Film Netflix, perché ti potrebbero piacere (e perché forse no)

E dopo alle serie tv, passo ad alcuni film proposti da Netflix nelle ultime settimane. Li ho notati perché la piattaforma continua a spingerli di qua e di là, essendo finiti in vetta alle classifiche dei più visti. Questi due film però hanno aspetti su cui è bene secondo me soffermarsi per non restare delusi. 


Brick (2025)



Genere: thriller, drammatico, fantascienza
Durata: 92 minuti
Regia: Philip Koch
Uscita in Italia: 10 Luglio 2025 (Netflix)
Paese di produzione: Germania

Tim (Matthias Schweighöfer, Family Switch, Oppenheimer) e Olivia (Ruby O. Fee) sono una coppia ormai in fase di separazione: qualcosa nel loro passato, un forte trauma, li ha resi distanti e freddi l'uno con l'altra. Olivia in particolare, avendo perso le speranze sul fatto che Tim possa aprirsi e affrontare il loro dolore, vuole lasciare la loro casa, ma è impossibile. La porta e le finestre sono state improvvisamente blindate da uno strano muro che sembra essere impenetrabile.

Tim e Olivia capiscono che non possono sopravvivere in quelle condizioni, visto che non hanno più acqua corrente e internet e i mezzi di comunicazione non funzionano. Si rendono però presto conto che possono rompere i muri laterali ed il pavimento, e immaginano che quella possa essere l'unica via di uscita per arrivare al seminterrato. 
Il loro tentativo di fuga diventerà però un percorso ad ostacoli, non solo per la difficoltà fisica ma perché nell'edificio abitano altri inquilini spaventati, frustrati e pieni di segreti che non sono disposti a rivelare facilmente.

Brick ha avuto il suo momento di gloria probabilmente perché il pubblico di Netflix ama molto i thriller che hanno una deriva anche solo vagamente fantascientifica o ucronica. Qui poi c'è la spinta dell'eco di Squid Game, seppur in un contesto che cerca di essere in parte realistico.

Io stesso in effetti mi sono lasciato convincere perché è uno di quei film che tocca argomenti molto vicini a noi, come l'isolamento (sia fisico che psicologico) che rimanda al periodo della pandemia, i disastri ambientali a cui assistiamo quotidianamente, e le conseguenze che possono avere le fake news su noi che le subiamo. Ma ci sono anche tematiche più individuali, come l'elaborazione del lutto e l'incapacità di una comunicazione chiara e sincera con l'altro.

E in generale Brick funziona sia grazie ad un incipit interessante, originale direi, sia nel ritmo che riesce a mantenere comunque attiva l'attenzione, visto che un po' ti va di capire come i protagonisti ne possano uscire. È infatti una alternanza di momenti di tensione, dialoghi più drammatici, qualche scena splatter, ma tutto è tenuto insieme da una coerenza di fondo.

L'atmosfera e la messa in scena sono altri aspetti che funzionano, insieme ad interpretazioni sufficienti. Brick però traballa (cogliete il gioco) nel voler essere un po' troppe cose insieme sia in termini di generi che di tematiche, e non tutto viene sviluppato al meglio. Penso ad esempio ai vari personaggi secondari, che cercando di raccontarci la loro storia, ovviamente tinta di dramma, ma spesso risulta un abbozzo stereotipato. Alcuni di questi ruoli sembrano inseriti volutamente per aumentare la tensione, e non per sviluppare un conflitto reale spontaneo. 

Allo stesso modo, anche la trama non è inoppugnabile: se la guardiamo nell'ottica di un film per lo più fantascientifico, allora possiamo mettere da parte qualche dubbio, ma se lo consideriamo principalmente un thriller claustrofobico, ci sono dei punti che non tornano ed alcune scene sono un po' telefonate e prevedibili.
Si arriva quindi ad un finale che nell'insieme mi ha soddisfatto, ma che appunto si lascia dietro un po' troppe domande a cui probabilmente gli stessi sceneggiatori.
Brick quindi diventa un intrattenimento per una serata non troppo impegnata, ma non stimola lo spettatore poi ad una riflessione più profonda.



La notte arriva sempre (2025)

Titolo originale: Night Always Comes
Genere: thriller, drammatico
Durata: 108 minuti
Regia: Benjamin Caron
Uscita in Italia: 15 Agosto 2025 (Netflix)
Paese di produzione: Stati Uniti, UK 

Lynette (Vanessa Kirby sempre più lanciata ed eclettica) versa in una situazione economica difficile: ha solo poche ore per racimolare la caparra necessaria all'acquisto della casa dove vive con la madre Doreen (Jennifer Jason Leigh) e il fratello Kenny (Zack Gottsagen). Se non ci riuscirà, rischia lo sfratto e la conseguente perdita della custodia del fratello.

I soldi raccolti infatti sono stati sperperati dalla madre per comprarsi un'auto nuova, e così Lynette inizia una corsa contro il tempo, scavando nel suo passato turbolento e sempre al limite della legalità per trovare qualunque possibile aiuti. In una Portland complessa e dura, la giovane donna capisce che deve fare di tutto pur di poterla spuntare, ma ha solo una notte a disposizione. 


Sì, una trama striminzita per La notte arriva sempre, perché in fondo non c'è moltissimo da raccontare, ma sicuramente la protagonista sarà ben impegnata a sopravvivere e quindi vi lascio il piacere di scoprire da voi come farà.

Tratto dal romanzo omonimo di Willy Vlautin, e con la regia di Benjamin Caron che già in Sharper aveva dimostrato di saper gestire questo tipo di storie, Night Always Comes unisce infatti una parte thriller ad una più drammatica. Lo sfondo è una città a tratti pericolosa e un contesto contemporaneo come quello di molte famiglie (specie americane) che non riescono ad arrivare a fine mese. Qui non se ne fa un trattato socio-economico, perché tutto ruota attorno a Lynette e alla sua forza, ma anche ai suoi traumi. Per quanto ci abbia provato a trovare una strada diversa, sembra che qualcosa la respinga sempre al punto di partenza. 

A me ha fatto venire alla mente film come The Guilty ma soprattutto I Crimini di Emily, quindi se vi sono piaciuti, sono quasi certo che apprezzerete La Notte Arriva Sempre.


E poi c'è Vanessa Kirby che riesce a rendere tutto più interessante, con una bella interpretazione non sempre semplice, ma supportata anche da un resto del cast credibile.

La notte arriva sempre è limitato però non solo da una non particolare originalità delle vicende, ma anche per questa eccessiva ricerca del dramma. La nostra Lynette sembra quasi destinata ad infognarsi sempre di più e questo secondo me crea un senso di distaccamento dalle sue vicissitudini. Si perde forse un po' di realismo nel voler rendere la protagonista come una dannata che sprofonda in un girone infernale. Il ritmo poi non è sempre stringente e a volte si dilata troppo su situazioni meno tensive. 
Ottima invece la fotografia che aggiunge cupezza e profondità al film.
Quindi pur non lasciando un solco, La Notte Arriva Sempre è comunque una aggiunta interessante a Netflix. 



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