Cien Nature Organic Lavender: tutto sulle nuove maschere viso!

Cien ha voluto dare una smossa alla monotonia estiva con una nuova linea Nature chiamata Organic Lavender, perché appunto arricchita con gli estratti di questa pianta e con l'idea di creare una gamma aromaterapica rilassante.

Cinque referenze principalmente per il corpo, e se cercate la review della Shower Cream e della Body Lotion la potete trovare qui.
Questa volta invece vorrei concentrarmi sulle Sheet Mask Organic Lavender.

Sono maschere in tessuto che promettono idratazione intensa e una azione appunto rilassante, e tutto grazie a ingredienti naturali come olio di jojoba, olio di semi di girasole, estratto di lavanda, ma anche glicerina e acido ialuronico. Nell'INCI capeggia anche l'alcol, ma personalmente non mi ha dato fastidio in alcun modo.
La profumazione di questa maschera in tessuto Cien Nature è chiaramente quella della lavanda, e dovete trovarla gradevole perché è secondo me abbastanza intensa, si percepisce e diciamo che può aiutare a rilassare se questo aroma ha questo effetto su di voi.

Non ho amato troppo la forma di questa Sheet Mask Organic Lavender perché tende ad essere più lunga che larga, ma è un tessuto morbido, sufficientemente elastico, si adatta bene al viso perché i fori sono abbastanza larghi, e non casca anche perché è molto ben intrisa di siero, quindi tutta la procedura di applicazione e il tempo di posa non diventa un flagello.
Cien suggerisce una posa di 10-15 minuti che credo sia sufficiente anche se io ho sforato fin quando non sentivo che la maschera si stava asciugando.
Nonostante la presenza di olio di eucalipto, mi aspettavo che risultasse più fresca sul viso, ma credo che in questo senso la mia percezione sia stata un po' falsata dal clima caldo dei giorni in cui le ho testate. 

Ho comunque decisamente apprezzato queste maschere viso Cien Nature perché su di me idratano bene la pelle, quindi si portano sicuramente a casa quello che è il loro compito principale. Dall'altro lato non mi ha però reso la pelle pesante o appiccicosa, anzi, una volta assorbitosi ha un tocco liscio.
Su di me il siero residuo si è assorbito bene, e non ho avuto la necessità di applicare altri prodotti.
Per la buona quantità di siero e per la sua efficacia credo sia più adatta a cuti normali o secche, mentre quelle miste possono aspettare magari l'autunno per apprezzarla meglio. 
Oltre a questo, la Sheet Mask Organic Lavender mi ha reso la pelle più carina, lievemente più omogenea e tonica quindi ha un effetto un po' più ampio, che la rende secondo me un trattamento interessante, specie rispetto al costo.

INFO BOX
🔎 LIDL
💸 € 1.49
🏋 1 maschera in tessuto
🗺 Made in Germania
⏳  monouso
🔬 Natrue, Vegan


Avete provato nulla di questa nuova linea di Cien Nature? Qui potete continuare ad approfondire con le mie opinioni sui prodotti corpo


Rovectin Sunscreen: perché dovreste provarli!

Questa estate ho provato diverse creme solari, soprattutto per il viso, e vorrei chiudere questa parentesi con le ultime che ho utilizzato, entrambe del brand coreano Rovectin

Il nome vi potrebbe suonare in qualche modo familiare, visto che viene dal latino "reverti", che significa "tornare dov'era", perché la loro gamma di cosmetici vuole ridare alla pelle le sostanze riparative e ricostituenti di cui ha bisogno, ristabilendone lo stato ottimale. 
Avevo letto diverse recensioni di questi due solari Rovectin, ma solo provandoli io stesso avrei potuto capire se facessero per me, e quindi parliamone, perché possono sembrare simili, ma hanno invece molte differenze.


Rovectin Skin Essentials Aqua Soothing UV Protector SPF 50+


I solari Rovectin sono a base esclusivamente di filtri minerali, biossido di titanio e ossido di zinco, ed offrono una protezione UVA PA++++ e UVB, ma a questi si accompagnano anche ad ingredienti utili in generale per la pelle: si passa dalla niacinamide, all'olio di cocco, fino ad un mix di estratti botanici per idratare e lenire, fra cui capeggia sicuramente la centella, e più in basso nell'INCI troviamo anche altri oli vegetali come olio di mandorle amare, di semi di girasole. Il tutto è contornato anche da vari umettanti perché l'Aqua Soothing UV Protector è una protezione solare che vuol essere idratante.

Ha una consistenza abbastanza fluida che agevola sicuramente la stesura, ed una profumazione vagamente fruttata che mi è sembrata decisamente delicata tanto da non dare molto fastidio sul viso. È indubbio che, essendo un solare con filtri fisici, c'è un alone bianco, seppur sia minimo, e migliori una volta che la crema si assorbe e si setta. 


Il Soothing UV Protector Rovectin va lavorato e massaggiato sul viso per sfumarlo al meglio, e per quanto sia uno dei solari che ha la scia bianca più gestibile che abbia provato, non credo possa funzionare su pelli molto molto scure.
Per capirci, se utilizzo questa crema solare in città, preferisco camuffare questo seppur vago alone con del trucco, giusto per essere certo di non avere stacchi evidenti. 

Questo è l'unico neo che riesco a fare all'Aqua Soothing UV Protector, perché per il resto è davvero ottimo. Risulta infatti confortevole sul viso, non lo si percepisce, ma ha questo buon equilibrio fra l'essere idratante, senza però appesantire, ungere o farmi diventare una palla da discoteca nel giro di un paio di ore. Mi piace il finish di questo solare perché non è eccessivamente luminoso, ma risulta naturale. L'azienda afferma che sia adatta a pelli secche e normali e posso confermare, ma giostrando la skincare routine credo possa funzionare bene su diversi tipi di cute.


Il solare Rovectin inoltre si è sempre comportato bene con tutta la skincare con cui l'ho fatto interagire, senza cozzare o sbriciolarsi, o in generale fare pasticci.
Posso applicare la crema anche sulle palpebre e vicino agli occhi perché non mi ha mai dato fastidio né me li fa bruciare. Questo credo sia anche dato dal fatto che l'Aqua Soothing SPF 50+ si setta e non si scioglie anche col sudore o con l'acqua, e quindi non sgocciola via. Rovectin non fa cenno ad una particolare resistenza all'acqua, ma serve un detergente per rimuoverla.

So che a volte salto la parte in cui vi parlo del potere protettivo delle creme solari, ma applicandole nelle giuste quantità difficilmente posso riscontrare problemi e se dovessero sorgere sarebbe il primo aspetto di cui vi parlerei. In ogni caso l'Aqua Soothing UV Protector ha prevenuto bene rossori e scottature, e mi è capitato di usarla efficacemente anche sul corpo. 

INFO BOX 
🔎  Yesstyle (sconto extra codice PIER10YESTYL)Stylevana
💸 €16
🏋 50ml
🗺 Made in Corea
⏳  12 Mesi
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Rovectin Skin Essential Double Tone-up UV Protector SPF50+ 

Sarò più snello nel parlarvi della mia esperienza con il Double Tone-Up UV Protector perché concettualmente queste due protezioni solari Rovectin si somigliano molto. Infatti anche il suo INCI presenta buona parte degli ingredienti che abbiamo visto nella Aqua Soothing Protector, seppur ovviamente con una formulazione parzialmente differente. Infatti il Double Tone-up sunscreen ha sempre una consistenza fluida e abbastanza sottile, oltre quella profumazione fruttata che vi accennavo, ma ha delle sostanziali caratteristiche che per me l'hanno resa anche migliore.

Intanto la colorazione: Rovectin ha cercato di camuffare il tipico white cast dei filtri minerali con una lievissima tonalità rosata, che dovrebbe anche contribuire a dare un aspetto più bello, luminoso e omogeneo alla pelle. Secondo me questo accenno di tinta, che non è assolutamente coprente, dovrebbe essere alla base di tutti i solari con filtri minerali, perché il Double Tone-up UV Protector è davvero invisibile sulla pelle, non crea stacchi, e secondo me si adatta anche a pelli più scure. Non posso però garantire questa invisibilità su carnagioni molto olivastre o nere, perché temo possa far virare l'incarnato verso il grigio, ma è una mia supposizione. 

In ogni caso la Double Tone-up Protection crea una buona base per il viso, non è untuosa, appiccicosa o pesante, ma come la sorellina ha un finish naturale e gradevole, in questo caso anche da sola. Potrei definirla forse leggermente più matt, ma in generale ritengo che sia più adatta a pelli miste e grasse, infatti spesso ho dovuto giocare con la mia skincare per trovare la soluzione ideale per non sentire la pelle tirare dopo averla tenuta su diverse ore.
Questo non significa che mi abbia rovinato la pelle, o che me l'abbia seccata, ma solo per le mie esigenze devo idratare bene la pelle ad inizio e fine giornata.
In ogni caso, non mi ha dato problemi anche nell'essere riapplicato, e non diventa pesante o appiccicoso.
Anche questa protezione solare Rovectin ha una buona resistenza a sudore e acqua, e come vi dicevo prima, mi è sembrato protegga bene la pelle, sia in città che al mare.

INFO BOX 
🔎  Yesstyle (sconto extra codice PIER10YESTYL)Stylevana
💸 €20
🏋 50ml
🗺 Made in Corea
⏳  12 Mesi
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Rovectin ha creato due prodotti che mi hanno davvero entusiasmato, al punto che li ho tenuti un po' da parte, per centellinarli. Inoltre hanno scelto un pack molto comodo da portarsi dietro e facile da usare.
Vorrei provare anche la loro skincare, e probabilmente più avanti lo farò.



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Cosa ho visto questa estate (in pillole)

Nonostante questa estate mi abbia spinto verso altri lidi, cerco di ritagliarmi un po' di spazio per le mie serie tv e i miei film. È arrivato il momento di chiacchierare proprio di questo, ma visto che fa caldo e siamo un po' tutti in vacanza cercherò di essere breve.

My Fake Boyfriend (2022)



Genere: commedia
Durata: 100 minuti
Regia: Rose Troche
Uscita in Italia: 24 Giugno 2022 (Prime Video)
Paese di produzione: Canada 


Disponibile su Prime Video da Giugno, My Fake Boyfriend ruota attorno ad Andrew, uno stuntman gay purtroppo bloccato in una relazione sentimentale tossica con un attore di soap, Nico. Fra bugie e tradimenti, Andrew sente di dover chiudere quella porta che gli crea solo frustrazione e sofferenza, e per aiutarlo, il suo amico Jack e la fidanzata penseranno ad un piano strampalato, ma che sembra funzionare. Jack infatti creerà un ragazzo virtuale per Andrew, chiamandolo Cristiano Maradona, e il nuovo "interesse amoroso" sembra ingelosire Nico. Tuttavia le cose precipiteranno quando Cristiano diventerà una sorta di mega influencer, mentre Andrew incontrerà un uomo in carne ed ossa verso cui prova davvero interesse.

Se volessi descrivere My Fake Boyfriend in una frase potrei dire che si tratta di una perfetta rom-com per questa estate, con qualche battuta più o meno riuscita, che non scade nei cliché e che si lascia seguire volentieri. Però ho detto in pillole, non in tweet, quindi fatemi spendere due parole in più.
Sicuramente infatti questo film di Prime Video ha i suoi punti di forza ma anche i suoi difetti. 
Come anticipavo non ho trovato grossi cliché né i personaggi mi sono sembrati macchiettistici, ma il film cerca di portare sullo schermo le dinamiche di una commedia romantica, in modo spontaneo.

Inoltre, con toni leggeri, Il mio finto fidanzato racconta temi anche delicati, come la dipendenza affettiva e appunto le relazioni distruttive, ma soprattutto l'ossessione per l'apparenza, che passa attraverso i social, e che può provocare anche un distaccamento dalla realtà e dai valori che contano, e sarà soprattutto Jack a dover imparare la lezione.
Il prezzo da pagare per questi spunti piacevoli è quello di alcune trovate demenziali, di un ritmo che un po' rallenta nella parte centrale e della mancanza di approfondimento di molte dinamiche relazionali. Tuttavia, per una serata tranquilla e non troppo impegnativa, My Fake Boyfriend è più che accettabile. 



The Lake - Al lago con papà
Prima stagione


Si mantengono anche in The Lake dei toni leggeri, ed anche in questo caso abbiamo un protagonista gay, ovvero Jack, un uomo poco più che trentenne che sta cercando di riallacciare il rapporto con la figlia biologica Billie, avuta da adolescente con una compagna di classe e poi data in adozione. 
Per far ciò, Justin penserà di stare con sua figlia proprio al lago dove trascorreva la sua adolescenza con la famiglia, ma deve ancora superare la fine di una relazione, e soprattutto la loro permanenza sarà messa a dura prova da Maisy-May, la agguerrita sorellastra di Justin, che vive nel cottage di famiglia.

Al Lago Con Papà, disponibile dal 17 giugno, non ha assolutamente intenti aulici, anche per la durata da sit-com, che rende la serie molto snella da seguire, piacevole, e frizzante. È creata per il puro intrattenimento, si rimescolano spesso le carte, a volte si scade nella sboccataggine, ed è carina da guardare proprio per come si intrecciano le dinamiche fra Justin e Billie, che spesso confondono i loro ruoli di padre e figlia.
C'è poi quel tocco di romanticismo non smielato che non guasta. Se guardate la serie su Prime Video ci sono poi simpatici approfondimenti su alcune scene e su come sono state girate.
Inoltre l'ambientazione la rende perfetta per l'estate.


Tralasciando il titolo italiano, che trovo tremendo, The Lake forse può risultare più vuota, con davvero pochissimi spunti di riflessione. Questo può essere un pro o un contro, a seconda del vostro approccio. Per me, che spesso guardo serie tv drammatiche e thriller, è stato il giusto diversivo ironico da inserire in queste calde sere estive. Non imperdibile, ma piacevole.
Se cercate informazioni sulla seconda stagione di Al lago con papà, qui trovate la mia recensione.


Loot - Una fortuna
Prima Stagione

A proposito di serie tv gradevoli, easy come ho detto ad un mio amico, ma non impedibili, ho terminato Loot - Una Fortuna, disponibile su Apple Tv + dal 24 giugno, in cui Maya Rudolph interpreta Molly, una donna, moglie di un milionario, che come nelle più classiche delle commedie, si troverà sola visto che il marito l'ha lasciata per una donna più giovane. Così Molly si ritroverà con una grossa quantità di soldi scaturiti dal divorzio, ma anche un vita piuttosto piatta, e per questo deciderà di iniziare a lavorare. Non sarà sempre semplice per la donna riuscire a ritornare ad una realtà meno edulcorata, ma il suo team la aiuterà sia sul lavoro che nella sua vita privata.


Anche Loot - Una Fortuna è una comedy pura, il cui unico intento è creare degli episodi (brevi, circa 30 minuti) piacevoli da seguire, e generalmente con una narrazione verticale. Non ci sono intenti pseudo pedagogico-riflessivi, ma è l'ironia ad emergere, e qualche buon sentimento. C'è sicuramente una lenta presa di consapevolezza e crescita di Molly, che non si ritrova in molte delle dinamiche in cui era immersa con tutte le scarpe durante il suo matrimonio, ma non si sviluppa mai quel movimento di introspezione, di una illuminazione da asceta assurda e inverosimile. Molly in fondo ha molto da imparare e lo sta facendo passo dopo passo. 


Un altro aspetto che ho apprezzato di questa serie tv Apple è che un po' tutti i personaggi, anche secondari, seppur non vengano approfonditi particolarmente, hanno un loro arco narrativo che crea dinamiche e ulteriori scene simpatiche, oltre ad essere ovviamente il supporto e la controparte di Molly.
C'è già una conferma per una seconda stagione di Loot - Una Fortuna e credo che questo sia il momento perfetto per recuperarla, se cercate un tipo di ironia meno demenziale ad esempio rispetto a The Lake.



Luck (2022)



Genere: animazione, avventura, commedia
Durata: 106 minuti
Regia: Peggy Holmes
Uscita in Italia: 5 Agosto 2022 (Apple Tv +)
Paese di produzione: Spagna, Stati Uniti

Resto su Apple Tv + con una delle ultime uscite sulla piattaforma, ovvero il film di animazione Luck
Sam è una delle ragazze più sfortunate al mondo: è orfana dall'infanzia e purtroppo non ha trovato una famiglia affidataria che si occupasse di lei. Ogni cosa per lei è sempre andata storta e soprattutto, giunta all'età di 18 anni ovviamente deve lasciare la casa per ragazzi e lanciarsi in una nuova avventura da adulta. Non è però affatto semplice per qualcuno come Sam che ogni cosa che tocca sembra toccata dalla sfortuna, almeno fino a quando non incontrerà Bob, un gatto nero che sembra invece portare molta fortuna. Con lui scoprirà un mondo parallelo a quello umano, abitato da leprecauni e altre creature, proprio dove fortuna e sfortuna vengono miscelati per creare la realtà che conosciamo, e Sam avrà modo di scoprire che la sua cattiva sorte non è per forza un male. 


Se state cercando un film che riesca a coinvolgere anche i più piccoli, Luck è la scelta giusta. Infatti raccoglie molte caratteristiche che possono piacere ai bambini, come i momenti di avventura, quelle battute semplici ma efficaci, e una grafica pulita ma dettagliata. Dall'altro lato c'è però un messaggio che i più grandi potranno cogliere meglio e che ho trovato fresco.
Siamo abituati infatti a film di animazione in cui spesso si batte sul discorso di impegnarsi, del "se lo vuoi e ci lavori su, ce la puoi fare", mentre a volte, come capita nella vita, si è semplicemente più o meno fortunati.

Ci sono circostanze esterne da noi che non sempre possiamo controllare, tuttavia possiamo gestire il nostro modo di approcciarci a questi eventi e soprattutto scoprire che non tutta la sfortuna porta a conseguenze negative. Spesso è la nostra visione delle cose, le nostre convinzioni ad influenzare la nostra vita e poterla rendere migliore o peggiore. Lo stesso Bob ad esempio, essendo un gatto nero, dovrebbe portare sfortuna secondo alcuni, mentre per altre culture è addirittura portatore di prosperità.
Già solo questa piccola metafora spiega il significato di Luck, e di come dovremmo forse cercare un equilibrio fra il positivo e il negativo per vive a pieno. 




Voi cosa state seguendo in questa estate?



Hair Care Routine Estiva, due prodotti promossi!

Quando si parla di cura dei capelli in estate ho le idee chiare: non mi aspetto il miracolo, ma spero che i prodotti che uso non vadano a peggiorare la situazione che si può creare con eccessiva sudorazione, caldo, sole, mare e shampoo più frequenti. Di base insomma cerco prodotti non irritanti per il cuoio capelluto, che non secchino i capelli, e che riesco ad utilizzare con maggiore frequenza, questo perché ho appunto una cute sensibile e dei capelli aridi. Inoltre durante l'estate, soprattutto fra luglio e agosto, noto una maggiore caduta dei capelli.
Ho trovato la risposta alle mie esigenze in due prodotti Ekos Personal Care senza profumo con Alga Spirulina.

Ekos è un brand ecobiologico dell'azienda Pierpaoli, di cui non mi sentite mai parlare molto perché è principalmente disponibile da Tigotà, che ancora latita dalle mie parti. Nel tempo, complici ordini sul sito, ho potuto testare alcuni prodotti, e allo stesso modo sono arrivati da me questi due prodotti per capelli Ekos.
Si tratta appunto di una gamma senza profumo, rivolta a pelli sensibili e che sfrutta le proprietà dell'alga spirulina, ricca di proteine, vitamine (A, del gruppo B, D, E), aminoacidi e acidi grassi, oltre a proprietà antiossidanti date dalla clorofilla. 

Ho voluto provare lo Shampoo Uso Frequente che appunto contiene alga spirulina, ma anche aloe e proteine idrolizzate del riso.


Si tratta di un gel fluido che ho utilizzato sia puro che diluito, ed in entrambe le circostanze crea quasi immediatamente una buona schiuma per detergere in maniera uniforme i capelli. Ovviamente non ha profumo, quindi nulla da dire su questo aspetto.
Mi è piaciuto usare questo shampoo Ekos perché credo sia davvero adatto a lavaggi più ravvicinati, visto che non mi ha mai lasciato il cuoio capelluto secco, tirante o irritato. Se voglio davvero renderlo super delicato, lo uso diluito, ma anche puro è davvero molto leggero. Sicuramente questa caratteristica rende meno adatto lo shampoo alla spirulina a capelli grassi e facili da sporcare, specie se non avete intenzione di lavarli ogni giorno. Va sicuramente meglio per capelli secchi, corti, per chi magari fa sport.

Dall'altro lato lo Shampoo Uso Frequente Ekos mi rende i capelli sufficientemente morbidi, non me li va ad aggrovigliare troppo ed ha quel minimo potere condizionante che non guasta. Non so se capita anche a voi, ma gli shampoo con proteine, generalmente, mi lasciano una temporanea sensazione di capelli irrigiditi, ed anche questo all'alga spirulina non è da meno. È sufficiente un balsamo affinché questa sensazione passi, quindi bene così.
Non ho da segnalarvi problemi per quanto riguarda il risciacquo che è semplice e veloce.
Potrei definire questo Shampoo Ekos quasi un dupe economico dello Shampoo Rinforzante sempre con alga spirulina di Gyada Cosmetics, con un potere lavante leggermente più elevato ed un INCI sicuramente più scarno. 

INFO BOX
🔎 Tigotà, Sito dell'azienda
💸 €3.99
🏋 300 ml
🗺 Italia
⏳ 12 Mesi
🔬 ICEA Eco Bio Cosmesi, Vegan, AllergyCertified, Nickel, Chromo, Cobalto Tested <0,00004 %


Il secondo passaggio della mia routine estiva con i prodotti Ekos è il Balsamo Capelli Alga Spirulina anche questo senza profumo.

In una consistenza cremosa fluida l'azienda ha incluso anche altri attivi oltre alla proverbiale alga, come burro di karité, olio di semi di girasole, succo di aloe, glicerina, pantenolo e proteine della soia, che dovrebbero tutti contribuire a rendere il prodotto idratante. Non aspettatevi però un balsamo capelli molto pesante o magari untuoso, perché già la consistenza dà l'idea di un prodotto tutto sommato leggero. Questo però non significa che non sia efficace: infatti credo che questo balsamo Ekos coadiuvi bene lo shampoo, con una azione districante e ammorbidente, e rendendomi i capelli tutto sommato facili da mettere e tenere in piega.


Non è sicuramente il mio balsamo capelli preferito sul globo terracqueo, e credo non possa esserlo per capelli ricci e secchi, visto che questo di Ekos mi risulta abbastanza leggero, e non mi dà quella setosità e luminosità estrema che altri prodotti mi danno, ma questo conditioner ha comunque altri aspetti positivi. Infatti non mi appesantisce i capelli, anche appunto con un uso molto più costante, ma li lascia leggeri, morbidi e corposi, e soprattutto non li sporca anticipatamente. Inoltre questo balsamo Ekos è facile da sciacquare via, quindi perfetto per le docce rapide in estate. Mi piacerebbe che magari l'azienda proponesse una maschera nutriente da affiancare a questo balsamo.
Non posso parlare, sia per lo shampoo che appunto per il balsamo, di una azione rinforzante o anti caduta, ma credo che questa routine lasci i capelli più elastici e quindi meno propensi a spezzarsi. Sebbene utilizzi un siero specifico anti caduta, penso che il supporto dell'estratto di alga spirulina non sia da sottovalutare. 

INFO BOX
🔎 Tigotà, Sito dell'azienda
💸 €3.50
🏋 250 ml
🗺 Italia
⏳ 12 Mesi
🔬 ICEA Eco Bio Cosmesi, Vegan, AllergyCertified, Nickel, Chromo, Cobalto Tested <0,00004 %


Conoscevate i prodotti EKOS? Ne avete altri da suggerirmi? E soprattutto, quale magico prodotto sta aiutando le vostre chiome in questo periodo?



Di Vacanze Netine

Quando si tratta di vacanze estive, esce fuori la mia sicilianità atipica: non amo il caldo, e di conseguenza, qualunque attività si fa più pesante e fastidiosa, oltre a non comprendere l'eccessivo caos che si scatena ovunque. Chi viaggia con me parte con il disclaimer che tutte queste situazioni potrebbero farmi perdere il mio self control. Ma la compagnia meritava troppo per non mettere da parte le lamentele, e godermi quattro giorni nella provincia di Siracusa.
Noto, la capitale sicula del barocco, sarebbe stata il nostro punto di riferimento, ma prima abbiamo fatto tappa ad un paio dei tantissimi e bellissimi sbocchi del Plemmirio, area marina protetta nel siracusano.



Si tratta di cale per lo più rocciose e incontaminate, da raggiungere principalmente a piedi ma non troppo difficili da visitare. Noi ci siamo fermati allo sbocco 35, esattamente a Punta Castelluccio, detta spiaggia del Minareto, caratterizzata dall'acqua calda, dalla sottile sabbia dorata e da una piccola grotta che porta ad una insenatura. Abbiamo anche fatto una sosta a Punta della Mola, allo sbocco 34, che richiede un po' più di strada per raggiungerla ed è più rocciosa, ma che non è da meno in fatto di bellezza. 

Già qui abbiamo scoperto quello che sarebbe stato il leitmotiv delle spiagge siracusane, ovvero la grossa quantità posidonia, l'alga che sembra contribuire alla salute del mare ma che ti fa rabbrividire non appena ti sfiora una gamba.
Un po' stanchi abbiamo poi preso la strada verso Noto, , iniziando la trafila delle varie passeggiate serali fatte durante la nostra permanenza, dopo una sosta in albergo: superata la Porta Reale si arriva al centro della città barocca, in un susseguirsi di chiese, piazze, viuzze e monumenti.



La prima a colpirmi è stata la Chiesa di San Francesco d'Assisi all'Immacolata, imponente fuori e bella dentro, ma il nostro giro aveva lo scopo di dirigerci a cena al Ristorante Manna, accogliente fuori, ma particolare anche nell'interno, di cui ancora ricordo il sapore delle polpettine di alici su una base di cous cous. Meno interessante, almeno per me (e non solo), la loro cheese cake souffle. 

Solo dopo cena siamo riusciti ad avvicinarci alla scalinata dell'iconica Cattedrale di Noto, visto che si stava tenendo uno spettacolo di Ale e Franz, e a passare a bere una cosa al volo. Ma avevamo altri programmi per il giorno successivo, quindi la nottata è finita lì, per prepararci al resto della vacanza.
In realtà il secondo giorno nel siracusano prevedeva attività decisamente rilassanti: in mattinata ci siamo infatti diretti ad un lido sulla spiaggia di San Lorenzo, fra Noto e Marzamemi


Anche qui abbiamo trovato un mare cristallino, sabbia sottile, un clima ideale, e stranamente l'assenza di alghe poco simpatiche. Confesso che ho fatto un po' fatica a lasciare il mio lettino, ma in serata ci aspettava proprio una passeggiata ed una cena nella pittoresca Marzamemi
Per me era la prima volta in queste zone, ma le mie aspettative, foraggiate da perfetti scatti Instagram, non sono state deluse. Inoltre non abbiamo fatto mai troppa fatica né nel trovare parcheggio, né nel destreggiarsi in una folla meno massiccia di quanto si possa pensare. 
Il ristorante Il Borgo ha rispettato le aspettative, grazie a piatti saporiti e porzioni non micragnose.
Una bella serata, ma al terzo giorno della nostra vacanza è arrivato qualche nodo al pettine del mio scarso amore per l'estate.

Ci siamo infatti avventurati verso la spiaggia di Calamosche, una caletta sabbiosa abbracciata da due ali rocciose, che richiede oltre un chilometro di camminata a piedi sotto al sole in un sentiero in parte pietroso, in parte sabbioso. Arrivati proprio al punto che cercavamo, scovo una bella spiaggia, ma il mare era leggermente agitato, la posidonia era onnipresente, e l'ombrellone rischiava di diventare una mannaia volante per colpa del vento. Per quanto sia stato divertente fare il bagno saltando le onde, sono sicuro che la mia simpatia non abbia brillato. Inoltre, sebbene non mi tiri indietro a camminare, il ritorno (sempre 1.2 km abbrustoliti dal sole) è diventato un po' pesante.
La giornata però è stata salvata dalla visita alla arcinota tonnara di Vendicari.


Qui un mare bellissimo (sì, c'era comunque la posidonia a banchi) si sposa con i ruderi di quella che era una fiorente tonnara fra il 1600 e il 1800, con colonne che reggevano il tetto dell'edificio e una ciminiera che restano come ricordo di quella che era l'attività dell'epoca. La spiaggia di Vendicari è diventata uno dei miei punti preferiti della zona, anche perché raggiungerla è decisamente più fattibile rispetto Calamosche, grazie ad una passerella in parte in pietra, in parte in legno, costeggiata da alcuni alberi. Inoltre lungo il percorso ci sono dei punti di ristoro che hanno alleviato il mio animo comodista.
Nell'area ci sono anche postazioni per il birdwatching, che affacciano sui Pantani, delle ampie pozze d'acqua che raccolgono fauna di diverso tipo.
Piccola nota tecnica: per accedere alla riserva Vendicari si paga un ticket di 3.50€ che vale per i varchi di accesso Marianelli, Calamosche ed Eloro. Chiedete informazioni se non vi vengono fornite.


Abbiamo destinato la sera per un altro giro fra le vie di Noto, che in quei giorni infatti accoglieva il Festival delle Arti Effimere, e soprattutto abbiamo avuto la fortuna di beccare l'orario perfetto per salire sulla terrazza più alta della chiesa di Santa Chiara con una vista spettacolare del tramonto sulla Cattedrale di San Nicolò e appunto il resto della città. Vi spammerò altre foto su Instagram di quel momento.
Ma oltre agli occhi dovevamo riempire gli stomaci e ci siamo diretti da Naché, altro ristorante che ci ha convinti per scelta e qualità.

L'ultimo giorno della mia vacanza a Noto è stato meno fortunato ma non per questo meno bello: causa tempo incerto è saltata l'escursione in barca fra Marzamemi fino a Portopalo di Capo Passero, ma non ci siamo abbattuti. Infatti, dopo un tuffo (si fa per dire) nella piscina dell'albergo, abbiamo fatto un altro giro a Noto riuscendo a visitare l'interno della cattedrale, meno d'impatto rispetto all'esterno, e Palazzo Nicolaci, edificio del '700 e ovviamente in stile barocco appartenuto ad una ricca famiglia netina. Da qui ci siamo spinti fino a Portopalo, il comune siciliano più a sud.



La zona più interessante è sicuramente la spiaggia delle Mandrie, non solo per la bellezza del mare ma per la vista: da sinistra a destra è possibile osservare in ordine il castello Tafuri, costruito negli anni '30, i resti della Tonnara di Portopalo, risalente al '700, e sullo sfondo il bastione dell'Isola di Capo Passero. Sulla destra della costa si possono trovare degli scavi archeologici che risalgono all'epoca greco-romana, e che riguardano sempre la lavorazione del pesce. 
Lasciando Portopalo siamo tornati a Marzamemi per un boccone più o meno al volo, e così la strada che ci ha fatti arrivare a zone così belle e ricche, ci ha riportati a casa, forse con più consapevolezza, più amore, e più voglia di scoprire questa terra che mi ha visto nascere ma che che in parte mi è estranea. 
Sono già pronto a ripartire e disegnare nuovi ricordi che sono certo riguarderò con gratitudine.






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