26 settembre 2014

American Psycho (2000)


Titolo originale: American Psycho
Paese di produzione: USA
Durata: 102 min
Genere: thriller
Regia: Mary Harron

Siamo alla fine degli anni 80, e come tanti suoi coetanei, Patrick Bateman lavora in borsa. Ha 27 anni e una skin routine più serrata della mia, maniaco del controllo e della forma fisica.
Un perfezionista alla ricerca costante di uno status symbol. Tradisce la sua fidanzata con la di lei migliore amica ma non toglie occasione per sbandierare i suoi valori morali e civili.
Un quadro tutto sommato "normale", se non fosse che Patrick è assetato di sangue.
Non tollera chi si trova al di sopra e al di sotto di lui e non può minimamente resistere dalla voglia di uccidere.
I suoi omicidi sembrano perfetti: nessuno vede nulla, e lui maniacalmente non lascia alcuna traccia.
La goccia che farà traboccare il vaso sarà l'uccisione del collega Paul Allen e le indagini che condurranno sempre più a lui.
Patrick così scoppia, e una notte, dopo altri omicidi, racconta tutto al suo avvocato.
Il giorno seguente cercherà i cadaveri che aveva lasciato lungo la sua fuga in preda alla follia più cieca, ma scoprirà che non tutto è andato come credeva.

Sebbene la trama sia troppo lineare, e vi sia uno stacco troppo netto fra ciò che è verosimile e ciò che chiaramente non lo è, questo film ti cattura. Non è solo un thriller, non è la messa in scena di semplice violenza, ma sembra quasi voglia porre una pulce nell'orecchio sul mistero della psiche.
La mente umana diventa la fautrice delle nefandezze più indicibili, anche peggiori di quelle che possono essere messe in atto. Ma dall'altro lato la mente è traditrice, e può portarci a vedere cose che in realtà non esistono, fino a prendersi gioco di noi stessi.
Grazie Rory!

Voto 8



22 settembre 2014

Very Inspiring BloggerThings Awards

Ho ricevuto qualche tempo fa il Very Inspiring Blogger Awards dalle carissime Mareva e MechanicalRose e dal dolcissimo Giuseppe, che se ancora non conoscete come minimo fate puzza.

Io sono sempre contento di ricevere questi premi e posso anche ritenermi fortunato perché credo di averli beccati tutti. Quindi colgo il momento per ringraziare non solo i tre di cui sopra ma anche tutti coloro che in questo tempo mi hanno pensato.
Il premio voleva che io parlassi di sette fatti a caso su di me, ma, sebbene abbia sempre seguito più o meno tutte le regole, questa volta voglio stravolgerle.

Mi piacerebbe sapere, piuttosto che il nome di qualche blogger, sette cose che ispirano le vostre giornate.
Cosa vi fa stare bene, cosa vi fa riflettere, cosa vi fa piangere, che luogo vi ispira magari la creazione di un post, di una poesia, o di un racconto, quale persona riesce a muovervi non solo sentimenti d'affetto o odio. 
Qualsiasi cosa possa ispirare in voi una reazione.
Inizio io, e, se vi va qui nei commenti o sui vostri blog, fatemi sapere cosa vi ispira. Ovviamente se non vi va di specificare perché, o se non c'è un perché, non ditelo.

  1. Guidare, soprattutto in autostrada. Al contrario di molti, che magari odiano farlo, a me rilassa, mi fa staccare col risultato che riesco a pensare meglio.
  2. Osservare nonna pulire casa. Secondo me è quasi magico.
  3. La pioggia. Che, al contrario di ciò che si pensa, non mi ispira solo cattivo umore.
  4. Cucinare, soprattutto per qualcuno di speciale.
  5. I momenti prima di dormire. Da lì vengono quasi tutte le poesie che ho scritto.
  6. Stare vicino al mare, vedere le onde e le luci che si riflettono. Non sulla riva, né sulla spiaggia, ma nelle piazzole che le precedono e in cui in genere ci si parcheggia (almeno, dalle mie parti funziona così). 
  7. Gli odori. Negli ultimi anni ho sviluppato una memoria olfattiva che non sapevo di avere, forse anche da questo è nata la passione per le candele profumate.
Questa è la mia lista di cose, che in modi diversi, mi ispirano. E le vostre?




19 settembre 2014

Colpa delle stelle (2014)

Visto l'hype che si è creato intorno a questo film, fra chi ha pianto e chi proprio non l'ha tollerato, ho deciso di dare un'opportunità a Colpa delle stelle.

Titolo originale: The Fault in Our Stars
Paese di produzione: Stati Uniti
Durata: 125 min
Genere: drammatico, romantico
Regia: Josh Boone

Hazel è una ragazza malata di cancro, prima alla tiroide, poi ai polmoni, che per essere depressa e malata è fin troppo allegra e fuori casa, oltre a credersi intelligente, parlando continuamente di morte.
Un giorno, al gruppo di sostegno a cui partecipa spinta dalla madre, incontra e si scontra con Gus, un amico di un altro ragazzo malato di cancro. Gus a sua volta è stato malato ed ha perso parte di una gamba, e per questo si sente invincibile e sbruffoncello.
Dopo un primo incontro, trascorso a parlare del libro preferito di Hazel, Un'Afflizione Imperiale, passano giorni prima che i due si rincontrino, ma da quel momento si ritroveranno intrecciati in un'amicizia particolare.
Gus, decide allora di cercare di esaudire il desiderio della ragazza:  incontrare l'autore del libro, che vive ad Amsterdam, per porgli domande sul finale, e, dopo uno scambio  di e-mail, riesce persino ad ottenere udienza dallo scrittore.
Tuttavia, una sera, Hazel ha una crisi respiratoria che comporta delle complicazioni al suo stato di salute con la conseguenza che il viaggio sembra saltare. Nel suo crogiolarsi andando incontro alla morte, e delusa per la mancata partenza, Hazel, allontanerà Gus spingendolo nella friendzone.
Ma nulla è impossibile nella vita, e un bel giorno la protagonista scopre che il viaggio si potrà fare.
Una volta giunti ad Amsterdam i nostri giovani, chiaramente innamorati ma non diciamolo in giro o roviniamo il finale, si faranno trasportare dalla magia della città che diventerà lo scenario per nuove ed intense emozioni.
Sebbene l'incontro con lo scrittore, alcolista e maldisposto a fornire qualunque spiegazione, si rivelerà un fiasco, il ritorno a casa sarà molto duro e quella che sembrava una storia a lieto fine mostrerà la faccia  più nera della medaglia.

Essenzialmente credo che ci troviamo di fronte ad una una storia piacevole, ma sfruttata male.
Il film è noioso, e inutilmente lungo, oltre che scontato sin dai primi momenti. Il dramma della malattia, che è quantomai reale nei nostri giorni, sembra quasi raccontato come qualcosa di inverosimile. I dialoghi sono artificiosi, poco realistici e ridondanti. I personaggi sono anacronistici e contraddittori, un incrocio fra adulti che vogliono fare i ragazzini, e ragazzini che si riempiono la bocca di paroloni.
Saranno proprio i dialoghi assurdi  a spezzare i momenti in cui lo spettatore può immedesimarsi:

"A quanto pare il mondo non è una fabbrica per esaudire desideri."
Ma va?!

"Ho sempre pensato che sarei stato un eroe [...]. Insomma, dovevo essere speciale."
Poco ego.

Hazel trovo sia un personaggio terribile. E' convinta di essere il fulcro della vita degli altri e spera che alla fine dei suoi giorni verrà ricordata da tutti quasi come se avesse salvato il mondo. Il punto peggiore è quando arriva a rinfacciare alla madre un suo momento di dolore. Un applauso alla sensibilità.
Gus ha un umorismo macabro che poco o nulla si confà col resto della storia, ma è anche un personaggio piatto, perché oltre a questa sorta di ironia e sprazzi di dolcezza, non vediamo grandi sfumature del suo carattere.

"Non so dirti quanto io ti sia grata per il nostro piccolo infinito."
Gioia, quando sei davvero innamorata l'infinito lo senti dentro ed è enorme.
L'ultima cosa che vorrai dire è "grazie" perché sarebbe riduttivo, e perché saprai che nel momento in cui lo pronunci è davvero finita. Vorrai solo dire "ancora".


Voto 5



18 settembre 2014

|Beauty Cues|
Hair Care Routine

Volevo farvi un discorso introduttivo che avesse senso, ma poi ho pensato che a volte la sintesi è la migliore delle soluzioni.
Ho dei capelli di merda.
Magari un giorno ci andrò in dettaglio, ma ve ne avevo accennato qualche tempo faper cui non abbiate paura se vedrete continuamente prodotti nuovi e diversi. E non prendetemi per puntiglioso se non avrò remore a stroncare qualcosa.
In un momento di necessità, ho preso lo Shampoo al Karitè de I Provenzali, perché hanno cambiato formulazioni, perché mi sembrava adatto e perché volevo provare qualcosa di loro. Mai scelta fu peggiore.


Uno shampoo troppo liquido, con un orrendo profumo sintetico e che persiste, secca i capelli e li annoda di brutto. Essendo aggressivo ovviamente mi causa la dermatite.
Bocciato.
Sto cercando di terminarlo diluendolo moltissimo e aggiungendo qualche goccia di olio di cocco, ma anche così non mi soddisfa.

Vogliamo parlare dell'olio di cocco? Dopo aver visto che il mondo lo osannava come la manna cosmetologica per eccellenza, ché se te lo bevi diventi pulita dentro e bella fuori, io ovviamente da bravo seguace del marketing ci sono cascato. Ho preso quello di Tea Natura, nella versione che non profuma nutrendo grandi speranze.


Ma evidentemente sono il figlio scemo della serva grassa o non si spiega.
Ho provato a metterlo sui capelli prima dell'asciugatura, ma non fa nulla, né più lucidi, né più morbidi
Bocciato come impacco pre-shampoo sui capelli umidi: non fa nulla. Carino da massaggiare sulla cute in caso abbiate un po' di forfora secca, ma come qualsiasi olio leggero.
Bocciato.
Passando al balsamo, step che, visto l'aggroviglio e la secchezza dei miei capelli, non posso saltare, ho utilizzato quello di Garnier Ultradolce Mandorla Dolce e Fiori di Loto.


Questo per me è il balsamo per le urgenze: quando non so che prendere e cerco un prodotto che so per certo mi piaccia, vado su lui. 
Ottimo profumo (anche se la versione precedente 98 % biodegradabile aveva un profumo ancora più buono), buona resa, forse non superdistricante ma ammorbidisce e lucida. 
Non adatto a chi ha i capelli sottili e grassi e se fosse più fluido sarebbe più facile da distribuire. Un buon prodotto, non il migliore, ma cosa volete da un balsamo che costa 2 euro? 
Yuko Yamashita in persona?

E concludo col ritorno del Dermo Gel all'aloe vera di Omia Laboratoires.


Ne applico una nocciolina prima di asciugare i capelli e mi aiuta a tenere la piega perché è come se li "compattasse". 
Non mi piaceinvece sui capelli asciutti a uso gel perché non è abbastanza colloso da tener su magari quei capelli che si sparpagliano all'attaccatura e che odio profondamente.

E questa è tutta la mia routine del momento per quanto riguarda i capelli, curiosi di vedere i prodotti della nostra Rory?
Fatemi sapere se avete domanda e se qualche prodotto in particolare vi incuriosisce ma soprattutto se avete suggerimenti!




15 settembre 2014

{Aggiornamento #26}
Settembre

Benvenuto Settembre!
Lo so, ormai sei arrivato da diversi giorni e io ancora non ti avevo salutato.
La verità è che ero contento, perché sei arrivato carico di pioggia e per me è stata una pasqua. 


Me ne sono andato in giro facendo emergere il bohémien che è in me, nascosto fra la milza e il fegato.
Sì Settembre, lo so che non sei poi un mese autunnale, infatti continua a fare caldo di giorno, ma grazie per il freschetto la sera e aver tolto l'afa. 
Io ho già uscito i cardigan giusto a fargli prendere aria, e fanc*lo se ho comprato la protezione solare per usarla 3 volte, tu resti il mio mese preferito, oltre a Novembre, in cui faccio il compleanno. 
E Dicembre che c'è Natale. E nemmeno Febbraio mi fa tanto schifo.


    Tante cose belle accadono in te, Settembre. 
C'è gente che si sposa ad esempio, tipo Brad e Angelina, con cui voglio scusarmi pubblicamente per non aver potuto partecipare.
O le due donne in Iowa, sposatesi dopo 72 anni di vita insieme
Ci credi, Settembre, che l'Amore possa durare tanto?
Poi c'è chi purtroppo si sposa "per finta" perché tanto non vale nulla di nulla qui in Italia. Tipo Neil Patrick Harris a Perugia.
No, non ho mai visto nemmeno una puntata di How I met your mother, ma è stato comunque un gesto carino, e lo so pure io che è inutile rosicare ché tanto a me non me se fila manco la gatta. 
E poi c'è Christina Aguilera che ha scodellato una bambina. L'ha chiamata Summer Rain, per restare sul sobrio.
Non lo so, sarà l'andropausa prematura, ma tutto questo mi commuove.

    Caro Settembre, sei pure iniziato di lunedì ma io alla dieta non ci ho mica pensato. Anzi mi sento gonfio e demotivato come una partoriente portoricana (ciao amica portoricana non ti offendere, io sgherzo).
Sono pure entrato in fissa con cibo non esattamente ipocalorico. 
Mi scofano di noodles farlocchi ché il cinese mi butta lontano. Ho provato quelli Star, ma l'idea di mangiarli in un barattolo di carta e con tutto il brodino non mi alletta. Ho preferito quelli di Buitoni, che sono sicuramente più realistici e più buoni.
No, Settembre, la Buitoni non mi paga, ma se volesse omaggiarmi di un quintale di pasta io l'accetto volentieri.
Sono entrato anche in fissa per un paio di scarpe, che sto ancora studiando da lontano, considerando che costano 80 sacchi, e sono Benetton.

La verità è che per molti sembrano le scarpe ortopediche di Clara, l'amichetta di Heidi, ma per me che le ho viste dal vivo, e che in genere non trovo mai un modello di mio gusto, sono un piccolo tesoro.
Avrò gusti di merda?
E Pechino Express? Te l'ho detto che ormai sono nel tunnel e non me ne perderò una puntata?

    Comunque, mio caro nono mese dell'anno non darti tante arie, non sei mica perfetto. 
Mi porti la sessione autunnale di esami e lo sai che mi manca poco alla laurea e lo sai quanto mi incasini quando inizio ad essere stanco, ad incartarmi col mio stesso cervello. Ce la posso fare, lo so.
Mi porti la morte di un ragazzo giovanissimo, che mi lascia perplesso. Lo so che non è giusto sparare alle persone, anche se quello è parte del tuo ruolo, ma so pure che non è giusto andarsene in motorino in tre, alle due di notte, non rispettando né il codice stradale, né un posto di blocco, né la legge.
Quello che è venuto dopo, è forse anche peggio.
Mi porti la morte di un animale, che è diventato il simbolo di chi ancora vuol credere in qualcosa. Lo sai che non porto lo stendardo degli ambientalisti, ma mi piace usare la logica.
Se non vuoi l'orso nei boschi, ma vuoi farci passeggiare la gente, andare a funghi, o cercare il sacro Graal, non porti l'orso nei boschi per farli ripopolare.
Una volta che l'orso vive come tale, te ne becchi le conseguenze.
E' come dire che tutti i nodi vengono al pettine.

    Lo so Settembre che ancora hai qualcosa in serbo per noi, e so pure che scivolerai via veloce, come il tempo quando giocavamo da bambini, come una goccia di pioggia fra le dita, come il bacio fra due amanti, ma mi piace considerarti come un piccolo inizio, come l'attesa di qualcosa ancora da dare e da ricevere.



12 settembre 2014

|Beauty Cues|
Skin-Care Routine

    Se esistesse una tipologia di post chiamata i prodotti che ho usato tanto ma tanto, che ho quasi finito e che boh, questo sarebbe uno di quelli.
Ma purtroppo non esistono, per cui chiamiamola skin care routine che fa chic.
Effettivamente ho usato questi prodotti per praticamente tutta l'estate e anche da prima, e non che mi ci sia trovato male, ma non è stata la combinazione dall'effetto WOW.
Ho trovato però qualche prodottino interessante e se la smettessi di blaterale e ve li mostrassi sarebbe anche meglio.
Mettetevi comodi che la question è lunga.

    Ho lavato il viso mattino e sera col Detergente Fluido della Athena's AloeBio50, che loro definiscono adatto a pelli sensibili e delicate, ma 'sti cazzi.

Detergente Fluido Athena's AloeBio50

È un gel abbastanza consistente, ha un profumino di erbetta mica male, fa una schiuma morbida e lascia la pelle liscia.
Perché non mi ha conquistato? Avendolo usato anche nei mesi freddi, con la pelle un po' più secca, l'ho trovato un po' aggressivo, o meglio, non ci ho trovato nulla di lenitivo. Quindi 'sti cazzi.

  Devo confessare che ho alternato questo detergente, al Detergente Intimo della Viviverde Coop.


Non perché io abbia una faccia di c*lo, ma avevo sentito parlare dei benefici di un detergente intimo sul viso, sia per il ph, che per gli ingredienti lenitivi.
Non so se sia merito suo ma da quando l'ho usato non ho avuto più quei brufoletti da irritazione e sudore sulla fronte. Ha un odore un po' pungente ma non invasivo, non fa moltissima schiuma, ma lascia la pelle liscia e i pori ben chiusi (giustamente). 
Vi state domandando se è come il tee, buono qui e buono ? Lo è.
Odio la consistenza troppo liquida, e odio queste confezioni a goccia che occupano spazio inutile.
Entrambi li uso col pannetto in microfibra, adorolo.

    Essendo Estate non ho utilizzato la crema idratante tutti i giorni, ché con la palpabile afa dei giorni scorsi  e la mia pelle mista, sarei diventato una palla stroboscopica. Nei giorni più caldi ho usato il Dermo Gel all'aloe vera di Omia Laboratoires


Solito odore di aloe, solita consistenza di gel non troppo liquida né troppo soda, ma lascia meno residui sulla pelle (quello Zuccari ad esempio tira e lascia briciole ovunque), si assorbe e idrata quanto basta in questo periodo di calura. In casa me lo rubano per tutto, e anche sui capelli non è male ma ne parliamo un'altra volta.
 Quando invece il tempo permetteva, mi sono spalmato della Crema Idratante Essence della linea My Skin.


A vista non le avrei dato nemmeno quei 3 euro che l'ho pagata, ma mi sono ricreduto: ha una consistenza leggera, è fresca, penso grazie anche al profumo, un po' forte ma svanisce subito, idrata, si assorbe subito e non lucida.
Ovviamente in inverno ciccia, cioè non credo possa bastare a livello di idratazione.

  Sul contorno occhi, sfigatello, secco, che si segna, ho usato la Crema Contorno occhi alla Rosa di Fitocose.

Io e lei abbiamo un rapporto di amore e odio perché è buona, molto idratante, quasi pomatosa ma si assorbe bene e lascia la pelle liscia. Il fatto è che con l'arrivo dell'estate avrei voluto qualcosa di più fresco, magari con un bell'effetto distensivo, e lei non rinfresca e non distende, ma era lì aperta (in frigo che i prodotti Fitocose scadono in 4 mesi circa) e volevo finirla.

Infine sulle labbra ho usato il Balsamo Labbra idratante protettivo di Viviverde Coop, stra famoso e altrettanto buono.

Idrata, dura sulle labbra, costa poco e non fa un eccessivo effetto lucido, per cui maschietti state tunnati. Il problema è che se ce l'hai su e ci mangi, non avendo questo alcuna fragranza, senti un po' il gusto di ceroso, nulla di vomitevole, ma può fare strano a qualcuno. Da ricomprare.


In mezzo a questa caterva di prodotti viso, ci ficco in mezzo anche la crema corpo, che è pur sempre pelle. Per la detersione non uso nulla di speciale, prendo un bagnoschiuma a caso che trovo in bagno e, se non mi crea prurito, va benissimo. Uso i guantini che scrubbano, o la spugna.
La crema invece la scelgo per bene, così bene da aver trovato una mezza ciofeca.
Ho usato la Crema Corpo all'olio di argan di Phytorelax, e non mi è piaciuta affatto.


Non mi è piaciuto l'odore, non mi è piaciuta la consistenza, troppo liquida per stare in barattolo, non mi è piaciuto il risultato che di "ricco" non ha nulla. Sulla pelle normale va benino, la lascia morbida, ma per zone appena più secche è acqua fresca.

E questo è tutto, fatemi sapere se conoscete questi prodotti o se ne avete da consigliare. Ma cosa avrà usato al nostra amica Rory? Vi lascio al suo post!



06 settembre 2014

Sorprese dal passato.

Vi ho parlato di disastri familiari. Vi ho parlato di sbiancamenti in parti intime, di ascelle pezzate, di Lana del Rey, di Checco Zalone, di telefilm trash, di omosessualità.
Vi ho parlato di Pippa Middleton, di musica tamarra, di buoni film, di Michaela Biancofiore, di attualità, di cazzate, di psicodrammi da adolescente mestruata, di borse agghiaccianti, di mamme, di candele.
Ve ne ho parlato e ve ne parlerò, e vi parlerò di molto altro ancora, ma di una cosa ancora non ho mai parlato ed è per questo che nasce oggi la mia prima rubrica beauty, intitolata

| Beauty Cues |

Lo so, molti di voi staranno reagendo tipo così

ma io sono davvero contento.
E' una piccola novità, ovviamente non trasformerò, come vi dicevo, il blog in un "beauty blog". L'intento è solo di chiacchierare su cosmetici, prodotti, rimedi, pozioni e consigli che possono aiutarci a non sembrare Lady Gaga senza trucco dopo una notte in bagno a vomitare la bagnacauda.
La cosa che più mi rende contento è che non sarò solo: ho infatti coinvolto la mia amica Rory de La Rockeuse ( se non la conoscete, correte a stalkerarla qui!) per cui molti dei post saranno in collaborazione.

In verità molte tempo fa, quando ancora a leggere questo blog eravamo io, un paio di amici che si annoiavano al pc, e mia madre di sgamo che magari passava dietro di me e non capiva cosa stessi scrivendo, avevo già affrontato l'argomento "beauty" ma, come molti altri post finiti in bozze, non avevo più tollerato che i post fossero formali.
Spero vogliate seguirmi anche in questa piccola avventura, spero mi farete sapere cosa ne pensate, io intanto vi saluto e spero (troppe speranze, però) di sentirvi presto!

Sempre vostro, adorato (???) Pier.


05 settembre 2014

Now You See Me - I maghi del crimine (2013)

Tornano le recensioni del venerdì, che alimentano la mia curiosità cinematografica e magari vi danno qualche buon consiglio.
Oggi è il turno di Now You See Me - I maghi del crimine.
Titolo originale Now You See Me
Paese di produzione: USA
Durata: 115 min
Genere: thriller
Regia: Louis Leterrier

Quattro maghi illusionisti, ognuno con la propria specialità, che si dilettano in trucchi di magia più o meno complicati, si ritrovano in un appartamento abbandonato, dove scoprono un intricato gioco di prestigio. Burattinaio della loro unione è un figuro incappucciato, che pare li abbia seguiti, studiati e scelti proprio per il loro talento.
Un anno dopo i 4, ora chiamati i Quattro cavalieri, si ritrovano su un palco a Las Vegas a tenere uno spettacolo, sponsorizzati dal ricchissimo signor Tressler; numero di chiusura dello show sarà un trucco da lasciare di stucco: svaligiare una banca francese, di un bottino di tre milioni di euro.
Tutto questo suscita l'interesse degli agenti dell'FBI, i quali iniziano a seguire le vicende dei maghi, non trovando però concreti capi di accusa per un arresto.
Altro giro, altra corsa, altro spettacolo di magia, ma questa volta si punta più in alto. 140 milioni di dollari, tuttavia sottratti al loro benefattore, il signor Tressler. I quattro cavalieri decidono infatti di ristabilire l'ordine delle cose, e, da semplici prestigiatori, si trasformano in moderni Robin Hood.

Definire questo film come un thriller è errato, o meglio è difficile inquadrarlo in un solo genere, considerando che si passa dal fantascientifico all'action movie in piena regola. Agli americani piace esagerare ed in effetti la storia è tale: esagerata tanto da risultare per nulla credibile. Si parte bene, con un filo conduttore, poi l'intreccio narrativo si mischia, traballando qui e lì, fino ad un finale a sorpresa, che dovrebbe spiegare tutto l'arcano, ma che risulta un po' arrabattato. Un cast carino, per un film che non credo brilli in originalità, né nella trama né nei dialoghi.
Sicuramente gli amanti del genere apprezzeranno gli inseguimenti e i colpi di scena, a me personalmente non ha fatto grandissimo effetto.


Voto  5 e mezzo



02 settembre 2014

Le cose che puoi imparare da stagista in un ufficio pubblico

Torno a palesarmi dopo una lunga assenza, ma d'altronde era estate anche per me, e, per quanto atipica possa essere stata,  proprio non avevo voglia di stare qui a scrivere.
Come certamente saprete, inoltre, sono stato impegnato in uno stage che mi ha portato via tanto tempo, ma mi ha insegnato davvero molte, molte cose, che finalmente posso condividere con voi.
  • Lamentarsi di tutto. Del collega, del collega del collega e del collega che si lamenta dell'altro collega. Del caldo, del freddo, della connessione internet, della gente, del mondo. Lamentarsi di essere in ferie, lamentarsi di essere al lavoro. Lamentarsi di chi si lamenta.
  • Declinare con garbo i caffè offerti dal tuo capo. E' solo una scusa per fare una pausa e addossarti la colpa della sua nullafacenza.
  • Le donne over 30 a pochi giorni dal matrimonio sono isteriche, confuse e troppo abbronzate.

  • Tutti vogliono essere salutati, nessuno lo fa, ma puoi sempre accusare l'altro di aver salutato tutti tranne te.
  • Se dai del cesso al tuo superiore e questo è alle tue spalle, ti vengono decurtate due ore di stipendio.
    A meno che non domandi prontamente "perché scusi, lei si chiama cesso?".
  • Per i sessantenni ogni documento è un coso. E non conoscono il significato del termine buongiorno.
  • I danni prodotti da Clio MakeUp sono inimmaginabili.
  • Esistono impiegati con le abilità di Bob l'aggiustatutto. E con lo stesso gusto in fatto di abbigliamento.
  • E' comunemente accettato che se non guardi la gente, questa non ti rivolge la parola.
    Ma salutare corrisponde a saper leggere nelle altrui menti.
  • La gente non conosce la differenza fra stanza 12 e stanza 14.
  • C'è chi ama Totò e (storpiare) Lucio Dalla anche sul posto di lavoro.
  • Tutti ignorano il ruolo della signora all'entrata.
  • Quando c'è del cibo, non sei più in un ufficio pubblico, ma a casa di nonna:
Lo vuoi un biscottino?
Vieni, ci sono i dolcini!
Se vai di là, in quella stanza, ci sono i cornetti.
Dai andiamo in cucina!
C'è l'anguria se vuoi!

  •  E' comunemente accettato che se ti chiami Genoveffa, puoi farti chiamare Genny, e far finta di non sentire qualora qualcuno dovesse chiamarti Genoveffa.
  • Puoi riuscire a dire "la stanza davanti al dinosauro" senza sentirti completamente idiota.
  • Se ti richiedono un certificato di morte, puoi ironizzare sul fatto che non abbia una scadenza.
E questo è tutto, spero che questo post vi sia stato utile per i vostri futuri stage, io adesso vi saluto e spero di sentirvi prestissimo!





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