Top e Flop di Giugno: chicche da non perdere e una piccola delusione!

Il mese di Giugno è stato ricco di prodotti interessanti per me, soprattutto per la cura del viso, ma c'è stata anche una novità con cui speravo ci sarebbe stato più feeling.

Fra le scoperte TOP metto sicuramente la Advanced Snail Mucin Glass Glow Hydrogel Mask di Cosrx.

Una ottimale miscela di attivi racchiusi in una maschera viso in hydrogel da lasciare in posa quanto più tempo possibile, e che regala un vero e proprio effetto glass skin: una pelle luminosa, idratata a fondo ma non appiccicosa. Queste Hydrogel Mask Cosrx sono perfette per preparare la pelle ad un evento o se semplicemente abbiamo bisogno di elevare la nostra routine perché vediamo la cute più bisognosa, spenta e poco tonica. Le voglio riacquistare, ma se volete sapere tutti i dettagli, fate un salto qui. 

Giugno è stato un po' il mese dei sieri viso, a cominciare da Aroma Zone che mi ha inviato un pacchetto dei loro prodotti per comporre una skincare illuminante. Tutte referenze valide, ma do la mia preferenza al Siero Concentrato di Vitamina C 10% e Astaxantina.

Anche qui abbiamo un'ottima formulazione, completa rispetto ai soliti sieri mono attivo, che unisce vitamina C e sostanze idratanti e illuminanti. Quindi idratata, nutre, schiarisce ed ha un effetto antiossidante. È facile da usare, a me capita anche di miscelarne qualche goccia alla crema viso, quindi non ho davvero motivi per non includere questo siero Aroma Zone fra i top del mese. 

Anche a Giugno non è mancata la carrellata di prodotti random che utilizzo abitualmente e fra questi, che trovate qui e che comunque mi sono piaciuti, trovate anche il Black Rice Cleansing Gel Haruharu Wonder.

Se volete un detergente viso in gel, senza profumo, che lasci la pelle pulita ma morbida, rispettando la barriera cutanea, e con una leggera azione idratante e lenitiva, allora questo di Haruharu è molto probabilmente il prodotto che state cercando. È vero che richiede qualche secondo extra per essere sciacquato, ma fa bene il suo lavoro già con una nocina di gel, ammortizzando il costo, e va bene anche per la doppia detersione. Inoltre lo trovate persino su Amazon, quindi ha una buona reperibilità.


Tornando ai sieri viso, ce ne sono due diversi fra loro che sono sicuramente dei TOP del mese di giugno. Il primo è il siero alla Vitamina C+ Anti Macchie di Garnier.

L'azienda ha aggiornato la composizione del siero, rendendola ancora più efficace grazie all'aggiunta di Melasyl, ma resta sempre delicata, facile da inserire nella skincare, ed efficace nell'illuminare l'incarnato. Rispetto al siero di Aroma Zone qui abbiamo una texture ancora più leggera ma c'è anche un più spiccato effetto purificante, due elementi che secondo me è lo rendono perfetto anche per pelli da miste a grasse. Qui trovate la recensione completa. 

L'altro siero viso che mi ha stupito a Giugno è un vero e proprio trattamento che agisce su irregolarità cutanee. Mi riferisco all'Onion Newpair Booster Shot 2000 del brand coreano Isntree.


In questo caso specifico vi invito a leggere la recensione completa perché è un prodotto particolare: contiene infatti dei microscopici, invisibili aculei che contengono acido ialuronico, pantenolo e collagene. Queste spicule hanno la capacità di far penetrare più a fondo gli attivi nella pelle, ma creano un effetto microneedling, con ulteriori benefici. L'Onion Newpair Booster Shot è comunque ricco di sostanze che fanno bene alla barriera cutanea, e, al netto del formicolio dato dai micro "aghi", è un trattamento delicato. 

Ho concluso il mese con la recensione della mia hair care routine, con i prodotti di Cien Hair Fruits alla Papaya. Una buona gamma economica, ma io ho apprezzato soprattutto la loro Maschera Capelli 3 in 1.


Si tratta di una maschera ricca, adatta a chi ha necessità come le mie, che condiziona bene i capelli, li ammorbidisce, li districa e dà anche una bella luminosità. Certamente a vincere è anche il rapporto quantità-prezzo, ma la versatilità di questa maschera capelli Cien secondo me è un altro aspetto da non sottovalutare.

L'unico prodotto con cui, come dicevo, non mi sono trovato al meglio è stata la novità di casa The Ordinary, ovvero l'UV Filters SPF 45 Serum.


Nella recensione ho spiegato per filo e per segno tutte le caratteristiche di questa nuova protezione solare e la logica e le scelte che The Ordinary ha dovuto attuare per questa sua formulazione. Purtroppo la sua texture, per quando molto fluida, leggera e priva di scia bianca, non si è rivelata adatta alla mia pelle, restando sempre un po' troppo lucida e umida sul viso. 
Se avete una pelle più secca della mia, penso che l'UV Filters Serum possa andare bene. Credo che The Ordinary sia vicina a creare una protezione solare valida, ma credo debbano lavorare ancora un po' all'eleganza dei filtri coreani.



Per il momento mi fermo qui e direi che va più che bene, ma quali sono stati i vostri top e flop di Giugno?

Serie e Film di Giugno: forse qualcosa si salva...

È quasi arrivato il momento di togliere il foglio di Giugno dal calendario (che, lasciatemi dire, sembra essere volato), e quindi è giunta anche l'ora di fare un po' un punto sui momenti top e flop del mese. Non so se è colpa mia (probabile) che ho scelto i titoli sbagliati, ma fra le serie tv e i film che ho visto, questa volta salvo davvero poca roba.

Sguazzando fra i diversi telefilm che mi hanno lasciato poco o niente, la delusione più grande è stata forse Sirens, la serie tv Netflix con Julianne Moore.

Proprio il cast importante e la pompa magna con la quale era stata anticipata la serie, mi avevano fatto pensare che Sirens potesse essere una delle migliori proposte quantomeno di questa prima metà del 2025.
Invece mi sono ritrovato con una serie tv poco originale, che sembra giusto rimescolare quello che abbiamo visto in Nine Perfect Strangers, The Perfect Couple, The White Lotus, Big Little Lies, di Revenge, e di tante altre produzioni che l'hanno preceduta senza aggiungere molto. Alcune situazioni vengono trattate solo superficialmente e le tre protagoniste non risultano del tutto sviluppate.

Purtroppo l'ottima scelta degli attori e le belle location non riescono a salvare Sirens, che tutto sommato si lascia guardare, ma non ha la potenza che mi aspettavo. 

Non posso dire di essere rimasto abbagliato nemmeno dalla sesta e ultima stagione di The Handmaid's Tale, su cui mi sono tolto più qualche sassolino. 

Pur infatti comprendendo che si tratta di una serie complessa, sfaccettata e che si avvicina paurosamente alla nostra contemporaneità, è comunque colpa degli sceneggiatori se questo ultimo capitolo de Il racconto dell'ancella non è stato appagante come sperato. Il malsano tentativo di trascinare la serie per quante più stagioni possibili ha fatto sì che si siano ritrovati a dover sfoltire al massimo la narrazione per dare una conclusione alla serie.
Così troviamo personaggi che cambiano improvvisamente le loro decisioni, o tempistiche sfasate nelle dinamiche in generale. Ma anche le scelte creative sembrano più una imitazione sfocata di quelle fatte in passato e non pensate per esaltare la serie stessa. Certo, avere un finale è sempre meglio di niente, ma The Handmaid's Tale 6 è ben lontana dagli albori.

Sul versante film invece ho qualche spunto più positivo da lasciare, a cominciare da Fuori, il nuovo film di Mario Martone, arrivato al cinema a Maggio, ma dalle mie parti solo a giugno.

Ispirato ad un romanzo di Goliarda Sapienza, in cui lei stessa racconta la sua esperienza nel carcere di Rebibbia, Fuori è un film solido, interessante, che secondo me sa rendere bene almeno una parte della visione del mondo della scrittrice. A reggere il film sono soprattutto le interpretazioni di Valeria Golino e Matilda De Angelis, che raccontano due donne diverse ma molto legate da un sentimento complesso.
Sicuramente non un capolavoro contemporaneo, ma Fuori merita una chance.

Anche sul versante dello streaming qualcosa da salvare c'è, a cominciare da Echo Valley su Apple Tv+.


Julianne Moore è ancora una volta protagonista di un thrillerino televisivo ma piacevole da seguire, con una buona ambientazione, un cast azzeccato e qualche colpo di scena riuscito. Magari lo dimenticate subito dopo averlo visto, non portando nulla di innovativo sullo schermo, ma sono quasi sicuro che Echo Valley vi terrà compagnia per una serata. 

Se invece amate i film storiografici, potreste dare una chance a Golda, film del 2023 che però è arrivato direttamente a Giugno di quest'anno su Prime Video.

Helen Mirren veste i panni di Golda Mier, la prima premier donna israeliana che si ritroverà a gestire un momento particolare del suo paese: la guerra dello Yum Kippur. Da un lato una figura pubblica amata ma molto decisa, dall'altro una donna che stava combattendo un male e che si stava avvicinando agli ultimi anni della sua vita. Anche in questo caso non abbiamo nulla di imperdibile, anzi forse qualche approfondimento in più non avrebbe guastato. Però l'ottima interpretazione di Helen Mirren, la ricostruzione dell'epoca e una buona regia, rendono Golda apprezzabile. 

Il flop più fragoroso di questo Giugno è stato invece un altro film di Apple Tv+: Fountain of Youth - L'eterna giovinezza.

Mi sono approcciato a questo film senza troppe aspettative, immaginando che sarebbe stata una avventurona più o meno simpatica, caratterizzata dalla regia frenetica di Guy Ritchie e con un cast di attori noti. Invece mi sono ritrovato con un film che non ha una identità sua, che scopiazza altri titoli più riusciti e che ha pure dei messaggi non proprio edificanti. 

Fountain of Youth - L'eterna giovinezza non fa proprio sollazzare dal ridere, ha dei momenti che mi sono sembrati inutilmente lunghi e anche la chimica fra gli attori scarseggia. Un film a mio avviso evitabile, anche se avete figli piccoli.


Io mi fermo qui, quali sono invece i vostri top e flop di Giugno?




Cien Hair Fruits Papaya, la mia routine capelli dell'ultimo periodo 🌴

Tanto tempo fa avevo provato la linea capelli Hair Fruits alla Banana di Cien, che io stesso non ho potuto fare a meno di presentare come un dupe della gamma di Garnier Hair Food.
Un discorso che in parte posso ripetere con prodotti alla Papaya che si trovano sugli scaffali da Lidl e che sono stati la mia routine capelli dell'ultimo periodo. 


La linea alla Papaya Hair Fruits sembra infatti la risposta che l'azienda ha dato alla omonima gamma di Garnier, ma questa volta non posso fare un paragone diretto fra i due brand perché ho provato solo appunto i prodotti di Cien.
Ero curioso di vedere come si sarebbero comportati in sinergia sui miei capelli secchi e non facili da gestire e quindi ho acquistato Shampoo, Balsamo e Maschera Capelli 3 in 1, tutti con un minimo del 96% di ingredienti di origine naturale.

Fra i comuni denominatori delle formule di questa linea Cien Hair Fruits ci sono ovviamente l'estratto di papaya, che è ricco di vitamine e quindi nutre e protegge i capelli, e l'olio di cocco, idratante leggero ma molto efficace per lucidare le lunghezze. 

Inizio ovviamente dallo Shampoo alla Papaya che non si discosta troppo dalla versione alla banana, visto che gli INCI sono pressappoco identici.


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Oltre che dagli ingredienti che vi ho anticipato, questo shampoo Cien è arricchito da alcuni umettanti, come la glicerina ad esempio. Spicca subito al naso un'ottima profumazione, fruttata, tropicale ed esotica, molto adatta al periodo estivo e che persiste delicatamente.

Lo shampoo alla Papaya ha una bella consistenza in gel, che si trasforma molto facilmente in una schiuma soffice e avvolgente. Basta davvero poco prodotto per risultare efficace e si può anche diluire, se siete soliti farlo. Io devo dire che ho preso ad utilizzarlo diluito solo nelle ultime settimane ma perché, col cambio di stagione e il caldo esploso all'improvviso, ho avuto un maggiore aumento di dermatite al cuoio capelluto.


Questo shampoo Papaya Cien è però un prodotto che considero valido e delicato: pulisce bene la cute, consentendomi di stare nei margini della mia routine di due shampoo a settimana. Si comporta bene anche sulle lunghezze, infatti dopo l'uso infatti non noto nodi particolari, ma mi sembra che lasci i capelli abbastanza morbidi e corposi. È indispensabile per me applicare poi un balsamo o una maschera, ma se avete capelli corti o in generale non avete problematiche particolari, lo Shampoo alla Papaya Hair Fruits ha un suo potere condizionante sufficiente.

Come anticipavo, non lo trovo aggressivo, non mi lascia una sensazione di secchezza o di cute che tira dopo l'utilizzo, ma sicuramente non è lo shampoo più delicato ed emolliente che abbia mai provato. Anzi in generale questo di Cien mi sembra un prodotto che si può adattare a tante esigenze, anche a chi magari ha un cuoio capelluto più grasso, ma cerca uno shampoo da alternare ad altri con attivi più purificanti e seboregolatori. 
Non l'ho specificato, ma questo shampoo alla Papaya si sciacqua velocemente, quindi un prodotto promosso su più punti di vista.


Questa volta, al contrario che con la linea alla banana, ho voluto provare anche il Balsamo Papaya per capelli secchi, anche se le mie attese non sono state tutte esaudite.


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Nel balsamo Cien Hair Fruits ovviamente abbiamo più attivi, oltre l'estratto di papaia e l'olio di cocco, ovvero la glicerina, il pantenolo e olio vegetale, insieme ad altri umettanti ed emollienti. 

In questo caso la consistenza è una crema decisamente densa che in effetti fa un po' fatica ad uscire dal flacone, al punto che tocca strizzarlo o tenerlo all'ingiù. Questa corposità comunque non inficia sull'utilizzo del balsamo Papaya perché si stende in modo omogeneo e facile sui capelli. Anche qui l'ottima profumazione fruttata è abbastanza persistente sui capelli. E vi posso anche anticipare che si sciacqua tutto sommato con molta facilità e senza troppa acqua.


Credo che questo balsamo Cien Hair Fruits possa andare bene per capelli da normali a secchi, ma non riesce a soddisfare del tutto le mie necessità. Su di me infatti ha una buon potere ammorbidente e districante, rendendo i capelli pettinabili e mi aiuta a metterli in piega.

Tuttavia questo Balsamo alla Papaya pecca nel condizionamento generale del capello, nel nutrimento e non mi aiuta invece a controllare il crespo e ne a lucidarmi i capelli. Nel corso dei giorni dopo lo shampoo inoltre si perde un po' quella morbidezza. Ovviamente ho cercato di aumentare dose e tempi di posa, ma non è servito a cambiare troppo il risultato finale. 
Di positivo c'è che questo balsamo Cien non appesantisce i capelli, non me li sporca anticipatamente né in generale toglie volume. 

Immagino quindi che capelli un po' più gestibili dei miei, magari non troppo sottili, lo possano utilizzare con piacere, io invece ancora una volta non sono del tutto soddisfatto da un balsamo, specie se usato come unico condizionante.

Infatti le cose cambiano un po' quando inserisco nella mia routine anche la Maschera capelli 3 in 1 Hair Fruits.


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È in effetti definito come un trattamento dalle molteplici funzioni: può sostituire il balsamo capelli, lasciandolo in posa per 2 minuti prima di sciacquarlo, oppure come una maschera da far agire dai 3 ai 5 minuti. In ultimo, piccole dosi di maschera sulle punte come se fosse una crema senza risciacquo per nutrire e ammorbidire le lunghezze.

L'INCI della maschera capelli è il più ricco fra i prodotti di questa linea Papaya Cien: al suo interno infatti troviamo pantenolo, olio vegetale, di soia e di semi di vinaccioli. Mi ha colpito anche la presenza di estratto di Amla, erba ayurvedica che rinforza i capelli e li lucida. 
Anche la Hair Mask Cien è decisamente corposa, ma essendo in barattolo si preleva facilmente e si applica abbastanza bene sui capelli. 


Ho voluto provare questa maschera in tutti e tre i modi indicati e devo ammettere che è il prodotto che più ho apprezzato della gamma. Come balsamo lo trovo un po' più performante dell'altro prodotto, districando ed ammorbidendo di più. Se lo uso come maschera, cercando di lasciarla un po' più in posa o appunto in combinato con il balsamo, ottengo i risultati migliori, e i miei capelli diventano un più setosi, facili da mettere in piega e appunto più luminosi. 

Quando sento i capelli particolarmente secchi, e soprattutto dopo la tinta, uso questa maschera Papaya Cien come una crema leave-in senza risciacquo sui capelli umidi prima dell'asciugatura per una ulteriore dose di idratazione e morbidezza. 
Si capisce insomma che questo prodotto Hair Fruits, pur non essendo miracoloso, è davvero pensato e ideale per capelli bisognosi, spessi e crespi che apprezzano questo tipo di corposità.


Apprezzo anche il fatto che, sia da sola che usata i combinazione con il balsamo, questa hair mask Cien non mi appesantisce i capelli, né me li sporca in anticipo o tolga volume.
Credo che per essere una maschera capelli economica e da grande distribuzione, svolga bene il suo lavoro e personalmente potrei considerare di riacquistarla, magari alternandola con quella alla banana con cui condivide alcuni aspetti e l'efficacia su di me. 

L'unico appunto che posso fare su questo trattamento intensivo è che richiede sicuramente qualche secondo in più per essere sciacquato completamente, ma non è mai stata per me una operazione troppo laboriosa da poterla considerare una vera criticità.


Voi avete provato questa linea di Cien Hair Fruits? Come vi siete trovati?





|Sotto la copertina|
Due libri molto amati: la mia recensione sincera (perché non tutti la pensano uguale)

Speravo di fare un po' di più in questi ultimi mesi, ed invece dall'ultimo episodio di Sotto la Copertina sono riuscito a terminare solo due libri. Entrambi sono titoli molto amati da tantissimi, ma io ho una opinione forse leggermente diversa.


Elena Ferrante - L'amica geniale
(vol 1)


Genere: narrativa
Editore: edizione e/o
Pagine: 336
Data di pubblicazione: 19 ottobre 2011
Prezzo: €19.95/ ebook €11.99

C'è stato un periodo in cui mi era balenato per la mente di leggere la saga creata da Elena Ferrante, diventata best seller in tutto il mondo, ma ho quasi subito gettato la spugna. Vista infatti la velocità con cui uscivano i sequel del primo romanzo e l'arrivo della serie tv, non ho avuto il coraggio di affrontare L'amica Geniale. Poi la mia amica Veronica (che geniale lo è davvero) mi regala il primo volume della storia di Elena (Lenù) e Raffaella (Lila) e così decido di leggerlo.

Penso che ormai chiunque sappia di cosa tratti L'amica geniale: seguiamo il rapporto di amicizia, dall'infanzia fino all'adolescenza, di due ragazzine di un quartiere povero di Napoli. Siamo intorno agli anni '50, e Lenù e Lila hanno due vite simili, ma in parte diverse, sia per il rapporto con la loro famiglia, e quindi le possibilità economiche che hanno, sia rispetto ai loro caratteri. Elena sembra più introversa, è quella che ha bisogno di impegnarsi in tutto per riuscire; Raffaella invece sembra più sfacciata, più forte, le basta uno sguardo per comunicare ciò che prova. 
In realtà tutto il romanzo è un lungo flashback: a raccontarci la loro vicenda è infatti la stessa Lenù che, in un presente più contemporaneo e ormai adulta, viene contattata dal figlio di Lila per trovare la madre, sparita senza lasciare traccia. Così Elena ripercorrerà momenti belli e brutti del loro rapporto.


Leggere questo primo volume de L'amica Geniale mi ha dato la conferma che il progetto di Elena Ferrante non è adatto a me. Infatti la saga letteraria è nata fin da subito per fidelizzare i lettori attraverso un racconto che si sarebbe sviluppato lungo diversi romanzi. Ma se a volte faccio fatica a proseguire le tante stagioni di una serie tv, che riesco a vedere nel giro di una settimana o anche meno, potete immaginare quanto poco invogliato sia nel lanciarmi in una tetralogia che mi richiede molto più tempo di lettura. 

Fatta questa premessa non posso però non ammettere che ho letto L'amica geniale Vol.1 con piacere: la scrittura di Elena Ferrante è gradevole, senza eccessivi fronzoli, sa essere molto efficace soprattutto nella descrizione dei paesaggi, del quartiere e delle zone attorno ad esso. Non ci sono stati momenti in cui mi sono davvero arenato nella lettura, ed anzi in più parti la curiosità mi ha spinto a voler proseguire. 

Quello che mi è davvero pesato è stata la caratterizzazione dei personaggi soprattutto per l'impostazione del romanzo in generale. Noi conosciamo le vicende e tutti coloro che ruotano intorno, solo attraverso la lente di Lenù che vive il suo rapporto con Lila quasi come un costante paragonarsi a lei. Questo significa che il modo di conoscere le due protagoniste de L'amica geniale è quasi distorto, inquinato, e finiamo per non capire bene ne l'una ne l'altra. O per lo meno io ho provato per loro meno empatia di quanto mi aspettassi. Anche i personaggi secondari tendono ad essere incasellati in dei caratteri che non trovano spazio di evoluzione.
Capisco bene come una storia che racchiude al suo interno emancipazione e amicizia femminile, coraggio, riscatto, ma anche emarginazione e la miseria, possa aver avuto così successo, ma per me non è scattata una sintonia tale da proseguire con gli altri romanzi della saga di Elena Ferrante. 



Gabrielle Zevin - Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow


Genere: narrativa
Editore: TEA
Pagine: 448
Data di pubblicazione: 28 marzo 2023 
Prezzo: €8.55/ ebook €8.99

Seppur non ai livelli de L'amica genale, anche Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow della scrittrice americana Gabrielle Zevin ha avuto un buon successo, passando dall'essere un fenomeno di Tik Tok ad essere considerato uno dei migliori libri 100 libri del 21esimo secolo per il New York Times (al primo posto c'è proprio L'amica Geniale).

Tutto inizia nel 1995, quando Sam Masur, un giovane studente universitario, incontra per caso alla stazione della metropolitana un viso conosciuto: Sadie Green, una sua vecchia amica, anzi la migliore che abbia mai avuto. Sadie però non risponde subito appena Sam fa il suo nome, spinta da un risentimento nei suoi confronti che non si è del tutto placato. Tuttavia Sam insiste, Sadie cede e in un breve scambio di battute nasce tutto: la ragazza infatti si occupa della creazione di videogiochi, e sta progettando il suo primo lavoro intitolato Solution. Così ne lascia una copia a Sam e da lì si creerà una collaborazione che li porterà ad un largo successo nel mondo dei videogame.

Ma fra Sam e Sadie il rapporto resterà fragile e il loro percorso insieme sarà anche costellato da silenzi e allontanamenti, specie quando la vita volterà le spalle ad entrambi.


Anche Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow racconta di una amicizia, ma lo fa ovviamente in un modo diverso rispetto a L'amica geniale, visto che i protagonisti si trovano in un periodo differente della loro vita. Sam e Sadie, seppur a volte distanti, alla fine crescono insieme, legati dall'affetto reciproco e verso il mondo dei videogiochi. 

Un punto di partenza interessante, che passa attraverso uno stile di scrittura piacevole e abbastanza scorrevole, anche per chi come me non è un fan di questo tipo di intrattenimento. Anzi ho apprezzato alcune scelte creative di Gabrielle Zevin, come trasportarci dentro un videogioco o nelle interviste che farà Sam per sponsorizzare le sue creazioni. 

Credo che però a Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow manchino alcune nuance, perché non riesce ad andare oltre al terzetto di protagonisti (sì non ho nominato Marx ancora), e non trasmette quella forte emotività che mi aspettavo. Nonostante i protagonisti vivano dei passaggi molto complessi della vita, Gabrielle Zevin non sembra essere in grado di raccontarli con la giusta intensità. Ci sono tantissime tematiche che vengono toccate - l'amicizia, i rapporti tossici, la disabilità, il mondo LGBTQ+ - che però non sempre colpiscono o sono ben sviluppate.

Inoltre ho provato empatia per le dinamiche del rapporto fra Sam e Sadie, ma entrambi suscitano antipatia per i loro atteggiamenti, specie quest'ultima. Ho infatti sofferto il mutismo in cui la ragazza si trincera quando è convinta di aver ragione, e pensa che gli altri le possano leggere i pensieri. 
Ci sono poi parti di Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow che mi sono sembrate ripetitive e inutilmente lunghe, e che magari potevano essere sfruttate per giocare un po' di più sul rapporto amore-amicizia fra i due protagonisti. 

Insomma, nonostante il successo a me sembra una occasione mancata, e non so se leggerò i prossimi romanzi di Zevin.


Spero di non essere stato troppo cattivo perché so che sono libri molto amati. Per il resto ci rileggiamo presto per un'altra puntata di Sotto la copertina. 






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Il Siero Coreano con "aghi" per contrastare texture irregolare e non solo

Qualche settimana fa ho aperto le porte della mia skincare (e del blog) ad un attivo particolare, ovvero l'estratto di cipolla, di cui vi avevo parlato con le Onion Newpair Soothing Mask di Isntree. Questa azienda coreana in realtà ha una intera linea che sfrutta questo attivo, e fra le mie mani è capitato un altro prodotto molto interessante: l'Onion Newpair Booster Shot 2000.

INFO BOX
🔎 Yesstyle (codice sconto PIER10YESTYL), Stylevana
💸 €16 
🏋 50ml
🗺 Made in Corea 
⏳ 12 mesi
🔬 //

Viene definito come un trattamento uniformante, che migliora la grana della pelle, ma anche l'idratazione, l'elasticità e la forza della barriera cutanea.
Tutto questo ovviamente non può che avvenire attraverso una formulazione studiata appositamente per rispondere a questi scopi.
La particolarità di questo Booster Isntree è la presenza di particelle aghiformi ultra-fini, dette spicule, derivate da spugna idrolizzata, e queste creano un effetto di micro dermoabrasione e micro punture per la pelle, che consentono agli attivi di agire più in profondità, oltre a stimolare il turn-over e quindi il rinnovamento cellulare.

Ma soprattutto questi aculei scelti da Isntree, non visibili ad occhio nudo, sono di tre lunghezze differenti, così da agire su più livelli cutanei. Queste spicule sono ricoperte di acido ialuronico, che nella formulazione è presente in varie forme, pantenolo e collagene idrolizzato, che quindi agiscono su aspetti differenti della pelle.

L'Onion Newpair Booster Shoot ha comunque una formula molto completa, che include umettanti come glicerina e glucosio, e tutta una sfilza di sostanze che a più livelli aiutano la barriera cutanea. Si parte dalla niacinamide, vitamina multifunzione, passando per l'olio di oliva, ottimo emolliente antiossidante, e si arriva al famoso estratto di cipolla allo 0.1%, lenitivo e rigenerante. In generale sono diverse le sostanze antiinfiammatorie, come allatoina, madecassoside ed estratto di portulaca. Completano la formula alcuni ingredienti che in maniera ampia e diversa rinforzano la barriera cutanea, come Ceramidi, Fruttano, che per la pelle è un prebiotico, lipidi e la famosa Ectoina, che pare abbia persino protettive dall'inquinamento e dalla luce, e l'adenosina, che stimola la produzione di collagene.

Questo trattamento effetto microneedling Isntree non ha profumo aggiunto, e si presenta come una lozione gelificata molto facile da applicare e dal rapido assorbimento. Va utilizzato nella skincare routine serale e nonostante l'azienda lo indichi per pelli pelli sensibili e suggerisca che la formulazione non sia irritante, suggerisce di usarlo a giorni alterni nel primo periodo.

Questi sieri con "aghi" infatti comunque, per quanto non creino escoriazioni, danno una sensazione di formicolio, perché le spicule comunque producono un effetto di esfoliazione fisica che può sensibilizzare la pelle. A me ad esempio era successo tempo addietro con un siero simile, ma non ho avuto problemi con l'Onion Newpair Booster Shot 2000 anche con l'uso costante e persino sul collo che è la mia area più sensibile. C'è da dire che tocca un po' abituarsi alla sensazione di pizzicore di questi trattamenti, perché non è come gli acidi esfolianti che dopo un po' non danno più alcun fastidio sulla pelle. 

È quindi stata una esperienza positiva su più fronti la mia con questo prodotto Isntree: ho trovato il packaging molto chic, visto che l'erogatore si solleva ruotando la parte superiore.
Sin dai primi utilizzi invece ne ho apprezzato il livello di idratazione che dà questo siero, perché non appiccicoso ma nemmeno evanescente, si stende bene sul viso ed è un ottimo primo step per la routine serale. Se lo si vuole infatti si può far seguire da altri sieri o creme senza fare pasticci. 

Per questo motivo è secondo me un siero adatto a tutti i tipi di pelle, da mista a secca, ad accezione magari di quelle molto sensibili, che non tollererebbero i micro aghi.
Nell'uso costante invece l'Onion NewPair Booster è diventato un ottimo alleato per agire sulla grana della pelle, su un aspetto più sano giorno dopo giorno, aiutandomi anche a proseguire quel lavoro che in genere faccio con i retinoidi durante l'inverno, che adesso preferisco evitare.

Non avendo infatti una texture regolare, sia per vecchi o nuovi segni di acne, sia per zone con pori dilatati o eventuali rughe di espressione, cerco sempre prodotti che con costanza mi aiutino a levigare queste zone. 
L'Onion Newpair Booster Shot 2000 Isntree riesce in questo suo scopo, ma credo che sia un'ottimo step se vogliamo rendere i nostri sieri e i nostri attivi ancora più efficaci, non solo perché una pelle più idratata è più recettiva, ma anche perché gli aghi creano dei micro canali che consentono un maggiore assorbimento delle sostanze. Io stesso, seguendo in realtà un tip visto su Instagram, lo applico anche sull'attaccatura dei capelli per rendere più efficaci i miei sieri anti caduta.


Voi avete provato questa tipologia di sieri viso coreani?





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Cosa penso di due novità di Giugno su Prime Video

Nel fine settimana mi sono dedicato a qualche visione su Prime Video, che in genere tendo un po' ingiustamente a skippare, tra novità e titoli che mi avevano incuriosito. Vi lascio le mie considerazioni così magari trovate qualcosa che fa al caso vostro.



Deep Cover - Attori Sotto Copertura (2025)

Genere: commedia, azione, poliziesco 
Durata: 109 minuti
Regia: Tom Kingsley
Uscita in Italia: 12 Giugno 2025 (Prime Video)
Paese di produzione: UK

Visto che Prime Video continuava a sponsorizzarmelo fra le novità e visto che il cast mi incuriosiva, ho voluto dare una chance a Deep Cover, una action comedy che si rivolge ad uno specifico pubblico.

Seguiamo in particolare le peripezie di tre attori, o quasi: Kat (Bryce Dallas Howard) è un'insegnante di recitazione e improvvisazione che non se la passa bene. Infatti mentre i suoi studenti ottengono contratti e ruoli, lei continua ad annaspare. Poi c'è Marlon (Orlando Bloom), un attore che sogna di fare un ruolo drammatico e intenso, ma che intanto partecipa ad audizioni per pubblicità di serie B. Hugh (Nick Mohammed) invece è un timido impiegato che vuole solo fare amicizia ma finisce per mettersi in un modo o nell'altro in imbarazzo. Un giorno Kat viene avvicinata dall'agente Billings (Sean Bean) a cui servono degli attori da infiltrare sotto copertura per delle missioni molto semplici. Peccato però che il terzetto si troverà ad avere a che fare con violente gang di criminali in lotta fra loro per spartirsi un ingente traffico di droga. 

C'è poco da dire su Deep Cover - Attori Sotto Copertura, perché si rischia di fare spoiler su una sceneggiatura che già non brilla per estrema originalità. Siamo infatti nel mondo della commedia degli equivoci, che si innesta - in maniera equilibrata, tocca dirlo - con azione, inseguimenti e momenti di suspense. I protagonisti in questo caso seguono il cliché dei tre outsider, non riconosciuti nei loro campi, che si ritrovano in una situazione molto più grande di loro, e sono certo riusciate già da soli a capire dove andrà a parare Deep Cover.

A salvare il film ci sono sicuramente un buon ritmo, costante, fatto di costanti situazioni più o meno tese; poi ho trovato qualche sketch più riuscito, che magari non farà sbellicare dalle risate, ma almeno fa sorridere. E infine, un altro aspetto apprezzabile è l'autoironia del cast, visto che sembra quasi si siano divertiti a girare questo film.

Un altro aspetto che comunque lascia una nota positiva è il finale: non ve lo spoilero ovviamente, però diciamo che aggiunge quel tocco di tenerezza al film, e conclude perfettamente il viaggio dei nostri "eroi".

Quando ho detto che Deep Cover - Attori Sotto Copertura si rivolge ad un pubblico specifico, non volevo essere shady, ma dire che si tratta di un film adatto a chi apprezza l'intrattenimento di quelle action comedy un po' deliranti. Se non vi disturba la mancanza di originalità, e non è un problema abbassare la soglia dell'incredulità, allora potreste trovarlo un'ottima compagnia.
Se invece è un genere che vi ha stancati, o semplicemente avete aspettative un po' più alte, magari in termini di ricercatezza, Deep Cover vi potrebbe lasciare delusi. 



Golda (2023)

Genere: drammatico, biografico, storico
Durata: 100 minuti
Regia: Guy Nattiv
Uscita in Italia: 11 Giugno 2025 (Prime Video)
Paese di produzione: UK, USA

Arrivato da pochissimo sulla piattaforma Prime Video, Golda è un film di un paio di anni fa che credo non sia mai stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane, ma che ho visto con piacere.

Una irriconoscibile Helen Mirren veste i panni di Golda Meir, prima ministra israeliana fra il 1969 e il 1974, e prima donna a ricoprire questo incarico nel governo del suo paese. In particolare Golda si concentra sull'ultima fase della vita della politica, divisa fra i conflitti che il suo paese stava affrontando, come la guerra dello Yom Kippur, e la malattia che segretamente la stava logorando.
Ne esce fuori il ritratto di una donna di polso, pungente e sarcastica, che soffriva fisicamente per le scelte che riteneva giuste per la sua nazione, e di un contesto storico complicato.


Non credo sia uno spoiler dire che Golda non è un film storiografico dettagliato, né può fungere da documentario su una vicenda complessa che portava gli strascichi dei conflitti precedenti, inclusa la seconda guerra mondiale. Un esempio che posso farvi è l'inchiesta che la premier dovrà subire per rispondere del suo operato, che in Golda è davvero racchiusa in pochissime, brevi scene.

Il film di Guy Nattiv alla fine si sofferma molto sulla figura di Meir nei suoi ultimi anni, con le sue luci e le sue ombre, e questo si vede anche dal fatto che le parti secondarie, per quanto interpretate da ottimi attori, come ad esempio Camille Cottin, sono appunto collaterali e non approfondite. Tutto è retto dall'ottima interpretazione di Helen Mirren che, nonostante il trucco prostetico pesante, riesce a darci le sfaccettature di Golda Meir, dal lato più freddo e rigoroso, a quello più tenero e personale, ma anche tormentato da incubi e dalla malattia.

Mirren interpreta così bene la Meir che sembra quasi non esserci differenza quando ci mostrano alcuni frammenti dei filmati dell'epoca con la vera premier.

Ad un personaggio e un contesto storico del genere, corrisponde anche una messa in scena spesso rigida, e una fotografia dai colori freddi e desaturati, che esprimono bene gli stati d'animo di quel periodo. Golda infatti non mostra direttamente le scene di guerra, salvo alcuni passaggi, eppure l'eco di quelle violenze si riescono a percepire distintamente.

Nonostante comunque tutti questi aspetti che ho apprezzato, c'è tutto un versante che non lo rendono un film in grado di lasciare davvero un segno secondo me. Infatti, come anticipavo, la non completezza delle informazioni può lasciare molti decisamente perplessi a fine visione, specie sulle tante figure politiche che si susseguono. Ma il film stesso ad esempio non ci mostra la percezione che il popolo aveva della stessa Golda, o in qualche modo la sua ascesa al premierato.
Inoltre il ritmo non è sempre costante, alternando momenti di tensione riusciti a momenti più fiacchi.
Tutti questi aspetti rendono Golda un buon film ma ben lontano dall'eccellenza. 



Solari Cien Sun 2025: la mia esperienza con il Fluido Anti Age SPF50

Avevo bisogno di un nuovo solare per il viso? Certo che no, ma poi quando vedo da Lidl un nuovo scaffale della linea Cien Sun faccio fatica a resistere. Negli anni ne ho parlato più volte (qui trovate le recensioni del passato) ma fino ad adesso non avevo ancora provato il loro Fluido Solare SPF 50 con Q10 per viso e decolleté.


INFO BOX
🔎 LIDL
💸 € 3.99
🏋 50ml
🗺 Made in Germania
⏳  12 mesi
🔬 //

Credo che si tratti di una novità di quest'anno, che si differenzia per la formulazione e per il pack airless, che va ad affiancare i solari in tubetto che già avevamo visto in passato.

Il Fluido Solare Cien Sun è un prodotto, come ci si può aspettare, abbastanza semplice da un punto di vista degli ingredienti: contiene infatti filtri organici ad ampio spettro UVA e UVB, e a questi si aggiungono sostanze antiossidanti come l'ubiquinone (o coenzima Q10) e tocoferolo. Come agente idratante invece troviamo la glicerina, ma anche l'estratto di miglio, sostanza dal potere remineralizzante, lenitiva e ricca di vitamine.

Cien inoltre ci fa sapere che questo suo solare è resistente all'acqua per circa 40 minuti, dopo dei quali la protezione si dimezza di circa il 50%. Mi piace inoltre che l'azienda sottolinei che applicare poca protezione solare riduca sensibilmente l'effetto del prodotto: è una indicazione un po' generica ma almeno può spingere qualcuno ad utilizzare le giuste quantità di solare e non continuare a suggerire che "ne basta poco" come mi capita di leggere in giro.

Il Fluido Solare Anti Age Cien ha una gradevole profumazione molto estiva e che appunto ricorda le protezioni che già conosciamo. È un aroma persistente, quindi se cercate un prodotto che non contenga fragranze o che non siano così smaccate, potete fermarvi qui.

Per quanto riguarda la sua consistenza, non so se lo definirei come un fluido: appena prelevato infatti questa protezione solare Cien ha texture decisamente soda, che poi però si stende con estrema facilità. I filtri chimici fanno sì che questo Fluido SPF50 non crei alcuna scia bianca, così da adattarsi a tutte le carnagioni, ed è un solare abbastanza leggero. Io ad esempio non lo sento sul viso, lo trovo confortevole e non crea un fastidioso effetto appiccicoso. Anche stratificarlo con altri prodotti skincare non è stato difficile, e non ho notato cattive interazioni in generale, potendo entrare facilmente in una routine quotidiana.

Posso anche anticipare che non mi ha dato fastidio agli occhi, quindi l'ho potuto applicare sulla zona senza alcun disturbo.

Quando mi approccio ad un nuovo solare, so ormai più o meno come può funzionare su di me e cosa aspettarmi, sia sbirciando la formulazione sia conoscendo un po' i marchi. E, come immaginavo, il Fluido Anti Age Spf 50 Cien non è adatto alle mie esigenze: come anticipavo si comporta bene nell'utilizzo e nel corso della giornata non risulta fastidioso sul viso. Purtroppo però per la mia pelle mista in questo periodo è un po' troppo lucido, e mi dà la sensazione di non settarsi mai del tutto, e di restare umido sul viso, come vi avevo detto per altri solari. 

Anche con cercando di mattificare con una cipria, mi rendo conto che nel giro di un paio di ore questa lucidità si ripalesa. Immaginavo che sarebbe andata così perché nell'INCI non ho notato subito la silica o un'altra sostanza assorbente, che in genere contribuisce non solo a dare un aspetto più opaco al prodotto, ma anche a settarsi meglio.

Probabilmente potrei chiudere un occhio se lo utilizzassi in altri periodi dell'anno, e in generale credo possa andare bene a pelli più secche e mature, e se in generale non vi disturba disturba l'effetto glow.
Tra l'altro è uno di quei solari che una volta rimosso lascia la pelle morbida e tutto sommato idratata, anche perché non richiede uno sforzo extra o detergenti più aggressivi per essere rimosso.

Quindi per ricapitolare, il Fluido Solare Cien Sun SPF50 è quel prodotto affidabile che può accontentare chi non ha problemi sulla resa estetica, ma vuole una protezione efficace, ad un prezzo accessibile e tutto sommato con una reperibilità buona. 

Voi l'avete provata?




Due nuove serie tv da cui mi aspettavo qualcosa di più...

Faccio un salto fra le uscite in streaming di Maggio di quest'anno, che, seppur con buone premesse, alla fine non riescono ad andare oltre la sufficienza. Vi racconto la mia.


Scale e Serpenti 
Prima stagione

Dora López (Cecilia Suárez da Il Giardiniere) è una semplice prefetta in una prestigiosa scuola messicana. Nonostante viva in maniera molto umile il suo ruolo, il suo sogno è quello di diventare direttrice dell’istituto. Tuttavia le sue ambizioni vengono frenate da un piccolo scontro fra un paio di bambini della scuola, che si rivelano essere figli di due diverse famiglie, molto in vista in Messico. Da quello che sembra un piccolo inconveniente, Dora si ritroverà ad essere una pedina nello strano gioco di rivalità fra queste due famiglie, e cercherà di sfruttare al meglio questo caos per arrivare ai suoi obiettivi. Ma nel frattempo dovrà anche affrontare i problemi col figlio e con il violento ex marito. 

Ideata e diretta da Manolo Caro, già padre di La Casa de Las Flores e Qualcuno deve Morire, Scale e Serpenti è arrivata il 14 Maggio di quest'anno su Netflix e ho preso un po' di tempo per recuperarla, perché in verità non era fra i titoli che mi suscitavano particolare curiosità. 

Tutto sommato in fondo non mi sono sbagliato, perché è giusto un buon intrattenimento, ma che non ha particolari guizzi o spunti su cui soffermarsi.

Il titolo di questa serie tv Netflix richiama un gioco da tavolo che non credo sia così diffuso da noi, ma che rende bene il percorso di Dora: può trovare una scala (sociale in questo caso) che le consenta di andare avanti, o un serpente che la costringe a tornare indietro di qualche casella. 
La storia della protagonista è infatti un modo per raccontare la società messicana, ma anche il mondo attuale, dove le scelte e le mosse delle persone sono spesso politicizzate, c'è corruzione a più livelli, dove la meritocrazia è più fulminata di un vecchio neon, e si può incappare in un classismo più o meno conclamato.

Il ruolo di Dora, in questo gioco fatto di strategie e colpi bassi, sarebbe quello di cercare di mantenere la sua morale e la sua rettitudine, ma non è semplice: come dicevo viene messa spesso alla prova da colleghi e familiari e lei è una donna comune e umana, che verrà risucchiata in questo gioco.

Scale e Serpenti ha dalla sua un buon cast, ricco di volti noti delle serie tv Netflix, ma anche Michelle Rodríguez da Somos Oros, ed è capeggiato da una Cecilia Suárez che sembra abbastanza a suo agio nel ruolo. Il ritmo degli 8 episodi è costante e la durata da 30 minuti a puntata secondo me rivela comunque gli intenti leggeri della serie. Anche il taglio a tratti caricaturale, la fotografia e la messa in scena pop credo siano voluti per rendere Scale e Serpenti comunque un intrattenimento alla portata di tutti e per non appesantire quei temi a cui facevo riferimento sopra.

A me è mancata un po' di unicità, qualcosa che mi facesse magari affezionare o provare simpatia per i personaggi, e invece questo quid non è mai arrivato. Aggiungeteci anche che le storyline secondarie sembrano spesso riempitivi poco messi a fuoco.
Vi segnalo inoltre qualche scena a sfondo sessuale che se a me sono sembrate spesso gratuite, non oso immaginare come le possano prendere degli animi più conservatori.
Non c'è comunque ancora una conferma per la seconda stagione, quindi staremo a vedere.


Carême 
Prima stagione

Sforo di poco la mia premessa con Carême, serie tv francese disponibile su Apple Tv+ dal 30 aprile, che però ha avuto una cadenza settimanale fino agli inizi di Giugno.

Ispirata al libro Cooking for Kings: The Life of Antonin Carême, The First Celebrity Chef dello scrittore e attore britannico Ian Kelly, Carême ha alla base del suo racconto la storia vera del primo chef che divenne a tutti gli effetti famoso per le sue doti. Siamo agli inizi del 1800, e Marie-Antoine Carême (interpretato da Benjamin Voisin) lavora come pasticcere insieme al padre adottivo, ma il suo destino cambierà quando la sua conoscenza delle erbe officinali finirà per aiutare nientepopodimeno Napoleone Bonaparte.
Così Antonin troverà la sua fama, rivelando un talento a 360 gradi per l'arte culinaria, ma sarà costretto a diventare qualcosa di più di un semplice cuoco apprezzato e ricercato.
Infatti attraverso il politico e diplomatico Charles-Maurice de Talleyrand (interpretato da Jérémie Renier), Carême finirà per diventare una pedina nell'intricato gioco di strategia che era la politica dell'Impero Napoleonico. 

Intrecciando fatti reali (pochi) a romanzature (molte) Carême sfoggia, lungo gli 8 episodi di cui è composta, una bella messa in scena, sontuosa e curata, che ci riporta indietro nel tempo. È una serie che cerca di unire più anime: si parte dal dramma storiografico, in cui ci viene mostrata una Francia divisa fra assoluta povertà che si scontra con l'opulenza delle corti, mentre le scene in cucina ricordano ad esempio The Bear, sebbene non siano così centrali. La non estrema fedeltà alla storia reale ha qualche eco di Bridgerton, e di mezzo c'è una sorta di spy story che dovrebbe creare maggiore intrigo, ma purtroppo nessuna di queste strade riesce ad essere particolarmente centrata, messa a fuoco e avvincente.

Nonostante sia decisamente scorrevole, abbia un buon ritmo, e la durata degli episodi sia in linea con la storia raccontata, è come se Carême risultasse un intrattenimento che resta sullo schermo, opulente alla vista, ma che non lascia un particolare, piacevole retrogusto.


La colpa secondo me è da dare alla costruzione dei personaggi, tutti un po' fiacchi, ma soprattutto al principale: Benjamin Voisin sembra un bravo, giovane attore, ma il suo Antonin è più che altro un ragazzetto belloccio che sembra sveglio ma non lo è poi del tutto. Manca quel carisma che lo renda la figura centrale, e in fondo di lui non sappiamo granché.
Non si capisce ad esempio chi ami davvero e non ci raccontano come abbia acquisito le sue abilità in cucina (lo sapevamo pasticcere, no?!). E alla fine di questa serie tv Apple Tv non sono riuscito a capire quanto Carême mi stesse realmente simpatico ed avessi voglia di vederne ancora le peripezie. 

Ma in generale non sempre i personaggi sembrano avere delle reazioni logiche o che riescano a creare delle dinamiche in concrete che non sia quelle a favore dello sceneggiatore che deve mandare avanti la baracca. L'ottimo Micha Lescot ad esempio veste i panni del ministro e investigatore Joseph Fouché, che dovrebbe essere il villain della storia, ma vedrete che in fondo non fa così paura. Non mi soffermo sulle figure femminili, tutte purtroppo invisibili. 

Ho sofferto un po', anche in questo caso, le scene a sfondo sessuale, non perché gratuite ma perché meccaniche, senza enfasi, inserite quasi più per cercare di creare un po' di hype, ma non realmente ben calate nel contesto narrativo.
Carême così diventa quella serie che gli amanti dei period drama possono tutto sommato apprezzare per l'estetica, ma che non lascia in fondo molto. Non ci sono notizie su un eventuale rinnovo al momento. 



Tutto sulla nuova formula ancora più potente del Siero Vitamina C di Garnier 🍋

C'è una novità in casa Garnier a cui forse non avete prestato attenzione, e riguarda il loro Siero Anti-Macchie con Vitamina C


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🔎 Grande Distribuzione, AmazonRedcare
💸 €10
🏋 30 ml
🗺 Germania
⏳  12 Mesi
🔬 Vegan, Cruelty Free

È vero che questo siero esisteva già, ma di recente Garnier l'ha potenziato per agire ancora più intensamente sulla pelle. 
La miscela di ingredienti principali è adesso infatti al 4%, e a Niacinamide, Vitamina C e Acido Salicilico si è aggiunta la Melasyl, ma che roba è?
Si tratta di una molecola brevettata e sviluppata da L'Oréal, gruppo di cui fa parte anche Garnier, che trovate nell'INCI come "2-Mercaptonicotinoyl Glycine", e che ha il potere di inibire la produzione di melanina e quindi l'accumulo di pigmento che crea le macchie scure e le iperpigmentazioni cutanee. 

Questo ingrediente è supportato dalla niacinamide, che sappiamo agisce anche sulle discromie, e dalla vitamina C, che al contrario dell'altro siero notte Garnier, non è in forma pura ma nel derivato di Ascorbyl Glucoside, più delicato e ben tollerato. 


Ma scavando un po' più nella formula ho trovato il Phenylethyl Resorcinol, che è un altro inibitore della tirosinasi (l'enzima che stimola la melanina) che agisce in modo più generale sul viso, e che supporta bene l'effetto schiarente delle altre sostanze.
Non mancano glicerina ed acido ialuronico per idratare, e l'adenosina che stimola la produzione di collagene.
Proprio questo mix di attivi promette di agire su diversi tipi di macchie, anche ostinate, in 8 settimane, ma già dopo 3 giorni si dovrebbe notare una pelle più luminosa. 


Non avendo provato la precedente versione non posso fare un confronto, ma credo che il nuovo Siero Anti macchie con Vitamina C di Garnier abbia sempre mantenuto questa consistenza acquosa leggermente lattiginosa e una profumazione fresca e gradevole. 
Può essere applicato sia di mattina che di sera, e ha una texture facilissima da utilizzare e da stratificare insieme ad altri prodotti, che si stende senza problemi e che si assorbe su di me molto rapidamente. È il classico prodotto che può adattarsi a diverse tipologie di cute, ma che secondo me le pelli miste in particolare possono apprezzare per leggerezza e per il fatto che non lasci il viso appiccicoso. 

Per testare al meglio l'efficacia anti macchia e schiarente del siero Vitamina C Garnier ho ovviamente sospeso altri prodotti della linea (ma ho voluto provarli anche in congiunzione, ora ci arrivo) o in generale trattamenti simili. 


Su di me ho notato che in effetti aiuta a schiarire più rapidamente le macchie post brufolo, e in generale contribuisce a rendere l'incarnato più luminoso ed omogeneo. Se devo fornirvi delle tempistiche, devo ammettere che su di me ho avuto bisogno di almeno un paio di settimane per vedere con certezza questi miglioramenti, e in generale in Siero Anti Macchie con Vitamina C mi è sembrato leggermente più lento da questo punto di vista rispetto ad esempio al Trattamento Liquido Illuminante di Garnier.

Dall'altra parte però il siero viso mi è sembrato abbia una spiccata efficacia anti imperfezioni che lo rende più completo. Infatti nella mia fase di test non ho sentito il bisogno di un prodotto extra a base di acido salicilico o comunque con attivi purificanti, perché ho notato che ad esempio i brufoletti si sfiammavano e guarivano più facilmente già con l'uso di questo siero con Vitamina C.
È comunque un prodotto che ho trovato delicato, che non mi ha mai creato rossori o bruciore, e resta gradevolmente idratante tutto il giorno. 


È insomma un prodotto completo che, come anticipavo, si adatta molto a pelli miste che vogliono correggere più imperfezioni e irregolarità cutanee con un solo siero.

Ovviamente ho voluto provare il Siero Vitamina C Anti Macchia insieme agli altri prodotti di Garnier di questa linea, e credo formino una piccola skin care routine perfetta per schiarire macchie ed imperfezioni. Ammetto, ma questo perché io sono sempre un po' pasticcione, che mi capita anche di miscelare nel palmo della mano un po' di questo siero col Trattamento Liquido Illuminante e applicare tutto in una volta, così da massimizzare i benefici che ottengo da entrambi e non perdere troppo tempo. Soprattutto quando mi sveglio al mattino, dopo aver usato questa combo, noto la pelle molto schiarita e sana.
Con l'aggiunta poi del Fluido Anti UV SPF 50+, che si è rivelata una delle migliori protezioni solari provate quest'anno, completo poi la mia routine estiva, leggera, anti ossidante e anti macchia. 


Voi avete provato il Siero alla Vitamina C di Garnier?






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