12 Mesi
🔬 Vegan

Inizio col prodotto Mary&May forse più particolare, ma che è anche il primo step della mia routine delle ultime settimane. La Blackberry Complex Cream Essence infatti si presenta in due fasi, una più liquida e una più cremosa, e prima di prelevarla va proprio shakerato il flacone per miscelare queste due parti. Così si compone una essenza liquida dalla consistenza leggermente lattiginosa, inodore e facilissima da applicare sul viso.
Piccola nota tecnica che può sembrare una sciocchezza ma non lo è: quando sbattiamo il prodotto e uniamo le due fasi queste si uniscono e non si separano immediatamente, dando così la possibilità di usare davvero il prodotto nella sua interezza con tutta calma.

Nonostante sia appunto liquida, questa BlackBerry Complex Essence viene chiamata "cream" da Mary&May perché si tratta a tutti gli effetti di una emulsione composta da acqua e olio. In particolare nell'INCI ci sono sostanze idratanti come l'acido ialuronico e glicerina, ma è piena di attivi interessanti.

Troviamo l'estratto di mora, affiancato da quelli di uva, gelso, gardenia e melanzana, che offrono un forte supporto antiossidante contro i radicali liberi e donano luminosità alla pelle. Poi c'è la centella asiatica unita ai suoi attivi isolati come madecassoside e asiaticoside, che agisce in sinergia all'estratto di Loto Blu per calmare irritazioni e rinforzare la barriera cutanea.

La quota grassa di questa Essence Mary&May è data dall'8% di olio di jojoba, un'ottima sostanza dermoaffine ma non pesante, e poi ci sono le ceramidi che si occupano sempre di rinforzare la cute.

Come qualsiasi essence viso più liquida, anche questa di Mary & May va utilizzata come primo step della routine sia di giorno che di sera, anche se, vista la varietà di sostanze antiossidanti io credo sia meglio sfruttarla al mattino. In ogni caso è gradevolissima secondo me: si stende sulla pelle e subito la abbraccia, assorbendosi nel giro di qualche minuto. 
Come primo passaggio si è comportata proprio bene perché non va a creare una barriera che impedisce agli altri prodotti applicati sopra di assorbirsi, o in generale sollevarli e creare bricioline.

La sensazione che la Blackberry Complex Cream Essence rilascia è quella di idratazione e nutrimento profonda, ma anche di elasticità immediata, togliendo l'eventuale tensione lasciata dalla detersione. Inoltre contribuisce, insieme al resto della skincare, a mantenere questo comfort un po' per tutto il giorno.

A me piace proprio abbondare, specie in questo periodo più freddo, visto che la mia pelle si disidratata molto facilmente. 

Non la trovo appiccicosa o untosa come anticipavo, ma è sicuramente un prodotto pensato per pelli più esigenti, più secche, per chi magari trova i vari tonici viso troppo leggeri, evanescenti e poco performanti nel lungo periodo. 

Ma questa Cream Essence Mary&May secondo me è molto versatile perché so che ci sono persone che non amano fare skincare ma ne sentono l'esigenza. Un prodotto del genere può essere quello step rapido, leggero ma che integra sostanze idratanti e nutrienti, magari per pelli normali e miste e che non richiede troppo ad essere applicato. Sia che siate super fan di routine multi livello, o pigri incalliti, una essence come questa può adattarsi a varie esigenze cutanee ma anche a diverse abitudini e periodi dell'anno. 
Come sempre i coreani sono un passo avanti e Mary&May ha declinato questa BlackBerry Complex Essence in minitaglia, perfetta per testarla prima della full size. La trovate qui.



Mary&May Idebenone Blackberry Intense Cream
Crema Viso Nutriente




INFO BOX 
🔎  Yesstyle (sconto PIER10YESTYL)Stylevana, Amazon
💸 €10
🏋 70g
🗺 Made in Corea
⏳  12 Mesi
🔬 Vegan

La Intense Cream Mary&May ha una formulazione altrettanto interessante. Il suo scopo è appunto quello di nutrire la pelle, ma con un forte twist antiossidante dato non solo da appunto dal Blackberry Complex come appunto mora, mirtillo e acai, ma anche dall'Idebenone, una molecola simile al Q10 che combatte i radicali liberi e illumina l'incarnato.

Ovviamente non mancano le altre sostanze che fanno bene alla pelle: ci sono gli attivi lenitivi e protettivi della barriera come pantenolo, arginina, ceramidi in diverse forme, colesterolo e fitosfingosina. L'azione idratante di questa crema viso Mary&May è invece apportata da glicerina e un complesso di diverse forme di acido ialuronico, oltre ad una serie di emollienti. Non mancano, come si confà ad un brand coreano che si rispetti, anche niacinamide e adenosina. 


Tutto questo è racchiuso in una texture particolare: una crema leggermente gelificata che mi ha ricordato un po' una crema pasticcera, e che non ha alcun odore. Nella confezione c'è anche una spatolina per prelevare il prodotto e preservarlo.

La Idebenone Blackberry Intense Cream unisce secondo me la piacevolezza di applicazione ad una formula che comunque si dimostra ricca e avvolgente. È infatti semplice stenderla, non crea scie ed è molto scorrevole sul viso, ma al tempo stesso necessita di qualche secondo in più per essere completamente assorbita.

Anche in questo caso Mary&May lascia a noi la possibilità di utilizzarla al mattino e/o di sera, e anche qui mi sento di dire che secondo me è un ottimo prodotto per la skincare quotidiana visti gli attivi. Su di me infatti non ha fatto capricci: è un buon ultimo step prima della protezione solare e si è inserita nella mia routine senza litigare anche con sieri e prodotti di altri brand. L'ho però apprezzata anche la sera quando ho sentito bisogno di uno step extra nella mia routine. 


Questa crema viso infatti idrata davvero molto la pelle, e me la lascia setosa al tatto ma anche elastica e al tempo stesso protetta un po' per tutto il giorno. Ho notato però che riesce a comportarsi bene su tutte le aree del mio viso, sia le guance più secche che la zona T dove mi si formano più imperfezioni e generalmente mi lucido un po'.
Mi è sembrato che questo prodotto di anche una spinta ai trattamenti illuminanti e renda l'incarnato un po' più omogeneo e sano.

Mi sento quindi di suggerire la Blackberry Intense Cream a pelli miste in inverno, ma anche normali o secche in altre stagioni. Se cercate però una crema extra nutriente non fa per voi perché in fondo non contiene burri o oli.

Credo comunque che anche questa crema viso Mary&May sia un prodotto no-brainer, adatto anche a chi non ha particolare competenza nell'ambito beauty o nella cosmesi coreana, ma cerca un prodotto efficace, gradevole e semplice da usare. Io la trovo ad esempio anche una buona base per il make-up e in generale può essere utilizzata in qualunque tipo di routine, da quelle più ricche di passaggi, a chi appunto vuole giusto uno o due prodotti. 
Ancora una volta l'azienda ha pensato a noi, qui trovate la minitaglia della Intense Cream ad un piccolo prezzo. 


Conoscevate già questi prodotti? 




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Le Serie tv più viste (e promosse) su Netflix dell'ultimo periodo

Ho terminato due delle serie tv che stanno cavalcando la classifica TOP 10 di Netflix, entrambe diverse fra loro per tematiche, ma con quel quid che forse le distingue dai titoli che troviamo in streaming e con qualche elemento sotterraneo in comune.



The Beast in Me
Miniserie

The Beast in Me recensione serie tv Netflix

Aggie Wiggs (Claire Danes) è una scrittrice famosa e con un premio Pulitzer da vantare nella sua carriera, tuttavia sul piano personale è profondamente segnata. Dopo la tragica morte di suo figlio non si è più (ovviamente) ripresa, e non ha più scritto molto. Inoltre questo lutto ha portato anche alla separazione dalla moglie Shelley (Natalie Morales).

Quando però Nile Jarvis (Matthew Rhys, The Americans, Perry Mason), imprenditore ben ammanicato nel settore immobiliare, e sua moglie Nina (Brittany Snow) si trasferiscono vicino ad Aggie, la scrittrice ha un nuovo guizzo. È vero, in un primo tempo trova il nuovo vicino molesto, fastidioso ed ingombrante, ma quando ha modo di parlare con Nile, Aggie scopre un uomo inquietantemente affascinante, ricco di luci ed ombre.
Sa bene infatti che il magnate è stato sospettato in passato di aver ucciso la sua prima moglie, e questo potrebbe essere uno spunto per un nuovo libro e magari scoprire la verità sulla faccenda. 
Peccato però che quelle ombre sono tutt'altro che frutto di una fama mediatica poco lusinghiera e finiranno per risucchiare anche Aggie.

The Beast in Me Netflix

Con un cast del genere e scoprendo che fra i produttori ci sono nomi come Conan O'Brien e Jodie Foster era inevitabile che The Beast in Me si presentasse con qualche aspettativa in più rispetto alle tante serie tv Netflix. E per una volta tocca ammettere che hanno fatto un buon lavoro, al netto di qualche scivolone. 

La serie è, presa nel suo insieme, un thriller psicologico che in fondo non brilla eccessivamente per originalità, lo potete capire anche dalla mia trama: è dai tempi di Jessica Fletcher che scrittrici più o meno equilibrate si lanciano in indagini su crimini di varia natura. In The Beast in Me però questo incipit trova un terreno più fertile perché la storia si intesse con altre vicende secondarie che si basano su temi più ampi. Da un lato c'è il lutto di Aggie, di come questo abbia distrutto la sua famiglia e la sua carriera, dall'altro c'è il mondo dei Jarvis, dei ricchi che riescono a farla franca e a corrompere chiunque. C'è insomma una dualità fra faccende pubbliche e private che si legano e si scontrano.

Gli otto episodi di The Beast in Me hanno poi un ottimo ritmo, si guardano con piacere, c'è suspense da vendere ma è soprattutto la prova interpretativa del duo Danes/Rhys a sorreggere tutta la miniserie. Lei sembra sempre (giustamente) sull'orlo di una crisi di nervi, con una espressività a tratti forse eccessiva ma calzante; lui invece un maestro nel far uscire la bestia dal suo personaggio, per poi tornare più compassato. L'impostazione generale poi ha una allure, uno stile che rendono The Beast in Me qualitativamente più appagante di altre produzioni.

Perde però qualche punto nella votazione complessiva perché purtroppo lo scotto di Netflix va sempre pagato, ed alcuni elementi rendono la miniserie più generalista. Oltre ad una non ampissima originalità generale, qui e lì la storia trova soluzioni, risoluzioni e snodi che sono un po' troppo facili, a tratti prevedibili, specie sul finale. 
Ciò comunque non toglie la promozione e la solidità a The Beast in Me, non forse fra  i titoli migliori in assoluto quest'anno, ma efficace e appassionante.



The Abandons 
Prima stagione


Nel 1854, nella cittadina mineraria di Angel's Ridge, nel pieno del selvaggio west, due matriarche si sfidano e mettono in difficoltà i fragili equilibri del luogo. Da un lato c'è Fiona Nolan (Lena Heady, Game of Thrones), vedova immigrata irlandese che ha adottato alcuni ragazzi emarginati ed orfani insieme all'ormai compianto marito. Dall'altro c'è Constance Van Ness (Gillian Anderson, Sex Education, The Crown), ricca, gelida, calcolatrice, severa ma anch'essa vedova e madre, e detiene il controllo degli affari minerari.

Fra di loro nasce un tiro alla fune sempre più complesso: ad un capo della corda Constance cerca di mostrarsi generosa con Fiona per poterla mettere a tacere, dall'altro quest'ultima non ha intenzione di piegarsi, conscia che ogni cosa ha un costo.
A complicare le dinamiche fra le due donne non è però solo il controllo sul territorio e sui giacimenti, ma anche il rapporto fra i loro figli, pronti a scontrarsi e incontrarsi.

Il genere western non è il mio preferito, ma negli anni avrete capito che mi piace variare e quindi mi butto anche su robe diverse. Ci ho provato con The English e American Primeval, e ora The Abandons con cui non è andata affatto male.

Creata da Kurt Sutter, padre dell'arcinota Sons of Anarchy (che non ho visto), in realtà questa serie tv rimpasta il genere western prendendone alcuni ingredienti ma aggiungendone altri. C'è il sangue, la polvere, gli omicidi, i tradimenti, le sparatorie e la sensazione di essere in un non-luogo con regole tutte sue e con gente disposta a tutto per sopravvivere. In questo senso The Abandons ha delle ottime ricostruzioni del periodo storico e sfrutta bene i bellissimi paesaggi naturali.


Poi però la serie si distacca dal genere e punta più al dramma familiare, alle sotto trame e alle sotto tematiche che forse sono più contemporanee. Già avere due donne al comando si discosta dal solito machismo proposto dai western, ma scavare poi, ad esempio, nelle relazioni più o meno sentimentali dei discepoli Van Ness/Nolan, ci porta verso altri lidi.

Come in The Beast in Me, anche The Abandons si attualizza con temi come appunto la famiglia, vista da prospettive diverse, e l'elaborazione del lutto, ma c'è anche un sentimento quasi politico in fondo. I personaggi e le dinamiche infatti non sono mai bianchi o neri, ma The Abandons si muove su una scala di grigi, dove anche i buoni sono un po' cattivi.


Anche qui inoltre a reggere il peso della serie ci pensa il cast, a cominciare dell'accoppiata Heady/Anderson, passando ai comprimari come Michiel Huisman (L'assistente di volo, Adaline, Hill House) e Nick Robinson (Damsel, Tuo, Simon).
C'è poi la qualità generale a rendere The Abandons piacevole e scorrevole, e la durata di soli sette episodi, alcuni da meno di 40 minuti, aiuta a bersi velocemente tutta questa prima stagione.

Devo però ammettere che questo forte potere intrattenitivo non basta a far eleggere The Abandons come una serie tv davvero unica. Non saprei dirvi nemmeno io perché, ma c'è la sensazione che manchi qualcosa, che sia forse una emotività più corroborante o una non totale adesione al periodo storico. Magari qualche approfondimento in più, sui vari personaggi secondari che si susseguono, non avrebbe guastato.
Certo è che mi piacerebbe se proseguisse e spero salti presto fuori la conferma di una seconda stagione. 





Bottega Verde Mela e Spezie, un tocco di Natale per la cura della pelle

Quando arriva la stagione fredda mi piace scegliere prodotti per il corpo con profumazioni più calde, note più avvolgenti, e magari speziate, dolci o gourmand. Quest'anno mi ha incuriosito provare la linea Mela e Spezie di Bottega Verde, ed ho voluto utilizzarla proprio in questo periodo.

Bottega Verde Mela e Spezie

In realtà la gamma Mela e Spezie è molto piccola, ed oltre a questi prodotti corpo offre giusto un profumatore per ambienti. Probabilmente si tratta di una delle linee più "datate" di Bottega Verde, e quindi nel tempo sono rimasti solo i prodotti di punta.
Il BagnoDoccia Mela e Spezie era forse il prodotto con il quale ero certo avrei avuto maggiore affinità.


INFO BOX
🔎 Sito dell'azienda, negozi monomarca
💸  €5.99
🏋 400 ml
🗺 Made in Italia
⏳  12 Mesi
🔬 //

Infatti sono parecchi i detergenti corpo Bottega Verde che ho provato negli anni, ed hanno più o meno tutti le stessa performance su di me. Nel caso del Bagnodoccia Mela e Spezie per esempio non abbiamo una formulazione particolarmente articolata: ho notato solo succo di mela, che in genere ha proprietà idratanti e leggermente esfolianti, estratto di cannella, antiinfiammatorio, anti ossidante ma immagino inserito soprattutto per contribuire alla profumazione speziata. Un po' più in basso nell'INCI fa capolino anche la glicerina.

Come un po' tutti i Bagnodoccia Bottega Verde, anche questo Mela e Spezie passa dall'essere un gel abbastanza fluido (ma per fortuna non troppo liquido) a diventare una schiuma soffice e più che sufficiente per una detersione soddisfacente.
È stato insomma molto gradevole utilizzarlo, e ovviamente anche la profumazione fa la sua parte. Io ci sento gli aromi quasi di una bevanda a base di mela con un profumo più caldo e speziato. Non risulta secondo me una fragranza troppo stucchevole ma nemmeno troppo pungente, e non resta comunque lungamente sulla pelle.

Come per gli altri doccia schiuma Bottega Verde, anche questo Mela e Spezie ha una buona resa sulla pelle, pulendola senza risultare aggressivo o lasciandomi quella sensazione di pelle che tira. Certamente se avete una cute più problematica, particolarmente disidratata o atopica, un prodotto del genere non può essere il vostro doccia gel quotidiano, anche perché non ha gli attivi che fanno al caso vostro. 

Per tutti gli altri invece il bagnoschiuma Mela e Spezie può essere un prodotto carino, secondo me coccoloso proprio per questi periodi dell'anno, crea una bella atmosfera durante la doccia e può essere sfizioso anche come pensiero di Natale poco impegnativo.
Oltre comunque a non avermi creato irritazioni, è un doccia schiuma anche pratico da usare, visto che si risciacqua con facilità e non lascia patine.
Non preoccupatevi anche per la colorazione, perché non sporca in giro.


Ho molte più cose da dire per quanto riguarda invece il Latte Corpo Mela e Spezie Bottega Verde.


INFO BOX
🔎 Sito dell'azienda, negozi monomarca, Amazon
💸 €20
🏋 200 ml
🗺 Made in Italia
⏳  12 Mesi
🔬 //

Parto sicuramente dalla formulazione, che mi ha proprio suggerito l'idea che questa linea sia un po' rimasta "indietro" rispetto a quanto propone adesso l'azienda. Ricordo un periodo di diversi anni fa in cui alcuni lamentavano il fatto che Bottega Verde in realtà non producesse cosmetici realmente ad INCI "verde" o ecobiologico. Nel tempo però mi è sembrato che il marchio abbia puntato molto di più a formule con attivi vegetali o più naturali. Questo Latte Corpo Mela e Spezie però contiene appunto anche un paio di siliconi, che personalmente non reputo il male assoluto ma so che molti preferiscono evitarli. 

Poi ci sono anche attivi più naturali come appunto l'olio di argan e il burro di karitè, che si uniscono ad altri emollienti ed umettanti, oltre all'estratto di cannella e al succo di mela.

Al contrario ad esempio di quello della linea Limone e Agrumi, questo Latte Corpo ha una consistenza più compatta, meno fluida, soprattutto appena lo si preleva. Fa quasi un po' fatica ad uscire dal tubo, però poi si applica e si stende con abbastanza facilità. Non noto infatti una patina biancastra troppo insistente, e non ha un finish appiccicoso o unto. Su di me questo Latte Corpo Bottega Verde si assorbe in fretta, aspetto importante adesso che fa più freddo. 

Questa crema Mela e Spezie riprende ovviamente lo stesso odore del bagnodoccia, quindi un profumo fruttato, speziato, frizzante ma anche in questo caso non stucchevole o troppo pungente. In generale mi sembra una fragranza che può piacere a chi non apprezza in genere le profumazioni che sanno troppo di cibo.
Usati insieme ovviamente questi due prodotti Bottega Verde fanno sì che la profumazione permanga più a lungo sulla pelle. 

Per quanto riguarda la sua efficacia sulla pelle, il Latte Corpo Mela e Spezie ha una gradevole emollienza, lascia la pelle liscia, morbida ed elastica. È logico che, non avendo attivi particolari, o una alta concentrazione di sostanze nutrienti, il suo scopo principale è quello di essere piacevole e coccolosa, da usare quando vuoi un momento di relax. Poi chi ha esigenze particolari si rivolgerà altrove, e anche io, andando incontro all'inverno, non potrei fare solo affidamento ad un prodotto del genere. 

È stato carino usare questa linea Bottega Verde, e se la beccate in offerta secondo me merita una chance.




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AQUASOURCE+ Vitamin Glow Gel, il nuovo trattamento illuminante di Biotherm

Ho una novità di cui parlarvi che vi avevo mostrato su Instagram e che è diventata parte integrante della mia skincare routine soprattutto mattutina. Grazie a Biotherm infatti ho provato il nuovo Vitamin Glow Gel della linea Aquasource+.

Vitamin Glow Gel Aquasource+ Biotherm

INFO BOX
🔎 Profumeria, Amazon, Douglas
💸 €45
🏋 50ml
🗺 Francia
⏳ 12 Mesi
🔬 //

In termini poveri potrei definire questo Vitamin Glow Gel un perfezionatore cutaneo che ha lo scopo di contrastare disidratazione, imperfezioni e macchie scure, uniformando la pelle.
Questo dovrebbe avvenire appunto attraverso la miscela vitaminica scelta da Biotherm, capeggiata innanzitutto dalla Niacinamide o Vitamina B3. Ho fatto un po' di ricerche e sembra che ne contenga 2500 mg, ovvero circa il 5%, quindi una quantità ottimale per interagire sulla cute ma senza creare irritazioni o secchezza.

La niacinamide è uno degli attivi più versatili per migliorare la pelle sotto diversi profili, sia della luminosità, quindi aiutando a schiarire le macchie, sia proprio della sua salute, bilanciando la produzione di sebo e rinforzando la barriera cutanea. 

La glicerina contribuisce ad apportare idratazione, mentre la Vitreoscilla Ferment, o plancton termico, ingrediente comune nei prodotti Biotherm, aiuta a lenire la pelle e a rinforzarla. Una azione calmante è data anche dall'estratto di radice di liquirizia. 

Altro ingrediente interessante è l'estratto di Haematococcus pluvialis, una alga unicellulare che contiene naturalmente astaxantina, un carotenoide antiossidante. Questo, combinato con la vitamina E, aiuta a contrastare i danni ossidativi, contribuendo indirettamente ad un incarnato più luminoso.

La prima cosa che mi ha colpito di questo Vitamin Glow Gel Biotherm è la sensorialità: la sua texture in effetti è particolare, soda, ma che al tatto svanisce e diventa acquosa e fresca.
Al contrario di altri gel, questa formula se notate è opaca, ed ha un feeling molto piacevole nella stesura, risulta setoso, nonostante non contenga siliconi. 

Proprio per la sua consistenza ho iniziato ad usarlo quasi esclusivamente al mattino, quando voglio appunto questa sensazione di risveglio. Inoltre ha una profumazione agrumata che contribuisce a dare quel sentore energizzante, che ti mette di buon umore, e appunto stimola un po' i sensi. 

La texture del Vitamin Glow Gel mi è piaciuta non solo perché gradevole, ma perché si assorbe bene e non mi lascia il viso appiccicoso o appesantito. Io l'ho utilizzato come fosse un siero, quindi dopo il tonico e prima di creme, SPF e comunque prodotti più densi.

Dirvi che questo Gel Aquasource + Biotherm abbia contrastato nettamente macchie scure sul mio viso non sarebbe del tutto sincero, sia perché non ho avuto particolari spot difficili da schiarire, sia perché credo che il suo scopo sia un altro.
Proprio come dice il nome infatti, questo prodotto nasce per apportare glow alla pelle, luminosità, una maggiore uniformità generale. È perfetto secondo me proprio per mantenere il viso radioso, omogeneo, sano giorno dopo giorno ed evitare che si ingrigisca magari durante la stagione fredda. 

Inoltre questo Vitamin Glow Gel è davvero piacevolmente idratante, dà subito un comfort alla pelle che si mantiene nel corso della giornata. Si è sposato anche bene con tutti i prodotti con cui l'ho accoppiato. Anche sotto il trucco ad esempio non ha fatto grumi o sollevato i vari layer di prodotti. 

Penso sia quindi un trattamento viso che trasversalmente può accontentare un po' tanti tipi di pelle: le miste e le grasse lo prediligeranno magari da solo, quelle più secche lo ingloberanno in una routine più stratificata.
Ma è soprattutto per incarnati spenti, per chi soffre di piccoli segni post acne, e chi apprezza una cosmesi più sensoriale che mi sento di consigliare questo Glow Gel Biotherm.

Piccola nota a margine: visto il pack molto carino, e la consistenza piacevole e facile da usare, potrebbe essere un buon regalo di Natale. inoltre il Glow Gel Aquasource è disponibile anche in formato tubo da 30ml.

Conoscevate questa novità Biotherm?





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Wicked: For Good - Parte 2, ce n'era davvero bisogno?

Dopo il successo stellare dell'acclamatissima Prima Parte, finalmente il 19 Novembre si è chiuso il cerchio sul magico mondo di Wicked con la Seconda Parte, intitolata For Good.

Wicked For Good Recensione film


Titolo Originale: Wicked: For Good
Genere: 
fantastico, musical, drammatico
Durata: 138 minuti
Regia: Jon M. Chu
Uscita in Italia: 19 Novembre 2025(Cinema)
Paese di produzione: Stati Uniti d'America

Prendendo spunto da un brano interno al musical, Wicked: For Good cerca di congedarsi dal suo pubblico che l'ha amato appunto così tanto. A tutti gli effetti questo secondo capitolo è proprio il secondo atto dell'opera di Stephen Schwartz e Winnie Holzman, e ritroviamo tutti i personaggi che ormai giocano a carte scoperte.

Elphaba (Cynthia Erivo) è ormai in una sorta di esilio dopo aver scoperto che il fantastico Mago di Oz (Jeff Goldblum) in realtà è un impostore senza alcun potere, ed è diventata vittima della propaganda del regno che le ha fatto avere la fama di Malvagia Strega dell'Ovest.
Sotto l'egida di Madame Morrible (Michelle Yeoh) infatti la figura della cattiva Elphaba è stata contrapposta alla buona, bionda e perfettissima Glinda (Ariana Grande), che è a tutti gli effetti il volto pubblico del regime totalitario.

Glinda però è a sua volta combattuta: sa che la sua amica, a cui vuole comunque molto bene, ha le sue ragioni, eppure quello che Oz le sta dando, è ciò che ha sempre sognato. 
Ma come può Elphaba, infangata in ogni modo dalla macchina di odio che guida il regno, sovvertire quel potere dittatoriale e basato sulla menzogna? Potrà mai essere libera e salvare gli animali fatti prigionieri da Oz?

Wicked For Good Film

Wicked: For Good segue più o meno linearmente la storia che il musical ha reso celebre in praticamente tutto il mondo, con qualche piccola variazione di fondo. Anche questo secondo capitolo è un progetto imperioso, non solo nella costruzione creativa, narrativa e scenica ma anche nei temi che cerca di trattare.

Propaganda, manipolazione dell'informazione, discriminazione, pregiudizi, e sfruttamento delle minoranze, ma anche smascherare e resiste alle menzogne delle istituzioni, sono tutti perni più politici su cui si basa il film di Jon M. Chu.

Di conseguenza i toni si fanno più cupi, più drammatici, il conflitto e il malessere esteriore sembra corrispondere a quello interiore di praticamente tutti i personaggi. Oltre ad Elphaba e Glinda infatti anche Fiyero (Jonathan Bailey) deve capire fino a che punto può nascondere i suoi sentimenti, o Nessarose (Marissa Bode), diventata ora Governatrice del Paese dei Mastichini, ma incapace di gestire il suo potere senza perseguire scopi personali.

Wicked: For Good così cerca di dare una chiusura, un finale a tutti i personaggi che abbiamo conosciuto in nella prima parte, e ci riesce più o meno bene da un punto di vista della completezza, ma non dell'emotività.

L'idea di dividere i due atti del musical in due pellicole differenti poteva essere funzionale proprio a scavare più a fondo, e a dare spessore a certe dinamiche. Invece nonostante il minutaggio abbondante, Wicked - Parte Due abbozza molti momenti che perdono di suspense.
Un esempio è la morte di Nessarose ad esempio, scavallata facilmente a suon di schiaffi per poter proseguire la storia, ma anche altri interazioni e relazioni mi sono sembrate affrettate o abbozzate. Penso anche al rapporto fra Fiyero e Elphaba, che non mi ha trasmesso quel calore, quell'intimità di una coppia destinata a stare insieme contro ogni avversità. Ma sono tante le scene che sembrano affrettate, avvenire fuori campo e semplicemente raccontare dai personaggi, o che vengono inquadrate ad una strana distanza.

Se però la trama può essere criticata, se le scelte creative meritano più di qualche tirata d'orecchio, non si può negare il lavoro che hanno fatto Cynthia Erivo e Ariana Grande come protagoniste, che, al netto dei meme sul loro rapporto, per me è stato forse l'aspetto più convincente di tutto il film. 
Grandi voci e ottime interpretazioni, e fortunatamente con Wicked: For Good non hanno seguito la scelta illogica del primo capitolo di tradurre le canzoni in italiano, e questa volta ce le siamo potute godere in lingua originale. 
Purtroppo però tocca ammettere che proprio quei brani tanto ben cantati non hanno la stessa orecchiabilità della colonna sonora del primo film.

Senza quindi quell'impatto emotivo forte, potente, viene da chiedersi che senso aveva dividere Wicked in due parti? Non avrebbe avuto un pathos maggiore, un crescendo più solido, se tutto fosse stato condensato in un unico film, sfoltendo le parti ridondanti ed inutili e concentrandosi su alcuni perni?

È il senno di poi ovviamente a parlare perché non lo saprò mai. Certamente Wicked è riuscito a ribaltare la prospettiva che avevamo su una storia e sui suoi personaggi, rivendendo le parti di buoni e cattivi e attualizzandosi il più possibile. 

Quel che resta di questo film è sicuramente la consapevolezza che, nonostante cerchi una strada più matura, sofferente e dark, è stato chiaramente pensato per rivolgersi ad un pubblico di giovani in cui probabilmente non rientro. A riprova di ciò c'è ad esempio un adulterio messo sotto il tappeto in fretta e furia, lasciando anche qui qualche punto interrogativo, forse perché ritenuto troppo adulto e magari poco lusinghiero per quell'audience di riferimento.
Sono quasi certo che i fan adoranti del primo Wicked continueranno ad amare anche il secondo, il resto dovrà accontentarsi di intrattenimento messo insieme con i migliori intenti. 



Nuove maschere viso in crema Geomar, promosse o bocciate?

Se bazzicate il mio blog da abbastanza tempo, saprete che Geomar è uno di quei brand ricorrenti che mi piace sempre mettere alla prova. Economica e con più di qualche prodotto sfizioso, l'azienda ha anche tirato fuori alcuni nuovi prodotti, soprattutto trattamenti per il viso, e non potevo non metterli alla prova.

Recensioni Maschere Viso Geomar

Sono riuscito a reperire due nuove maschere viso cremose e uno scrub, che si uniscono al range di trattamenti che ho provato fino ad adesso. Qui ad esempio avevo parlato delle maschere in tessuto che sono state rinnovate rispetto a quelle proposte in passato. Qui invece avevo recensito altre tre maschere viso sempre in crema di Geomar, che però non avevano avuto tutte una resa ottimale su di me. Questa volta invece è andata meglio.




Geomar Maschera Viso Hydra Active
Effetto idratante e lenitivo

Geomar Hydra Active


INFO BOX
🔎 Grande distribuzione
💸 €0.99
🏋 2x7.5 ml
🗺 Italia
⏳ //
🔬 Vegan

È una delle proposte più recenti di Geomar e questa maschera Hydra Active mi aveva incuriosito per la sua formulazione tutt'altro che banale. È pensata per donare alla pelle un effetto idratante e lenitivo, ed ha una bella consistenza cremosa soffice, leggermente gelificata, facile da stendere e con una buona profumazione floreale. Forse qualche naso la troverà un po' troppo intensa, e se siete fan della cosmesi neutra potrebbe non farvi impazzire.
Ad arricchire questa maschera Hydra Active Geomar ci sono sostanze che un po' tutti conosciamo ma anche più ricercate.

L'effetto idratante è dato da glicerina, succo di aloe e acido ialuronico in modo particolare, ma diciamo che questi cooperano con alcuni estratti vegetali che hanno anche funzione lenitiva. Penso appunto all'estratto di Gardenia e di Avena e di Fico d'India, che hanno anche un potere antiossidante. 
L'azione calmante di questa maschera Geomar è comunque sostenuta anche da sostanze che rafforzano la barriera cutanea come probiotici, inositolo, beta-sitosterolo e allantoina.

Se non vi sembra abbastanza, sappiate che c'è anche una quota grassa varia: burro di karitè, olio di crusca di riso, squalene ed altri emollienti. 

In teoria questa maschera Hydra Active Geomar andrebbe applicata su pelle pulita e lasciata agire per 5 minuti per poi massaggiare l'eccesso o rimuoverlo con una velina. Per una routine veloce, per i più pigri, potrebbe essere ideale usata così, ma io, che comunque la integro nella skincare serale, preferisco allungare la posa e poi sciacquare il viso. La maschera così si rimuove facilmente, non lascia residui o il viso appiccicoso e unto e se si vuole ci si possono applicare sopra altri prodotti.

Questa maschera Geomar mi è sembrata davvero carina: ha sin da subito un buon potere lenitivo, calmante, e idrata bene la pelle, riportandola ad uno stato ottimale di comfort ed elasticità. Anche dopo la rasatura della barba ad esempio mi aiuta a calmare la sensazione di pelle tesa. 
Parliamo di un trattamento secondo me adatto a pelli da normali a mediamente secche, più che altro sensibilizzate da fattori esterni. Un prodotto molto valido, che merita una chance.



Geomar Maschera Viso Anti-Age Plus
Effetto Rassodante e Levigante


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🔎 Grande distribuzione
💸 €0.99
🏋 2x7.5 ml
🗺 Italia
⏳ //
🔬 Vegan

Anche carina la formulazione di questa maschera viso Geomar ad azione anti-age. Qui abbiamo una consistenza cremosa un po' più ferma della Hydra Active, ma comunque facile da stendere in modo omogeneo. 
La profumazione è sempre fresca e floreale, ma mi è sembrata meno invadente di quella dell'altra maschera Geomar.
La formulazione della Anti Age Plus forse è ancora più particolare, ma che secondo me va attenzionata. Abbiamo glicerina e acido ialuronico che tornano come umettanti, che si unisco al trealosio, uno zucchero sempre idratante. Non mancano i lipidi, come appunto olio di crusca di riso, di mandorle dolci, squalene e olio di cardo mariano, che sembra avere anche un effetto anti infiammatorio sulla cute. 
Ma questa Maschera Anti-Age Plus è ricca soprattutto di antiossidanti da varie fonti: estratto di ibisco, di foglie di vite e di alcune alghe.

Interessante anche la presenza di Acetyl Glucosamine, un precursore nella sintesi del collagene e quindi parte del fattore naturale di idratazione. E poi c'è l'ingrediente principe, il Bakuchiol, uno dei derivati vegetali più paragonato, per effetti rigeneranti, ai retinoidi. Qui avevo fatto un approfondimento proprio su questa sostanza. 

Anche questa maschera viso Geomar andrebbe usata come un trattamento istantaneo di 5 minuti, ma io preferisco seguire il mio metodo. La rimozione anche questa volta con acqua non crea alcun problema, così come utilizzare subito dopo altri prodotti.

Posso dirvi che si tratta di un prodotto piacevole da usare e che comunque ha un buon effetto sulla pelle. Non ho notato in realtà, nel breve termine, risultati diametralmente opposti fra la Hydra Active e la Anti Age Plus visto che anche questa maschera infatti lascia la pelle ben idratata e nutrita. La sensazione è quella di un viso elastico ma compatto, e morbido al tatto. Non posso dire però di aver notato un effetto levigante: certamente una pelle più compatta e idratata appare anche più liscia, ma credo che solo un trattamento quotidiano possa dare effetti in tal senso. Questa maschera Geomar resta comunque un prodotto valido se cercate un trattamento nutriente ma che abbia appunto un twist slow aging, ovviamente da affiancare alla vostra routine.



Geomar Maschera Viso Scrub&Care
Effetto Esfoliante e Rigenerante


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🔎 Grande distribuzione
💸 €0.99
🏋 2x7.5 ml
🗺 Italia
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🔬 Vegan

Definirei moderna invece la formulazione di questo Scrub&Care Geomar e il perché è racchiuso nella stessa descrizione che dà l'azienda.

"La sua formula a TRIPLA ESFOLIAZIONE 3x [azione meccanica, chimica ed enzimatica] contiene AHA, Papaina, Polvere di Nocciolo di Albicocca, oltre a succo di Mango, Papaya e Maracuja e BIO Olio di Cocco."

Esaminiamola un attimo insieme: l'azione esfoliante meccanica è data da micro granuli di nocciolo di albicocca, qui davvero sottili e non troppo aggressivi. Questi sono supportati da alfaidrossiacidi, come acido glicolico, lattico e malico ma anche da acido salicilico, più rivolto a pelli impure e grasse. Infine una miscela di papaina più succo di mango, papaya e frutto della passione, danno una esfoliazione enzimatica che supporta appunto gli AHA.

Non spaventatevi però perché ci sono anche tante altre sostanze idratanti, come glicerina e acido ialuronico, e nutrienti, come olio di cocco, mandole dolci e burro di karitè. In più ho notato aminoacidi ricostituenti, urea e allantoina addolcente.

Lo Scrub&Care Geomar ha davvero una composizione completa e varia, che mi ha spinto ad usare anche questo prodotto in modo leggermente diverso. Si presenta infatti come una crema soffice, con appunto dei microgranuli, dal profumo fruttato e fresco. Dopo averla applicata con un massaggio, lascio agire la maschera anche per 15/20 minuti così non solo da sfruttare gli attivi esfolianti, ma anche per far assorbire quelli idratanti. Il tutto poi si sciacqua via senza lasciare il viso appesantito.

Questo trattamento Geomar mi è piaciuto molto e secondo me ha molte potenzialità. È perfetto infatti per pelli spente, ruvide, ispessite, con irregolarità, magari con pellicine e texture non omogenea. Nonostante non ami gli scrub fisici, qui come dicevo non abbiamo dei granuli troppo grossi, ruvidi o taglienti.

Certamente però è un prodotto che non affiderei ad una pelle particolarmente sensibile e reattiva, anche se su di me non ha dato alcuna reazione negativa. Può però piacere a cuti da normali a miste e anche secche. Ammetto che lo Scrub&Care non è su di me estremamente idratante, specie in questo periodo, ma comunque mi lascia la pelle abbastanza elastica e non disidratata. Inoltre agisce bene sulla texture della cute, rendendola più liscia, omogenea e luminosa.

Se avete magari un po' paura degli esfolianti chimici, un trattamento a risciacquo come questo di Geomar può essere molto più gestibile, graduale e un buon banco di prova per la vostra pelle. 


Conoscevate queste nuove maschere viso Geomar?





The Witcher quarta stagione: nuove storie, antichi problemi

Il 30 Ottobre è arrivata l'attesa e forse anche temuta, quarta stagione di The Witcher, ormai ad oltre due anni di distanza dalla terza. Le cose in effetti sono andate per le lunghe e c'è stato un forte contraccolpo soprattutto per l'addio di Henry Cavill e l'arrivo di Liam Hemsworth come nuovo Geralt di Rivia.

Dopo tutto questo tempo ammetto che ricordavo poco o nulla di quanto fosse successo precedentemente, ma diciamo che nel corso degli otto episodi mi sono via via raccapezzato, ed ho anche ricordato come mai in passato The Witcher mi avesse deluso.

Nei nuovi episodi troviamo Geralt di Rivia (Hemsworth appunto), Yennefer di Vengerberg (Anya Chalotra) e Cirilla (Freya Allan) su strade separate. Il witcher, più indebolito che mai, è infatti alla ricerca di sua figlia "del destino" Ciri, ma a lui si è unita una nuova compagnia fatta di vecchi e nuovi amici; nel frattempo Yennefer tenta di riorganizzare l'ordine dei maghi e contrastare lo spietato Vilgefortz. Ciri invece, un po' in fuga, un po' alla ricerca di se stessa, si è unita a una banda di furfanti chiamata I Ratti sotto il nome falso di Falka. 
Riuscirà la famigliola a ritrovarsi?

È stata una stagione interessante, quasi di prova direi, perché The Witcher 4 aveva due grossi scogli da superare: da un lato il cambio di guardia nel ruolo principale, dall'altro una emorragia di ascolti, che purtroppo sembra continuare. A quanto ho letto infatti le visualizzazioni su Netflix si sono persino dimezzate rispetto al terzo ciclo di episodi e penso che la cosa sia più che comprensibile.

Da utente del tutto esterno alla saga del Witcher, che non ha mai letto i libri o provato il videogioco, non ho mai percepito questa serie tv come davvero forte, in grado di trasportarti in un universo unico e con personaggi a cui legarsi. È stato così praticamente per tutte le stagioni, e la quarta non ha spostato le mie opinioni.
Il cambio di attore principale è stato secondo me l'ultimo dei problemi di The Witcher, perché comunque Liam Hemsworth se l'è cavata abbastanza bene a prendere il testimone, mantenendo un profilo basso ma facendo un generale discreto lavoro. Tra l'altro, come dicevo, Geralt sta affrontando una fase di down fisica e psicologica, quindi ci sta che non sia proprio un mattatore. 

Ma è soprattutto il contorno a non funzionare, specie narrativamente parlando. 

Se si guarda da lontano, The Witcher convince abbastanza come la tipica saga fantasy "tradizionale", con creature magiche, dalle atmosfere dark, e con molti momenti di azione e di combattimento.
Il reparto tecnico continua a funzionare, e forse anche a migliorare rispetto alle passate stagioni, e come dicevo, la fisicità più snella di Hemsworth non fa rimpiangere troppo il mastodontico Henry Cavill. 

Poi però guardi la storia più in dettaglio e ti accorgi di tanti problemi, come ad esempio le trovate narrative spesso troppo facilone per mantenere la giusta tensione: sembra sempre ci sia la giusta coincidenza che salva i protagonisti e questo non è sempre un bene. 

Il ritmo narrativo poi non è sempre ben distribuito, basta anche solo prendere ad esempio il quinto episodio, una sorta di musical che dovrebbe approfondire le vite di alcuni personaggi. Una scelta al limite del risibile che più volte mia spinto a saltare ed andare avanti. 

Ma anche le tre linee narrative sui tre personaggi principali non sempre convincono del tutto, ma la più debole resta per me quella di Cirilla. Il suo personaggio, che sta vivendo una sorta di coming of age, sembra semplicemente una ragazzina capricciosa che non è del tutto conscia delle sue scelte proprio perché non c'è mai stata una costruzione psicologica solida attorno a lei.

Freya Allan mi sembra cresca come attrice di stagione in stagione, ma è purtroppo la sceneggiatura che non la aiuta particolarmente.

L'unione di Ciri ai Ratti  ad esempio sembra semplicemente pretestuosa da un punto di vista narrativo e non le da la possibilità di maturare. Aggiungeteci poi che il gruppo di ladruncoli è appena tratteggiato in modo stereotipato, probabilmente per farci guardare i lungometraggio che Netflix ha dedicato su di loro, ma che onestamente non mi interessava affatto.

Se la cava meglio Yennefer che, seppur senza grossi picchi, sta comunque avendo un percorso costante. È indubbio che il suo personaggio debba crescere e raggiungere il carisma necessario per diventare una maga al di sopra di altri suoi pari, ma comunque convince abbastanza.

Ottimo anche Laurence Fishburne, nuova aggiunta al cast di questa stagione, in un ruolo sicuramente secondario ma ambiguo ed affascinante. Anche il resto dei personaggi secondari comunque, nel piccolo arco narrativo che gli hanno affidato, sono validi.

Nel suo insieme questa quarta stagione di The Witcher è chiaramente un ponte, un ciclo di passaggio verso la quinta e ultima (già confermata e sembra in produzione), ma non è riuscita a mettere comunque una pezza ai tanti problemi, vuoti, salti, strappi e debolezze che la serie tv ha sempre sofferto.
L'unico modo di apprezzarla è guardarla come un intrattenimento distaccato, come la quota fantasy da aggiungere al proprio carnet seriale, ma per il resto temo che non resterà molto, nel tempo della saga netflixiana di The Witcher.




Ho provato la linea Aminexil di Vichy Dercos per tre mesi e questa è la mia esperienza

Nella mia esperienza da blogger sono stato spesso fortunato, potendo collaborare con brand anche molto prestigiosi che mi consentissero di dire la mia liberamente sui loro prodotti. Quando poi ho ricevuto la proposta di Vichy di provare la loro nuova, innovativa linea Aminexil Dercos si deve essere allineato qualche pianeta favorevole perché era proprio la gamma che avevo puntato.

Vichy Dercos Aminexil

Quando si parla di nuovi prodotti contro la caduta dei capelli, il diradamento e un assottigliamento generale della capigliatura, mi si drizzano le antenne. Soffrendo la tipica caduta stagionale ed essendo un maschio non più giovanissimo, so che devo prendermi cura dei capelli con una attenzione in più specie in alcune aree.
Vichy Dercos ha creato proprio una intera hair care routine rivolta a contrastare la caduta e rinforzare i capelli tutta arricchita con Aminexil, ed io ho utilizzato lo Shampoo Energizzante e il R.E.G.E.N. Booster.

Li ho provati per tre mesi consecutivi per capirne tutte le potenzialità e i limiti e adesso finalmente posso raccontarvi la mia esperienza reale in tutto il percorso.


Cos'è l'Aminexil?

L'innovazione di Vichy è proprio nell'Aminexil, brevettato da L'Oréal, che in INCI trovate come diaminopyrimidine oxide. Il nome vi risulterà familiare, perché si tratta di un derivato cosmetico del Minoxidil, uno dei farmaci più utilizzati contro la caduta dei capelli. 
L'Aminexil agisce soprattutto sulla fase Telogen (quella di riposo), prevenendo l'irrigidimento del collagene attorno al bulbo pilifero: in questo modo migliora l'ancoraggio del capello, rendendolo meno propenso a cadere. È un attivo ideale per contrastare la caduta stagionale o quella legata allo stress.
Indirettamente, infatti, migliora anche la fase Anagen, quella attiva di crescita, perché mantenendo l'area attorno al bulbo più elastica, fa sì che il follicolo abbia una salute migliore.


In generale si tratta di un attivo adatto a tutti, uomini e donne, e al contrario della sua controparte farmacologica, l'Aminexil è generalmente ben tollerato, ed è più delicato sulla cute.
I risultati più evidenti si vedono dopo circa 4/6 settimane di uso costante di questo attivo, ma ogni prodotto ha delle tempistiche leggermente diverse.
Inoltre la linea di Vichy Dercos è stata arricchita con altre sostanze, soprattutto la Niacinamide, per rendere in generale il cuoio capelluto più sano, meno infiammato, e stimolare meglio la crescita dei capelli. 


Vichy Dercos Aminexil Shampoo Energizzante


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💸 €11.99
🏋 200 ml
🗺 Spagna
⏳ 12 Mesi
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Lo Shampoo Energizzante Vichy, come dice la stessa azienda, è un complemento ai trattamenti anticaduta della linea ma non è da sottovalutare. La sua formulazione infatti contiene attivi molto utili a migliorare in generale il cuoio capelluto. Oltre infatti all'Aminexil troviamo una combo di acido citrico e acido salicilico, entrambi genericamente esfolianti, ma il primo ha anche un effetto idratante, mentre il secondo evita l'accumularsi di sebo e cellule morte all'interno dei pori, ulteriore concausa della caduta dei capelli. E poi Vichy ha inserito la Niacinamide, che agisce sulla cute a 360 gradi, migliora la barriera cutanea, riduce l'infiammazione e regola la produzione di sebo.
Questo prodotto pensato per un cuoio capelluto sensibile, e promette capelli più forti e rivitalizzati già dopo tre settimane di utilizzo.


Lo Shampoo Aminexil Energy + Dercos ha una bella consistenza, densa quasi leggermente cremosa, che però crea subito una bella schiuma avvolgente, e poi ha anche un'ottima profumazione fresca. 
Vichy non lo specifica, ma quando utilizzo questo shampoo cerco di lasciarlo in posa almeno un paio di minuti, così da beneficiare il più possibile degli attivi che contiene. Si risciacqua poi con facilità, e lascia il capello pronto al balsamo o alla maschera.




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🔎 AmazonRedcare, Farmacia, Parafarmacia
💸 €45
🏋 90 ml
🗺 Spagna
⏳ 18 Mesi
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Il Booster R.E.G.E.N Rinnovatore Capillare è indubbiamente il prodotto di punta di questa linea Dercos. È un siero anticaduta arricchito con appunto l'1,5% di Aminexil, il 3% di Niacinamide e lo 0,1% di Gingerolo, che agiscono in senso più ampio sulla salute del cuoio capelluto. In particolare l'estratto di zenzero, stimolando la microcircolazione, contribuisce all'ossigenazione e ad apportare nutrimento al bulbo e quindi alla crescita dei capelli.
In più nell'INCI ho notato il Piroctone Olamine, noto per le proprietà antiforfora e antimicrobiche.


Il Booster Vichy promette la crescita di oltre 14mila nuovi capelli in 12 settimane di uso costante, e si presenta come un siero liquido, con l'ottimo profumo di questa linea. Utilizzarlo è molto semplice: basta applicarlo sul cuoio capelluto asciutto, la sera prima di andare a dormire, e farlo assorbire attraverso un massaggio che vada anche a stimolare il microcircolo. Non va ovviamente risciacquato immediatamente, ma il giorno dopo, se si vuole si può procedere, con lo shampoo.
La frequenza di uso di questo Booster varia dalle 5 alle 7 volte a settimana. 


Vichy ha persino indicato sulla pipetta contagocce la quantità di prodotto da applicare, e ogni flacone di Clinical R.E.G.E.N. Booster basta appunto per un trattamento completo di 3 mesi. 
Come mi capita di solito, personalmente utilizzo tutti i sieri e trattamenti anticaduta soprattutto sull'attaccatura frontale, dove nel mio caso il diradamento è più visibile e problematico. Soltanto due volte a settimana, quindi nei giorni che precedono lo shampoo, sono più generoso ed applico il trattamento su tutto il cuoio capelluto, soprattutto la parte superiore. Essendo così liquido è semplice distribuirlo, anche se tocca fare un po' di attenzione se si vogliono fare applicazioni più mirate. 



La mia esperienza con il protocollo Anticaduta Aminexil Clinical Vichy Dercos


Ho avuto modo di testare questi prodotti di Vichy Dercos in lungo e in largo ed ho atteso prima di parlarvene perché volevo raccontare perché, al netto della collaborazione, volevo capire davvero se facesse al caso mio. Infatti ho cercato anche di fare un paio di scatti per testimoniarne l'effetto.

Parto col dire che lo Shampoo Energizzante con Aminexil mi è piaciuto: come dicevo fa una schiuma più che sufficiente per garantire una pulizia efficace del cuoio capelluto, e lasciare i capelli leggeri. Non sarà lo shampoo più delicato in assoluto, o meglio non ha una azione lenitiva, ma non mi ha creato prurito o irritazioni anche con un uso costante nel lungo periodo, ed io ho un cuoio capelluto secco e irritabile.


Mi è piaciuto anche il suo effetto sui capelli, perché li lasci abbastanza morbidi, non troppo aggrovigliati, ma soprattutto voluminosi e corposi. Sicuramente, per la mia tipologia, è necessario associarlo ad un balsamo (vorrei infatti provare proprio questo di Vichy sempre con Aminexil) o una maschera che mi dia l'effetto condizionante necessario, ma per capelli normali, più facili dei miei, e magari corti, da solo va più che bene da solo. Inutile dire che, come la stessa azienda comunque specifica, solo lo shampoo non è sufficiente a contrastare la caduta dei capelli. A mio avviso va infatti comunque associato ad un qualunque tipo di siero o trattamento ad uso quotidiano. 

Il Clinical R.E.G.E.N. Booster è forse il prodotto che più aspettavo di provare, perché è proprio la tipologia di sieri che ormai da anni fanno parte della mia hair care. 


Qui abbiamo un siero molto leggero, facile da utilizzare, gradevolmente profumato e soprattutto che non sporca o unge particolarmente il capello, anche perché non contiene oli. È stato molto semplice usarlo con costanza e subito in effetti dà una bella sensazione di idratazione e freschezza. Nonostante la presenza di alcol in formulazione, la mia cute l'ha tollerato molto bene, e non ho mai sentito bruciore o pizzicore né ho notato una maggiore secchezza nel corso del tempo.

Ho iniziato ad usare la linea Aminexil Vichy Dercos proprio ad inizi Settembre, quando l'estate era ormai agli sgoccioli e devo dire che avevo appena attraversato la fase più intensa della caduta stagionale, che nel mio caso infatti anticipa sempre l'arcinoto "periodo delle castagne".
È stata, come dicevo, soprattutto l'attaccatura frontale la zona che ho tenuto più in osservazione con l'uso di questi trattamenti, e che all'inizio si presentava così.


È chiaro che in linea di principio mi possa ritenere fortunato, perché comunque ho molto capelli e spessi, ma ho seguito la zona delle tempie con più attenzione perché è dove generalmente si nota di più il diradamento e in cui cerco di non far retrocedere troppo l'attaccatura.
Già dopo circa un mese di utilizzo della gamma Aminexil Dercos avevo la sensazione che qualcosa stesse cambiando: la caduta infatti era diminuita parecchio, e al tatto mi sembrava di sentire i capelli già più densi e corposi.

Ma ovviamente non mi sono fermato ed ho continuato ad utilizzare questa linea Vichy fino a praticamente ad oggi, quindi più o meno 12 settimane più tardi. Per il momento infatti ho terminato il R.E.G.E.N Booster, mentre continuo ad utilizzare lo shampoo.
Il risultato sulla zona incriminata, dopo tre mesi di trattamento è stato questo


Sapete che non sono esattamente un fotografo professionista, quindi questi scatti vanno presi come una aggiunta extra alla mia recensione. Penso comunque che si noti come questa area all'attaccatura sia diventata molto più folta, meno a "zig zag", più definita e piena di nuovi capelli, così come tutta parte frontale è cosparsa di nuovi baby hair (letteralmente a ciuffi) che adesso stanno diventando via via più lungi.
Inoltre ho notato che anche scostando i capelli qui e lì, quindi oltre l'attaccatura, si possono notare nuovi fusti che stanno crescendo e riempiendo la capigliatura. 

Per me è stato un risultato più che soddisfacente, direi quasi inaspettato quello con questi prodotti Aminexil di Vichy, ed ho scoperto un attivo che sembra avere su di me un ottimo risultato. Dopo tutto questo lungo periodo di test non ho trovato nessun aspetto negativo o che mi piacesse meno in questa linea Dercos ed anzi mi sembra che nonostante abbia terminato il Booster, stiano ancora spuntando nuovi capelli.

opinioni Vichy Aminexil Booster Shampoo
  
Credo quindi che questa hair routine possa adattarsi proprio a chi come me soffre di perdita periodica dei capelli e voglia, in generale, dei trattamenti rinforzanti e ridensificanti da incorporare anche solo a cicli nella cura dei capelli.

Sicuramente più avanti non solo riacquisterò questi prodotti Vichy, ma vorrò provarne altri che contengono Aminexil.
Voi li conoscevate?





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