30 settembre 2020

Sono e sono stato


Sono trascorsi 4 mesi dal mio ultimo "aggiornamento" e non sapevo bene come affrontare l'uscita da questo mutismo. In realtà non sapevo nemmeno se fosse necessario farlo.
Poi però ho riflettuto che questi mesi sono stati strani per tutti, o per lo meno per tutti coloro che durante l'estate non hanno fatto finta che il mondo sta tentando di accartocciarsi ogni giorno, perché avevano già prenotato ombrellone e sdraio, ed abbiamo forse tutti provato più o meno le stesse sensazioni.

Nel corso dei giorni ho appuntato alcune delle cose che sono o che sono stato, che mi sono passate per la testa o ho vissuto. Alcune hanno più senso di altre, alcune sono più profonde, altre si fermano a galleggiare, e lo sappiamo che non è il verbo ideale delle cose belle. Ho pensato che potessimo aver vissuto paure, speranze, aspettative simili, ed ho pensato di condividere le mie, sperando che vogliate condividere le vostre, o le possiate sentire più leggere.

Sono frastornato.
Sono preoccupato.
Sono perplesso, molto.
Sono fortunato e privilegiato, e lo riconosco, in alcune cose.
Sono ignorante, su tante cose, purtroppo.
Sono soddisfatto, anche se con scarsi risultati.
Sono convinto che chi ami l'estate né sogni un concetto astratto che in realtà non esiste. O sia un privilegiato.
Sono bloccato, anzi in loop, in un limbo fra l'idea di aver vissuto troppe vite, e la stanchezza di volerne vivere ancora. 
Sono stranamente interessato alle cose del passato. Le guardo e mi danno un senso di profondità che non comprendo, come se fossero passati secoli, eppure era ieri.
Sono ancora più paziente, cosa che non mi aspettavo.
Mi angoscia ancora quello che accade negli Stati Uniti.
Sono capace, ma forse non mi impegno abbastanza, come diceva la maestra.
Sono più accorto e responsabile.
Sono assonnato, e non smetterò mai di odiare l'estate per questo.
Sono diventato la metà, per alcuni.
Sono trasparente per altri.
Sono ingenuo, ancora.
Sono contento che sia arrivato finalmente l'autunno
Sono una nuvola: cambio sempre ma resto me stesso.
Sono stanco, ma dormo molto. Ogni tanto.
Sono stato troppo buono, un'altra volta.
Sono più forte di quanto sembri.
Sono meno forte di quanto dovrei. 
Mi sono sorpreso per come la mia pazienza potesse vacillare. Sangue al cervello, scarso controllo del tono della voce. Senso di colpa per aver detto qualcosa di vero, ma nel modo sbagliato. E soprattutto per come ho impiegato tempo e energie per chi non merita nemmeno di essere un problema
Sono indefinito, eppure continuo a cercare i miei confini.
Sono stato un intero week end a rovistare fra i miei vecchi post per mettere in ordine. Mi ha stupito il modo diretto che avevo di scrivere, e sono perplesso su dove sia finita quella vena creativa, acerba, divertente.
Cosa è successo? Cosa mi è successo? Cosa ho spento? Cosa ho nascosto o nascondevo?
Sono sfigato, in altre. 
Sono soddisfatto del ritmo a cui mi alleno ogni giorno, che non è nulla di speciale, ma mi ricorda che il mio corpo ha molte più energie di quanto credo di avere a volte. Ed anche del mio modo di controllare gli acquisti, ho ripreso le redini in mano. 
Sono in attesa, senza avere nulla da attendere. 
Sono sempre più capace di superare le assenze, ma c'è un confine fino a dove spingersi.
Sono stato in procinto di tornare sui miei passi, ma poi non l'ho fatto.
Sono orgoglioso, se ho ragione.
Sono critico, e non vorrei. 
Dormo meglio, finalmente.
Mi sono sorpreso nel trovare quasi un torpore confortante nelle voci dei ragazzi che tornano a scuola, e non mi importa se mi svegliano. Mi sorprende meno che ogni anno che passa mi sembrino sempre più stupidi, sguaiati, volgari.
Mi sento a casa nelle pioggia che cade sul tettuccio della macchina.
Sono resiliente. Lo sono abbastanza?
Sono e sono stato grato
Sto invecchiando, ma lo sto facendo bene? 
Sono alla ricerca di orme da seguire. 
Sono pronto ad affrontare forse qualunque cosa possa succedere. O almeno questo ho bisogno di sentirmi dire. 






28 settembre 2020

The Ordinary: tre anni di TOP e FLOP.... cosa ho riacquistato?

Sono già trascorsi più di tre anni da quando ho scoperto ed utilizzato per la prima volta The Ordinary, e lo so che è un po' stupido fare i sentimentali per un marchio di cosmesi, ma Deciem, oltre a cambiare in parte il mio approccio per la skincare, ha indirettamente supportato il mio blog.
La mia curiosità si è infatti unita alla vostra e tutt'ora, anche a distanza di tempo, le mie recensioni su The Ordinary continuano a ricevere visualizzazioni ed interesse. Molti poi mi hanno scoperto proprio grazie a quelle review per cui capite che un po' di affetto lo provo per questa azienda (anche se loro non sanno nemmeno che esisto).

the ordinary recensioni

Non credo servano molte presentazioni, ma mi ci soffermo un attimo: The Ordinary nasce nel 2013 grazie al genio dell'ormai compianto Brandon Truaxe, padre di DECIEM | The Abnormal Beauty Company, che raccoglie sotto la sua ala diversi brand, con una forchetta ampia di attivi e prezzi, ma l'obbiettivo unico di stravolgere il mercato cosmetico, fornendo le ultime tecnologie nel settore. 
In particolare The Ordinary è il punto di rottura nel piano di Deciem, non solo perché propone formulazioni concentrate e con ingredienti scientificamente provati, ma lo fa ad un prezzo accessibile a chiunque. 

Nel corso di questi tre anni ho provato più di 20 prodotti, ed ho pensato fosse arrivato il momento di fare una panoramica su quelli che ho anche riacquistato o avrei voluto farlo, e perché. Può sembrare una sciocchezza ma non lo è per me: al giorno d'oggi potremmo in teoria avere a casa cosmetici provenienti da ogni angolo del mondo, nuove aziende spuntano quotidianamente come funghi dopo i primi temporali autunnali, e se come me amate cambiare e provare sempre qualcosa di diverso, è quasi impossibile ricomprare lo stesso cosmetico più volte, a meno che non ci piaccia davvero tanto.

the ordinary recensioni











Se cercate una guida su come approcciare questo brand, vi consiglio di leggere qui, dove ho cercato di rispondere ad alcune delle domande più frequenti e dei dubbi su The Ordinary. 
In questo post invece voglio fare un riassunto dei miei preferiti o meno di questa azienda.
Molti secondo me pensano che questo sia un brand che non può sbagliare, con cui tutti devono trovarsi bene a prescindere, ma non c'è nessun fondamento per affermarlo e ne sono l'esempio.
Per non creare troppa confusione, mi muoverò in base alle macrocategorie che The Ordinary ha creato sul sito.


Antiossidanti

The Ordinary Resveratrol 3% + Ferulic Acid 3%

The Ordinary Resveratrol

Ho esplorato poco la piccola sezione antiossidanti di The Ordinary, ma la soluzione di Resveratrol 3% + Ferulic Acid 3% mi ha lasciato una buona impressione, specie miscelata ad altri prodotti. Non è un prodotto che ho riacquistato subito, in primis per la consistenza tendente all'oleoso (pur restando gradevole, ma per me non adatta al periodo estivo per esempio), secondariamente perché uso costantemente altri antiossidanti come la vitamina C. Nel tempo, se sentirò la necessità di potenziare ulteriormente questa parte della mia skin care, potrei riprenderlo.


Detergenti

The Ordinary Squalane Cleanser

The Ordinary Squalane
Rileggendo la mia recensione del primo detergente viso di The Ordinary mi son reso conto che non trasmetteva forse chissà quanto entusiasmo. Eppure, dopo qualche tempo che avevo terminato lo Squalane Cleanser, era come se mi mancasse. Mi piace come lascia la pelle e lo trovo molto gradevole da utilizzare quando il clima è più freddo e il mio viso più secco. La confezione purtroppo finisce in fretta, ma è comoda da portarsi dietro e ormai c'è anche il pack più grande. Ho riacquistato (indirettamente) lo Squalane Cleanser, trovandolo in una box molto conveniente che Asos aveva fatto in collaborazione con Deciem, e credo diventerà uno di quei prodotti che terrò sempre in considerazione anche in futuro.


Acidi Esfolianti

The Ordinary Lactic Acid 5% + HA

The Ordinary Lactic Acid

Considero ancora un buon esfoliante questo Lactic Acid 5% di The Ordinary, ma non l'ho riacquistato non solo perché la mia pelle può reggere una concentrazione più elevata di alfaidrossiacidi, ma anche perché vorrei dirigermi verso prodotti che miscelano più di un solo acido, così da agire in maniera più completa. In ogni caso secondo me per cominciare con i peeling chimici, il Lactic Acid 5% è perfetto per delicatezza ed efficacia.


The Ordinary Salicylic Acid 2% Masque

The Ordinary maschera acido salicilico

Anche la prima maschera viso di The Ordinary mi ha lasciato un buon ricordo a distanza di tempo, per come unisce il potere esfoliante ed anti punti neri dell'acido salicilico a quello purificante di caolino e carbone. Non l'ho ripresa e quasi certamente non lo farò in futuro, perché preferisco gli alfa e beta idrossiacidi in versione siero, così che possano agire più a lungo, ed anche perché, dovendola usare solo nella stagione fredda, non ho bisogno più di tanto di assorbire il sebo in eccesso, ma posso avere dei punti neri da contrastare. Sicuramente ritengo che le pelli costantemente più miste e grasse possano trarre giovamento dalla congiunzione degli ingredienti.


Hair Care

The Ordinary Multi-Peptide Serum for Hair Density

the ordinary siero capelli



Il primo, e fino ad ora unico, siero rinforzante per capelli che The Ordinary ha proposto è forse uno dei prodotti che ho riacquistato più di frequente, nonostante sia una delle scoperte più recenti. Sono arrivato a circa 4 confezioni, che ho usato nel corso di un anno. Quello che apprezzo del Multi-Peptide Serum non è solo l'efficacia stimolante, che su di me, seppur non portentosa, è visibile, ma anche il fatto che va ad idratare e rinfrescarmi il cuoio capelluto, senza sporcarmi i capelli. L'unico appunto che posso fargli è forse la consistenza, un po' troppo liquida se si vuole fare una applicazione più localizzata. L'ho messo da parte solo perché ho trovato un altro siero rinforzante capelli che volevo testare, ma ritornerò a lui.


Idratanti e Oli 

The Ordinary "B" Oil

the ordinary recensioni

Lo scorso anno avevo promosso pienamente il "B" Oil che, fra tutti gli oli proposti da The Ordinary, era quello la cui formulazione mi aveva convinto di più. Tuttavia, col tempo, mi sono allontanato dall'acquistare gli oli viso, a meno che non veicolino attivi che so funzionano sulla mia pelle. Per questo non ho riacquistato né ho intenzione di prendere più avanti questo "B" Oil.


The Ordinary Amino Acids + B5


Il siero a base di aminoacidi è nella mia lista di prodotti viso da acquistare qualora la mia pelle non solo dovesse avere bisogno di idratazione, ma anche di essere rinforzata e protetta, in caso di irritazioni, desquamazioni o se dovessi rovinare in qualche modo la barriera cutanea. Questa occasione (per fortuna) non si presentata ancora, ma riacquisterei senza problemi l'Amino Acids + B5 di The Ordinary.


The Ordinary Hyaluronic Acid 2% + B5


Non conservo invece un'opinione particolarmente esaltante del Hyaluronic Acid 2% + B5, non per il prodotto in sé, ma perché è difficile che un siero con solo acido ialuronico mi entusiasmi o abbia un'efficacia sulla pelle che mi lasci di stucco. Sto addirittura meditando di evitare di acquistare in futuro questi prodotti che contengono unicamente questo attivo proprio in generale, ma sicuramente questo di The Ordinary non tornerà nella mia routine.

The Ordinary Natural Moisturizing Factors + HA




Tiepida è invece la mia opinione del Natural Moisturizing Factors: una crema certamente idratante, con buoni ingredienti per la barriera cutanea, e che ha senso all'interno del range proposto da The Ordinary, ma che non ha avuto, su di me, questo ruolo straordinario nel prendersi cura della mia pelle che superasse una comunissima crema idratante, tanto che non me ne sono innamorato. Ho trovato una confezione del Natural Moisturizing Factors + HA nella stessa box di Asos che conteneva lo Squalane Cleanser, ma, nonostante lo utilizzerò con piacere, non significa che diventerà un acquisto costante.

Altre molecole

The Ordinary Alpha Arbutin 2% + HA


Nella mia recensione della Alpha Arbutin 2% avevo premesso che avevo provato questo siero per pura curiosità, non avendo particolari macchie cutanee da contrastare. Al momento quindi non è un cosmetico che ho riacquistato, ma lo prenderei (e lo consiglierei) se dovessi avere problemi di iperpigmentazione.

The Ordinary Caffeine Solution 5% + EGCG


Non è stata un'esperienza negativa quella che ho avuto con la soluzione di caffeina per il contorno occhi, ma la ricordo con noia, visto che sembrava non finire più, per questo non l'ho mai riacquistata. I risultati su gonfiore e leggermente anche sulle occhiaie, c'erano, ma ho trovato un altro siero per la zona occhi che funziona meglio di questo The Ordinary. Lo consiglierei solo per chi ha proprio la tendenza ad accumulare costantemente liquidi nell'area perioculare, altrimenti vi prende per sfinimento.

The Ordinary Niacinamide 10% + Zinc 1%

the ordinary niacinamide

È stata un flop, almeno per le mie esigenze, la Niacinamide 10%, che non è mai più finita in nessun mio ordine sul sito The Ordinary. So che è amata da chi ha la pelle grassa e con impurità (e d'altronde è pensata per quella tipologia di cuti), ma su di me, anche durante l'estate, quando la mia pelle è più oleosa e può presentare più imperfezioni, tendeva a seccare parecchio, anche usandola solo in aree specifiche. Ma non è tutto male quel che finisce male, perché questo siero mi ha fatto scoprire le proprietà della niacinamide, che ormai ricerco spesso nei cosmetici che acquisto. 


Peptidi

The Ordinary "Buffet"/ Multi-Peptide + HA Serum 


Buffet o Multi-Peptide + HA Serum, chiamatelo come volete ma per me non solo è un top, ma anche un punto di riferimento, oltre che per la tecnologia che lo compone, proprio per l'effetto sulla pelle. È tornato più volte nella mia routine, ma non è una costante per due ragioni: la texture del Buffet The Ordinary me lo fa apprezzare più durante la stagione fredda. Inoltre sto cercando un vero e proprio dupe, se possibile anche migliore. Al momento non mi sembra di averlo trovato, per cui questo siero multipeptidico prima o poi torna ad essere di nuovo mio e lo consiglio a cuti secche e più mature. 


The Ordinary "Buffet" + Copper Peptides 1%


La versione evoluta del Buffet, caratterizzata da questa magica colorazione blu, mi è piaciuta molto. Fra appunto queste due versioni non ci sono grosse differenze pratiche, ma il "Buffet" + Copper Peptides 1% mi aveva convinto per una efficacia più ampia che va dal rendere la pelle più soda e compatta, ad illuminarla e renderla più omogenea. A frenarmi nel riacquistare a ruota questo siero viso The Ordinary è il costo, decisamente più alto della media del brand. Ma è un investimento che vale la pena affrontare se avete una pelle matura e spenta, e vi serve un quid in più rispetto al Multi-Peptide Serum.
Qui la mia recensione completa. 



The Ordinary Argireline Solution 10%




Credo che la foto parli da sé: non so esattamente quante confezioni ho utilizzato di Argireline Solution, visto che probabilmente alcune le ho gettate o riutilizzate. Per me è stato il prodotto migliore che potessi mai trovare e che non manca mai in casa. Devo sottolineare che il peptide di cui è composto non è molto diffuso, per cui, al contrario di altri prodotti, non ho trovato fino ad ora alcuna alternativa, sostituto o versione potenziata. Argireline 10% mi ha aiutato tanto a far regredire le rughe orizzontali sulla fronte, e credo mi abbia aiutato a prevenire lo sviluppo delle classiche zampe di gallina sul contorno occhi. So che per molti non ha avuto la stessa efficacia, e mi spiace, ma io ne ho tratto solo che giovamenti, e continuerò ad acquistare la Argireline Solution 10% probabilmente fin quando sarà in commercio. Piccola nota a margine: dopo tre anni non ho riscontrato alcuna reazione avversa, palpebre che cadono, sopracciglia flosce o robe simili.


The Ordinary Matrixyl 10% + HA


L'ho definito una sorta di versione light del Buffet, e confermo questa idea per quanto riguarda il Matrixyl 10%. E, nonostante l'abbia apprezzato molto, proprio per le stesse ragioni del Buffet (ad eccezione del fatto che il Matrixyl mi piace più nella stagione calda) non l'ho ancora riacquistato, ma potrei farlo certamente in futuro. La ricerca di un eventuale dupe è in corso. 


Retinoidi

The Ordinary Granactive Retinoid 2% Emulsion


È diventato e resta uno dei miei prodotti preferiti di The Ordinary specie fra i sieri a base di retinoidi che propongono. La Granactive Retinoid 2% Emulsion ha infatti una texture perfetta e mi piace il mix di ingredienti che hanno inserito. L'unico problema che mi ha spinto a non riacquistarla è che la percentuale di retinolo è troppo bassa per me che ormai ho una certa età ed ho fatto abituare la pelle a questo componente, ma se non avete mai usato la vitamina A e volete iniziare questo percorso, questa emulsione secondo me è perfetta. Vi ricordo di non farvi impressionare dalle cifre che scrive The Ordinary: questo prodotto infatti raggiunge circa lo 0.3% di retinoidi, e non il 2%.


The Ordinary Granactive Retinoid 5% in Squalane


Avevo grosse aspettative in questa nuova forma di retinoidi chiamati appunto Granactive Retinoid o Hydroxypinacolone Retinoate (HPR), ed in effetti questo siero di The Ordinary fu il primo della sua categoria che provai due anni fa e che mi instradò all'uso dei derivati di vitamina A. Purtroppo su di me il Granactive Retinoid 5% in Squalane era poco più che un olietto nutriente, piacevole da stendere sul viso, ma non notai alcun miglioramento particolare della pelle. Per questo, da quel momento, non solo non ricomprai il prodotto, ma ho deciso di evitare l'HPR e concentrarmi sull'uso di retinolo.

The Ordinary Retinol 0.2% in Squalane


Ho apprezzato tanto questo Retinol 0.2%, che considero anch'esso un ottimo step per addentrarsi nella strada dei retinoidi. L'ho trovato efficace, piacevole, e delicato, ma non è diventato un acquisto costante proprio per l'idea che volevo andare allo scatto successivo con una versione più intensa, cosa che effettivamente ho fatto e di cui leggerete presto. Ma se siete a livello principianti, date una chance a questo siero viso al retinolo.

Vitamina C

 The Ordinary 100% L-Ascorbic Acid Powder


Fatemi spendere due parole in più su questa polvere di acido ascorbico perché è vero che l'ho usata ed anche con piacere, e capisco che il concetto di potenziare e personalizzare i propri prodotti con un attivo puro possa essere affascinante, ma con la L-Ascorbic Acid Powder, The Ordinary secondo me ha sbagliato. Affidare un ingrediente cosmetico potenzialmente irritante o sgradevole da usare, ad una pubblico che può non essere educato per usarlo al meglio, può essere un grosso errore, specie se l'azienda stessa suggerisce di "mescolare una piccola quantità con altri trattamenti nel palmo della mano" che non significa nulla. Avessero messo delle indicazioni specifiche, con un cucchiaino che preleva esattamente le quantità corrette per raggiungere una precisa percentuale di vitamina C, avrebbe avuto forse un senso. Tuttavia, io stesso, che credo di avere una conoscenza leggermente sopra la media, e che ho provato a utilizzare delle ricette ed indicazioni calcolabili, credo di non aver fatto un buon lavoro perché non ho mai avuto la precisione scientifica che i miei mix fossero ben fatti a livello di PH e percentuali.
Penso che la 100% L-Ascorbic Acid Powder sia proprio carenza di creatività formulativa da parte di The Ordinary (confermata dalla successiva Niacinamide Powder), non l'ho ricomprata e non la consiglio.

The Ordinary Ascorbyl Glucoside Solution 12%


Non ho riacquistato al momento, ma promuovo e consiglio sempre a chiunque voglia provare per la prima volta un siero a base di vitamina C, la Ascorbyl Glucoside Solution 12% che unisce secondo me delicatezza ed efficacia in una formulazione facile da usare. Oltre alla mia instancabile curiosità di provare sempre qualcosa di nuovo, adesso ricerco generalmente prodotti più potenti, che mi hanno quindi tenuto lontano dal prodotto, ma non escludo completamente che potrei ricomprare questa soluzione.


The Ordinary Ethylated Ascorbic Acid 15% Solution


Col senno di poi proclamo un flop a tutti gli effetti anche l'Ethylated Ascorbic Acid Solution, perché su di me non ha dato alcun risultato. Inoltre il tocco oleoso e quella sensazione di calore (che pare essere comune) quando lo applico sul viso, lo rendono un siero poco versatile, che aborrirei utilizzare in estate. Aggiungo, che anche in questo caso, per me, si tratta di una formulazione troppo pigra da parte di The Ordinary.


The Ordinary Vitamin C Suspension 23% + HA Spheres 2%


Sono trascorsi più di due anni da quando ho provato questa sospensione di vitamina C pura, e ammetto che più volte ho pensato di riacquistarla. Nonostante infatti abbia una texture poco gradevole, credo sia facile da utilizzare, decisamente meglio della L-Ascorbic Acid Powder, perché offre una quantità di attivo specifica, ad un livello alto, ma non folle, e garantisce i benefici dell'acido ascorbico, quindi la miglior forma di vitamina C. Si vociferava che The Ordinary avesse migliorato in parte la consistenza del prodotto, e penso che prima o poi lo scoprirò.



Potrei riacquistare questo correttore per il viso di The Ordinary perché su di me funziona bene: non ho bisogno di settarlo, copre occhiaie e imperfezioni più che degnamente senza andarmi nelle linee di espressione e senza creare brutti effetti estetici nel corso delle ore. L'unico neo di questo Concealer è la colorazione: avrei preferito fosse un pelo più scura, ma si fonde comunque bene con la pelle.
Qui la mia recensione completa.


Questi sono quindi tutti i prodotti di The Ordinary che ho utilizzato fino ad ora, e che ho riacquistato o bocciato. Ci tengo a ribadire che nessuno ha bisogno di tutti questi prodotti, specie in un'unica routine, ma, come suggerisce la stessa The Ordinary, bastano tre sieri mirati ed adatti alle nostre esigenze, da usare con costanza.
Salvo novità che potrebbero uscire, non sono molti gli altri cosmetici di questa azienda che vorrei provare. Mi auguro che questa full immersion riassuntiva possa essere utile, ma se vi va fatemi sapere i vostri top e flop del brand.



25 settembre 2020

|Beauty Cues #WeeklyMask|
LookAtMe Eye Patch Gold VS Aloe Vera: chi vince la sfida?

Ricordate quando ho parlato dei cerottini anti punti neri di LookAtMe, facendo sfidare due diverse tipologie per capire quale fosse la migliore? Ecco, quando acquistai quegli strips durante una vendita di cosmetici coreani su Veepee, misi nel mio ordine anche gli Hydrogel Eye Patch della stessa azienda nella versione con Aloe Vera e Gold, arricchita appunto con oro.

LookAtMe definisce entrambi i prodotti come maschere per il contorno occhi in "Hydrogel", ma sono fatti di due materiali completamente diversi, e secondo me, sebbene la funzionalità di questi due trattamenti è simile, almeno sulla carta, hanno occasioni di uso diverse. Credo quindi si possano adattare anche ad esigenze differenti.


LookAtMe Hydrogel Eye Patch Aloe Vera

Anche nel caso di questi patch occhi, come fu per i cerottini anti punti neri, quelle che vedete in foto sono solo due delle tre confezioni che avevo. Questo potrebbe avere importanza irrilevante, ma è per sottolineare che le vendite su Veepee sono davvero convenienti, specie nel rapporto quantità-prezzo di alcuni prodotti.
Gli Hydrogel Eye Patch Aloe Vera sono infusi con appunto estratto di aloe, collagene idrolizzato, olio di ricino e allantoina, una miscela insomma idratante e lenitiva, e Look At Me li indica come 

"ideali per pelli sensibili, aiutano ad eliminare le occhiaie e le borse sotto gli occhi. Rassodano la pelle, donando vitalità e luminosità, lasciando il contorno occhi liscio e idratato."

La particolarità di questi Eye Patch è il loro materiale: da un lato infatti sono fatti di una sorta di tessuto che mi ricorda quasi un feltro sottile e molto morbido, sul lato che invece va a contatto con la pelle troviamo lo strato di idrogel che appunto racchiude gli attivi e aderisce benissimo, anzi direi quasi che si incolla. Vanno tenuti in posa per 15 minuti e su pelle ovviamente pulita.

Questa perfetta adesione non è un problema, anzi: i patch restano fermi anche facendo le giravolte, e soprattutto non fa male rimuoverli, e non tirano particolarmente la pelle. La sensazione che gli Hydrogel Eye Patch danno sulla pelle è di una leggera ma molto piacevole freschezza, son sicuro che a metterli in frigo si accentua ancora di più questa sensazione.
Un effetto che credo vada ad accentuare la capacità di queste maschere occhi Look At Me di compattare e distendere la pelle. Sono questi infatti gli aspetti più evidenti che ho notato usandoli: la zona perioculare mi sembra più compatta, liscia e riposata. Non mi pare che riescano a migliorare le occhiaie e non posso parlare di un effetto decongestionante perché non ho borse, però sicuramente lo sguardo appare un po' più sveglio.




Gli Hydrogel Eye Patch Aloe Vera secondo me sono però dei trattamenti adatti al giorno, magari per prepararsi ad un evento o una serata, principalmente perché non lasciano residui e secondariamente perché hanno una idratazione base, tant'è che io poi preferisco comunque utilizzare una crema contorno occhi per dare ulteriore idratazione alla zona. Credo che anche il materiale di cui sono fatti li renda perfetti per trattenere l'eventuale fall-out di ombretti, così da evitare di sporcare la base viso. Per le mie esigenze questi patch occhi Look At Me non sono abbastanza trattanti e idratanti però mi son piaciuti per come rendono la zona perioculare.

INFO BOX 
🔎 Veepee.it (vendita periodica), Maquibeauty, Yesstyle (link affiliato)
💸 €4/8.50 (set da tre)
🏋 5 Patch
🗺 Made in Corea del Sud
⏳  Patch monouso 
🔬 //
💓⇒ 🌸🌸🌸🌸


LookAtMe Panda Hydrogel Eye Patch Gold 


Tutt'altra storia sono le caratteristiche di questi patch occhi Panda arricchiti con oro. Intanto fermiamoci un attimo ad ammirare quanto sia adorabile questa confezione, ma è anche la sostanza a cambiare.
Questi Hydrogel Eye Patch sono fatti di un gel morbido e sguiscioso, ed intrisi di tanto siero. Sono davvero carini da vedere, visto che sono pieni di glitter, ed hanno anche una profumazione fresca ma delicata, che non mi ha dato fastidio agli occhi. Ho qualche perplessità sulla forma perché la lunetta è un po' piccola e molto curva, con la conseguenza che può essere leggermente scomoda su alcune forme di viso. Io li ho comunque utilizzati senza problemi, essendo molto morbidi. Cosa non meno importante, questi patch non rilasciano appunto sbrillini sulla pelle. Dall'altro lato però l'abbondanza di siero comporta il fatto che possono scivolare appena quando li si lascia agire, specie i primi momenti quando il liquido non si è ancora almeno in parte assorbito: cerco infatti di farli "sgocciolare" quando li prelevo.



Nonostante anche qui abbiamo la presenza di aloe e collagene idrolizzato, l'INCI dei Panda Eye Patch è molto più ricco: mi ha stupito infatti trovare anche ai primi posti della lista degli ingredienti, il famoso peptide Argireline, che mima l'effetto del botox, ma anche tanti attivi antiossidanti e lenitivi come mirtillo, lampone e l'estratto di Portulaca Oleracea, meglio nota come porcellana. Non mi soffermo sulla presenza dell'oro, perché non ha alcun potere sulla pelle se non fare scena, e pare non vi siano tanti studi che ne provino le capacità benefiche per la cute. Anche i Panda Eye Patch Look At Me hanno una posa di 15 minuti, ma visto che sono così ricchi di siero, io preferisco lasciarli in posa almeno mezz'ora così mi concedo un trattamento idratante profondo. A volte la sera li metto quando vado a letto, così li lascio agire mentre leggo prima di dormire. 



Come vi anticipavo, secondo me infatti hanno un modo d'uso e uno scopo diverso rispetto alla variante all'aloe. Queste maschere occhi Gold sono da considerare come dei veri e propri trattamenti idratanti, che lasciano sì la pelle morbida, distesa, che attenuano quelle piccole rughe di espressione, ma che per quanto riguarda me, che ho un contorno occhi un po' più esigente, vanno a sostituire del tutto la crema specifica per la zona. La grande quantità di siero si traduce nella necessità di doverne massaggiare i residui sulla pelle, ma, una volta assorbito, non mi pare che la zona resti appiccicosa o unta. L'azione illuminante, almeno su di me, non è pervenuta, se non un lievissimo miglioramento dato probabilmente dalla freschezza che ha questo tipo di trattamenti. 
Panda Hydrogel Eye Patch Gold si avvicinano quindi di più alle mie necessità ma anche alla mia visione delle maschere viso (e occhi) più in generale.

INFO BOX 
🔎 Veepee.it (vendita periodica), Maquibeauty, Yesstyle 
💸 €8.50 (set da tre)
🏋 60 patch/30 paia
🗺 Made in Corea del Sud
⏳  6 Mesi
🔬 //
💓⇒ 🌸🌸🌸🌸🌸


Come state curando il vostro contorno occhi? Avete trovato qualche prodotto particolarmente efficace? Qui l'età avanza per cui ogni consiglio è ben accetto.




23 settembre 2020

|#backtoseries|
Finalmente qualcosa che vale la pena recuperare!

Dopo una breve ma intensa pausa dalle serie tv, ho fatto uno scatto a recuperarne alcune e sono stato finalmente fortunato, perché queste tre di cui vorrei parlarvi sono state una boccata di aria fresca, tanto che, persino per i miei standard, le ho terminate velocemente. Ma direi di andare nello specifico e vedere il motivo (anzi i motivi) del mio entusiasmo. 

Non ho mai...
Never Have I Ever
Prima stagione
⭐⭐⭐⭐


Avevo notato, ma non mi ero troppo soffermato sull'ultimo lavoro come sceneggiatrice di Mindy Kaling, che però quando mi sono deciso a recuperare (anche con una spintarella di Simona/MissPenny09) mi ha proprio preso. Con un tocco autobiografico, la Kaling ci racconta un pezzetto, forse il più difficile, della vita di Devi Vishwakumar, una ragazzina adolescente di origini indiane, che però vive in America. Dopo la perdita del padre, a seguito di un infarto, Devi si ritroverà a vivere con la madre e una cugina, e ad affrontare tutti i problemi che l'adolescenza può portare.

 

Devo prendere atto non ho saputo raccontare bene Never Have I Ever, che è molto più frizzante della mia intro moscia, ma devo anche dire che il punto di partenza non è proprio fra i più originali: i problemi con la scuola, la scoperta del sesso, il rapporto con amici e genitori, i primi amori e tutto quel mazzo di paturnie che da adolescenti ci portiamo dietro. Non ho mai... però vince per altri aspetti che la rendono una serie tv un po' diversa dai classici prodotti con (e per) adolescenti. Partire da una prospettiva prettamente femminile è secondo me la carta vincente, ma è la caratterizzazione dei personaggi che colpisce: Devi è sì la "sfigata" di turno, un po' nerd e sapientona, ma non è di quei personaggi mollaccioni alla Otis Milburn per intenderci, anzi è abbastanza battagliera, e comunque positiva nonostante tutte le difficoltà personali.


L'aggiunta della cultura indiana che si scontra con quella più occidentale, secondo me rende Never Have I Ever ancora più interessante, così come il rapporto che Devi ha con la madre non è mai scontato, banale o troppo edulcorato, ma è secondo me abbastanza realistico.
Più in generale tutte le storyline dei personaggi comprimari, mi son sembrate carini, e non vanno ad affossare troppo il ritmo del filone principale. 
Nonostante Never Have I Ever sia una comedy, e riesce a far ridere anche me, ogni tanto si vena di scuro, con momenti più dolci, più drammatici, più melanconici che danno profondità e maturità, e la storia qui e lì ha qualche twist che tiene viva l'attenzione senza risultare troppo prevedibile. 
Credo che, sebbene si tratti solo di 10 episodi da meno di mezz'ora l'uno, Non ho mai... abbia qualcosa in più da dire rispetto ad altre serie teen, ed è giusta per i presupposti che si pone. La prima stagione potete recuperarla su Netflix, e qui trovate la mia recensione della seconda stagione. 


Dirty John - La storia di Betty Broderick
The Betty Broderick Story
Seconda stagione
⭐⭐⭐🌠


L'anno scorso avevo detto che Dirty John avrebbe dovuto sporcarsi di più, e cambiare un po' il tiro mettendo da parte quello stile da docu-fiction, e ci sono riusciti con una inaspettata seconda stagione.
Dirty John ha infatti preso le sembianze di una serie antologica e, chiuso il capitolo su John Meehan e Debra Newell, e ci hanno raccontato la storia di Betty Broderick.
Betty non è una donna perfetta, non è nemmeno una moglie perfetta, ma ci prova in ogni modo.
Sin dai primi momenti del suo matrimonio con Daniel Broderick, cercherà di inseguire il suo sogno di una famiglia da favola, rinunciando anche alla sua carriera, o a qualunque desiderio personale, pur di seguire e sostenere il marito. Daniel, infatti, vuole a tutti i costi raggiungere una posizione sociale e lavorativa invidiabile, diventando un avvocato di successo e garantendo uno stile di vita da sogno alla moglie e ai quattro figli. Betty si ritroverà a dover ingoiare qualche boccone amaro, ma a farle perdere completamente il controllo sarà la richiesta di divorzio da parte di Daniel, che le toglierà qualunque cosa. Da quel momento l'unico obbiettivo di Betty sarà combattere contro l'ex marito, fino al più drammatico dei risvolti.

 

Quella di Betty Broderick può sembrare un classico nel catalogo delle serie e dei film drammatici, eppure è una storia vera, con dei punti di vista e degli approfondimenti molto interessanti, che rendono le vicende in parte diverse secondo me dalle solite serie di genere.
Credo che il personaggio di Betty sia quello più affascinante perché fino all'ultimo, mentre ci viene spontaneo fare il tifo per lei, si sollevano tanti dubbi: è stata vittima di se stessa o del sistema? Poteva essere possibile scampare al peggio o era inevitabile? E soprattutto Betty era davvero cattiva, malata, una pazza, o è esplosa in lei la scintilla fatta di anni di soprusi e coercizione psicologica?


Non c'è una risposta a queste domande, visto che dagli anni '80 fino ad oggi la storia di Betty Broderick è discussa, ma in questa stagione, molto più che nella prima, è facile empatizzare con i protagonisti, seguirli nel loro complesso sviluppo psicologico. Dirty John 2 credo sia fatta molto bene, ed è soprattutto da brivido la perfetta ricostruzione dei dettagli: se fate una brevissima ricerca in rete troverete confermato quasi ogni aspetto della serie, anche i momenti più strani e sordidi, ed anche i documenti e le prove del caso. Sono ottimi secondo me anche il cast, le scelte estetiche e dei costumi dell'epoca e la colonna sonora, così come ho apprezzato come hanno composto il montaggio della serie. Avrei preferito che un paio di episodi venissero accorpati, o comunque rivisti, per essere più snelli e meno ripetitivi, ma credo che se apprezzate i thriller psicologici, specie quelli basati su fatti realmente accaduti, la storia di Betty Broderick vi catturerà.



 The Umbrella Academy
Due Stagioni
⭐⭐⭐🌠


Tanto tempo fa su Instagram avevo chiesto quale serie tv avrei dovuto recuperare, e The Umbrella Academy è stata la più nominata. Però, vuoi per le tante cose che stavo seguendo o volevo iniziare già, vuoi perché il fantasy è il genere che sento meno affine, ci è voluto diverso tempo prima che recuperassi The Umbrella Academy
Il 1989 è un anno straordinario (non solo perché è nato il sottoscritto) perché nel mondo, contemporaneamente sono nati 43 bambini dotati di poteri speciali. Il magnate Reginald Hargreeves ne adotterà subito sette, creando la sua The Umbrella Academy, un gruppo di super eroi da addestrare e sferrare contro i criminali. La vita nell'accademia però non sarà semplice, e 17 anni dopo le cose sembrano non essere andate per il meglio. I sei (avete letto bene) supereroi hanno infatti preso strade diverse, e si riuniranno per la morte del loro padre adottivo, che sembra essere scomparso misteriosamente. Questo incontro non farà altro che riaprire alcuni vecchi dissidi e purtroppo crearne di nuovi.

 

The Umbrella Academy raccoglie fino ad ora 2 stagioni, di cui l'ultima è stata resa disponibile dal 31 Luglio su Netflix, per un totale di 20 puntate, per cui non scandaglierò ogni singolo episodio, ma posso dirvi che è una serie fighissima. La prima stagione mi è piaciuta molto: è ironica, tagliente, sopra le righe quanto basta, ed in grado sempre di generare quel velo di tensione che ti spinge da una puntata all'altra. La storia mi è sembrata solida, per quanto resti nel fantasy, i dialoghi hanno quel dark humor che non risulta mai volgare o fine a se stesso (per quanto resti un telefilm abbastanza crudo), e tutta la struttura, la messa in scena e gli effetti, mi hanno convinto. Il cast funziona perfettamente, ognuno nel proprio ruolo. Nomino giusto Aidan Gallagher, nei panni di Numero 5, che fa le piste ai ragazzini di altre serie tv (altro che quel bambacione di Clay Jansen).


Ho sofferto però, anche in The Umbrella Academy, il ruolo di Ellen Page/Vanya, come fu un po' in Tales of The City. Mi spiace perché la ritengo capace, ma le parti che interpreta mi sembrano sempre lagnose e ripetitive, ed ho l'impressione che debbano sempre arrivare al punto di esplodere (in questo caso quasi concretamente) per avere una evoluzione. Questo purtroppo si è trascinato anche in parte della seconda stagione, che secondo me presenta più difetti della prima. Se non l'avete ancora vista, vi consiglio di non proseguire con la lettura, perché potrei rivelare qualche dettaglio vicino allo spoiler.


Per me parte di The Umbrella Academy 2 è stata un po' più noiosa della prima stagione, mi ci son voluti diversi episodi prima che mi prendesse del tutto. Conoscevamo già i personaggi principali, e quelli che vengono poi inseriti non hanno suscitato lo stesso interesse in me. Per più di metà stagione l'ho trovata una serie anticlimatica: l'effetto del cambio di tempo dura ben poco come diversivo, la tensività secondo me si riduce sempre ai soliti meccanismi, ed alcuni snodi mi sono sembrati prevedibili, quindi anche i colpi di scena perdono di impatto. Mi è pesato però ancora di più il ruolo di Ellen Page perché credo manchi quello che è definito "il viaggio dell'eroe", quindi la scoperta, in tappe, delle potenzialità del personaggio attraverso le peripezie a cui è sottoposto. 

The Umbrella Academy, Ellen Page ha apprezzato la nuova versione di Vanya:  ecco perché

Mi è sembrato che, per arrivare ad un finale succulento, soddisfacente e ricco, abbiano dovuto tagliare l'evoluzione sovrannaturale per far spazio a quella personale. In un certo senso funziona, perché non manca l'emotività, ma penso che i due aspetti dovessero essere bilanciati meglio. 
Non abbiamo ancora informazioni certe su una terza stagione di The Umbrella Academy, ma io l'aspetto perché credo valga davvero la pena recuperarla.  


Se vi va fatemi sapere voi cosa state guardando adesso, soprattutto se vale la pena recuperarlo.


21 settembre 2020

|Beauty Cues|
Sieri viso strani ma che mi piacciono!

Da tantissimo tempo volevo parlarvi di due sieri per il viso che ho terminato e che mi son sembrati particolari ma con qualche stranezza. Sono di Organic & Botanic, un brand che ho beccato per caso in una vendita su Veepee ma che ho visto essere disponibile anche su Amazon, Zalando, Beauty Bay e altri e-commerce.

Organic & Botanic fa parte della famiglia di Dr. Botanicals, azienda inglese fondata nel 2013, che ha un'ampia forchetta di prezzi e di linee che si occupano della cura di viso, del corpo e dei capelli. Non fatevi ingannare però dal nome, perché Organic&Botanic non è un marchio ecobiologico come possiamo intendere noi, seppur sfrutta alcuni ingredienti naturali e non contiene parabeni e siliconi; si definisce anche cruelty free, e vegan, ma su quest'ultimo elemento ho qualcosa da aggiungere più avanti. Ci sono alcuni aspetti strani di questi due sieri che mi hanno lasciato perplesso, seppur non posso che considerarli promossi e validi.



Organic & Botanic Mandarin Orange Correcting Facial Serum
Siero Viso Correttivo


Il Correcting Facial Serum è rivolto a risvegliare la pelle, a correggere appunto i danni cutanei che gli agenti ambientali possono causare e per migliorare i segni del tempo. Organic & Botanic sottolinea che questo dovrebbe avvenire grazie a due ingredienti ovvero:
- Olio di Olivello Spinoso: ricco di Vitamine A, C ed E, e acidi grassi essenziali, che agiscono per nutrire e idratare la pelle, lasciandola protetta e arricchita.
- Olio di Rosa damascena: contiene alti livelli di vitamina A e C, che mirano a ringiovanire la pelle, uniformare il tono della pelle e ridurre i segni visibili dell'invecchiamento.
In verità l'INCI di questo siero viso è una delle prime stranezze che ho notato, perché contiene ingredienti che non mi aspettavo: si va dalla polvere idrolizzata di perla, alla polvere di carbone, passando per la pomice. Questi elementi fanno pensare ad un siero magari opaco, granuloso, strano appunto, ed invece il Mandarin Orange Facial Serum si presenta come un qualunque siero trasparente e decisamente liquido, con appunto una profumazione agrumata. 


Questa è però una lezione: non sono un chimico quindi non posso sapere ogni dettaglio di un prodotto solo leggendone la lista degli ingredienti. Tuttavia c'è un particolare che non posso non sottolineare: fra gli attivi funzionali del Correcting Serum Organic&Botanic ci sono anche componenti più in linea col prodotto, come allantoina che idrata e cicatrizza, polvere di aloe, un derivato della vitamina C, ma anche bava di lumaca, che in teoria non rende questo siero adatto ai vegani. Più in basso nell'INCI, timidamente si nascondono anche i due peptidi che formano il Matrixyl, e la versione sintetica del famoso veleno di vipera che dovrebbe simulare l'effetto del botox.


Faccio un passo indietro: vi avevo detto che questo siero viso Organic and Botanic ha una consistenza liquida, ma al tatto ci sento una leggera oleosità, eppure sul mio viso si assorbe abbastanza rapidamente e non lascia residui. È però un prodotto che mi sento di consigliare a pelli un po' più secche, per la notte o per chi in generale necessita un siero più corposo (ma non troppo pesante) rispetto al classici fluidi a base di acido ialuronico. Dal punto di vista dell'idratazione e del nutrimento mi ha davvero soddisfatto, e si riesce ad abbinare bene a qualunque crema viso, se si necessita un extra, ma credo che il Mandarin Orange Correcting Facial Serum, seppur non sia il trattamento più intensivo e concentrato, riesce a mantenere la luminosità della pelle, aiutandola anche ad essere più tonica. 
 
INFO BOX
🔎 Veepee (vendita periodica), Amazon (link affiliato)
💸 €16
🏋 30 ml
🗺 Made in UK
⏳ 12 Mesi
🔬Cruelty Free
💓⇒ 🌸🌸🌸🌸🌱

Organic & Botanic Mandarin Orange Restorative Eye Serum
Siero occhi restitutivo


Sarà più svelto con il Restorative Eye Serum Organic&Botanic perché non ho trovato altrettante "stranezze": la consistenza e la profumazione agrumata sono praticamente identiche al siero viso, tuttavia questo prodotto trovo che abbia bisogno di qualche istante in più affinché si assorba completamente e svanisca qualunque sensazione di appiccicoso. È anch'esso secondo me più diretto a pelli più bisognose, e d'altronde è definito come "restitutivo" e sento di confermare questa caratteristica.
Non ho notato stranezze nell'INCI di questo siero occhi Organic&Botanic, anzi la stessa azienda sottolinea chiaramente tutti gli attivi principali: 
- Camomilla, Mirtillo Rosso e Caffeina: agiscono in sinergia per illuminare e nutrire la pelle, ravvivando gli occhi stanchi.
- Beautifeye: derivato dal Persian Silk Tree, lavora per sollevare e rassodare la pelle intorno agli occhi.
- Oli di Mandorle Dolci, Oliva e Girasole: mirano a idratare in profondità la pelle.
Le uniche specifiche che mi sento di fare è che non trovo fra gli ingredienti l'olio di girasole, ma quello di borragine; inoltre sulla mia confezione giustamente sottolineano la presenza di estratto di fiori di sambuco, che pare agisca come antiossidante. 


Se siete proprio curiosi, il "Beautifeye" è il marchio registrato per una miscela di tre ingredienti: glicerina, estratto della corteccia dell'albero della seta (Albizia julibrissin) e darutoside, che a sua volta è un complesso di altre sostanze.
Vi dico subito che il Mandarin Orange Eye Serum non ha agito sulle mie occhiaie o sui segni di stanchezza in genere; non ho avvertito nemmeno un effetto distensivo e liftante della zona. Però lo apprezzo perché come dicevo riesce ad idratare e nutrire bene il contorno occhi, lasciandolo morbido, compatto ed elastico. Per intenderci, per me è sufficiente anche con un clima un po' più mite, durante il giorno, e credo che, pur essendo un siero appunto, faccia un buon lavoro. 


Nonostante la profumazione, che comunque preferirei non ci fosse, non mi ha dato problemi agli occhi.
Che sia preso per le pinze, e quindi come puro risultato aneddotico, ma con il Mandarin Orange Restorative Eye Serum ho notato anche un miglioramento delle ciglia. Non ricordo dove lo avessi accennato, ma se ho fatto trascorrere più di 8 mesi prima di utilizzare un altro siero per le ciglia, è stata colpa sua. Non ho foto, come faccio per i prodotti specifici, perché è stata una reazione che non mi aspettavo, ma sicuramente è un quid in più. 

INFO BOX
🔎 Veepee (vendita periodica), Amazon (link affiliato)
💸 €14.47
🏋 15ml
🗺 Made in UK
⏳ 6 Mesi
🔬Cruelty Free
💓⇒ 🌸🌸🌸🌸🌱


Qui vi parlo di altri prodotti Dr. Botanicals, ma intanto se vi va fatemi sapere se ne avete provati di validi.




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