Non avevo ancora visto Hocus Pocus (1 e 2)... parliamone!

Nel 1993 quando uscì avevo appena 4 anni (anzi dovevo ancora compierli, siamo precisi), quindi non ho vissuto l'impatto che avrà avuto sui bambini di allora, ma pare che all'epoca Hocus Pocus non fu un grosso successo: si trattava di un progetto risalente ad un decennio prima, che stentava a trovare una concretizzazione. Una volta uscito nelle sale cinematografiche però non venne del tutto apprezzato, era infatti stato lanciato a luglio e non in vista di una occasione che più gli si confà come Halloween. Le prime recensioni inoltre non lo premiarono.

A far risollevare le sorti di Hocus Pocus fu il lancio in videocassetta nel gennaio del 1994, e soprattutto la diffusione dei DVD agli inizi degli anni 2000, perché avevano dato la giusta collocazione a questo film. In quasi 30 anni dalla sua uscita è diventato un cult, ma solo adesso sono riuscito a vederlo. 

Genere: commedia, fantastico
Durata: 96 minuti
Regia: Kenny Ortega
Uscita in Italia: Luglio 1993 (Cinema)
Paese di produzione: USA

Credo che tutti sappiate la storia delle sorelle Sanderson, tre streghe decisamente sui generis che alla fine del 1600 a Salem vennero condannate all'impiccagione per aver succhiato la vita ad una innocente bambina. Tuttavia, sulla forca, le tre streghe lanciarono una maledizione promettendo di ritornare quando una giovane vergine riaccenderà la candela dalla fiamma nera. 
Ci vorranno trecento anni prima che però questo accada, e quando nella notte di Halloween, Max, sua sorellina Dani, e la loro amica Allison riporteranno per gioco in vita le tre streghe, sarà difficile contrastarle e farle tornare da dove erano arrivate, soprattutto prima che creino il caos a Salem.


Dal 1993 ad oggi non credo di aver visto Hocus Pocus se non a spizzichi e bocconi in qualche replica in tv, ma volendo vedere il nuovo sequel, ho pensato avesse senso recuperarlo, ed ho fatto bene perché ha rispettato a pieno le mie aspettative. 
Si tratta pur sempre di un film degli anni '90, con una storia semplice da seguire, rivolta ad un pubblico più giovane visto che il taglio è sì, dark e halloweeneggiante (si potrà dire?), ma non si toccano punte orrorifiche particolarmente splatter. Ci sono invece avventura, dei momenti di suspense, e quelle battute più divertenti che alleggeriscono molto la visione. E poi ci sono un paio di momenti musicali che danno ritmo in tutti i sensi alla narrazione.
Sugli effetti speciali di Hocus Pocus 1 c'è poco da dire perché sono chiaramente quelli di un film datato e con un budget non estremamente cospicuo.

Una storia per la famiglia, ma senza sottovalutare le villains: le sorelle Sanderson sono infatti delle vere cattive, non si tirano indietro a fare del male, e le interpretazioni iconiche di Bette Midler, Sarah Jessica Parker e Kathy Najimy sono secondo me perfette.
Hocus Pocus risulta però un film confortante, con il suo finale che riappacifica gli animi, e secondo me è proprio nella visione domestica in casa che trova la sua collocazione ideale, non avendo la potenza per il grande schermo ma tutti gli elementi per essere il film cult che è diventato. 

È stato proprio il sequel, Hocus Pocus 2 a spingermi verso questi film, e questa ultima uscita è stata un perfetto proseguo della prima pellicola.


Genere: commedia, fantastico
Durata: 102 minuti
Regia: Anne Fletcher
Uscita in Italia: 30 settembre 2022 (Disney+)
Paese di produzione: USA

Si tratta a tutti gli effetti di un sequel perché vengono ripescati molti degli elementi e qualche personaggio che trovavamo nel primo film, ma c'è anche un prequel perché conosciamo parte dell'infanzia delle sorelle Sanderson, che ci mostra il carattere delle tre, specie di Winifred, ma soprattutto il legame fra di loro e l'inizio del loro percorso. È un incipit a mio avviso coerente, che non stona con la storia e con i personaggi che già conosciamo. Tuttavia le vere protagoniste di Hocus Pocus 2 sono Becca, Cassie e Izzy, tre giovani amiche appassionate di stregoneria. Tratte in inganno, saranno loro che questa volta risveglieranno le tre megere e anche loro dovranno occuparsi di evitare che possano fare del male agli abitanti di Salem.

Se la struttura generale può ricordare il primo film, questo sequel cerca un risvolto un po' più profondo. Non mancano sicuramente quelle scene e quei dialoghi più buffi, le piccole svolte più tese e avventurose, così come c'è anche qui uno stacco musicale azzeccatissimo, ma Hocus Pocus 2 cerca di andare oltre, e attualizzarsi.
Le tre sorelle da un lato, e le nuove protagoniste dall'altro infatti avranno occasione di mettere alla prova il rapporto e di chiarire alcuni dissidi che si erano cronicizzati nel corso del tempo. Inoltre si parla di amicizia, sorellanza e maggiore consapevolezza di sé e del proprio potenziale (in tutti i sensi).

Forse lo spettatore di oggi sarebbe stato più pronto a qualche scena più cruda, o che calcassero un po' la mano nei dialoghi, ma capisco anche la voglia di Disney di includere tutte le fasce d'età nella visione.
Si è confermato inoltre ancora una volta perfetto il trio Midler, Parker e Najimy.
Non mi è spiaciuto nemmeno il finale, più dolce ma non stucchevole, che credo volesse salutare al meglio le sorelle Sanderson, immagino perché è difficile immaginare un altro sequel.
Se Hocus Pocus 2 diventerà un cult come il primo film sarà il tempo a dirlo, né posso parlare a nome del pubblico più nostalgico, ma io credo sia una operazione riuscita nonostante i 30 anni di distanza dalla prima pellicola, perché hanno saputo proseguire sugli stessi binari senza strafare.



Prodotti terminati, promossi e scoperte che voglio farvi conoscere!

Continua la saga dei miei prodotti terminati, che sono sempre parecchi, anche se cerco di parlarvene a poco a poco, ma soprattutto mi ci sono trovato davvero bene. In più questa volta vogli aggiungere una piccola scoperta recente che ho fatto e che mi ha stupito.


Alkemilla Lacca Spray per capelli


Sono sempre alla ricerca di una lacca per capelli naturale che funzioni, e questa di Alkemilla spunta tutte le caselline delle caratteristiche che voglio ed anche di più. Sicuramente la formulazione è congeniale visto che contiene gli estratti di lino, mandorle dolci, semi di girasole, avena e miglio che sono tutti benefici per i capelli, ma poi c'è ovviamente la sua performance a livello di tenuta da giudicare.
La Lacca Spray Alkemilla è contenuta in un flacone non aerosol che eroga sottilmente il liquido, e che non mi ha mai creato problemi perché non si inceppa, ma soprattutto ha una comodità che ora vi dico.

È una lacca con una profumazione abbastanza leggera, che non percepisco molto a lungo sui capelli, e soprattutto si asciuga molto in fretta, anche perché nell'INCI troviamo l'alcol come nel 90% dei prodotti per lo styling ma anche a questo ora ci arrivo.
Questa lacca Alkemilla ha una tenuta secondo me media, perfetta per tutti i giorni, e diciamo "stratificabile" con l'utilizzo di più prodotto, quindi regge la piega, ma resta comunque un effetto morbido e naturale perché non va ad irrigidire i capelli, non li incolla né li fa diventare una crosta. È un prodotto che mi piace perché rispetta il volume dei capelli, non li affloscia, e non ha inoltre un finish particolarmente lucido.

È utile anche a tenere a bada i baby hair che spuntano e tendono a svolazzare. Dall'altro lato basta davvero un colpo di spazzola per togliere gli effetti dello spray fissante ma non va a sporcare i capelli: dopo averli pettinati, o se ci dormite su, non resta quella polverina bianca residua tipica di alcuni prodotti per lo styling. Inoltre non me li va né ad ungere o a sporcare più in fretta, né a seccare, nonostante la presenza di alcol, pure nell'uso quotidiano.
Un piccolo tip: la confezione non aerosol è poi comoda se come me viaggiate e volete travasare la lacca in un flacone spray più piccolo, cosa ovviamente impossibile con le bombolette sotto pressione.
Ho in programma di provare altri prodotti similari di altri brand (o che ci sto a fare io qui), ma sicuramente più avanti riacquisterò questa lacca Alkemilla.

INFO BOX
🔎 Bioprofumeria, Amazon, Eccoverde
💸 € 13.90
🏋 250 ml
🗺 Made in Italia
⏳ 6 Mesi
🔬 AIAB, QCertificazioni, Vegan, Nickel Tested <0,0001



Spazzola in silicone per il corpo

Dai capelli mi sposto al corpo con un prodotto che non sarà particolarmente glamour, ma per me è stata una rivoluzione e che mi ha sinceramente stupito. Poi voi magari lo conoscevate già quindi arrivo tardi alla festa, ma per me è stato forse il miglior acquisto del periodo. Stavo cercando una alternativa alla spugna classica per lavarmi il corpo perché non so fare senza: solo se mi lavo con una spugna (sia questa sintetica, a rete, di luffa) mi sento davvero pulito, specie se ho utilizzato la protezione solare anche sul corpo. Inoltre la spugna crea una esfoliazione che mi evita di usare scrub specifici. Cercavo quindi un sostituto che potesse essere più duraturo e resistente, magari facile da portarsi in viaggio e così ho scovato questa spazzola in silicone per la detersione del corpo.

Il concetto è simile un po' ai dispositivi per la pulizia del viso in silicone (qui ad esempio ne ho recensito uno), ma in un formato manuale più grande. Questa che ho trovato io non è di un brand specifico (su Amazon ne trovate molte similari), ma mi ha convinto sin dal primo utilizzo.
Tutta la spazzola è composta da silicone morbido, da un lato troviamo le setole lunghe, che sebbene ricordino un po' una Tangle Teezer, sono flessibili ed elastiche, e oltre a detergere producono una esfoliazione delicata. Dall'altro lato invece ci sono delle setole (anche se dovrei dire spuntoni, ma non suonerebbe bene) più corte ma comunque morbide e non troppo acuminate. 

La parte a setole lunghe è la mia preferita: infatti aiuta davvero a detergere in modo delicato ma efficace, lasciando la cute liscia, va benissimo per le docce quotidiane, e non mi ha fatto rimpiangere la spugna tradizionale nel far schiumare i doccia gel. Infatti la schiuma che creo con questa spazzola in silicone è cremosa, avvolgente e sicuramente più che sufficiente e piacevole per detergere tutto il corpo. 

Non ho dovuto usare prodotto in più rispetto al solito, e mi ci sono trovato bene sia con i bagnodoccia liquidi che solidi, che semplicemente sfrego sulle setole.
La sensazione sulla pelle è quasi quella di un massaggio tonificate, molto gradevole. 
Il lato con i denti corti pensavo fosse inutile, ed invece lo utilizzo in tutte quelle zone più resistenti in cui voglio una esfoliazione extra, come braccia, gambe e schiena, ed è sempre delicato e piacevole, non mi ha mia graffiato o irritato la pelle.
La spazzola corpo in silicone è secondo me perfetta per chi cerca un prodotto più ecologico, più duraturo, e credo che potendola asciugare ad ogni utilizzo (si asciuga davvero rapidamente anche all'aria) sia anche più igienica e raccolga meno germi e batteri rispetto alle spugne tradizionali.
Inoltre pur usandola da diverso tempo con l'acqua calda, non si è sformata, ed è molto semplice da sciacquare.
Conto di tenere questa "spugna" in silicone più piccola (circa 11 centimetri per 6) per i viaggi, mentre per la vita di tutti i giorni ne ho acquistata una un po' più ampia da usare per tutti i giorni. Ne parlo qui.

INFO BOX
🔎 Online, Amazon
💸 €5.50/8
🏋 1 spazzola in silicone
🗺 Made in //
⏳ //
🔬 //


Tonymoly Egg Pore Nose Pack
Cerottini anti punti neri


Credo di essere rimasto l'ultimo ad usare ancora i cerottini per i punti neri del naso, che sono al centro di una campagna di demonizzazione, ma se così non fosse segnatevi questi del brand coreano TonyMoly. So bene che l'acido salicilico è l'ideale contro le impurità, ma i pore strips mi danno sempre tanta soddisfazione perché danno al naso, che è la mia zona più problematica, un aspetto più omogeneo.
Tornando all'Egg Pores Nose Pack credo siano fra i miei prodotti preferiti in questa categoria, al punto che l'ho già riacquistati da tempo, seppur non ne ho mai parlato qui.


Si tratta di semplici cerottini per i punti neri, con la classica forma che si adatta alla zona del naso, e che vanno usati come di consueto: si applicano su pelle umida, si fanno aderire bene, e, una volta asciutti, si rimuovono delicatamente. 
Non mi soffermo sull'INCI di questi Egg Pores Nose Strips Tonymoly perché è completamente sintetico, e gli attivi, come polvere di carbone e di gusci d'uovo, così come l'allantoina ed estratto di camelia, mi sembrano puramente figurativi. Penso infatti che l'efficacia dei cerotti anti punti neri derivi essenzialmente dal materiale e dall'agente adesivo di cui sono composti, perché la loro è una azione meccanica.


Gli Egg Pore Nose Pack Strips aderiscono perfettamente al mio naso stortignaccolo, e già questo è un buon punto di partenza. Una volta applicati servono circa 15 minuti affinché siano completamente asciutti e rimuoverli non solo non mi fa mai male, ma non mi trovo la zona arrossata o irritata. 
Li ho trovati però soprattutto efficaci nel rimuovere i punti neri dai pori, e la cosa che mi ha sorpreso è che anche quando ad occhio nudo non noto chissà che occlusioni, loro si portano sempre via qualcosa. 
I cerottini Tonymoly non hanno poi un odore sgradevole (cosa che capita con questi prodotti) e non lasciano grossi residui (quelli che restano vanno via con semplice acqua).
Secondo me, se usati saltuariamente e con delicatezza, senza strapparli come se fosse una ceretta, questi pore strips aiutano quantomeno a rimuovere la parte più superficiale di punti neri, filamenti sebacei e congestioni, cooperando bene con una routine più elaborata anti imperfezioni.


INFO BOX
🔎 Stylevana, Yesstyle
💸 €3.40
🏋 7 cerottini anti punti neri
🗺 Made in Corea
⏳ Cerottini monouso 
🔬 //


Antos Cosmesi Tris Profumi


Qualche tempo fa Antos dava la possibilità di provare i loro profumi in un tris di fragranze a scelta dell'acquirente. Non però campioni micragnosi, ma piccole boccette da 15ml, così da poter provare in lungo e in largo le fragranze che più ci incuriosiscono. Antos propone infatti più di 10 diverse profumazioni, sia maschili che femminili e io scelsi tre fragranze che potessero darmi una panoramica su questo range, anche se per me ognuno può profumare di quel che preferisce, l'importante è lavarsi. 
Ho acquistato Notes De Giugiu e Historie de Claud come fragranze maschile, mentre Soleil et Nuages per provare le profumazioni femminili.

Cercando di non dilungarmi troppo, vi posso subito dire che la mia fragranza preferita e che ho terminato per prima è stata Notes De Giugiu, che ha sia accenti freschi dati dalle note agrumate e dello zenzero, sia una fondo più intenso per il sandalo e il vetiver. È un aroma abbastanza unisex secondo me fra i profumi Antos che ho provato, e credo sia adatta un po' a tutte le occasioni e stagioni, ma soprattutto, per mio gusto, a quelle fredde. 


Historie de Claud si è confermato essere un profumo maschile, ma che onestamente non vedrei tanto male anche su una donna. Il mio naso percepisce abbastanza presto le note di fondo di muschio e patchouli e per questo mi sembra più adatta ad un uomo e ancora più invernale. Anche in questo caso è comunque un profumo che ho molto apprezzato e che trovo elegante e versatile per ogni giorno.
Ho apprezzato meno Soleil et Nuages non perché sia un profumo femminile di per sé (vale sempre il discorso di sopra) ma perché l'unione delle note floreali e della vaniglia crea un aroma talcato gradevole, ma non completamente nelle mie corde. 


Tutti questi profumi Antos hanno una buona intensità, persistono anche alcune ore sia sui vestiti che sulla pelle, ma non aspettatevi nulla di troppo invadente o che lascino la scia. Credo siano perfetti per un uso quotidiano e penso che potrei acquistare prima o poi le full size, soprattutto di Notes De Giugiu.
Spero che sul sito Antos ritorni la possibilità di prendere questi sample perché è un modo perfetto per provare davvero bene questi profumi. È vero che avrei preferito dei flaconcini più pratici, ma non pretendo che le aziende si adeguino alla mia sbadataggine. 

INFO BOX
🔎 Antoscosmesi.it, Bioprofumeria
💸 €15 x 3 sample
🏋 15ml/100 ml (formato di vendita)
🗺 Made in Italia
⏳ //
🔬 //




💖alcuni link sono affiliati, usali se vuoi sostenere Pier(ef)fect e le mie recensioni 

Tre Serie Tv ciofeca 🙈😣

Rispetto i vostri gusti qualora vi siano piaciute, ma per me queste tre serie tv sono state una ciofeca tremenda. Sotto vari aspetti, pur con buone intenzioni e qualche punto di forza, mi hanno deluso. 


Fate: The Winx Saga
Seconda stagione


Se avevo quasi difeso la prima stagione di Fate: The Winx Saga (qui) perché mi sembrava che le critiche fossero eccessive per una serie tv che non aveva pretese di essere un cult, ma che aveva creato un piccolo cosmo funzionale i cui personaggi sembravano anche interessanti, seppur scostandosi dal cartone animato, e volendosi dirigere verso un mood più cupo e adulto.
In questa seconda stagione invece sono venute meno molte delle buone impressioni che avevo avuto. Non che The Winx Saga sia diventata improvvisamente una serie pretenziosa, ma si poteva fare di più.
La storia riprende praticamente com'era terminata, con la scuola di Alfea che adesso è sotto la guida di Rosalind, che sembra sapere molto sull'improvvisa scomparsa della Dowling. Per questo Bloom e le sue amiche fate non si fidano di lei, ma presto si proietta una nuova minaccia ovvero le streghe del sangue.

Le nostre eroine dovranno quindi scontrarsi, a sorpresa, con Sebastian e appunto le Blood Witches che di per sé non hanno poteri, ma riescono a succhiarli alle altre streghe. Peccato però che questa nuova minaccia non farebbe paura nemmeno ad un bambino per diversi motivi.
Infatti nonostante abbiano tentato di inserire nel corso degli episodi diversi punti di svolta e di tensione, in questa seconda stagione di Fate: The Winx Saga, arrivata su Netflix il 16 settembre, manca proprio la sensazione di pericolo, di una minaccia difficile da superare perché il nuovo cattivo è davvero piatto, mal caratterizzato e non ci viene proprio mostrato qual è l'esercito o comunque gli alleati che è riuscito a farsi in tutto il tempo che avrebbe a disposizione. 


Inoltre Bloom improvvisamente sembra molto conscia del suo potere (poco importa se ad appena inizio stagione sembrava non riuscisse ad accendere nemmeno un fiammifero), il quale pare possa sconfiggere chiunque, quindi, anche se cercano di farla passare come una bomba ad orologeria con un ordigno difficile da decifrare, lei è sempre l'arma segreta che può vincere su tutti. Con un potere simile, come potremmo temere per l'incolumità delle fatine?
Anche gli altri personaggi, e le relazioni che tessono, comunque risultano superficiali e poco interessanti: il coming out di Terra ad esempio arriva davvero di punto in bianco senza radici solide (cogliete il gioco di parole?); dall'altro lato Flora, la nuova fata inserita giusto per rispondere alle lamentele dei fan, non viene approfondita, ma la subiamo un po'.


Ricordate inoltre quei momenti di tensione a cui facevo riferimento poco più sopra? Bene, considerate che la metà circa hanno risvolti abbastanza prevedibili. Inoltre non c'è stato un miglioramento dei dialoghi che non sono mai stati particolarmente brillanti.
Direi che Fate: The Winx Saga 2 non è riuscita a fare un passo avanti, a sviluppare una storia convincente e che non rischiasse di cadere nella noia. Il finale ha sicuramente lasciato tante porte aperte, che però non troveranno una risposta perché la serie è stata cancellata. 


L'imperatrice - The Empress
Prima Stagione

Se siete affascinati dalla storia arcinota della principessa Sissi, lasciate perdere questa nuova serie Netflix perché vi farà venire i nervi. Infatti quelli della piattaforma hanno pensato bene di ripescare le vicende dell'imperatrice austriaca, che da libera ragazza si ritrova stretta nei corsetti e nei rigidi dettami della corte pur di seguire il suo amore Franz. Una fiaba senza tempo ma che la nuova L'imperatrice non è riuscita a trattare con particolare interesse per me.
Arrivata in streaming lo scorso 29 settembre, e suddivisa in sei episodi, The Empress segue parte della vita di Sissi, ma si prende ovviamente delle licenze. Il trend è quello di raccontare la storia con una chiave più concreta e meno fiabesca rispetto al film degli anni '50 con Romy Schneider, facendo emergere una figura più contemporanea.

La "nuova" Sissi infatti cerca di essere più femminista, irriverente e autonoma, come forse in fondo era stata la vera Elisabeth, ma L'Imperatrice risulta comunque una serie tv sciapa.
Molte delle novità infatti introdotte in questa nuova versione erano già state inserite in un'altra produzione tedesca, andata in onda su Canale 5 e di cui avevo parlato qui. Un esempio può essere il personaggio di origini umili che sotto mentite spoglie si ritrova a corte e casualmente diventa la preferita dell'imperatrice.
Ma non è solo la mancanza di originalità ad avermi fatto storcere il naso, ma proprio l'assenza di intensità e di carisma che ha questa nuova riproposizione di Sissi. Infatti, sebbene sia ben interpretata da Devrim Lingnau, Elisabetta mi è risultata spesso sciocca, bidimensionale, con dialoghi poco interessanti e reazioni infantili. 

Ancora una volta inoltre manca una reale coerenza con la psicologia di Sissi, visto che si preferisce raccontare una donna dolce e romantica, piuttosto che profonda ma piena di turbamenti come lo era la reale imperatrice.
Nonostante i tentativi di rendere la storia più friccicarella e pruriginosa, le vicende vengono raccontate con poco mordente e spesso la narrazione è poco fluida, specie da un episodio all'altro. Inoltre l'accuratezza storica di modi e costumi secondo me a volte salta, anche per circostanze che poi non hanno un reale peso sulle vicende. Tutte queste caratteristiche rendono L'Imperatrice una serie fortemente perdibile, che si accoda male al seguito di Bridgerton e che non credo continuerò a seguire in questa possibile seconda stagione. 



Wedding Season
Prima stagione


Nonostante l'omonimia, Wedding Season non ha nulla a che fare con il film Netflix. È infatti una serie tv di Disney + apparsa lo scorso 8 Settembre, che ha un incipit interessante. 
Lui, Stefan, è un medico con una vita sentimentale abbastanza burrascosa e instabile. Lei invece è Katie, promessa sposa al figlio di una importante famiglia e con qualche scheletro nell'armadio. I due si conoscono proprio ad un matrimonio e durante la "stagione dei matrimoni" crescerà il loro rapporto, ma non sarà facile per Stefan stare al passo di Katie, soprattutto quando lei diventerà una sospettata per aver ucciso il suo promesso sposo e la sua famiglia. 

Wedding Season diventa quindi fin da subito una commistione di generi, unendo la commedia romantica al thriller e all'azione, e devo dire che l'idea è anche tutto sommato piacevole e ben bilanciata. Anzi, questa serie tv Disney+ ha più di qualche spunto interessante, specie nella caratterizzazione dei personaggi. Vediamo ad esempio diverse figure maschili che devono confrontarsi con la propria sensibilità, che hanno difficoltà, che esprimono chiaramente i propri sentimenti, che piangono, ed è una scelta quasi fresca, interessante, più nuova. Dall'altro lato i personaggi femminili hanno quasi connotazioni maschili, sono forti, sfuggenti, a volte sboccati.

Il problema secondo me sta nella sceneggiatura e nella struttura di Wedding Season, che la rendono magari non una ciofeca intergalattica, ma una delusione. Infatti moltissimi degli accadimenti sono a mio avviso scarsamente credibili: lo stesso rapporto fra Stefan e Katie è presentato in maniera superficiale, e repentino, come se dovesse accadere solo perché scritto e non come naturale sviluppo di due che si piacciono.
Inoltre mi è sembrato che buona parte degli episodi andassero avanti con il freno a mano tirato, e questo ha comportato due problemi: il primo è che mi sono annoiato fino ad oltre metà stagione, il secondo è che i vari flashback degli ultimi episodi mi sono sembrati più degli spiegoni necessari per chiarire una trama che altrimenti resterebbe confusa.

Wedding Season poteva essere strutturata secondo me diversamente, perché nonostante ogni puntata duri più o meno di mezz'ora, secondo me otto episodi sono troppi per la storia che si va a raccontare. Asciugare la serie riducendone la durata poteva essere una soluzione, anche perché è un peccato sprecare attori e interpretazioni validi.
Nonostante il finale aperto verso un nuovo capitolo, Disney non ha ancora dato ufficialmente un segnale di conferma per una seconda stagione, ma io potrei non essere parte del futuro pubblico di Wedding Season


Review L' Oréal Paris Maschera Viso Argilla Pura Detox

Da qualche tempo la skincare proposta da L'Oreal mi è sembrata molto più interessante: non più quella di un brand adulto, un po' serioso, adatto magari alla signora che va al supermercato e non vuole pensare troppo ai prodotti che acquista, ma qualcosa che potesse fare gola anche a chi cerca cosmetici più specifici con formulazioni più ricercate. Pian piano sto esplorando quello che hanno da proporre, infatti circa 3 anni fa ho provato un loro scrub viso, più di recente invece vi ho raccontato la mia esperienza con il loro siero rinforzante per le ciglia
Da tempo conoscevo la linea Argilla Pura di L'Oréal Paris, composta da una piccola selezione di maschere a base di tre diverse argille, ed ho voluto provare la versione Detox Illuminante e Detossinante.

Un'idea semplice e funzionale: L'Oreal ha infatti unito tre divere argille quali caolino, ghassoul e montmorillonite che hanno azione purificante, mineralizzante, pulente e anti impurità, ma nel caso della maschera viso Detox troviamo anche carbone, proprio per incentivare questa efficacia detossinante.
Fortunatamente L'Oreal ha anche aggiunto lecitina, una sostanza emolliente che idrata la pelle. La consistenza della Maschera viso Detox è decisamente cremosa, si stende facilmente creando uno strato spesso ed omogeneo senza fatica. La profumazione che percepisco è molto gradevole e rende sicuramente più piacevole l'esperienza di uso.

Come qualunque maschera viso all'argilla, anche questa si applica sul viso pulito escludendo contorno occhi e labbra. Io ho più spesso fatto solo applicazioni localizzate alla zona T, ma sono capitate occasioni in cui l'ho stesa su tutto il viso. L'Oréal consiglia una posa di circa 5/10 minuti e direi che sono più che sufficienti. È infatti una di quelle maschere che si seccano abbastanza sul viso, e tirano sulla pelle, proprio per la grande quantità di argille che contiene. 
Può far paura, ma la verità è che questa maschera Detox mi è piaciuta.

Ho usato infatti questo prodotto con una pelle in cambiamento, nel passaggio fra una pelle più mista data dal caldo estivo, e una cute più normale tendente a disidratrarsi e che dovrà fare i conti con una maggiore secchezza durante la stagione fredda. In questo quadro la Maschera Detox L'Oreal ha fatto un buon lavoro nel rendermi la pelle più matt, assorbendo il sebo in eccesso, nel restringere i pori e lasciare una pelle più liscia e omogenea.
Non posso dire che abbia una azione illuminante in senso stretto, almeno su di me, ma lavorando sulla grana della pelle, riducendo a poco a poco le impurità, sicuramente ho notato un miglioramento generale. 

Gli altri aspetti che mi hanno stupito della Maschera Viso Argilla Pura Detox è il fatto che non mi seccala pelle: dopo averla utilizzata certamente devo ribilanciare la percentuale di idratazione, ma non si tratta di una necessità così forte e urgente. Inoltre non mi arrossa né mi ha mai irritato il viso, ma in generale sento il viso pulito e fresco.

Aggiungo anche che non è necessario usare spugnette o panni per sciacquare questa maschera viso, aspetto che la rende anche facile e veloce da utilizzare. Credo sia un bel prodotto per pelli impure, di quelle un po' variabili, con pori dilatati che tendono a congestionarsi.


INFO BOX
🔎 Grande distribuzione, Amazon, LookfantasticDouglas.it 
💸 €8
🏋 50ml
🗺 Made in Francia
⏳ 12 Mesi
🔬 //


Avete provato queste maschere Argilla Pura di L'Oreal?



💖alcuni link sono affiliati, usali se vuoi sostenere Pier(ef)fect e le mie recensioni 

Tre docu-serie da recuperare.

Temi diversi ma comunque interessanti sono al centro di tre docuserie che ho visto nelle ultime settimane. Di alcune sono certo avrete sentito parlare, di altre meno, ma vi voglio raccontare perché val la pena recuperarle. 


Untold: La fidanzata inesistente

Untold è una serie antologica di documentari di Netflix che di puntata in puntata racconta  storie biografiche di diversi personaggi sportivi. La mia passione per lo sport è inesistente, eppure questo ultimo capitolo intitolato La Fidanzata Inesistente mi ha incuriosito parecchio.
La storia è quella di Manti Te'o, un giovane ragazzone di origini samoane, che è stato coinvolto in uno scandalo particolare. Manti infatti ha una brillante carriera in ascesa nel mondo del football, i media parlano delle sue vittorie sportive costantemente, sembra possa puntare alla National FootBall League e non gli manca affatto la motivazione per raggiungere un alto livello. I suoi genitori l'hanno cresciuto infatti con tre precetti da seguire: fede, famiglia e football, e il ragazzo non si è tirato indietro a renderli orgogliosi.


Sembra tutto perfetto, fino a quando Manti Te'o non conosce su Facebook una giovane e bella ragazza di nome Lennay Kekua. Il social è ancora in ascesa, siamo nel 2009, e la tecnologia è acerba, ma fra i due si instaura presto un rapporto di confidenza, condividendo soprattutto molti dei valori morali delle reciproche comunità. Così inizia un proficuo scambio di messaggi e telefonate, e fra i due cresce un sentimento, sebbene Lennay e Manti non sono mai riusciti ad incontrarsi, perché Lennay non esiste. 
Dietro il profilo Facebook di questa bellissima ragazza c'è infatti un ragazzo, Ronaiah Tuiasosopo (oggi diventato Naya Tuiasosopo a seguito della transizione) che ha ingannato Manti.
Quando il ragazzo insisterà per incontrare Lennay, Ronaiah dovrà inventarsi una via di fuga, e nel 2012 finge la morte della ragazza. Ma quando il giovane giocatore di football racconterà ai media la scomparsa della fidanzata, scoppierà lo scandalo.

Untold: la fidanzata inesistente racconta forse uno dei primi casi di catfishing con una portata così importante, tanto da fare il giro dei media e delle televisioni più importanti. In soli due episodi entrambe le parti, Manti Te'o e Naya Tuiasosopo, raccontano come sono stati coinvolti nella situazione e le loro motivazioni. Naya infatti, da ragazzo, non sentiva la possibilità di esprimere se stesso, e creò Lennay per poter vivere, anche solo virtualmente, come una donna.
Ho trovato interessante questa docuserie Netflix perché, tralasciando la parentesi sportiva, ha un sottotesto interessante: quanto può influire un ambiente machista sulla vita di una persona?
Sia Naya che Manti infatti hanno cercato la loro via di fuga da una realtà che non gli permetteva di esprimere le proprie fragilità.

Oltre che facile da seguire, vista la durata di circa un paio di ore, Untold: la fidanzata inesistente è anche molto scorrevole e racconta bene tutti i passaggi della vicenda. Inoltre, se come me non capite un tubo di sport, non è troppo addentrato sulla questione, quindi non annoia. Avrei forse evitato le sviolinate buoniste sul finale, ma è comunque interessante. 


House of Hammer: A Dark Dynasty    

Qualche tempo fa avevo letto su Twitter che l'attore Armie Hammer, noto fra l'altro per Chiamami col tuo nome, era stato accusato di molesti e addirittura cannibalismo. Non avevo approfondito molto la questione, anche perché i social trasformano tutto in meme nel giro di poco tempo, pensando fosse mero gossip o comunque una faccenda da chiarire in altre sedi.
Giorno 2 settembre è stata invece resa disponibile su Discovery+ (che trovate anche come canale su Prime Video, e potete attivare per sette giorni gratuitamente) una docu-serie proprio sulla questa parentesi della vita di Armie Hammer ed ho deciso di recuperarla proprio per capire meglio cosa fosse successo.

Partendo dalle dichiarazioni di Courtney Vucekovich, una delle prime ragazze a denunciare i comportamenti dell'attore, del suo l'approccio via Instagram fino al crescente controllo che arbitrava su di lei, House of Hammer vuole andare oltre il caso di cronaca e non solo tenta di raccogliere le dichiarazioni di altre vittime o quasi cadute nella rete di Armie, ma finisce per raccontare la storia della sua famiglia.
La Hammer è infatti una ricca famiglia americana, e il bisnonno dell'attore, Armand Hammer, era un magnate nel settore del petrolio e del gas. Diverse ombre si estendono su questa dinastia, sulla condotta pubblica e privata dei suoi discendenti, e per questo un'altra donna non sarà stupita delle accuse rivolte ad Armie: Casey Hammer, la zia dell'attore.


Nel 2015 Casey ha pubblicato un libro, Surviving My Birthright, in cui svela molti dei retroscena riguardo suo padre e a tutta la casata, e anche in House of Hammer racconterà parte degli abusi che lei stessa ha subito.
In soli tre episodi questa docu-serie secondo me riesce a raccontare in maniera completa le vicende, che sono comunque ancora sotto indagini, e sono molto avvincenti proprio quando si allarga lo sguardo sulla famiglia Hammer, che pare avesse rapporti con la Russia, e con vari personaggi di spicco fra cui l'ex presidente Reagan e l'allora principe (oggi re) Carlo d'Inghilterra.
House of Hammer tiene davvero attaccati allo schermo e secondo me è da non perdere, non solo per la vicenda in sé ma per il forte messaggio che manda riguardo al consenso nei rapporti sessuali e personali. 



Wanna


Da regina della tv e delle televendite a regina delle truffe: tutti conoscono Wanna Marchi (e Stefania Nobile), e conoscono anche la sua parabola di successo e di ovvia sconfitta.
Siamo negli anni '80 quando Wanna, figlia umile di contadini, tenta l'ascesa nel mondo della televisione partendo dalla vendita di cosmetici e creando il suo impero milionario, con una comunicazione tutta sua, a suon di "d'accordo" e una sfilza di insulti verso il suo pubblico che doveva comprarsi questo benedetto scioglipancia. Un nome che diventa un brand, e tutti la vogliono, ma che già negli anni '90 inizia ad avere i suoi contraccolpi: l'azienda dichiara fallimento e intorno a Wanna Marchi iniziano a circolare personaggi e situazioni poco raccomandabili.

Tuttavia i volti allora noti della televisioni non si danno per sconfitte, e madre e figlia troveranno un nuovo modo di fare affari: non più prodotti dimagranti, ma numeri vincenti, riti magici e soprattutto amuleti che potessero togliere il malocchio. Da qui ne consegue il primo successo e poi il tracollo totale quando verrà allo scoperto tutto il marcio che nascondeva il business di Wanna Marchi e Stefania Nobile, fatto di ricatti e minacce.
Wanna, disponibile su Netflix dal 21 Settembre, racconta in quattro episodi tutte queste vicende in modo dettagliato, e lo fa con uno stile rapido, con mordente, ma un taglio pop che si addice bene all'epoca.


L'aspetto che più mi è piaciuto è che, oltre alle indagini sui fatti, c'è anche una sorta di botta e risposta fra tutti i protagonisti, incluse ovviamente Wanna Marchi e Stefania Nobile che portano i loro punti di vista coerenti alle loro mentalità. Non mancano gli interventi dei colleghi televenditori, e sono inserite anche interviste e scene dalle dirette che conducevano madre e figlia agli inizi della loro carriera.
Di per sé, se durante i fatti eravate grandicelli ed avete seguito più o meno l'accaduto, non credo vi racconti nulla di nuovo. La docu-serie invece, per me che non sapevo moltissimo sulle Marchi, ad eccezione dell'ultima parentesi, mi ha dato maggiore completezza sull'accaduto e mi ha fatto tornare agli anni '80 e '90, quando molti vivevano a pane e televisione.

Wanna inoltre non tralascia una visione critica delle vicende, e in generale delle dinamiche e delle mentalità che mettono in atto certi truffatori.
Bisogna dirlo: ogni tanto abbiamo produzioni italiane valide. 




Perché provare questi sieri viso Eva Naturals

Quando vedo dei prodotti per la cura del viso con gli ingredienti che piacciono a me, mi si obnubila la vista al punto che a volte becco davvero grosse ciofeche, ma altre faccio scoperte davvero interessanti. 
È il caso di Eva Naturals, azienda americana ma venduta su Amazon, tra l'altro con spedizione Prime, che unisce ingredienti botanici ad attivi comprovati da evidenze scientifiche per formulazioni complete.
Sul loro sito si legge che si tratta di un brand non testato sugli animali, che non contiene siliconi, parabeni, petrolati, oli minerali e cessori di formaldeide.

Confesso che ad avermi spinto verso Eva Naturals, oltre agli ingredienti, è stato il prezzo: molti dei sieri viso infatti sono infatti in un formato da 60 ml e il loro prezzo è al di sotto dei 20 euro, a volte anche dei 15 euro. Io ho provato quattro dei sieri viso Eva Naturals, di cui tre erano venduti in questo kit davvero conveniente, ma sono disponibili ovviamente anche singolarmente. Molto spesso questi prodotti vanno sold out, ma con un po' di pazienza ritornano disponibili. 
È quindi finalmente arrivato il momento di raccontarvi la mia esperienza con ognuno di loro e perché mi sono piaciuti così tanto. Visto che ci sono, tento anche un paragone con The Ordinary e altri prodotti simili, che magari vi sono anche familiari. 


Eva Naturals Siero Viso Collagen Stimulating Peptide Complex 

Vi metto per primo questo Collagen Stimulating Serum perché in effetti ha leggermente cambiato formulazione da quanto si legge sul sito Eva Naturals. Il prodotto che ho io è infatti un siero a base di amino acidi, che non sono veri e propri peptidi, ma proteine che potrebbero comporli. A mio avviso, per giustificarne il nome, hanno aggiunto, molto in basso nell'INCI, tre peptidi che non credo facciano una abissale differenza nell'insieme delle formulazione e della resa del siero.


Il Collagen Peptide Complex Serum mi è piaciuto comunque moltissimo: oltre appunto a questa cascata di aminoacidi, contiene anche olio di jojoba, aloe, acqua di amamelide e vitamina E.
La sua texture è però quella di un gel leggero, fresco, facile da stendere, che non crea patine e non fa pallini se ad esempio lo si sovrappone ad altri prodotti, inclusi questi di Eva Naturals. Su di me si assorbe molto rapidamente lasciando la pelle liscia. Inoltre non ha un profumo particolare quindi non dà fastidio da questo punto di vista. 

Ho utilizzato questo Peptide Complex Serum sia al mattino che alla sera, subito dopo il tonico, e mi è piaciuto perché idrata profondamente la pelle, lasciandola più tonica e compatta. È un siero base ma non per questo è insulso, lo si sente agire sulla pelle, non è appiccicoso, ha un tocco asciutto che secondo me si adatta a tipologie di cuti diverse sia più secche, accompagnato da una crema o un altro siero, sia quelli un po' più miste. Inoltre come vi anticipavo si è comportato bene con tutti gli altri sieri Eva Naturals.

Se devo fare un confronto con The Ordinary, lo accomunerei all'Amino Acids + B5, sia per via degli ingredienti che per quella sensazione di idratazione e benessere che dà alla pelle. 

INFO BOX
🔎 Amazon, Online 
💸 €12.99 (formato 60ml), 24.99 (kit da tre sieri)
🏋 30ml
🗺 Made in USA
⏳ 12 Mesi
🔬 Non testati sugli animali


Eva Naturals Siero Viso Vitamin C 20%

Mi è piaciuto molto anche questo siero a base di vitamina C ad una concentrazione del 20%. Non lasciatevi spaventare però perché non si tratta di puro acido ascorbico ma di un derivato chiamato Sodio Ascorbil Fosfato, che è più delicato e stabile del parente più noto. Questa forma di vitamina C pare abbia un potere anti ossidante, illuminante, antimicrobico e sembra stimoli anche la formazione di collagene. Se non sapete di cosa stia blaterando, un salto qui potrebbe chiarirvi le idee. 
Ad affiancarla Eva Naturals ha inserito acido ferulico, ubiquinone, vitamina E ed estratto di curcuma, per ampliare la sua efficacia antiossidante e anti macchia.

La consistenza di questo Vitamin C Serum è lattiginosa e liquida, e soprattutto vi avviso di non farvi spaventare dalla colorazione: non è data dall'ossidazione della vitamina C (visto che non si tratta di acido ascorbico) ma dagli estratti naturali e dalla presenza di Q10. A me piace pure la profumazione, ha una nota quasi speziata che mi ha riportato alla mente un altro siero di FaceTheory.
Questa texture così fluida si stende e si assorbe subito sulla mia pelle, e questo mi ha fatto pensare che sia perfetto per pelli anche miste. Non lascia infatti residui, si asciuga e si può proseguire con la skincare se si sente la necessità.

È stato per me un ottimo siero viso per il giorno proprio per il fatto che non contrasta con altri prodotti, ma apporta quel potere idratante e anti ossidante necessario per la giornata. Inoltre credo che questo siero Vitamin C Eva Naturals abbia contribuito a rendermi la pelle più omogenea e luminosa.
Non riesco a trovargli una controparte nel range di The Ordinary, se non forse l'Ascorbyl Glucoside Solution 12%. Credo invece che questo siero Eva Naturals si avvicini più allo Jalus Oligo Filler di Fitocose, anche in termini di ingredienti.
In ogni caso, se cercate un prodotto con vitamina C che sia delicato ed efficace, lui ha la mia promozione. 

INFO BOX
🔎 Amazon, Online 
💸 €12.99, 24.99 (kit da tre sieri)
🏋 30ml
🗺 Made in USA
⏳ 12 Mesi
🔬 Non testati sugli animali



Eva Naturals Niacinamide Vitamin B3 Serum 


Eva Naturals propone due diversi sieri alla niacinamide, di cui uno al 12% più il 2% di zinco che dovrebbe contrastare le imperfezioni e l'oleosità della pelle, e che non credo di aver visto su Amazon, ed la versione che ho usato io con sola vitamina B3, dove non è specificata una percentuale e che vuole agire più ad ampio spettro. In giro per il web ho letto che dovrebbe contenere il 5% di niacinamide, ma non ho visto conferma sul sito ufficiale.
Il Vitamin B3 Serum infatti contiene anche olio di avocado e di neem, molto usato nella cura dei capelli, ma che pare avere un effetto rigenerante e antiossidante anche sulla pelle. In più Eva Naturals ha aggiunto l'estratto di rosmarino, che comunque è anti infiammatorio e astringente, e acido ialuronico.


La consistenza del Niacinamide Serum è quella un po' più spessa, la definirei quasi una crema gel, ma sempre estremamente facile da distribuire e massaggiare sul viso, non è grassa e si assorbe abbastanza velocemente. Non percepisco una profumazione particolare se non quella degli ingredienti che contiene.
Anche questo siero Eva Naturals si può usare insieme a tutti gli altri prodotti, o comunque non ho riscontrato problemi a sovrapporlo al resto della mia skincare, perché non si spellicola né fa pasticci. Si può inoltre utilizzare sia di giorno che di sera.


Il Niacinamide Vitamin B3 Serum è forse uno scalino sotto gli altri, ma è comunque molto valido e mi sembra perfetto se ad esempio, come a me, non vi è piaciuto quello proposto da The Ordinary. È infatti un siero idratante per il viso, che rende la pelle morbida ed elastica, e che può essere usato anche se avete una cute più secca. Credo contribuisca infatti alla salute generale della pelle, a renderla più resistente e secondo me aiuta anche a rendere il viso più luminoso ed omogeneo.
Non ho quindi un confronto con Deciem da farvi, ma questo Niacinamide Serum Eva Naturals mi ha ricordato più i sieri di Cos De Baha per la sua efficacia sulla pelle. 
Lo metto uno scalino sotto rispetto agli altri prodotti che ho usato, perché è leggermente appiccicoso, ma una di quelle situazioni che si attenua già applicando una crema viso o un altro siero viso. Per il resto è un ottimo alleato nella skincare.

INFO BOX
🔎 Amazon, Online 
💸 €12.99, 24.99 (kit da tre sieri)
🏋 30ml
🗺 Made in USA
⏳ 12 Mesi
🔬 Non testati sugli animali



Eva Naturals Retinol 2.5% Anti Wrinkle Serum


Il siero al retinolo è l'unico siero viso che ho preso oltre questo kit e che nonostante sia una confezione decisamente grande rispetto alla media, non mi ha mai annoiato.
Ovviamente devo fare delle considerazioni: si tratta di un prodotto con il 2.5% di retinolo che sicuramente lo rende già più indicato per pelli già allenate a questo attivo (tutti i dettagli a riguardo qui), ma si tratta di una formulazione che mi è sembrata decisamente delicata. Questo perché nell'INCI ci sono anche olio vegetali come quello di germe di grano, di jojoba, mentre glicerina e estratti di semi di cassia angustifolia aiutano ad idratare.

Come vedete dalla foto non si tratta di un siero pesante, ma resta quella consistenza gel che caratterizza questi prodotti Eva Naturals. Anche in questo caso non ho percepito una profumazione particolare.
Ho usato il Retinol 2.5% Anti Wrinkle Serum nella routine serale per diverso tempo, e non mi sono limitato solo al viso, ma ho raggiunto anche collo e contorno occhi senza irritazioni o arrossamenti. Non ho percepito nemmeno un leggero formicolio. 
In generale la formulazione di Eva Naturals mi è sembrata idratante e spesso non ho sentito il bisogno di aggiungere una altra crema viso. Inoltre è un siero che si assorbe molto bene su di me e che non appiccica particolarmente.


Il siero al retinolo di Eva Naturals è stato il primo step della mia routine serale per cercare di trarre tutti i benefici dalla vitamina A. Sapete che tutti i retinoidi non agiscono dal giorno alla notte, specie se si parla di trattare rughe profonde (che non ho per fortuna), segni del tempo e perdita di collagene in genere. Quello che però noto diciamo nel breve periodo è una carnagione più luminosa, meno infiammata ed una grana più sottile. Al risveglio inoltre la pelle è morbida ed elastica.
È appunto un siero che sono riuscito ad usare con costanza e quando ho sentito la necessità di stratificare altra skincare, non mi ha dato problemi. 
Anche in questo caso non ho un metro di paragone con The Ordinary che non ha sieri al retinolo a queste percentuali. Posso però dire che mi ha ricordato i sieri al retinolo di Cos De Baha, e soprattutto di FaceTheory.
Se non fossi così curioso di testare sempre nuovi prodotti il Retinol 2.5% Anti Wrinkle Serum potrebbe essere in pianta stabile nella mia routine.

INFO BOX
🔎 Amazon, Online 
💸 €12.99
🏋 60ml
🗺 Made in USA
⏳ 12 Mesi
🔬 Non testati sugli animali


L'esperienza con Eva Naturals mi è piaciuta e sicuramente farò altri acquisti da questo brand. Spero di avervi fatto scoprire una novità o comunque qualcosa di interessante.




💖alcuni link sono affiliati, usali se vuoi sostenere Pier(ef)fect e le mie recensioni 

Vi sono piaciuti