È il momento di dire addio a queste Serie Tv

In queste settimane, oltre ad And Just Like That, altre serie tv che stavo seguendo sono arrivate al capolinea definitivo. Non solo infatti è terminata la stagione, ma le serie sono state, in modi diversi, concluse o cancellate. Vediamo quindi come ci hanno detto addio.


Doctor Odyssey
Prima stagione - Parte Seconda


Fra maggio e inizi Luglio di quest'anno su Disney + sono arrivati i restanti dieci episodi di Doctor Odyssey, il medical drama co-ideato da Ryan Murphy e prodotto da ABC. Io che in genere non amo le serie tv con camici bianchi e scene sanguinolente, avevo comunque descritto la prima parte della serie come una piacevole intrattenimento, spesso frivolo ma non troppo. La presenza di Joshua Jackson nei panni dell'affascinante dottor Max Bankman rendeva poi tutto più interessante. 

In questa seconda metà della prima e unica stagione le cose vanno più o meno come nei precedenti episodi, anche se la narrazione ha avuto spesso uno sviluppo più orizzontale, specie nelle ultime due puntate. C'è stato ad esempio un piccolo crossover con un'altra serie tv di Ryan Murphy, ovvero 9-1-1, visto che Angela Bassett ha fatto un cameo nei panni dell'agente Athena Grant salita sulla Odyssey per sventare una truffa.

I pro e contro che vi avevo raccontato su Doctor Odyssey sono rimasti quindi più o meno invariati: da una parte la godibilità, la leggerezza, il buon cast di attori, e il ritmo snello, hanno reso la serie per me un passatempo piacevole e quasi mi sono affezionato alle vicende di Max, Avery Morgan (Phillipa Soo) e Tristan Silva (Sean Teale).

Dall'altra parte però secondo me la serie ha richiesto spesso e volentieri di mettere da parte l'incredulità: la nave da crociera sembrava infatti sempre in difficoltà, che sia per un attacco di orche, un maremoto, crossover, questa volta involontari con "Non sapevo di essere incinta", o chissà quale rara patologia si beccasse uno dei passeggeri. Onestamente, se questo fosse accaduto nella vita reale, penso che nessuno avrebbe voluto mettere più piede sull'Odyssey pensando che fosse sfigata.

Credo insomma che il contesto limitato della nave da crociera abbia dovuto forzare la mano agli sceneggiatori affinché potessero ficcare a forza qualche avvenimento che valesse la pena raccontare.

C'è poi la questione del terzetto Avery, Max e Tristan che non sempre mi ha convinto. Il loro rapporto sembrava infatti spesso basato più per dovere di copione che per reale chimica fra i personaggi. Più volte inoltre mi è sembrato che l'interesse reciproco fosse quasi intermittente, del tipo che non importa come vanno le cose, non importa se perdi la persona verso cui provi del feeling, tanto va tutto bene.
Questo credo sia purtroppo il prezzo da pagare quando crei una serie tv che, per quanto composta da 18 episodi, non ha comunque il tempo per costruire a fondo i personaggi che la costellano, ma preferisce essere appunto snella e veloce da approcciare.

Diciamo che quindi aver letto della cancellazione di Doctor Odyssey non è stato esattamente uno shock, anche se sembra che il mancato rinnovo sia arrivato di default perché semplicemente sono scaduti i contratti degli attori coinvolti, e l'emittente non li ha rinnovati.
Conoscendo un po' lo stile di Ryan Murphy, la serie tv potrebbe magari diventare una antologia con un nuovo cast di medici, ma credo che questa prima stagione abbia fatto il suo e un proseguo per me non sarebbe fondamentale. 



Sissi - Atto Finale

Non avrà un proseguo la serie tv tedesca Sissi, andata in onda su Canale 5 fra il 5 e il 6 agosto, e che è arrivata alla sua quarta ed ultima stagione.
Sisi, come da titolo originale, è l'ennesimo adattamento della vita dell'imperatrice Elisabetta d'Austria, qui interpretata da Dominique Devenport. L'intento era quello di creare una serie tv romantica ma che potesse avere una vena più drammatica e una protagonista più smaccatamente femminista rispetto ad esempio ai film degli anni '50 con con Romy Schneider. 

Arrivati all'Atto Finale posso dire che secondo me l'operazione è riuscita, con tutti i se e i ma del caso. Sissi infatti segue quel filone di period drama sfarzosi che vogliono contaminarsi (o inquinarsi, a seconda dei gusti) con sfumature stilistiche contemporanee. Per alcuni questa scelta è rinfrescante, per altri un modo di annacquare la bellezza della storicità. Io sono un po' una via di mezzo, ammetto che a volte funziona e altre no.

In Sissi questa scelta ha funzionato nell'ottica di una serie tv che, per quanto indubbiamente costosa e curata, non mi è sembrata mai troppo impegnativa, ma che è sempre stata una gradevole compagnia per qualche serata. Certamente non tutte le stagioni sono state all'altezza ma questa quarta e ultima mi è piaciuta. Ho infatti trovato una maggiore coralità rispetto alla terza, sfruttando quelli che potevano essere i pettegolezzi dell'epoca.

Così gli ultimi sei episodi hanno affrontato il tema dei fratellastri di Sissi, nati dalle confermate infedeltà del duca Max in Baviera (Marcus Grüsser), e dell'amore complesso che il fratello dell'imperatrice, Louis (Rick Okon), provava per l'attrice Henriette Mendel (Antonia Moretti), relazione che fece davvero scalpore.
C'è anche modo di parlare del presunto flirt fra Sophie Charlotte di Baviera (Philine Schmölzer), la sorella minore di Sissi, e il re Ludwig II (Gustav Schmidt), ma anche la passione per i cavalli dell'imperatrice diventerà un pretesto per altre situazioni.

Sono stati un po' tutti messi in mezzo in questa quarta stagione di Sissi e questo secondo me ha funzionato, perché appunto i fatti reali sono stati piegati bene a favore della narrazione fittizia. Anzi a dirla tutta secondo me c'era materiale per un'altra stagione, o quantomeno queste vicende potevano ad esempio già essere prese in considerazione nell'Atto Terzo.
Il vero però problema è stata l'evoluzione dell'imperatrice Elisabetta, e spero di non far spoiler in tal senso, ma mi aspettavo una nota più amara sul finale, quasi un presagio di quella che sarebbe stata l'esistenza di Sissi da lì in avanti.

Sono ormai più che noti tutti i disturbi psicofisici dell'imperatrice quindi, anche se la serie aveva deciso di non esplorarli a pieno, avrei preferito che se ne facesse riferimento, specie una volta che Elisabetta era disposta a ritornare a corte. 
Sisi invece ha scelto un approccio più soft e quasi dolce per la sua protagonista, cosa che far piacere alcuni trattandosi di un addio. In ogni caso credo di aver visto di peggio, quindi per me è comunque un progetto piccolo ma riuscito.




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