Serie Tv e Film di Febbraio, cosa vedere... e cosa evitare!

Anche questo mese non ho delle serie tv o dei film che mi abbiano rubato il cuore, ma sicuramente c'è più di qualche titolo che se vi siete persi mi sento di consigliare. 
Come dicevo nei top beauty, ho avuto un piccolo intoppo tecnologico che mi ha dato una battuta d'arresto, ma poi ho potuto riprendere in mano la situazione. 
Fra le serie tv viste a Febbraio, vi consiglio sicuramente Whiskey on the Rocks, su Disney+.


Solo sei episodi da mezz'ora l'uno che raccontano in modo ironico e satirico quello che accadde sulle coste svedesi nell'ottobre del 1981. Mentre la Guerra Fredda era ancora in corso, un sottomarino russo si incagliò in Svezia, creando ulteriori tensioni fra le super potenze dell'epoca, con in mezzo la nazione che fino ad allora aveva mantenuto la sua neutralità. Una vicenda che non conoscevo e che Whiskey on the Rocks racconta bene, e rendendo divertenti quei momenti assurdi che capitarono davvero. 

Ottima anche la realizzazione Netflix di Cent'anni di solitudine, dal romanzo di Gabriel García Márquez.


È una serie tv impegnativa indubbiamente, che si intreccia in questo costante fluire narrativo, e in un accumulo di nuovi personaggi magari con nomi similari, ma Cent'anni di Solitudine è davvero diventata un classico. La serie tv secondo me è messa in scena ottimamente, è ben recitata e ci trasporta letteralmente a Macondo attraverso le vite dei Buendía. Nonostante la ricchezza del materiale, la serie tv Netflix riesce comunque ad essere chiara in tutti i passaggi e non noiosa. Non resta che attendere la seconda parte che ancora non ha una data d'uscita.

A proposito di produzioni importanti, questa volta però su Sky, M - Il Figlio del Secolo non può non essere inserita nella lista delle migliori serie tv di Febbraio, e forse anche in quella di tutto l'anno.


A spiccare anche in questo caso sono l'ottima interpretazione di Luca Marinelli, nei panni di un Mussolini sui generis, che diventa il burattinaio della sua epoca, e tutta la macchina produttiva, con scenografie importanti e scelte registiche interessanti. È vero che dopo un inizio col botto per me la tensione tende un po' a scemare nel corso delle puntate, ma M Il Figlio del Secolo secondo me ha dimostrato che ci possono essere altri modi, sempre di spessore, per parlare di storia.

Sicuramente ben fatta, per quanto non abbia l'impatto creativo delle serie tv precedenti, in questo elenco ci metto anche la miniserie Lockerbie: Attentato sul volo Pan Am 103, sempre su Sky.


Colin Firth interpreta il dottor Swire, padre di una delle vittime nell'attentato al volo che precipitò appunto a Lockerbie, in un ruolo coraggioso e drammatico. La serie nel suo insieme è abbastanza intensa e appunto racconta bene la vicenda reale a cui si ispira, ma forse si azzoppa un po' con questo stile molto tradizionale, che rispecchia il dramma biografico. Resta comunque da vedere sia perché ci fa conoscere una storia che magari la mia generazione aveva dimenticato, sia la durata, che per la ricostruzione del periodo storico e appunto per le interpretazioni. 

Sul fronte film non ho davvero consigli su cosa vedere, perché non c'è stato questo titolo che mi abbia convinto fino in fondo. Però, se non l'avete mai visto, vi consiglio di recuperare quel classicone di Testimone d'accusa.


Film del 1957 diretto da Billy Wilder, e tratto da un romanzo di Agatha Christie, con protagonisti Tyrone Power, Marlene Dietrich e Charles Laughton, è stato un piacere vederlo perché unisce diversi umori - legal drama, commedia e dramma - ha ottime interpretazioni e un bel ritmo. Intrattiene e non annoia, e risulta abbastanza contemporaneo pur con i suoi quasi 70 anni sul groppone, perfetto per quelle serate casalinghe sul divano.

A proposito di film, ho un floppone da farvi evitare ovvero Un matrimonio di troppo, su Prime Video.


Reese Witherspoon e Will Ferrell sono parte del cast di You're cordially Invited, e per quanto mi aspettassi una commediola leggera e che tenesse compagnia, mi sono ritrovato con un film banale, a tratti assurdi, molto derivativo, con momenti più fiacchi che divertenti. Tra l'altro non riescono secondo me a sfruttare bene le due cose che avevano: il disguido iniziale, che poteva essere gestito molto meglio, e questa sorta di critica alla cultura woke estremizzata. Un matrimonio di troppo per me è assolutamente evitabile, anche nel mondo delle commedie.



I migliori prodotti di Febbraio: ecco cosa provare!

Anche questo mese ritorna l'appuntamento con i prodotti migliori di cui ho parlato nel corso, in questo caso, di Febbraio.

È stato un mese corto come sempre, con qualche intoppo tecnico che fortunatamente si è risolto senza troppe lungaggini (anzi è stata una presa in giro) ma che mi ha fatto un po' perdere un po' il ritmo con le mie recensioni. Ho però recuperato terreno e mi sento tutto sommato soddisfatto del lavoro fatto, ma soprattutto perché questo mese non ho flop da dichiarare, ma anzi fin troppi top. Cerco di fare una cernita. 

Per esempio ho iniziato questo Febbraio con una sfilza di prodotti corpo economici che mi sono sembrati tutti ottimi (li trovate qui) e mi è difficile dirvi quale magari posso eleggere come migliore perché sono tutti di brand che voglio continuare ad acquistare ed approfondire.
Se proprio devo scegliere un top, segnalo l'Eau De Parfum 21 Arancia e Cuoio di Compagnia delle Indie.

Un po' throwback, un po' scoperta, Compagnia delle Indie ha (ri)lanciato un gamma di profumi e prodotti corpo molto interessanti, che vorrei conoscere meglio nel tempo. Arancia e Cuoio ha in particolare una combinazione ottima di accenti olfattivi, che ancora utilizzo con molto piacere e sentendomi a mio agio portandola. È una delle fragranze che ho usato in questa stagione invernale, ma credo che potrò indossarla anche in parte della primavera.
Qui la recensione più dettagliata.

Non ho poi dubbi che il Multipurpose Soothing Balm di RevoxB77 sia uno dei prodotti migliori di cui ho parlato nel corso di Febbraio.


Si tratta di un balsamo lenitivo che può essere utilizzato sia sul viso che sul corpo, e che ho trovato molto efficace nell'idratare le pelle, ma soprattutto nell'andare a ripristinare in maniera istantanea eventuali rossori e fastidi. Dopo la rasatura della barba o semplicemente se sono stato al freddo, o ancora se magari la mia pelle ha bisogno di essere nutrita un po' di più, è a questo Soothing Balm Revox che faccio riferimento. È stato anche valido per questo trucchetto contro le labbra secche e screpolate. 

Non vi ho forse incuriositi abbastanza, ma il Bakuchiol Eye Serum di Skin & Lab si merita l'elezione a top di Febbraio.


È vero, è un po' caro, ma è infatti un siero contorno occhi che consiglierei a pelli un po' più mature e chi deve trattare più problematiche di questa zona, specie borse e occhiaie, ma anche lassità e piccole rughette e non vuole avere una routine con otto diversi cosmetici sono per l'area perioculare. L'ho trovato un Eye Serum molto gradevole da utilizzare, e lo trovo anche efficace, specie al mattino, e associato ad altri prodotti nutrienti. Se volete saperne di più, ne ho parlato qui.

Concludo con una maschera viso, ed eleggo come migliore del mese la Maschera Peel-off
Levigante Rinnovatrice di Bottega Verde.


Sto provando davvero tanti di questi trattamenti Bottega Verde e non ce n'è uno che mi abbia davvero deluso, passando dall'utilizzabile all'essere molto efficace. Ed è proprio la performance di questa Peel Off che mi ha convinto: lascia infatti la pelle, morbida, liscia, levigata appunto, si porta via le cellule morte, senza far male e senza irritare. È un trattamento che consiglierei anche a chi non ha molta dimestichezza con gli acidi esfolianti ma ne apprezza i benefici e vuole un prodotto delicato ma efficace, da usare solo saltuariamente. Qui la recensione completa. 

Spero che questa breve ma intensa carrellata di prodotti promossi di Febbraio vi sia utile, e noi ci rileggiamo il prossimo mese sempre con i top.



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Film "dal passato", cosa mi è piaciuto e cosa no

Prima di tornare a parlare di qualche novità, volevo fare un passo indietro e concentrarmi su un paio film che ho visto fra la fine dell'anno scorso e l'inizio di questo. Non sono titoli recenti, ma non sono per questo meno piacevoli da seguire.


Testimone d'Accusa (1957)


Titolo originale: Witness for the Prosecution
Genere: giallo, thriller, drammatico

Durata: 116 minuti
Regia: Billy Wilder
Uscita in Italia: //
Paese di produzione: USA

Non credevo mi sarei mai messo a guardare un film così datato, ma dopo aver assistito all'omonimo spettacolo teatrale, mi sembrava coerente recuperare quello che a detta della stessa Agatha Christie è stato uno dei migliori adattamenti del suo romanzo.
Tratto appunto dall'opera della scrittrice britannica, e diretto da Billy Wilder, Testimone d'accusa ci fa conoscere l'avvocato Sir Wilfrid Robarts (Charles Laughton) che sebbene convalescente da un infarto, e non più giovanissimo, decide di accettare la difesa di un caso di omicidio molto particolare.

Lo squattrinato Leonard Vole (Tyrone Power alla sua ultima apparizione sullo schermo) infatti viene accusato di aver ucciso una donna sola e benestante, la quale sembra avesse fatto proprio testamento in favore del giovane uomo qualche giorno prima di morire. Vole sostiene però di essere stato a casa quando presumibilmente la donna è stata uccisa e questa tesi è sostenuta da sua moglie Christine (Marlene Dietrich). Una testimonianza debole visto il rapporto, ma c'è di peggio: una volta al banco degli imputati, Cristina testimonierà che in realtà il marito era tornato più tardi ed aveva una manica sporca di sangue. 

Nominato a diversi premi, fra Oscar e David di Donatello, Testimone d'Accusa è un po' un classico nel mondo dei gialli procedurali ed è stato molto piacevole come tuffo nel passato. A parte ritrovarsi sullo schermo grandi attori, è anche la storia ad essere efficace e ben messa in scena, ed anzi mi è sembrata molto più attuale di quanto si possa pensare. 

Testimone d'accusa infatti parte come un legal thriller classico, che qui e lì si costella di mistero, ma ha una tipica vena di humor inglese, che soprattutto all'inizio rende quasi divertente la visione. Dopo tutta una serie di plot twist, tutti abbastanza solidi, si arriva ad un finale più drammatico. Una commistione di generi sempre più diffusa nel cinema odierno, che qui funziona perché i personaggi, pur essendo costruiti con uno scopo prettamente narrativo, non risultano mai meri ingranaggi della trama, ma diventano il fulcro stesso dello sviluppo della vicenda.

Nell'insieme Testimone d'accusa è un film molto scorrevole, teatrale al punto giusto (infatti anche lo spettacolo è stato molto piacevole) dove ogni scena ha comunque un senso ed un collegamento con la successiva, e in cui i dialoghi sono taglienti, e ben studiati. Pur non essendo un grande conoscitore dei film dell'epoca, penso che fosse in qualche modo all'avanguardia per il suo essere acuto, ed aver trasformato lentamente ma in modo preciso, un giallo in una storia di inganni, tradimenti e raggiri, in cui le cose non sembrano come realmente sono se non all'epilogo. 

Ecco, a voler trovare un difetto, forse Testimone d'accusa, rispetto ad altri adattamenti dai romanzi di Agatha Christie, non riesce a creare quel senso di mistero che la scrittrice ha sempre evocato, e che qui appunto viene messo un po' da parte per far spazio al legal e appunto al dramma. 
Mi viene spontaneo però fare un confronto ad esempio con il più recente Giurato numero 2, che gioca più o meno sulle stesse obliquità, ma che non riesce a lasciare un senso di appagamento come un film che ha quasi 70 anni e che rivedrei molto volentieri. 
Al momento Testimone d'accusa è disponibile in streaming su Prime Video e Tim Vision, e credo sia uno di quei film gialli classici da vedere almeno una volta. 


The Amazing Mr Blunden (2021)


Genere: fantastico, commedia, drammatico
Durata: 90 minuti
Regia: Mark Gatiss 
Uscita in Italia: 24 Dicembre 2021 (Sky)
Paese di produzione: Regno Unito

Vive in realtà fra passato e presente The Amazing Mr Blunden, che è un remake di un film degli anni '70 di Lionel Jeffries, e che è a sua volta tratto da un romanzo di Antonia Barber del 1969.
Siamo a Londra a pochi giorni da Natale, e Christine Allen spera di trovare un lavoro qualunque. Pur essendo una pianista, ha tre figli da mantenere, gli adolescenti Lucy, Jamie ed il piccolo Ben, e sta cercando qualunque posizione le consenta di poter sopravvivere. Un giorno alla sua porta bussa un misterioso uomo anziano, che si presenta come il signor Blunden (Simon Callow), un avvocato che le propone un impiego: sta cercando un custode per una proprietà che il suo studio legale ha ottenuto con la morte del proprietario. 

Christine, non avendo nulla da perdere, accetta subito il lavoro, ma qui, quella vecchia magione, sembra avere qualcosa di particolare, non solo il fascino di un luogo antico. Saranno soprattutto Lucy e Jamie ad essere avvicinati da due misteriosi bambini che non sembrano appartenere alla loro epoca. 

Un po' Charles Dickens, un po' Il giardino segreto, un po' di The Others e un tocco di Alice Nel paese delle Meraviglie, sono queste le vibes che ho trovato in The Amazing Mr Blunden, un film d'avventura, con un twist fantasy che a me non è spiaciuto.

È un film molto televisivo, pensato per la famiglia e in generale i più giovani, con una impostazione fiabesca ed un vago tocco natalizio, ma che alla fine si lascia seguire proprio per quel fascino che le storie di spettri possono suscitare. Come dicevo, le suggestioni secondo me arrivano molto da Il canto di Natale, in cui passato e presente si uniscono, ma qui c'è un mistero da risolvere e delle persone da salvare, aggiungendo appunto quella suspense e quella azione che stimola la visione. Gli snodi narrativi, soprattutto della seconda parte, sono ben costruiti e, pur essendo un fantasy, non ho visto grossi buchi di trama. 


The Amazing Mr Blunden ha pure una durata giusta per i suoi intenti, le scenografie non sono malaccio, anche se il comparto tecnico e degli effetti speciali non è proprio fra i più avanzati. 
Non avendo visto il film originale né avendo letto il romanzo, non so se questo rifacimento possa essere meglio o peggio, immagino che la linea temporale del presente sia stata qui resa un po' più contemporanea, mentre quello del 1972 era ambientato nei primi anni del '900. 

Nulla da dire su ad esempio i dialoghi, molto semplici, ed in generale le interpretazioni sono tutte abbastanza valide, pur non spiccando nessuno in particolare. Nel cast c'è anche Tamsin Greig, in un ruolo che mi ha ricordato un po' la più famosa Tata Matilda. 
Pur non essendo quindi un capolavoro, The Amazing Mr Blunden è una di quelle storie tenere, di perdono, redenzione e calore umano, che secondo me non dispiacciono, specie durante la stagione fredda. 



La Lozione Viso Coreana per una barriera cutanea più forte (ed è piena di peptidi!)

Penso che ormai si sia capito che la mia skincare può essere divisa in due fasi: quella serale è volta a rigenerare e cercare di migliorare aspetti come invecchiamento e texture della pelle del viso, durante il giorno invece cerco soprattutto di idratare, proteggere, rinforzare ed illuminare l'incarnato.

Non è una demarcazione netta, mi muovo molto in base a quello che sento necessario per la mia pelle, ma diciamo che è una linea guida che mi aiuta a scegliere i prodotti. 
Fra le mie mani, tramite Stylevana, da qualche tempo è arrivato un prodotto che non solo contiene alcuni dei miei attivi preferiti, ma pare rispondere alla esigenza di una barriera cutanea più forte ed idratata, ed è la Skin Barrier Calming Lotion di Ongredients.


INFO BOX
🔎 Yesstyle (sconto PIER10YESTYL)Stylevana 
💸 €8/18
🏋 80/220ml
🗺 Corea
⏳  Scadenza sulla confezione
🔬Peta Approved

Brand coreano che vuole puntare a creare formulazioni essenziali ma sempre mirate alla cura di necessità specifiche, è la prima volta che provo qualcosa di Ongredients, e devo dire che è stata una esperienza positiva. 
Questa Calming Lotion mi incuriosiva soprattutto per gli ingredienti che mi sembrano in linea con le promesse di idratare la pelle dando un glow naturale, lenire i rossori e rinforzare la barriera cutanea stressata da agenti esterni.

Infatti troviamo sostanze idratanti come la glicerina e l'arginina, che in quanto aminoacido skin-identical aiuta anche alla struttura protettiva della pelle, ed una serie di estratti vegetali con proprietà antiossidanti, lenitive e protettive come la Centella Asiatica, la radice di Coptis Japonica e di carota, l'estratto di borragine e quello derivato dalle foglie di Yerba Mate. Sembra che la Skin Barrier Calming Lotion sfrutti questa tecnologia chiamata NP B-Complex che consiste nel far fermentare per 7 giorni questi ingredienti vegetali per estrarre il più possibile le loro proprietà.

Mi ha stupito poi trovare nella formulazione anche dieci diversi peptidi slowaging e rigeneranti, come peptidi di rame e Matrixyl, con funzioni differenti come la stimolazione della produzione di collagene ed elastina, ma anche riparativi della cute.
Si tratta comunque di un brand cruelty free e non sono aggiunte fragranze al prodotto.
È un concetto molto interessante: questa Calming Lotion Ongredients non vuole solo lenire, ma proprio aiutare la pelle ad essere per sua natura più forte e resistente agli agenti esterni.

Non saprei definirvi esattamente la consistenza di questo prodotto: chiamarla lozione è corretto da un lato perché è molto fluida, ma a me ha dato anche l'impressione di essere simile ad un siero viso lattiginoso. Ha infatti una leggerezza ed una facilità di stesura tale che la stessa azienda dice di usare questo trattamento dopo il tonico e prima quindi di texture più corpose.
La Skin Barrier Calming Lotion si può usare indistintamente mattino e sera, ed ho letto qui e lì che può essere anche picchiettata dopo il trucco con una spugnetta, immagino in caso di aree del viso che appaiono particolarmente secche.

Per me è diventata parte delle mia skincare sia diurna che serale, ma ammetto di averla comunque utilizzata quasi fosse una crema viso, facendola precedere da sieri più acquosi, e tendenzialmente più leggeri. È stato molto facile incorporarla nella routine che già ho, non l'ho trovata appiccicosa né richiede troppo affinché si assorba. Inoltre non mi è sembrato facesse in qualche modo contrasto con le altre texture, ed anche sotto al trucco non mi pare lo muova o ne renda inferiore la durata.
Nel corso di queste settimane di utilizzo e dei vari test che ho fatto, ho capito che la Calming Lotion Ongredients mi è piaciuta più per la sua azione preventiva che curativa. Infatti se ad esempio la utilizzo dopo la rasatura, onestamente non sento questo forte potere lenitivo e sfiammante che mi aspetto, e che ho notato in altri prodotti anche di recente.


Ma apprezzo molto invece la sua capacità idratante e soprattutto la sensazione di comfort ed elasticità che dà, che resta un po' tutto il giorno, anche in questo periodo con un clima meno favorevole, ed una pelle più disidratata. Lo stesso vale quando la uso serale (soprattutto per sfruttare il potere antiage dei peptidi): al mattino non sento il viso tirante, ma nemmeno lucido o appesantito. In questo senso può trovare spazio nella routine di quelle pelli che cercano di evitare che la pelle perda la sua forza, specie in questa stagione. Credo poi che questa Skin Barrier Lotion possa affiancare quegli attivi che temiamo possano disturbare la nostra pelle, come appunto il retinolo.

In generale mi sembra una lozione viso molto versatile, che può accontentare tanti tipi di pelle, ma soprattutto chi non trova mai soddisfazione nei sieri viso più acquosi, e vuole texture leggermente più spesse e avvolgenti.
 Inoltre Ongredients ha declinato questa Calming Lotion in due formati decisamente abbondanti (la "mini" è da 80ml) quindi non vedo perché non utilizzarla anche su aree del corpo che necessitano la stessa azione rinforzante.




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Serie TV 2025: 3 Nuovi Titoli con uno stile "Classico"

Quando ho terminato di vedere tre serie tv recenti, ho pensato che fossero tutte e tre accomunate da uno stile che potrei definire quasi classico, ma non per questo noioso. Mi sono infatti sembrate molto aderenti al genere a cui appartengono, e questo non significa che siano fatte male, o da evitare, anzi le ho apprezzate.


On Call 
Prima stagione

C'è voluta Troian Bellisario, la Spencer Hastings di Pretty Little Liars, affinché mi avvicinassi ad una serie tv poliziesca e On Call - Di Pattuglia, su Prime Video dal 9 Gennaio, non è stata affatto male.

Creata da Dick Wolf, padre di molti franchise come i vari Law & Order, On Call parte con la morte di un agente di polizia di Long Beach Maria Delgado, che era una recluta dell'agente Traci Harmon (Bellisario), per mano di un membro di una gang locale. Così la stessa Harmon, adesso affiancata da una nuova recluta Alex Diaz (Brandon Larracuente, che non ricordavo da 13 Reasons Why), si occuperà sia di contrastare la criminalità locale, sia delle indagini per la morte di Delgado, non senza difficoltà lavorative e personali.

Già vi anticipavo che le serie tv poliziesche, nel senso stretto del termine, che si svolgono quasi sempre in un dipartimento di polizia o a bordo di una volante, in genere mi annoiano, ma credo che On Call funzioni. 
Il taglio è molto contemporaneo, veloce, gli episodi sono solo 8 da circa 30 minuti, tempi che rendono la narrazione molto snella, asciutta. Tutto si concentra sul duo Harmon/Diaz, sulla loro etica lavorativa, il loro impegno, ed anche alcuni momenti personali: entrambi infatti hanno situazioni familiari (che non vi rivelo) non proprio perfette, e hanno diverse problematiche sul lavoro.
Harmon da un lato ha la fama di essere una non troppo facile fra i suoi colleghi, di essere molto rigida, e girano chiacchiere su di lei; Diaz invece deve farsi le ossa, è ancora giovane, inesperto e facilmente provocabile.

On Call è una serie come vi dicevo molto dinamica, che si ferma poco nelle classiche scene da ufficio, preferendo quelle su strada. Altrettanto interessante è la regia: infatti alle inquadrature standard sono unite quelle delle bodycam dei poliziotti, che spesso si rivelano un'arma a doppio taglio per loro stessi, e delle dashcam sulle auto, rendendo la visione quasi interattiva, e aiuta a mantenere la tensione che ci aspetta.
Questa serie tv Prime Video cerca di raccontare uno spaccato contemporaneo, di violenza, senza però diventare troppo splatter. Inoltre mi è sembrata abbastanza imparziale visto che mostra sia gli aspetti positivi che negativi delle forze dell'ordine.
Mi è sembrata anche ben interpretata da tutto il cast, e soprattutto i due protagonisti principali risultano credibili e non caricaturali.

Questo minutaggio così breve di On Call la rende da un lato perfetta per chi come me non è un fan del poliziesco tradizionale, ma dall'altra parte esclude dall'approfondimento narrativo tutti i personaggi secondari, inclusi i cattivi, focalizzandosi solo su Harmon e Diaz. Però, si parla di una seconda stagione che magari potrebbe appunto migliorare questo aspetto.


Lockerbie: Attentato sul volo Pan Am 103 
Miniserie


Su Sky, dal 27 Gennaio al 10 Febbraio, sono andati in onda i cinque episodi della miniserie Lockerbie Attentato sul volo Pan Am 103, ispirato ad un fatto realmente accaduto che onestamente non conoscevo. 

Il 21 dicembre 1988 un aereo in partenza da Londra e diretto a New York, precipita in un paesino scozzese, dopo pochi minuti in volo, causando la morte di tutti i passeggeri e dell'equipaggio a bordo. Fu una situazione estremamente drammatica, uno dei disastri aerei peggiori per il Regno Unito, ma non fu un semplice incidente. Così il dottor Jim Swire (Colin Firth), dopo aver perso su quel volo sua figlia Flora, non si darà pace ed inizierà le sue indagini alla ricerca della verità su quello che fu un vero e proprio attentato, convinto che quanto raccontato dai media e dal governo non fosse la realtà. Sarà una lunga battaglia arrivata fino ai giorni nostri.

Nonostante quello di Lockerbie fu un disastro che ebbe una grossa eco anche da noi, e le indagini durarono molti anni, non ero a conoscenza di quanto accadde, e questa miniserie Sky credo riesca a raccontare bene tutti i fatti. Pur restando nella fiction, e quindi drammatizzando dove necessario, Lockerbie riesce ad essere chiara e completa su questa storia vera, pur non, come anticipavo, spiccando per originalità.

Ha dalla sua un'ottima realizzazione, una buona ricostruzione dell'epoca, ed ovviamente le interpretazioni potenti e sfaccettate di Colin Firth e Catherine McCormack, nei panni della moglie del dottor Swire, insieme ad un cast che funziona nel suo insieme. Basandosi sul libro di Jim Swire è normale che la serie si focalizzi sulla perdita della figlia, ma credo in questo senso loro rappresentino un po' tutte le famiglie britanniche che furono coinvolte nell'attentato.
In questo caso, metto ovviamente da parte il dolore e il dramma assolutamente reale dell'evento, e mi concentro solo sulla serie tv in sé, che come dicevo ha caratteristiche molto classiche.

Ad esempio i personaggi della finzione somigliano molto alle persone reali, e Lockerbie: Attentato sul volo Pan Am 103 ha uno sviluppo molto lineare e cronologico, non esce dai binari del dramma storico-biografico che ci si può aspettare. E, devo ammettere che probabilmente, se non ci fosse stato Colin Firth nel cast, non avrei forse notato più di tanto questa miniserie.
Inoltre, per quanto per molti possa sembrare ovvio, ma magari chi non conosce le vicende non lo sa, la miniserie ha un finale in un certo senso aperto, quindi se volete ad ogni costo una conclusione certa, potrebbe non fare per voi.
Per il resto però, se non conoscete gli eventi, può essere interessante recuperarla, non aspettandosi nulla di particolarmente innovativo.


The Commoner
Miniserie

Il 21 Febbraio su Prime Video Amazon sono arrivati gli ultimi episodi della miniserie norvegese dai tanti titoli, fra cui La Borghese in italiano. In realtà il miglior titolo è quello in lingua originale, ovvero Harald og Sonja, che fa direttamente riferimento ai suoi protagonisti. 

Verso la fine degli anni '50 e i gli inizi dei '60 del secolo scorso, il principe Harald (interpretato da Sindre Strand Offerdal), erede al trono di Norvegia, faticherà a poter frequentare e sposare la donna di cui è innamorato. L'etichetta reale, il padre Re Olav, e persino il popolo erano convinti che il principe dovesse proseguire la dinastia sposandosi con una donna di sangue blu, peccato però che Harald fosse già innamorato. Per caso, ad una festa di amici, aveva conosciuto Sonja Haraldsen, una ragazza comune che lavorava nella boutique di famiglia. Ci vorranno nove anni prima che il loro amore possa essere vissuto alla luce del sole fino ai nostri giorni.

The Commoner romanticizza una fatto storicamente accaduto in una serie da quattro episodi efficacemente costruiti per il loro scopo, d'altronde l'uscita il 14 Febbraio delle prime due puntate non credo sia casuale. Non c'è infatti l'intento di creare una seconda The Crown, e quindi raccontare un periodo storico-sociopolitico-culturale più o meno ampio e complesso, ma quello di puntare l'attenzione ad una vicenda romantica, che ricorda un po' le tantissime fiabe del principe che sposa la ragazza comune.

Ad essere sincero, mi è un po' spiaciuto che non abbiano provato ad approfondire il contesto che faceva da sfondo a questa storia d'amore, ma credo che Harald og Sonja abbia volutamente un approccio molto soft in rispetto alle persone reali e ancora in vita. Inoltre vista la brevità, credo non ci fosse modo di farlo, ma l'interesse della serie è tutto puntato su uno specifico spaccato.

Dalla sua ha quindi, come dicevo, lo stile molto televisivo facilmente approcciabile del dramma romantico tradizionale, e ricostruisce bene sia le ambientazioni dell'epoca, che gli eventi cronologici che poi portarono alla coronamento dell'amore del futuro re di Norvegia. Pochi i frammenti di filmati dell'epoca, quasi a voler evitare l'effetto documentaristico.

Qui e lì si esce comunque dalla sfera privata, e ad esempio The Commoner ci mostra l'ossessione della stampa per le vicende sentimentali del principe Harald, o anche il rapporto dei reali norvegesi con la corona britannica, visto che sembra che re Olav e la regina Elisabetta avessero un ottimo rapporto, e che si ritroveranno in situazioni simili (Wallis Simpson vi dice nulla?).
Gli attori sono poi tutti abbastanza bravi, le scenografie sono curate e tutta la serie La borghese si riesce a guardare senza diventare stucchevole ed aver voglia di fare altro, quindi promossa.



Lip Basting, il rimedio contro le labbra secche. Come si fa e i prodotti che sto utilizzando per farlo

Se come me avete sempre avuto le labbra screpolate, se non trovate un burrocacao che migliori la situazione piuttosto che peggiorarla, se magari le mordicchiate tutto il tempo, o cercate di inumidirle col risultato che la condizione di secchezza peggiora, allora ho un hack che fa per voi.

Specie durante l'inverno, con vento freddo o con un clima particolarmente secco, le labbra ne risentono e purtroppo a volte i classici balsami labbra non sono sufficienti, ed il motivo sta nella loro formulazione. Infatti i lip balm in genere sono composti da cere e burri vegetali (più o meno) che creano uno strato emolliente ed occlusivo, che evita la perdita di idratazione cutanea. Il problema si crea però quando la cute ha bisogno di umettanti che non sono contenuti in quei prodotti che utilizziamo, o comunque non hanno un potere idratante sufficientemente elevato per poter riparare le labbra. E per questo che nasce il lip basting.


Cos'è il Lip Basting e quali benefici apporta? 

Già da tempo mi ero reso conto che sulle mie labbra risulta a volte molto più idratante e riparatrice una semplice crema viso o ancora meglio una per il contorno occhi, piuttosto che tanti altri balsami labbra pensati appositamente per la zona. Farne poi degli impacchi, stendendo una quantità di crema più generosa, e lasciandola agire quasi fosse una maschera, è stato il passo successivo a questa idea. 

Nel mondo del web lo chiamano "slugging", pratica pensata per pelli secche e disidratate che consiste nel applicare sul viso una abbondante quantità di crema o anche vasellina, al fine di sigillare e mantenere l'idratazione ottenuta da altri prodotti. 

Questo slugging, applicato in maniera localizzata, è già un buon rimedio per labbra screpolate.

Ma il Lip Basting, sebbene si ispiri a questo trick, è ancora più avanzato ed efficace.
Creato dalla dottoressa Shereen Idriss, dermatologa newyorkese che ha fondato il brand PillowtalkDerm, che ne parla in un suo video, "basting" significa letteralmente ungere più e più volte con grasso, come fanno appunto gli americani quando condiscono i loro tacchini il giorno del Ringraziamento.
Oltre però ad un generoso strato idratante, la dottoressa Idriss suggerisce di esfoliare prima le labbra ma di farlo con un peeling chimico e non con un lip scrub. Questo perché, a detta della dermatologa, ma è un pensiero che condivido, gli esfolianti chimici, soprattutto gli alfaidrossiacidi, creano una base omogenea su cui far agire poi la crema lenitiva ed idratante. Inoltre acidi esfolianti come il glicolico e il lattico agiscono anche da umettanti.


Come si fa il lip basting?


Se dei benefici - labbra più idratate, nutrite, lisce, con meno zone secche e pellicine - ne ho più o meno parlato, non ho spiegato esattamente come fare questo lip basting, ma in realtà è molto semplice.
Abbiamo solo due step in quest'ordine:

  1. applicare un siero viso con alfaidrossiacidi sulle labbra, e lasciarlo agire circa 30 secondi o quando si è asciugato,
  2. stendiamo sulle labbra una noce di un balm cremoso ed emolliente, che lasciamo agire da un minimo di 10 minuti fino ad anche tutta notte.
Per me il lip basting è un trattamento più che altro serale, da fare più o meno due volte a settimana o comunque in base alle esigenze del periodo. Come spiega la stessa Shereen Idriss, non ci sono regole fisse scritte nella roccia, perché è alla fine un rimedio casalingo che possiamo fare con i prodotti che abbiamo già a disposizione, quindi non serve andare a cercare nuovi cosmetici. Ma il Lip Basting ha anche qualche limite: infatti spesso si usano prodotti che non sono pensati per le labbra, e che possono ad esempio non essere ideali per chi soffre di herpes labiale.

Quali prodotti utilizzare per il lip basting?

Come anticipavo, non serve comprare prodotti appositi, ma possiamo arrangiarci con quello che abbiamo in casa. Per esempio la dottoressa Idriss utilizza come esfoliante un siero di L'Oréal con il 10% di acido glicolico che non credo sia mai arrivato da noi in Italia.
In alternativa possiamo usare altri sieri simili come ad esempio il Lactic Acid 5% + HA di The Ordinary, che ha appunto una concentrazione di bassa di acido lattico, ed anche acido ialuronico che non guasta.


Sempre da The Ordinary possiamo scegliere la versione al 10% di questo siero, o appunto il Glycolic Acid 7% Exfoliating Toner, per restare sempre a percentuali un po' più basse. Ma ci sono davvero tantissimi sieri e prodotti simili che possono avere questo scopo, e sono certo abbiate già a casa qualcosa di adatto.
Io ho provato il lip basting in particolare con due prodotti esfolianti. Il primo è il G Glycolic Acid 10 AHA Serum di Cos De Baha.


Qui trovate la recensione dettagliata di questo siero Cos De Baha in dettaglio, ma credo sia una buona alternativa a quelli proposti dalla dottoressa Idriss perché l'ho trovato delicato ma efficace. Mi lascia le labbra infatti morbide, senza seccare o irritare ulteriormente. 
Ultimamente per questo primo step esfoliante del lip basting ho provato la Maschera Labbra Esfoliante al Lampone di Acty Mask.


Anche di questa non vi ho ancora fatto una recensione dettagliata, ma è un prodotto interessante e perfetto per questo rimedio, specie per chi teme di esagerare col passaggio dell'esfoliazione: non solo è infatti è un maschera studiata per essere applicata sulle labbra, ma contiene, oltre ad acido glicolico, anche acido ialuronico ed altre sostanze idratanti. 

Lo stesso vale per quanto riguarda il secondo step del lip basting quindi la fase umettante, nutriente e lenitiva per cui possiamo usare i prodotti che già abbiamo. Ad esempio Shereen Idriss suggerisce la crema multifunzione di Weleda Skin Food, soprattutto perché contiene lanolina, altro attivo perfetto per la cura delle labbra secche.



Io non ho avuto modo di provare questa crema Weleda, ma in molti siano davvero un ottimo prodotto funzionale da avere nel beauty soprattutto d'inverno, quindi prima o poi gli darò una chance. Altri ancora usano per il lip basting il famoso Cicaplast Baume di La Roche Posay, anche questo un balsamo con tantissimi attivi addolcenti come il pantenolo e prebiotici per rafforzare la barriera cutanea.
Il concetto è sempre quello: scegliere dei prodotti con una consistenza ricca, quasi di un balm, che si aggrappi bene alla zona da trattare, e che contengano attivi che leniscano eventuali rossori, che siano in grado di ripristinare la forza della cute, oltre che nutrire e idratare. A me in passato, ben prima che conoscessi questo metodo, è capitato di usare la classica crema Bepantenol, che appunto contiene vitamina B5, ma anche ceramidi e burro di karité, ed è ottimo in tal senso. 

Più di recente, avendolo a disposizione, ho usato il Multipurpose Soothing Balm di Revox B77.


Questa crema Revox svolge bene il ruolo di trattamento ristrutturante, nutriente e protettiva, ma resta un po' bianca, quindi se devo uscire, picchietto gli eccessi dopo appunto circa 10 minuti.
Se volete optare per un balsamo labbra al posto di una crema protettiva, vi suggerisco di scegliere prodotti che contengano anche acqua. Uno di questi è ad esempio lo Squalane + Amino Acids Lip Balm di The Ordinary che mi piace a prescindere come balsamo labbra anche quando non vado ad esfoliare la zona, ma che, si presta anche in questa routine di cura delle labbra.


Perché mi piace il Lip Basting?

Questa tecnica mi ha aiutato molto ad avere finalmente labbra più idratate più a lungo, più lisce, elastiche e senza pellicine, al punto che ormai non sento tanto l'esigenza di applicare il burrocacao più volte al giorno. È un trick molto semplice da fare, perfetto per la sera così da avere il giorno seguente delle labbra più belle, e penso sia perfetto soprattutto se si utilizzano rossetti e make up in genere, specie se matt o a lunga durata.
Il Lip Basting, con entrambi i passaggi, non è un trattamento che faccio più abitualmente proprio perché riesco a mantenere le labbra curate più a lungo anche solo applicando uno strato generoso delle creme che vi nominavo su. È invece ideale se invece dovete prima ripristinare una condizione più ottimale e sana delle labbra per poi tenerle curate con altri prodotti, o appunto con il solo step della crema riparatrice.

Lo conoscevate già?




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Le grandi star scelgono lo streaming: due nuovi film su Netflix e Prime Video

Sulle piattaforme streaming più famose sono apparse delle novità che sui poster hanno esposti i faccioni di attori particolarmente noti, e quindi mi sono detto perché non dar loro una opportunità. Quindi eccomi qui a dirvi la mia su due nuovi film di Netflix e Prime Video.

Un matrimonio di troppo (2024)


Titolo originale: You're cordially Invited
Genere: commedia

Durata: 109 minuti
Regia: Nicholas Stoller
Uscita in Italia: 30 Gennaio 2025 (Prime Video)
Paese di produzione: USA

Reese Witherspoon e Will Ferrell uniscono le forze in una tipica commedia romantica piena di equivoci. Lei è Margot, una produttrice di reality televisivi, decisa di organizzare il miglior matrimonio per la sorella, e lui è Jim, un padre vedovo che allo stesso modo vuole dare alla figlia l'opportunità di sposarsi dove lui stesso ha celebrato il suo matrimonio. Per motivi diversi insomma, Margot e Jim sceglieranno come location una piccola isolotta per le nozze dei loro cari, ma per un errore entrambi verranno prenotati lo stesso giorno. Peccato però che si tratta di un luogo molto piccolo per poter fare entrambe le celebrazioni nello stesso momento, e quindi toccherà sfidare l'altro a colpi bassi pur di poter portare a buon fine gli eventi.

Un matrimonio di troppo poteva essere una buona commedia divertente e vagamente romantica da vedere senza troppo impegno, ma è stata ancora meno sostanziosa di quanto mi aspettassi. La presenza di Will Ferrell infatti mia aveva subito fatto subodorare quel tipo di comicità demenziale che gli americani apprezzano molto ma che non è mai stato pane per me. Pensavo poi che Reese Witherspoon potesse un po' bilanciare la cosa, ma così non è stato. You're Cordially Invited è infatti quella tipica romcom sempliciotta, dalla sceneggiatura a tratti facilona, a tratti esagerata, con momenti comici poco riusciti che a volte puntano allo slapstick o comunque ad una ironia più fisica.

L'assunto di partenza poteva dare al film qualcosa di un po' più interessante, al netto del fatto che gli americani hanno già munto la commedia matrimoniale fin troppe volte, creando un sottogenere collaterale. Tuttavia quell'incipit non viene costruito in modo forte, e tutto quello che ne segue è poco credibile.

Anche i dialoghi e appunto tutti gli snodi narrativi sono abbastanza banali, mentre si poteva puntare di più sulla differenze delle famiglie di Emy e Jim, una più conservatrice, mentre l'altra molto più contemporanea. In effetti Un matrimonio di troppo prova a fare una satira di queste posizioni, specie quando sono estremizzate, come nell'ossessiva ricerca del pronome azzeccato o nelle paranoie dei giovani di oggi, ma a parte qualche momento, non riescono a trarne del divertimento.
Purtroppo anche i tipici movimenti di canto e ballo che gli americani devono inserire nei film sui matrimoni, quasi fosse un obbligo contrattuale, sono fiacchi e poco interessanti.
Un matrimonio di troppo ha poi una lunghezza a mio avviso eccessiva per quello che è il genere e per la storia, che sfocia in un finale trascinato e anticlimatico, quindi assolutamente un film perdibile.


Back in Action (2025)


Genere: azione, commedia
Durata: 114 minuti
Regia: Seth Gordon
Uscita in Italia: 17 Gennaio 2025 (Italia)
Paese di produzione: USA

Dopo undici anni Cameron Diaz è tornata a recitare e l'ho ha fatto in un film che ricorda un po' le pellicole del passato, specie degli anni '90 e appunto degli inizi anni '00 quando era particolarmente attiva. In Back in Action interpreta Emy, una giovane spia che lavora per la CIA insieme al compagno di vita Matt (Jamie Foxx), e quando gli confesserà di essere incinta, i due decideranno di ritirarsi da un mestiere così rischioso. Tuttavia, quindici anni dopo, per colpa dei social, la loro copertura salta, e si ritroveranno inseguiti da più parti perché ritenuti in possesso di un potente dispositivo. Così Matt e Emy dovranno scappare con i loro due figli, Alice e Leo, ignari del passato dei genitori, e troveranno sostegno nella famiglia di lei.

È un operazione forse un po' più riuscita questo Back in Action, che pur essendo estremamente derivativo e poco originale, risulta nel suo insieme godibile. È infatti il tipico action movie che innesta momenti da commedia (seppur non proprio così comici, almeno per me) ad appunto inseguimenti e scazzottate. Di sottofondo (molto in basso), c'è il tentativo di raccontare altro, come ad esempio i rapporti genitori e figli, i problemi di comunicazione in famiglia e lo scarto generazionale in genere.

Il sentore con Back in Action è insomma quello di un Mr. and Mrs. Smith per la famiglia, che tutto sommato tiene compagnia e che ha una buona messa in scena.
Come vi dicevo ci sono anche una serie di volti noti nel cast che fa quasi un po' strano vedere in un film di serie b (senza offesa), ma d'altronde abbiamo tutti bollette da pagare. Si passa infatti da Andrew Scott a Glenn Close, da Kyle Chandler a Jamie Demetriou.

Back in Action vi dicevo è un film tutto sommato godibile, che per il suo genere consente di abbassare un po' la soglia della credulità e di godersi le scene movimentate. Certamente si poteva fare di più sia a livello di trama che di CGI, ma credo di aver visto sicuramente di peggio.

Anche in questo caso il minutaggio è forse il più grosso deterrente, ma non chiedendo una grossa attenzione, ed essendo un film molto scorrevole, non c'è troppo da lamentarsi.
Il finale poi di Back in Action lascia presagire un possibile sequel, e se magari riescono a piazzarci qualche battuta più carina, ed una storia altrettanto fruibile, potrebbe essere carino recuperarlo a tempo perso.




Le mie Opinioni sulle Maschere viso Idratanti Bottega Verde

Terzo appuntamento con la mia esperienza con le maschere viso di Bottega Verde, che pian piano sto testando e che finirò per provare tutte di questo passo. Quindi, ricapitolando, dopo le maschere-scrub due in uno (qui la recensione), e quelle con argilla dall'effetto purificante (che trovate qui) ed adesso voglio mettere a rassegna alcuni trattamenti idratanti. 


Sono tre formulazioni diverse, e che come tali agiscono in modo differente, con scopi che vanno oltre l'idratazione, per cui va fatto un discorso un pelo più articolato. 
L'unico aspetto che le unisce davvero è che le bustine di queste maschere Estratti di Bellezza sarebbero monodose, ma io riesco a farci sempre anche 3 utilizzi.


Bottega Verde Estratti di Bellezza Maschera Olio
Supernutriente Emolliente Setificante


INFO BOX
🔎 Negozi Bottega Verde, Sito dell'azienda
💸 €2.50
🏋 8ml
🗺 Made in Italia
⏳  //
🔬 Vegano

Questa maschera olio è stata la prima che ho provato di questa ondata, perché non sapevo bene cosa aspettarmi. È un prodotto molto particolare che potrei descrivere come un fluido oleoso, consistenza non data però da oli vegetali puri, ma da glicerina e i trigliceridi caprilici/caprici che hanno azione idratante ed emolliente. Questa maschera poi sprigiona un ottimo aroma fruttato ed esotico che ricorda vagamente il mango. Sul sito di Bottega Verde c'è persino la piramide olfattiva della maschera, ma non scenderei così nel dettaglio anche perché è un prodotto a risciacquo. Diciamo che però rende invitante tutto il momento della posa, ed io infatti ho atteso ben 40 minuti prima di sciacquarla. 
È una maschera piuttosto liquida quindi richiede un minimo di attenzione nell'applicazione, ma non mi è sembrata gocciolosa mentre la si lascia agire.

A caratterizzare la Maschera Olio Bottega Verde, oltre alle due sostanze che danno proprio la consistenza al prodotto, troviamo anche l'estratto di mango, nutriente e antiossidante, e quello di tè giallo, che aiuta anch'esso contro i radicali liberi.

Se avete una pelle secca, tirante, magari un po' sciupata dal freddo e dal vento, notate che ad esempio il make-up vi si crepa, separa, si screpola, ma non volete comunque appesantire troppo il viso allora questa maschera Olio Bottega Verde sarà il prodotto che state cercando. Mi è piaciuta molto perché ha un bell'effetto idratante, nutriente, emolliente e appunto setificante, lasciando la pelle elastica. Si sciacqua poi con molta facilità, non lascia residui oleosi (diventa leggermente lattiginosa a contatto con l'acqua), ma solo un viso liscio e morbido, pronto se necessario ad appunto altri prodotti e al trucco. Un vero e proprio trattamento ricostituente per pelli a tendenza secca, ma non la consiglierei a chi ha delle aree sebacee perché può risultare un po' troppo.



Bottega Verde Estratti di Bellezza Maschera Lifting
Energizzante Liftante


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🔎 Negozi Bottega Verde, Sito dell'azienda, Amazon
💸 €2.50
🏋 8ml
🗺 Made in Italia
⏳  //
🔬 Vegano

La maschera Lifting si presenta invece come un gel dal profumo più floreale che fruttato, con leggeri vapori di alcol che la rendono anche fresca sul viso.
A caratterizzarla in termini di attivi ci sono glicerina umettante, acqua di melograno da economica circolare e rooibos entrambi antiossidanti. Per ottenere questo effetto lifting promesso c'è l'estratto di alghe rosse del Kappaphycus, che è ricco di polisaccaridi e che appunto creano un film dall'effetto tensore.
Questo gel, una volta steso sul viso pulito, man mano che si asciuga tende a creare questa patina rigida che tira leggermente. Una volta asciutta, cosa che accade in circa 10 minuti, se provate a muovere il viso o comunque a tendere la pelle, la maschera crea tante piccole crepe. Non è nulla di fondamentale, ma mi ha fatto simpatia e ricordato anche una maschera più famosa che era diventata virale qualche anno fa. 


Sulla performance di questa maschera Lifting Bottega Verde ho una opinione tiepida: una volta sciacquata, operazione abbastanza semplice con sola acqua, la mia pelle risulta sicuramente leggermente più idratata ma non basta alle mie esigenze specie in inverno. In generale la pelle mi sembra più carina, vagamente più tonica ma non parlerei di un vero effetto lifting come promesso, non so poi se su una pelle più segnata e matura della mia possa dare una differenza esteticamente più visibile. Inoltre viene indicata da Bottega Verde come adatta a pelli stanche e spente, ma non ho notato questa azione rigenerante o illuminante così accentuata. 

Sicuramente visto il costo ed il fatto che la mia pelle non ha risposto negativamente, si può darle una chance anche perché, una volta rimossa, non lascia residui sul viso, e ci si può applicare sopra quel che si vuole senza intoppi, ma comunque non la riacquisterei.


Bottega Verde Maschera Peel-off
Levigante Rinnovatrice



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🔎 Negozi Bottega Verde, Sito dell'azienda
💸 €2.50
🏋 8ml
🗺 Made in Italia
⏳  //
🔬 Vegano


È forse la più interessante fra queste tre maschere Bottega Verde, ed è forse quella che mi è piaciuta di più. Si tratta di una maschera in gel che una volta stesa si asciuga sul viso diventando una pellicola da rimuovere. Già questa azione meccanica comporta una rimozione di cellule morte, ma sono anche gli attivi contenuti che fanno la differenza: Bottega Verde infatti ha inserito acido glicolico ed acidi della frutta, in particolare di limone e arancia dolce. Sono tutte sostanze che creano una esfoliazione chimica molto efficace, ideale soprattutto per pelli secche, spente, con pellicine ed in generale dalla texture ruvida.
La maschera viso Peel Off Levigante ha un profumo fruttato carino, e nel giro di circa 15 minuti si asciuga perfettamente, formando quel film sottile che poi deve essere rimosso.

A dirla tutta io ho sempre aspettato anche 20 minuti, perché più la maschera è asciutta e più sarà facile rimuoverla senza lasciarsi dietro residui. Se però dovessero restare tracce di prodotto, il mio consiglio è di rimuoverle con le mani umide e non sciacquare tutto il viso perché è più che sufficiente. 
Vi dicevo che questa maschera Bottega Verde mi è piaciuta molto non solo perché è semplice da usare, ma perché funziona. Pur risultando delicata, ma riesce a rendere la pelle molto più liscia e morbida sin dalla prima applicazione, senza irritare appunto, dando anche una leggera idratazione al mio viso.

Nonostante io utilizzi già sieri e trattamenti che comunque esfoliano e rigenerano la pelle, ho comunque potuto vedere i benefici di questa maschera viso Bottega Verde, che ha anche un effetto astringente sui pori dilatati, aiutando a migliorare ulteriormente l'aspetto generale della cute.
Io credo sia un trattamento ottimo adatto a tutti i tipi di pelle, ma che consiglio in particolare a chi tollera poco gli esfolianti chimici e cerca un prodotto da utilizzare occasionalmente, che sia efficace ma resti a contatto con la pelle meno tempo e quindi possa creare meno irritazioni possibili.


Spero che queste mie esplorazioni fra le maschere viso Bottega Verde vi piaccia e sia utile. Ci sarà un'altra recensione dedicata più avanti.


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