Speravo di iniziare l'anno senza troppe critiche, ed invece mi ritrovo qui a dover criticare alcuni dei film che ho visto nelle ultime settimane, che tra l'altro, per la maggiore, sono anche recenti.
Non c'è due senza... (2021)
Titolo originale: Donde caben dos Genere: commedia Durata: 100 minuti Regia: Paco Caballero Uscita in Italia: 2 Dicembre 2021 (Netflix) Paese di produzione: Spagna, Francia |
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Inizio però dal film più vecchio, ovvero una pellicola spagnola di quasi un paio di anni fa, che aveva alle basi dei temi interessanti, ma che si perdono nello sviluppo. Tutto ruota intorno ad un locale per scambi di coppie e non solo, dove al suo interno si avvicendano le vite di diversi personaggi: dal ragazzo omosessuale ferito dalla sua ultima relazione, alla giovane coppia che vuole provare nuove sensazioni, fino alle due amiche reduci da un selvaggio addio al nubilato. Anche fuori dalle mura del club c'è però chi vuole esplorare la propria sessualità in maniera differente.
Questa coralità non è però altro che l'espediente per Non C'è Due Senza... di esplorare l'amore, il sesso, la sessualità su più fronti e senza pregiudizi.
Proprio il tema di fondo, e l'idea di coniugarlo ad una commedia leggera, mi piaceva molto, ma lo sviluppo delle vicende mi sono sembrate sicuramente poco coinvolgenti e prive di profondità, ma soprattutto davvero poco divertenti. Nonostante si cerchi in più modi di creare dei momenti buffi o di comic relief, non c'è stata una sola risata da parte mia. Questo credo sia dato dal fatto che Non c'è due senza... esagera spesso e volentieri in situazioni improbabili, che in verità non danno poi stimoli ad una riflessione che riesca ad andare un po' oltre la singola scena.
Ho apprezzato la scelta del cast di volti che avevo già visto in altre produzioni, come Álvaro Cervantes (Il tempo che ti do), Ernesto Alterio (Santa Evita), Carlos Cuevas e Miki Esparbé (Smiley), ma purtroppo molti dei personaggi risultano trattati marginalmente, quando in realtà sono proprio le diverse psicologie e pulsioni il perno portante di questo film.
Non c'è due senza... non mi è sembrato un film gretto o volgare, nonostante in certe parti sia sicuramente più spinto: se avete un minimo di apertura mentale credo che apprezzerete il tentativo di parlare di visioni diverse dell'amore e della libertà sessuale all'interno e all'esterno di una coppia.
Quindi sì, ancora una volta gli spagnoli hanno dei buoni intenti nella creazione dei film, visto che sanno essere privi di tabù e pregiudizi, ma non sono riusciti in questo caso a convincermi con almeno parte delle vicende narrate.
Invitati per forza (2022)
Titolo originale: The People We Hate at the Wedding Genere: commedia Durata: 99 minuti Regia: Claire Scanlon Uscita in Italia: 18 Novembre 2022 (Amazon Prime Video) Paese di produzione: Stati Uniti d'America |
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Al centro c'è la storia della famiglia allargata di Donna (Allison Janney), la quale, dopo aver avuto una figlia, Eloise, dal primo marito a Londra, a seguito di un tradimento decise di tornare in America. Qui conobbe un altro uomo, da cui nacquero Paul (Ben Platt) e Alice (Kristen Bell).
I momenti più comici sono banali e telefonati, infatti a stento ho sorriso, figuriamoci scoppiare in una fragorosa risata.
The People we Hate at the Wedding però non vuole parlare solo di dinamiche familiari, ma cerca una prospettiva più profonda parlando di omofobia, di sterilità, e altre circostanze di vita meno facili.
Non hanno aiutato a migliorare la mia opinione su questo film alcuni inutili approfondimenti sulle vite di Paul e di Alice, il confronto fra lo stile di vita e di essere di britannici contro statunitensi, e un finale abbastanza banale. Se cercate una commedia che vi faccia da sottofondo mentre sferruzzate o vi fate le unghie, allora andrà più che bene, ma non aspettatevi altro.
Glass Onion - Knives Out (2022)
Titolo originale: Glass Onion: A Knives Out Mystery Genere: giallo, thriller, commedia Durata: 140 minuti Regia: Rian Johnson Uscita in Italia: 23 dicembre 2022 (Netflix) Paese di produzione: Stati Uniti |
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La nota più dolente è il secondo capitolo di Knives Out, che adesso, da Prime Video, è passato a Netflix, e forse questo avrebbe già dovuto dir tutto. Glass Onion infatti non mi ha convinto, non solo rispetto al primo capitolo (ne parlavo qui) ma anche come film in sè.
Questa volta l'investigatore Benoit Blanc si ritroverà sull'isola privata del magnate Miles Bron che per rompere la noia data dal lockdown per il Covid, deciderà di riunire i suoi amici più intimi per passare del tempo insieme e soprattutto per una delle sue tipiche cene con delitto. Dal gioco però si passerà alla realtà e non vi dico altro qualora non abbiate ancora visto Glass Onion.
Non si tratta di un film categoricamente brutto, anzi ha tutto sommato una storia ben realizzata e abbastanza intrigante, che si riavvolge su se stessa per svelarci il misfatto. Avessero però evitato qualche lungaggine, ne avrebbe giovato il ritmo.
C'è qualche colpo di scena riuscito, ma si perdono tante delle caratteristiche che avevo apprezzato nel primo Knives Out. Quel film infatti era elegante, aveva il sapore di un classico senza tempo. Qui invece si tenta di essere più pop, più mainstream e contemporanea, ma soprattutto la si butta troppo in caciara, soprattutto verso il finale.
È una moda del cinema del momento quella di mettere in ridicolo il riccone di turno, lo avevamo visto anche il The White Lotus ad esempio ed in altri film che non ho ancora visto, ma è un trend che non apprezzo particolarmente, specie nel lungo periodo perché mi sembra fine a se stesso.
Più che caustico e tagliente, questo Glass Onion mi è sembrato parodistico, specie nella caratterizzazione dei personaggi. C'è il tentativo palese di rappresentare, attraverso i protagonisti, anche delle parti della società, e quindi muoversi quasi come una critica ad essa, ma alla fine l'impressione è più quella di una stereotipia. Mi è spiaciuto soprattutto che questo cast potente, con nomi come Edward Norton, Janelle Monáe e Kate Hudson, più vari momentanei camei, non sia riuscito ad apportare un valore in più al film, se non quello dell'ovvio talento.
Ma sono rimasto ancora più perplesso dal Blanc di Daniel Craig, che questa volta mi è sembrato diverso, un po' troppo isterico per i miei gusti.
Con Glass Onion per me il francise ha avuto una leggera flessione verso il basso, ma spero si sapranno riprendere col terzo confermato film.
I primi due non sono proprio il mio genere, ma il secondo mi è piaciuto parecchio e mi ha divertita, che è proprio quello che mi serviva la sera che mi sono messa a vederlo! Anzi, non vedo l'ora che arrivi il terzo capitolo!
RispondiEliminaPurtroppo le aspettative e il finale esagerato hanno influito. Comunque anche io vedrò il terzo
EliminaPosso capire i primi due, che comunque non vedrei, ma dall'ultimo mi aspetto abbastanza e spero non deluda.
RispondiEliminaNe riparliamo quando li vedrai 😄
EliminaCiao Pier...il secondo lo volevo vedere ma se lo farò lo terrò per compagnia a questo punto ^_*! Grazie della tua recensione e un bacione
RispondiEliminaCiao Cinzia! Come compagnia va più che bene 😊 fammi sapere che te ne pare! E grazie a te per essere passata!
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