Vorrei farlo diventare prima o poi un appuntamento mensile, ma intanto Sotto la Copertina torna con tre nuovi libri che ho terminato. Già il titolo questa volta vi suggerisce che si tratta di romanzi che mi hanno comunque preso, ma di cui alla fine non mi sono del tutto innamorato.
Isabel Allende - Il mio nome è Emilia del Valle
Titolo originale: Mi nombre es Emilia del Valle Editore: FeltrinelliGenere: narrativa, storico Pagine: 320 Data di pubblicazione: Maggio 2025 Prezzo: €25/ ebook €11.99 |
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Ogni nuovo libro della prolifica Isabel Allende si fa sempre notare, ma mi sono reso conto che sono trascorsi 5 anni dall'ultima volta in cui avevo letto qualche sua produzione e quindi ho voluto recuperare con Il mio nome è Emilia del Valle.
Ammetto che La città degli spiriti non mi aveva convinto del tutto, ed invece questo nuovo romanzo è stata una piacevole lettura.
Il mio nome è Emilia del Valle ci porta a San Francisco, verso la seconda metà dell'800, dove conosciamo appunto Emilia del Valle Walsh, figlia della volitiva Molly Walsh. Subito scopriamo che la donna è stata sedotta da giovane da un aristocratico cileno, quando stava per diventare suora, e da questa unione nacque proprio Emilia, che da sempre saprà il nome del suo vero padre.
A crescerla, oltre alla madre, ci sarà però il suo "papo" adottivo, che non solo istruirà Emilia, ma la spingerà ad essere coraggiosa, testarda e sveglia. Proprio con questa tempra la ragazza inizia a scrivere dei brevi racconti con uno pseudonimo maschile, visto che le donne non venivano prese sul serio al di fuori del focolare domestico. E da lì Emilia Del Valle si farà strada diventando la prima giornalista donna del San Francisco Examiner, riuscendo persino a convincere il suo editore a prendere parte ad una missione molto complessa: diventare una inviata e raccontare il dramma della guerra civile in Cile del 1891.
C'è davvero tanto ne Il mio nome è Emilia del Valle: sembra partire come un romanzo di formazione, con la giovane protagonista che si scopre sia in ambito privato che lavorativo, passando verso una lunga parentesi storiografica della guerra in Cile, che Allende approfondisce nelle sue dinamiche. Di mezzo c'è anche la tematica della famiglia, sia essa naturale o qualche modo per scelta, e ovviamente l'amore, che Emilia conoscerà nonostante le sue reticenze.
È insomma un romanzo che ti porta in una avventura a tratti dolorosa, ma sostenuta sempre da un personaggio femminile forte, indipendente, coraggioso, ma anche riflessivo che si tuffa nella vita a pieno e che cerca le sue radici senza la paura di restare delusa. Una protagonista a cui ci si affeziona in qualche modo, anche nelle scelte meno positive.
La scrittura di Isabel Allende rende la lettura molto piacevole, scorrevole per buona parte dei capitoli, e sa essere dettagliata ma non ridondante, io infatti ho letto tutto il romanzo nel giro davvero di poco tempo.
L'unico aspetto che mi ha rallentato a volte sono i resoconti dalla guerra che Emilia invia al giornale per cui lavora: sembrano infatti quasi una ripetizione di quello che la stessa protagonista racconta a noi lettori. Avrei voluto inoltre che alcune parti avessero qualche approfondimento in più: c'è un momento in particolare in cui la protagonista confessa una parte del suo passato ad un altro personaggio e questo dovrebbe essere un passaggio delicato, intenso ed emotivo. Invece Isabel Allende lo risolve quasi improvvisamente, togliendo parte del romanticismo, ma anche delle sfaccettature emotive della sua storia e dei suoi protagonisti.
È per questo che Il mio nome è Emilia del Valle non mi ha fatto innamorare: per quanto ben scritto non scatta poi mai del tutto empatia per la sua protagonista.
Andrea Bajani - L'anniversario
Genere: narrativa Editore: FeltrinelliPagine: 128 Data di pubblicazione: Gennaio 2025 Prezzo: €15 ebook €10.99 |
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Vincitore del Premio Strega, Andrea Bajani sta cavalcando le classifiche dei libri più letti da diverso tempo con L'anniversario, che definire romanzo non è forse del tutto corretto. Sembra quasi un lungo diario, una autoanalisi psicologica in cui vengono esposte le dinamiche sottili di una famiglia disfunzionale. Le definisco "sottili" proprio perché non si parla di un contesto degradato, magari legato alla malavita, ma di una famiglia all'apparenza comune ma che in realtà nasconde una quotidianità difficile, all'ombra di un padre autoritario, violento non solo fisicamente ma soprattutto psicologicamente. Un uomo che purtroppo ha potuto mettere le sue radici marce in un terreno morbido, avendo sposato una donna che si è annientata fino a scomparire pur di stargli accanto. L'unica salvezza per un figlio in questo caso è quello di tagliare tutti i ponti con la famiglia di origine, cercare di elaborare i traumi per poter andare avanti.
L'anniversario di Andrea Bajani mi ha fatto scoprire uno scrittore dallo stile preciso, che calibra bene le parole, a volte asciutto, altre più approfondito. Il suo è un romanzo che parte sicuramente dal singolo, forse dal biografico, per universalizzarsi e trovare in altre famiglie magari anche solo pezzi di quello che accade in casa del protagonista. Indubbiamente sono tematiche che purtroppo colpiscono molti proprio perché, come accennavo, non si tratta di un contesto fuori apparentemente dalla norma, ma di situazioni piccole che però scavano a fondo.
In maniera meno diretta si parla ovviamente anche di salute mentale, e di uomini che sono lo specchio del patriarcato, incapaci di guardare in faccia le proprie fragilità e incapacità emotive.
Il fatto è che però L'anniversario sembra appunto un lungo, intimo, monologo, che si tiene lontano dal dare dare giudizi, e alla fine risulta freddo, a volte anche ridondante. È come se Andrea Bajani abbia preso qualche avvenimento, come ad esempio l'istallazione di un telefono in casa, e ci abbia ricamato attorno anche troppo. Un approccio che capisco se sei dentro alle cose, ma che funziona meno se sei esterno.
Lo stesso protagonista sembra quasi uno spettatore della sua vita, ma io solo a tratti ho capito cosa provasse, o che reazioni potesse avere di fronte ad un padre del genere. Ma anche sua sorella, che viene definita come quella che cerca di tenere testa al padre-padrone, ma non si capisce mai bene cosa faccia per attuare la sua ribellione.
Ho avuto poi l'impressione che L'anniversario di Andrea Bajani tenti di rendere il concetto di allontanamento dalla famiglia di origine quasi come se sia una situazione rarissima e che quindi lo scrittore stia raccontando qualcosa di unico. Purtroppo però non è così.
Mi spiace dirlo, ma alla fine, anche in questo caso, pur capendo razionalmente cosa vuol raccontare L'anniversario, l'impatto emotivo è stato al di sotto delle mie aspettative.
Angela Marsons - Una mente assassina
Titolo Originale: Killing Mind Genere: poliziesco, thriller Editore: Newton Compton Editori Pagine: 384 Data di pubblicazione: Gennaio 2025 Prezzo: copertina rigida € 12.20 / ebook € 6.99 |
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In questo caso, l'ispettore Stone, che abbiamo appunto conosciuto nel primo romanzo sarà impegnata nello scoprire chi ha ucciso la giovane Samantha Brown, la quale sembra essersi suicidata, tagliandosi la gola, ma qualcosa non quadra. Kim intuisce infatti che la scena del crimine ha una nota stonata, e i signori Brown non si dimostrano subito particolarmente collaborativi nel cercare chi può aver ucciso la figlia. La verità è che Samantha era coinvolta in qualcosa più grande di lei, da cui stava cercando di scappare: una setta, la Unity Farm, che adesca persone fragili per farne degli adepti.
Il fulcro in questo caso è farci entrare nel mondo delle sette, non per forza legate ad un culto, e alle dinamiche al loro interno.
Il romanzo però ha ben due casi da sciogliere, scelta che in verità non ho amato moltissimo. La seconda linea narrativa, che ruota più intorno all'agente Bryant, e quindi ci dà un quadro sul suo approccio, porta secondo me un po' di squilibrio, con il caso più importante che prende più il sopravvento, rendendo l'altro troppo collaterale.
Questo nuovo romanzo di Angela Marsons è comunque legato ad una indagine autonoma, quindi ho potuto fare quel salto dal primo libro proprio perché comunque conoscevo già il detective Stone e i suoi modi di lavorare. In Una mente assassina in effetti Kim risulta quasi in disparte, non c'è una evoluzione caratteriale, che immagino sia avvenuta nei tanti libri precedenti. Resta sempre una donna decisa, testarda, capace e con quel guizzo intuitivo che la aiuta sul lavoro.
Pare che la scrittrice abbia già un nuovo romanzo sempre con protagonista Kim Stone, intitolato Un grido fatale, e probabilmente lo leggerò la prossima estate.
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