Come non detto (2012)

E come sempre, quando fuori fa freddo, è buio e non c'è Tiziano Ferro #battutetristi l'unica cosa da fare è chiudersi in casa e spararsi un filmetto.
No, niente porno.
Questa volta è toccato a Come non detto.
Mattia, il protagonista, è un ragazzo qualsiasi. 
Tranquillo, studioso, educato, pulito, omosessuale e fidanzato con Eduard. 
Come un ragazzo qualsiasi.
Il problema è che Mattia non ha fatto coming out con la famiglia.
A sapere di questa sua identità sessuale sono solo gli amici più cari, e le voci di corridoio che maliziosamente si spargono a scuola.
Ah, si e ovviamente il fidanzato, che a me sembra francese ma pare essere di origini spagnole, conosciuto per caso qualche tempo prima.
Da omosessuale spagnolo Eduard si porta dietro tutta la libertà d'espressione e sessuale che il popolo ispanico, fra le sue contraddizioni ma nessuno è perfetto, conosce.
Ma Mattia è un romano di Roma. 
Senza accento a dire il vero.
Vive in una famiglia medio borghese da Mulino Bianco, ma che al suo interno rivela un padre fedifrago e fimminaro, amante dello sport più virgulto, il rugby, una madre apprensiva, delusa, in cerca di approvazione, una sorella coatta che sforna bambini come Antonio Banderas sforna cornetti, e una nonna progressiva che cerca lavoro, a 83 anni.
Ma Eduard tutto questo non lo sa e giustamente vorrebbe vivere il rapporto in maniera normale, conoscere la famiglia di Mattia, vivere con lui.
Ma Mattia proprio che nun gliela fa di dirlo ai genitori. 
Ma lo capisci pure bene: anche se sei stato una vita ad assecondare e rendere orgoglioni i tuoi, certe cose, cose serie, importanti, possono ribaltare tutto. 
O almeno la paura che sia così. è forte.
E quindi trova una via di fuga: raccontare al fidanzato di essersi dichiarato, ma trovarsi un bel lavoretto in Spagna dove fuggire per vivere e amare liberamente lontano dalla famiglia. 
Tutto bello, tutto perfetto, tutto uau
Ma Eduard tanto caruccio core de mamma, decide di raggiungere Mattia e la sua famiglia per festeggiare la partenza verso lidi iberici.
Panico, paura, ascella pezzata.
Non è vero, Mattia è troppo perfetto per sudare come Maria de Filippi. #tantoodio
Comunque Eduard non deve raggiungere la famiglia di Mattia.
Non può. 
S'ha da trovare un modo per fermarlo.
E il modo si trova pure, ma Mattia e al culmine e... poi vi guardate il film perchè vi ho detto già troppo.
Una commedia leggera ma ben costruita nei giochi di flashback, condita da dialoghi brillanti, che coglie buona parte dei problemi, degli stati d'animo del coming out. 
Una manifestazione dei pregiudizi che molte volte siamo noi stessi a crearci, quando, in realtà, è tutto più semplice, e dando un barlume di speranza e positività a chi si è incagliato, purtroppo, fra questi pregiudizi.
Toccando indirettamente la mentalità chiusa di una Italia contemporanea, il film capovolge la più inflazionata visione del mondo gay cinematografico: la vera macchietta sono le persone normali, non il gay.
Un film molto film, ma che rispecchi buona parte degli omosessuali italiani, strappando pure qualche risata che buttala via.

Voto 7 e mezzo

Io non porto i pantaloni rosa

Io sono rosa.
Ho mille e più sfumature di rosa.
Così tante che non riesco a contarle.
Il mio blog è rosa, lo è sempre stato e lo sarà.
Ma non soffermatevi su questo colore.
Dentro me ho anche l'azzurro più intenso, il giallo più luminoso, il rosso più vivido...
E mi piace vivere di questi colori.
Mi piace mostrali a chi mi piace.
Mi piace giocarci.
Mi piace viverli.
Anche Andrea dentro di sè aveva mille sfumature. 
Probabilmente così tante che nemmeno riusciva a contenerle.
Ma tutti si sono fermati a guardarne una.
Perché in Italia non serve che tu sia unico. 
Serve che tu sia identificabile.
Meglio ancora se sei additabile. 
Meglio ancora se sei debole, fragile.
Meglio ancora se nessuno ti aiuta.
Meglio ancora se non fai parte di un branco di furbetti di quarta categoria.
Andrea era stanco del rosa.
Ha preferito lasciare che gli altri vedessero ciò che volevano, perché non basta mostrarsi al mondo per quello che si è. 
Il mondo vedrà solo quello che vuole vedere.
Solo quello che fa ridere i furbetti di cui sopra.
Solo quello che consente agli altri di additarti più facilmente.
Solo quello che il più delle volte non sei.
E se lo sei, il mondo preferisce usarlo per insultarti.
Per torturarti.
Ancora e ancora.
Dal gioco alla realtà il passo è breve, perchè di mezzo ci sono le intenzioni.
Andrea se ne è andato a 15 anni.
E poco mi importa se a lui piacesse il rosa, il giallo, il nero.
Poco mi importa se lui volesse stare con Marta, Mirko, Alessandra, Antonio.
Poco mi importa se avesse lo smalto.
Poco mi importa se indossasse i pantaloni rosa, la gonna, non indossasse nulla.
Andrea se ne è andato a 15 anni.
Perché era solo.
Perché non voleva essere additato.
Perché voleva essere considerato per la sua unicità.
Particolarità.
Diversità.
Perché siamo tutti diversi, ma alla fine tutti simili.
Poco mi importa se Andrea fosse omosessuale. 
Poco mi importa se si chiamasse Davide, Matteo, Martina.
Quel che mi importa è che adesso non c'è più.
Ma restano gli insulti.
Restano le umiliazioni per essere quel che si è o non si è.
Restano le persone che non vedono i colori.
Resta la chiusura di coloro che non capiscono la diversità.
Resta la povertà di un Paese che non apprezza la sua primaria fonte di bellezza.
La Diversità.
Ad Andrea, Davide, Marta, Mirko, Alessandra, Antonio, Matteo, Martina e a tutti coloro che hanno scelto di vedere rosa per sempre, piuttosto che sbiadire in una massa grigia.
A tutti coloro che hanno il coraggio di essere ciò che sono alla luce del sole, e a coloro che lo troveranno un giorno.

Io penso.

Io mi scuso.
Mi scuso per questi giorni di silenzio e assenza.
E mi scuso per aver iniziato l'ennesimo post con delle scuse.
Ebbasta, perché non posso mica scusarmi di essermi scusato delle scuse.
Che succede Pier?
Why are you acting like a bitchy Diva?
Ndó stai?
Che fai?
La risposta è penso.
Penso tanto.
Molte volte mi domando come il mio blog abbia preso questa piega frivola, leggera come un Kinder Bueno.
Ma subito dopo mi rispondo, senza poi rispondermi.
Conoscendomi so bene che non riuscirei mai ad essere profondamente introspettivo, a riversare su queste pagine i miei pensieri. 
Il perché non lo so effettivamente. Ma questo sono io. 
Non so esprimere i miei pensieri in maniera diretta.
E non voglio farlo.
E non mi interessa.
La fiducia porta ad aprirci verso qualcuno. 
Ci porta a svuotare le tasche dei nostri pensieri e a riversare il contenuto su un tavolo esposto agli occhi del nostro interlocutore. 
Ma c'è chi di fiducia ne ha data tanta, troppa. 
Anche quando questa fiducia era una merce rara in quell'esatto momento di crisi, che nemmeno il Fiscal Compact.  
Uno scambio iniquo per un bene più alto
Ma c'è chi non si è limitato a guardare, quanto piuttosto a parlare, a giudicare tutte le cose riversate su quel tavolo. 
C'è chi non ha consigliato, c'è chi ha tradito, c'è chi ha lasciato, stare.
C'è chi ha spezzato quella fiducia che puntava ad altro, magari a trovare semplicemente un equilibrio. 
E c'è chi ha imparato a tenere quelle tasche chiuse, a non mostrare niente a nessuno. 
Niente. Magari è un parolone. C'è chi impara a manovrarsi e a manovrare. 
Ad armeggiare in quelle tasche prendendo solo quello che gli altri possono vedere. 
Le carte più belle nel gioco a chi deve vincere.
Ti metti un sorriso, un po' di correttore aranciato di quello buono Kiko e un filo di gloss che non guasta mai.
La superficialità, questo rosa, è una casa troppo comoda per essere abbandonata. 
Una safe zone, un grembo. 
Ha tanti specchi per controllare se le sopracciglia sono a posto. 
Ha mura solide. Ha luce e sorrisi.
Ma l'articolo 1571 c.c e seguenti stabiliscono che il contratto di locazione ha un corrispettivo e le leggi del mercato immobiliare sono dure. 
E le mura diventano troppo spesse, la superficialità diventa una necessità. 
Diventa schiavitù. 
E la schiavitù è abbandono della condizione umana.
Ma la superficialità fa parte della condizione umana.
Della mia?
Io penso.
Ma non riverserò qui i miei pensieri, e purtroppo non ho spazio per assorbire anche quelli degli altri, al momento. 
Non tutti almeno.
Le mura del castello sono troppo strette per farci entrare tutti. 
Forti per ripararci, ma piccole per contenerci. 
E c'è chi non può scappare da queste mura.
E chi deve sapere cosa penso, che fa?
Saprà, ha saputo, o sta sapendo. In qualche modo farà. 
Forse sarò io stesso a informarlo. 
Forse avrà letto fra le righe. 
Forse avrà capito più di quanto volessi.
Io penso. 
Ma la verità, forse, non la so nemmeno io.

{Recensione album}
Christina Aguilera - Lotus

Oggi esce in Italia Lotus, settimo album della cantante Christina Aguilera.
Precisiamo: non è che qui stiamo a fà le marchette a Christina.
So che a molti non piace.
Immagine correlata

So che si merita alcune delle critiche che nel corso del tempo le sono state rivolte.
So che si merita le critiche che io stesso le ho più volte rivolto.
Ma io a 'sta chiattona ci sono affezionato, che volete farci.
L'ho sempre trovata un po' trash, esagerata, pacchiana, antipatica, acida, e anche parecchio stronza. Un'americanata vivente.
Tamarra, ma in grado di rivelare un animo, fragilità, eleganza, dolcezza, intensità che le consente di passare da I Love You Porgy a Your Body con la stessa facilità con cui apro una confezione di tonno per cena.
Più o meno.
E, non preoccupatevi, i miei gusti musicali sono molto più vari. Ma certamente non posso recensire un album in cui mi colpiscono due canzoni.
Ma sono sempre aperto ai suggerimenti musicali e non.

Andiamo al sodo.
Dopo la dipartita di Bionic, album del 2010, che nessuno si è filato più di tanto, e che io stesso, se non per qualche brano, mi sono più filato, la Christona ha ben capito che per restare a galla e non finire come Antonella Elia, doveva darsi da fare e creare un nuovo album.

L'esperienza a The Voice, il divorzio, il suo primo film Burlesque #scaricateveloècarino sono stati fonte di ispirazione per quello che la stessa Xtina ha definito come uno Stripped 2.0.
Un album di rinascita, cambiamento, svolta. 
Il segno netto di una crescita personale e artistica, com'era accaduto nel 2002 col su citato album.
In più, la cantante, spinta dal suo nuovo ruolo di coach nel programma televisivo che sta facendo il culo a X Factor, ha voluto che quest'album possa diventare una sorgente di ispirazione per la futura generazione di urlatrici vocalist.

E maronna Christì quante cose.
Andiamo per ordine.
Il 12 Settembre viene rivelato il nome dell'album: Lotus.
Il fiore di loto che, anche nelle condizioni climatiche peggiori, resiste e preserva la sua bellezza.
E Christina come gli eschimesi, ha provveduto a mettere su ciccia, che non si sa mai, una nuova glaciazione.
Il 17 Settembre invece viene pubblicato il singolo apripista, Your Body.

Il 6 Novembre vengono caricati sul suo canale VEVO i video del listening party, con annesse canzoni al completo e spiegazioni di Christina (vi basterà cliccare sui titoli qui giù).
Vediamo le tracce una ad una. 
Come sempre, come tutto, i voti sono personali, così come le considerazioni che faccio.


Lotus (intro)

Un eco che richiama i canti celtici, suoni tribali accompagnati da ritmi più hip- hop, moderni e sensuali aprono l'album con Lotus. 
Una prima traccia che introduce un po' il tema portante dell'intero cd: la rinascita. 
Ma anche le emozioni, le difficoltà (superate) della vita. 
Il concept di intro viene abbandonato dalla lunghezza, che fa di questo brano una vera e propria canzone.
Alcune parti del testo, alcune parole come "hurt", "Spread my wings" e "reflection" mi hanno fatto subito pensare a vecchi brani. Che ci sia un nesso?
Carina, piacevole ma l'avrei preferita più corta.

Songbird, rebirth, unearth creature
Submerge from hurt, pain, broken pieces
Emergency, heartbeat increases
Rise up lotus, rise, this is the beginning
And now the lotus rises
We are never dyin’
Forever flyin’
And always survivin’

Voto 8

Army of Me

Un ritmo incalzante per una midtempo che Christina ha definito come la Fighter parte seconda.
Ma, a parte i chiari riferimenti del testo (wiser, fighter, stronger), al mio gusto ricorda più Beautiful, con un lieve retrogusto rockeggiante. Non so esattamente perchè, forse per un lack of power.
Una parte iniziale vocalmente e musicalmente lineare che si ripete fino ad aprirsi col bridge. Un brano che cresce con gli ascolti, ma non fra i miei preferiti.
Mi aspettavo di più dalle voce trapelate, quantomeno più potenza.
I see a glimpse of recognition
But its too late ugh its too late
And what you though was your best decision
Just became your worst mistake

Voto 7 e mezzo

Red Hot Kind Love

Un brano catchy e fresco, un perfetto singolo per l'estate. Su questa base pop Christina risparmia la sua potenza vocale per relegarla a qualche breve acuto finale, e opta per un timbro soft che ricorda più la sua voce parlata. 
Ma in fondo non è il momento di mostrare la voce, è il momento di giocare.
Un pezzo davvero piacevole, radiofonico, una versione pulita e ancora più divertente di Your Body. Non mi è chiaro infatti perchè non sia diventato sin da subito singolo, credo avrebbe fatto certamente di meglio in classifica.
Let's fly in the day
When we can do this all again
I'll be there
Just tell me where
Oh I got a crush
Feeling like fifteen again
No, I won't lie
Voto 9

Make the World Move

Il primo dei due duetti contenuti nell'album, in questo caso con Cee Lo Green
Un brano, caratterizzato da una moderna sonorità anni '60/70, in cui a farla da padrona sono gli acuti di Christina che seguono il ritmo quasi martellante. Appena sentito il brano mi sono chiesto dove fosse la parte di Cee Lo, perchè, a parte dei coretti, non ha nemmeno una strofa tutta per sè. Dal vivo lo piazzano con le coriste?
Christina sei un ingorda.
Il brano allegro, un inno a sorridere, ma che comunque non convince.
If one smile could erase a frown
Imagine what two could do (turn it up)
And if one voice could change a heart
Imagine what two could do (turn it up hey)
Voto 7-

Your Body

Il primo brano estratto da questa era. Un pezzo elettro- pop, misto alle contemporanee influenze dance. Sicuramente accattivante e ballabile.
Nulla di originale per farsi strada dopo due anni di assenza musicale, anzi, un brano che avrà certo fatto storcere il naso ai perbenisti.
Fortunatamente il video risolve gli animi, mostrando un lato della cantante decisamente più ironico, lontano dalla gatta morta di Not Myself Tonight.
Ma questa è Christina: sei infoiata? Urlalo con tutta l'aria che hai nei polmoni.
I came here tonight to get you out of my mind,
I’m gonna take what I find. (uh oh, yeah)
So open the box, don’t need no key I’m unlocked.
And I won’t tell you to stop.

Voto 6 e mezzo


Let There Be Love

Un altro dei potenziali singoli: un pezzo elettro dance, in cui abbondano i sintetizzatori, e in cui Christina lancia la sua voce ad uno degli estremi della sua estensione.
Quasi sicuramente nulla di nuovo per le nostre orecchie, ma resta comunque un brano radiofonico, divertente, da classifica, piacevole, e anch'esso ottimo sostituto di Your Body.
Da ascoltare in auto, con gli amici, ma attenzione: fomenta!
Let there be let there be love
Here in the here in the dark
Turning me turning me on
Not gonna fight anymore
Cause I want your touch
Voto 8 e mezzo

Sing for Me

Il settimo brano è una ballad pop, piano e batteria, a cui segue una voce potente, più pulita all'inizio, più melismatica alla fine. Una dedica ai fans in cui Christina afferma per l'ennesima volta la sua sicurezza. 
A lei non importa. Cantare deve essere uno sfogo per le emozioni.
La canzone convince con gli ascolti pur non diventando una perla all'interno dell'album.
I stand and believe in who I am
Take shots at my heart but who am I to give up
Everybody needs a melody to set their souls free
My stage is the greatest in the world
Give back to the ones who struggle with me stay true
Reminding me to see my only chosen destiny
And now Im ready now Im gonna sing it all out
Sing it out just for myself
I dont even care what the world thinks about how I sound

Voto 7 e mezzo

Blank Page

Questa è la vera perla dell'album. Piano e voce, niente altro da aggiungere. Questo brano coglie appieno il senso del precedente: potrai avere una tecnica che rasenta la perfezione, ma il risultato sarà sterile, anaffettivo e apatico. 
Xtina preferisce lasciare andar la voce affinché riesca a trasmettere le sue emozioni. E così la voce stessa passa dall'essere potente ma sofferta, a suoni più delicati e dolci.
Non sembra essere stata fatta grande pulizia in post produzione su questa canzone.
Mi ha commosso e credo lo farà ad ogni ascolto.
Draw me a smile, and save me tonight
I am a blank page waiting for you to bring me to life
Paint me a heart let me be your art
I am a blank page waiting for life to start
Let our hearts stop and beat as one together
Let out hearts stop and beat as one forever
Voto 10

Cease Fire

Tamburi di battaglia che richiamano quelli delle popolazioni amazzoni pronti alla guerriglia. Un ritmo martellante che accelera ancora di più alla fine, ma per rivelare fragilità, quasi una preghiera durante i ritornelli. Una lotta, non necessariamente fisica, fra due persone, può essere parecchio dolorosa da affrontare.
Ci è voluto un po' affinché riuscissi a capirne le sfaccettature, ma mi ha preso.
Un brano con del potenziale, a mio avviso anche radiofonico.
This fighting is hopeless we need this to end
Its going too far dont now where it began
We’re hurting each other and I cant pretend
Im trying to help you to see
The casualties that we both lead
Its all so unnecessary
Cant you hear me scream
Baby cease fire fire fire
Voto 8 e mezzo

Around the World

Confesso che questo brano non l'ho capito. È carino, si lascia ascoltare, ma secondo me è stato sfruttato male. Una canzone pop, con un mix di sintetizzatori e con fare hiphoppeggiante. Fin qui tutto bene, se non fosse che il tema di fondo non viene a galla.
Carina l'idea di citare Lady Marmalade visto che siamo around the world, ma non convince, quantomeno le aspettative.
Baby sit back and enjoy the ride
Ima take you places where you ain’t been tonight
From city city international love
Take me all around your world
Voto 6-

Circles

Un pezzo in cui il sintetizzatore si fa più pesante.
Qui sembra quasi di avere due Christina: una buona e tranquilla che nelle strofe sembra rappare un testo di Nicki Minaj come una regina del ghetto qualsiasi, e una incazzata che nei ritornelli fa la rockettara dietro ad una chitarra e ad un disturbo pesante.
Chiaro è il riferimento ai paparazzi che imperversano nella vita dell'artista scrivendone di ogni. Chi segue un qualsiasi personaggio internazionale, sa che i giornali scandalistici americani sono particolarmente accaniti.
Un brano che mi ha sorpreso, soprattutto per il finale.
Hold up
I got more money than I can fold up
I see you superhatin’ when your roll up
And I suggest that you go and grow the **** up (ha)
Or you can spin around in circles

Voto 8

Best of Me

Un'altra ballata, con un ritmo crescente. Il genere è congeniale alla cantante, ma il pezzo nel complesso sembra quasi poco convinto del suo stesso messaggio. Forse per una fragilità insita che traspare, forse per qualcosa di incompiuto, un cambiamento emotivo che ancora deve accadere. Il testo merita una lettura accurata, a mio avviso è poetico. Chiaro il riferimento a Beautiful ("I won't let you bring me down").
Un cuore spezzato che non si concederà più a chi l'ha ferito. Ma in fondo chi conosce così a fondo i propri sentimenti e i lunghi giri che la vita ci fa fare?
So you’re cold
Made of ice
Heart of stone
Born to fight
But I cry
I still cry
Are you happy
You know
I’m unhappy
You know
Take your shot
I’m wide open

Voto 7 e mezzo


Just a fool

La mia preferita. Ok, l'ho detto.
Fin dalle prime preview, quando ancora non conoscevo il testo, sentivo un certo legame con questo brano. Ed appena ho avuto modo di sentirlo per intero ho capito perché.
Il secondo duetto, questa volta con il collega Blake Shelton.
Una canzone che si rifà al country moderno, andando a braccetto col pop.
Christina ha rivelato che Blake rimase sorpreso della tonalità usata dalla cantante.
Beh, io l'avrei fatta ancora più alta, perché non c'è volume che tenga quando vorresti urlare certe cose al mondo.
I had my heart set on you
But nothing else hurts like you do
Who know that love was so cruel
And I Waited and waited so long
For someone who never comes home

Voto 10



La deluxe edition di Lotus contiene tre pezzi inediti più il remix di Your Body.

Light up the sky

Sembra che Christina abbia dedicato questo pezzo al figlio Max, ma il tema resta comunque l'amore. E cosa è più duraturo e forte dell'amore materno?
Sarebbe bello se ogni amore durasse tanto.
La traccia sembra influenzata da diverse sonorità: il pop si intreccia con le percussioni tipiche delle bande da parata.
Una marcia, proprio come l'amore attraverso le difficoltà.
Although the road ahead was long
I was too weak to carry on
You picked me up, you were my home
I never stood alone
No one can tell us what we want
No one can stop us anymore
No looking back, we’re moving forward
No one can take this moment away

Voto 8-

Empty Words

Una traccia pop essenziale, che richiama le tematiche di Beautiful, dell'imparare a superare le accuse, gli insulti che immotivatamente ci vengono spesso sputati addosso.
La Aguilera probabilmente ha imparato ad infischiarsene ed è chiaro che voglia invitare i suoi fans e chi la ascolta, a fare altrettanto.
Gli inglesi dicono "haters gonna hate", e, purtroppo, potrai fare tutto ciò che vuoi, ma cambiare le convinzioni delle persone è davvero impossibile. Tanto vale andare avanti per la propria strada.
The hardest part of this
Cannot be heard or seen
This journey starts when I begin loving me
So go ahead and say the things you gotta say
You know you’re only throwing empty words my way
Cause you won’t break me, you won’t break me
You can’t take me down, no

Voto 7

Shut Up 

Pezzo di chiusura delle tracce inedite, con un ritorno a sonorità retrò.
Christina non perde occasione per ribadire che qualcuno dovrebbe proprio star zitto. Puoi spiegarti, puoi chiarirti ma ad un certo punto un bel "taci" è l'unica. Un brano più spensierato rispetto ai precedenti che toccavano lo stesso argomento. 
La stessa Christina sfotticchia i detrattori piazzando l'acuto in crescendo che è diventato un po' il suo marchi di fabbrica.
You think you're something special don't you
You like the sound of your voice, keep talking while I tune out (oh)
And if you ever really wonder what I think about you
I've got a million ways to show you just where you can go
Kiss my ass

Voto 7-



Questo non è un post, è una gara a chi schiatta prima.
In conclusione Lotus di Christina Aguilera mi sembra un buon album. Come Stripped anche Lotus spazia fra i vari generi, le varie tematiche, diverse sensazioni ed emozioni. Certamente non è all'altezza dei precedenti lavori  e probabilmente traspare, da alcuni brani, la necessità di creare un album in un tempo relativamente ristretto, pur essendo presenti canzoni a mio avviso di qualità.
In sintesi accattatevill! 

A presto.



Aggiornamento #8

Ok, wait.
Lo so che sono il peggiore dei blogger in tutta la blogosfera sparsa per la rete.
So pure che in fondo avere un blog non significa essere blogger.
Ma a noi blogger che ci piace di vantarci di essere blogger, e ripetiamo sempre parole come blog, blogger, o Simona Ventura.
So pure che ho abbandonato sia la scrittura dei miei post, che la lettura dei post degli altri più o meno.
E so anche che scrivere un post sullo scazzo da blogger è da poracci.
Diciamocelo, le scuse non servono a nulla.
E infatti non ne faccio. Tiè.
Capita, mi avete detto, e lo so già da me quindi bón.
Se vi steste chiedendo cosa ho fatto in questo tempo caratterizzato da latitanza, vagabondaggio, pressappochismo e millantanza, e so che ve lo state chiedendo e se non ve lo state chiedendo, chiedetevelo, e soprattutto chiedetemi quando pongo fine a questa frase, lunga e senza senso che ho proseguito senza ritegno giusto per far perdere un po' di fiato a quella vocina nella vostra mente senza la quale non sapreste leggere questo, a meno che non leggiate a voce alta disturbando amici, parenti, o colleghi e quindi vergognatevi, per vedere chi arriva a leggere tutto il post fino alla fine senza schiattare, beh, comunque la risposta è una, sola, semplice ed inequivocabile.
No, nessun bel viaggio in Costa Rica a bere mojito su da con Alejandro.
Nessun aperitivo con limone passeggiata romantica ai piedi della Tour Effel con Roberto.
Nessun giro per gli Uffizi mano nella mano con Fernando, a cercare uno sgabuzzino rimirare gli affreschi del Mantegna.
La risposta che state aspettando che PierhairottolepallenonfairidereesièfattoNatale, è un cazzo.
Esternamente non è successo nulla di rilevante che sia degno di essere conservato nelle memorie di questa pagina personale.
Internamente, che ve lo dico a fare.
Una puntata a caso de La signora in giallo.
Non si capisce una ceppa.
Ma il mio mistero è chiuso in me.
Tornando seri, un motivo che ha impinguato voracemente lo scazzo è stata la mia salute da giovane personaggio dickensiano.
Tiny Tim o Oliver Twist poco importa, prendetene uno malato.
Circa un mese fa, e scusatemi se appena parlo del passato sembro la vecchia infoiata del Titanic, mi prese uno strano raffreddore che protendeva più verso un'allergia, considerando che c'erano dei lavori in casa, quindi polvere e muratori dalla dubbia igiene.
E invece il moccio si è tramutato in mal di gola. 

Forte fortissimo. 
Prima a destra, poi sinistra.
Lentamente questa grattugia ha limato i sui punteruoli per diventare meno fastidiosa. 
Alchè io ho pensato, senza mettere da parte la solerzia che mi contraddistingue essendo il dolore solo alleviato, che il tutto si fosse risolto. 
E invece no.
Mi son bastati un minuto e mezzo di Your body in macchina, in tonalità ridicola per me, per farmi perdere la voce.
Tre giorni fa, per la prima volta in 23 anni non ho avuto voce.
Gli unici suoni che provenivano dalla mia bocca erano rantoli seguiti da buoni 10 minuti di tosse.
Panico, sconforto e anche stipsi.
Per me che vivo su 5 ottave e above è stato un incubo.
Che dici nemmeno un play back alla Raffaella Carrà.
Nessun rimedio naturale ha alleviato il fastidio, quindi son passato a spray vari e al Bronchenolo che hanno trasformato il suddetto fastidio alla gola in grasso di otaria liquido.
Lo so, è un'immagine bellissima da richiamare alla mente.
C'è chi parla di outfits, chi di makeup, chi di manga e poi ci sono io che parlo di sciroppo e muchi da vecchio bronchitico da reparto di pneumologia.
Figo.
Comunque fortunatamente già ieri andava meglio. 
Son passato da Mariah Carey a Louis Armstrong, ma ok.
Io non so se ne ho mai parlato, perché oltre che rauco sono pure rimba, ma io ho una maniacale perdita di controllo del tempo.
Nel senso, sono fuori casa e riesco a fare 200 cose, andando in 200 posti, facendo 200 km*, andando a 200 all'ora, ma in casa è come se il mio tempo si dilatasse per cui i miei 10 minuti equivalgono all'ora di tutto il resto del mondo.
Ma mica è colpa mia se gli altri corrono sempre. #rilassateve
Considerate pure che non mi è venuto in mente un post spontaneo che mi facesse pensare  
Oh gosh questo devo scriverlo, non importa se sputerò un polmone sullo schermo del pc!
Quindi nulla. 
I post più "strutturati" li tengo in mente che tanto non c'è fretta. 
So di dover ringraziare alcune personcine piccine picció, ma tanto caruccie che mi hanno pensato per dei premi, più tante altre cose a cui tengo.
Tante.
Qualcuna dai.
Un paio.
Comunque nulla, voi, come state? 
Che mi raccontate? 
'Ndó nnate?
A casa tutto a posto?
Spero ci risentiremo presto. 
Devo solo resistere dal non praticarmi una tracheotomia alla McGiver. 
Senza la biro.
Ho creato un post con più di 4 frasi! Yeaaah.
See you soon!






* i dati potrebbero essere sovrastimati.

Christina Aguilera - Blank Page (Audio)


I’d go back in time and I’ll realize
Our spirits aligned and we’d never die
Draw me a smile, and save me tonight
I’ll be your blank page waiting for you to bring me to life
Paint me a heart let me be your art
I am a blank page waiting for life to start
Let our hearts start and beat as one together
Let our hearts start and beat as one forever

Ascoltatela.
Non credo di aver altro da aggiungere.

Non ho voglia di scrivere

Credo si chiami scazzo da blogger.
Ed anche se non si chiama così, poco importa.
Il succo è che non ho voglia di scrivere.
Anche se lo sto appunto facendo.
Coerenza.
Bene, ci sentiamo presto.
Giusto il tempo di spegnere il cervello.
Bacio.


Vi sono piaciuti