La mia esperienza aggiornata con Kiabi: come ho risolto un paio di problemi ✔

Cerco, come posso, di tenervi aggiornati sulle mie esperienze di acquisto online, sperando che qualche anima sconfortata riesca a trovare la soluzione ai suoi problemi in queste pagine.
È vero che ultimamente sto acquistando meno, e che affidandomi agli stessi brand difficilmente ho delle novità da riferirvi, ma qualche intoppo può sempre capitare come è successo qualche tempo fa con Kiabi. Sono però riuscito a risolverlo in toto, con un po' di pazienza. 


La qualità della merce, le condizioni di vendita e le modalità di spedizione non sono cambiate dall'ultimo post in cui parlavo dell'esperienza di acquisto da questa azienda, e per questo ho continuato ad acquistare da loro.
Kiabi secondo me offre un discreto rapporto qualità-prezzo, specie per capi basic adatti alla vita di tutti i giorni. Nel corso di un anno dal mio primo ordine, e quindi di utilizzo, inoltre non mi è sembrato che i capi, almeno la maggior parte, si deteriorassero nel giro di un paio di lavaggi. 

Tuttavia, dopo diversi ordini andati bene, ho ricevuto un prodotto con un piccolo difetto che quindi ho voluto sostituire. Kiabi non un vero e proprio servizio di offre un cambio merce per gli acquisti online, quindi ho cercato di capire come muovermi. Ho subito contattato il servizio clienti che mi ha chiesto le foto del difetto (nel loro modulo di contatto sul sito non riuscivo ad inserirle) e abbiamo avuto uno scambio di mail. Si trattava di un taglio su un pantalone, ad essere precisi, ma non credo vi importi poi tanto. 

Ho cercato di spiegare che il capo mi interessava, ma avrei sperato di riceverlo con le condizioni (e quindi con il costo) a cui l'avevo acquistato. In particolare avevo usufruito di un codice sconto e non avevo pagato le spese di spedizione, e devo dire che Kiabi in questo mi è venuta incontro: in prima battuta infatti mi hanno rimborsato l'importo del capo difettato, mi hanno offerto uno sconto del 20% per un altro ordine sul capo più caro (ad esclusione della merce già in saldo) e, una volta effettuato il mio nuovo ordine, avrei potuto richiedere il rimborso delle spese di spedizione.

Il rimborso è arrivato molto celermente, anche perché aveva pagato con Paypal quindi l'accredito è stato istantaneo, inoltre ho provveduto ad inoltrare subito il mio nuovo ordine, ed ho richiesto la restituzione delle spese di spedizione. In questo senso non sono stati molto reattivi: infatti ho dovuto inviare almeno un paio di email affinché mi venissero restituiti, ma non è tutto qui.

Infatti ho cercato di capire dal servizio clienti Kiabi come potessi restituire il capo difettato, ma non ci sono state delle risposte precise se non per il fatto che era stato rimborsato. Ho insistito un po', perché non ci avrei fatto molto con un pantalone difettoso, ma alla fine sono arrivato automaticamente alla conclusione che non lo avrebbero rivoluto indietro. Ovviamente, se doveste trovarvi nella stessa situazione vi consiglio di chiedere e non dare per scontato che la restituzione non sia necessaria. 

Questa è insomma la mia esperienza con il servizio clienti Kiabi con cui ancora non avevo avuto a che fare. Devo ammettere che ogni loro risposta è parecchio celere, infatti nel giro di 24 ore circa ricevevo un feedback da parte dell'azienda.
Non so se può essere utile la mia esperienza, ma sapere che dall'altra parte di un e-commerce ci sia un servizio reattivo credo sia un aspetto molto positivo, e penso sia giusto sottolineare anche quando le cose che funzionano, non solo i problemi. 

Un altro problema su cui vorrei aggiornarvi riguarda un reso con Kiabi, in cui il servizio clienti è stato pressappoco inutile. Vi avevo spiegato che il reso con loro è davvero semplicissimo: si può persino prenotare il servizio di ritiro a domicilio del reso, attraverso il numero 803160.
È un servizio molto comodo se avete poco tempo, la posta lontana o problemi di sorta. A me è capitato che ad esempio la persona al banco mi facesse storie perché avevo usato il pacco brandizzato (per quanto riguarda il reso con un altro marchio). 
Sul sito Kiabi è possibile scaricare l'etichetta di reso che contiene la lettera di vettura e che si applica sul pacco da restituire.
Tuttavia, non so nemmeno per quale ragione, le lettere di vettura delle mie etichette (ne ho scaricate più di una) non funzionavano, sia sul sito che al numero di telefono.


Ho contattato il servizio clienti Kiabi che è stato un po' poco d'aiuto: un assistente infatti mi ha detto di provare a prenotare col sito SDA, ma è scritto a chiare lettere che "Non è disponibile il servizio di ritiro occasionale per clienti non abbonati." e di scaricare altre etichette di reso. È però una cosa che ho fatto subito e purtroppo tutte le lettere di vettura non funzionavano attraverso il servizio telefonico. 
Un altro assistente Kiabi mi ha detto di andare in posta e spedire il pacco pagando eventualmente il costo della spedizione; in caso li avrei dovuti contattare in seguito e farmi rimborsare.
In realtà una volta in posta il codice di vettura magicamente ha funzionato, visto che non ho dovuto pagare nulla. 
Ovviamente se vi doveste trovare nella situazione appena descritta vi consiglio comunque di contattare il servizio clienti per accertarvi che non siano altri i problemi e che, nell'eventualità vi diano davvero un rimborso, visto che nel mio caso non è stato necessario. 

C'è stato un altro passaggio che però è andato male di questo reso su Kiabi: il mio pacco con Poste è andato smarrito. Ho infatti visto che il tracking non proseguiva il suo percorso e dopo aver aperto un reclamo, mi è stato detto tramite e-mail che il pacco è stato perso nei meandri delle varie sedi. Ho contattato il servizio clienti e mi hanno detto di chiedere all'ecommerce visto che io non avevo colpe, e che poi corriere e merchant se la sarebbero vista fra di loro. Così ho fatto e Kiabi mi ha subito rimborsato la merce che avevo restituito.
Questo segna molti punti per Kiabi, e zero per Poste Italiane. 


Siero ciglia Rimmel Wonder'Serum... bene, ma non benissimo!

Appena ho visto che Rimmel aveva lanciato il suo siero rinforzante per le ciglia non potevo che metterlo alla prova. Il Wonder' Serum ha infatti dalla sua le caratteristiche che ricerco in questa tipologia di prodotti, ovvero un INCI che mi sembra funzionale allo scopo, è di facile reperibilità, sia online che in negozio, ed è economico nella sua categoria, aspetto che non guasta.



All'interno infatti troviamo pantenolo, glicerina, aminoacidi, attivi rimineralizzanti come l'estratto di bamboo, e un paio di peptidi che sono proprio specifici per stimolare la crescita delle ciglia. Il tutto è racchiuso in una consistenza gel fluida, inodore, e che andrebbe applicata appunto su ciglia, tramite il pennellino sottile, mentre la parte zigrinata dello scovolino andrebbe usata per le sopracciglia.
Il Wonder' Serum promette di indurre la crescita delle ciglia e irrobustirle nel giro di 4 settimane, in linea insomma con altri sieri rinforzanti.



Anche questo prodotto non contiene prostaglandine, quindi se volete evitare questa sostanza, può fare al caso vostro.
Il siero ciglia Rimmel è semplicissimo da usare perché va applicato su ciglia pulite la sera prima di andare a dormire, ma l'azienda dice che può essere applicato anche prima del make-up, ma a questo ci arrivo fra poco.
Personalmente l'ho voluto testare solo sulle ciglia, e raramente l'ho steso anche sulle sopracciglia, quindi non ne posso dare un feedback in questo senso anche perché non ne ho seguito e testimoniato il risultato con le foto.



Sono però stato assolutamente costante nell'usare il Wonder' Serum tutte le sere, e persino in viaggio. L'unico inconveniente è che essendo un gel, questo revitalising serum può lasciare dei residui bianchi: io lo chiamo effetto ragnatela, è quel tipico residuo che lasciano ad esempio le maschere peel off, che comunque si rimuove semplicemente con acqua e detergente. Certamente se volte usarlo prima del trucco è importante dosarlo molto bene, così da evitare che possano formarsi degli accumuli che possono interferire con il make-up.
La mia esperienza con il Wonder' Serum è iniziata a febbraio, e quando cominciai a metterlo alla prova le mie ciglia apparivano così.



Le mie ciglia non erano in cattivo stato quando ho iniziato ad utilizzarlo, ma se mi seguite sapete che possono diventare molto più lunghe e più folte, e un po' ci speravo perché appunto questo siero Rimmel mi sembrava abbastanza promettente.
Sin dal primo momento non ho avuto alcun fastidio o problema, nonostante stia molte ore al computer e porti le lenti a contatto. L'ho trovato delicato sugli occhi, ed in effetti Rimmel dice che è oftalmologicamente testato. Ho quindi proseguito per un mesetto ad utilizzarlo, e il risultato è stato questo.


Credo che dalla foto si noti che il Wonder' Serum Rimmel aveva rinforzato le mie ciglia, rendendole un po' più spesse e lunghe, ma ammetto che dal vivo non ho notato chissà quale beneficio estremo da farmi urlare al miracolo e andare a comprare casse di questo prodotto. Non ha influito inoltre sulla curvatura delle ciglia.
Ho continuato ovviamente con le applicazioni per diverso tempo, anche perché ha una quantità abbondante di prodotto, e so che nel tempo le mie ciglia acquisiscono il meglio da questi sieri.
Tuttavia nel tempo i benefici che ho riscontrato mi sono sembrati particolarmente limitati: il Wonder Serum infatti non ha uno spiccato potere allungante né la caduta delle ciglia in generale mi è sembrata sensibilmente inferiore.
Da febbraio a maggio il risultato che ho riscontrato è rimasto più o meno invariato, e dopo tre mesi abbondanti di uso costante le mie ciglia purtroppo non appaiono al meglio.



Nel corso del tempo ho notato piccoli benefici, come dicevo sicuramente non è come se non utilizzassi nulla, ma questo Wonder Serum Rimmel non ha reso le mie ciglia al meglio delle loro possibilità, se non dando un maggiore infoltimento.
Ho cercato di dare un ulteriore spinta utilizzando il siero rinforzante due volte al giorno, ma come vedete in foto non ha fatto una grossa differenza.
Nonostante abbia ancora del prodotto da utilizzare, mi sono sentito di tirare le somme perché, per esperienza, non credo che ci possano essere ulteriori sviluppi. In realtà non sono certo sia ancora igienico usare questo siero per chissà quanto tempo, specie sugli occhi.
Per questo la mia esperienza con il Wonder' Serum di Rimmel è andata bene ma non benissimo. Voi avete trovato questo prodotto? Lo mettereste alla prova?

INFO BOX 
🔎  Amazon, Douglas.it, Grande distribuzione
💸 €7.90
🏋 11ml
🗺 Made in Corea
⏳  12 Mesi
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Bei film (che non mi hanno emozionato🫣)

Purtroppo ancora non ci siamo: non sto incappando in film che mi coinvolgano davvero. Magari li trovo piacevoli, ben fatti, o ben recitati, ma lì finisce. E non emozionarsi davanti ad un film, non percepire che quella visione ti sta lasciando qualcosa in più, anche solo una riflessione, penso sia forse uno dei problemi maggiori che si possa avere col cinema.


Assassinio sul Nilo (2022)


Titolo originale: Death on the Nile
Genere: giallo, drammatico

Durata: 127 minuti
Regia: Kenneth Branagh
Uscita in Italia: 10 Febbraio 2022 (Cinema)/ Disney+
Paese di produzione: Stati Uniti d'America 

Dopo Assassinio sull'Orient Express del 2018, mi sembrava sensato proseguire il lavoro di Kenneth Branagh nel rimaneggiare le opere di Agatha Christie, ma purtroppo, anche questa non è riuscito a fare breccia.
Pur non avendo letto il romanzo da cui è tratto, credo che la storia de Assassinio sul Nilo segua i passaggi originali più salienti di questo mistero da risolvere a bordo di un piroscafo sul famoso fiume egiziano, e dell'intrigo fra l'ereditiera Linnet Ridgeway, il suo nuovo fidanzato Simon Doyle, la ex di lui Jackie" de Bellefort e tutti gli altri passeggeri. Sarà ovviamente Hercule Poirot a risolvere il mistero, ma questo viaggio sarà anche per lui un momento di riflessione.

Infatti questa nuova versione di Death on the Nile non cambia molto nella struttura generale della narrazione, ma cerca di fornire una prospettiva in più su Poirot e sulla sua giovinezza. Sin dall'inizio scopriamo ad esempio l'origine del famoso baffo che lo caratteristica ma anche una sua storia del passato che indubbiamente l'ha segnato.
Messa così sembra tutto bello, ma anche questa volta a me Kenneth Branagh nei panni dell'investigatore franco belga più famoso non ha convinto del tutto. Questo forse perché è un personaggio troppo impresso nella nostra mente, i cui atteggiamenti e modi di fare sono cristallizzati nella memoria, e cambiarlo dà l'idea di non avere a che fare con lo stesso protagonista.


Ma a parte questa mia visione dell'interpretazione di Branagh (che è anche il regista di questo film), non mi ha emozionato tutta questa rivisitazione di Assassinio sul Nilo. Infatti, sebbene abbia colto il tentativo di una drammatizzazione dei personaggi, come a voler raccogliere una sorta di ventaglio di diverse umanità, ognuna con le proprie sofferenze, il proprio passato e i propri drammi (partendo da Poirot appunto), non sono riuscito a sentirmi coinvolto emotivamente.
C'è secondo me un inutile eccessivo focus su Poirot che adombra gli altri personaggi, che finiscono per apparire piatti e superficiali. Ma anche l'impostazione generale del film non mi ha convinto.


Assassinio sul Nilo ha infatti il sapore della teatralità in moltissime inquadrature e scenografie, e questo a mio avviso lo rende un bel film da vedere, ma offre poco da sentire. Ho assistito a quello che è avvenuto a bordo di questo piroscafo, ma non l'ho vissuto, non sono stato trasportato da appunto il dramma e la sofferenza dei vari personaggi.
Mi sono comunque piaciute le interpretazioni degli attori, da Gal Gadot a Armie Hammer, da Rose Leslie un po' defilata, ad una quasi irriconoscibile Emma Mackey. Ho invece apprezzato meno un uso troppo sgamabile del CGI. 
Tirando le somme, niente di imperdibile. 
Qui vi parlo del sequel, Assassinio a Venezia. 



Il potere del cane (2021)



Titolo originale: The Power of the Dog
Genere: drammatico, western, thriller

Durata: 126 minuti
Regia: Jane Campion
Uscita in Italia: 1 dicembre 2021 (Netflix)
Paese di produzione: Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, Canada


Tratto dall'omonimo romanzo di Thomas Savage, Il potere del cane è un western particolare che merita qualche riflessione in più.
La storia è quella di due fratelli molto diversi fra di loro, Phil e George Burbank, che gestiscono un ranch in Montana. Fra i due il distacco diventerà inesorabile quando George si innamorerà e sposerà Rose, una locandiera rimasta vedova che ha già un figlio, Peter. Phil infatti non sopporta la donna, e ancora meno le maniere troppo aggraziate e femminili del ragazzo, e prenderà ad angosciare e vessare Rose.
Durante una estate però Peter scoprirà il segreto inconfessabile per l'epoca di Phil, e da quel momento le cose si ribalteranno, a totale discapito dell'uomo.

Il potere del cane ha secondo me un valore molto più alto rispetto a Assassinio sul Nilo: in questo caso infatti il dramma che serpeggia è davvero più papabile, è un film che sa essere anche molto duro e che ha un messaggio forte, seppur non subito palese. Infatti tutto si basa sul non detto, su come Phil sia soffocato dal suo ruolo, e come patisca, in contrasto, tutto ciò che non può essere e che non può avere. È anche un uomo segnato dalla perdita forse dell'unica persona di cui si sia mai realmente innamorato.
Ma tutti i protagonisti vivono un costante stato di rabbia, frustrazione, tensione e sofferenza proprio per l'impossibilità di essere totalmente loro stessi. 


Non voglio farvi spoiler perché credo che meriti di essere visto, e penso che Il potere del cane sia uno di quei film che può avere diverse chiavi di lettura.
Lo stesso mondo west può essere interpretato come una metafora di una realtà sociale che tende ad opprimere tutti coloro che si trovano all'interno della sua bolla, e ovviamente sono infinite le applicazioni che si possono fare anche al giorno d'oggi.
Così come la fine di Phil può essere vista quasi come la più drammatica ma unica via di fuga per chi vive in una situazione simile alla sua.
Ma, a parte eventuali letture ed ipotesi sui personaggi e la storia, e a parte l'ottima interpretazione di Benedict Cumberbatch, non posso dire che sia un film che mi ha segnato o che rivedrei anche domani.


Come vi dicevo, questo film è basato sul non detto, e se da un lato può essere più realistico, specie per gli inizi del '900 in cui è ambientato, dall'altro lato, alla lunga, può scocciare e risultare inutilmente criptico ad alcuni. Anche il ritmo, per una storia che alla fine è lineare, non è proprio dei più incalzanti, mentre il finale può risultare per poco chiaro e comprensibile. 
Inoltre mi è mancato un reale crescendo, visto che l'impressione che ho avuto è quella di una certa costanza lungo tutto il film, soprattutto negli stati d'animo dei personaggi. 
Vista la tematica trattata mi sarei aspettato da parte mia davvero un colpo emotivo più intenso, ma che purtroppo con Il potere del cane non è arrivato.



Nessuno ne parla ma sono promossi! Ed ho dato una seconda chance...

Ho un'altra piccola carrellata di prodotti che vorrei attenzionarvi visto la buona performance che hanno avuto su di me, ma di cui ho letto e sentito poco o nulla. E sono anche curioso di sapere se già li conoscevate, se magari avete avuto una esperienza simile alla mia o cosa vi attira di più.



Mi è piaciuto fin dal primo utilizzo questo detergente viso del brand coreano Banobagi, che è stata davvero una sorpresa per la sensazione che lascia.
Come tutti i prodotti coreani, non si tratta di un semplice sapone per il viso, ma è arricchito con tantissimi attivi per renderlo da un lato capace di rimuovere sebo e impurità, dall'altro dargli una funzione lenitiva e idratante. Nell'INCI del Calming Care Cleansing Gel troviamo ben 3 forme diverse di acido ialuronico, quello che Banobagi chiama Blue complex, ovvero la miscela di sei diversi estratti di piante come camomilla, lavanda, giacinto dall'azione anti infiammatoria e anti ossidante, e il Red Snow, un attivo dall'estratto di Camelia Japponica ricco di acido protocatechuico, un tipo di acido fenolico dalle proprietà anti inquinamento e anch'esso antiossidante.
L'azione lenitiva è data dall'allantoina e dalla calamina, che è una miscela di ossido di zinco e ossido ferroso, che è perfetto per pelli sensibili ma problematiche.
Inoltre questo detergente viso ha anche un PH di 5.5.



A parte queste note un po' noiose per alcuni il Gel To Foam Banobagi è ottimo anche nel suo utilizzo. Non fatevi spaventare dal formato da 100ml perché è un gel molto denso e serve giusto una nocina di prodotto per lavare bene il viso. Io lo stendo come posso sul viso asciutto, e poi umidisco le mani e lo emulsiono. In questa operazione il gel, come dice il nome, si trasforma in una schiuma bianca molto sottile e cremosa. Così il Calming Care Cleansing Gel è molto piacevole da usare, si massaggia scorrendo bene sul viso, e soprattutto riesco passarlo anche sugli occhi senza fastidi (porto le lenti a contatto ndr.) e non è cosa comune.
La schiuma che crea, pur essendo abbastanza omogena, è facile da sciacquare.


La meraviglia però di questo detergente viso Banobagi sta nel come lascia la mia pelle. Il suo potere detergente è profondo, si porta via sebo, tracce di prodotti e protezione solare, ed ho pure notato che riesce a struccare un make up basico (AKA correttore e cipria). Dall'altro lato però, se la pelle risulta ben detersa, fresca, liscia e opacizzata, non l'ho mai percepita tirante o secca. 
Difficilmente definirei un detergente per tutti i tipi di pelle, ma onestamente, a meno che non cerchiate degli attivi specifici o nel caso di una particolare situazione di disidratazione, il Gel To Foam Banobagi è davvero adatto ad un ampio spettro di cuti. Non avendo profumo inoltre è adatto a chi ha sensibilità alle fragranze.
Una piccola scoperta nel mondo del k-beauty che mi ha messo curiosità su questo brand.
Vi segnalo anche che questo cleanser Banobagi è disponibile anche in formato 30ml, qualora non vi fidiate della mia recensione ma vogliate comunque provarlo. 

INFO BOX 
🔎  Yesstyle, Online
💸 €15.40
🏋 100ml
🗺 Made in Corea
⏳  12 Mesi
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Credo che Deborah Milano stia puntando man mano su altri prodotti, ma questo correttore Dress Me Perfect, pur non essendo una novità, mi è piaciuto molto. È un concealer fluido dalla texture abbastanza sottile e leggera ma che offre una coperta media naturale.
L'ho trovato facilissimo da stendere, ha un applicatore che preleva la giusta quantità di prodotto, e si sfuma super rapidamente, anche semplicemente con le dita. L'ho provato con spugnette e pennello, ma non serve sporcarli con questo correttore.

Purtroppo Deborah l'ha declinato in poche tonalità, solo 3, che al giorno d'oggi è impensabile. Io infatti ho fatto un po' fatica a scegliere il colore più adatto a me perché non mi sembravano affatto azzeccati. Sono ricaduto sullo 02 Light Rose, che è un rosa pescato, con l'idea che se non mi fosse stato bene da solo, sarebbe stato una sorta di leggero color corrector.
Non mi sono del tutto sbagliato: usato da solo infatti, riesce a camuffare il blu delle mie occhiaie, e si comporta molto bene, perché la formula del Dress Me Perfect è sicuramente asciutta ma elastica, non si sposta e non devo nemmeno settarlo. Si fa le sue 6/7 ore discretamente senza enfatizzare rughe di espressione o texture.
Non è sicuramente il correttore idratante per pelli secche e segnate, anche perché ha una finitura opaca, ma con una buona crema idratante sotto, non mi ha mai dato problemi.


Dopo questo periodo, sicuramente la coprenza non è come appena applicato, ma almeno non crea un effetto antiestetico.
Il correttore Dress Me Perfect non è però tanto perfetto a livello di tonalità. Infatti su di me che in genere sono un ivory, noto un leggerissimo stacco con il resto dell'incarnato, e la colorazione Light Rose non mi dà un effetto illuminante che mi piace. Non è qualcosa di orrendo, se sono di fretta ad esempio posso utilizzarlo da solo, ma lo preferisco come base.
Infatti l'ho usato come color correcting della zona più scura delle occhiaie, e sopra vado ad applicarci un prodotto più illuminante e chiaro. Anche in questo modo, il correttore viso Deborah non mi ha mai dato problemi, anzi è un'ottima base proprio per la sua consistenza sottile e leggera.
Aggiungo che anche con il caldo ha avuto un'ottima resa, per cui se cercate un correttore con queste caratteristiche o che faccia da soft color corrector, dategli una chance.

INFO BOX 
🔎 Grande distribuzione, Acqua e Sapone, Douglas.it
💸 €8.90
🏋 6ml
🗺 Made in Italia
⏳  12 Mesi
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Lo scorso Febbraio vi avevo raccontato il mio disappunto per i prodotti solidi per capelli di Cien Nature, che si erano distinti in negativo (almeno per me) rispetto ai buoni doccia gel solidi.
Se lo shampoo solido, come affermavo nella recensione, è diventato il sapone con cui lavo i pennelli da trucco, o comunque un detergente random, dovevo trovare un secondo utilizzo per il balsamo solido Cien, ed ho pensato che, come qualunque balsamo, potesse diventare un cowash.

Nello specifico questo Solid Conditioner crea anche una leggera schiuma nell'utilizzo, quindi mi sembrava adatto. Tuttavia no, secondo me non è buono nemmeno così.
In primis infatti è scocciante cercare di prelevare abbastanza prodotto affinché abbia una azione detergente sufficiente, ma dall'altro lato questo balsamo non balsama. Non ha su di me un potere condizionante che me lo faccia apprezzare, pur in un uso più massiccio.
Lo trovo insomma inutile, a meno che non abbiate capelli abbastanza facili da domare, ma per me uno dei peggiori acquisti degli ultimi mesi.

INFO BOX
🔎 LIDL
💸 € 2.99
🏋 80g
🗺 Made in Germania
⏳  12 Mesi
🔬 Natrue, Vegan



Venus Deodorante Ultra delicato 
Spray No Gas con Acqua Virginiana 


Qualche tempo fa mi aggiravo in un negozio di prodotti per la casa e la persona cercando un deodorante che mi soddisfacesse, e il mio sguardo è caduto su questo di Venus principalmente per gli ingredienti. Ha infatti un INCI essenziale, in cui troviamo alcool, Trietil Citrato che evita la formazione di cattivi odori, e l'acqua di amamelide per lenire. 
La presenza di alcool e di profumo secondo me non lo rendono un deodorante ultra delicato, perché tante persone hanno reazioni a queste due sostanze, ma su di me è stato valido senza alcuna reazione avversa. 


Infatti su di me questo deodorante Venus regge molto bene durante la giornata, anche lui si fa le sue sette ore di "ufficio" e mi fa arrivare fino a sera senza situazioni imbarazzanti. Come vi dicevo non mi ha mai creato irritazioni, pruriti o fastidi anche nell'uso costante nel corso delle settimane, però ammetto che non so se si possa considerare il deodorante più delicato in assoluto.
Mi piace anche che l'erogatore sia uno spray abbastanza sottile e non esageratamente ampio.
La profumazione aggiunta da Venus sa di pulito ed è delicata, non interferisce con eventuali fragranze che utilizziamo.
Certo non è il prodotto che suggerirei a chi ha una sudorazione abbondante e non è il deodorante che io stesso ho usato ad esempio in viaggio, perché non volevo rischiare di ritrovarmi dei cattivi odori, ma è stata più una precauzione mia che il non fidarmi del prodotto.
Infatti credo che potrei benissimo riacquistare questo deodorante Ultra Delicato di Venus: si asciuga in fretta, funziona, e costa poco.

INFO BOX
🔎 Grande distribuzione
💸 € 1.69
🏋 100ml
🗺 Made in Italia
⏳  12 Mesi
🔬//



Qual è il prodotto che più vi incuriosisce? E quali sono i vostri promossi del periodo?



L'inutilità di due serie tv... non perdete tempo!

Le serie tv sono una indubbia passione che coltivo da anni, ovviamente senza alcun impegno, ma è comunque una attività che richiede tempo. Alla fine di due serie tv che ho visto di recente mi sono ritrovato con la sensazione di non aver concluso nulla, o che comunque, episodio dopo episodio, non mi hanno lasciato granché e quindi mi sono sembrate una perdita di tempo inutile. Parliamone, perché una in particolare è stata molto apprezzata da tantissimi. 


Heartstopper 
Prima stagione


Già rinnovata per ulteriori due stagioni, Heartstopper è diventata uno degli show di punta di Netflix in breve tempo, e pure Google le ha dedicato una piccola animazione quando si cerca questo titolo sul motore di ricerca. Ma a costo di passare per bastian contrario ad ogni costo, non ne sono stato estremamente coinvolto come molti.
È una serie tv tratta da alcune grafic novel di Alice Oseman, ed è incentrata soprattutto sulla storia di Charlie, un ragazzo adolescente dichiaratamente gay, e Nick, suo compagno di classe ma popolare nella scuola soprattutto per il suo talento nel rugby. Fra i due giovani, nonostante all'apparenza siano molto diversi, scatterà una scintilla che diventerà presto molto altro.


Non credo che questa breve introduzione includa qualche spoiler, perché pure la locandina fa già vedere come andranno le cose fra i protagonisti, ma è difficile non andare al punto perché Heartstopper ha una narrazione molto lineare. Non che questo sia un difetto di per sé, ma presa nel suo insieme, è per me un mistero come questa serie tv sia stata tanto acclamata.
Premetto che non l'ho trovata inutile per il messaggio sotterraneo che manda della e alla comunità LGBTQ+ ma per la serie in sé.
Infatti mi è sembrata abbastanza semplicistica, scontata e a volte banale: anche l'idea di prendere due archetipi già vecchi (il figo della scuola che si avvicina allo sfigatino un po' nerd) non mi sembra un primo step verso qualcosa di davvero interessante, seppur in chiave arcobaleno. 


Non bastano anche i personaggi secondari a creare dei diversivi e storyline convincenti, anche perché lasciano poco il segno lungo le puntate.
Non fraintendetemi, mi va bene che vengano create delle serie tv leggere, fresche, facili da seguire e che non debbano far venire il mal di stomaco dalla tristezza. Mi va pure bene che fra Nick e Charlie vada tutto bene, si sposino e magari mi invitino pure che ho voglia di una confettata. Ma non credo siano elementi sufficienti.
Il taglio di Heartstopper è sicuramente quello di un teen drama dolce e piacevole, ma credo vada preso come tale e credo sia ben lontana da avere aspetti che possano fare clamore. 


Molti hanno sottolineato come è bello per una volta in una storia principalmente a tematica LGBTQ e rivolta ad un pubblico giovane, le tematiche più cupe, violente, come omofobia e bullismo, abbiano dei toni più ovattati e meno cruenti, e dove anche il coming out non deve essere per forza un passaggio difficile e cervellotico nella vita di qualcuno, ma non mi è sembrata certamente una novità. Penso ad esempio a With Love dove l'inclusività viene rappresentata in modo spontaneo e dove addirittura troviamo un personaggio transgender che ha una storia d'amore con un altro etero cisgender.
Ma anche Love, Victor e Special, offrono due spaccati sul mondo gay in cui comunque non c'è una drammatizzazione eccessiva e "pesante". 


Persino in una serie più datata come Brothers & Sisters, l'omosessualità di Kevin veniva raccontata in modo spontaneo e completo sotto tanti punti di vista, senza arrivare ad intristire gli spettatori.
Credo che Heartstopper, nel voler dare un'immagine quotidiana di un amore LGBTQ, rischi anche di essere troppo confettosa e irreale, persino negli aspetti positivi: in otto episodi assistiamo solo a qualche casto bacio fra i due protagonisti che invece dovrebbero essere avvolti da una tempesta ormonale.
A voler essere pignoli inoltre la serie non fa un bel lavoro per quanto riguarda l'accettazione di sé, visto che un personaggio che non riesce ad abbracciare a pieno la sua omosessualità, viene fatto passare come uno dei villain della storia senza tante spiegazioni.


E come mai Charlie si avvicina ad un ragazzo potenzialmente eterosessuale e non dichiarato, pur avendo sofferto per una storia vissuta all'oscuro di tutti? Forse Nick è solo più carino del suo ex?
Anche i piccoli accenti grafici che appaiono qui e lì, per quanto carini nel mostrare le sensazioni dei personaggi, non sono una scelta originale.
Da omosessuale avrei forse dovuto emozionarmi di più con Heartstopper, mi sarei dovuto sentire più coinvolto ma mi è sembrato molto clamore per nulla. Va bene avere visioni positive, leggere e piacevoli, ma credo che vadano prese come tali senza una esaltazione eccessiva di qualcosa che a mio avviso non c'è. Vedremo con le prossime stagioni come procederà fra Nick e Charlie. 
Ma un dubbio mi è rimasto: Olivia Colman quanto tempo ha per passare dal premio Oscar a serie tv di questa portata?
La seconda stagione di HeartStopper è uscita il 3 Agosto 2023, la mia recensione


Killing Eve
Quarta stagione



Nonostante la fatica a digerire le precedenti stagioni, ho voluto dare una chance alla quarta stagione di Killing Eve, soprattutto dopo aver sentito la notizia che sarebbe stato il capitolo conclusivo e non ci sarebbe stata una quinta stagione come era stato preannunciato.
Non per fare quello sgamato, ma fin dalla seconda stagione ero contrariato su come stessero andando le cose in Killing Eve perché se butti una serie in caciara, anche nel microcosmo che vai a creare, alla fine ti ritrovi con una roba che non ha né capo né coda. E arrivare alla fine dell'intera serie in maniera credibile e coerente diventa un miraggio.


Killing Eve 4 ha avuto purtroppo questo epilogo, in un lento franare verso un declino inevitabile, e che ha reso questa serie tv molto meno intrigante, con una scrittura poco curata, spesso poco centrata.
Mi riferisco ad esempio a questo scambio di personalità fra Eve e Villanelle che risulta non solo poco credibile, specie per quanto riguarda quest'ultima, ma anche inutile, coatto e poco divertente visto che viene sviluppato male e soprattutto considerando che presto tutto torna come prima. 


È però il finale stesso secondo me il culmine di questo sfacelo generale che ci ha mostrato la quarta stagione di Killing Eve. Infatti il tema portante dei temutissimi Dodici, che attendavamo fin dai primissimi episodi, viene smantellato con una breve slow motion poco d'impatto e con zero tensione, giusto il tempo di qualche pugnalata con aggiunta schizzata sanguinolenta. Uno dei misteri più intricati e portanti di tutta la serie finisce per essere una piccola incombenza da risolvere.
Peggiore è però la conclusione del rapporto fra Villanelle e Eve che, senza farvi spoiler qualora siate ancora intenzionati a vedere questa quarta stagione, lascia l'amaro in bocca.


Non sono del tutto d'accordo che, in quanto coppia queer, le due protagoniste dovessero avere un lieto fine (vedi anche il discorso che facevo per Heartstopper) perché si è sempre trattato di un rapporto disfunzionale in cui ognuna ha dovuto cambiare se stessa per assecondare l'altra. Dall'altra parte però credo che entrambe le protagoniste meritassero di trovare la pace, magari da separate, cresciute e consce del fatto che le loro vite fossero cambiate, ma non fossero destinate a rimanere insieme.
In ogni caso abbiamo un finale e questo è molto, ma Killing Eve è uno dei tanti esempi in cui un cast di livello che si impegna e si vede, non riesce a salvare una storia poco solida che non poteva durare a lungo. Non credo seguirò il poco interessante prequel su Carolyn



Nuova Maschera Viso Rosa Ialuronica Equilibra: la recensione!

Non credevo fosse passato così tanto tempo, ma era il 2019 quando ho provato le (prime) maschere in tessuto di Equilibra, che tra l'altro mi erano piaciute (la recensione a questo link). In occasione del Cosmoprof di quest'anno, Equilibra ha lanciato una nuova gamma skincare chiamata Rosa Ialuronica, proprio perché unisce appunto l'acqua di rosa damascena fermentata all'acido ialuronico a basso, medio e alto peso molecolare. 
Dall'acqua micellare, al tonico, un siero e pure un contorno occhi, questa Rosa Ialuronica raccoglie tutti i passaggi fondamentali per la cura della pelle, ma il mio primo approccio alla linea è iniziato ovviamente con la Maschera Viso Idratante in tessuto.


Equilibra ha creato questa maschera viso inserendo al suo interno il 97% di ingredienti di origine naturale fra cui burro di karitè, olio di avocado, estratto di rosa damascena appunto e il succo di pesca che pare essere ricco di vitamine, idratante e illuminante per la pelle. La funzione idratante della Maschera Viso Rosa Ialuronica è data da ovviamente acido ialuronico, ma anche dall'estratto dalla fermentazione di saccharomyces e dal pullulan che sono dei funghi dello zucchero e del lievito.

Equilibra ha scelto secondo me un buon materiale per questa maschera in tessuto: si tratta di 100% viscosa naturale, ed è morbido, elastico e facile da adattare al viso. Su di me risulta forse un po' grande, fa qualche piega, ma non è difficile da accomodare, i fori sono ampi ma non giganteschi e la si può indossare senza che caschi perché aderisce molto bene e comodamente. Non è stra colma di siero, come quelle coreane che gocciolano fino ai piedi, ma è sufficientemente inumidita.
Ovviamente la maschera viso Rosa Ialuronica profuma di rose, ma nonostante non abbia una passione sfegatata per questo aroma, è delicato, piacevole, quasi aromaterapico. Inoltre è piacevolmente fresca durante la posa. 


Equilibra suggerisce due tempi di posa che vanno dai 5 minuti per una roba veloce se non avete pazienza, ai 10/15 per una azione più profonda. Io ho semplicemente aspettato che la maschera si asciugasse e la mia pelle avesse assorbito quanto più siero possibile. 

Conoscendo la mia pelle e come reagisce a certi ingredienti, non mi aspettavo il miracolo da questa maschera viso Equilibra, ma si è comportata bene. È stato sicuramente piacevole utilizzarla, ma soprattutto ha idratato bene la mia pelle, l'ha lasciata morbida, liscia e leggermente più distesa (ma non aspettatevi un effetto lifting potente). 
Una volta rimossa, la Maschera Viso Rosa Ialuronica non mi aveva lasciato la pelle appiccicosa, ma il siero si era assorbito completamente. Certamente per le mie esigenze attuali, di una persona non più ventenne, ho preferito proseguire con la mia routine serale, ma penso sia una buona maschera preparatoria per un evento e quello step extra di idratazione che può servire in determinati periodi. 
Inoltre Equilibra è un brand che va spesso in offerta, quindi potrebbe diventare una di quelle maschere da tendersi dietro in caso di necessità.

INFO BOX
🔎 Grande Distribuzione, Amazon
💸 €1.90 (in offerta)
🏋 1 maschera in cellulosa
🗺 Made in Italia
⏳  monouso
🔬 //


Avete visto in giro questa novità Rosa Ialuronica di Equilibra? Qui vi ho parlato del contorno occhi della linea. 





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Gli occhi di Tammy Faye è un bel film ma non perfetto

C'è stato qualcosa che mi ha subito incuriosito fin dal momento che avevo visto la prima locandina, ma ci è voluto un po' prima che riuscissi a vedere Gli occhi di Tammy Faye, film uscito al cinema lo scorso 3 febbraio. 


Titolo Originale: The Eyes of Tammy Faye
Genere: drammatico, biografico

Durata: 126 minuti
Regia: Michael Showalter
Uscita in Italia: 3 Febbraio 2022 
Paese di produzione: Stati Uniti d'America

Non so esattamente cosa mi attirasse perché onestamente non avevo mai sentito parlare di Tammy e della sua storia, più nota in America che dalle nostre parti, ma ero sicuramente attratto anche dal fatto che fosse interpretata da Jessica Chastain
Tammy Faye è stata una predicatrice televisiva evangelica che nel corso degli anni '70 e '80 acquisterà una fama unica nell'ambiente, grazie ad un programma creato da lei e dal marito Jim Bakker sull'emittente televisiva che gli stessi avevano creato, la PTL.
Una coppia in grado di creare un piccolo impero nel loro settore, seppur con grosse differenze fra i due. Tammy infatti, seppur spesso ingenua, era carismatica, ironica, dolce, riusciva ad essere coinvolgente forse perché credeva davvero in quel che faceva. Era nota anche per il suo talento canoro, ma soprattutto per la sua visione più progressista rispetto alla chiesa evangelica nei confronti dell'omosessualità.

Il marito Jim invece non aveva queste caratteristiche, ma sicuramente aveva colto il potenziale di Tammy sfruttandolo per portare avanti le sue aspirazioni.
Non è un caso che la stampa inizierà presto a prendere di mira la PTL soprattutto per il modo oscuro con cui gestivano le donazioni e i fondi ricevuti, in un crescente scandalo che farà crollare sia l'impero dei Bakker, sia la loro immagine pubblica e la loro relazione. 
The Eyes Of Tammy Faye racconta una storia interessante e che non conoscevo, che parte sicuramente dal livello biografico sulla vita della predicatrice, ma si sposta ad un livello più ampio facendoci conoscere una America bigotta, ultra conservatrice, e molto ipocrita. Tutti aspetti che in parte, troviamo purtroppo anche nel versante cattolico italiano ad esempio, seppur in modo forse più nascosto.


Lo stesso rapporto fra i Bakker è un po' la metafora di questo estremismo religioso, diviso fra un'immagine di facciata e un privato fatto di abusi psicologici, dipendenze, litigi e incomprensioni.
La protagonista dovrà poi farsi strada in un mondo che ancora vede le donne lontano dal comando o persino di proporre la propria opinione.
Oltre che interessante, è una storia raccontata molto bene visto che tutti gli attori riescono a darci interpretazioni ottime, a cominciare da Jessica Chastain che, pure con un chilo e mezzo di protesi sul viso, riesce a darci una Tammy dolce, sensibile, ma fagocitata dalla realtà in cui ha vissuto, fra una madre che la nascondeva da bambina come un reato capitale, e un marito che la usava.


Anche Andrew Garfield dà un'ottima prova delle sue capacità, senza esagerare e risultare una macchietta.
L'imperfezione de Gli occhi di Tammy Faye sta nel averne fatto una pellicola dalla struttura molto convenzionale e cronologica, e che, nonostante le due ore di durata, si lascia indietro alcuni approfondimenti interessanti. Per il resto l'ho trovato un buon film, comprensibile e digeribile anche da un pubblico (me in questo caso) che non è addentrato in certe tematiche o semplicemente ne è lontano per una questione geografica. 



I sieri viso più potenti di Cos de Baha 🤔

Due anni orsono vi parlai per la prima volta del brand coreano Cos De Baha, che avevo presentato in prima battuta come una sorta di alternativa a The Ordinary, ma che ha anche le sue peculiarità.
In questi anni avevo perso il marchio dal mio radar, ma da diversi tempo è tornato su YesStyle e quindi ho potuto tornare a provare i loro prodotti. Inoltre Cos De Baha ha ampliato la gamma con altri sieri viso, rendendo la selezione ancora più ghiotta. 
Ho infatti messo alla prova tre prodotti decisamente potenti, che si discostano da altri brand per la concentrazione di attivi.



Sono dell'idea che la costanza sia la vera chiave per far funzionare i cosmetici e non la quantità di questo o quell'ingrediente. Anzi, molto spesso, attivi troppo concentrati possono portare ad irritazioni e intolleranze che alla fine ci fanno abbandonare il prodotto ed eventuali benefici ottenibili da essi.
Chi è però più avvezzo nell'uso di sieri e booster, ha una pellaccia come me, ed ha bisogno di uno step successivo, potrebbe avere bisogno di prodotti con concentrazioni elevate. E questi che ho utilizzato di recente sono davvero i più potenti che ho provato fino ad ora.
Insomma i sieri Cos de Baha di cui voglio parlarvi sono per vere cinture nere della skincare, e non per principianti con la pelle sensibile.


Cos De BAHA RS Retinol 2.5 Serum
Siero viso con retinolo puro, acido ialuronico, niacinamide, vitamina e



Era da quando provai i sieri di FaceTheory (altro brand interessante, lo trovate qui) che non utilizzavo un prodotto con retinolo puro, e questo di Cos De Baha mi è sembrato davvero potente.
La cosa che apprezzo di questo brand è che non si tratta di formulazioni spoglie ma un po' più elaborate, infatti nel RS Retinol Serum troviamo il 2.5% di retinolo, ma anche acido ialuronico, tocoferolo, niacinamide, aloe, ed estratti antiossidanti e anti age di tè verde e rosa.
Se non conoscete le proprietà e le forme di vitamina A, qui trovate il mio approfondimento.
La texture di questo siero viso Cos De Baha è liquida ma non impercettibile: il feedback infatti è semi oleoso, immagino per via del propanediolo che ha quella consistenza.


È però un siero gradevole, che si stende benissimo, non è appiccicoso e si assorbe rapidamente su di me, molto facile da usare insieme ad altri prodotti. Anzi si può far seguire ad esempio da una crema viso senza fare pasticci. Non ha inoltre una profumazione particolare, quindi è perfetto per l'uso notturno che se ne deve fare.
Una piccola nota tecnica collaterale: nonostante il flacone sia contagocce, Cos de Baha mette sempre un sifter dove il tappo così da evitare che entri eccessivamente aria e luce che può deteriorare in anticipo il prodotto.
Il mio percorso col retinolo è iniziato ormai tanto tempo fa e posso permettermi di applicare sieri con alte concentrazioni di questa forma di vitamina A, tuttavia era quasi un anno che non usavo un prodotto del genere ed in effetti il Retinol Serum in prima battuta si è fatto sentire sulla mia faccia.


Infatti nei primi giorni, applicandolo tutte le sere, ho notato una certa secchezza (ma senza irritazioni, devo dirlo) che mi ha portato ad utilizzarlo a giorni alterni e seguito da una crema viso. Questo anche per farvi capire che quanto dicevo nell'introduzione è alla fine realtà e non pura eccessiva precauzione. 
Dopo questo periodo di rodaggio però è andata molto bene e ho notato i benefici. Sapete che gli effetti del retinolo non si vedono dal giorno alla notte, specie su macchie e rughe di vecchia data, ma questo siero Cos De Baha mi ha sicuramente reso la pelle più morbida, levigata e liscia oltre che generalmente omogenea. 
Poiché sono pazzo ho usato questo siero al retinolo anche sul contorno occhi e sul collo, senza inconvenienti di sorta, ma siate accorti. Spero che Cos De Baha pensi anche ad un siero al retinolo per principianti, ma intanto questo lo riacquisterei.

INFO BOX
🔎 Yesstyle, Online
💸 €14.90
🏋 30ml
🗺 Made in Corea del sud
⏳ 12 Mesi / scadenza sulla confezione
🔬//



Cos De BAHA NZ Niacinamide 20 Zinc PCA 4 Serum
Siero viso con Niacinamide, Zinco, Arbutina e acido ialuronico



Dopo la versione con il 10% di Niacinamide, ero molto curioso di questo siero potenziato di Cos De Baha e mi è piaciuto molto. Questa nuova formulazione ha anche delle aggiunte interessanti: oltre alla niacinamide e allo zinco, troviamo anche l'arbutina, che generalmente agisce sulle macchie cutanee, ed anche la caffeina, per stimolare la pelle. Infatti, al contrario della versione di The Ordinary, Cos De Baha ha concepito il suo Niacinamide Serum non solo con il principale scopo di bilanciare la produzione di sebo e contrastare impurità, ma ha uno ambito più ampio, nel rinforzare la pelle, renderla esteticamente più omogenea e luminosa, oltre che idratata.



Questo siero Cos de Baha ha una texture più acquosa e liquida del Retinol 2.5, non ha quel tocco leggermente oleoso, ed anch'esso si stende bene e si assorbe rapidamente. Ho notato che è importante dosarlo bene, perché se si esagera può essere un po' appiccicoso, ma è una sensazione che svanisce se ad esempio si applica sopra un altro siero o una crema viso. Anzi in questo senso il Niacinamide 20 Zinc PCA 4 Serum si è ben integrato nella mia routine senza fare pasticci, spellicolare, o irritare in generale la pelle.



È un prodotto delicato, che sono riuscito ad utilizzare mattino e sera, e che mi è piaciuto molto. Come vi dicevo credo sia una formulazione più adatta a pelli normali e secche piuttosto che grasse e impure, perché la sensazione principale che ho avuto è quella di una buona idratazione della pelle. Col tempo ho notato che effettivamente il viso appare più omogeneo e liscio, quindi sì funziona nel suo scopo.
Può risultare un po' ridondante nel range di Cos de Baha, che abbonda sempre con la niacinamide, ma questo siero mi è piaciuto molto per la sua delicatezza e penso che sia perfetto per chi vuole fare uno step ulteriore con questo ingrediente ma senza grossi problemi. Inoltre mi sembra perfetto come booster da diluire con altri sieri o creme perché mantiene sempre una buona percentuale di attivi. 

INFO BOX
🔎 Yesstyle, Online, iHerb
💸 €15.90
🏋 30ml
🗺 Made in Corea del sud
⏳ 12 Mesi / scadenza sulla confezione
🔬//



Cos De BAHA S4 Salicylic Acid BHA 4% Serum
Siero viso con acido salicilico e niacinamide



Nonostante non abbia usato acido salicilico con eccessiva costanza nel tempo, ho deciso di provare questo S4 Serum Cos de Baha perché sapevo che la mia pelle è abbastanza avvezza agli alfa e beta idrossiacidi, ed in effetti mi ha soddisfatto ma con alcune specifiche che devo fare.
Anche in questo caso troviamo l'amata niacinamide, ed ho notato che sul web specificano sia al 2% ma sulla mia confezione non è chiarita questa percentuale quindi non mi azzardo in stime.
La consistenza del Salicylic Acid BHA 4% mi ha ricordato molto quella del Retinol Serum perché ha questo feeling leggermente più oleoso, ma che si stende facilmente, non risulta pesante o occlusivo e si assorbe abbastanza bene. 



Il suo scopo è ovviamente quello di contrastare impurità, punti neri e imperfezioni ed io infatti non l'ho applicato su tutto il viso, ma solo a zone, generalmente come ultimo step della mia skincare o prima della crema (se la utilizzavo).
Ho infatti iniziato ad usare questo siero Cos De Baha quando avevo un paio di brufoletti sul viso, e mi ha dato una grande mano a farli seccare in tempi abbastanza più brevi rispetto a quanto avrebbero impiegato normalmente, e senza lasciarmi macchie. Ho notato che non secca esageratamente la zona intorno all'imperfezione e in generale ne riduce il rossore e l'infiammazione. Non mi ha mai irritato la pelle, nonostante il 4% sia una quantità non comune nei sieri all'acido salicilico



Mi è capitato di usare saltuariamente questo siero Cos De Baha su tutta la zona T, quasi fosse una maschera purificante, senza però trovarmi la pelle secca o arrossata. Ammetto che non ho trovato grande beneficio per quanto riguarda i punti neri e i filamenti sebacei sul naso, nonostante sia riuscito ad usarlo praticamente tutte le sere con costanza. Certamente la zona appare più omogenea, ma non posso proprio urlare la miracolo.
Il Salicylic Acid BHA 4% Serum è insomma per me un trattamento spot che applico ogni volta che ne ho la necessità e che mi sento di consigliare a chi ha familiarità con gli acidi nonostante la sua delicatezza. 

INFO BOX
🔎 Yesstyle, Online, iHerb
💸 €11.29
🏋 30ml
🗺 Made in Corea del sud
⏳ 12 Mesi / scadenza sulla confezione
🔬//



Conoscevate Cos De Baha? Che ve ne sembra?


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