Mercoledì Addams è tornata, le mie impressioni sulla serie tv più attesa 🦇

Dopo il successo spaziale della prima stagione, Mercoledì è tornata con la seconda stagione divisa in due parti. Il 3 Settembre sono arrivati gli ultimi quattro episodi, e quindi vediamo un po' com'è andato questo nuovo ciclo, cosa ha funzionato o meno, e quali novità ci ha portato.

Nella mia precedente recensione ero arrivato a due considerazioni in particolare: la prima era che il progetto Mercoledì mi è piaciuto molto sin dal principio. Dare nuova vita alla famiglia Addams, e trasformare la primogenita di Morticia e Gomez in una sorta di investigatrice, alle prese con crimini di varia natura e nuovi amici più o meno sovrannaturali, mi sembrava una idea coerente col personaggio.

Il tutto poi, supportato dalla creatività di Tim Burton, che magari non sarà più brillante come una volta ma resta uno dei maestri della regia, è risultato ancora più appagante esteticamente. 

La seconda considerazione riguarda il fatto che Wednesday è pur sempre una produzione Netflix, e come tale deve rispondere ad un pubblico di giovani o giovanissimi, siano essi amanti del gotico, o che conoscano o meno la famiglia Addams. Questo può essere un plus o un minus a seconda di come la vediate: io non sono nel pubblico target della serie e quindi non sempre ho apprezzato le scelte narrative della prima stagione.
In Mercoledì 2 però alcune cose migliorano, mentre altre forse no.

La Mercoledì di Jenna Ortega deve adesso confrontarsi con più di un caso su cui investigare, messa in difficoltà da tante peripezie, incluso uno scambio di corpi inatteso, e nuovi personaggi.

Alla Nevermore Academy ci sono alcune novità: è infatti arrivato un nuovo preside, il signor Dort (Steve Buscemi), che toccherà tener d'occhio; ma anche Pugsley (Isaac Ordonez), il fratello di Mercoledì, inizia a frequentare la scuola, con la conseguenza che tutta la famiglia Addams si ritroverà molto più nei paraggi. 

La stessa Mercoledì dovrà confrontarsi più volte con sua madre Morticia (Catherine-Zeta Jones), con la quale ha un rapporto conflittuale, specie adesso che sta esplorando il suo potere di preveggenza. Ma la mela (marcia) non cade mai lontana dall'albero e quindi scopriremo che anche la matriarca Addams ha avuto qualche intemperanza con sua madre, nonna Hester, interpretata da Joanna Lumley, che tornerà sfavillante sulla scena.
Non è però solo con la sua famiglia che Mercoledì finirà per scontrarsi, visto che ha avuto inquietanti visioni sulla sua amica Enid (Emma Myers), e si ritroverà ad avere a che fare con una stalker invisibile.

Mercoledì 2 quindi prosegue il suo percorso di intrattenimento dalle tinte goth e thriller, con svariati colpi di scena ed un crimine da risolvere mentre la polizia non riesce a stare al passo con le "stramberie" dei reietti. Ma c'è una maggiore coralità, ci sono nuovi volti e c'è anche qualche gradito ritorno e, come speravo già dalla prima stagione, si approfondisce molto di più il legame fra Morticia e sua figlia, e le vicende familiari in senso ampio.

Nell'ottica più sentimentale, trova spazio anche il rapporto fra Enid - comunque alle prese con i suoi problemi personali - e Mercoledì, che dimostrano una amicizia forte, seppur entrambe vivano i sentimenti e la comunicazione in modo diverso. In fondo la serie è una sorta di porta sul mondo degli adolescenti e tutto quello che li riguarda.

Ottima, secondo me, la scelta, spinta pare dalla stessa Jenna Ortega, di non dare a Mercoledì alcun interesse amoroso: sarebbe una vera forzatura. 


L'ampliamento delle linee narrative rende la serie più corale e variegata, ma non è una scelta sempre efficace: alcune sotto trame risultano frammentate o poco approfondite. Penso ad esempio a Bianca (Joy Sunday), coinvolta in un ricatto che appare improvviso e poco contestualizzato, legato a personaggi secondari che restano troppo marginali e di cui si sa poco o nulla. 

Inoltre questa vasta gamma di storie da raccontare non ha sempre la stessa potenza o originalità. Vi avevo anticipato ad esempio lo scambio di corpi che non è una trovata così nuova, ma anche buona parte del finale di Mercoledì 2, dove i richiami a Frankenstein sono urlati in faccia allo spettatore, risultano un po' telefonati.

Ci sono però nuovi elementi che ho apprezzato. Non vi faccio spoiler ma io sono fra quelli che promuove la parentesi su Mano, trovandola ben congeniata. 

Mi si potrebbe dire che non era necessario, che tutto questo progetto porta a delle evoluzioni strutturali che la famiglia Addams, inteso come classico, non avrebbe avuto bisogno di rimaneggiamenti. Tuttavia è da anni che comunque la loro storia viene rimaneggiata e riutilizzata, e credo che comunque questa versione di Mercoledì sia efficace. 

Come nella prima stagione, anche il ritorno di Wednesday è un po' un quadro (dark): visto da lontano è appassionante, ti rapisce con l'impianto tecnico e con la capacità, tipica di Tim Burton, di contaminare generi e stili, ma anche con un cast che si amplia sempre di più ed aggiunge valore alla serie tv.
No, non mi riferisco al micragnoso minuto in cui è apparsa Lady Gaga.

Se però guardiamo questo quadro da vicino, si notano le crepe della vernice, fatte di momenti meno d'impatto, in cui il ritmo non è al meglio e in cui l'effetto sorpresa non produce risultati se non siete parte di quel pubblico giovanissimo a cui Netflix si rivolge. Non ha giovato, in tal senso, anche la divisione in due parti della stagione, come sempre più una mossa di marketing che creativa. 
Non ci resta quindi che aspettare la terza stagione di Mercoledì, ormai confermata, sperando faccia altri passi avanti.


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