Le ultime serie tv terminate a Luglio

Nonostante il poco tempo a disposizione sono abbastanza soddisfatto delle serie tv che ho terminato nel corso di Luglio (e di quelle che sto per terminare). Qui e qui trovate due recensioni ricche, ma ho altre tre telefilm che ho terminato nel corso del mese di cui finalmente vi posso parlare.


The Umbrella Academy
Terza Stagione 

Ci sono voluti due anni, complice la pandemia, per avere la terza stagione di The Umbrella Academy. Proprio nel 2020 avevo recuperato di fila tutti i primi 20 episodi, e i nuovi, arrivati su Netflix il 22 Giugno, riprendono esattamente da dove si era conclusa la seconda stagione. Troviamo quindi l'Umbrella Academy a doversi confrontare con quelli che sembrano il loro riflesso distorto, la Sparrow Academy, che però sembra molto più forte dei nostri beniamini. I mutamenti delle linee temporali hanno creato una nuova realtà dove abita una nuova formazione di super eroi creata da Reginald Hargreeves. Peccato però che entrambe le accademie dovranno mettere da parte i dissidi perché c'è un altro problema da affrontare: la fine del mondo. 

The Umbrella Academy non è esattamente una serie nelle mie corde, che devo sempre ben dosare tutto ciò ha a che fare con il fantasy, ma è forse uno dei pochi prodotti del genere che riesco a seguire con costanza e a cui comunque mi sono affezionato. Il segreto sta nel coniugare appunto una parte fantasy, a situazioni più comiche, a volte davvero portate all'eccesso, e non si dimentica mai di aggiungere una parte più umana, visto che tutto gira intorno ai rapporti fra questi fratelli. 
Anche in questa terza stagione si ripresentano tutte queste dinamiche vincenti secondo me, ed ho trovato tutti i primi episodi abbastanza interessanti e coinvolgenti.

È stata però da metà stagione che The Umbrella Academy ha iniziato ad accusare qualche contraccolpo: ho avvertito infatti un po' di noia, dovuta al fatto che il ritmo mi sembrava rallentare particolarmente e senza un reale motivo. Questa era un po' la problematica che avevo riscontrato nella seconda stagione, quando sembra si tenti di allungare il brodo con sospensioni temporali che non aggiungono nulla alla narrazione principale.
Anche i personaggi poi mi sono sembrati poco interessanti nel lungo periodo: la Sparrow Academy ha una partenza molto rampante, ma si perde visto che metà dei suoi componenti non hanno una caratterizzazione multidimensionale. 

Credo sia normale che arrivati ad una terza stagione, la serie tv possa avere una parabola leggermente discendente, e nel caso di The Umbrella Academy un po' me lo aspettavo. Ci sono però tanti elementi che ho apprezzato, come la naturale gestione della transizione di Elliot Page, che diventa Viktor all'interno della serie. Inoltre nel suo insieme The Umbrella Academy è risultata convincente, anche nei suoi passaggi più intricati.
Sicuramente, visto il successo e il finale che ci hanno lasciato, ci sarà un rinnovo per una quarta stagione, ma spero che non la tirino per le lunghe perché ricadere nell'ennesima ripetitività sarebbe deleterio.



Agatha Christie – Perché non l'hanno chiesto a Evans?
Miniserie


Disponibile su NOW dal 25 GiugnoPerché non l'hanno chiesto a Evans? è la riproposizione del romanzo di Agatha Christie, diretta e interpretata da Hugh Laurie. La storia è quella nota se conoscete l'opera della scrittrice britannica: Bobby Jones, un giovane ex ufficiale di marina, troverà il corpo morente di un uomo misterioso durante una partita di golf, e proprio in punto di morte l'uomo gli sussurrerà "Perché non l'hanno chiesto a Evans?". Da qui partiranno le indagini per capire chi fosse appunto l'uomo morto e che cosa volesse dire quella frase. A Bobby si unirà una sua amica, la fascinosa e spigliata lady Frances Derwent, che non si tirerà indietro nel cercare di portare luce sul mistero.

Gradevole, ma un po' pasticciata, è così che definirei Agatha Christie – Perché non l'hanno chiesto a Evans?, che da un punto di vista tecnico generale ha davvero tanti aspetti positivi, come un cast interessante, capeggiato da Lucy Boynton (l'avevamo vista in Bohemian Rhapsody, Modern Love, Locked Down, The Politician e altro ancora), passando per Conleth Hill, e con un piccolo cameo di Emma Thompson, ed una ottima ricostruzione dell'epoca storica. Ci sono inoltre dei dialoghi spesso divertenti e pungenti che sicuramente fanno sorridere.
Dall'altro lato, sebbene i quattro episodi si seguano molto facilmente, l'intreccio risulta un po' confusionario e non sviluppato al meglio.


La tensione non è costante, tende a scemare spesso e volentieri, e la ricostruzione della risoluzione del mistero mi è sembrata caotica. Non mi sento di dare la colpa al fatto che si tratta di soli quattro episodi, e quindi ad una mancanza di tempo, ma proprio di una gestione delle linee narrative.
È una storia che raccoglie diversi personaggi, per cui non può bastare che i due protagonisti si limitino a raccontare come sono giunti alla conclusione, perché diventa poco soddisfacente.
Godibile ma non imperdibile insomma, è così che definirei Agatha Christie – Perché non l'hanno chiesto a Evans?.


The Time Traveler's Wife - Un amore senza tempo
Prima stagione

Un libro di Audrey Niffenegger pubblicato nel 2003 e un film nel 2009 hanno preceduto The Time Traveler's Wife, ma questa ultima riproposizione in formato serie tv non mi è spiaciuta affatto. Tutto ruota intorno ad Henry che, per via di una mutazione del DNA, viaggia nel tempo senza controllo. Durante i suoi viaggi conoscerà Clare, e fin da quando è bambina, fra i due si creerà un legame fortissimo. Tuttavia il rapporto fra i due non è affatto semplice, perché è come se si conoscessero da sempre ma in realtà non è così, e soprattutto non è semplice gestire il potere di Henry.

Non ho letto il libro né credo di aver visto il film, ma questa nuova versione di The Time Traveler's Wife l'ho trovata carina perché l'espediente del viaggio nel tempo serve principalmente a raccontare una storia d'amore segnata dal destino. C'è dolore, c'è dolcezza, ma c'è anche ironia in questa serie tv, che mi ha tenuto compagnia e ho trovato coinvolgente, ma non è smielata.
Credo sia ben interpretata da Rose Leslie e Theo James, e non solo perché quest'ultimo è perennemente nudo, ma perché entrambi secondo me rivestono bene i loro personaggi.

Purtroppo The Time Traveler's Wife - Un amore senza tempo non è stata rinnovata per una seconda stagione, e quindi mi fa sentire meno in colpa a raccontare i difetti della serie. Ovviamente non c'è un vero e proprio finale conclusivo, ma restano aperte molte porte sul futuro dei personaggi. Inoltre può risultare un po' pedante il modo in cui Clare vive il rapporto con Henry: nonostante sia conscia del fatto che entrambi sono destinati a stare insieme e lei ha un carattere forte, sembra che a volte si faccia semplicemente trasportare dagli eventi, e non li viva. Sono meno d'accordo con chi afferma che il rapporto fra Henry adulto e Clare bambina sia sconveniente, ma in realtà non accade nulla che possa essere fuori luogo.
Un po' ci spero che magari salti fuori una seconda stagione che possa quantomeno chiudere il ciclo aperto da The Time Traveler's Wife.





Summer Essential: quattro prodotti corpo salva-estate! 🏖

Sono stati degli ottimi alleati per questa estate, per affrontare la calura e alcune problematiche che possono sorgere in questo periodo. Ho scovato quattro prodotti per il corpo perfetti per questa stagione bollente, li ho amati e spero piacciano anche a voi.


Bottega Verde Bagnodoccia Menta


Ogni estate cerco un po' di frescura con l'uso di detergenti per il corpo rinfrescanti, e questo di Bottega Verde svolge benissimo la sua funzione. È un prodotto molto semplice, con giusto l'estratto di menta nell'INCI e la glicerina come fonte di idratazione, con la consistenza di un gel fluido che però produce davvero una bellissima schiuma cremosa ed avvolgente quando lo emulsiono con la spugna.
Il bagnodoccia Menta ovviamente ha la profumazione fresca di questa pianta, ma non ha una nota particolarmente erbosa, né particolarmente dolce, quindi è secondo me una fragranza che si adatta bene un po' a tutti i gusti. Seppur delicatamente la profumazione resta sulla pelle. 


Ma la particolarità di questo gel doccia Bottega Verde è sicuramente la sensazione di freschezza che rilascia sulla pelle, che è davvero gradevolissima in questo periodo. Non è una sensazione che permane chissà quanto, ma sicuramente dà molto sollievo, e tutta l'esperienza della doccia, grazie anche alla profumazione, è rinvigorente, tonificante, risveglia i sensi e rinfresca.
Temevo che potesse essere un detergente sgrassante, ed invece è molto delicato, lascia la pelle morbida, liscia ed elastica, rendendolo adatto alle docce di tutti i giorni, ma anche a chi magari ha tendenza alla secchezza, o dopo il mare quando abbiamo un po' più disidratata da sole e salsedine. Non ho trovato insomma difetti in questo bagnodoccia Bottega Verde, se non forse una leggera attenzione nel risciacquo, ma è un aspetto minimo rispetto alla gradevolezza e alla sensazione di freschezza che lascia.

INFO BOX
🔎 Sito dell'azienda, negozi monomarca
💸  €2.99
🏋 400 ml
🗺 Made in Italia
⏳  12 Mesi
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The Chemistry Brand Hyaluronic Concentrate
Gel corpo di acido ialuronico 

Estate spesso si traduce nella difficoltà di trovare una crema corpo che non risulti untuosa o appiccicosa e che non ci faccia sudare, e per questo avevo tenuto da parte lo Hyaluronic Concentrate che Deciem mi aveva inviato tempo fa. Si tratta di un gel idratante per il corpo a base di acido ialuronico, ma con altri umettanti interessanti, come l'estratto di fungo tremella, di cui avevo già parlato per altri cosmetici, e che sembra più idratante dell'acido ialuronico stesso, la gomma di semi di tamarindo, che sembra anche elasticizzante, e l'estratto di alghe marine rosse che pare aiuti l'acido ialuronico a penetrare meglio.


Lo Hyaluronic Concentrate The Chemistry Brand ha una bella consistenza gel soda, che si preleva molto facilmente grazie al comodissimo erogatore, e che si stende ovviamente molto facilmente. La cosa che più mi ha stupito è che non crea effetto pellicola, che era uno dei miei timori più grandi, né appiccica sulla pelle. Semplicemente si assorbe bene, con un tocco asciutto e liscio.
L'idea comune potrebbe inoltre far pensare che essendo un gel non idrati più di tanto, ed invece anche da questo punto di vista lo Hyaluronic Concentrate mi ha sorpreso.

Ha un potere idratante più che sufficiente per avere una texture così leggera e così poco occlusiva, lascia la pelle morbida, elastica e fresca. È un beneficio che riesce a durare anche qualche ora dalla applicazione, e sebbene non possa sicuramente essere il prodotto per pelli molto screpolate, secondo me aiuta ad evitare che la cute si disidrati e dia fastidio. 
Credo sia un perfetto come dopo sole, ma per chiunque non ami le consistenze delle creme tradizionali.


Vi dicevo inoltre che questo gel corpo The Chemistry Brand è anche delicatamente fresco, e se volete accentuare questa sensazione, basta tenerlo in frigo, e diventa ancora più piacevole applicarlo. 
Non ho provato ad applicarlo sul viso, come forse a molti verrebbe spontaneo fare, ma per il corpo lo Hyaluronic Concentrate è stato davvero la rivelazione di questa estate. Purtroppo Deciem ha cessato la produzione di alcune linee fra cui The Chemistry Brand ma questo gel è ancora disponibile quindi da provare.

INFO BOX
🔎 Deciem.com
💸 €30
🏋 240ml
🗺 Made in Canada
⏳ 12 Mesi
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Natura Amica Deo Vapo Talco

Non è una novità per me, ma ritorna sempre come un ottimo alleato specie per l'estate il Deodorante Natura Amica, in questo caso nella versione Talco. Scartabellando fra le recensioni è dal 2015 che lo utilizzo, ma faccio un po' fatica a reperirlo da qualche tempo a questa parte nei negozi della mia zona, e quindi, quando lo scovo, cerco di tenermelo da parte per l'estate. Infatti, pur avendo una sudorazione eccessiva e difficile da controllare, so per certo che questo deodorante Natura Amica è per me affidabile al 100%. 
Lo utilizzo anche nelle giornate più torride e in viaggio, senza dovermi preoccupare della sua performance o di situazioni poco simpatiche, anche dopo diverse ore fuori casa.


È un prodotto essenziale, a base di allume di potassio, ed in teoria potrebbe essere sostituito da qualunque pietra solida, ma personalmente trovo più pratico avere uno spray già pronto.
Inoltre in questa fragranza al Talco c'è anche questa bella profumazione fresca, che sa di pulito, ma non interferisce con altri profumi. Cosa però più importante, il Deo Spray Natura Amica non mi ha mai dato problemi come irritazioni, prurito o arrossamenti, e non ho mai notato macchie o aloni sulle maglie. 
È inoltre facile da usare perché si asciuga abbastanza in fretta e ci si può rivestire subito.
Sto cercando delle alternative, e sicuramente ci saranno dei deodoranti a cui affidarmi altrettanto validi, ma intanto per questa estate il deodorante Natura Amica è uno dei miei prodotti preferiti.

INFO BOX
🔎 Grande Distribuzione, Tigotà, Online
💸 €3.90
🏋 100ml
🗺 Made in Italia
⏳ 12 Mesi
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Dr Scholl Crema Talloni Screpolati Active Repair K+


So che è poco glamour come prodotto, ma credo che un po' tutti durante l'estate vogliamo dei piedi morbidi e curati. Personalmente non ho grossi problemi durante il resto dell'anno, ma d'estate, complice anche il mare e la salsedine, i piedi possono risultare più ruvidi e secchi, una sensazione che trovo sgradevole, seppur non esteticamente visibile nel mio caso. Per curiosità ho avuto modo di provare questa crema talloni Dr Scholl che si è rivelata magica.
Non è assolutamente un prodotto con ingredienti naturali o di origine biologica, ma ha una lista di attivi che aiutano davvero al problema. 


Infatti nell'INCI troviamo il 25% di urea, una sostanza che fa parte del nostro fattore di idratazione naturale della pelle, ma che ad alte percentuali ha una azione leggera cheratolitica, ovvero esfolia ed idrata allo stesso tempo.
Dr Scholl ha poi aggiunto cheratina, lanolina e pantenolo per aiutare l'azione idratante e addolcente della formulazione. La crema talloni screpolati è una sorta di gel crema, e non serve applicare troppo prodotto perché può essere un po' oleosa. A piccole dosi invece non solo si assorbe bene, ma svolge egregiamente il suo compito, rendendo le zone ruvide subito più morbide e lisce.


Su di me che non ho comunque una secchezza eccessiva e di particolare entità, già in pochi giorni ho notato un miglioramento, e le zone ruvide sono diventate molto più lisce e morbide. Usata con costanza dà sicuramente una mano ad evitare che la secchezza peggiori e si mantengono costanti i benefici.
Per me non è soltanto una crema per i talloni, ma per tutti gli ispessimenti del piedi.
Quindi anche la Crema Talloni Screpolati è diventata uno dei miei top di questa estate, e credo che la riacquisterò anche in futuro se ne dovessi aver bisogno.

INFO BOX
🔎 eFarma, Amazon, Parafarmacia, Farmacia
💸 €8
🏋 60ml
🗺 Made in India
⏳ Scadenza sulla confezione
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Quali sono i vostri prodotti fondamentali per superare questa estate? Avete fatto scoperte interessanti?
Qui trovate altre alternative a questi prodotti. 


Cosa recuperare su Prime Video (e cosa lasciar perdere...)

Prime Video sta via via proponendo diversi film e serie tv che in un modo o nell'altro mi attirano e, sebbene sia secondo me ancora lontana dal creare dei prodotti che riescano davvero a fidelizzare gli utenti (ad eccezione di pochi casi, vedi Lol - Chi Ride è Fuori o The Marvelous Mrs Maisel), credo stiano cercando di crescere e di imporsi.
Quelli che seguono sono alcuni telefilm che ho visto nelle ultime settimane e non tutto mi ha convinto, ma qualcosa da recuperare c'è sicuramente.


Totems - Conto alla rovescia
Prima stagione

Disponibile su Prime Video dallo scorso 20 Maggio, Totems ci porta negli anni '60 quando si stava consumando la Guerra Fredda, e fra le fazioni opposte si intreccia una fitta rete di spionaggio. Per fermare il progetto di una bomba orbitale sovietica, l'ingegnere Francis Mareuil viene ingaggiato dai servizi segreti per convincere lo scienziato Boris Goloubev a collaborare con loro. Dall'altro lato però, la figlia di Boris, Lyudmila, viene obbligata dal KGB a spiare il padre. Quando Francis e Lyudmila entreranno in contatto, fra i due scatterà una travolgente scintilla, ma ovviamente le condizioni rendono quasi impossibile il loro amore. 

Totems - Conto alla rovescia dalla sua ha un impianto tecnico non da poco, chiaro sintomo che ci hanno speso davvero tanti soldi dietro. D'altronde, una miniserie di spionaggio non può che essere movimentata e con colpi di azione, e in questo caso la messa in scena è curata e abbastanza realistica. C'è poi quel tocco di romanticismo che, per quanto non originale, addolcisce la serie, dà una ulteriore dimensione alla narrazione.
Il problema però è tutto il resto. Infatti si fa fatica a seguire una storia come quella di Totems perché, con un ritmo altalenante, fra un momento di azione e l'altro cresce la fame di vedere degli sviluppi che arrivano in maniera un po' troppo sbriciolata. 


Ci sono infatti troppe storyline da seguire e non tutte hanno suscitato in me lo stesso interesse. Non giova nemmeno la caratterizzazione e lo sviluppo dei personaggi, visto che passano da zero a cento, da uomini e donne comuni a precise spie quasi senza rimorsi, ma senza una chiara crescita costante e credibile, e soprattutto quasi senza sbavature da ogni parte.
Inoltre c'è questo costante spostarsi da un punto all'altro dell'Europa che non è sempre facile da seguire. Il tutto rende Totems secondo me come una serie poco coinvolgente, che può annoiare, che può confondere e che con dei protagonisti poco "umani", poco convincenti.

C'è poi la difficoltà della lingua: ci sono infatti intere parti degli 8 episodi in russo con i sottotitoli, una scelta corretta creativamente, in coerenza con la storia, ma che alla lunga è un ulteriore fattore di appesantimento per chi come me non conosce la lingua.
Quelli di Totems hanno lasciato il finale di questa prima stagione aperto, ma ancora non si sa nulla di un rinnovo per una seconda. Personalmente la lascerò volentieri indietro perché non c'è stato nulla che mi abbia convinto a tal punto da sorvolare su certe lacune. 



Chloe - Le maschere della verità
Miniserie


Davvero intrigante questa Chloe - Le maschere della verità, miniserie in sei episodi uscita sulla piattaforma di Amazon il 24 giugno di quest'anno.
Chloe è il centro dell'attenzione di Becky Green, una ragazza completamente all'opposto da lei. Chloe è infatti bella, socievole, ha una vita agiata, un marito con una posizione di tutto rispetto e degli amici altrettanto belli e abbienti. Becky dall'altro lato vive in provincia, ha lavori poco stabili, e una vita sociale scarsa, dovendo accudire la madre che soffre di demenza. I post sui social sono l'unico aggancio per Becky per spiare la vita della ragazza, ma proprio sui social un giorno scoprirà che Chloe è morta,  ma soprattutto sembra che prima di morire avesse provato a chiamarla. Becky così cercherà di capire cosa sia accaduto e lo farà nel modo più contorto ma anche l'unico, per conoscere davvero la verità.

Recitata benissimo da Erin Doherty (la principessa Anna nella terza e quarta stagione di The Crown), Chloe è una delle serie più interessanti che ho visto nell'ultimo mese. Mettendo da parte la messa in scena e la buona realizzazione generale, è la storia che convince perché ti cattura e si fa seguire da inizio a fine. Sono certo che anche voi arrivando alla penultima puntata vorrete scoprire come termina. Questo perché Chloe inizia come se fosse una serie crime, ma più che sulle indagini vere e proprie, lo sviluppo gira attorno alla psicologia dei personaggi colorandosi di tinte thriller.

È poi basata su temi estremamente attuali legati sì al mondo dei social, di come questi ci abbiano incastrato in un costante confronto con gli altri, ma ci si sposta sulla salute mentale in genere, visti i problemi della madre di Becky, ma più in generale l'approccio della ragazza con il mondo esterno, la sua capacità di relazionarsi, la voglia di vivere una realtà più concreta, seppur mentendo. 
È un personaggio secondo me interessante, e ben interpretato come dicevo da Erin Doherty che riesce a creare una protagonista complessa, a tratti incerta, a volte invece senza scrupoli. 


Il parallelismo con Inventing Anna è facile, ma Becky è spinta a mentire e manipolare da una dualità di ragioni, non solo per la fame di condurre una vita più avventurosa. Tra l'altro, lei stessa proverà sulla sua pelle che essere benestanti non conduce automaticamente a relazioni migliori.
Chloe perde forse qualche punto per quella lentezza della parte centrale della serie, quando il ritmo sembra un po' vacillare, e per un finale conclusivo che avrei voluto un po' più esplicativo, ma che immagino volutamente resti un po' defilato. Per il resto Chloe - Le maschere della verità è una serie tv solida, che non ha nemmeno bisogno di una seconda stagione, e adatta per l'estate


Wolf Like Me
Miniserie

Merita una chance anche Wolf Like Me, con Josh Gad e Isla Fisher e disponibile dall'1 aprile sempre sul catalogo Prime Video
Gary (Josh Gad appunto) e sua figlia Emma si sono trasferiti da poco in in Australia, esattamente dopo la morte della moglie e madre della bambina. Un giorno i due vengono tamponati da Mary (Isla Fisher), che stranamente riesce a calmare Emma dall'attacco di panico causato dallo shock. La donna è sicuramente bizzarra, ma non potrà che incuriosire Gary e così scatterà la scintilla per una relazione decisamente sopra le righe, con più di un mistero da risolvere.


È difficile definire e parlare di Wolf Like Me perché il rischio è quello di fare spoiler. La potrei definire una dramedy con qualche accento dark, con un twist particolare, ma non basta perché è una miniserie semplice da un punto di vista narrativo, ma allo stesso tempo in grado di toccare temi più delicati. Anche in questo caso si parla infatti di salute mentale, di accettazione di sé, ma anche di superamento del lutto, tra l'altro da ben tre prospettive diverse. 
Al centro c'è però una storia d'amore che va avanti con le sue difficoltà, ma senza risultare stomachevolmente zuccherosa. Quel twist, che forse si può in parte intuire dal titolo, è un aspetto importante sicuramente, ma non viene sfruttato fino all'estremo, e questo forse per alcuni può essere un po' un neo.

Per me invece è stato un approccio interessante, perché credo che possa fungere quasi da metafora: è come dire che ognuno, dentro di noi, ha "qualcosa che non va", ma tutto sta nel saperci convivere e nel trovare qualcuno che ci apprezzi come siamo, anche nelle nostre ombre peggiori.
Nell'insieme, da una prospettiva più generale, Wolf Like Me non ha nulla di così particolare, non c'è quel quid per cui si possa distinguere da altre serie, ma è gradevole, fa sorridere e sa essere toccante senza drammatizzare troppo.
È poi una serie ben interpretata, e i personaggi danno delle prospettive leggermente diverse rispetto al solito, visto che la composizione della coppia attorno cui ruota tutto è in parte differente dalle solite fiabe.
Da metà stagione in poi si riesce a godere anche dei bei paesaggi australiani, quindi direi che Wolf Like Me è ideale se cercate una serie breve, ma che non sia eccessivamente frivola. Wolf like me è stata rinnovata per una seconda stagione, ne parlo qui.


Solare Avène Cleanance SPF50+: evitatelo se potete!

Quest'anno mi sono convinto a provare i solari Avene di cui da tempo avevo sentito davvero pareri positivi. Ho testato prima il Fluido Minerale SPF50+, conscio del fatto che potesse avere alcuni dei difetti delle protezioni con filtri fisici. Avevo invece programmato di usare la Crema Solare viso Cleanance SPF50+ nel periodo più difficile dell'estate, quando fa davvero caldo e possono comparire lucidità ed imperfezioni.

La linea Cleanance di Avene è infatti pensata per pelli grasse e impure ma comunque sensibili, e pensavo che la linea solare di questa gamma potesse essere una sorta di alternativa ad un ottimo prodotto di SVR che avevo provato l'anno scorso.
La crema solare Cleanance SPF50+ è a base di filtri chimici, ed offre una protezione da raggi UVA e UVB. Essendo pensata per pelli impure e grasse, Avène ha inserito all'interno un attivo chiamato monolaurina (in INCI la trovate come Glyceryl Laurate), un derivato del cocco che dovrebbe avere una azione anti batterica.
La formulazione è stata studiata per essere rispettosa dell'oceano, infatti fa parte dell'iniziativa Skin protect ocean respect in collaborazione con Pur Project per la salvaguardia e la cura dei coralli marini in Indonesia, ma in generale per alzare l'attenzione sulla salute dei mari.

La consistenza di questo solare viso Avene è quella di una crema fluida che si stende bene, ed ha una colorazione giallina che purtroppo non sparisce quando la si spalma sul viso. Credo che questa lieve tonalità sia dovuta ad un vago tentativo di celare una eventuale scia bianca, sforzo riuscito a metà perché immagino che su carnagioni scure o molto scure si noti comunque dove viene applicato il prodotto. Su pelli chiare non crea stacchi, ma credo che per un solare con filtri chimici sia già un bel difetto, c'è però di peggio.


La Cleanance SPF50+ infatti non si percepisce a livello di "pesantezza" sulla cute, ma su di me non si assorbe mai completamente, e se tocco la pelle la sento ancora lì, con questo feeling leggermente grasso. Il finish inoltre resta più sul versante lucido anche diverso tempo dopo l'applicazione, e non opaco come ci si può aspettare da un solare per pelli grasse. Questa situazione, visto il caldo, non può che peggiorare: nel corso delle ore infatti perde di confortevolezza, inizia a sentirsi sul viso e la lucidità aumenta. In poche parole una esperienza sgradevole, e se questo è l'effetto su una cute mista, non immagino su pelli molto grasse.
Se conoscete un po' il mio approccio, saprete che non mi fermo ad una o due applicazioni, ma testo i prodotti in lungo e in largo, e così è stato anche con questo solare Avene Cleanance


Ho infatti provato ad andare a sottrazione con la mia skincare, cercando di togliere qualche step prima della protezione, fino a non applicare nulla, e se la sensazione generale migliora, non è una pratica che posso attuare con costanza perché la mia pelle sottostante si secca e diventa tirante.
Ci sono poi due aspetti più teorici che non mi hanno convinto: il primo è la resistenza all'acqua di questo solare Cleanance, che secondo me è medio-bassa. Il secondo è il suo effetto su eventuali impurità perché temo che un solo attivo funzionale allo scopo possa fare poco. Fortunatamente non ne ho avuto bisogno, ma immagino funzioni solo su quel tipo di acne dato dalla proliferazione di batteri.
In definitiva credo che questo solare Avène sia da evitare per quanto riguarda la texture e l'utilizzo, e mi spiace anche dirlo perché le mie aspettative erano buone. 

INFO BOX 
🔎 Amazon, eFarma, ShopFarmacia
💸 €11
🏋 50ml
🗺 Made in Francia
⏳  6 Mesi
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Qual è la vostra esperienza con i solari di Avene? Vi piacciono?




Chiacchiere sui film più attesi

Quando il cast e il tema sono interessanti, basta una locandina o un fotogramma per creare hype intorno ad un nuovo film. Di recente due hanno suscitato secondo me più interesse e li ho voluti recuperare per farne quattro chiacchiere con voi. 


Spencer (2021)


Genere: biografico, drammatico
Durata: 117 minuti
Regia: Pablo Larraín
Uscita in Italia: 24 Marzo 2022 (Cinema)/ 19 Luglio 2022 (Prime Video)
Paese di produzione: Germania, Cile, Regno Unito 

Di film (e serie tv) sulla vita di Lady Diana ce ne sono a bizzeffe, ma la nuova pellicola con Kristen Stewart parte da un particolare momento della vita della principessa, e da una prospettiva ben precisa. 
È infatti il Natale del 1991, il punto di svolta nella vita di Diana e soprattutto nel suo rapporto con Carlo e con la famiglia reale. Un altro Natale a Sandringham, costretta fra quelle mura fredde, dovendo seguire i dettami della rigida vita a corte, dove persino ogni abito da indossare viene stabilito da qualcun altro come se fosse una divisa, una vita che non le appartiene più e che forse non le è mai appartenuta, con un marito che non la ama, ma pensa già ad un'altra donna.

Spencer non è insomma una biografia nel senso stretto e didascalico del termine, e d'altronde un personaggio del genere non ha bisogno di presentazioni e approfondimenti. Anzi alcuni dei momenti raccontati nel film non sono realmente accaduti o non sono documentabili, ma vengono inseriti per trasmettere un messaggio ben chiaro.
Il film è infatti più una costante metafora dello stato mentale di Diana, di quanto potesse essere opprimente la vita al palazzo e sotto gli occhi dei paparazzi, di come diventasse sempre più fragile in un ambiente che non la capiva, ma cercava di fagocitarla per renderla una marionetta. Allo stesso tempo la pellicola cerca di tratteggiare la Diana madre, un personaggio quasi diverso, una parte intima e dolce, forse uno dei pochi momenti in cui essere se stessa.


Spencer punta tutto su Diana come donna, a partire dal titolo, e da come vengono gestiti tutti gli altri personaggi: infatti ad esempio il resto della famiglia reale appare saltuariamente sullo schermo, eppure la loro presenza si percepisce, e lo spettatore la vive attraverso le sensazioni della protagonista. La stessa scelta degli attori non mi ha fatto vedere il tentativo di ricreare le fattezze delle persone realmente esistite, ma più che altro dei soggetti con un ruolo specifico.
Tantissimi aspetti del film di Pablo Larraín trasmettono quella angoscia, quell'idea di essere sempre spiati, di non avere un momento di privacy, e della difficoltà di trovare una via di fuga dal matrimonio sfaldato. Aiutano in questo senso alcune inquadrature, che in alcuni momenti fanno apparire Diana lontana e sola, in altre sono ravvicinate o particolarmente precise; ci sono poi un paio di scene più stranianti e tese decisamente d'impatto.

Tutto ovviamente si riflette sulla salute mentale di Diana, e il film sottolinea molto i suoi problemi alimentari, di bulimia, e di autolesionismo, e devo dire che Kristen Stewart mi è sembrato se la cavi bene nel modulare i diversi atteggiamenti della principessa, fra il pubblico e il privato, sebbene avrei evitato qualche sospiro di troppo. Non l'ho trovato un film lento, sebbene sia più psicologico che fattuale, ma posso capire se qualcuno percepisca come troppo artefatti alcuni passaggi.
Spencer è un film pieno di momenti toccati e drammatici che racconta bene uno spaccato sofferente di una vita destinata ad essere spezzata ma anche ad essere ricordata, e che per un momento ha trovato finalmente la libertà. Emoziona, seppur non costantemente, e mi ha convinto più di Jackie sempre dello stesso Larraín.



Persuasione (2022)


Genere: sentimentale, drammatico
Durata: 107 minuti
Regia: Carrie Cracknell
Uscita in Italia: 15 luglio 2022 (Netflix)
Paese di produzione: Stati Uniti d'America


Toni più leggeri e ancora una volta una protagonista femminile nel nuovo film Netflix con Dakota Jonhson (per adesso è ovunque), che prende spunto da Persuasione, il romanzo di Jane Austen (anche lei ormai oggetto di mille rifacimenti).
La storia è sempre quella di Anne Elliott e di come il suo amore per il marinaio Frederick Wentworth venne disincentivato per un dislivello sociale ed economico fra i due. Nonostante però sia stata persuasa da un membro della sua famiglia, Anne non dimenticherà quel primo e unico amore, e per otto anni resterà sola. Un giorno però, per una serie di vicissitudini della sua famiglia, la ragazza incontrerà Frederick, diventato nel tempo capitano e decisamente più ricco, ma fra i due sembra regni più l'afrore che il dolce ricordo dei bei tempi andati.

Sì, è una trama esemplificativa di Persuasione, ma perché mi sono adattato allo stile del film di Netflix che vuole essere una commedia spiritosa, dolce, romantica e anche coinvolgente. Non ci sono i tormenti di un amore contrastato, e il contesto storico, che avrebbe visto una donna 26enne come una zitella incallita, viene plasmato per raccontare la storia di una giovane donna intelligente e spigliata, quasi al di fuori dell'opera di Jane Austen.
La Anne di questa nuova versione di Persuasion è moderna e diretta verso il pubblico, ci racconta le sue sensazioni, ci fa sorridere ed è decisamente sicura di sé.

Lo stile di Persuasione segue un po' quanto lo stile che avevamo visto in Enola Holmes, Bridgerton, ma anche il film Emma (sebbene storicamente più accurato), quindi un voler essere più al passo con i tempi sia nei dialoghi che nell'inclusività dei personaggi.
Forse i puristi potrebbero trovare tutto questo come un oltraggio, ma credo che ogni nuovo rifacimento non debba a tutti i costi aderire perfettamente all'opera originale, specie se il risultato è gradevole e fresco. Si tiene insomma ben lontana l'ombra di qualunque drammatizzazione. 
Credo che i difetti di Persuasion siano altri, come il fatto che manchi un po' di chimica fra i protagonisti, soprattutto Cosmo Jarvis nei panni di Wentworth, che resta un po' piatto.
Inoltre, la rottura della quarta parete, per quanto simpatica come idea, tende ad essere eccessiva e a volte diventa occasione per inserire uno spiegone.
Per il resto ho trovato questo nuovo film di Netflix carino e adatto al periodo. 



La mia skincare anti-age estiva con Niche Beauty Lab 🧪

Era nel mio mirino da diverso tempo, e quando Niche Beauty Lab mi ha dato l'opportunità di provare alcuni dei loro prodotti non potevo che accettare (ed esserne anche decisamente contento).

Niche Beauty Lab è una azienda spagnola nata nel 2016, che propone una serie di brand specializzati nella cura della pelle, con l'obbiettivo di creare prodotti efficaci in quanto basati su evidenze scientifiche, e già da questo potete capire come mai mi si fossero drizzate le antenne appena l'ho scoperta. Dall'altro lato cercano anche di ridurre il loro impatto ambientale, producendo cosmetici vegan, cruelty free con ingredienti dei fornitori locali, e puntando ad essere plastic free entro il 2025.
Theramic, Acnemy, Transparent Lab, Hyalulip e Hairvest sono i marchi di punta, ma nei loro secret sales ci sono anche alcune chicche molto interessanti da 2.99€.

I prodotti Niche Beauty Lab sono disponibili sul loro sito, che spedisce in Italia gratuitamente senza costi e senza minimo di acquisto.
Per iniziare ho avuto modo di provare tre prodotti della linea Transparent Lab che, come suggerisce il nome, punta a formule facilmente comprensibili e con spiegazioni dettagliate, ma soprattutto efficaci, grazie ad un particolare incapsulamento di alcuni attivi in fosfolipidi che ne garantiscono un miglior assorbimento. 

Questi tre prodotti sono diventati la mia skincare soprattutto giornaliera, e li trovate sia nel Sensitive Anti Aging Kit, che venduti singolarmente. 



Transparent Lab Rose Calming Cleanser PH 5.5
Detergente Viso Delicato

Il primo step di una routine non può che partire con il detergente viso, e il Calming Cleanser mi è piaciuto moltissimo. È rivolto praticamente a qualunque tipo di pelle con particolare attenzione a quelle secche e sensibili visto che ha un PH neutro, meno del 10 % di tensioattivi e soprattutto una serie di sostanze lenitive e sfiammanti. 
Nel Rose Calming Cleanser troviamo ben il 20% di acqua di rosa damascena, che si sente subito dall'odore tipico che dà al prodotto, glicerina, aloe vera ed estratto di centella al 5%, il 3% di estratto di avena e lo 0.5% di allantoina.

Nonostante Niche Beauty Lab lo definisca un gel detergente, secondo me la consistenza è più quella di una sorta di balm fluido e sodo, che infatti a contatto con l'acqua non diventa una vera e propria schiuma, ma si emulsiona diventando quasi una crema bianca.
Ho utilizzato il Calming Cleanser Trasparent Lab principalmente al mattino, perché d'estate la mia pelle diventa un po' più mista, ma non necessita mai una detersione troppo profonda (che destino alla sera, quando sul viso ho la protezione, eventualmente make-up e ovviamente sudore, lacrime e sangue della giornata).

Fin da subito ho apprezzato come fosse bilanciato questo detergente viso perché pulisce molto bene la pelle, ma ne rispetta completamente l'integrità. La zona T mi risulta pulita e opacizzata, ma le aree più normali sono sicuramente idratate, morbide ed elastiche. Dopo averlo usato infatti il mio viso non è minimamente tirante, al punto che se avete proprio la pelle grassa, vi basta lui, un tonico o una essence, e la protezione solare e state a posto. Se avete la cute secca invece renderà la pelle pronta a qualunque altro prodotto vogliate utilizzare.
Ho notato inoltre che il Rose Calming Cleanser rende la pelle più carina, omogena e si percepisce davvero quella azione lenitiva e addolcente delle sostanze che contiene. 

Vi dicevo che lo utilizzo al mattino, ma ho mentito: infatti mi è capitato di usarlo anche per la doppia detersione, affiancato ad un detergente gel vero e proprio ed in questo ruolo è perfetto perché aiuta la pulizia e la rimozione di SPF e trucco, ma senza stressare troppo la pelle. 
Non aspettatevi comunque un prodotto oleoso (anche perché non contiene oli) o che lascia residui perché una volta sciacquato si porta via tutto, lasciando appunto la pelle pulita. Inoltre non brucia né dà fastidio agli occhi e per tutte queste ragioni il Calming Cleanser è diventato uno dei miei prodotti preferiti di Niche Beauty Lab.

INFO BOX 
🔎 Sito NicheBeautyLab.com
💸 €12.95
🏋 150ml
🗺 Made in Spagna
⏳  12 Mesi
🔬 Vegan, Cruelty Free



Transparent Lab Super C Serum
Siero Rughe e Compattezza

Fra i sieri proposti da Transparent Lab, quello che mi sembrava più adatto al periodo e alla mia pelle è il Super C Serum, che ha una azione anti età e protettiva. Nella sua consistenza lattiginosa sono contenuti infatti il 5% di acido ialuronico incapsulato (di cui lo 0.1% di puro acido ialuronico), il 5% di vitamin C incapsulata nel derivato di ascorbyl glucoside (che diventa lo 0.15% di sostanza pura) e il 3% di acido ellagico sempre incapsulato in fosfolipidi (0,1% di puro acido ellagico).
Non fatevi spaventare da questa sostanza perché non è un attivo esfoliante come può suggerire il nome, ma un polifenolo che spesso si trova in frutta e verdura e che ha proprietà anti ossidanti, anti radicali liberi e protettive.


Come vi dicevo ha una texture fluida e lattiginosa, molto facile da stendere sul viso e piacevole da usare, e, dopo qualche istante un po' più appiccicoso, il Super C Serum si assorbe molto bene, lasciandomi la pelle liscia e senza residui. A questo punto posso decidere se seguire con una crema o applicare solo la protezione solare, a seconda delle mie necessità del momento, ed in entrambi i casi questo siero Transparent Lab si è comportato bene, non creandomi problemi anche con prodotti di altri brand.
Inoltre non ha alcun profumo, quindi perfetto se avete preferenze in questo senso.

Il Super C Serum è un ottimo siero viso da giorno, perché mi dà subito l'idratazione che cerco, mi rende la pelle più tonica e liscia, e soprattutto nel tempo aiuta a illuminare e omogeneizzare l'incarnato. Non aspettatevi però grandi risultati su macchie magari datate, perché non credo possa arrivare a tanto, ma è più rivolto ad un incarnato un po' spento e grigio. 
Io credo sia un buon siero viso per pelli normali, leggermente miste e secche, e ovviamente mature, mentre per pelli grasse immagino dei sieri più freschi e leggeri, ma non è del tutto da scartare. 
Nonostante la presenza di vitamina C credo che sia molto delicato, ed adatto anche a chi ha poca familiarità con questo ingrediente, ma ne vuole sfruttare le proprietà antiossidanti, senza aggredire.

INFO BOX 
🔎 Sito NicheBeautyLab.com
💸 €19.95
🏋 30ml
🗺 Made in Spagna
⏳  12 Mesi
🔬 Vegan, Cruelty Free



Transparent Lab Bakuchiol Firming Cream
Crema Viso Rassodante

Sul blog trovate già un lungo approfondimento sul bakuchiol, una molecola che si estrae dalle piante che sta avendo molto successo perché pare mimi le qualità del retinolo ma senza i suoi risvolti negativi, soprattutto la fotosensibilità che può dare alla pelle. Per questo la Bakuchiol Firming Cream è un prodotto perfetto per sostituire la vitamina A durante l'estate,  da usare mattino e sera, ma non solo.Transparent Lab infatti l'ha arricchita con tantissimi attivi anti age: oltre all'1% di bakuchiol troviamo l'1% di un mix di peptidi che sono quelli che compongono il matrixyl, l'1% di centella, ceramidi e acido ialuronico. In questo caso abbiamo a che fare con una consistenza cremosa, ma estremamente facile da stendere. Personalmente non sono un fan di questa consistenza perché percepisco la presenza di siliconi, che gli danno il feeling quasi di un primer. È solo una questione di preferenza e abitudine perché la Bakuchiol Firming Cream però non mi crea altri problemi, nell'uso costante non mi ha creato impurità o imperfezioni. 

Inoltre, un po' come il siero, questa crema viso Transparent Lab non fa le bizze usandola in concomitanza con altri cosmetici.
Una esperienza d'uso positiva che si accompagna anche ad una buona efficacia: è infatti una buona crema idratante, che lascia la pelle liscia ed elastica per tutto il giorno. Il potere idratante di questa crema al Bakuchiol mi fa pensare sia adatta per pelli da normali a miste durante l'estate, ma io stesso non sempre l'ho utilizzata insieme al Super C Serum, perché per via del caldo non sempre la mia pelle riesce a tollerare troppi prodotti (com'è giusto che sia). Quindi a volte li stratifico, altre utilizzo solo il siero o solo la Bakuchiol Cream.

Per quanto non sua untuosa credo che non vada benissimo per una pelle grassa durante l'estate, meglio invece per l'inverno.
Anche con questa crema percepisco una azione ammorbidente e tonificante, lasciando la pelle più compatta. Inoltre ha anche una leggera sensazione di freschezza appena applicata: il bakuchiol credo che non solo abbia un aroma vagamente balsamico, ma anche la sensazione sulla pelle è tale, e mi piace anche.
Ovviamente durante l'inverno tornerò ad usare il mio amato retinolo, ma chi fa fatica ad utilizzare questa sostanza o vuole massimizzarne gli effetti, la Bakuchiol Firming Cream è un buon prodotto delicato e gradevole.

INFO BOX 
🔎 Sito NicheBeautyLab.com
💸 €16.95
🏋 50ml
🗺 Made in Spagna
⏳  12 Mesi
🔬 Vegan, Cruelty Free


Conoscevate Niche Beauty Lab e Transparent Lab?




Opinioni tiepide su film che speravo mi piacessero di più...

Non grandissime aspettative, ma speravo di provare più appeal, più coinvolgimento e maggiore interesse per due nuovi film che ho visto da poco. Sebbene non si tratti di titoli attesi, che sarebbero stati un sonoro schiaffo, non posso chiudere comunque un occhio sugli aspetti poco positivi che ho scovato.


Cha Cha Real Smooth (2022)

Genere: commedia, drammatico
Durata: 107 minuti
Regia: Cooper Raiff
Uscita in Italia: 17 Giugno 2022 (Apple Tv+)
Paese di produzione: Stati Uniti d'America 

Disponibile dal 17 giugno su Apple TV+ , Cha Cha Real Smooth è diretto e interpretato da Cooper Raiff, nei panni di Andrew, un ragazzo che, finito il college ed avendo bisogno di soldi, decide di tornare a vivere con la madre e il padrigno, e cercare dei lavoretti. Il carattere giocoso e positivo di Andrew lo aiuteranno ad ottenere il ruolo di animatore per feste e bat mitzvah, e proprio durante una di queste serate conoscerà Domino, interpretata da Dakota Johnson, che è la madre di Lola, una ragazzina autistica. Fra i tre si crea un rapporto particolare: Domino è infatti colpita dal carisma di Andrew, sembra per lei quasi una scappatoia dal rapporto col fidanzato Joseph, con cui non è sicura. Inoltre il ragazzo ha un bel feeling con la figlia Lola, che stranamente si fida di Andrew.
Però il vissuto del protagonista e quello più maturo di Domino sembreranno non collimare.

Cha Cha Real Smooth è una piccola pellicola nel senso buono del termine, perché non mi ha dato l'impressione di darsi grandi arie sia nell'ambito dei film autoriali, sia in quello della cinematografia più commerciale e mainstream. Punta invece sul calore umano, sul voler unire più generi e tematiche, spaziando dalla commedia, al drammatico, e con la struttura di un film di formazione, ma che non vuole essere troppo didascalico.
Il risultato è convincente, ma secondo me a metà, visto che non tutti questi generi vengono portati avanti al meglio. Infatti Cha Cha Real Smooth non ha i toni di una commedia particolarmente brillante o divertente, mentre i momenti drammatici, forse per non appesantire, a volte mi sono sembrati lasciati andare senza quel bisogno di approfondimento necessario.


Anche certi temi mi sono sembrati abbozzati in modo acerbo, specie quello della salute mentale, e appunto della crescita personale, in particolare nei momenti salienti e difficili della vita.
Il personaggio di Andrew è davvero carino e dolce, ma a volte l'ho trovato poco genuino e un po' impostato soprattutto nei dialoghi, come se puntasse alla beatificazione a tutti i costi. Vediamo giusto un paio di sbavature nel suo curriculum di santo, e penso che per un ragazzo di appena 20 anni sia inverosimile essere così.
In lui la crescita che appare sullo schermo è secondo me parecchio limitata e poco interessante per lo spettatore. 
Inoltre, lungi dal fare body shaming, Cooper Raiff non ha molto l'aspetto di un giovane uomo (pur avendo lui stesso giusto 25 anni).

Tutti i rapporti e i personaggi che ruotano attorno ad Andrew sono abbastanza privi di spessore, a cominciare da Domino. Dakota Johnson è la ragione per cui ho visto questo film e lei è sempre brava, ma la sua Domino ha i contorni di una cattiva ragazza senza però averne la consistenza. Il rapporto con la figlia è appena accennato, così come il suo flirt con Andrew sembra non crescere mai. Non si arriva ad un vero e proprio apice, perché anche qui sembra tutto un po' impostato e giostrato per far brillare il bravo ragazzo che può far star bene tutti, soprattutto la fascinosa donna più matura dall'animo vagamente dannato.
Cha Cha Real Smooth si fa guardare, ha dei momenti sicuramente teneri, ma risulta troppo prevedibile pure per il suo genere, e ne ho tirato fuori ben poche riflessioni che potessero lasciarmi davvero qualcosa. Cooper Raiff ha sicuramente ancora tanta strada davanti e spero impari a valorizzare la bellezza delle imperfezioni e non la ricerca della perfezione. 



Fire Island (2022)


Genere: commedia
Durata: 105 minuti
Regia: Andrew Ahn
Uscita in Italia: 17 Giugno 2022 (Disney +)
Paese di produzione: Stati Uniti d'America 

Fire Island è una delle zone in America più amate dalla comunità gay per trascorrere le vacanze estive fin dagli anni '70, e questa isoletta farà da sfondo anche alla settimana di avventure che vivranno Noah, Howie e la scalmanata banda di loro amici. Tuttavia, da asiatici e praticamente poveri in canna, non è semplice per i ragazzi riuscire ad amalgamarsi all'interno della comunità. Ma quando Howie resterà particolarmente colpito proprio da un ragazzo, Charlie, che ha caratteristiche decisamente diverse dalle sue, due poli opposti della comunità gay di Fire Island finiranno per avvicinarsi, ovviamente con risultati imprevedibili. Gli amici di Charlie infatti, snob e decisamente benestanti, non ritengono Howie all'altezza del ragazzo. Ma anche Noah finirà più coinvolto di quanto immaginava. 

Seguendo le orme di Jane Austen ed Orgoglio e Pregiudizio, Joel Kim Booster, che oltre a sceneggiare, interpreta Noah, ha voluto creare una commedia estiva leggera ma con un occhio puntato ad alcune tematiche che toccano i ragazzi omosessuali da vicino, ovvero quelle situazioni di discriminazione che si possono creare all'interno della comunità gay stessa. "No effeminati, grassi e asiatici" si legge molto spesso nella chat, e lo sanno bene Noah e i suoi amici che rispondono a queste tre caratteristiche. Ma Fire Island cerca di raccontare con ironia non solo quella che è alla fine una storia di opposti che si attraggono, ma anche una divisione di classi economiche, che si scontrano, aspetto tipico dell'opera di Austen, visto il periodo storico, ma anche negli Stati Uniti attuali. 

Se nel suo insieme Fire Island è tutto sommato gradevole da seguire, ci sono diversi aspetti in cui casca come l'essere spesso contraddittorio.
Seppur con toni leggeri, e con i contorni di una commedia romantica, Fire Island vuole porre l'attenzione a problemi importanti per la comunità LGBTQ+, ma stranamente i personaggi rispondono a quelle caratteristiche che vogliono denunciare. Buona parte dei protagonisti hanno infatti corpi tonici o anche molto palestrati e sono quasi sempre succinti, mentre chi ha una fisicità diversa viene spesso nascosto da inquadrature o abiti. 
Allo stesso modo non c'è poi grossa differenza fra il gruppo di Noah e quello degli amici di Charlie, visto che frequentano gli stessi luoghi, ma soprattutto hanno atteggiamenti medesimi.

Inoltre tutti i personaggi di Fire Island, incluso Noah che dovrebbe essere centrale, sono abbastanza piatti da inizio a fine. Alcuni mi sono sembrati completamente privi di personalità, specie Will, uno degli amici di Charlie, il quale però non ha nulla a che spartire con questi.
Mi è piaciuta l'idea di voler creare un film con protagonisti attori asiatici e che potesse avvicinarsi anche ad un pubblico eterogeneo e non solo queer, infatti, se presa come una luminosa e simpatica commedia (seppur senza grandi dialoghi spiritosi), Fire Island può più o meno funzionare. Ma se si gratta sotto la superfice secondo me fallisce nel tentativo di approfondire i temi più sensibili che tocca, o semplicemente lo fa male. 



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