Scoperte Amazon TOP Summer Edition 🏖

Un paio di mesi fa vi ho parlato di qualche acquisto fatto su Amazon che poi si era rivelato particolarmente utile ed azzeccato, e di recente ho scoperto altri tre prodotti che sono subito diventati dei preferiti per l'estate e non solo. Non è stata una cosa random, lo ammetto: sono andato proprio cercando dei prodotti che avessero determinate caratteristiche, ed ho azzeccato (per una volta). 


Beauty Da Viaggio 

beauty case da viaggio amazon

Cercavo un beauty da viaggio per sostituire le varie pochette che stavo usando ed avevo esigenze ben chiare. Volevo infatti che fosse abbastanza spazioso da riunire tutti o quasi i prodotti che porto dietro (e sono parecchi) ma non gigantesco, adatto ad un viaggio di massimo 7 giorni, anche perché difficilmente faccio viaggi più lunghi, e compatto, che avesse diverse tasche ma non troppe, che poi fanno spessore inutilmente, che fosse rigido così da non slabbrarsi e contenere tutti i prodotti, ma anche morbido abbastanza da poter essere incastrato un po' ovunque, negli spazi lasciati in valigia o in uno zaino. Questo beauty possibilmente non doveva avere velcro e quelle tasche trasparenti (so che avete presente), ché poi con l'uso si rovinano. La soluzione l'ho trovata nel prodotto che vedete in foto.

beauty case con scomparti amazon

È un beauty case da viaggio con tre scomparti che si richiudono su loro stessi così da risultare compatto e ordinato. Tutte le chiusure sono a zip.
Da chiuso misura infatti 27 centimetri sul lato più lungo, 15 di altezza e 7 centimetri di spessore, ma da aperto è lungo circa 45 cm, e può essere appeso grazie al gancio. La taschina più piccola è perfetta ad esempio per dischetti detergenti, cotton fioc e minitaglie di dentifricio, ma anche ad esempio fermagli ed elastici per i capelli.
La prima tasca più grande è dotata di tre taschini esterni in cui in genere tengo eventuali campioncini, pennelli make-up, forbicine e pinzette, e tutte quelle cose che non sono troppo voluminose. Mentre nella tasca vera e propria inserisco hair care e prodotti corpo, perché in genere li travaso in flaconi più piccoli, o porto delle minitaglie.


Travasare i prodotti non è obbligatorio perché credo che il beauty possa contenere anche full size da 300 o 400 ml, ma ovviamente vi occuperete tutto lo spazio.
La terza parte di questo beauty case Amazon è invece la tasca più ampia, ed ha questa reticella che permette di vedere a colpo d'occhio i prodotti che abbiamo inserito. Qui in genere ci metto la skincare e quel poco di make-up che utilizzo, perché sono i prodotti più numerosi che ho dietro e che preferisco non travasare, e magari qualche extra che può servirmi. Ovviamente cambio disposizione in base al viaggio che devo fare. Ad esempio in estate è possibile che la tasca più grande mi serva per i vari solari, mentre posso farmi bastare quella più piccola per la skincare minimale (se mai si possa definire così la mia routine).


Il materiale di questo organizzatore da viaggio è abbastanza resistente a schizzi e credo trattenga bene se ad esempio uno dei flaconi all'interno è umido, o semplicemente non ben chiuso, ma è lavabile, altro aspetto fondamentale per me. 
Ho già messo alla prova questo beauty Amazon e lo continuerò ad utilizzare nei prossimi viaggi. Credo sia robusto e funzionale, e lo trovate anche in diverse colorazioni. 
Una piccola nota che per qualcuno sarà importante: è un nécessaire non troppo pesante, questo significa che se anche non lo riempite completamente qualche volta, non vi ritroverete con un peso ed un ingombro inutile. Inoltre, per quanto per me non vi siano distinzioni, secondo me ha un design adatto sia a uomini che donne, visto che è molto semplice. 

Il link Amazon per reperirlo. 



Zenement Solar Care Integratore
con Polypodium leucotomos, Tè Verde, Carotenoidi, Selenio e Vitamine

Integratore solare

Gli anni passati ho assunto degli integratori che mi aiutassero a rendere la pelle più resistente all'esposizione solare, ne parlavo qui. Non si tratta di sostituti alla crema solare, ve lo dico subito, ma forniscono una azione anti ossidante e appunto protettiva dai raggi UV, preparatoria e rinforzante della pelle, così che possa essere meno propensa ad arrossarsi e scottarsi. Un aiuto extra per noi mozzarelle che già andiamo giù pesante con l'SPF.
Gli integratori solari più diffusi contengono appunto betacarotene, vitamine e sostanze antiossidanti, ma volevo provare un altro attivo che pare essere ideale in caso di esposizione ai raggi solari ovvero il Polypodium leucotomos.

Protezione solare interna

Questo estratto, che proviene da una particolare felce tropicale, pare essere stata studiata per le sua capacità anti infiammatorie e anti ossidanti, e per il suo potere di proteggere le cellule cutanee dai danni, grazie alle sostanze naturali che contiene. È noto l'integratore di Heliocare, ma cercavo una alternativa più economica per vedere se il mio organismo la apprezzasse o meno, ed ho trovato questo di Zenement su Amazon.
Prima di parlarne devo specificare che quando si parla di integratori alimentari non do consigli, ma al limite, come in questo caso, vi faccio conoscere il prodotto e la mia opinione ed esperienza, ma poi è giusto che ognuno faccia le sue indagini, e si rivolga ad uno specialista che sicuramente vi saprà consigliare in base al vostro stato di salute generale.

solar care recensione amazon

Zenement è una azienda di integratori spagnola, che vanta una gamma molto ampia, che penso sia praticamente del tutto disponibile su Amazon. Il Solar Care in particolare contiene appunto Polypodium leucotomos, estratto di tè verde, betacarotene, licopene, selenio e Vitamine del gruppo A, C, D ed E ed anche frutto-oligosaccaridi che sembra contribuiscano all'assorbimento delle vitamine.
Il tutto è racchiuso in delle capsule vegetali che sono piccole e facili da deglutire, e basta assumerne una al giorno a colazione, ovviamente prima dell'esposizione solare.
Tra l'altro l'integratore contiene esattamente 90 capsule quindi perfetto per coprire i tre mesi estivi.

Integratore protezione UV

Quello che mi è piaciuto di questo integratore Zenement è in prima battuta che non ho avuto effetti collaterali di alcun tipo, e che non hanno particolarmente sapore. Il sentore/odore delle capsule non è fra i più gradevoli, ma si percepisce giusto l'istante in cui metto la compressa in bocca, e poi non ho mai avuto effetti fastidiosi come retrogusto o il ripresentarsi di cattivi sapori. Non mi ha creato alcun problema all'intestino. 
Per quanto riguarda invece i suoi effetti premetto che non faccio mai grandi bagni di sole, tuttavia è capitato che, quando avevo iniziato da poco ad assumere questo integratore, mi arrossassi leggermente sulla nuca dopo un giro in barca. Oltre ad essere stato un arrossamento molto lieve (probabilmente dato anche dal sudore), è sparito subito e soprattutto non ho avuto problemi i giorni seguenti. L'impressione che ho è anche quella di una pelle più resistente quando entra al contatto col sole. 
Quindi il Solar Care Zenement potrebbe trovare un posto fisso nella mia routine estiva. 




Cappellino con protezione solare UPF50+

Cappello UPF 50+ amazon

Personalmente odio i cappelli e i copricapi di qualunque forma, perché non solo mi stanno male, non solo li trovo scomodi, non solo mi guastano la piega, ma credo di avere la testa troppo grossa per indossarli. Anzi ne sono certo visto che molto spesso, se acquisto un cappello, l'anno dopo mi sembra mi stia piccolo. Ma, d'estate, avere un cappello o un berretto è fondamentale, sia se vogliamo cercare di farci un po' di ombra sul viso, sia se vogliamo in qualche modo proteggere i capelli, specie se li abbiamo trattati o colorati. Per questo ho cercato di sfidare il mio fastidio e trovare un berretto che avesse senso essere indossato, ed ho trovato questo cappellino che promette una protezione dai raggi solari con fattore 50+.


È del brand Gadiemkensd, che suona stranissimo, ed è disponibile in 2 diverse misure per adattarsi a uomini e donne, e ben sette colorazioni differenti. Io ho scelto la blue navy che mi sembra più versatile e adatta a me ed ho preso la taglia più grande perché ho un testone. In ogni caso tutti i berretti hanno la stringa sul retro per essere regolati, quindi è facile accomodarlo. 
È chiaro che si tratti di un cappello molto semplice, non è un capo di design alla Carrie Bradshaw, l'ho scelto appositamente per questo, visto che non ha grossi loghi o stampe, ed è pensato per attività all'aria aperta quali sport e passeggiate, ma la sua particolarità sta nei materiali di cui è composto.
La parte che copre la testa è morbida e non strutturata, quindi è comodo da indossare ed è soprattutto leggero, perfetto per le giornate calde e le attività sotto al sole. 


Lateralmente ha due bande laterali retate per rendere il cappello più traspirante. La tesa è larga e ripara bene il viso creando una zona d'ombra, ed è davvero pratico e comodo.
Io che odio i berretti come vi anticipavo, sono riuscito ad usarlo spesso e volentieri, ed anzi ho iniziato proprio a cercarlo. Il fatto che non sia rigido per buona parte fa sì che si possa mettere in borsa o nello zaino senza occupare troppo spazio. 
L'unica prova che ho che il tessuto offra davvero un filtro solare è che in effetti non sento la capoccia surriscaldarsi troppo sotto al sole, e risulta confortevole da indossare per più ore. 
Altro aspetto importante per me è che questo berretto anti-UV sia lavabile a mano, ed essendo leggero si asciuga in fretta. 







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Ho chiesto a ChatGPT informazioni su di me e se sa fare il mio lavoro, e questo è il risultato

L'intelligenza artificiale si sta facendo strada nella nostra vita di tutti i giorni, e ormai esistono tool e siti per fare qualunque cosa: dal comporre complicati codici HTLM, a creare loghi ed immagini, da animare avatar, a scrivere contenuti di varia natura. Molti si stanno giustamente ponendo domande sull'etica di questa nuova tecnologia e su quanto possa essere dannosa per l'uomo stesso, soprattutto in ambito lavorativo (che è quello che ci dà da mangiare).
L'AI ci sostituirà tutti? Se lo chiedono in tanti, e in rete ho visto diversi video di persone che mettono alla prova ChatGPT, uno dei siti più usati vista l'interfaccia estremamente semplice da approcciare, per scoprire se sia in grado di sostituirli nel loro lavoro.
Ho pensato di fare più o meno la stessa cosa: ho chiesto all'intelligenza artificiale cosa sa di me, in quanto blogger ovviamente non come persona fisica, e se sia in grado di scrivere i miei articoli.

Premetto subito che si tratta di un gioco che non vuole esplorare tutte le potenzialità di questo tool AI. Infatti uno dei trucchi per far funzionare queste intelligenze artificiali ad esempio è fornire loro sin da subito un contesto, un tono, uno stile, ed una impostazione sul contenuto che vogliamo creare, per fare in modo che la ChatBot di OpenAi agisca nel migliore dei modi e con uno scopo mirato.
Inoltre non si tratta esattamente di un motore di ricerca quindi potrebbe non essere soddisfacente se usato come tale.
Io ho voluto iniziare il mio "test" con delle domande generiche sul mio blog e su di me, e questo esperimento è partito malissimo.


ChatGPT infatti non conosceva l'esistenza di Pier(ef)fect, e quindi ho pensato di dargli qualche dritta, al posto di cazziarlo e fare l'offeso.
Tuttavia, nonostante io abbia spiegato che il blog esiste dal 2011, il Tool AI ha continuato a fare orecchio da mercante, sottolineando di essere aggiornato fino al 2021. 


Ho provato a chiede a ChatGPT se sapesse chi fosse l'autore del blog ma, giustamente, mi ricorda di cercare informazioni sui motori di ricerca. Quindi ho chiesto di farlo per me, dandogli però sempre qualche dritta.
In questo caso però non solo mi ha ricordato i limiti della sua tecnologia, ma anche che non è proprio la pettegola del paese che sa i fatti di tutti.

L'unica alternativa per interrompere questo tiro alla fune è stato quello di vuotare il sacco con ChatGPT e dargli delle informazioni generiche affinché potesse riconoscermi. Ma anche in questo caso non è andata bene.

A questo punto mi sembrava inutile continuare a chiedere dettagli, perché ChatGPT non riusciva bene a comprendere e reperire le informazioni che stavo cercando su di me, e quindi ho pensato di fare al contrario. Ho chiesto all'intelligenza artificiale se avesse domande da pormi per conoscere meglio Pier(ef)fect ed il suo (mio) lavoro, e già mi è sembrato fosse sulla buona strada.


Le domande sono abbastanza generiche, e tutto sommato utili, ma obbligano l'utente ad avere già queste informazioni. Se non si stesse parlando di me potrei anche non essere in grado di conoscere questi aspetti. Ho comunque cercato di rispondere ma senza fornire troppi dettagli, perché volevo vedere fino a che punto si sarebbe spinta ChatGPT e quanto autonoma possa essere.


Per poter proseguire l'interazione ho pensato di chiedere se avesse altre domande, ed è diventato in parte ripetitivo, ad esempio chiedendomi se su Pier(ef)fect ci fossero anche aneddoti personali, in parte con domande a cui un estraneo potrebbe non sapere come rispondere.
Ho, ancora una volta, risposto in maniera stringata, ma questa volta non ho fatto ulteriori domande, per vedere quale sarebbe stata la conclusione del sito.


A questo punto mi sembrava il momento di vedere cosa sapesse fare e se fosse in grado di scrivere una recensione di un film col mio stile. Le speranze erano davvero basse, perché sembra che l'AI non stesse proprio cercando di attingere alla sua banca dati, ma ci ho provato comunque. Bisogna premettere che non credo che una intelligenza artificiale possa in qualche modo vedere un film, quindi deve basarsi solo su un'idea teorica.
Ho scelto ovviamente una pellicola del 2021, Maschile Singolare di Prime Video di cui potete già leggere la recensione qui. Mi sono accertato che quel post fosse indicizzato su Google così che eventualmente ChatGPT potesse avere una base a cui far riferimento, visto che comunque si tratta di una pellicola più di nicchia. Purtroppo l'operazione non è riuscita.


Premesso che non esordisco salutando da anni, e comunque non lo farei in maniera così banale, tutta questa introduzione mi sembra quella che potrebbe fare un presentatore di una rete locale: è impersonale, non spiega le motivazioni che possano avermi spinto a scegliere quella pellicola, e credo che già questo crei minor empatia rispetto al contenuto. 
Inoltre il resto della recensione creata da ChatGPT è davvero banale, oltre che errato.


Partiamo dal fatto che Luca è un personaggio in un certo senso secondario in Maschile Singolare (il protagonista si chiama Antonio ndr), ed anche escludendo il fatto che la mia fosse una recensione negativa, quindi differente rispetto a quella dell'intelligenza artificiale, io non avrei mai uno stile così pomposo per diverse ragioni. Intanto perché non mi appartiene, inoltre perché non si adatterebbe allo stile del film, che ha un sapore più contemporaneo e pop. 
Molte delle caratteristiche della recensione creata da ChatGPT sono secondo me secondarie nel film in questione: la regia da esempio non mi pare curasse così tanto l'immagine, e le ambientazioni sono molto semplici, proprio perché il film vuol raccontare la storia in maniera molto naturale. Ma forse c'è di peggio.


ChatGPT
infatti dà per scontato che un film a tematica gay debba per forza parlare di accettazione di sé, quando l'unico aspetto forse positivo di Maschile Singolare è che per una volta i personaggi sono abbastanza risoluti da quel punto di vista. 
E dare cinque stelle, nemmeno fosse un capolavoro della cinematografia mondiale in grado di trasportare lo spettatore in questo variegato range di emozioni, senza sollevare nemmeno un dubbio o una imperfezione, fa comprendere che Chat OpenAI non ha molto spirito critico.
Tra l'altro, se notate, la recensione non è nemmeno particolarmente attenta ad un'ottica SEO. 
Avrei voluto spiegare tutto questo all'intelligenza artificiale in questione, ma ho pensato di cambiare argomento, visto che qui non vi faccio mancare nulla.

Ho chiesto a ChatGPT se potesse scrivere una review della Salicylic Acid 2% Masque di The Ordinary (quindi un brand abbastanza famoso), ma questa volta ho cercato di essere più specifico nella mia richiesta. Intanto potete leggere e confrontare la mia recensione quiOvviamente ho controllato che fosse antecedente al 2021 e che fosse indicizzata. 



Ancora una volta l'intelligenza artificiale mi ha introdotto come il venditore di un set di pentole alla fiera di paese, ma soprattutto vi faccio notare quel "radiante" nel titolo, che va bene che anche io faccio un sacco di refusi, ma quello suona assolutamente meccanico come termine. 
Inoltre l'analisi dell'INCI è praticamente inesistente, mantenendosi molto superficiale. 
Il resto della recensione invece, oltre che generica e basica, mi è sembrata ripetitiva e più una sorta di descrizione che potrebbe fare una azienda, e non la prospettiva personale che una persona può dare del prodotto.


Questa volta però devo dire che c'erano le indicazioni che ho richiesto, e che il sito ha messo più attenzione all'ottica SEO, ma devo dire che in una recensione personale non ha senso far riferimento alle opinioni di altri utenti. Tra l'altro la frase "Con la sua formulazione efficace, l'azione esfoliante e le opinioni positive degli utenti, questa maschera offre un valido aiuto per ottenere una pelle più sana e luminosa." sembra indicare che la maschera funzioni perché le persone ne hanno parlato bene. 
Inoltre è tacito che ogni esperienza sia differente da persona a persona, e se dovessi ripeterlo ad ogni recensione sarei più noioso di una novena. 

Mi sembra che Chat GPT, al momento, nonostante sia in grado di scrivere dei contenuti che possono essere chiari e leggibili, non riesca ad essere originale, personale e approfondito, e commette qualche errore. Non prova nemmeno ad usare un'intonazione più originale o ricercata, e se usassi un tool del genere credo che i miei contenuti sarebbero tutti molto standard e se magari funzionano da un punto di vista del posizionamento online, non credo che possano essere particolarmente interessanti per voi.
Quindi, per adesso, Pier(ef)fect non sarà gestito da un'intelligenza artificiale.

Voi che ne pensate di Chat GPT e di questi nuovi tool? Vi stanno aiutando nei vostri lavori?



Un siero viso ai Peptidi a meno di 15 euro per tutti i tipi di pelle (e perfetto per l'estate!)

Se state amando un cosmetico con alcuni attivi specifici per la vostra pelle, sappiate che quasi sicuramente ci sarà una versione dello stesso prodotto fra i marchi di cosmesi coreana ad un costo decisamente più accessibile. Questo non perché quelli della k-beauty non si sanno fare i conti, ma perché in Corea la skincare è praticamente come il prezzemolo, i brand hanno a che fare con una popolazione vastissima, una tassazione poco favorevole sulle importazioni in Corea del sud che spinge il mercato interno, ed un settore così affollato li stimola a scelte di marketing interessanti.
L'anno scorso ad esempio vi avevo suggerito un ottimo siero alla Niacinamide a meno di 15 euro, ma tantissimi prodotti che utilizzo della cosmesi coreana ed asiatica in genere sono al di sotto di questa cifra. 
Lo è anche il 6 Peptide Complex Serum di Mary&May, promettente azienda coreana.


INFO BOX
🔎 Stylevana (coupon INF105PIEREFECT)YesStyle (coupon PIER10YESTYL)
💸 €11
🏋 30ml
🗺 Made in Corea
⏳ Scadenza sulla confezione
🔬 //

Mary and May infatti non testa i suoi prodotti sugli animali, sceglie ingredienti certificati biologici dall'ente EWG, segue la filosofia del "less is more", utilizza packaging riciclati per ridurre il proprio impatto, ed ha una lista di ben 18 elementi che non inserisce all'interno dei suoi cosmetici, come i parabeni, e cerca di creare prodotti essenziali ma mirati ad uno scopo.
Il 6 Peptide Complex Serum risponde proprio a queste caratteristiche: ha una formulazione essenziale e non contiene fragranze, siliconi, oli minerali ed alcol. I sei peptidi sono stati scelti per lavorare in sinergia ed aiutare la pelle ad essere più elastica, compatta e contrastare, in teoria, le rughe.
Mary&May inserisce già una breve descrizione sull'etichetta del prodotto per quanto riguarda i sei attivi specifici ma vorrei andare un po' più a fondo.

Questo siero viso è infatti arricchito con glicerina e l'arginina che idratano la pelle, l'adenosina, che ha una azione anti infiammatoria e riparatrice della barriera cutanea, e poi appunto troviamo il complesso peptidico composto da:

  • Copper Tripeptide-1, un peptide di rame di cui ho già avuto modo di parlare sia per quanto riguarda un prodotto The Ordinary che per una alternativa Revolution ed ha benefici molto ampi che partono dalla stimolazione di collagene ed elastina, fino ad un effetto cicatrizzante e anti ossidante;
  • Hexapeptide-11 associato anch'esso ad una azione stimolante del collagene ed elasticizzante. Pare che sia in grado di intervenire nel rapporto fra cellule sane e cellule senescenti;
  • Hexapeptide-9 un altro peptide utilizzato per la sua capacità di promuovere la sintesi delle proteine ​​​​dermiche;
  • Palmitoyl Pentapeptide-4, uno dei due componenti del famoso Matrixyl e uno dei peptidi più studiati, noto per le sue proprietà anti-rughe;
  • Palmitoyl Tripeptide-1, l'altro componente del Matrixyl con efficacia molto simile al suo collega;
  • Tripeptide-1, o GHK che ha un effetto molto vicino ai peptidi di rame, aiutando nella compattezza della pelle, a migliorare la guarigione dei tessuti e stimolare la produzione di collagene I e III ed elastina.
Devo sottolineare che la percentuale che ho trovato online di questi peptidi all'interno del prodotto è bassa, ma pare che siano quantità tutto sommato in linea con le indicazioni che danno i produttori dei singoli attivi.
Tutte queste sostanze sono racchiuse in un siero estremamente semplice da usare: il 6 Peptide Complex Mary&May ha una consistenza acquosa, leggera, fresca, che si stende benissimo sul viso, non ha appunto una fragranza e secondo me si sposa davvero bene con tutti i tipi di pelle e una skincare più articolata. Su di me si assorbe in fretta, e non lascia alcuna patina appiccicosa. Io inoltre l'ho utilizzato anche sul contorno occhi e collo senza alcun fastidio e problema.


Credo che questo siero peptidico sia perfetto per l'estate, non solo per la sua consistenza, ma anche per i suoi ingredienti: infatti i copper peptide pare non vadano d'accordo con altri attivi strong come alfa e beta idrossiacidi ed acido ascorbico, e penso che in estate, un po' tutti, sospendiamo prodotti troppo concentrati. Ottima invece l'accoppiata peptidi e retinolo.
Il 6 Peptide Complex Serum mi è piaciuto perché a primo impatto sicuramente idrata la pelle senza appesantirla, e io penso vada bene a tutte le tipologie cutanee, basta solo accompagnarlo ai prodotti giusti. Personalmente l'ho utilizzato principalmente la sera ma anche di mattina non ho controindicazioni da segnalare.
Tuttavia ammetto che a livello immediato non mi è sembrato che desse altri effetti, ma è stato con l'uso costante che ho notato dei miglioramenti più ampi e profondi, per quanto riguarda l'elasticità generale della pelle, la luminosità ed anche una maggiore sensazione di turgore e compattezza. 


La mia esperienza mi fa pensare che questo siero Mary & May sia perfetto per chi inizia a notare i primi segni del tempo, e una generale mancanza di elasticità, ma soprattutto chi ha un buon feedback dall'uso dei peptidi in generale.
Se ve lo steste chiedendo, il 6 Peptide Complex Serum potrebbe essere vagamente paragonato al "Buffet" + Copper Peptides 1% di The Ordinary, ma secondo me è una sorta di dupe più leggero (ed economico), quindi se apprezzate quel prodotto magari in inverno, questo coreano potrebbe essere l'alternativa per la stagione calda per proseguire con il trattamento. O ancora, chi magari ha apprezzato questi sieri con peptidi di rame, ma non vuole spendere troppo per un uso più costante.
Penso inoltre che il Six Peptide Complex Serum Mary&May sia ideale per chi magari vuol vedere che reazione possono avere i peptidi sulla propria pelle iniziando da concentrazioni non troppo elevate, ma, se siete fra questi, vi consiglio di avere un po' di pazienza prima di avere eventuali benefici.
Infine, le pelli più giovani o comunque ancora abbastanza elastiche, che cercando un prodotto più preventivo che "curativo".

Avete provato nulla di Mary&May?





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Due serie tv Netflix che non avrei dovuto vedere (flop! 👎🏻)

Recensione I Pazienti del Dottor Garcia e Il Sarto Su Netflix

A volte, in coppia, tocca scendere a compromessi e sorbirsi delle serie tv che non ci attirano particolarmente. A volte ne veniamo alla fine comunque attratti, altre ci ritroviamo di fronte a dei flop clamorosi. Ho proprio due telefilm disponibili su Netflix che mi hanno lasciato ben più che deluso.


I pazienti del dottor Garcia
Miniserie

Tratto dal romanzo della scrittrice spagnola Almudena Grandes, morta prematuramente nel 2021, e racconta vicende reali a fatti inventati. Conosciamo infatti il dottor Guillermo Garcia che, nella Madrid del 1936, con l'ascesa del regime dittatoriale franchista, decide di aiutare i comunisti mettendo a disposizione le sue conoscenze mediche, ma questo lo metterà a rischio. Sarà per caso che conoscerà la spia Manuel Arroyo, il quale gli fornirà i documenti per scappare in Argentina e poter sfuggire alla persecuzione. Fra i due nascerà una forte amicizia ma sono destinati a vivere lontani.
Tuttavia qualche anno più tardi, nel 1946, Garcia verrà ancora una volta coinvolto da Manuel in un'altra missione: questa volta dovranno smantellare un'organizzazione clandestina che vuol far espatriare i criminali del Terzo Reich. Ma ci vorranno almeno altri 30 anni prima che Guillermo e Manuel potranno riabbracciarsi.

Vi ricordate Totems? È una serie tv francese dello scorso anno disponibile su Prime Video, di cui probabilmente ho parlato solo io (qui). Se questa vi è piaciuta, allora apprezzerete anche I Pazienti del Dottor Garcia, ma, se mi avete letto, saprete che a me quella serie (che ha una storia e abbraccia un periodo storico differente ndr.) non piacque molto, e anche questa di Netflix non è stata di mio gradimento.

Starete forse pensando che abbia una repulsione per la storia e che magari dovrei evitare proprio queste vicende, ma non è così, perché di base Los pacientes del doctor García avrebbe proprio le carte per attirarmi, ma nella pratica risultano tutte sparpagliate e mal giocate.
La vicenda si dipana, come vi accennavo, in diversi luoghi e soprattutto in periodi storici differenti, ma anche con la massima attenzione e un infarinatura del periodo storico, risulta faticoso stare appresso a tutti i filoni.

Non sempre viene indicato in quale annata ci troviamo, ma soprattutto c'è una gestione strana dei personaggi, che sono parecchi e che spuntano come funghi dopo un temporale autunnale. Così ti ritrovi da un lato i protagonisti che cambiano nome per salvarsi la pelle, e costanti nuovi personaggi che non sai bene da dove escano e quale sia il loro scopo.
Tutta questa marmaglia di soggetti non hanno poi modo di mostrare un percorso di caratterizzazione particolare: lo stesso Guillermo Garcia non lo conosciamo in quanto tale, ma solo in funzione alla narrazione. 
Sono invece meno utili delle randomiche scene di sesso che fanno sembrare i personaggi come dei ninfomani in preda ad una fregola adolescenziale. 

I 10 episodi de I pazienti del dottor Garcia, disponibili su Netflix dal 28 aprile, andavano epurati proprio da queste parti, per cercare di rendere la serie più centrata e comprensibile. Ne avrebbe giovato anche il finale, che fra parrucche posticce e frettolosità, chiude la storia fortunatamente, ma non appaga lo spettatore. 
Riesco a salvare il cast, anche se purtroppo il doppiaggio in italiano (e quelle scene di sesso) danno all'insieme il sapore di una soap opera non ben riuscita. 
I Pazienti del dottor Garcia, essendo appunto ispirato ad un romanzo, non avrà una seconda stagione, per fortuna.



Il sarto 
Prima stagione

Dalla Spagna passiamo alla Turchia con una serie tv che forse va anche peggio rispetto alla precedente.
Fatemi fare una doverosa premessa: so che ci sono molti estimatori delle serie tv turche, ed è un genere che ormai ha raggiunto una sua autorevolezza. Dal mio punto di vista però molte somigliano a delle soap, sia nello stile registico che per le storie che raccontano, ma qualcosa si salva. Io avevo tutto sommato apprezzato Midnight at Pera Palace ad esempio.
Il sarto gira intorno alla figura di Peyami, un giovane e affermato stilista che però deve affrontare diverse problematiche familiari. Da poco è morto una persona molto importante per lui (non vi faccio spoiler), ma oltre al lutto deve anche gestire il padre affetto da un disturbo psichico. Proprio a causa del padre, Peyami si porta dietro anni di bullismo, soprattutto da ragazzino.
Oltre alle difficoltà familiari, il sarto deve occuparsi dell'abito da sposa per Esvet la ragazza che sposerà il suo problematico amico Dimitri, e non sa che abusa di lei fisicamente e psicologicamente.

Ho notato che le serie tv turche, sia di Netflix che non, tentano sempre di legare le tradizioni culturali, religiose e sociali autoctone, ad un sapore più contemporaneo, ma purtroppo non sempre le cose si sposano, ed il risultato ha un forte sapore anacronistico. Terzi (questo il titolo originale) non solo casca in questa imboscata stilistica, ma non riesce ad emergere né da un punto di vista narrativo né per la caratterizzazione dei suoi protagonisti.
La storia infatti è ricca di vuoti narrativi, banalità prevedibili, e momenti poco credibili. Lo stereotipo del terzetto eroe -  principessa da salvare - cattivone si basa sul nulla, perché nessuno mette in discussione l'altro in alcun modo, non ci sono reali motivazioni che spingono affinché accadano determinati avvenimenti, se non il dovere di copione.
Molto spesso è necessario far finta che ciò che racconta Il Sarto sia credibile, perché nella realtà non lo sarebbe affatto. 

E, a proposito dei personaggi, non se ne salva uno. Peyami infatti sembra catatonico il più delle volte, l'attore non sembra dare sfumature o reazioni particolari al suo personaggio, e non si capisce perché nasconda così tanto il suo vissuto quando in verità non ha la fama di Donatella Versace, e soprattutto non gli è capitato nulla di così diverso e oscuro rispetto a tante altre persone.
Esvet è dipinta come un foglio di carta trasparente: piatta, scialba, vittima di un abuso da cui riesce però a scappare, senza però trovare un rifugio ben lontano dal suo aguzino o cercando di chiedere apertamente aiuto.
Dimitri, a proposito, è un pazzo scellerato che non ha avuto abbastanza ceffoni da ragazzino avrebbe bisogno di essere di essere rinchiuso in un buon reparto di psichiatria. Inutile dire che Peyami non si espone minimamente sul comportamento del caro amico, anzi si cerca di trovare un escamotage per giustificarlo.

Anche Dimitri non si capisce bene da cosa sia turbato, perché ancora una volta i creatori de Il sarto non hanno pensato ad un percorso di sviluppo per i personaggi.
Tutto però sembra enfaticamente e pomposamente melodrammatico ma, lungi dal declassare la gravità delle azioni scatenate da una mentalità ottusa e retrograda o peggio ancora violenta, la sostanza è ben poca. Purtroppo non aiuta la messa in scena che alterna momenti abbastanza ben curati a flashback che risultano cheap e a volte anche inutili, ed una regia banale, da soap appunto, che punta molto su questi primi piani stretti su facce contrite. 
L'unico aspetto positivo de Il Sarto è che scorre velocemente e si tratta solo di sette episodi. 
Non senza reticenze ho visto la seconda stagione, già in uscita il 28 Luglio di quest'anno sempre su Netflix, ne parlo qui.




Il nuovo Garnier Invisibile Serum Super UV è quasi perfetto!

Quando un paio di anni fa mi sono fatto coinvolgere dal trend del momento ed ho provato il Fluido Super UV SPF50 di Garnier, ne ero rimasto così deluso che  ho deciso di non provare altri solari Ambre Solaire per un bel po' di tempo. Poi quest'anno è arrivata una novità e alla fine ho ceduto ed ho acquistato l'Invisible Serum Super UV SPF 50+.



INFO BOX
🔎 Grande Distribuzione, Amazon
💸 €10.90
🏋 30ml
🗺 Made in Francia
⏳ 12 Mesi
🔬 //

Ancora una volta Garnier ha creato un solare viso che promette di essere adatto all'uso protettivo quotidiano, offrendo una protezione dai raggi UVA, UVA lunghi e UVB, attraverso una selezione di filtri chimici anche di ultima generazione e ad ampio spettro. Devo anticiparvi che parte della formulazione di questo Invisible Super Serum somiglia molto al Fluido Anti Macchie, ma ho notato anche delle differenze che mi hanno spinto a provarlo.

Tolgo subito dall'impaccio tutti coloro che non amano l'alcol nei cosmetici perché questo Siero Garnier Ambre Soleil ne contiene in abbondanza al secondo posto nell'INCI e si sente decisamente nell'odore del prodotto. Di per sé a me non crea problemi, e non l'ha fatto nemmeno in questo caso.
L'Invisible Serum UV ha la particolarità di contenere ceramidi, visto che vuole essere un prodotto ibrido fra solare e skincare. In più contiene vari umettanti, fra glicerina e succo d'aloe, e tocoferolo, la cui azione anti ossidante non fa mai male. Inoltre non contiene siliconi e oli minerali.

La sua consistenza non è esattamente quella di un siero acquoso, ma più un crema molto, molto fluida. Ancora una volta, in questo senso, è più liquido il Fluido Anti Macchie, ma ciò non toglie che l'Invisible Super Serum UV si stenda sul viso con estrema facilità. Non lascia davvero segni bianchi proprio perché contiene solo filtri chimici.
Ammetto però che dosarne le esatta quantità non è comunque semplicissimo, proprio per questa sua consistenza che può trarre in inganno e spingere ad applicare meno prodotto. 
Mi è piaciuto che Garnier abbia indicato questo SPF 50 adatto come base trucco, ma anche facile da far assorbire nelle zone con barba, ed in effetti non ho riscontrato problemi, anche per quanto riguarda le sopracciglia o l'attaccatura dei capelli.
Devo però segnalarvi che l'azienda consiglia di evitare il contorno occhi e questo secondo me è un grosso contro. Io, per dovere di scienza, l'ho applicato senza aver riscontrato lacrimazione o fastidi, ma bisogna dire che, appunto, andare contro le indicazioni è a vostro rischio e pericolo.

Oltre a non alterare il colorito dell'incarnato con aloni o white cast, trovo che questo solare viso sia davvero leggerissimo sulla pelle, si assorbe subito come se appunto usassimo una comune lozione idratante per il viso. Ma soprattutto mi ha stupito il fatto che appena applicato abbia un finish molto naturale, né particolarmente lucido, né innaturalmente opaco, e che risulti di conseguenza molto confortevole e non appiccicoso.

Trascorsa qualche ora da quando però l'ho indossato, iniziano a sorgere alcune problematiche. Infatti questo Siero Invisible Super UV Ambre Solaire tende un po' a "riemergere" e se tocco il viso lo sento sulle mani. È una sensazione leggera, lontana dal fastidio che provavo con il Fluido Anti Macchie (lo so, non doveva essere una comparazione, ma mi viene spontaneo). Si perde anche un po' di comfort, ma non posso dirvi che risulta davvero sgradevole. Anche l'aspetto muta, rendendomi il viso appena più lucido, ma ripeto, non sono cambiamenti che posso considerare come enormi difetti perché si tratta pur sempre di un SPF 50+.


La riapplicazione del siero su questa situazione non ne va a migliorare ovviamente il risultato.
Per cercare di evitare che questi piccoli problemi insorgano ho tentato alcune strade, anche quella di usare solo questo solare Garnier senza alcun prodotto sotto, ma non è la soluzione ideale per me. Se non idrato bene il viso, sento che il prodotto non mi dà molti benefici, e a sera, una volta rimossa, mi sembra che la pelle sia leggermente tirante.
Credo che questo Super UV Serum sia adatto a pelli miste e grasse nell'ottica in cui si aggiusta il tiro con la skincare che si utilizza sotto.

È inoltre una buona base trucco, ma consiglio indubbiamente di fissare il tutto bene con una cipria. Secondo me, quello che rende questo Siero Invisible 50+ imperfetto, oltre alla presenza importante di alcol e il fatto che non si possa utilizzare sul contorno occhi, è la confezione di soli 30ml, tra l'altro di vetro, quindi poco travel friendly (e no, i solari non andrebbero trasferiti in altri contenitori).
Inoltre, essendo pensato come solare da città, non è resistente all'acqua, ma temo che anche il sudore possa inficiarne la resa. Per rimuoverlo infatti basta un semplicissimo detergente viso. 


Penso che Garnier Ambre Solaire sia sulla buona strada per creare dei prodotti solari davvero validi. Voi avete provato questo nuovo Invisible Super Serum UV?



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Hotel Portofino 2, non ci siamo (purtroppo)

Da giorno 29 marzo Bella Ainsworth (Natascha McElhone) ha riaperto le porte del suo Hotel Portofino, con la seconda stagione della serie tv Sky ambientata nei primi decenni del 900 sulle coste liguri (più o meno), e sono sempre tanti grattacapi che la nostra protagonista per far sì che la sua vita privata e lavorativa vada per il meglio.

Da un lato c'è il marito Cecil, che non solo si è dimostrato violento, ma è sempre più invischiato in affari poco chiari, mettendo a rischio la stabilità economica dell'albergo stesso. Ma ci sono anche i figli a far impensierire Bella: Lucien sembrava avere un matrimonio abbastanza felice con Rose, ma non è proprio il ritratto della serenità; Alice invece sembra abbia fatto un colpo di testa fidanzatosi improvvisamente.
C'è poi l'ombra del fascismo, che sembra farsi sempre più scura e densa, e purtroppo alcuni personaggi ne verranno coinvolti. 

Non è cambiato insomma molto in questa seconda stagione di Hotel Portofino, che è l'esatto proseguo del primo ciclo di episodi, con qualche nuova aggiunta al cast, seppur nulla di così rilevante al momento.
Se avete letto la recensione del primo capitolo, saprete che la mia opinione sulla serie, in onda su Sky e Now, è abbastanza tiepida. Nonostante ami il genere, siamo ben lontani dai period drama alla Downton Abbey o dal più recente The Gilded Age, nonostante la cura delle scene e dei costumi continui a persistere in questa seconda stagione. Manca però un filo conduttore narrativo che possa legare ed appassionare davvero lo spettatore, e che non risulti troppo inutilmente buonista al punto da non risultare irreale.

Mi riferisco in questo senso soprattutto all'ascesa del fascismo e di Mussolini, che mi è sembrato raccontato in modo un po' troppo annacquato, meno inquietante anche rispetto alla stagione precedente, nonostante la serie stessa tenti un piccolo salto più noir, con scene più violente. Ma non è mai nulla di troppo tensivo da dare una svolta ad Hotel Portofino.  
Inoltre mi è sembrato che tutte le linee narrative si concentrassero meno all'interno dell'albergo, e che soprattutto le dinamiche fra gli ospiti fossero minori. Tant'è che assistiamo anche al riciclo di un personaggio della stagione precedente, l'attrice Claudine Pascal.
Le nuove dinamiche girano intorno alla ricerca di un recensore anonimo che avrebbe dovuto scrivere la sua analisi dell'Hotel Portofino dopo avervi soggiornato, ma tutto si limita a qualche scena più leggera e divertente. 

Tutto quel che riguarda l'hotel e le sue dinamiche si concentra quindi principalmente sulla servitù e sui personaggi che già abbiamo conosciuto.
Il problema è che questo period drama inglese dovrebbe essere intrigante e pieno di fascino, con una buona quota di whodunit, ed invece ancora una volta si spinge sul romanticismo. Il nuovo personaggio ad esempio, interpretato da Giorgio Marchesi, è un architetto italiano che dovrebbe aiutare Bella nell'espansione dell'Hotel, ma che inevitabilmente finirà per essere un interesse amoroso della protagonista. 
Ancora più azzoppata è la parentesi riguardo al nuovo fidanzato della figlia di Bella, Victor Michel.

Hotel Portofino 2 non ha voluto mollare alcuni dei difetti che avevo trovato nella prima stagione, non riuscendo ad elevarsi rispetto ad altre serie (in costume o meno) pur avendo sul piatto un'ottima materia prima. Forse sono state sbagliate le mie aspettative fin dal principio, fraintendendo quelle che erano le intenzioni delle serie, e magari fatemi sapere se voi ci leggete altro.
Per me rResta un semplice intrattenimento con un bel cast e una qualità delle scenografie interessante, ma che lascia molto poco allo spettatore. È già stata confermata la terza stagione, e spero sia l'ultima perché personalmente preferisco dedicare il mio tempo a qualcosa che mi attiri maggiormente.




Prodotti terminati, dimenticati, riacquistati e da evitare

È arrivato il momento di rimestare fra i flaconi dei prodotti che ho terminato nell'ultimo periodo e non solo, visto che mi sono ritrovato con una review che non ha mai visto la luce e che ho pensato di pubblicare comunque. 


Cien Vitamin Glow Power Booster
Booster viso vitaminico


INFO BOX 
🔎 Lidl
💸 €4.99
🏋 15ml
🗺 Made in Germania
⏳ 12 Mesi
🔬Vegan 

Non so perché la bozza di questa recensione del
Power Booster Cien sia rimasta inedita, ma sarà che alla fine il suo utilizzo mi ha lasciato ben poco impatto. Ve la lascio comunque, anche se si tratta di una limited edition apparsa da Lidl fra il 2020 e il 2021 che non credo sia più ritornata disponibile.

Composta da quattro prodotti, la linea Vitamin Glow è stata la prima linea (credo) di Cien ad essere arricchita da vitamina C, promettendo un incarnato tonico, luminoso e protetto dall'ossidazione. Si vede chiaramente che si tratta di una linea datata perché al giorno d'oggi sono certo che l'ufficio marketing avrebbe messo maggiore attenzione alla presenza di vitamina C. Cien invece ci sottolinea che il Power Booster contiene succo di Camu Camu, un frutto che contiene naturalmente vitamina c, e acido ialuronico. 


Ma questo Booster Cien è arricchito anche da due forme di vitamina C, esattamente due derivati che sono più stabili e meno fotosensibili, ma anche meno potenti dell'acido ascorbico. In più nell'INCI troviamo pantenolo e glicerina, quindi una formulazione che vuol essere idratante e lenitiva.
La sua consistenza è quella di un gel molto fluido senza profumo, e nonostante si chiami booster, alla fine è un siero acquoso che va usato come tale, quindi sul viso pulito, dopo il tonico e prima di altri prodotti più consistenti. 
Il Power Booster Cien ha una confezione interessante, che vuole preservare il prodotto: infatti non abbiamo un contagocce, ma più una peretta a cui basta premere il fondo per prelevare il siero. 

Penso che questo Booster Cien sia molto carino, ma non eccezionale. Indubbiamente mi idrata la pelle ma non la appesantisce. Io l'ho usato un po' in diverse stagioni, visto che ne ho acquistate due confezioni, e si è sempre comportato bene, sia che lo unissi ad una skincare rapida e leggera, sia a più prodotti e layer. Inoltre su di me si assorbe bene e abbastanza in fretta, non l'ho mai trovato appiccicoso. Si può secondo me adattare secondo me a pelli miste ma anche normali o secche.
Non posso però riferirvi di un particolare effetto illuminante, soprattutto nell'immediato. Personalmente ho sempre nella mia skincare dei prodotti che contribuiscono a rendermi l'incarnato più omogeneo e fresco, e questo Power Booster Vitamin Glow non mi è sembrato in grado di dare un effetto extra da questo punto di vista.


Attenzione, non sto dicendo che non dia il suo contributo, ma credo che magari non darà un effetto super wow, specie se usato da solo su pelle molto spente o con macchie, come ci si può aspettare da un prodotto definito booster e quindi concentrato. In questo caso credo che l'azienda stessa lo abbia comunque pensato per funzionare in combinazione con gli altri prodotti, che però non mi attiravano, e per aggiungere un prodotto anti ossidante alla skincare.  
Come vi dicevo questa linea Cien non è mai più tornata, quindi se state cercando un siero con vitamina C che sia delicato ed abbia ingredienti simili, date un'occhiata al Vitamin C Serum di Poppy Austin (qui la recensione) e al Super C Serum di Transparent Lab (qui la review). 



The Inkey List Caffeine Stimulating Scalp Treatment
Trattamento Rinforzante contro la caduta dei capelli



INFO BOX 
🔎 eu.theinkeylist.com, Sephora, Lookfantastic, Amazon
💸 €15
🏋 150ml
🗺 Made in UK
⏳ 6 Mesi
🔬Vegan 

Vado spedito su questo trattamento capelli The Inkey List perché si tratta di un prodotto che avrò riacquistato almeno quattro volte, che mi è sempre piaciuto e di cui trovate qui la recensione dettagliata. Di recente The Inkey List ha reso ancora più pratico il suo Caffeine Scalp Treatment grazie ad un nuovo applicatore, un beccuccio che consente di applicare il prodotto nelle aree specifiche e soprattutto di raggiungere più facilmente il cuoio capelluto, specie se avete capelli lunghi.
La formulazione e la consistenza del trattamento è rimasta la stessa, e anche la sua efficacia su di me.

È per me sempre importante ricordare che questa tipologia di prodotti possono far poco in caso di alopecia importante, ma credo siano più indicati per una caduta o un indebolimento temporaneo dei capelli. Inoltre bisogna avere abbastanza pazienza e costanza nell'uso: The Inkey List suggerisce che servono almeno 3 mesi di utilizzo del Caffeine Stimulating Scalp Treatment per vedere dei risultati. Se contate di utilizzarli 2 volte la settimana, quando vi ricordate, quando si congiungono le stelle, lasciate perdere perché diventa solo una perdita di denaro. Ci può stare saltare qualche sera, ma deve essere una routine. 
Per questo motivo non faccio un uso periodico di questi trattamenti, ma cerco di averne sempre uno da utilizzare tutto l'anno. Io lo continuo ad applicare soprattutto sull'attaccatura, ma, quando so che il giorno dopo andrò a fare lo shampoo, lo applico su tutta la capoccia. Faccio così non perché mi si sporchino, ma perché non voglio sprecare il prodotto e preferisco utilizzarlo in quelle aree in cui penso di avere più bisogno. 


Il nuovo rifacimento del Caffeine Stimulating Scalp Treatment, oltre che un pack più comodo, è anche tre volte più grande del formato proposto in precedenza, ma non ha avuto un aumento di prezzo così eccessivo da farmi scappare. 
Il fatto che abbia acquistato questo prodotto The Inkey List almeno quattro volte, vi dice tutto sul fatto che io noti delle differenze con l'utilizzo e anche sul fatto che lo riacquisterò sicuramente più avanti. Al momento ho iniziato ad utilizzare altri due trattamenti rinforzanti per capelli che trovo un po' più adatti al periodo estivo, ma ne parleremo più avanti.



Maternatura Bagno Doccia Rilassante Alla Lavanda



INFO BOX 
🔎Sito dell'azienda, EccoVerde, Bioprofumeria, Amazon
💸 €15
🏋 500ml
🗺 Made in Italia
⏳ 9 Mesi
🔬ICEA Eco Bio Cosmesi, Vegan Ok, Nickel Tested <0,0001%

Già in passato avevo utilizzato una minitaglia di questo bagnodoccia Maternatura, da cui sono riuscito a fare diverse docce con soddisfazione per cui mi sembra il caso di lasciarne un aggiornamento. Già dal nome si capisce che è un bagno doccia dall'azione rilassante ed aromaterapica, arricchito sì da oli essenziali di lavanda, la quale conferiscono al prodotto un profumo molto gradevole, ma anche estratti lenitivi come quelli di camomilla, valeriana, echinacea e calendula. 
La sua consistenza è quella di un gel fluido, che crea una buona quantità di schiuma sia con le spugne tradizionali, sia con quelle in silicone. Usarlo è semplice, e sciacquarlo via lo è ancora di più.


Su di me questo Bagnodoccia MaterNatura è stato molto gradevole, e trovo che pulisca bene la pelle, senza irritazioni, arrossamenti o pizzicori, lasciando la pelle liscia e morbida. Indubbiamente poi vado di crema idratante, ma non avverto la pelle che tira dopo l'uso. Credo sia adatto anche a cuti leggermente più secche, ma non lo consiglierei a chi soffre davvero tanto di pelle squamata perché ci sono indubbiamente prodotti più addolcenti e restitutivi, e poi gli oli essenziali possono non piacere a tutte le cuti.
Purtroppo la profumazione non permane sulla pelle dopo il risciacquo, ma credo che faccia davvero una azione aromaterapica rilassante, visto che si spande nell'aria durante la doccia. È un effetto che a me piace molto, ma ammetto che, non essendo un fan sfegatato della lavanda, ci penserò su prima di acquistare la full size perché questo bagnodoccia Mater Natura ha una confezione extra large, ed ho paura che alla lunga possa stufarmi.



Mil Mil Natura Dermo Deo Roll On
Carbone vegetale 


INFO BOX 
🔎Grande distribuzione, Amazon
💸 €2.49
🏋 50ml
🗺 Made in Italia
⏳ 6 Mesi
🔬Biodizionario, Vegan Ok

Concludo con un prodotto che non mi ha particolarmente convinto, ma che sono comunque riuscito a terminare. Questo deodorante roll-on Mil Mil infatti l'ho scelto per usarlo nella vita di tutti i giorni, quando posso tenere sotto controllo la questione ascella (bell'immagine vero?), per via della sua formulazione. È un prodotto ecobio, approvato dal biodizionario, il cui unico attivo anti odorante è il trietil citrato che funziona da anti batterico e che quindi evita la formazione di cattivi odori. Un ingrediente che su di me risulta efficace, ma ovviamente dipende dalla formulazione, e questa di Mil Mil mi è sembrata un po' fiacca.
Ad onor (stavo per scrivere odor, giuro) del vero contiene anche carbone che comunque dovrebbe avere un effetto assorbente e astringente. Per il resto nell'INCI ho visto solo umettanti.


Il Dermo Deo Roll On non mi ha creato problemi né di irritazioni né di macchie sugli indumenti, anche se indubbiamente richiede qualche secondo in più affinché si asciughi, come buona parte dei deodoranti roll on. Il mio problema è però la durata: alla pari di altri prodotti con lo stesso attivo, questo di Mil Mil Natura mi è sembrato meno performante. Fintanto che il clima era più mite mi sentivo più o meno tranquillo ad usarlo anche per otto ore, seppur stringate, e con la consapevolezza che per situazioni più movimentate devo obbligatoriamente rivolgermi ad altro. Una volta che le temperature si sono alzate, sinceramente non mi sono più sentito molto sicuro ad utilizzare questo deodorante Mil Mil fuori casa. Io ho una sudorazione abbastanza tranquilla, ma ovviamente cerco prodotti validi. Purtroppo questo mi è sembrato troppo delicato, anche nella sua sottocategoria, e non mi sento di suggerirlo soprattutto a chi deve gestire una sudorazione più abbondante. 




💖alcuni link sono affiliati, per te non cambia nulla, ma puoi usarli per sostenere le mie recensioni. Grazie!


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