Maschere in tessuto coreane Secret Nature: cosa c'è da sapere 😏

Faccio un saltino in Corea dopo alcuni mesi per parlarvi delle maschere in tessuto di Secret Nature che ho terminato di recente.
Vorrei raccontarvi con la mia dialettica che sfarfalla ogni tanto una bella storiella su questa azienda ma non ho informazioni a riguardo, se non il fatto che appunto si tratta di un brand made in Korea e che punta molto a sfruttare gli ingredienti naturali nelle loro formulazioni. 



Posso anche aggiungere che le presi durante una vendita periodica di cosmetici coreani sul sito VeePee, come tutte le maschere viso coreane che ho recensito fino ad ora. Sono certo di averle viste tornare ogni volta che questo e-commerce propone dei lotti di questo tipo, ma in ogni caso ho beccato Secret Nature su diversi siti online.
Queste sheet mask hanno tutte un tessuto ottimo, sottile, che non può fare altro che aderire alla pelle vista la quantità di siero, è elastico e abbastanza adatto al mio viso. Devo solo allungare i due tagli sul naso ma posso capire che i coreani non abbiano la canappia che mi ritrovo. Un tip generale se avete voglia di provare queste maschere Secret Nature è di tenere la bustina in posizione orizzontale, così che il siero contenuto si sparga e venga assorbito completamente da tessuto. Ma non basta: se proprio non volete sprecare nulla, vi consiglio di munirvi di un flacone con contagocce perché tutte queste maschere hanno una quantità di siero imbarazzante, basta per due maschere, e credo sia ottimo conservarlo e utilizzarlo i giorni seguenti come una essence o appunto un siero viso.




Secret Nature Aloe Soothing Sheet Mask
Maschera lenitiva con aloe



Oltre alla presenza di aloe, la Soothing Mask Secret Nature è caratterizzata da arginina, pantenolo e allantoina che sono tutte sostanze che hanno una azione addolcente sulla pelle, affiancati anche dal potere antiossidante dell'estratto di tè verde e dall'acido ialuronico. La profumazione di questa maschera è vagamente erbosa, e naturale, mentre sul viso è confortevole, e non mi è sembrata particolarmente fredda. A costo di sembrare un disco rotto, potete immaginare che con tutto questo ben di dio di siero ho sforato ampiamente i tempi di posa.



Sono abbastanza incerto sulla sua azione lenitiva di questa Sheet Mask Soothing: da un lato perché non ho tanti rossori da poterlo affermare, dall'altro perché la pelle non mi sembrava particolarmente sfiammata o con un aspetto magari particolarmente omogeneo dopo averla usata. Tuttavia sono sicuro che la pelle era in buona salute, e soprattutto molto più idratata e un po' più riposata e compatta. Questa maschera Secret Nature però credo possa andare bene solo a pelli secche o al massimo normali perché la quantità di siero che ha si ritorce in una sensazione di leggero appiccicume, che su di me ha avuto bisogno di più di qualche minuto per passare. 

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🔎 Online, Vendite periodiche Veepee
💸 kit da quattro €2.99
🏋 25g
🗺 Made in Corea
⏳  1 maschera monouso
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Secret Nature Blueberry Firming Sheet Mask
Maschera rassodante con mirtillo



Ad arricchire la Firming Mask Secret Nature sono invece estratti particolari: ho notato questo estratto di radice di Coptis japonica, che grazie alla berberina che contiene, dovrebbe essere proprio il componente deputato ad agire come tonificante per la pelle. Per il resto si seguono componenti antiossidanti e anti infiammatorie, come estratto di Schisandra, liquirizia e tè verde. 
Gli aspetti generali sono identici all'altra maschera Secret Nature, solo che in questo caso la profumazione è molto leggera e ricorda un po' i frutti di bosco. L'unica differenza che ho potuto notare è che mi è sembrato che la mia pelle la assorbisse un po' più in fretta.



Questa Blueberry Firming Sheet Mask ha reso la mia pelle più schiarita, luminosa, e sicuramente idratata a fondo. Peccato che anche in questo caso la cute resti un po' appiccicosa e servano anche dieci o quindici minuti per passare. Il problema però più palese è che non mi è sembrato abbia dato al viso maggior turgore e tono. Quindi sì, mi è piaciuta come maschera viso in tessuto idratante, ma non mi ha dato un aspetto anche solo più riposato e disteso della pelle, nemmeno in maniera temporanea. Quindi direi che questa maschera Secret Nature si perde un po' nel suo scopo principale. 

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Secret Nature Rose Moisturizing Sheet Mask 
Maschera viso idratante alla rosa



Hater dei prodotti alla rosa state tranquilli perché questa maschera Secret Nature potrebbe comunque fare per voi. Al suo interno infatti ha solo un estratto di rosa centifolia, e per il resto ritroviamo ingredienti che abbiamo visto negli altri INCI. Inoltre ha una profumazione floreale che ricorda i tipici aromi che vengono dati ai prodotti contenenti rosa, ma che poi non sa di rosa. Non so come mai ma questa è stata l'unica maschera che ha gocciolato un paio di volte durante la posa, nulla però di troppo problematico.



La Moisturizing Sheet Mask riesce nel suo facile intento di rendere la pelle era molto ben idratata, elastica, liscia e tonica. L'unico neo di questa maschera è stato il fatto che, complice forse la temperatura alta del giorno in cui l'ho fatta, un po' ho sentito il viso un pelo appesantito. In realtà potrebbe essere colpa mia che ho sbagliato giornata per utilizzarla, ma non mi ha infastidito al punto da correre a sciacquarmi, ma sicuramente non voluto applicare altri prodotti, e come trattamento serale mi è andato più che bene. Per me è meglio utilizzarla in una stagione mite o fredda, o se avete una pelle più esigente.

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Secret Nature Brightening Lemon Mask Sheet
Maschera viso illuminante al limone



Hanno avuto ben poca fantasia quelli di Secret Nature nel creare questa maschera Illuminante visto che l'hanno arricchita con estratto di limone, per sfruttarne la naturale presenza di vitamina C, e le hanno dato anche l'aroma dell'agrume, che risulta piacevole ma non proprio un colpo di genio. Inoltre anche questa Brightening Lemon Mask ripresenta gli stessi ingredienti delle altre maschere.
Sulla pelle mi è sembrata gradevolmente rinfrescante, forse leggermente più delle altre. 



A parte la mancanza di originalità, questa maschera viso mi è piaciuta parecchio: il siero si è assorbito molto bene su di me, non mi ha dato l'impressione di aver reso il viso particolarmente appiccicoso. Ho notato anche dei miglioramenti in termini di luminosità e tonicità, quindi posso spuntare la casellina che riguarda la sua efficacia diretta. Ha ovviamente un potere idratante in linea con le altre maschere di questa gamma, perché come vi dicevo contiene comunque quegli ingredienti addolcenti e umettanti. In generale mi è rimasta per un po' la pelle fresca, aspetto che ho molto gradito con le temperature alte delle ultime settimane. La Brightening Mask Secret Nature si è meritata insomma una promozione a pieni voti per me.

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Che ve ne pare di queste maschere coreane? Non sono carine? Vi è capitato di provare
Secret Nature?




Serie Tv poliziesche al femminile👮🏻‍♀️👮🏼‍♀️👮🏽‍♀️ una promossa e una rimandata!

Sono fatto strano credo: leggerei thriller polizieschi di continuo, ma poi è un genere che, declinato alle serie tv, guardo davvero poco, specie se abbracciano molto questo tema narrativo e non hanno guizzi, spunti, argomenti particolari. Sono alla fine un diversivo in mezzo a drammi di varia intensità, serie tv storiografiche e robe trash più o meno divertenti.
Aveva attirato la mia attenzione proprio una serie tv poliziesca di Star Original intitolata Big Sky (⭐⭐), e mi ha fatto soffermare soprattutto perché è stata creata da David E. Kelley, papà di The Undoing - Le verità non detteBig Little Lies, entrambe serie tv che con i loro difetti mi erano piaciute.

Big Sky - Serie TV (2020)

Big Sky però ha presupposti del tutto diversi: seguiamo infatti le vicende di Cassie Dewell e Jenny Hoyt, rispettivamente una investigatrice privata e una ex poliziotta, che dovranno mettere da parte rivalità personali e dissidi per risolvere un caso importante. Due ragazze di buona famiglia sono infatti misteriosamente sparite lungo le strade del Montana, e Cassie e Jenny, aiutate anche dall'ex marito di questa, cercheranno di ricostruire il percorso della giovani per capire quello che è a tutti gli effetti un rapimento. Si aprirà un vaso di pandora e la sparizione delle due ragazze porterà ad una indagine più ampia, che seguirà la pista di altre giovani donne sparite nel nulla. 

Nonostante non si impianti nelle fondamenta più originali, Big Sky avrebbe avuto comunque le carte per poter risultare una serie tv piacevole, accattivante, di quelle che magari ti spingono di episodio in episodio con vorace velocità. Il problema è che però ha avuto uno sviluppo molto tortuoso. 
Partiamo dal fatto che Disney+ deve smetterla con questa programmazione completamente casuale: già tollerare la pubblicazione dei nuovi episodi di settimana in settimana, è qualcosa che risulta difficile nel mondo della serialità attuale (me ne ero lamentato qui), ma se tu casa di produzione poni uno stop di due mesi solo perché vuoi cercare di cavalcare il "successo" e allungare la stagione, mi spiace dirti che hai un problema.


Oltre a spezzare il ritmo della serie, rendi faticosa la fidelizzazione da parte del pubblico. Queste cose le puoi fare se sei RaiDue, non un canale di streaming a pagamento.
E tra l'altro hanno proprio sbagliato serie tv con cui fare questi giochi, perché uno dei punti di forza di Big Sky è proprio il ritmo incalzante, il fatto che ogni episodio abbia sempre qualche colpo di scena, e che sia molto fruibile, non ci sono troppe stancanti complicazioni. Purtroppo però questa tensione è l'unica spinta che mi ha portato a terminare questa serie, insieme ad una generica curiosità di capire come andasse a finire e a parare.


Infatti Big Sky punta spesso ad una telefonatissima casualità per risolvere certe situazioni, perdendo aderenza alla realtà e soprattutto risultando prevedibile. Un esempio semplice per riassumere questo mio tentativo di spiegarmi senza farvi spoiler è parlarvi di come un personaggio riesca a sopravvivere a qualunque cosa e proseguire il suo percorso nemmeno fosse un automa, con la strana conseguenza che riesce sempre ad essere un passo avanti. Big Sky si farcisce poi di alcuni vuoti narrativi, sottotrame abbandonate, e alcuni dialoghi un po' imbarazzanti e non proprio ricercati.


La seconda parte, quella che ci ha fatto aspettare un paio di mesi per terminare questa prima stagione di Big Sky, ha una parentesi su una famiglia di completi sciroccati che penso sia del tutto ininfluente. O per meglio dire, inizia bene e ti sembra che porti aria nuova alla serie, ma alla lunga invece annoia e stanca, e si condisce anch'essa di passaggi un po' assurdi.
Queste sono un po' le note dolenti di Big Sky, ma se cercate una serie di compagnia, che alla fine scorra, se siete degli onnivori seriali e non avete il palato troppo fino, potrebbe anche risultare digeribile. Qui vi parlo della mia idea sulla seconda stagione. 

Di tutt'altra pasta (forse dovrei uscire dal loop delle metafore culinarie) la miniserie andata in onda su Sky e Now, con protagonista la sempre cara Kate Winslet, e mi riferisco a Omicidio a Easttown (Mare of Easttown) (⭐⭐⭐⭐).


Sette episodi ci conducono alla ricerca dell'assassinio di una giovane ragazza madre, la quale sembra essere collegata alla scomparsa di un'altra ragazza avvenuta un anno prima. Nella piccola cittadina di Easttown tutti conoscono la poliziotta Marianne "Mare" Sheehan, per questo le sue indagini non saranno sempre semplici da condurre, ma Mare è anche una donna con una vita travagliata, un passato difficile, una figlia adolescente da crescere e un nipote di cui prendersi cura. Interno ed esterno quindi collideranno e porteranno la protagonista a cercare di costruire tutti i pezzi di un puzzle che vi consiglio di scoprire.


Mare of Easttown è una serie tv fatta bene, e questo non serve che lo dica io, ma non posso fare altro che ribadirlo. È vero che forse si sposta in una sfera più drammatica, quindi non resta chiusa nel genere crime, c'è però un buon bilanciamento fra queste due parti che si fondono bene insieme. Il modo infatti schietto, duro e diretto di Mare ad esempio è proprio la perfetta commistione fra una poliziotta che cerca di risolvere il suo caso, e una donna che tenta di superare e gestire i propri traumi personali. Kate Winslet dà un volto abbastanza realistico a Mare, non la fa diventare una macchietta e sorregge una intera trama che potrebbe non essere fra le più rivoluzionarie.


Non prendetela però come un aspetto negativo perché Omicidio a Easttown ha un bell'intreccio narrativo, che si muove su più piani e che tiene sempre costante l'attenzione, che sia per appunto una parentesi sulla vita di Mare, che per il caso che sta cercando di risolvere. Questa serie inoltre apre una finestra sulla vita di provincia, con i suoi pregi e i suoi difetti, inserendo anche tematiche più comuni e importanti. Sicuramente quella che spicca è il rapporto genitori-figli, che viene presentato sotto più punti di vista e fra generazioni diverse. In questo senso poi il rapporto fra Mare e la madre, si presta anche a dare una vena più ironica e leggera alla serie.


Proprio riguardo la trama e la trattazione di certe tematiche, c'è un elemento positivo che mi ha colpito, e uno che invece mi ha lasciato perplesso. Il primo è il modo in cui è stata trattata l'omosessualità della figlia di Mare: è spontanea, naturale, non viene esageratamente sottolineata né celata, e soprattutto non è stata condita di drammi, cosa che la rende quasi fresca come scelta di trattare l'argomento. Inoltre, ma non so se sia voluto, c'è quasi un paragone in contrasto fra il modo bello in cui viene inserito un personaggio LGBT e la bruttura che coinvolge quella che dovrebbe essere la "normalità" delle altre famiglie. Dall'altro lato ho storto un po' il naso nel notare che per risolvere questo Omicidio a Easttown abbiano scelto di giocare su un taglio di scena che potesse chiarire determinati punti. Questo è l'unico difetto che trovo in questa serie tv, ma per il resto ammetto che la riguarderei volentieri e spero in una conferma di una seconda stagione perché abbiamo tutti bisogno di un po' di Kate Winslet e ci siamo già affezionati alla sua Mare Sheehan.


Garnier Ambre Solaire Fluido Super UV SPF50: amore o delusione?

È senza dubbio la protezione solare più chiacchierata del 2021, almeno sul mercato europeo, infatti il Fluido Super UV SPF50 di Garnier ha prima conquistato molti influencer nel Regno Unito, complice la sua similarità a solari come La Roche Posay e Skinceutical, e poi ha espanso il suo successo a macchia d'olio e anche da noi pare stia piacendo molto.

Garnier Ambre Solaire Fluido Super UV SPF50

Ovviamente, dopo aver messo alla prova ben due solari (uno qui e uno qua), ero troppo curioso di vedere la performance di questa novità Garnier, anche perché non credo di aver mai usato nulla della loro linea Ambre Solaire.
L'azienda ha scelto un nome particolarmente lungo per questo solare, che è essenzialmente un fluido dalla consistenza molto liquida, a base di filtri chimici, e due ingredienti in particolare che dovrebbero renderlo una sorta di ibrido fra una protezione UV e un prodotto da skincare. Da un lato l'acido ialuronico, e altri umettanti, aiuta a mantenere l'idratazione, dall'altro la vitamina E (o tocoferolo) fornisce una azione antiossidante, per proteggere dallo stress ossidativo che può essere provocato dall'inquinamento.



I filtri che hanno scelto proteggono da raggi UVA e UVB, non c'è però dichiarata una particolare resistenza all'acqua, a conferma che va usato più in città che al mare.
Proprio per la sua consistenza molto liquida e sottile, il Fluido Protettivo Anti Macchie Garnier va agitato prima dell'uso come se da questo dipendesse la vostra vita, ma grazie al beccuccio sottile si riesce a prelevare il prodotto senza rovesciarselo tutto addosso. Vista l'assenza di filtri fisici minerali, posso già dirvi che non crea alcuna scia bianca e che in generale si stende molto velocemente sul viso. Inoltre è progettato per non infastidire gli occhi.



La mia esperienza con il Fluido Super UV è iniziato con grandi aspettative proprio per tutta questa premessa, ma sin da subito non è stato semplice apprezzarla: appena stesa sul viso infatti ho sentito pizzicare in alcune zone, in particolare vicino al naso. È una percezione transitoria e che non è mai peggiorata in vere e proprie irritazioni, ma che purtroppo si è ripresentata con frequenza in quasi tutte le applicazioni, e non avendo una pelle sensibile, la cosa mi ha lasciato perplesso. È vero però che non mi ha mai dato fastidio agli occhi, anche perché è senza profumo.
Superato questo piccolo dosso però il primo impatto è stato positivo, vista la facilità di stesura sul viso, come vi dicevo senza strisce e aloni fantasmici, e soprattutto per la leggerezza che ha sulla pelle: su di me la sensazione di questo solare Garnier è quello di una crema idratante, quindi quasi come non ci fosse ma dà confortevolezza alla pelle.



Mi aspettavo un finish quasi matt, ma in realtà, appena applicato resta luminoso in modo naturale. Un punto a suo favore è che non mi fa sudare il viso.
Tuttavia fin da subito una ombra si è stagliata sulla mia esperienza con il Super UV SPF50: infatti mi sembrava non si assorbisse o settasse, ma restasse sempre un po' umido, al punto che toccando il viso mi sento il prodotto sulle dita, con la conseguenza che mi sembra di rimuoverlo.
Questo purtroppo è solo la punta dell'iceberg: infatti su di me nel corso delle ore mi lucida il viso maggiormente, e il Face Fluid Garnier perde quella confortevolezza inziale, risultando un po' più pesante e unto.



La mia pelle, come vi ho detto altre volte, d'estate si normalizza in generale, mentre la zona T può diventare più mista, ma nulla di troppo incontrollabile. Sono umano, sudo con le alte temperature, mi lucido, ma non divento in genere una sfera stroboscopica.
Usare questo Super UV Antimacchie non è una tortura, intendiamoci, ma non mi dà nemmeno l'effetto che voglio e che mi aspettavo da questo solare, e soprattutto, nelle giornate più calde, non ha quel tocco asciutto e impalpabile che desidero.
Il primo soccorso per cercare di riparare la situazione è stato alleggerire la mia skincare: utilizzo già prodotti abbastanza adatti all'estate e alla mia pelle, ovvero un siero e una crema-gel freschi, sottili e che si assorbono bene, ma ho pensato di andare a sottrazione.



Ho quindi provato a non applicare la crema-gel, ed il risultato è stato migliore, ma di poco. Ho provato ad usare solo questo gel senza il siero, e anche così è stato più apprezzabile, ma non diametralmente opposto.
Certamente ho provato anche con altri prodotti, fino ad arrivare all'ultima spiaggia dove ho tentato di usare questo Fluido Super UV SPF50 da solo, senza applicare prima alcun siero o crema, ma ancora una volta ho riscontrato più o meno tutte le problematiche che dicevo poco sopra. Devo essere onesto, ho fatto fatica a capire le recensioni così esaltanti su questo solare Garnier, perché tirando le somme, su di me ha una resa peggiore rispetto agli altri SPF provati quest'anno, nonostante questi abbiano consistenze più corpose. Ho tra l'altro notato che mi crea piccoli brufoli qui e lì, che pensavo fossero dovuti al caldo, ma che sono spariti da quando non la uso.
Posso però affermare che sicuramente protegge bene dai raggi solari, e giustamente in questo Garnier è una azienda decisamente affidabile.

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🏋 40ml
🗺 Made in Francia
⏳ 12 Mesi
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Che ne pensate del nuovo Fluido SUPER UV Ambre Solaire? Vi è piaciuto o è stato al di sotto delle aspettative?

Qui vi parlo del nuovo Invisible Serum Super UV SPF 50 con ceramidi.


💖alcuni link sono affiliati, per te non cambia nulla, ma puoi usarli per sostenere le mie recensioni. Grazie!

Maschere contorno occhi Shaka Beauty: cosa mi piace e cosa no!

Dopo le maschere viso in tessuto di Shaka, non potevano sfuggirmi quelle dedicate al contorno occhi che l'azienda propone in due varianti. Piccolo retroscena da blogger: pensavo di accorpare le recensioni tutte in un unico post ma poi ho capito sarebbe stato un mattone.  



Come per le sheet mask non sono sicuro che questi patch per gli occhi Shaka siano ancora disponibili perché OVS non è fra i negozi che rientra spesso nei miei giri, ma sono certo di averne visto una tipologia sul sito dell'azienda. 



Shaka Eyes Mask Maschera effetto lifting
Contorno occhi



I primi trattamenti per il contorno occhi che ho provato di Shaka sono questi patch che hanno la tipica forma di lunetta e composti da hydrogel: da un lato il materiale è plastificato, dall'altro ha il sottile strato di gel che si incolla alla pelle e che contiene gli attivi che vanno ad agire sulla zona. Se questa struttura del prodotto vi suona familiare è perché questi Patch Occhi Shaka sono prodotti dalla Eurosirel, la mamma di Skin Station e Acty Mask, e infatti condividono gli stessi materiali. 
I patch occhi Shaka sono intrisi di sostanze molto carine: si parte dall'acido ialuronico, che sembra essere a ben tre pesi molecolari, e la glicerina per idratare, all'estratto di camomilla e quello di ginseng per cercare di attenuare i segni di stanchezza.



Questa Eyes Mask di Shaka mi è piaciuta per diverse ragioni, ma non avevo molti dubbi avendo già provato quelli di Skin Station appunto. 
Sono dei patch abbastanza freschi mentre li si lascia in posa, e se avete provato questa tipologia di prodotti saprete anche che l'idratazione che rilasciano è molto basica, non può bastare a dare una azione nutriente su cuti secche e mature. L'efficacia di questa maschera lifting Shaka è proprio quella di distendere il contorno occhi, e renderlo più liscio levigando i piccoli segni di espressione. In generale ne migliora l'aspetto, anche se su di me questa Eyes Mask non riesce a cancellare in toto le occhiaie (come tutte le maschere contorno occhi).
Se la trovate, secondo me è un prodotto carino e una alternativa agli altri due brand che vi dicevo.

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🔎 Online, OVS
💸 €2.99
🏋 3 patch
🗺 Made in Italia
⏳ Patch monouso
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Shaka Eyes Mask Maschera Relax
Contorno occhi



Al contrario dei patch lifting, questa Eyes Mask Relax è invece prodotta dalla Biogei, la stessa azienda che si occupa dei cosmetici de L'estetista cinica per OVS. Sono una persona semplice: mi sollazzo con i retroscena delle case cosmetiche.
La maschera Relax Shaka è praticamente la sorellina della versione Lifting, non solo perché fanno parte dello stesso brand (ma va!?) ma perché contiene ingredienti in comune, soprattutto acido ialuronico e camomilla, ad eccezione dell'acqua di amamelide, che dovrebbe contribuire all'azione decongestionante. 



Cambia in questo caso la forma: si tratta di una maschera di tessuto che va a coprire completamente gli occhi e la zona perioculare, per cui è necessario stare sdraiati o rischiate di calpestare cane, gatto, cadere e spaccarvi una rotula. Questa maschera è ben imbevuta quindi aderisce sufficientemente e fin da subito rilascia una sensazione di freschezza molto forte.
Posso immaginare che degli occhi sensibili possano non gradirla, ma a me è piaciuta e credo contribuisca appunto nell'azione decongestionante. In questo caso ho notato una buona idratazione della zona del contorno occhi, e una vaga azione distensiva.



Il siero si è assorbito molto bene, non lasciando la pelle appiccicosa o dando comunque fastidio. L'unico problema con queste maschere Shaka è la mia pazienza: star lì, sdraiato, senza poter guardare una serie o leggere un libro, non fa proprio per me. Capisco il concetto di relax, capisco anche che andrebbe tenuta in posa 5/10 minuti sebbene sia ben umida, è un prodotto carino se ad esempio accumulate gonfiore e tensione sul contorno occhi, ma per chi come me usa le maschere viso e occhi come qualcosa che fa parte della routine, non ho trovato un modo pratico di implementala.

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🔎 Online, OVS
💸 €2.99
🏋 2 maschere
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⏳ Maschera monouso
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Ho cambiato idea su Zalando?

Ho iniziato a raccontarvi le mie disavventure sul sito di Zalando nel lontano 2016, e da quel momento ne sono seguite altre, più o meno felici, ed ho notato che, per quanto ogni esperienza sia più o meno diversa, vi è stata utile e vi ha incuriositi. Due anni fa non ho potuto fare a meno di sottolineare come secondo me il servizio del colosso tedesco era peggiorato, specie per quanto riguarda le tempistiche di spedizione e consegna


Di recente sono ritornato a fare acquisti, e non mi pare vi siano cambiamenti importanti nell'utilizzo generale del sito, e in quelle che sono le condizioni di vendita. Ho notato, se non ho capito male, che il servizio Zalando Plus, che consentiva di ricevere la merce più rapidamente, al momento non è più attivo in Italia. 
Al contrario ho visto che per alcune taglie di alcuni capi di abbigliamento, viene aggiunto un sovrapprezzo di 3.50€ in quanto la spedizione parte da magazzini europei più distanti.
Nulla di così oneroso, è vero, ma ammetto che se dovessi pagare quei tre euro in più solo per la mia taglia, rosicherei un pochetto. Per il resto invece non mi pare ci siano cambiamenti rilevanti per quanto riguarda acquisti, pagamenti e resi


Mi sono lanciato quindi in un acquisto, che era molto mirato: più che mai negli ultimi tempi sto comprando solo cose che mi servono (o quasi), in maniera più oculata possibile. Ho sempre detestato avere un armadio pieno di capi che alla fine non mi piacciono, lo trovo scomodo quando poi tocca prepararsi in fretta, e ora più di prima sto attento ad acquistare abbigliamento che davvero mi convince. Avevo quindi le idee ben chiare quando sono andato su Zalando a piazzare il mio ordine, ed ho trovato la funzione adatta a me. Se infatti sapevo cosa volevo, il dubbio su taglie, modelli e vestibilità resta sempre, e se è vero che l'e-commerce offre un buon servizio di reso, è anche vero che la nuova funzione Prova prima, paga dopo! mi è sembrata perfetta per me.


In teoria acquisti, non paghi nulla, ricevi la merce a casa, la provi, e, se ad esempio decidi di tenere solo alcuni capi, ti viene accreditato unicamente il costo della merce che non rendi, quindi senza dover poi aspettare rimborsi. Questo tipo di pagamento è possibile solo con carta di credito e Postepay, non ovviamente con Paypal. Ma veniamo alla mia esperienza.
Ho inoltrato il mio ordine su Zalando giorno 15 Maggio, quindi un sabato, e subito ho ricevuto una mail in cui mi si anticipava che la consegna era prevista fra il 19 e il 25 Maggio. Il mio timore era che, avendo scelto di pagare dopo aver ricevuto la merce, la spedizione ritardasse parecchio. In realtà giorno 19 il pacco aveva lasciato i magazzini Zalando, e giorno 21 mi è stato consegnato con Bartolini, uno dei corrieri che nella mia zona funziona abbastanza bene. 


Ci sono voluti quindi cinque giorni lavorativi, contro gli otto di un paio di anni fa, e in questo caso ho potuto controllare tutto tramite tracking che si è aggiornato subito. Un miglioramento generale che mi è piaciuto.
Ma veniamo all'opzione Prova prima, paga dopo! che avevo scelto per questo ordine, visto che sapevo per certo non avrei tenuto tutta la merce. Ho creato infatti il mio reso già giorno 22 maggio, e giorno 24 il corriere è passato a ritirare il pacco (potrei portarlo in posta, certo, ma mi scoccia troppo e qui gli operatori non sono molto svegli). 
Se ve lo steste chiedendo, se non avessi reso la merce, automaticamente nel giro di un paio di settimane, Zalando mi avrebbe accreditato tutto il costo, nel mio caso esattamente giorno 2 Giugno
Tuttavia il mio reso è arrivato ai loro magazzini giorno 29 maggio, e giorno 31 sul mio conto ho visto scalare solo l'importo della merce che ho scelto di tenere. Tutto segnalato tramite e-mail, quindi con comunicazioni chiare.
Devo dire che quindi ho cambiato un po' parere su Zalando. Voi invece che opinioni avete su questo e-commerce? State facendo acquisti con i saldi?


Ricordo come sempre ai più sbadati che non posso occuparmi e risolvere eventuali problemi con sito e ordini, ma ho solo raccontato la mia esperienza. 

A distanza di due anni mi ritrovo ad aggiornare la mia opinione: qui vi racconto cosa ho dovuto fare dopo aver ricevuto un pacco vuoto da Zalando. 


Li compro, li ricompro e li comprerò!

Qui sul blog è un costante proporvi prodotti nuovi e sempre diversi, perché alla fine mi piace cambiare, e la mia curiosità sposta sempre l'asticella. Ma nella mia vita di tutti i giorni, quella più pratica, è normale che riacquisti certi prodotti perché mi piacciono e mi ci trovo bene, e perché magari riesco a reperirli con facilità. Specie ora che ho ridotto all'osso gli ordini online.
Gli ultimi prodotti che ho terminato rispondono proprio a queste caratteristiche: alcuni li ho già acquistati più volte, altri li potrei tranquillamente riacquistare, e ho fatto una piccola scoperta che sicuramente più avanti sarà mia. 


Cien Nature Bagno Crema al Latte d'Asina


È la terza volta che acquisto questo bagno crema Cien Nature, e a questo punto non credo abbia bisogno di ulteriori spiegazioni o presentazioni da parte mia. Su di me è un ottimo detergente corpo, è delicato e dolce, crea una schiuma cremosa ed è molto gradevole da utilizzare. La sua delicatezza lo rende perfetto per la stagione fredda, ma l'ho usato anche adesso con temperature più alte e mi ha dato sempre grande soddisfazione. 



L'unico aspetto che prediligo leggermente meno di questo bagnodoccia Cien è la profumazione, che se la rendessero magari più dolce e avvolgente, sarebbe meglio. Ma non la trovo assolutamente sgradevole quindi continuo ad acquistarlo. Probabilmente prima di riprenderlo aspetterò di provare altro (anche perché mi sono stufato di fotografare questa confezione), ad esempio la linea all'avena Cien che non sono mai riuscito ad accaparrarmi, ma questo bagno crema al latte d'asina sarà sempre nella mia lista della spesa. 
Qui vi ho raccontato di altri prodotti della linea. A voi sono piaciuti?

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🔎 Lidl
💸 €2.49
🏋 400ml
🗺 Made in Italy
⏳  12 Mesi
🔬 Bios NaturCosmetics, Nickel Tested <1 PPM     
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Zumub Pine Bark Extract
Integratore di estratto di corteccia di pino


In questi ultimi tempi vi ho raccontato di alcuni integratori che mi sono stati inviati che si prendono cura anche della salute della pelle, oltre che di tutto l'organismo. Tuttavia gli integratori sono parte della mia routine da quando mi sono affacciato ai 29 anni. Ho sentito molto lo scarto fra i 25 e i 28 anni, come se fossi invecchiato particolarmente nel corso di questo periodo, probabilmente per via dello stress, ed ho pensato mi servisse un supporto extra, specie con l'avvicinarsi dei 30. Questa ovviamente è la mia esperienza, e come ho ribadito altre volte, è importante che ognuno scelga gli integratori più adatti per sé, seguendo le fonti che ritiene più autorevoli.
Voglio però suggerirvi di approfondire la conoscenza dell'estratto di pino assunto come integratore.



Ho iniziato ad usarlo proprio un paio di anni fa come Pycnogenol, che altro non è che una forma brevettata di estratto di pino marittimo francese. Questa sostanza contiene proantocianidine, ovvero polifenoli presenti anche ad esempio nei semi d'uva, che sembrano avere proprietà sconfinate: per citarne alcune pare siano antiossidanti, quindi contrastano i radicali liberi e aiutano così anche la pelle dai raggi solari, pare inoltre abbiano capacità antiinfiammatorie, anche sulle articolazioni, e che supportino il sistema cardiovascolare.
Ha una funzione quindi a 360 gradi, tuttavia il Pycnogenol ha un problema per me: gli integratori in cui è inserito e che ho trovato sono un po' troppo costosi, e quindi ho pensato di andare all'origine e cercare una alternativa.



Sono capitato su questo Pine Bark Extract di Zumub, che è appunto semplice estratto di corteccia di pino, ed è diventato uno dei miei integratori preferiti. È facile da assumere, non mi ha mai dato fastidio allo stomaco e soprattutto ho notato dei benefici. Anche le capsule sono secondo me di una dimensione accettabile, e credo abbia una ottima concentrazione di attivo.
Nel mio caso ho notato soprattutto l'azione antinfiammatoria e soprattutto sulle articolazioni delle gambe, che mi sono sembrate più resistenti, elastiche, più agili.
Inoltre ho notato che durante l'uso mi sento un po' più tonico, con più energia, e questo l'ho percepito soprattutto avendolo terminato da diverso tempo.
Non posso parlare dell'azione antiossidante, né per quanto riguarda l'apparato cardiovascolare, ma l'estratto di pino è diventato una di quelle sostanze che continuerò ad utilizzare probabilmente per anni. 

INFO BOX
🔎 Sito dell'azienda
💸 €15.19
🏋 120 capsule
🗺 Made in EU
⏳  scadenza sulla confezione
🔬 //     
💓⇒ 🌸🌸🌸🌸🌸


Garnier Skinactive Crema Viso Idratante Prodigiosa
con Acqua di Rosa



Dopo il tonico e il latte detergente, avevo da provare anche la crema viso con acqua di rose di Garnier, che ho trovato essere un prodotto molto carino. Contiene il 96% di ingredienti naturali, ed è una crema dalla consistenza soffice e ricca, che si massaggia molto piacevolmente sul viso e che fortunatamente al mio naso non profuma di rose, ma ha un odore neutro e fresco.
Al suo interno ci sono principalmente umettanti come glicerina, e nutrienti come burro di karitè e olio di semi di soia, oltre ovviamente all'idrolato di rosa damascena che ha proprietà lenitive e tonificanti.



Come suggerisce Garnier, anche secondo me la crema Idratante Prodigiosa è adatta a pelli secche e sensibili, io infatti l'ho usata un po' più volentieri la sera, soprattutto da quando abbiamo abbracciato il periodo caldo. Sulla mia pelle idrata e nutre bene, non la trovo però untuosa né mi ha creato impurità inattese. Trovo che si assorba completamente nel giro di circa un minuto e rende la pelle molto morbida anche nel corso delle ore.



Questa crema con acqua di rose inoltre non mi lucida il viso, non la trovo troppo occlusiva o sgradevole, anche se, ripeto, ora che la mia pelle è un po' più mista e tollera meno prodotti più spessi per via del caldo, l'ho destinata alla routine serale. Si è però comportata bene anche di giorno, quando magari il clima era più clemente.
È uno di quei prodotti dove secondo me la reperibilità ed il costo sono le carte vincenti: io stesso se avessi necessità di una crema viso d'emergenza, la riacquisterei. È inoltre uno di quei prodotti "base" che si presta se ad esempio siete soliti miscelare attivi specifici o booster alla crema viso.

INFO BOX
🔎 Amazon, Grande Distribuzione, Acqua e Sapone
💸 €3.50
🏋 50ml
🗺 Francia
⏳ 12 mesi
🔬 //
💓⇒ 🌸🌸🌸🌸



Naturaverde Henné Neutro



Qualche settimana fa vi ho raccontato la mia lunga esperienza con l'henné e le erbe tintorie (la trovate qui), argomento quasi tabù qui sul blog fino ad ora. Avendo aperto il vaso di Pandora, e avendovi dato anche un buon background sulla questione, mi sento più libero di parlarvi anche degli henné che uso. Di recente infatti ho terminato questo hennè neutro di Naturaverde, composto unicamente da cassia obovata pura.


Mi è piaciuto molto come hennè perché è una polvere sottile che va a creare una buona pastella liscia e omogenea, senza grumi e senza risultare sabbiosa, che si stende bene. Anche dal colore mi è sembrato sufficientemente fresca come erba. Questo henné neutro Natura Verde ha pure una buona resa in termini di quantità di acqua da utilizzare in rapporto alla polvere utilizzata.
A me la cassia piace perché ha una azione rinforzante, lucidante e volumizzante dei capelli e mi sembra vada a riequilibrare il cuoio capelluto, anche nel mio caso che è più secco e sensibile.



Difficilmente la uso pura, in genere aggiungo un po' del balsamo o della maschera capelli che ho a disposizione o aggiungo l'amla, altra erba che come vi dicevo apprezzo.
Tornando all'henné neutro di Naturaverde, a me sembra un buon prodotto, e anche lui dalla sua ha una buona reperibilità, visto che lo trovo anche da Acqua e Sapone, oltre che un buon rapporto qualità-prezzo, anzi lo vedo spesso in offerta. Per tutte queste ragioni lo riacquisterò sicuramente.

INFO BOX
🔎 Grande Distribuzione, Acqua e Sapone
💸 €4.99
🏋 100g
🗺 Made in Italia
⏳ 12 mesi
🔬 //
💓⇒ 🌸🌸🌸🌸


L'Erboristica di Athena's Purysens Emulsione Detergente viso dermopurificante
Campioncino


Sebbene sia solo un campioncino mi ha convinto subito questa emulsione viso di Athena's, che ho intenzione di acquistare appena ne avrò occasione. È un detergente viso in crema, molto piacevole da utilizzare, ed ho notato che basta poco prodotto per pulire efficacemente il viso, rimuovere sebo e eventuali tracce di trucco. Con un campione sono riuscito a tirarci su ben tre applicazioni, che non è sempre scontato. 

Mi ha sorpreso come prodotto perché trovo che pulisca bene il viso, si adatta proprio a pelli più miste, ma lasciando la pelle morbida e liscia. Non so se vada a purificare, o comunque come possa agire su una pelle particolarmente impura, tuttavia questa emulsione Purysens già in pochi utilizzi mi ha stupito e sarà davvero il prossimo prodotto che acquisterò. Anche la profumazione è gradevole, e non mi ha dato fastidio agli occhi. 

INFO BOX
🔎 Grande Distribuzione, sito dell'azienda
💸 €4.99
🏋 150ml
🗺 Made in Italia
⏳ 12 mesi
🔬 Vegan
💓⇒ da acquistare!


Questa è un po' la carrellata degli ultimi terminati e riacquistati. Voi siete più team riacquisto fidato o nuovo da scoprire?



Che delusione queste ultime stagioni! 😔

Credo sia normale che noi più o meno appassionati di serie tv, ci creiamo anche solo un velo di aspettative ogni qual volta è in procinto di uscire una nuova stagione. Speriamo sempre che la storia abbia un degno proseguo, e che sappiano portarla avanti senza stravolgerla o annoiare. Purtroppo non è sempre così, ed anche le serie tv che più mi sono piaciute in passato, possono perdere qualche colpo.

Lupin
Seconda Parte
⭐⭐


Eravamo rimasti con il fiato sospeso all'inizio di quest'anno, quando è stata lanciata la prima parte della serie tv Lupin, e per fortuna non ci hanno fatto aspettare troppo per scoprire come sarebbero proseguite le avventure di Assane Diop contro il perfido Hubert Pellegrini. Purtroppo però, almeno per me, questa seconda parte è stata più deludente della prima, lasciandomi diverse perplessità, visto che non si tratta di una seconda stagione a se stante, ma del proseguo già strutturato, ideato e filmato dei primi cinque episodi.


Che Lupin 1 avesse i suoi difetti non è un mistero: infatti, più che una trama a prova di scrutinio, era l'avventura e il ritmo generale a rendere questa serie tv molto piacevole e intrattenitiva per un pubblico ampio. È vero che bisognava abbassare la soglia della credulità affinché i conti quadrassero, ma il Lupin di Omar Sy, bello e gigione, era convincente. La parte 2 invece mi è sembrata nel suo insieme più fiacca, e anche le buone qualità dei primi episodi sono stati molto diluiti.
Gli inseguimenti e gli scontri sono diventati meno d'impatto, perdendosi in lungaggini inutili e che tolgono di cadenza. Solo negli ultimi episodi si riprende un po' con lo stile della prima parte, ma non è bastato a salvare l'intera stagione.


I famosi flashback con cui, nella prima parte, ci mostravano concitatamente le mosse scaltre di Lupin, in questa seconda parte si trasformano in lunghi spiegoni un po' troppo flosci e anch'essi poco interessanti. I personaggi e le loro scelte finiscono per risultare piatti, non sempre credibili o sufficientemente utili all'economia della storia da giustificarne il tempo sullo schermo, o con quel minimo background che ci consenta di capire chi sono e qual è il loro percorso. E ancora, se nella prima metà della stagione la qualità della serie non mi è sembrata così male, in Lupin Parte 2 ho notato più volte lo stile "francese" di certe scelte registiche.


Si perde inoltre il senso del pericolo, la tensione, e anche l'ironia che avevo trovato nei primi episodi.
Mi sono chiesto se questo divario fra primo e secondo capitolo sarebbe stato meno palese se avessimo visto tutta la stagione insieme, e ho iniziato a maturare l'idea che forse questa scelta di marketing potrebbe non essere stata la migliore da un punto di vista narrativo.
La terza parte di Lupin, è uscita il 5 ottobre 2023 su Netflix e ve ne parlo qui.




The Handmaid's Tale - Il Racconto dell'Ancella
Quarta Stagione
⭐⭐🌠


È dalla seconda stagione che The Handmaid's Tale, nonostante i premi e il successo che riscuote, cammina sul filo del rasoio. Per dirla in breve, secondo me hanno tentato di mungere troppo questa storia, cercando di proseguire per più stagioni possibili e di mantenere i personaggi che i fan si aspettano di vedere. La conseguenza è che la storia torna sempre a rimestare sulle stesse dinamiche, sugli stessi argomenti, sulle stesse note emotive. Alla lunga tutto questo finisce per stancarmi, perché secondo me è un tentativo troppo scafato di sfamare il pubblico, rinunciando a fare andare davvero avanti la storia. 


Come era già successo nella terza stagione, anche questa quarta di The Handmaid's Tale fa pochi, ma sicuramente importanti, passi avanti, e in generale l'impressione che ho avuto è che in parte sanno dove andare a parare, ma non sanno bene come fare, in parte non sanno proprio come dare spazio ai personaggi. 
È come se una delle serie tv più coraggiose abbia perso proprio il coraggio, e gli episodi finiscono per dare un risultato a volte risibile e poco credibile. June ad esempio sembra indistruttibile fisicamente: persino un asteroide a questo punto non le farebbe un graffio. 
Fortunatamente con The Handmaid's Tale 4 giungiamo ad uno sblocco di certe dinamiche, e finalmente vediamo un po' le cicatrici più interne che Gilead ha lasciato sulla sua protagonista e non solo. Il problema è che la strada della vendetta che le stanno facendo percorrere risulta un po' prevedibile e secondo me di scarso impatto narrativo, proprio per queste tempistiche ormai così dilatate.


Dall'altro lato, se June non avesse ancora questa cazzimma, la serie sarebbe finita, quindi si ritorna al punto di partenza: abbiamo bisogno di ancora molte stagioni?
Peggio mi sento con i signori Waterford che non risultano credibili come prigionieri nemmeno per un secondo: in pratica entrano ed escono dalle loro "celle" come nulla fosse, vengono tranquillamente informati di tutto ciò che accade, si chiamano su Zoom come due colleghi di lavoro, e quasi quasi riescono persino a passare per buoni e fare proseliti in Canada. Questa terra della libertà, così come ci era stata raccontata, che però non conosciamo e che improvvisamente presenta le sue ombre, ma credo che ce la stiano facendo conoscere abbastanza male. Un esempio semplice: il Canada appariva lontanissimo, quasi impossibile da raggiungere, e ora sembra che basti svoltare l'angolo da Gilead e ci arrivi. Le comunicazioni e gli incontri fra i due territori sembrano molto più facili, meno occulti. Tu gileadiano hai bisogno di sale? Chiedilo al vicino canadese.


La stessa June, la quale sembra avere quasi un ruolo di comando, riesce a giostrare la situazione in maniera un po' troppo perfetta per risultare credibile.
Era facile nei primi episodi che questa serie togliesse il fiato, e riuscisse a lasciare quasi un peso sul petto. Adesso invece si trascina stanca, c'è più di qualche passaggio di noia e situazioni in cui la logica è troppo sottile per dare alla serie verosimiglianza. Lo stimolo a proseguire Il Racconto dell'ancella è che continua ad avere un'ottima regia e cast, pure Elisabeth Moss si è cimentata nella direzione di due episodi e credo abbia fatto un buon lavoro. Mantiene inoltre una certa coerenza nel voler raccontare personaggi obliqui, non buoni né cattivi, ma umani.
Qui trovate la mia recensione di The Handmaid's Tale 5. 


Il metodo Kominsky - The Kominsky Method
Terza stagione
⭐⭐

Il Metodo Kominsky: Stagione 3
 
Non ha purtroppo chiuso in bellezza la serie con Michael Douglas che appunto termina definita vemente con questa terza stagione. Forse può far sorridere come descrizione per una serie tv che alla fine parla di terza età, eppure Il Metodo Kominsky ha sempre portato una bella freschezza, leggerezza, ironia nelle prime due stagioni. Non è mai stata una serie impegnata o di spessore, però seguirla è sempre stato piacevole e divertente. Con questa terza stagione però mi è sembrato abbiano perso qualcosa.

Premetto che non boccio in toto questi ultimi episodi de Il Metodo Kominsky, anche perché non parliamo di un prodotto che vuole avere la rilevanza di The Handmaid's Tale ad esempio, o comunque di qualcosa di serio e profondo, però hanno comunque perso di mordente. Il tema centrale, come un po' nel ciclo della vita, è la morte, che viene raccontata sotto forme diverse, e se da un lato questo fornisce anche momenti più dolorosi, dall'altro non ci danno molto il tempo per poterli capire, assimilare ed eventualmente coinvolgerci emotivamente.

Il metodo Kominsky invecchia benissimo: guardate la terza stagione - Wired

L'impressione che ho avuto è che fosse tutto una corsa per arrivare ai grandi momenti che stavamo aspettando, forse perché non pensavano di chiudere così presto. La scelta però di togliere due episodi rispetto alle stagioni precedenti, mi ha subodorare il fatto che forse non avessero poi tanti argomenti da affrontare. 
Dall'altro lato le scene più ironiche sono diventate esagerate e irrealistiche, già dalle prime battute e ben oltre lo stile a cui eravamo abituati. 
Fortunatamente questa terza stagione di Il Metodo Kominsky ripaga con una buona snellezza e velocità (ovviamente!), e nonostante l'assenza di uno dei mattatori principali, Alan Arkin, non mancano delle spalle giuste per dar man forte a Sandy. 
Diciamo che fosse stata una stagione di passaggio, magari la seconda, avrei chiuso un occhio su alcune scelte, ma nel suo insieme questo gran finale de The Kominsky Method secondo me è al di sotto delle aspettative.





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