30 marzo 2018

{Aggiornamento #80}
Il bipolarismo di chi invecchia male.

Un post condiviso da ~ Pier ~ (@pier_ef_fect) in data:



Marzo. Anzi, m'arzo.
Nel senso che ora mi alzo dal torpore invernale e apro le finestre a questa finta primavera a cui ormai non si può sfuggire.
Gli uccelli cinguettano, alle 18 inizia ad esserci ancora luce, le finestre aperte sostituiscono i riscaldamenti, l'orologio va avanti, i capelli si asciugano un po' da soli e la protezione solare diventa la nostra migliore amica. O almeno dovrebbe diventarlo, se no mi ritroverete nei vostri peggiori incubi e poi hai voglia a chiedermi quale prodotto miracoloso usare per non avere rughe a grandezza piscina olimpionica.

Sono un po' un meteoropatico però in questo senso e in questo periodo: quando arriva la primavera e molti sono contenti per le giornate più luminose, e lunghe e calde e con un esponenziale crescita della voglia di dire, fare, baciare, lettera e testamento, io inizio a sentirmi strano.
Strano fisicamente, un po' sottosopra, un po' a rilento, un po' umoralmente floscio
Continuo ad avere sonno ma la luce mi sveglia; penso che potrei far di più, ma alla fine "non ho mai tempo"; manca ancora il caldo da ascella pezzata, ma questo è solo che un bene. 
E posso anche dire che la voglia di fare è più o meno cresciuta. 
Dicono che la primavera sia un risveglio anche per noi esseri umani. Immagino più emotivo che fisico, ché noi non è che dormiamo per tre mesi consecutivi, purtroppo, e non emigriamo nemmeno verse terre lontane ed esotiche.

E io un piccolo guizzo emotivo ce l'ho avuto, e l'ho affrontato da persona adulta: in maniera coscienziosa, cercando di applicare le dure lezioni che la vita mi ha impartito passo dopo passo, cercando di ragionare come fanno appunto le persone adulte che cercano di minimizzare i danni  e che hanno metabolizzato tutti i ragionamenti fatti e i consigli collezionati nei momenti bui.
Ecco, se posso darvi un consiglio, se state titubando sul fare lo stesso, se pensate che sia arrivato il momento di mettere la testa a posto, e applicare tutto quello che credete di aver capito ed imparato, vi posso spassionatamente dire di lasciar perdere. È decisamente più divertente e soddisfacente fare cazzate, farle di getto, o seguire quell'onda fatta di scelte senza ragione, ma composte solo di paura e istinto.
Volete un esempio concreto su un tema attuale, cocente e importante?
Ad esempio ho agito d'istinto quando ho scaricato la nuova versione di The Sims Mobile uscito il 6 marzo. 



Una nuova versione che si avvicina ai livelli di personalizzazione dei Sim e delle case più vicina alla versione desktop da quanto ho potuto vedere. 
Ho titubato per un attimo, ma poi il me cazzeggiante ha pensato che potesse essere un giochino carino e poco tempivoro, che su un telefono da 6.44 pollici si può utilizzare bene. E io l'avevo scaricata tutto contento, iniziando a creare la vita perfetta di Lara, o Lisa o qualunque nome The Sims mi suggerisse. 
Ma poco dopo è intervenuta l'altra parte di me, quella che sta invecchiando male, quella che si ricorda quando The Sims ce lo avevo sull'iPhone, e non era fatto così bene come ora, ed ha pensato bene che ricascare nel vortice del "ma sì, giusto il tempo di fare una casetta ed esco" sarebbe stato tutt'altro che un bene se il mio intento è quello di evolvere come persona, AKA non morire da solo.
Perché la mente da adulto è melodrammatica e generalmente ipocondriaca. 
Insomma, dopo dieci minuti avevo disinstallato l'applicazione e ancora ci rimugino. 
Ma quant'era bello ragionare con la testa che avevamo quando guardavamo Dawson's Creek, ad esempio? Un po' rincoglioniti, un po' scemi, ma sicuramente veri. O per lo meno, parlo per quelli della mia generazione. 



Io in verità non lo guardavo Dawson's Creek, ma vedere il cast tutto insieme appassionatamente, mi ha portato un po' indietro nel tempo, quando ero un ragazzino paffutello che non pensava nemmeno ai rapporti interpersonali, anzi molto spesso quasi li vedeva come un modo per complicarsi la vita e basta. E io di complicazioni non avevo affatto voglia. Avevo insomma capito tutto. 
Ma sono passati 20 anni nel frattempo, per cui qualcosa doveva pur cambiare.
Però per carità non fateci un remake, e nemmeno un revival di Dawson's Creek. Basta con questi ripescaggi e rimontaggi, perché alla fine diventano solo trituraggi.

I ragionamenti da adulto comportano anche l'ansia da adulto. Tutto è nato per caso, ed ho preso un post it adesivo e l'ho piazzato sulla webcam del mio notebook. È storia vecchia che anche Mark  Zuckerberg ci abbia messo il nastro adesivo sopra per non farsi spiare, ma io me ne sono sempre fregato che al massimo se qualcuno dovesse hackerare la mia web cam, si annoierebbe e basta a vedere questo con la black mask sul naso, che scrive una parola al minuto e ne passa dieci a fissare il vuoto. Un profilo psicometrico ad encefalogramma inesistente, non più nemmeno piatto. 
Potrei anche dire che la colpa sia del casino Cambridge Analytica, ma gli unici annunci pubblicitari che vedo sono giusto quelli di aggeggi per gonfiare le labbra o di canotte ad effetto contenitivo, quindi non credo ci sia molto da profilare che possa avere rilevanza politica, ma al massimo suggerirmi di restare leggero per questa Pasqua. 



Comunque alla fine senza rendermi bene conto come, ho allungato la mano verso il blocchetto dei post it e ne ho incollato uno sulla webcam, con la stessa naturalezza verso cui allungherò la mano verso qualunque piatto mi piazzeranno davanti questa Pasqua, agnello escluso, che non mi piace. 
Anzi, fatemi chiudere in polemica che più invecchio e più questa cosa non la sopporto. Voglio dire basta a questa ironia sul "non magio l'agnello perché mi dispiace per la bestiola", è una ipocrisia che non credo meriti risposta se arriva da persone che poi il resto dei giorni si nutre solo di carcasse animali; penso (si spera) invece che chi ne fa una campagna in questi giorni, lo faccia perché ci crede anche a Natale, all'Epifania, il 15 Agosto e il giorno del mio compleanno per dirne uno random. 
Usate il cervello, come sempre dico.
Insomma sto invecchiando, e anche male. E mentre una parte di me pensa che non vuole l'uovo di Pasqua perché non ha più l'età, l'altra sperava ardentemente che quello da scartare fosse questo



Invece l'unica cosa da scartare è un altro foglio di questo 2018.
Buona Pasqua a tutti, e a presto. 






26 marzo 2018

|Beauty Cues|
La mia Skincare Routine con la linea ILLUMIA di Athena's L'Erboristica 💎




Ero un po' indeciso su cosa parlarvi questo lunedì sul blog e quindi l'ho chiesto direttamente a voi, su Facebook (dove se vi va potete seguirmi qui e amicarmi qui) e su Instagram con un sondaggio, e a gran voce mi avete detto che volevate parlassi un po' della mia skin care routine.
E io vi accontento ben volentieri.
In realtà vi avevo già dato una piccola anticipazione, quando la settimana scorsa vi ho parlato di una maschera agli alfaidrossiacidi di L'Erboristica di Athena's, e vi avevo accennato che con i prodotti della linea Illumia ci avevo proprio fatto una routine da giorno, che ormai mi accompagna da mesi.
La linea Illumia di Athena's mi ha attirato sin da quando è stata messa in vendita lo scorso anno perché mi è parsa una gamma di prodotti ben studiata, con una logica e uno scopo ben preciso, e soprattutto con ingredienti molto interessanti
Sul sito viene presentata così

Il laboratorio di ricerca fitocosmetico Athena’s, ha ideato la nuova linea Bio-certificata ILLUMIA Formula Giovinezza. Straordinarie formule innovative, ricche di principi attivi biologici dalle proprietà protettive, idratanti e nutrienti. La presenza di polvere di Madreperla, Pigmenti naturali e BioLuminescine (estratto di fiori di Verbasco), conferisce luminosità all’incarnato, uniforma il colorito e attenua efficacemente le imperfezioni. La pelle e lo sguardo riscoprono il naturale splendore nascosto dai segni del tempo. Il viso, appare subito più giovane, fresco e disteso, ritrovando vitalità e bellezza.
La linea Illumia consta di un detergente viso, due creme viso, una crema contorno occhi, una bb cream in due referenze colore con SPF 15 e appunto la maschera Hydrogel. 


Se non vi basta il fatto che la linea sia bio certificata e quindi non contenga "parabeni, derivati petrolchimici (vaselline, paraffine e idrocarburi) siliconi, coloranti e alcool", vi dico pure che le confezioni sono composte da materiali riciclati e/o riciclabili. Ma andiamo ai prodotti. 
Proprio sul sito dell'azienda (qui se volete sapere come mi ci sono trovato) avevo acquistato il cofanetto che L'Erboristica chiama Trattamento Viso Illumia, con all'interno appunto la Hydrogel Maschera Viso, l'Hydrogel Detergente Viso Biologico e due spugnette togli trucco del marchio MartiniSpa in cellulosa naturale.
Tutti questi prodotti sono ovviamente venduti separatamente, non dovete prendere per forza questo set, ma secondo me è conveniente, sul sito è disponibile a 11,90€ ma l'ho visto in negozio anche a 9.90€.



Vi levo subito dall'incomodo le spugnette MartiniSpa perché sinceramente non mi hanno fatto impazzire. È vero, sono carine con questa forma a quadrifoglio, e tutto sommato anche morbide ma non so quale feeling possano dare da utilizzare tutti i giorni sul viso, per detergere o rimuovere il trucco.



Secondo me la grana della spugna è un pelo ruvida per utilizzarle quotidianamente, magari anche due volte al giorno. È quel tipo di spugnetta che non aumenta chissà quanto di volume, ma una volta inumidita riprende sofficità.
Certamente non è la spugna più aggressiva al mondo, non fraintendetemi, magari vi torna utile per occasioni di emergenza, o per brevi viaggi. Io le ho apprezzate particolarmente per rimuovere le maschere dal viso. Alla fine sono piccole, si asciugano in fretta (quindi non vi restano umidicce chissà quanto) e compiono egregiamente questo compito.
Ripeto, sono perplesso per un uso reiterato nel tempo, ma tornano comunque utili e trovarle all'interno del kit Trattamento Viso Illumia mi sembra una attenzione in più.

Quanto invece all'Hydrogel Detergente Viso posso dirvi che l'ho amato ed era uno dei prodotti che più mi attraeva.



In primis per i suoi componenti. Si legge sul retro infatti che contiene

"estratto Biologico di Melograno e Alfa-idrossiacidi e Vitamina B3, illumina,  rigenera e rivitalizza l’incarnato, donandogli quotidianamente un’irrinunciabile sensazione di comfort."
Un po' come appunto la maschera viso, ma in più ha un mix di alfaidrossiacidi fra cui acido glicolico, acido malico, acido lattico e acido tartarico. E come la maschera hydrogel ha questa consistenza particolare che definirei un gel cremoso, sodo, con un profumo fresco che è solo la delicatissima, breve compagnia al momento della detersione. Nulla che credo possa dare fastidio o possa non piacere. La confezione in cui è inserito svolge un ottimo lavoro nel dosare il prodotto, e mi piace che non ci siano involucri esterni, ma solo un sigillo in plastica che ne assicura l'integrità.
L'Erboristica di Athena's lo descrive come un
"Detergente viso ideale per la pulizia quotidiana anche delle pelli più sensibili con azione antisecchezza."
e io ho scoperto in questo prodotto un detergente per il viso magnifico, e che ha risposto perfettamente alle mie esigenze e aspettative.
A contatto con l'acqua il detergente Hydrogel non produce affatto schiuma ma si emulsiona riuscendo a pulire il viso, ma senza sgrassarlo o irritarlo nonostante appunto la presenza di alfaidrossiacidi. Avevo timore che potesse bruciare sugli occhi e la stessa azienda suggerisce di evitare il contatto con la zona ma vi posso dire che su di me non solo non brucia gli occhi (porto le lenti a contatto) ma non va nemmeno a seccare la zona perioculare.




Il risultato che ottengo è una pelle ben detersa ma senza la sensazione di secchezza o di pelle che tira, ma anzi con l'aggiunta di compattezza e luminosità.
Vi dico pure che ero tentato di acquistarlo di nuovo appena l'ho finito pur avendo già a disposizione non so quanti detergenti viso.
Io l'ho usato per tutto l'inverno quindi con una pelle tendente al secco ma mi sento di consigliare l'Hydrogel detergente viso di Athena's a un po' tutti i tipi di pelle, mista e normale incluse.

INFO BOX | L'Erboristica Athena's Hydrogel Detergente Viso
🔎 Amazon (Link Affiliato), Grande distribuzione, sito monomarca, Ipercoop, Acqua e Sapone
💸 €10.90
🏋 150ml
🗺 Italia
⏳  6 Mesi
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Quanto alle creme viso, la linea Illumia ne offre due, una per pelle normale e mista e una per pelle secca e sensibile, che è quella che ho scelto sapendo che avrei usato questi prodotti nella stagione fredda.
La Crema Viso Pelle Secca e Sensibile Illumia non contiene quel mix di esfolianti chimici che troviamo nella maschera e nel detergente Hydrogel, ma ci sono comunque componenti interessanti.



Oltre a acido ialuronico, burro di karitè, aloe, niacinamide, ed estratti naturali, sulla descrizione si legge:

"Formula innovativa con Bio Luminescine (estratto di Fiori di Verbasco), attivo ad azione illuminante, e Madreperla naturale che risaltano istantaneamente la luminosità della pelle e contrastano efficacemente colorito spento, pelle stanca e segnata."
Queste Luminescine mi hanno incuriosito molto e ho voluto capire meglio cosa fossero. Vengono estratte dal fitocomplesso del fior di Verbasco e, in pratica, svolgono l'azione di assorbire le radiazioni ultraviolette (UV) e di ritrasmetterle in forma di luce visibile. Quindi è come se rendessero il nostro viso letteralmente luminoso. Dall'altro lato fanno in modo di proteggere la pelle dal danno ossidativo dei raggi UV (anche se immagino non possano essere comunque considerate un sostituto delle protezioni solari).
Ma a parte la mia incompresa passione per la chimica, vi posso dire che mi son trovato davvero bene con questa crema viso di L'Erboristica di Athena's.
È contenuta in un flacone airless - quindi un punto in più - ed è una crema bianca con una leggera perlescenza, e dalla consistenza soffice, abbastanza ferma e ricca al tatto.



Una volta stesa sul viso si avverte un profumo delicatissimo, che se proprio devo definirlo lo ascriverei alla famiglia delle fragranze fresche e fiorite, ma è poco percettibile e difficilmente credo possa dare fastidio.
Se da un lato questa crema viso fa un pelo di scia bianca, dall'altro lato si assorbe veramente in fretta.
Athena's afferma che questa crema apporta tre risulta ovvero

  • incarnato più luminoso e uniforme
  • pelle levigata e compatta
  • viso radioso dall'aspetto più giovane

Penso che la crema per Pelle Secca e sensibile sia adatta effettivamente ad una pelle da normale, a leggermente mista a secca, ma non secchissima, specie per l'inverno, specie per la sera. È una crema dal tocco asciutto, che ad una pelle particolarmente arida può non piacere e non dare il nutrimento necessario.



Io che ho la pelle a tendenza secca l'ho trovata molto valida per il giorno, perché mi va ad idratare bene la pelle, senza ingrassare, ma lasciandola morbida e liscia. Sulla pelle crea un risultato molto particolare perché da un lato va a creare un effetto quasi vellutante sulla pelle, lisciante, ma anche illuminante, senza però avere glitter, anzi la perlescenza che si nota sulla crema appena prelevata, svanisce del tutto.
Insomma, se avete una pelle spenta, secca, magari ingrigita, la crema viso Pelle Secca e Sensibile di Athena's può fare al caso vostro.

INFO BOX | L'Erboristica Athena's Crema Viso Pelli Secche
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💸 €17.90
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Un altro pezzo forte della linea Illumia è certamente la Crema Contorno Occhi Biologica.



Ed è un pezzo forte sicuramente per gli ingredienti che contiene, ma anche per l'efficacia.
Nella descrizione si legge

"Grazie ad un efficace complesso a base di estratto naturale di Caffè, Fitosoma di Escina, Vitamina C ed Acido Ialuronico, giorno dopo giorno, stimola la microcircolazione, leviga la pelle, migliora il drenaggio, attenua il gonfiore riducendo visibilmente:
borse
occhiaie
atonicità delle palpebre"
Ma non è solo grazie alla caffeina e agli altri ingredienti che vanno a ridurre il gonfiore e la ritenzione di liquidi che questa crema contorno occhi funziona, ma anche grazie ad un'azione più fisica, ovvero andando ad  illuminare la zona perioculare.
Sempre nella descrizione de L'Erboristica infatti dicono

"Trattamento occhi innovativo con Bio Luminescine, polvere di Madreperla e microperle colorate naturali ad azione illuminante e soft focus."
Il contorno occhi Illumia è infatti una crema leggera, dalla consistenza sottile, che si assorbe molto velocemente, priva praticamente di odore (che è meglio) e caratterizzata da questa colorazione giallina e, anche qui, una leggera perlescenza (più presente rispetto alla crema viso). 
Quindi è un prodotto che va ad agire su più fronti.
Chiariamo subito un punto: non è un correttore, o per lo meno non è coprente come un correttore, ma proprio per questa leggera colorazione calda riesce a mascherare un po' il blu e il grigio delle occhiaie. 


A me questa crema contorno occhi è piaciuta veramente tanto, e lo so che a questo punto sembra una marchetta, ma che posso farci se ho apprezzato tutti questi prodotti? 
Il mio timore era che fosse poco idratante, specie con le temperature basse, e con il mio contorno occhi che tende al secco. In realtà ha funzionato bene come trattamento per il giorno lasciandomi la pelle morbida e non sentendola tirante magari dopo qualche ora dall'applicazione.
Non è una crema che utilizzerei e che vi consiglio di usare la notte per due motivi: intanto perché io ho bisogno e preferisco di qualcosa di maggiormente nutriente per la sera soprattutto col clima rigido; inoltre non mi sembra una bella idea andare a letto con un prodotto che contiene, seppur in minima parte, componenti coloranti. 
Quanto al potere coprente, come vi dicevo, la Crema Contorno Occhi Illumia non riesce a far sparire tutte le discromie della zona perioculare, ma le maschera tramite questa azione riflettente, e il risultato è molto naturale, di uno sguardo fresco, e di un contorno occhi più disteso
Questa crema ha la consistenza perfetta perché, a meno che non strizziate l'intero tubetto, non c'è il rischio di trasportare il prodotto fino al mento, ma si riesce bene a stenderlo solo sulla zona perioculare. Inoltre grazie al beccuccio molto sottile, non si spreca prodotto, ma viene dosato alla perfezione.



Ho notato che a fine giornata su di me, il prodotto non va nelle pieghe, proprio perché molto leggero, ma più che la "parte" coprente, resta la perlescenza luminosa, con un risultato un po' più finto, ma non si può pretendere che una crema riesca a coprire le occhiaie alla perfezione per più di otto ore a mio avviso. 
Vi posso anche dire che questa crema non mi ha mai creato problemi di irritazioni agli occhi, per cui immagino sia molto delicata. 
Quindi ricapitolando, la crema contorno occhi della linea Illumia di Athena's per me è una vera chicca, riesce ad idratare bene la zona, coprendo allo stesso tempo qualche piccola imperfezione e rendendo lo sguardo più luminoso.



Mi sembra un prodotto perfetto per tutti quei ragazzi che vorrebbero utilizzare un correttore per le occhiaie, ma hanno paura che sia troppo visibile o magari semplicemente non sanno applicarlo. Inoltre credo sia anche un prodotto ideale per l'estate, quando per via del caldo non ci va di mettere mille strati di cosmetici sul viso, ma abbiamo comunque bisogno di idratazione e di camuffare le occhiaie e preferiamo un prodotto due in uno. 
L'unico dubbio che ho è che su una pelle scura, anche solo olivastra, e su occhiaie molto marcate, possa andare a peggiorare la situazione, ingrigendo la zona. Inoltre se cercate un prodotto estremamente nutriente da usare 24 ore, non fa per voi.

INFO BOX | L'Erboristica Athena's Crema Contorno Occhi
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Per quanto riguarda la mia skin care routine da giorno del periodo e le mie opinioni sui prodotti  Athena's è tutto. Io spero che l'azienda non abbandoni la linea L'Erboristica Illumia, che davvero mi è sembrata una delle più interessanti, specie per il settore eco bio nella grande distribuzione, ma che anzi la ampli magari con un siero e un tonico sempre con azione illuminate per renderla completa.

A voi questa linea piace? L'avete provata?




23 marzo 2018

Recensione Film 🎥🎬: un dimenticato e un recuperato 🤔

Da quando il 2018 ha iniziato il suo percorso, io ho subito lanciato alcune recensioni dei film che ho via via visto. Sfortunatamente non moltissime, ma spendendo il mio tempo anche per altro, ha una sua logica che mi sia concentrato sulle pellicole che più mi attiravano. Ha un po' meno senso il fatto che mi sia dimenticato completamente di parlarvi di Assassinio sull'Orient Express (2017) nonostante l'abbia visto poco dopo la sua uscita nelle sale italiane. 


In realtà una sua logica ce l'ha, perché Assassinio Sull'Orient Express nella mia mente è stato facilmente soppiantato da tante altre pellicole che sono uscite in seguito. Diciamo che questo film parte svantaggiato, perché non solo la storia è tratta da un romanzo famosissimo, e quindi già sai come va a finire, ma doveva anche confrontarsi col fatto che di assassini su questo benedetto treno ne abbiamo visti diversi, fra serie tv e versioni cinematografiche antecedenti, per cui il compito non poteva essere quello di raccontare una storia nuova, ma farlo in modo diverso.



Secondo me non sono riusciti nell'intento, o per lo meno, lasciatemi spiegare meglio.
Io non ho visto ad esempio la versione del 1974, e conoscevo la storia a grandi linee perché non ho letto il romanzo, ma indifferentemente da eventuali paragoni, questo "nuovo" Assassinio Sull'Orient Express non mi è rimasto impresso finendo nel dimenticatoio perché è semplicemente moscio.
Tra l'altro, che sia un lavoro che tenta per quanto può di distaccarsi da quanto abbiamo già visto, lo si capisce dal fatto che proprio il protagonista Hercule Poirot (Kenneth Branagh) non ha quell'aria pacata, misurata, quasi distante, quasi da costante spettatore di ciò che lo circonda, come siamo abituati a vederlo, ma diventa un personaggio forte e consapevole (anche troppo forse) della sua figura.
Ma andiamo in ordine: l'inizio è buono, mi è piaciuto che ci fosse subito un po' di azione che da un tocco più moderno, più ritmato, più fresco al film. Tuttavia superato questo passaggio si entra in una bolla di lentezza inaspettata e incomprensibile. Più che l'avventura della scoperta di un mistero sembra una partita di un torneo di dama dove i giocatori si arrovellano per tre quarti d'ora le meningi per poi semplicemente ritirarsi. Ecco, un po' il concetto di flop.


Secondo me è stato un tentativo fallito di creare una sorta di movimento scostato dalla realtà; d'altronde l'Orient Express prosegue (quasi) indisturbato il suo percorso ed ha una sua velocità, mentre nelle sue carrozze la vita ha un altro ritmo. Se capite cosa intendo.
Ed è proprio in questa parte, quando il film dovrebbe evolvere, dovrebbe sbocciare, o per meglio dire, dovrebbe via via comporre i pezzi di questo giallo che solo Poirot può risolvere, le cose sembrano buttate a caso. L'indagine appunto non ha corpo, non coinvolge, non ti fa sentire partecipe del misfatto. I personaggi, dietro cui sono nascosti attoroni famosi, non hanno volume, ma si limitano alla loro parte. Non ci sono picchi di drammaticità, se non un po' alla fine e grazie al lavoro di Michelle Pfeiffer (Caroline Hubbard), e manca purtroppo sia l'ironia e la verve che mi aspettavo, sia il glamour degli anni '30.


Assassinio sull'Orient Express secondo me è un film-compitino: si segue fino alla fine, è grazioso, tutto sommato non appalla al limite dell'esasperazione ma non coinvolge emotivamente fino all'esultanza. Lo si guarda, e alla fine si pensa che poteva andare peggio. Tipo che poteva essere una puntata di Don Matteo.
Qui vi parlo del "sequel" Assassinio sul Nilo. 
Mentre qui trovate la recensione di Assassinio a Venezia


Titolo originale: Murder on the Orient Express
Genere: giallo
Durata: 114 minuti
Regia: Kenneth Branagh
Uscita in Italia: 30 Novembre 2017
Paese di produzione: Stati Uniti 

Voto 5 

Una storia invece del tutto inedita è quella intercorsa fra una delle sovrane più note di tutti i tempi e un semplice servitore indiano, raccontata nel film Victoria e Abdul (2017).


Solo nel 2010 infatti è riemersa dalle pagine dei diari di Abdul Karim la relazione che intercorreva fra lui, all'epoca semplice cameriere trasferitosi in Inghilterra per la celebrazione dei 50 anni di reggenza di Vittoria, e appunto la regina, che per tutto l'Ottocento è stata a capo di una delle più potenti nazioni al mondo. 
Quella fra Victoria e Abdul era una amicizia speciale, basata su un sentimento sincero, materno per certi versi, ma anche fraterno, quasi fra pari, basata sul rispetto, sul reciproco apprezzamento, sul reciproco scambio di cultura ed esperienza. Victoria passò alla storia come colei che abolì (anche grazie alla spinta del marito Alberto) la schiavitù e avere vicino un uomo come Abdul, in grado di accompagnarla con la fantasia a quel luogo esotico che in teoria le apparteneva ma che in pratica non visitò mai, la risvegliò dal torpore in cui viveva una regina ormai sola e stanca, sopravvissuta al marito e persino ad alcuni dei suoi figli.


Ovviamente questa relazione era mal vista da tutta la corte non solo per il ruolo inferiore anche rispetto alla servitù, ma anche perché Abdul era musulmano, quindi poteva creare dei problemi dal punto di vista politico.
Ma com'era tipico del carattere di Victoria, lei continuerà imperterrita a voler quell'uomo al suo fianco, tanto da farlo diventare il suo Munshi, una sorta di maestro e segretario, ma all'atto pratico più un confidente e un consigliere. 
La corte e in particolare il figlio di Victoria, Edoardo VII/ Bertie, osteggiarono fino alla fine il rapporto fra i due, tanto da tentare di nasconderlo fino praticamente ai giorni d'oggi.


Victoria e Abdul favoleggia un po' su questa particolarissima storia vera unendo insieme più generi: da un lato è un film basato su fatti storici realmente accaduti, ma non diventa mai pesante un po' perché non va ad approfondire certi aspetti, un po' perché i personaggi, e in particolar modo Abdul vengono intrisi di una simpatia quasi caricaturale, un po' da cliché ma mai fino a diventare una macchietta. Pare che Abdul non avesse in realtà proprio questo carattere così solare e giocoso, anzi pare fosse anche irritato per un certo tempo per essere stato trattenuto in Inghilterra, e questo rese la corte più ostile nei suoi confronti. La Victoria di Judy Dench (fantastica anche in Assassinio sull'Orient Express) è invece sfaccettata, una perfetta armonia fra una donna umanamente distrutta da una vita al limite dello straordinario, ma al tempo stesso non paga di novità e conscia del ruolo che riveste. 


Dall'altro lato c'è però il dramma e il realismo, ci sono tematiche attuali come il razzismo, la paura del diverso e la differenza di classe.
Probabilmente manca un approfondimento su quelli che erano i reali rapporti fra Inghilterra e India, se non in una frettolosa parentesi e forse poteva essere interessante una caratterizzazione più realistica di Abdul, così da capire meglio quale era l'intreccio emotivo fra i protagonisti, ma Victoria e Abdul è un film che ho recuperato e guardato con piacere, che scorre bene, che fa sognare con abiti e ambientazione curatissimi e che magari vi farà conoscere una storia nuova.

Titolo originale: Victoria & Abdul
Genere: storico, drammatico
Durata: 112 minuti
Regia: Stephen Frears
Uscita in Italia: 26 Ottobre 2017
Paese di produzione: Regno Unito 

Voto 7 

Vi auguro buon fine settimana, e ci leggiamo presto con altre recensioni.




21 marzo 2018

|Beauty Cues #MaskWednesday|
Una maschera agli alfaidrossiacidi economica ed efficace!

Chi è anche solo un po' addentrato nel mondo della cura della pelle conosce l'importanza dell'esfoliazione e di quali benefici apporta, non solo esteticamente, ma anche per quanto riguarda l'assorbimento dei prodotti che applichiamo sopra, o del make up.
Se mi seguite da un po' sapete che ho quasi del tutto abolito l'esfoliazione meccanica, e da circa tre anni ho dato sempre più spazio agli esfolianti chimici che su di me troppo più efficaci, mi danno risultati più duraturi e accurati. 
E sempre se mi seguite, forse avrete capito che io amo esfoliare la pelle, e che la mia skin care routine è molto rivolta quasi per la maggiore ad illuminare l'incarnato, a rendere il colorito omogeneo e roseo, e ad affinare la grana. Non ho macchie della pelle, ma sicuramente ho la tendenza ad avere un colorito spento e ad avere pellicine in alcune aree del viso, oltre al fatto che, avendo una carnagione chiara, le classiche macchie da brufolo ad esempio, sono più evidenti e abbastanza durature.
Questo mi ha portato a provare diversi prodotti contenenti appunto alfaidrossiacidi, dalle creme alle maschere viso; vi avevo scritto tempo fa le mie opinioni sulla Brightening AHA Peel Mask di Mádara, che avevo messo in sfida con la Glycol Lactic Radiance Renewal Mask di RENSkincare, entrambe in minitaglia, ma comunque sufficienti per farmi una idea precisa. 
Avevo già fiutato però una maschera viso molto promettente di un brand di facile reperibilità e dal costo accessibile, ovvero L'Erboristica di Athena's, l'azienda bolognese che ormai da anni produce cosmetici. La maschera in questione è la Hydrogel Maschera viso della linea Illumia.

Hydrogel Maschera viso Athena's L'erboristica illumia

La linea Illumia per me è una delle più interessanti di Athena's e quella che mi ha convinto a comprare quasi tutti i prodotti e farci una skin care routine di cui sono entusiasta, e dalla descrizione che l'azienda dà sul sito potete capire perché:

"La luminosità e il tono della pelle giocano un ruolo di grande importanza nella bellezza di una donna, ad ogni età. Valorizzare ed esaltare la luce naturale del viso oggi è possibile. Il laboratorio di ricerca fitocosmetico Athena’s, ha ideato la nuova linea Bio-certificata ILLUMIA Formula Giovinezza. Straordinarie formule innovative, ricche di principi attivi biologici dalle proprietà protettive, idratanti e nutrienti. La presenza di polvere di Madreperla, Pigmenti naturali e BioLuminescine (estratto di fiori di Verbasco), conferisce luminosità all'incarnato, uniforma il colorito e attenua efficacemente le imperfezioni. La pelle e lo sguardo riscoprono il naturale splendore nascosto dai segni del tempo. Il viso, appare subito più giovane, fresco e disteso, ritrovando vitalità e bellezza. Adatto a tutte le età e per tutti i tipi di pelle."
In pratica tutto ciò che cerco nei cosmetici per la cura del viso. Ma per quanto riguarda gli altri prodotti ci torniamo un'altra volta, intanto concertiamoci sulla maschera Hydrogel.



Io ne ho ben due perché se ricordate avevo acquistato proprio dal sito di Athena's in occasione del Black Friday, un set contenente sia il detergente viso che appunto due maschere della linea Illumia, in full size. Per questo vi consiglio di dare un'occhiata a questo kit perché mi sembra davvero conveniente, e si trova anche in negozio, non è una esclusiva del sito. 
A sedurmi per farmi acquistare la maschera viso Hydrogel è stato l'insieme di ingredienti che contiene, fra cui vi faccio notare 
  • la Niacinamide, ovvero la Vitamina B3 che è un antiinfiammatorio della pelle, aiuta a regolare la produzione di sebo, stimola la sintesi di ceramidi e agisce in caso di iperpigmentazioni; 
  • un mix di acidi della frutta e di acido tartarico per stimolare l'esfoliazione appunto e la rigenerazione cutanea; 
  • il β-sitosterolo che fa parte dei fitosteroli ed ha un'azione non solo emolliente ma anche in grado di stimolare la sintesi del collagene. 
La Maschera viso Hydrogel è contenuta in queste bustine bidose, ma non ho capito bene se per loro una bustina corrisponda ad una applicazione, perché no, con una bustina, stendendola su tutto il viso, ci fate anche 4 applicazioni a mio avviso, applicando anche uno strato comunque omogeneo di prodotto.

opinioni Hydrogel Maschera viso Athena's L'erboristica illumia

La consistenza di questa maschera è particolare, direi un gel/crema, fluida, sottile, che si stende molto facilmente, e con una leggera colorazione bianco perla. È una consistenza che si avvicina molto a quella del detergente viso proprio della linea Illumia, e anche per quel prodotto non riesco a darvi una spiegazione più precisa.
Quanto all'odore direi che non ho molto da dichiarare: è una profumazione molto delicata, per nulla invadente o fastidiosa. In ogni caso è un po' difficile che sarebbe riuscita a dar fastidio perché questa maschera Hydrogel L'Erboristica ha una posa brevissima:

"per 2-5 minuti in funzione della sensibilità cutanea."
si legge sul retro della confezione, ed è in effetti una indicazione comune nelle maschere a base di alfaidrossiacidi.
Allora, io faccio così: a viso pulito applico la maschera, evitando il contorno occhi e labbra e lascio in posa per cinque minuti essendo abituato all'uso di alfaidrossiacidi. Non ho mai provato ad aspettare di più, ma sarei curioso di farlo e non credo che ci siano controindicazioni se procedete in modo graduale con i tempi di posa e se non avete particolare sensibilità.
Finito il tempo di posa rimuovo il tutto con una spugnetta e acqua tiepida. Preferisco farlo con la spugnetta così da evitare che la maschera possa finirmi sugli occhi.

La sensazione sulla pelle è quella di una sorta di formicolio, ma non accompagnato da una sensazione di bruciore, ma da una crescente sensazione di freschezza. Per me è una sensazione molto piacevole, sembra quasi una freschezza che viene da sotto la pelle. Ripeto, piacevole, non inquietante. 
Dopo questa ammorbante descrizione vi starete chiedendo quali sono le mie opinioni, e la risposta è che amo la Maschera Viso Hydrogel di L'Erboristica di Athena's
L'azienda dice che questo prodotto

"Favorisce il rinnovamento cellulare conferendo luminosità, freschezza e levigatezza all'incarnato."
E io la amo proprio perché corrisponde a questa descrizione, perché mi lascia la pelle luminosa, liscia al tatto e compatta alla vista. Quella sensazione di freschezza che si avverte durante la posa, resta anche dopo averla rimossa. La pelle appare più sana, più rosea, e con una grana più affinata e levigata. Anche i pori sembrano un po' più piccoli, così da dare un aspetto di maggiore compattezza alla pelle. 
Non posso dirvi sia realmente idratante, ma non posso nemmeno dire che mi vada ad essiccare la pelle, anzi dopo che la rimuovo non sento la pelle tirare né la vedo eventualmente screpolata. 
Su di me non ha mai creato problemi irritativi, o quella sensazione di aver magari bisogno di applicare dopo un'altra maschera che magari sia particolarmente emolliente e lenitiva. Fa tutto lei insomma.



Ovviamente se vi aggrada, dopo potete applicare una maschera idratante o nutriente, anzi è anche meglio perché l'esfoliazione rende la pelle più recettiva a quello che applicate dopo. 
Nonostante L'Erboristica di Athena's dica che i risultati si percepiscano dopo quattro applicazioni, su di me già da subito ho notato che agisce, e più in generale ho l'impressione che questa maschera sia un vero e proprio trattamento, non da fare quando capita, ma da mantenere all'interno del proprio regime di cura della pelle e che con costanza può apportare reali benefici e un reale cambiamento. Ovviamente se vi piacciono i prodotti agli alfaidrossiacidi, altrimenti ciccia.
Se posso darvi un'ulteriore idea, a me è la Maschera viso Hydrogel è parsa una via di mezzo proprio fra gli altri due trattamenti Madara e REN, di cui vi avevo parlato l'altra volta, unendo la delicatezza e la piacevolezza  di una, all'efficacia dell'altra. Ma, detto fra noi, secondo me è meglio di entrambe. 
Secondo me è adatta a tutti i tipi di pelle, dalle secche alle grasse, alle miste e pure le normali.

INFO BOX | L'Erboristica Athena's Hydrogel Maschera viso
🔎 Grande distribuzione, sito monomarca
💸 €2.90/1.90
🏋 2 x 6ml
🗺 Italia
⏳  6 Mesi
🔬 Bios BioCosmetics, Nickel, Cromo, Cobalto Tested <1 PPM
💓⇒ 🏆

E voi l'avete provata? Noi ci vediamo settimana prossima col #MaskWednesday!





19 marzo 2018

|Beauty Cues|
Promossi e Bocciati Febbraio '18 | Due nuovi marchi e confezione 👎👎👎

Visto che Febbraio è corto, questo mese me la sono presa comoda con i promossi e bocciati, anche per avere un paio di giorni che fossero tali. 
E proprio a Febbraio ho "inaugurato" due nuovi marchi, di cui fino ad ora non avevo provato nulla, ma ero molto curioso di testare e quindi ho fatto un passetto avanti per cercare di scoprire di più.
Il primo di questi brand è l'arcinoto Natura Siberica, il marchio che arriva dalla fredda Russia carico di prodotti con estratti naturali e in molti casi anche eco Certificati BDIH, ECOCERT e ICEA. Sulla storia del marchio sinceramente ho trovato solo sempre la stessa poesia copia incollata su come Natura Siberica si occupi di raccogliere e sfruttare le piante e le erbe che riescono a sopravvivere nel difficile clima siberiano, oltre al fatto che l'azienda è impiegata in varie associazioni per la salvaguardia di appunto delle coltivazioni che delle popolazioni indigene. 
Probabilmente, se vi è capitato di prendere in mano un flacone di un qualunque prodotto Natura Siberica, avrete letto che è prodotta dalla EurobioLab, azienda che produce fra l'altro Dr. Konopka's e Organic Shop
L'anno scorso, con un ordine dal sito BioEmporio Natura (qui vi avevo parlato di una esperienza di acquisto un po' accidentata, ma quel sito è troppo una tentazione per non cedere), ho preso qualche prodotto di Natura Siberica, quindi man mano li vedrete. E ovviamente non potevo che iniziare con un dentifricio.

Natura Siberica - Dentifricio Protezione Artica (Arctic Protection)

Natura Siberica - Dentifricio Protezione Artica (Arctic Protection

Trovare un dentifricio con estratti naturali specificatamente rivolto ai denti sensibili non è impresa semplice. Molto spesso hanno magari aromi diversi, o al massimo sono studiati per aiutare le gengive o sbiancare denti, ma uno che a chiare lettere dica che aiuta contro la sensibilità dentale, non è semplice da trovare, quindi mi son lasciato affascinare da questo di Natura Siberica. In realtà il brand  fa le cose sul serio ed ha ben sei varianti di dentifrici
Sul retro della confezione del dentifricio Protezione Artica si legge esplicitamente 
"Questo delicato dentifricio alla menta è stato appositamente studiato per fornire una protezione forte e una cura delicata per i denti sensibili. La sua formula delicata contiene calcio attivo, estratto di lampone artico, estratto di snow cladonia selvatica e olio di oblepikha organico per pulire i denti senza danneggiare lo smalto, ridurre l'accumulo di placca e aiuta a rendere i denti più forti, lasciando la bocca naturalmente fresca."
Non chiedetemi cosa siano quegli estratti e a cosa servano, so solo che la "snow cladonia" è un lichene, ma se poi serva davvero per i denti non ve lo saprei dire. Vi posso dire che il Dentifricio Protezione Artica Natura Siberica ha una consistenza che è un incrocio fra il gel e la pasta, con un bel colore azzurro brillante. Non fatevi ingannare: nonostante la profumazione delicata, dolce e mentolata, il gusto è decisamente più intenso e forte, di quei dentifrici che ti rinfrescano anche l'anima. A me piacciono gusti un po' più delicati, ma l'ho trovato davvero molto gradevole, e immagino che d'estate sia anche meglio. 
Come molti dei dentifrici ecobio anche questo Natura Siberica non produce moltissima schiuma, ma basta affinché garantisca una pulizia accurata.

opinioni Natura Siberica - Dentifricio Protezione Artica (Arctic Protection

E posso dirvi che l'ho trovato veramente efficace nel calmare la sensibilità dentale, ma anche funzionale nel lasciare la bocca pulita e appunto fresca, senza residui o senza impastarsi (bleah!).
Ho notato, e non credo sia una mia allucinazione, anche un leggerissimo effetto sbiancante. 
Non è assolutamente abrasivo o in qualche modo aggressivo quindi per me il dentifricio Protezione Artica di Natura Siberica è assolutamente promosso e Piertificato. Lo ricomprerei così come proverei le altre varianti di dentifrici Natura Siberica. 
Se avete i denti sensibili e amate i sapori freschissimi, dategli una possibilità. 

INFO BOX
🔎 Bioprofumeria, Bioemporio Natura, online
💸 € 4.90
🏋 100 ml
🗺 Russia
⏳ 12 Mesi
🔬 //
💓⇒ 🌸🌸🌸🌸🌸

Non abbiate paura che ho già sottomano altri prodotti più interessanti di Natura Siberica, e ne parliamo presto.
Sempre parlando di igiene orale, un altro marchio di cui in verità ho già parlato qui, ovvero Officina Naturae, azienda riminese che produce cosmetici e detergenti per la casa ecobiologici.
Anche di Officina Naturae sono in fase di testing di altri prodotti, ma intanto ne ho terminato uno. 

Officina Naturae - Collutorio Menta Bianca

Officina Naturae produce due varietà di collutorio, Menta e Limone, e io tempo fa avevo acquistato questo alla menta appunto con molta curiosità dal sito di Alessandra Ecobiobella, di cui vi ho raccontato qui.

Officina Naturae - Collutorio Menta Bianca

Ormai lo avrò detto un milione di volte, ma lo ripeto: uso il collutorio in due modi, cioè sia dopo aver lavato normalmente i denti, sia al mattino prima di ingerire qualunque cosa, per rimuovere un po' dei batteri accumulati in bocca durante la notte. O almeno ci provo, per cui cerco sempre collutori dal gusto piacevole e delicato e questo di Officina Naturae risponde bene a questa mia esigenza.
Ha un buon sapore mentolato abbastanza naturale ma non erboso, delicato, e lascia l'alito fresco ma ammetto che avverto un po' l'alcol che contiene, per cui preferisco utilizzarlo diluito come la stessa azienda suggerisce. Non pensate sia aggressivo per questo, solo che pizzica appena.
Il tappo in questo senso si presta benissimo sia a dosare che a diluire il prodotto. 
Sempre Officina Naturae suggerisce sciacqui di 30 o 40 secondi, per cui in linea con le indicazioni di altri brand.
Non posso ovviamente rispondere alla descrizione che si legge sul sito, ovvero
A base di ingredienti biologici e di origine vegetale. Aiuta a trattare e prevenire i problemi legati al deposito della placca dentale e del tartaro. Mantiene intatto l’equilibrio fisiologico delle mucose.
Completa e migliora la corretta igiene orale quotidiana, con la sua spiccata azione balsamica e astringente, grazie alla presenza di oli essenziali biologici.
Dolcificato con Stevia Rebaudiana, che ne rende gradevole il sapore senza causare problemi di carie.
Contiene Alcol etilico biologico di origine naturale, con effetto antiplacca.
perché capite che è un prodotto a supplemento di una igiene orale più articolata. L'unica cosa che potrei dirvi è che la mia igienista dentale mi ha detto che non necessito di fare la pulizia dei denti ogni sei mesi ma posso anche attendere un po' di più, ma questa è una cosa mia che appunto può dipendere da tanti fattori.

Recensione Officina Naturae - Collutorio Menta Bianca

In ogni caso credo riacquisterei il collutorio Officina Naturae, lo reputo piacevole e valido; forse risulta un po' scocciante diluire il prodotto perché non avendo un misurino con delle tacche, la diluizione è sempre un po' ad occhio (certo, ce lo si può procurare facilmente). Sono curioso di provare i dentifrici e l'altro collutorio al limone del marchio. 

INFO BOX
🔎 Bioprofumeria, EcoBioBella, online, Eccoverde 
💸 € 5
🏋 250 ml
🗺 Italia
⏳ 12 Mesi
🔬 Eco Bio Cosmesi ICEA, Vegan Ok, Nickel Tested <1PPM
💓⇒ 🌸🌸🌸🌸🌱

Victor Philippe - Burro Karitè con Olio di Argan


Victor Philippe in effetti è un altro brand nuovo su queste pagine, ma non ho al momento alcun altro prodotto loro se non questo Burro di Karité con argan, che tra l'altro non ho acquistato ma ho vinto in un contest indetto dall'azienda un po' di tempo fa.



Victor Philippe è un marchio storico, che dagli anni '70 produce cosmetici con estratti naturali. In origine era la propoli il componente principale dalla loro linea, ma poi hanno espanso la gamma con altri prodotti e attualmente vendono persino tisaniere e diffusori di profumi per ambiente. Secondo me è un brand di cui non si sente parlare molto spesso ma che invece può essere molto interessante da scoprire. Ad esempio la linea Eliderma alla bava di lumaca mi attira tantissimo. 
Comunque nonostante io non sia un fan del burro di karitè puro, perché prediligo consistenze diverse, questo di Victor Philippe mi è piaciuto proprio perché non è puro, ma contiene il 3% di olio di argan.
Sapete che il burro di karité, specie in inverno, si presenta come duro e compatto, e quando viene prelevato sembra quasi venga via a scaglie. Quello di Victor Philippe invece ho notato che mantiene una certa morbidezza, non al punto da risultare cremoso, ma quasi. Questo fa si che si stenda sulla cute più facilmente e sia più gradevole da utilizzare. 
Le proprietà del burro di karitè le conoscete immagino tutti, ma sul sito Victor Philippe si legge
"Le proprietà fortemente antiossidanti e idratanti dell’Olio di Argan, chiamato anche Oro liquido, agiscono in sinergia con il Burro di Karité per un trattamento rigenerante e riparatore della pelle.
Favorisce la ricostruzione del film idrolipidico cutaneo grazie alle sue proprietà idratanti, elasticizzanti, rigeneranti, protettive, nutrienti. La pelle appare morbida, compatta, idratata e luminosa, già dalle prime applicazioni.
Per una nutrizione profonda e una intensa azione antiossidante grazie alla ricchezza in polifenoli, tocoferoli e acidi grassi quali omega-6.
Ideale per le pelli disidratate o mature. E' ottimo anche per trattare capelli, unghie e décolleté.
Lasciato alcuni minuti come impacco sui capelli e risciacquato, ne migliora l’aspetto, prevenendo la formazione di doppie punte."
Io l'ho utilizzato principalmente su labbra e punti del corpo più secchi, come talloni e gomiti. Ma anche sulle cuticole. In tutte queste zone è riuscito ad ammorbidire e idratare la zona, ma anche a proteggere, come nel caso delle labbra. A proposito, non pensiate abbia un sapore sgradevole. Certo non mi lecco le labbra con gusto (anche perché sembrerei strambo), ma resta insapore. L'odore invece è molto delicato e sa appunto di materia prima vegetale.



Non amo usare il burro di karitè sui capelli perché non riesco mai a distribuirlo bene, anche questo che come vi dicevo è più "facile" da utilizzare, e trovo che unga troppo, con la conseguenza che poi devo lavare troppo aggressivamente i capelli per rimuoverlo, perdendo anche quel poco di buono che ho ottenuto. 
Insomma, io non credo di ricomprarlo perché preferisco eventualmente gli oli o le creme, ma se vi piace il burro di karité e ne cercate uno più gradevole da utilizzare, questo Victor Philippe può fare al caso vostro.

INFO BOX
🔎 Sito monomarca, bioprofumeria, online
💸 €15
🏋 100 ml
🗺 Italia
⏳ 12 Mesi
🔬Eco Bio Cosmesi ICEA, Vegano, Nickel Tested <1PPM
💓⇒ 🌸🌸🌸🌸

Devo dire che le recensioni di Febbraio sono state tutte positive. Dai prodotti corpo PHBio, di cui tornerò a parlare, alle maschere di TonyMoly e Paula's Choice, e grazie per aver apprezzato il mio approfondimento sul retinolo che non è stato semplicissimo da condensare.
L'unico bocciato del mese ve lo presento adesso e devo fare una lunga premessa perché non è bocciato in quanto tale ma per la confezione in cui è inserito.

 L'Occitane de Provance  Mousse Douceur Fleurs de Cerisier
Bath&Shower Gel

Lo vedete che carino questo packaging di L'Occitane? Sta bene in doccia, è carino da regalare, è un po' diverso dai soliti docciaschiuma. Ma la sua funzionalità è pari a zero e vi spiego perché. 
La confezione ha un tappo a scatto da cui a filo esce il prodotto. In pratica come un'oliera, riesci a prelevare una lacrima di prodotto per volta e alla fine arrivi alla nevrosi se sei di fretta. Tra l'altro non capisco come mai il prodotto faccia fatica ad uscire visto che il docciaschiuma è un gel abbastanza fluido. Ma c'è un problema più grande.



Se ricordate tempo fa avevo già recensito un docciaschiuma de L'Occitane qui, lamentando il fatto che mia sorella mi avesse spappolato la confezione facendola cadere in doccia. E l'ho odiata ma non aveva poi tutte le colpe. Le confezioni dei docciaschiuma L'Occitane, o almeno di quelli che ho usato io compresa la Mousse Douceur Fleurs de Cerisier appunto, sono fatte di una plastica sottile, rigida e poco elastica. E questo basta a farvi capire che, se non fate attenzione, vi si spaccano facilmente. Anche solo nel cercare di premere la bottiglia per far uscire più prodotto. E questo vi basta a farvi capire perché lo boccio. Mi si è spaccata la confezione, fortunatamente a metà flacone e fortunatamente senza che sprecassi prodotto perché la crepa era nella parte superiore della bottiglia. Io non sono l'incredibile Hulk, non spacco le cose solo toccandole, anzi sono molto delicato.



E mi spiace bocciare questo docciaschiuma L'Occitane, non solo perché è un regalo della mia cara amica Rory, ma perché il prodotto in sé è ottimo. È un gel fluido, dal profumo floreale intenso e avvolgente ma non pungente, sicuramente femminile, ma in grado di riempire tutto il bagno e di restare anche delicatamente sulla pelle. Inoltre la Mousse Douceur dì L'Occitane deterge il corpo senza andare ad aggredire le aree già secche della mia pelle, ma anzi lasciandola liscia e morbida
Come si legge dalla descrizione
"Utilizzata come un gel doccia, proverai la delicatezza e l'efficacia della base schiumogena vegetale. Come bagnoschiuma invece, la mousse si trasforma in spuma densa e profumata che rende il tuo bagno unico ed indimenticabile."
è effettivamente piacevole da utilizzare, e su di me funziona molto bene. Io non credo lo acquisterei, e se voi siete intenzionati a farlo, vi dico che è a vostro rischio e pericolo.

INFO BOX
🔎 Negozi monomarca, sito online
💸 €15
🏋 250 ml
🗺 Francia
⏳ 12 Mesi
🔬 //
💓⇒ 🌸🌸🌸

Per oggi credo che con i promossi e bocciati di Febbraio sia tutto. Ho un sacco di recensioni da fare, ma ci posso riuscire.








16 marzo 2018

|P_laylist #14|
Top, Flop, molto Pop e... mi piace una canzone di Laura Pausini!? 😱😱😱😱

Nel 2017 ho cercato di riportare un po' di musica qui sul blog, perché d'altronde la musica fa parte delle mie giornate. Mentre scrivo qui, mentre sono in auto, quando voglio isolarmi, la musica c'è sempre. Quindi nel 2018 vorrei farla diventare una presenza fissa come il raffreddore quando non ti asciughi bene i capelli. 
Le recensioni degli album di Cristina d'Avena e di Pink vi sono piaciute, ma commentare un intero disco non è semplice, soprattutto se devi dirne solo male, o quasi.
Sì, perché ho deciso che devo poter parlare male anche di musica, e quindi vediamo cosa ho ascoltato negli ultimi mesi.
Alle mie orecchie è arrivato l'album 2640 di Francesca Michielin, uscito il 12 Gennaio di quest'anno.


L'album penso abbia avuto anche un discreto successo e ne avevo letto buone recensioni, e Francesca la trovo adorabile e simpatica, ma io e la sua musica semplicemente non cozziamo. Con 2640 si è spostata verso l'indie pop e l'elettronica, ma per me è un album che racconta un quotidiano poco coinvolgente, poco emotivo, un album che riesci ad ascoltare per intero senza che ti lasci il minimo segno. Sinceramente trovavo già sconclusionata Vulcano, e quel suo 
"V come vulcano 
E mille altre cose"
che no, Francesca, deciditi, perché con la V inizia anche Valium o Voltaren, e non è bello. Ma anche altri pezzi mi hanno lasciato perplesso, come Tropicale, che in maniera del tutto originale ha un ritmo tribale-caraibico. 
Ho apprezzato Io Non Abito al Mare, che anche come singolo ha funzionato bene, e E Se C'era, diventata colonna sonora di un mio Aggiornamento.


Per il resto, credo che si tutto abbastanza acerbo, piatto, poco coinvolgente e come ho detto, anche banale. Scusa Fra, nulla di personale, ma facciamo che aspetto il prossimo. 

E sempre a proposito di gente che mi sta simpatica ma che mette in giro album flop (sempre per me, sia chiaro), non posso darvi un flash su Bye Bye di Annalisa. Dopo Sanremo con "Il mondo prima di te" avevo aspettative discrete su Annalisa, ma quando il 16 Febbraio è uscito appunto l'album, e l'ho ascoltato, sono stato stretto dalle fredde braccia della delusione


C'è solo un modo in cui io possa spiegarvi le mie impressioni su Bye Bye in poche righe, e vi racconto cosa mi è successo. Mi sono apprestato ad ascoltare l'album e sono quasi certo stessi scrivendo qualcosa, e nulla, mi sono ritrovato dopo una buona mezzora a fermarmi e chiedermi "ma quanto dura questa canzone?".
No, non era la stessa canzone, è che praticamente tutto il blocco di brani centrali dell'album sono identici fra loro: l'elettropop/pop che può fare impazzire il pubblico di Amici di Maria De Filippi.
Di certo non mi sono sanguinate le orecchie, Annalisa è bravissima, ma sciapo è dire poco. 
Restiamo su Sanremo 2018 e a Febbraio.
Noemi si piazza quattordicesima con "Non smettere mai di cercarmi", posto del tutto meritato visto che la canzone era la solita roba che Noemi da anni ormai presenta.
Però quando ho ascoltato La Luna, il suo ultimo album, per quanto non sia uno stravolgimento della sua discografia, sono rimasto piacevolmente sorpreso.


È carino, ha sonorità diverse al suo interno, Noemi unisce un po' tutte quelle componenti che aveva già mostrato nel corso della sua carriera e quindi funziona (fermo restando che appunto non risulta particolarmente originale per lei), non è troppo lungo e tiene compagnia.
Insomma con La Luna mi rendo almeno conto quando una canzone finisce e ne inizia un'altra, ed è già un passo avanti. E poi, ma non giudicatemi, ho canticchiato Autunno più di un paio di volte nonostante all'inizio la detestassi (colpa di Tommaso Paradiso sicuramente), e questo, oltre al fatto che non ci sto più con la testa, vorrà dire qualcosa.


Certamente non so quale altra canzone possano tirare fuori che funzioni come singolo, ma se cercate un album sciallo, ascoltatelo. 
E, anche se mi sento un po' strani sguardi puntati addosso, devo dire che ho ascoltato più e più volte tre canzoni tratte dall'album Non abbiamo armi di Ermal Meta.

Risultati immagini per non abbiamo armi

Sinceramente ho maturato un po' di antipatia nei suoi confronti negli ultimi tempi, e lui, che non sa fare una shade come si deve, non si rende mica simpatico, ma alcune canzoni del suo disco mi hanno colpito, soprattutto Il vento della vita, Quello che ci resta, Le Luci di Roma e qualche altra.


Certo Ermal Meta ha fatto un po' un mixone di sonorità e di stili in questo album, che nell'insieme non stanno proprio benissimo, anzi sembra che non ci sia tantissima coerenza fra una canzone l'altra, ma adesso sto riunendo un po' ciò che ho ascoltato di più negli ultimi tempi, e che magari potrebbero finire nella vostra playlist, mica i migliori album di sempre.  
Per concludere con gli album dell'ultimo periodo, per quanto conto di ascoltare con più attenzione il nuovo album di Justin Timbarlake, Man of the Woods nonostante Filty mi abbia fatto bellamente schifo, e sempre per quanto riguarda il folk, vi consiglio di dare un orecchio a Wrongonyou, AKA Marco Zitelli, che a sentirlo non sembra ma è un giovane cantautore italiano.
Ho scovato il suo album Rebirth, uscito il 23 Febbraio, per caso su Spotify e nulla, mi è piaciuto nonostante il folk/country non sia proprio il mio genere. 



Son of Winter ovviamente è stato il mio loop più frequente, e spero che Wrongonyou riesca a farsi un po' le ossa e che non debba andare avanti a LP per poi sparire e ciao. 
Ma passando ai singoli posso sicuramente dirvi che da Sanremo 2018 mi sono portato l'amore per La Leggenda Di Cristalda E Pizzomunno di Max Gazzè.



La trovo così poetica, emotiva, delicata, affascinante, complessa, ma al tempo stesso semplice per quello che trasmette che ancora la ascolto con tantissimo piacere. 
E a proposito di emozioni, ho apprezzato molto la versione piano di Joanne (Where Do You Think You’re Goin’?) canzone di Lady Gaga.


Una volta, più o meno nel 2009, se eri gay e non ti piaceva Lady Gaga eri quasi un eretico scissionista frazionista con tendenze al veganesimo, ma io in verità non ne sono mai uscito pazzo, nonostante apprezzi la sua voce. Ma questa Joanne pian piano mi ha catturato per quel fondo non tanto nascosto di malinconia, tristezza e dolcezza al tempo stesso.
Ho altre due ballatone che ho ascoltato a rullo. Una ormai vi avrà saturato le orecchie ed è il duetto Ed Sheeran e Beyoncé sulle note di Perfect Duet.


Il caro Ed Sheeran ha provato a cantare questa Perfect con chiunque, da Andrea Bocelli alle suore orsoline del Sacro Cuore, ma quella riuscita meglio è la versione con Beyoncè, e anzi, quando parte e sento che  lei non c'è, ci resto malissimo. Che poi diciamocelo, il testo è un insieme di banalità una appresso all'altra, come ad esempio quel
"You look perfect tonight"
che sembra suggerire che il resto del tempo della nostra relazione ti sei vestito di merda, eppure anche qui, questo mix di tenerezza e malinconia, mi ha preso.
Un'altra ballata è quella di Mina, Volevo scriverti da tanto


Anche Mina fa parte del "gay starter pack", specie per quelli di qualche generazione prima della mia, specie se radical chic. Poi ci sono quelli che si sentono ancora più radical chic a non apprezzare Mina, e poi ci sono io che sto in mezzo, che non amo tutta la sua gigantopica discografia in blocco, ma a parte i suoi pezzi più iconici, di tanto in tanto apprezzo una sua canzone .
"Volevo scriverti da tanto" non è particolarmente originale né nel testo né nell'arrangiamento ma in ogni caso sempre meglio di "Tim Tim Tim It's another day of sun".
Ho tergiversato abbastanza ed è arrivato il momento in cui devo confessare: sì mi piace una canzone di Laura Pausini, con grande sorpresa mia e immagino anche di Laura. 
Con lei ho un unico grande problema, ovvero che è sempre incazzata. E se non è incazzata, si incazza nel corso della canzone; e se non si incazza nel corso della canzone, quando la canta dal vivo, la canta incazzata. Questo mi ha spinto da sempre a cambiare stazione non appena la sento; ma quando è uscita Non è detto, sono rimasto un attimo spiazzato perché vuoi il testo, vuoi la melodia, vuoi il fatto che non fosse incazzata, mi ha preso.


Non è il brano più originale, non è la canzone che non scorderò mai, ma ecco, le ho dato più chance di quanto faccia di solito e questo merita di essere ricordato. E il video ufficiale è carino. Ma tranquilli, sono rinsavito quando ho provato a sentire "Nadie ha dicho feat. Gente de Zona". E 
per veri masochisti è uscito anche l'album che si chiama "Fatti sentire" pubblicato proprio in questi giorni dopo una spettacolare presentazione su un aereo, con Laura Pausini come hostess.
Io credo di aver avuto un incubo simile.
Sempre con stupore vi dico che ho rivalutato Da sola/In the Night di Takagi & Ketra ma cantato da Tommaso Paradiso e Elisa.


Vuoi la mia antipatia per Tommaso, vuoi il fatto che anche basta questi anni '80, l'avevo evitata come si evita il postino quando deve darti una raccomandata e sai che è una multa. Ma alla fine, proprio come col postino, ho ceduto e nulla, mi è rimasta in mente per un po'. Ma sì, Paradiso mi resta antipatico.
A proposito di me che scappo dalle canzoni (???), ho ben due skip, due brani da cui fuggo perché mi fanno sentire male.
Il primo è No Roots, di Alice Merton.


Purtroppo ad ogni suo attacco e ad ogni
"I got no roots"
mi sento sussultare ed ho paura che una mia valvola cardiaca mi molli e se ne vada per conto suo, per cui preferisco non ascoltare nulla. Mentre l'altra canzone che non riesco ad ascoltare è Bambola di Betta Lemme.


Betta Lemme sembra una ragazza molto carina e dolce, nonostante nel video sembri la copia canadese di Ariana Grande, ma il suo modo di pronunciare "Bambola", mi disturba. Mi sembra di avere il naso chiuso al posto suo e non ce la faccio.


È pure brutto da dire per una ragazza che di italiano ha solo le origini, ma che posso farci se sento "BABBOLA" quando canta?! Spero che magari pubblichi qualche altra canzone, attualmente ha un solo EP con tre brani all'attivo, e, nonostante sia autrice e produttrice di se stessa, ho paura di sentire odore di One-Hit Wonder. 

Credo di aver finito le mia chiacchierata musicale.
A presto!






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