Un siero viso effetto microneedling 💉... non ho mai provato nulla di simile!

Conoscete la pratica del microneedling? È un trattamento estetico cutaneo, che promette una rigenerazione della pelle, e una stimolazione del collagene, così da contrastare nel tempo rughe e cicatrici. I Dermaroller o DermaPen sono essenzialmente degli strumenti con dei microscopici aghi (che possono avere diverse grandezze a seconda del trattamento da fare), che appunto creano delle microlesioni alla pelle, con la conseguenza che la forzano ad auto ripararsi. Un danno controllato per una procedura abbastanza semplice che però deve essere eseguita con attenzione e cura, magari da un professionista. Io infatti non mi ci sono mai arrischiato, ma attraverso Yesstyle ho avuto modo di provare un siero che mima gli effetti del microneedling. Si chiama Reedle Shot 100 di VT Cosmetics.



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Come sempre sono i coreani a saperne una più del diavolo e creano prodotti particolari ma formulati con un senso. VT in particolare è una azienda nata nel 2010, ma mi pare che sia fra i marchi meno noti nella k-beauty, e la linea Reedle Shot è suddivisa in tre prodotti, che hanno tre diverse intensità. Io ovviamente ho ricevuto la versione 100, che sarebbe quella di partenza. 
Il siero contiene due brevetti: il Cica Reedle, ovvero dei microscopici aghi di silica (ne contiene 95mila), più piccoli dei nostri pori, rivestiti con gli attivi, che, aprendo dei canali attraverso lo strato corneo della pelle, dovrebbero garantire un miglior assorbimento delle sostanze benefiche, e il CicaHyalon, che è composto da acido ialuronico, centella asiatica, un complesso di derivati della cica, come acido asiatico, acido madecassico, asiaticoside e madecassoside, ed estratto di propoli.
Pare che la lunghezza di questi aghi sia 15 micrometri, ovvero 0,015 millimetri. 
Altri attivi interessanti del Reedle Shot VT sono la niacinamide, glicerina e l'olio di macadamia oltre ad una serie di aminoacidi.
Non contiene invece alcol, fragranze, e oli essenziali, ed infatti è completamente inodore.

Questo siero viso coreano vuole quindi idratare la pelle, lenirla ma anche rendere più omogenea la texture e rimuovere le cellule morte.
Va utilizzato come primo step della routine serale, su pelle ovviamente pulita, e il Reedle Shot 100, al contrario delle versioni più concentrate, può anche essere utilizzato ogni giorno. VT Cosmetics suggerisce comunque di non usarlo in concomitanza con altri sieri o prodotti che possono irritare la pelle, oltre che su una cute già sensibilizzata o non integra. È ovviamente consigliato l'uso del solare durante il trattamento, ma sono certo che lo facciate a prescindere, vero?

La consistenza è quella di una sorta di gel e la sensazione sulla pelle è stranissima, non avevo davvero mai provato nulla di simile, perché si sentono proprio questi microaghi sul viso. Non è una sensazione dolorosa ma, specie alla prima applicazione, non è proprio una coccola, e soprattutto non vedrete delle ferite o appunto dei forellini sulla pelle, ma sembra quasi di passare un dermaroller. 

Per capirci, avete presente quando un acido esfoliante o un prodotto pizzica leggermente sulla pelle? Quel tipo di formicolio è generalmente diffuso su tutto il viso o magari in più punti contemporaneamente.

Con il Reedle Shot 100 la sensazione di pizzicore la percepisco solo sulle aree in cui la mia mano applica il siero. Gli aghi si sentono ad ogni applicazione, non è una percezione a cui, secondo la mia esperienza, ci si abitua nel tempo come può essere appunto con un esfoliante chimico, semplicemente ho imparato a non stupirmi più della sensazione.
Devo segnalarvi che, il mattino dopo la prima applicazione, ho avvertito la pelle fronte leggermente sensibilizzata, ma è bastato skipparne l'uso un giorno su questa zona per far rientrare il problema. Lo stesso mi è capitato sul collo, ma sono stati fenomeni transitori che non definirei nemmeno irritazioni, ma solo un periodo di assestamento. 

Una volta assorbitosi, cosa che su di me avviene rapidamente, non si sentono più questi aghi, né mi ritrovo il viso ovviamente sanguinolento. Non immaginate quindi nulla di splatter, ma semplicemente un siero viso che ha pure un tocco abbastanza asciutto e non mi risulta appiccicoso, e su cui spesso e volentieri ho applicato altri prodotti per completare la routine.
Di per sé dà una idratazione che ritengo buona e adatta a tutti i tipi di pelle, sia normali che miste, ma anche secche perché non ho notato facesse le bizze se stratificato.

Questo trattamento VT Cosmetics sta avendo successo ma anche creando perplessità per il fatto che questi microscopici aghi potrebbero essere considerati dalla pelle come corpi estrani, visto che non si dissolvono, e quindi creare problemi. Secondo gli studi condotti dal brand però pare che dopo una settimana la pelle non presenti più queste particelle perché vanno via col rinnovo cellulare cutaneo.
Io non ho nulla da lamentare a riguardo anche nel lungo periodo di utilizzo ma ovviamente ognuno deve fare le sue valutazioni.

Oltre ad essere un idratante piacevole, il Reedle Shot 100 VT Cosmetics su di me ha lavorato molto bene per quanto riguarda la luminosità e la morbidezza della pelle, ma è con l'uso costante che ho notato anche un miglioramento della grana della pelle, visto che combatto sempre con pori dilatati, qualche segno di un vecchio acne, e una piccola ruga sulla fronte. Mi sembra insomma che abbia davvero quella azione rigenerante che promette e che, in maniera collaterale, migliori anche la compattezza della pelle, sebbene indubbiamente ci voglia tempo per contrastare queste irregolarità. 
Personalmente sarei curioso di provare la versione 300, anche se credo la applicherei solo a zone.


Se lo avete provato o vi incuriosisce fatemi sapere nei commenti. 




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Cosa ho fatto quando ho ricevuto un pacco vuoto da Zalando 📦

In tanti anni di acquisti online devo dire che sono stato fra i fortunati che, al massimo, ha subito qualche ritardo nella consegna, qualche scatola ammaccata e, ancora meno spesso, della merce danneggiata poi sostituita o comunque rimborsata. Ma fino ad ora non mi era mai capitato nulla di ciò che sto per raccontarvi.
A fine maggio ho inoltrato un ordine su Zalando, da cui ormai da anni acquisto abitualmente. Anche qui vi ho raccontato come sono state le mie esperienze, e due anni fa vi avevo anche spiegato che avevo cambiato opinione sul colosso tedesco.
Non mi aspettavo però di ricevere un pacco completamente privo di merce.
Infatti il mio ordine di fine maggio è stato inoltrato e spedito correttamente come sempre, ma è stato suddiviso in due diverse spedizioni, perché parte della merce proveniva da uno dei partner di Zalando. In breve, alcune aziende rivendono (e quindi spediscono merce) attraverso l'e-commerce, ed a volte anche solo una taglia differente dello stesso modello di prodotto che stiamo acquistando è venduta da un partner. 

Parte dei miei ordini mi è stata recapitata giorno 7 Giugno, mentre un secondo pacco giorno 8. Il mio programma era quello di sfruttare l'opzione Prova prima, paga dopo, infatti avevo acquistato due prodotti (scarpe nello specifico) di due taglie differenti, così da poter provare quale sarebbe più adatto a me. Un servizio molto comodo, se non fosse che la prova non è mai avvenuta in quanto il pacchetto di giorno 8 era vuoto.

Il corriere SDA infatti mi aveva consegnato una scatola anonima, senza loghi Zalando o affini, ma intatta, e quando l'ho presa ero perplesso perché particolarmente leggera, convinto si trattasse di qualche altro prodotto che mi è stato spedito o che io non ricordavo di aver acquistato. Ma una volta aperta mi sono ritrovato con la scatola delle scarpe vuota. 


E qui inizia la trafila che ho messo in atto e la parte che forse vi può interessare se anche voi avete avuto lo stesso problema con Zalando, anche perché online non ho trovato nessuna procedura standard da applicare per trovare un aiuto o una risoluzione. Vi ricordo che no, nei commenti non posso aiutarvi con i vostri ordini, quindi non inseritemi dati o altro.
Inoltre qui si parla di un problema reale, quindi se è vostra intenzione intascare la merce e ottenere un rimborso, non aspettatevi di trovare qui la risposta. 

Seguitemi nei vari passaggi, perché la strada è tortuosa.
Come primo tentativo contatto direttamente l'assistenza clienti Zalando via email che mi ha lasciato letteralmente sconcertato, e su cui da qui in avanti potrò solo parlare negativamente.

Infatti subito dopo la mia segnalazione, mi dicono che avevano verificato col loro magazzino e risultava che l'ordine fosse completo al momento della spedizione, ma mi lasciano una porta aperta: dovevo infatti certificare per iscritto, attraverso un'autocertificazione legale, che non avessi davvero ricevuto la merce. Procedo quindi a compilare i documenti e ad inoltrarli, e qui arriva il bello: alle 14:55 Zalando mi dà conferma tramite mail di averli ricevuti e che le indagini potevano impiegare anche 7 giorni lavorativi, e alle 15:04 dello stesso giorno mi dicono che le indagini avevano dato esito negativo e che non potevano rimborsarmi.

Devo fare una confessione a cuore aperto: capisco benissimo che una azienda possa mettere in dubbio la parola di un cliente che lamenta un furto, ma essendo a posto con la mia coscienza, con quella mail mi è venuta una rabbia ed una frustrazione che non provavo da molto. Non tanto perché secondo loro non avessi motivo per ricevere un rimborso, ma perché chiaramente nessuno stava prendendo seriamente la mia richiesta. Vi sembra possibile che queste indagini siano durate nemmeno 10 minuti? 
Ho cercato comunque di non scoraggiarmi e di chiamare il servizio clienti Zalando, pensando che a voce magari ci si capisse meglio, ma ho sempre ricevuto delle risposte contrastanti nel corso del tempo.
Subito infatti mi viene detto che in effetti ci sono delle stranezze, perché il mio pacco non è regolare.

Oltre a non avere loghi infatti, ho fatto notare che anche le etichette non erano incollate "correttamente" ma alcune erano al di sotto del nastro adesivo di imballaggio. Mi sembrava quindi che il servizio clienti stesse prendendo ancora in considerazione la mia richiesta di aiuto. 

Sempre giorno 8 giugno, ho aperto un reclamo con SDA/Poste Italiane e giorno 9 ho contattato direttamente via email il servizio clienti del partner Zalando da cui avevo acquistato. Quest'ultimi devo dire che sono stati rapidissimi nel rispondermi, e anche loro mi hanno chiesto un'autocertificazione che ho inoltrato però con qualche giorno di ritardo perché la loro risposta mi era finita nella cartella spam, e nel frattempo mi trovavo qualche giorno fuori casa. 


Arriviamo così a giorno 13 giugno quando la situazione sembra precipitare: SDA/Poste aveva infatti chiuso il mio reclamo, perché a loro non risultava nulla di strano nella loro spedizione e di rivolgermi all'e-commerce. Giustamente anche, perché quali prove avevo io per affermare che un addetto allo smistamento avesse "smarrito" la mia merce? Solo l'azienda sa in che condizioni fosse il pacco prima che passasse al corriere.

Prima di continuare fatemi aprire una parentesi in flashforward: verso luglio mi si è palesato alla porta di casa lo stesso corriere SDA che mi aveva consegnato il pacco, che aveva ricevuto la segnalazione per una mancata consegna, ed ho dovuto specificare tutto l'accaduto. Lui ha annotato la cosa sul reclamo che aveva, ma non ho idea che risultato abbia sortito questo passaggio. Chiusa parentesi.

Il partner Zalando invece aveva risposto alla mail in cui avevo inoltrato l'autocertificazione dicendomi che con quei documenti dovevo andare all'ufficio postale per aprire una disputa. Non so quante mail ho dovuto mandar loro per spiegare che avevo già fatto segnalazione a Poste, ed andare di persona non avrebbe cambiato nulla, ma dopo diversi giorni (il 19 Giugno) si sono convinti, e sarebbero intervenuti chiedendo chiarimenti al corriere (una parte del tragitto è stata effettuata da DHL), ma ci sarebbero volute fra le 4/6 settimane per avere un feedback.
Nel mentre mi sono rimesso in contatto con il servizio clienti Zalando per sapere se avessero aggiornamenti sulla situazione, e anche qui risposte contraddittorie.


Mi era stato detto che infatti per una sezione del servizio clienti la disputa era ancora aperta, ma una operatrice al telefono aveva aggiunto un altro tassello che fino a quel momento non sapevo: è possibile che le scatole degli ordini spediti tramite partner non abbiano alcun logo. Inutile dire che ero sempre più perplesso e confuso, anche perché la cosa più assurda per me è che un colosso come Zalando non avesse un servizio efficace che riuscisse a gestire la situazione, che immagino non sia la prima volta che capiti, e che sembrasse completamente disinteressato: se non fossi stato io a chiamare, inviare le foto e ad aggiungere ulteriori dettagli, loro non mi avrebbero chiesto nulla, ma avrebbero chiuso la questione in 5 minuti.

Ho lasciato passare i giorni e verso gli inizi di luglio ho richiamato Zalando ma questa volta ho cercato di farmi dirigere verso gli uffici in Germania, pensando che avessero delle informazioni più dettagliate e dirette. Qui, una carissima ragazza mi ha quasi fatto passare per uno stalker (forse non avrei dovuto chiamare sei volte in un mese se gli operatori avessero concordato su qualche informazione?) ma mi ha 
praticamente sbattuto il telefono in faccia dicendo che non c'era più nulla da fare per quanto riguarda il furto e che non mi avrebbero rimborsato.


Ero ormai giunto alla conclusione che potevo dire addio al centinaio di euro di scarpe mai ricevute, ma invece giorno 6 Luglio il partner venditore mi scrive una mail dicendo che avevano avuto la risposta dal corriere, ma che avevano bisogno di altre foto della scatola ricevuta, ed ho cercato di sottolineare le "particolarità" del mio pacco chiaramente manomesso. 
Da quel momento non ne ho saputo più nulla, così giorno 23 agosto (sì, più di un mese dopo ma essendo estate mi sembrava normale) ho scritto loro un'altra mail per chiedere aggiornamenti, ma mi è stato detto che ancora non avevano ricevuto una risposta definitiva dal corriere. 
Le mie speranze erano quasi sparite, fino a qualche giorno fa, il 22 Settembre: ricevo infatti una mail da Zalando in cui mi si dice che il pacco con le scarpe smarrite era stato reso, e che avrei ricevuto un rimborso.

Ho subito pensato che si trattasse di un errore, magari di una mail vecchia arrivata in ritardo, ed invece era corretta perché qualche giorno dopo avevo ricevuto i soldi sul conto.
Ho scritto una mail al partner chiedendo cosa fosse successo e mi hanno detto che la compagnia di spedizioni ha emesso il rimborso perché la merce era andata perduta, e così è partita diciamo la procedura di reso "d'ufficio".
A questo punto avrei avuto voglia di contattare tutti i servizi clienti Zalando e sbattere in faccia la verità, ma ho preferito raccontare qui nella speranza che possa essere utile a qualcuno.

Non so se la mia sia la procedura esatta o standard ma se vi dovesse capitare qualcosa di simile vi consiglio di insistere e rivolgervi a tutte le parti coinvolte.
A voi è mai successo di ricevere pacchi senza merce?





I mille usi del nuovo Natural Moisturizing Factors + PhytoCeramides The Ordinary

Se seguite The Ordinary saprete che negli ultimi mesi hanno tirato fuori diversi nuovi prodotti, ed io ho avuto modo di testare si il nuovo siero per il contorno occhi ricco di peptidi, sia il secondo detergente viso che hanno lanciato. E, dopo mesi si utilizzo, vi posso dire la mia sul Natural Moisturizing Factors + PhytoCeramides.



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Il range di The Ordinary aveva già proposto una crema viso, chiamata Natural Moisturizing Factors + HA, che promette di idratare la pelle rinforzando la barriera cutanea, e che io ho imparato ad apprezzare col tempo, grazie alla sua versatilità e alla leggerezza, visto che non contiene oli. 
Quando ho saputo però che l'azienda aveva potenziato questa formulazione, ero ancora più curioso di vedere che risultati avrebbe dato.

Il NMF + PhytoCeramides ha più o meno la stessa funzione ma una formulazione differente rispetto al suo predecessore: è infatti il prodotto più nutriente che propongono, e contiene quasi quattro volte più emollienti idratanti e due volte più umettanti appunto della versione precedente. 
Al suo interno troviamo agenti idratanti come glicerina, acido ialuronico, ed una miscela di estratti zuccherini come glucosio, maltosio, fruttosio e trealosio, a cui si unisce l'allantoina, che lenisce.
Non possono ovviamente mancare quelle sostanze che sono già presenti naturalmente nella nostra cute come gli aminoacidi arginina, glicina, alanina, serina, il sodio PCA e l'urea, che appunto contribuiscono a nutrire la nostra barriera cutanea.

La particolarità che arricchisce appunto questa versione del Natural Moisturizing Factors The Ordinary sono due acidi grassi, ovvero l'acido oleico e linoleico, che danno emollienza alla pelle e la idratano, e ovviamente le fitoceramidi, di derivazione vegetale. Nell'INCI le trovate come glicosfingolipidi e glicolipidi, e sono delle molecole che evitano la perdita dell'umidità della pelle e mantengono la funzione di barriera dello strato corneo.
Il tutto è racchiuso in una consistenza decisamente ricca, che si stende bene, che non definirei untuosa, ma di cui ovviamente non consiglio il sovradosaggio proprio perché è un prodotto consistente che va a nutrire la pelle. Non è stata aggiunta alcuna profumazione. 

Lo scopo del Natural Moisturizing Factors + PhytoCeramides è quello appunto di idratare a fondo e sigillare i trattamenti e i sieri che applichiamo sul viso. È quindi l'ultimo step della nostra skincare, o il penultimo se poi dobbiamo applicare la protezione solare. 
Sebbene The Ordinary non dia delle indicazioni nette e rigide sul tipo di pelle su cui può andar bene, anzi dice che sarebbe adatta a tutti, mi sembra tacito che sia un prodotto pensato per cuti secche, screpolate, e con una barriera cutanea danneggiata e per chi ha trovato troppo leggera la precedente crema viso. 


Mi sembra invece da sconsigliare per pelli oleose o tendenti all'acne. 
L'uso che ne ho fatto io e le indicazioni che mi sento di dare sono però molto più ampi, come con l'altra crema viso The Ordinary ma con più soddisfazione e benefici.
Concordo sul fatto che possa soddisfare le pelli più esigenti, mature, disidratate, specie ora che andiamo incontro al periodo più freddo dell'anno, e chi ad esempio vive in un clima particolarmente rigido e ventoso può trovare sollievo con l'uso. È perfetta se ad esempio usate sostanze che possono squamare la pelle, come acidi esfolianti e vitamina A.
Forse per il giorno può essere un po' troppo pesante anche a queste condizioni, ma se avete una pelle molto secca e vi piace una base per il make up più "scivolosa", secondo me può andare più che bene. In generale diventa un'ottima crema notte, anche se cercate un prodotto per fare il metodo sandwich usando retinolo e retinoidi. Meno adatta, ma più perché non credo ve ne sia bisogno, ad essere miscelata con altri sieri o oli. 


Per me che ho una pelle mista durante l'estate, ma che può essere più secca nei periodi freddi dell'anno, il Natural Moisturizing Factors + PhytoCeramides è stato un prodotto irrinunciabile sempre, che ho portato appresso anche durante i viaggi. È vero che l'ho usato raramente su tutto il viso la notte, perché generalmente non ho esigenze così importanti. L'ho però amato come contorno occhi, avendo qui una pelle più secca, utilizzandolo quasi fosse una maschera, proprio da lasciare agire mentre dormo, e al mattino mi trovo sempre la zona ben nutrita, elastica, morbida e liscia, senza che mi desse però fastidio agli occhi. Non deve quindi essere per forza usata come all-over, ma può essere un trattamento da applicare solo su aree specifiche.

Inoltre ho usato questa crema The Ordinary anche ad esempio all'attaccatura dei capelli in caso notassi dei punti di dermatite, e va subito a lenire il rossore e riparare la zona. L'ho usata anche tantissimo sul contorno labbra screpolato (mea culpa, sto sempre a mordermi le labbra), dove mi dà sollievo e nutre la zona (mi raccomando non mangiatela, non va applicata sulla mucosa).
Ma il Natural Moisturizing Factors + PhytoCeramides va benissimo anche sul corpo: non mi ci spalmo da capo a piedi, sia chiaro, mi sembrerebbe uno spreco ma ad esempio su piccole zone come i gomiti, le mani, o le cuticole quando in viaggio ad esempio si sollevano se l'acqua che utilizzo per lavarmi è troppo calcarea o semplicemente c'è freddo e si screpolano. 
Credo che con un po' di fantasia possiate davvero farne mille usi, e vi posso dire che a me la confezione è durata letteralmente mesi. Se avete già usato la prima versione della crema viso The Ordinary, ma non vi dava una grande performance, questa potrebbe farlo.
Spero che The Ordinary faccia una versione più piccola perché per me è diventata quella crema "salva pelle" da avere sempre disponibile. 


Avete provato questo Natural Moisturizing Factors con fitoceramidi?



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Jeanne du Barry - La favorita del re, avrà rispettato le mie aspettative?

Dopo Assassinio a Venezia, abbiamo fatto un'altra capatina al cinema non senza fatica. Ho dovuto infatti un po' inseguire la visione di Jeanne du Barry - La favorita del re perché lo avevano piazzato ad orari improponibili, ma alla fine ce l'ho fatta.


Titolo originale: Jeanne du Barry
Genere: 
biografico, storico, drammatico
Durata: 113 minuti
Regia: Maïwenn
Uscita in Italia: 30 agosto 2023 (Cinema)
Paese di produzione: Francia, Belgio, UK

Non credo serva che racconti la storia di Marie-Jeanne Bécu, che poi divenne contessa du Barry, perché è possibile leggerla su qualunque libro di storia: lei, che da umili origini, riesce ad emergere grazie a bellezza e sensibilità, conquistando il cuore di Re Luigi XV e diventando una delle figure più potenti ma anche una delle più controverse all'epoca, al punto da essere associata profondamente alla posizione dei regnanti, e farne la stessa fine.

Questa Jeanne du Barry diretta ed interpretata dall'attrice e regista francese Maïwenn non è però una storiografia dettagliata della figura della favorita del sovrano in un determinato contesto socio politico, ma punta molto di più al lato personale, romantico, intimo e interno, di una ragazza, poi donna, che appunto ha fatto di tutto per trovare la sua posizione nel mondo. 

Non che venga meno lo sfarzo di Versalles, anzi: la fotografia, i costumi, la pomposa magnificenza estetica dell'epoca è secondo me ricostruita alla perfezione. Jeanne du Barry è anzi un film luminoso, spesso caldo e morbido. Mi aspettavo però, lo ammetto, che avessero riuscito a focalizzare meglio la posizione della favorita nella scala sociale, anche perché tutti a corte gridano allo scandalo non appena si palesa la contessa, specie le figlie del re, ma probabilmente avrebbe avuto più senso se avessero contestualizzato il potere che poteva avere la favorita
Questa Jeanne du Barry invece è più una eroina sognante, naïve, spontanea, romantica appunto, che punta ad essere sempre se stessa, e credo che comunque funzioni perché mi ha coinvolto anche emotivamente, pur con la consapevolezza che nella realtà ci fosse una maggiore furbizia e consapevolezza nel muoversi nello scacchiere della corte francese.

La mia emotività è scaturita proprio dal fatto che il film spoglia (a volte anche fisicamente, come nel primo incontro fra Luigi e Jeanne) dagli orpelli reali i suoi personaggi, lasciandoci la storia di un amore sincero e reciproco, e di una donna che alla fine si è ritrovata incastrata in uno schema molto più grande di lei, venendone in qualche modo fagocitata.
In maniera più sotterranea, senza diventare un manifesto di wokismo, Jeanne du Barry – La favorita del re parla anche di indipendenza, specie in una corte in cui il re rappresenta il sole, come aveva imposto Luigi XIV, intono a cui girare, dando alla protagonista dei tratti un po' più contemporanei, ma senza dimenticare la sua epoca (vedi ad esempio il rapporto col suo paggio di origini bengalesi Zamor).
In questo senso ho trovato tutto sommato valida e gradevole l'interpretazione di Maïwenn, e più in generale il cast non mi è sembrato affatto male.


Johnny Depp ad esempio ci dà appunto anche lui un Luigi XV più umano, ma è inevitabile che la sua figura ne esca comunque male, visto che sembra (come in fondo era) più concentrato ai suoi affari di letto che alla politica. Non è il ruolo della vita per l'attore, non abbiamo una caratterizzazione così dettagliata, ma visto il caos nella sua vita privata e pubblica, potrebbe essere la giusta strada da seguire.
Non tutti gli attori però se la cavano bene, vedi il robotico Delfino/ Luigi XVI di Diego Le Fur (che ok, è giovanissimo, ma alla sua età ci sono attori che spaccano). Ottimo invece Benjamin Lavernhe nel ruolo del primo valletto del re.
Proprio con Depp posso aprire le porte a quello che invece non mi è piaciuto di Jeanne du Barry, ovvero la dimensionalità dei personaggi, che risultano tutti poco approfonditi e quindi poco coinvolgenti.


Prendo ad esempio Madame du Barry, che è la principale: è vero che ci raccontano buona parte della sua vita, ma è molto spesso il voice over ad avere la meglio, con la conseguenza che risulta quasi documentaristico e non più cinematografico, e capirei se qualcuno non dovesse appassionarsi alla sua storia (o a quella che ci raccontano).
Un minutaggio leggermente ridotto, specie nelle parti in cui Marie-Jeanne Bécu imparò tutti i dettami di corte per diventare la favorita, non mi sarebbe spiaciuto.
Jeanne du Barry si colloca un po' sotto le mie aspettative, ma è un film che secondo me comunque riesce nel suo intento, che non è un capolavoro (e nemmeno forse si presenta come tale) e che ho visto volentieri.




È di Numbuzin il solare viso da provare questo autunno

Siamo fortunatamente entrati nell'era in cui si ha maggiore consapevolezza dell'uso dei cosmetici (anche se ancora si leggono castronerie solo per fare visualizzazioni) grazie a chi, lavorando nel settore, ha diffuso a noi comuni mortali il loro sapere. Per me è sempre importante sottolineare che non sono nato imparato, ma ho raccolto e diffondo le informazioni che ci hanno dato divulgatori scientifici, chimici, dermatologi e medici in generale, e che trovo sensate sono diventate parte della mia filosofia.
Non voglio star qui a pontificare adesso, ma tutti questi esperti ci hanno spiegato che la protezione solare va usata tutto l'anno, perché luce solare significa potenziali danni cutanei e fotoinvecchiamento, e, grazie a Yesstyle che me lo ha fatto testare, ho trovato nel solare coreano No.1 Clear Filter Sun Essense SPF50 + PA++++ di Numbuzin il prodotto perfetto da usare questo autunno e inverno. 


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🗺 Made in Corea
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Lanciato nel 2019, Numbuzin ha la particolarità di semplificare le varie linee della sua gamma attraverso una numerazione, che appunto dovrebbe aiutarci a trovare più facilmente i prodotti adatti alle nostre esigenze. 
In particolare il Clear Filter Sun Essense (che pare si chiamasse prima Pure - Full Calming Water Sunscreen, ma è lo stesso prodotto), è pensato per pelli sensibili, e infatti non contiene fragranze, sostanze comedogeniche, e due filtri solari ritenuti controversi e che alcuni vogliono evitare, cioè l'Oxybenzone e Octinoxate, criticati per la loro assorbibilità e per un potenziale effetto sugli ormoni (per fortuna negli studi sui topi non sugli umani).
Per il resto si tratta di un solare viso coreano con filtri chimici ad ampio spettro, UVA e UVB, che però è ricco di sostanze sfiammanti, disarrossanti e lenitive. Anzi Numbuzin pare l'abbia proprio testato ad alte temperature e a climi umidi e che dovrebbe ridurre la temperatura della pelle.

Queste sostanze sono il 49.8% dell'intera formula, e troviamo il 20.55% di estratto di liquirizia, il 15% di centella asiatica e il 14.25% di Houttuynia cordata (sì, la stessa sostanza di questo tonico che sto usando da un po'). Ci sono anche una serie di altri estratti vegetali che comunque dovrebbero avere effetti lenitivi sulla pelle, ma sono indubbiamente meno noti. Conoscerete però tutti gli effetti della niacinamide, della madecassoside e delle diverse forme di acido ialuronico, tutte presenti nell'INCI di questo solare. 
Vorrei dire che sia completamente inodore ma questa Sun Essense ha secondo me un vago sentore dato dagli ingredienti naturali e dai filtri solari, nulla che però a mio avviso possa essere disturbante, anzi quasi subito dopo averla stesa non la percepisco più.
Non fatevi inoltre ingannare dal nome "essense" che può far pensare quasi ad un siero o ad un tonico più corposo, come si usa nella cosmesi coreana, perché la consistenza è quella di una crema-lozione ma che comunque ho trovato ottima, me l'avete vista anche nel mio nuovo Beauty Wrap-Up di Settembre.

Questo solare Numbuzin infatti si stende su di me molto rapidamente e non lascia alcuna scia bianca sul viso, è completamente trasparente. Ha un lievissimo colore verdino che però non tinge la pelle, ma credo che in modo molto leggero contribuisca a far apparire i rossori meno evidenti.
Io lo avverto davvero fresco, lenitivo e gradevole da applicare, ma non aspettatevi quella sensazione magari pungente o artificiosa che può dare ad esempio il mentolo, sembra più acqua fresca sul viso.
Inoltre è molto leggero, non si percepisce affatto sulla pelle, non lo sento unto o appiccicoso, ma si setta quasi come se non avessi messo nulla. Mi ha colpito in particolar modo il finish che secondo me lo rende perfetto per una pelle normale, mista ma anche più oleosa nel periodo autunnale: non è infatti completamente opaco su di me come poteva essere il Complete No-Stress Physical Sunscreen di Axis-y, ma è meno luminoso ad esempio del Sun Serum SPF50+ di SKIN1004.
Ha proprio un finish naturale, dà alla pelle un aspetto naturale e gradevole, che permane durante la giornata, e che riesce a non aggravarsi anche se riapplico la crema. 
Se poi voglio un effetto opaco, mi basta metterci sopra una cipria, ma ora ci arrivo.

Premetto che ho usato il  Clear Filter Sun Essense No.1 Numbuzin in un clima ancora caldo, ma non più bollente, e l'ho trovato valido perché mi è sembrato leggero e non grasso, né mi ha fatto sudare, ma lo ritengo ancora più azzeccato per la stagione fredda a cui andiamo in contro proprio perché non ha l'effetto mattificante che ricerco in estate, ma mantiene lo stesso comfort nel corso della giornata. Lo trovo infatti idratante ma non interferisce con gli altri cosmetici che applico sul viso. Se ad esempio voglio usarlo dopo più sieri e una crema, si comporta bene, non fa pallini o paciughi, e più in generale funge da base trucco senza alterare la performance dei prodotti che applico dopo. Ma si è comportato bene anche con una skincare super basica, con solo tonico e siero viso, perché idrata appunto.


Uno degli altri aspetti che mi fa preferire questo SPF per il periodo autunnale riguarda la sua resistenza: io non ho letto da nessuna parte che Numbuzin l'abbia testato come waterproof, anzi è specificato che si rimuove facilmente con un detergente schiumogeno, e in questo senso confermo. Quindi, nonostante si setti sul viso, immagino che non abbia una perfetta resistenza al sudore.
È stato insomma una sorpresa, e voglio provare altri prodotti di questa azienda.


Che esperienza avete con Numbuzin? Conoscevate questa azienda coreana?



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È tornato Poirot: la mia recensione di Assassinio a Venezia

Dopo Assassinio sull'Orient Express, che mi era sembrato un compito ben svolto, ma appunto un esercizio poco creativo, e dopo Assassinio sul Nilo dello scorso anno, con un ottimo cast ma con scarso coinvolgimento emotivo, Kenneth Branagh è tornato nei panni di Hercule Poirot in Assassinio a Venezia


Titolo originale: A Haunting in Venice
Genere: 
thriller, giallo, orrore
Durata: 103 minuti
Regia: Kenneth Branagh
Uscita in Italia: 14 Settembre 2023 (Cinema)/ 22 Novembre 2023 (Disney +)
Paese di produzione: USA

In realtà il nostro baffuto investigatore non è più sulla cresta dell'onda: lo avevamo visto già nel film precedente, quando abbiamo conosciuto alcuni dei suoi fantasmi del passato, e quando abbiamo visto un Poirot più dimesso, meno propenso a prendere il suo taccuino e lanciarsi in una indagine. Infatti ce lo ritroviamo a Venezia, che tenta di fare vita privata schivando tutti coloro chiedano i suoi servigi. 
Solo l'invito di una sua vecchia amica, la scrittrice giallista Ariadne Oliver (Tina Fey), stuzzicherà la sua curiosità: la donna infatti chiederà a Poirot di accompagnarla ad una festa di Halloween al palazzo di Rowena Drake, una famosa cantante lirica caduta in disgrazia, dove si terrà una seduta spiritica sotto la guida della medium Joyce Reynolds (Michelle Yeoh).
Rowena infatti vuole mettersi in contatto con lo spirito della figlia, Alicia, morta prematuramente, e la presenza del detective renderà le cose meno facili alla medium. Ma le cose precipiteranno quando qualcuno tenterà di aggredire Poirot e soprattutto ci saranno delle morti sospette all'interno del palazzo.

a haunting in venice recensione film

Parto subito col dire che Assassinio a Venezia, in questa trilogia (almeno fino ad adesso), è stato il film che ho preferito, che ho trovato più giusto, ed il più originale. Ammetto che non ho letto il libro di Agatha Christie da cui è tratto, che si intitola "Poirot e la strage degli innocenti", ma da quanto ho letto dalle trame, ci sono diverse discrepanze, a partire dall'ambientazione, fino a passaggi della storia, e questo già rende il film più invitante.
Venezia secondo me è stata la scelta migliore che potesse fare Kenneth Branagh perché ne usa il fascino, la bellezza, il mistero, ma non fa diventare il film un video per la proloco del capoluogo veneto. Ne dosa la presenza, e ne prende il lato più cupo e tetro, con questa pioggia battente che non lascia scampo, perché è questo lo stato d'animo di buona parte dei personaggi, incluso Poirot appunto.
La storia invece funziona, è scorrevole, si fa seguire volentieri, e punta a venare quella che è una vicenda thriller, con degli accenti più horror.

recensione assassinio a venezia

Nulla di splatter, nulla di greve, ma tutto abbastanza elegante, coerente col personaggio, lo stile e la storia. C'è qualche piccolo jumpscare, ma nulla che possa sconvolgere una persona particolarmente impressionabile. 
Oltre ai fantasmi da eventualmente risvegliare, sono i fantasmi interiori quelli più evidenti in Assassinio a Venezia: conosciamo parte di quelli di Poirot, ma si parla di tutta una serie di dolori e traumi che coinvolgono tutti i personaggi, come la perdita di una figlia, quella di un amore, o lo stress post traumatico dato dalla guerra.
L'intrattenimento però è il fulcro di A Haunting in Venice, che punta su un gioco di inganni più o meno importanti, su una bella atmosfera, e che ha un buon ritmo, qualche colpo di scena riuscito, ed una giusta durata (contro la tendenza degli ultimi anni), anche se parte come un diesel e qui e lì rallenta, ma che non stanca.

Tra l'altro ho ritrovato quella ironia che secondo me non può mancare in un film su Poirot, e molto spesso la spalla comica è il personaggio di Tina Fey, che riesce ad arrivare nei momenti giusti per alleggerire la narrazione. 

Tutto il cast di Assassinio a Venezia riesce bene nel suo ruolo, chi più chi meno ha comunque una multidimensionalità. Brava Camille Cottin che, sebbene secondaria, ha le sue sfumature. L'unico che mi ha convinto meno è stato il nostro Riccardo Scamarcio (che interpreta Vitale Portfoglio, anche un nome un po' così) più per una questione di doppiaggio che interpretazione. 
Fra i tre Poirot di Kenneth Branagh, credo che Assassinio a Venezia sia il mio preferito perché ha saputo rimaneggiare un'opera senza stravolgerne la natura ma dandole una sua nuova coerenza.
Penso sia uno dei film da vedere questo autunno in streaming appena arriverà, e Disney + ha programmato l'uscita per il 22 Novembre.

Due prodotti naturali contro la caduta dei capelli...funzionano?

 Che la salute dei capelli parta dalla cute ce lo ripetono ormai ovunque e io stesso ne sono ben consapevole, al punto che non mi faccio mai mancare, nella mia routine capillifera, dei prodotti che appunto rinvigoriscano e rinforzino i capelli dalla radice, e che magari ne stimolino la crescita.
Personalmente non ho infatti una perdita di capelli eccessiva e problematica durante tutto l'anno, ma preferisco non arrivare ai periodi di fisiologica caduta completamente impreparato sperando poi avere il miracolo da un cosmetico. Perché, in fondo, non dovrei volere sempre dei capelli forti, sani e che crescono folti?
Seguendo questa logica, dopo aver terminato il siero di Grow Gorgeous, per il periodo estivo ho scelto due prodotti del brand Orientana.

Si tratta di una azienda polacca, che mi ha colpito perché per i capelli utilizza sostanze ayurvediche che secondo me sono molto adatte allo scopo. Ho notato delle formulazioni ben strutturate, con sostanze che su di me in genere hanno una buona resa, e quindi mi sono detto che potevano aiutarmi.
Su di me noto un maggiore aumento della caduta dei capelli verso agosto, e non nel tipico "periodo delle castagne" fra settembre e novembre. Mi avranno aiutato questi prodotti?


Orientana Ayurvedic Hair Therapy 
Olio capelli ayurvedico con Gotu Kola


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🔎 Amazon, Online 
💸 €15
🏋 105 ml 
🗺 Made in India
⏳ 6 Mesi
🔬 //

Sono interessanti gli attivi di questo olio capelli Orientana perché di base contiene oli vegetali come cocco, germe di grano e sesamo, tre sostanze leggere, molto adatte alla cura dei capelli, ma ci sono disciolti anche altri ingredienti. Troviamo infatti dei probiotici che hanno proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie, l'estratto di radice di bardana con effetto antinfiammatorio e antiossidante, e la Gotu Kola, che noi conosciamo meglio come centella asiatica (sì, un'altra volta). 
La polvere di Bhringraja che lenisce e pare sia fra le piante ayurvediche la migliore per contrastare la caduta dei capelli è unita a indigofera e lawsonia, che qui non hanno un potere tintorio perché a percentuali basse, ma vengono inserite per le loro proprietà rinforzanti dei capelli.
L'INCI continua anche con sostanze più particolari come l'olio della radice di Sarsaparilla, la quale pare aiuti a a mantenere livelli adeguati di testosterone e progesterone che possono stimolare i capelli a crescere.

L'Ayurvedic Hair Therapy ha poi una miscela di oli essenziali che sono inseriti sia per le loro proprietà, come quello di cardamomo che è cicatrizzante, ma penso soprattutto per dare al prodotto un profumo che io trovo buonissimo: è intenso, avvolgente, persistente, ha delle note speziate ma più fresche. Tutte le volte che l'ho utilizzato in casa pensavano avessi acceso una qualche candela profumata o avessi spruzzato un aroma. 

A proposito del suo utilizzo, la confezione dosa bene il prodotto e questo olio va massaggiato sul cuoio capelluto e tenuto in posa qualche ora o per tutta notte. Essendo oleoso, inutile dire che unge: magari se ne massaggiate poche gocce su alcuni punti mirati, e come me avete dei capelli abbastanza secchi, non si noterà più di tanto, ma dopo un vero e proprio impacco è ovviamente necessario seguire con uno shampoo. Io infatti ho fatto delle lunghe pose, ma la notte non l'ho mai applicato proprio perché non mi piace sporcare in giro. 

Il lavaggio di questo olio capelli Orientana è molto semplice, non ho dovuto fare mai grande fatica o shampoo extra per rimuoverlo, ma i miei capelli amano gli oli, li assorbono volentieri quindi faccio poco testo. 

Per me l'Ayurvedic Hair Therapy non è un prodotto che stimola direttamente la crescita del capello, ma ha più un effetto indiretto. Infatti su di me nutre e lenisce davvero il cuoio capelluto, calma il prurito, eventuali desquamazioni o rossori e di conseguenza crea un ambiente ideale affinché il bulbo possa essere forte e resistente. Dall'altro lato contribuisce a rendere i capelli più morbidi, meno crespi e più disciplinati, quindi rischiano meno la rottura. A volte ad esempio, oltre all'impacco, applico questo prodotto Orientana anche sui capelli umidi prima dello styling per dare ulteriore morbidezza e lucentezza ai capelli.
Non è quindi un risultato immediato quello che vi posso riferire (o che mi aspettavo) in termini di caduta e crescita, ma più un prodotto da utilizzare e apprezzare nel lungo periodo.
Non ho mai notato che appesantisse o rendesse i miei capelli più propensi a sporcarsi in anticipo. 
Personalmente lo riacquisterei ma devo segnalare che, vista la grande quantità di olio di cocco che contiene, in inverno tende ad essere duro e andrebbe sciolto ogni volta e non ho voglia. 



Orientana Ayurvedic Hair Toner
Tonico auyrvedico capelli con Amla


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🔎 Amazon, Online 
💸 €15
🏋 100 ml 
🗺 Made in India
⏳ 6 Mesi
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Avrei voluto amare questo siero rinforzante per i capelli, ma purtroppo non va bene per me. Si tratta di un tonico da applicare sul cuoio capelluto quotidianamente con un massaggio di un paio di minuti, in un trattamento di tre settimane; poi si sospende qualche giorno e si riprende.
L'Ayurvedic Hair Toner è appunto liquido ed è arricchito con attivi anche in questo caso interessanti e utili a stimolare la crescita dei capelli, sempre nell'ottica di un supporto a 360 gradi.
Troviamo sostanze lenitive e idratanti come aloe, centella, glicerina, l'estratto di jojoba, ma anche sostanze stimolanti della crescita come l'amla (che in verità ha un effetto più ampio sui capelli), l'estratto di neem che dovrebbe rinforzare i bulbi, fieno greco e quello di bhringraja. L'Hair Toner Orientana contiene il 99.7% di ingredienti di origine naturale. 

La sua profumazione e la sensazione che dà sulla pelle una volta spruzzato è fresca, perché contiene anche mentolo che dovrebbe stimolare la circolazione sanguigna e che d'estate risulta molto piacevole. 

Come dicevo, questo prodotto non ha nulla che me lo facesse disprezzare, almeno sulla carta: oltre alla facilità d'uso, riesco ad utilizzarlo con costanza perché non mi sporca o unge i capelli. Inoltre lo avevo scelto perché non contiene alcol che in genere mi dà fastidio al cuoio capelluto, ma in questo Ayurvedic Tonic ci deve essere un'altra sostanza che purtroppo mi causa dermatite e arrossamento. Ho fatto un po' di prove sospendendone l'uso e riprendendolo, e a volte dopo qualche uso, a volte in via immediata, ottengo più o meno lo stesso effetto.
Credo di poter accusare l'estratto di Neem per questo, perché in passato mi capitò di usarlo in polvere come impacco ed avevo ottenuto più o meno gli stessi effetti dannosi.

Ho pensato che magari, usandolo durante la stagione fredda, quando il mio cuoio capelluto è meno provato dalla sudorazione, poteva inficiare meno la cute già sensibile e irascibile di suo, ma ho deciso di non aspettare per testarlo perché comunque non mi va di creare irritazioni.

Di conseguenza non ho potuto usare questo siero Orientana in maniera costante, ed osservarne l'effetto e ne ho dovuto fare un uso improprio: dopo aver applicato l'olio infatti ne spruzzo un po' sui capelli, senza raggiungere volutamente il cuoio capelluto, e lo massaggio. In questo modo l'ho portato a termine senza controindicazioni, ma non è il suo utilizzo corretto e non posso dirvi se ha agito, anche perché in genere applico questi sieri rinforzanti e stimolanti soprattutto all'attaccatura frontale, dove ho maggior esigenza ed ho un'area più delimitata per vederne gli effetti.
Se non avete quella che potrei definire una vera allergia al Neem ma anzi vi piace e vi dà soddisfazioni, questo Ayurvedic Hair Toner potrebbe essere un buon prodotto per voi. 


Conoscevate questo brand? Lo avete notato su Amazon o online? Come vi state preparando alla caduta stagionale?



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Il Sanremo Special di The Ferragnez La Serie è più inutile di quanto pensassi

Sta diventando sempre più difficile seguire The Ferragnez, specie per chi come me non ha mai seguito la serie da fan, ma più per dovere di cronaca.
Dopo una prima stagione con più di qualche scena cringe, ed una seconda che mostrava qualche bagliore di luce e di (almeno di facciata) emotività, il 14 Settembre è arrivato il famoso episodio tutto dedicato alla partecipazione di Chiara Ferragni a Sanremo, e devo ammettere che è stato forse il momento più inutile di tutta la serie.


È vero, nessuna serie tv, inclusa The Ferragnez, ha una qualche utilità per la nostra quotidianità, se non quella di farci staccare e di intrattenerci, e anche da questa prospettiva il Sanremo Special su di me non ha sortito granché effetto.
Il primo impatto infatti mi ha messo quasi paura: un intero episodio da più di un'ora mi sembrava eccessivo per quel che avrebbero raccontato, anche perché sapevamo già tutto. Se infatti gli altri episodi sulla coppia più discussa del web potevano avere un qualche effetto sorpresa, specie per chi non li segue sui social, questa volta penso che la narrazione fosse già stata esposta dai giornali a seguito della settantatreesima edizione del Festival di Sanremo lo scorso febbraio.

Era stata annunciata la partecipazione di Chiara mesi prima, e conoscevamo già il caos che si generò dal bacio fra Fedez e Rosa Chemical, con tanto di video di rimprovero da parte della imprenditrice digitale nei confronti del rapper. Cosa racconta questo episodio quindi di inedito?

Nulla.
È vero che assistiamo alla preparazione di Chiara Ferragni alle due serate di Sanremo, e come prevedibile la vediamo impegnata mesi prima ad organizzarsi sia rispetto a quello che sarebbe stato il suo ruolo sul palco dell'Ariston, sia per quanto riguarda i messaggi che voleva trasmettere (o che comunque ha tentato di fare) col suo monologo e con i suoi abiti a favore di un femminile ampio e variegato. Sapevamo già tutto, ce lo aveva spiegato lei stessa sia sul palco che poi con i suoi post, e per finire lo avevano fatto i giornali che durante la kermesse si sperticano con pagelle e approfondimenti su tutti i personaggi che costellano Sanremo.
L'unica cosa che non conoscevamo, e che questo Special cerca di raccontarci, è l'ansia e l'emozione che ha dovuto affrontare Chiara per questo evento, ed anche il suo malessere nei confronti di Fedez per averla offuscata in quella che doveva essere la sua serata e il suo momento. Il tutto però si traduce in un continuo piangere per tutto.


Cambiamo prospettiva: per noi comuni mortali può essere stancante e stressante preparare un esame, o cambiare automobile, per chi lavora con la propria immagine e con il personaggio creato e diffuso online, cambiare media e risultare all'altezza, può essere un passaggio impegnativo. Da qui mi aspettavo magari maggiori confronti fra Chiara e Fedez o, ancora meglio, con lo psicologo che dal primo momento è stato il confessore della coppia, e che avrebbe potuto stimolare qualche riflessione sul senso di inadeguatezza o sul cambiamento.
Invece più che un Sanremo Special è un episodio chiaraferragnicentrico, e lei purtroppo secondo me è quella che offre meno alla serie in generale in termini di contenuti "extra" non prevedibili. In questo episodio non fa altro che offrire lacrime, di tensione o gioia, e ripetere che non si sente supportata quando chiunque cerca di spronarla. Non vi è invece ombra delle critiche arrivate o che temeva potessero arrivare, nemmeno per tentare in qualche modo di ribaltarle. 


Fedez in questo senso diventa un villain per aver tramato contro di lei, non aver festeggiato il suo momento di successo ed averle tolto le luci dei riflettori.
Cosa sia successo a lui invece, per non essere lucido, e per aver appunto in qualche modo organizzato il bacio dello scandalo, e non aver rispettato i precetti della moglie che lo volevano come una figura silente al suo fianco, non è dato saperlo. Sappiamo solo che quanto successo ha creato una crisi fra i due, ma nel pieno della prevedibilità di The Ferragnez - Speciale Sanremo, sapevamo già che la crepa si era richiusa e la pace era tornata. 
Dice bene Fabio Maria Damato, il braccio destro di Ferragni, quando parla di "claim", perché, tolta qualunque forma di approfondimento emotivo, anche solo di facciata, non c'è intrattenimento o coinvolgimento, resta solo un lungo spot pubblicitario. 




Maschere viso Apivita: le recensioni delle ultime che ho provato

È arrivato il momento di chiudere la parentesi delle maschere viso del brand greco Apivita, che ho aperto diverso tempo fa e che mi ha portato a provare praticamente tutte o quasi i loro prodotti di questa gamma. 
Ho ancora una volta raccolto cinque trattamenti che vogliono occuparsi in maniera diversa della cura del viso, targhetizzando imperfezioni e necessità differenti. 


Apivita Express Beauty Face Mask Grape
Maschera Viso Liftante e Rassodante

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🔎 Farmacia, Parafarmacia, Redcare, eFarma, Notino, Online
💸 € 2.70/3
🏋 2x8 ml
🗺 Made in Grecia
⏳  Scadenza sulla confezione
🔬 //


Questa maschera viso Apivita è particolare ma non eccezionale. La usa consistenza è quella di una crema fluida, con all'interno dispersi alcuni granelli (come la Face Mask Pomegranate) che non sono inseriti per creare un effetto esfoliante, ma credo che siano sostanze semplicemente incapsulate o puri giochi di chimica per fare scena, infatti già col massaggio si sciolgono e non si avvertono sulla pelle.
È un prodotto che ho usato volentieri grazie appunto a questa consistenza fluida facile da stendere, che non la rende pesante o fastidiosa sul viso da tenere in posa, ed una fragranza fresca e non troppo invadente. Apivita dice di tenerla in posa per 10 minuti e poi sciacquarla, ma io preferisco lasciarla agire un po' più a lungo proprio per la natura dei suoi ingredienti.

La Grape Face Mask infatti sarebbe una maschera liftante che dovrebbe rendere la pelle più elastica e tesa, ma gli attivi che contiene non hanno secondo me questo effetto, almeno non nell'immediato. Si passa infatti da ottimi oli, come quello di oliva e semi di uva, a sostanze idratanti e lenitive come l'acido ialuronico e il pantenolo, ma anche alcuni attivi anti ossidanti come ubiquinone (o Coenzima Q10) e tocoferolo. Queste sostanze sono indubbiamente benefiche per la pelle, ma oltre a dare una vaga distensione data dal potere idratante, io non noto particolari effetti liftanti o rassodanti.
Questa di Apivita è una maschera che considero idratante, che lascia la pelle carina, liscia ed elastica, non unge né appesantisce e che penso possano apprezzare anche pelli miste o normali. Di per sé però non credo apporterebbe benefici immediati e visibili a visi molto segnati o cuti mature, ma più a pelli giovani che vogliono mantenere la tonicità grazie proprio a quegli ingredienti anti ossidanti. 
Dopo l'uso di questa maschera Apivita ho sempre proseguito la mia routine senza problemi, quindi come anticipavo è promossa ma senza diventare un riacquisto futuro. 



Apivita Express Beauty Eye Mask Grape
Maschera Occhi Liftante

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🔎 Farmacia, Parafarmacia, Redcare, eFarmaNotino, Online
💸 € 2.70/3
🏋 2x8 ml
🗺 Made in Grecia
⏳  Scadenza sulla confezione
🔬 //

Nonostante abbia lo stesso nome della maschera viso, la Grape Eye Mask ha attivi differenti, specifici per la zona perioculare. È vero, troviamo sempre olio di vinacciolo, di oliva e di riso, propoli, acido ialuronico, burro di karité, cera d'api, ma a questi si aggiungono altri elementi che dovrebbero migliorare le condizioni di un contorno occhi con poca elasticità, come il lupino che ha proprietà rigeneranti, l'escina e la ruscogenina che invece agiscono sul microcircolo riducendo occhiaie e gonfiori. Il tutto è racchiuso in una consistenza leggermente più spessa, direi quasi più pastosa, ma sempre facile da stendere.
Questa Eye Mask Apivita è a tutti gli effetti una maschera notte: non è specificato se su cute pulita o dopo la skincare (come ho fatto), ma solo che va applicato uno strato di prodotto omogeneo e lasciato agire tutta notte. 

Parto col dirvi che sì, su di me l'effetto di questa maschera occhi è apprezzabile, perché in effetti lascia il contorno occhi liscio, morbido, ed elastico. Io ancora non ho segni profondi, ma proprio perché cerco di prendermene cura e di prevenire che la situazione precipiti. Inoltre la Eye Mask Grape ha un buon potere idratante e nutriente, che si percepisce anche dopo aver lavato il viso il giorno dopo. Il problema è che non è una maschera che si assorbe e diciamo sparisce, o comunque lascia un minimo residuo, ma che si asciuga e diventa un paciugo di briciole al risveglio. 
Questo impataccarsi non fa proprio per me, infatti ho iniziato ad usare questa maschera lasciandola in posa anche per mezzora per poi sciacquarla, ma così non mi è sembrata altrettanto efficace stranamente.
Insomma alla fine della fiera non c'è stato un click con questa maschera, non tanto per il suo effetto, ma per il suo modo d'uso. Poi nulla da eccepire su delicatezza e profumazione, perché non mi ha dato affatto fastidio agli occhi. 



Apivita Express Beauty Face Mask Orange 
Maschera Viso Illuminante


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🔎 Farmacia, Parafarmacia, Redcare, eFarma, Notino, Online
💸 € 2.70/3
🏋 2x8 ml
🗺 Made in Grecia
⏳  Scadenza sulla confezione
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Un po' come la maschera Grape che ho recensito poco più su, questa versione Orange ha alcuni aspetti particolari ed interessanti. Anch'essa infatti si presenta come una crema fluida leggermente gelificata, con dentro dei granelli, anche in questo caso nessun effetto esfoliante fisico, ma si sciolgono applicando la maschera viso.
A caratterizzarla ci sono poi un aroma agrumato, un po' chimico ma comunque gradevole, e poi ovviamente gli ingredienti come vari oli vegetali, quello di jojoba, semi di girasole, germe di grano, e si continua con burro di karitè, miele ovviamente. Ci sono poi alcune sostanze di sintesi come una forma liposolubile di vitamina C, acido ialuronico, pantenolo, coenzima Q10 e tocoferolo. L'effetto della Face Mask Orange Apivita dovrebbe essere quello di illuminare l'incarnato, e renderlo più omogeneo e idratato.

È una di quelle maschere a risciacquo dopo una decina di minuti di posa, e in questo senso avrei preferito una rimozione migliore perché a volte mi dà l'impressione che solo dopo aver asciugato il viso mi sembra di non avere più prodotto da togliere. Con questo non intendo dire che sia pesante o untuosa, ma che magari una pelle mista o grassa potrebbe non apprezzarla. 
Per il resto, nonostante la Express Beauty Face Mask Orange non avesse vita facile su di me, visto che utilizzo sempre nella mia skincare prodotti illuminanti e schiarenti, ha comunque dato effetti visibili. Infatti noto dopo l'uso comunque un incarnato carino, luminoso e abbastanza più omogeneo, e mi sembra perfetta se ad esempio dovete contrastare un po' di grigiore. Meno indicata invece se avete proprio macchie da contrastare perché secondo me non farà granché.
Inoltre questa maschera viso Apivita lascia la pelle idratata, quindi è perfetta se ad esempio volete splendere ed avere un bell'incarnato prima di un evento.



Apivita Express Beauty Face Scrub Olive
Scrub Viso Esfoliante Profondo


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🔎 Farmacia, Parafarmacia, Redcare, eFarma, Notino, Online
💸 € 2.70/3
🏋 2x8 ml
🗺 Made in Grecia
⏳  Scadenza sulla confezione
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Sono ormai anni che uso gli esfolianti chimici, ma quando cerco uno scrub fisico apprezzo che sia come questo di Apivita. Si presenta come una crema dal profumo fresco e gradevole, con all'interno dispersi tantissimi granuli sottili. La cosa che mi ha stupito è che nell'INCI figura anche la polvere di semi di olive ma è davvero una granulosità sottile, non troppo ruvida come capita con altri scrub.
Altri ingredienti degni di nota sono l'olio di oliva, olio di semi di vite, pantenolo e olio essenziale di lavanda. Ho notato che c'è anche acido salicilico più in basso nella formula.
Appena entra a contatto con la pelle questo Face Scrub Olive Apivita dà subito una sensazione di freschezza delicata data dalla presenza di mentolo.

Non ho capito perché le indicazioni siano quelle di usarlo su pelle umida, io l'ho quasi sempre applicato su cute pulita ma asciutta. Inoltre visto questi attivi idratanti ho sempre lasciato in posa anche solo una decina di minuti e poi rimosso con acqua.
Ho apprezzato molto questo scrub Apivita, proprio perché esfolia bene la pelle senza risultare aggressivamente abrasivo e arrossante. Mi lascia il viso più liscio, si porta via le pellicine, e ha anche una azione delicatamente idratante, ed in generale rende la pelle più carina, cosa che non mi spiace affatto. Tra l'altro si sciacqua via con abbastanza facilità, e non restano residui sul viso. Mi sembra un prodotto adatto a chiunque grazie alla sua delicatezza ed efficacia. 




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🔎 Farmacia, Parafarmacia, Redcare, eFarma, Notino, Online
💸 € 2.70/3
🏋 2x8 ml
🗺 Made in Grecia
⏳  Scadenza sulla confezione
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Valida ma non innovativa o particolarmente originale questa maschera Sea Lavender Apivita, essenzialmente a base di umettanti ed emollienti come glicerina, burro di karitè, olio di germe di grano, miele, propoli, estratto di fico d'india, olio di semi di girasole, e poi c'è una parte di attivi lenitivi, tipo aloe, calendula e pantenolo. Il tutto in una formulazione dal 92% di ingredienti di origine naturale.
La Sea Lavender Mask Apivita ha inoltre una profumazione floreale abbastanza intensa, che non mi riporta alla mente la lavanda, e una consistenza cremosa, leggermente più corposa delle altre maschere, ma nulla che richieda una particolare attenzione nella stesura.
Anche in questo caso abbiamo 10 minuti di posa, che io tendo un po' ad allungare, seguiti dal risciacquo con acqua, che avviene senza dover insistere troppo e senza ritrovarsi il viso unticcio.

Vorrei dirvi cose spettacolari su questa maschera Apivita, ma in realtà fa solo quel che dice: idrata. La mia pelle dopo l'uso è infatti più idratata, morbida ed elastica. La vedo anche più carina, nel senso che non noto particolari rossori. Dall'altro lato non posso dire né quanto possa essere efficace questa Sea Lavender Mask in termini di effetto anti inquinamento, sia su una pelle molto secca, danneggiata o screpolata. È un buon extra se avete una pelle normale, o mista, proprio perché non unge o appesantisce, né fa lucidare prima il viso, ma sono certo conosciate già dei sieri viso economici che possano fare lo stesso.
Not Impressed.





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