Ho creato una Skincare Routine con i Prodotti Coreani più famosi, vi dico la mia

Il mondo della cosmesi coreana è così ampia che nonostante io gli dedichi uno spazio regolarmente fra le mie recensioni, ci sono sempre nuovi prodotti da testare e che sembrano sulla carta perfetti per me. Per colmare qualche lacuna, ho creato una intera skin care routine viso con alcuni dei prodotti e dei marchi che maggiormente ho visto girare sul web e su cui si chiacchiera abbastanza sui social.


Moltissimi brand coreani declinano i loro cosmetici in un ottimo formato travel size, che spesso è conveniente perché sono delle taglie perfette non solo per capire se un prodotto ci può piacere o meno in termini di texture o profumo, ma per usarle anche più a lungo. In alcuni casi ho preso due minitaglie per essere certo che di avere una idea più precisa. 


BANILA CO Clean It Zero Cleansing Balm Original
Balsamo viso detergente 


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🔎 YesStyle (coupon PIER10YESTYL), Stylevana, Amazon
💸 €3
🏋 7ml
🗺 Made in Corea
⏳ Scadenza sulla confezione
🔬 //

Credo che Banila Co sia un brand coreano che abbia avuto il suo momento di successo proprio grazie a questo Cleasing balm. In realtà nasce come azienda di make-up e probabilmente di conseguenza hanno creato una skincare che fosse affine, quindi in primis struccanti. Questo balsamo detergente Banila Co ha appunto una consistenza burro-cerosa (loro la definiscono sorbetto perché in effetti è morbida) che si preleva facilmente e che si scioglie subito diventando più oleoso. Ad arricchirlo ci sono emollienti, ma anche estratti naturali come l'angelica, che lenisce, l'erba di salice e il roibos, entrambi antiossidanti e anti infiammatori. Ma Banila Co pone l'attenzione soprattutto all'estratto di acerola, ricco di vitamina C, e quello di papaya che ha un leggero effetto esfoliante.

Il Cleasing Balm Clean It Zero è davvero un burro struccante stupendo: si parte sicuramente con una consistenza facile da utilizzare, che sprigiona un odore delicato buonissimo, ma non troppo invadente e che si stende sul viso asciutto con facilità. Già subito si nota come scioglie via con estrema facilità qualunque prodotto io abbia sul viso, incluso make-up e protezione solare anche quelle più resistenti, e non bisogna assolutamente insistere per ottenere un bel risultato di pulizia.

Una volta che si inumidisce il prodotto questo diventa lattiginoso, e la cosa meravigliosa è che viene via facilmente, senza lasciare il viso unto, pesante o con patine. È tacito secondo me che comunque ci si aspetta che per una detersione completa uno prosegua con un detergente in gel, anche perché nella cosmesi coreana la doppia detersione è praticamente alla base, ma se avete una pelle delicata e non troppi prodotti sul viso, un unico step potrebbe essere sufficiente. 

Questo Cleansing Balm Banila Co non solo non brucia o appanna gli occhi, ma lascia la pelle anche morbida ed elastica, quindi non so cosa si possa volere di più da un detergente. L'azienda so che l'ha declinato in diversi formati e con attivi (e quindi effetti) differenti e mi piacerebbe provarli tutti. L'unico dubbio è il prezzo, anche se probabilmente si ammortizza con il tempo. 



CosRx Low pH Good Morning Gel Cleanser 
Detergente viso


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🔎 YesStyle (coupon PIER10YESTYL), Stylevana, Miin Cosmetics
💸 €8
🏋 50ml
🗺 Made in Corea
⏳ Scadenza sulla confezione
🔬 //

Ho provato un unico prodotto di Cosrx ma il loro detergente viso era nel mio mirino da tanto tempo e il suo nome già dice molto sulle sue funzioni. È infatti un cleanser più rivolto a pelli miste e con impurità, e questa sua azione deriva da ingredienti come l'olio di malaleuca (o Tea Tree), che si percepisce molto già dalla profumazione erbosa/agrumata, ma anche il salicilato di betaina, una miscela di acido salicilico e betaina, che esfolia e appunto agisce su punti neri e irregolarità, ma è più delicato (addirittura due volte) del BHA. In più COSRX ha aggiunto anche ingredienti umettanti e in generale condizionanti, 
Il Low pH Good Morning Gel Cleanser è un gel sodo, e basta poco prodotto per creare una bella schiumetta e fare una buona detersione.

Questo detergente viso Corsx supera la prova: è infatti molto gradevole e fresco, e dà un bellissimo senso di detersione al viso, lasciandolo liscio e morbido senza però renderlo troppo tirante e secco, o irritare. Ovviamente è pensato per pelli più miste, grasse e impure, per cui sarà perfetto per me quando saremo entrati nel pieno dell'estate piuttosto che il periodo che stiamo lasciando durante il quale la mia pelle è più secca, anche perché ha un potere astringente visibile.
Nonostante gli attivi pensati per contrastare le impurità, non va a pizzicare sugli occhi, e in generale si sciacqua facilmente. Inoltre il Good Morning Gel Cleanser, a dispetto del nome, è secondo me ideale anche per la sera e soprattutto nella doppia detersione, io infatti appunto l'ho associato al balm sopra. 
Sicuramente da ricomprare in full size. 


I'm from Rice Toner
Tonico Viso 


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🔎 YesStyle (coupon PIER10YESTYL), Stylevana
💸 €6
🏋 30ml
🗺 Made in Corea
⏳ Scadenza sulla confezione
🔬 Vegan

Erano anni che volevo provare il tonico viso di I'm From e finalmente che ho potuto mi rendo conto del perché del suo successo. È composto principalmente (al 77.78%) di estratto di riso Goa (o Goami) proveniente da Yeoju, in Corea del sud, ma è arricchito anche con lo 0.1% di estratto di crusca di riso, niacinamide, l'estratto lenitivo di portulaca, e quelli di amaranto e radice di Ulmus Davidiana ad effetto anti età ed antiossidante. Non ci sono profumazioni aggiunte e la consistenza è davvero liquida, sembra latte.


Ho trovato che il Rice Toner I'm From rispetta tutte le aspettative che avevo su di lui. È infatti un tonico viso estremamente lenitivo, addolcente, coccoloso, che subito dà una bella sensazione di comfort e morbidezza ed idratazione alla pelle, pur risultando estremamente leggero e di rapida assorbimento. Fa proprio quello che ci sia aspetta da un tonico, preparando la pelle al resto della skincare e non risulta appiccicoso o di disturbo per gli altri prodotti. Nel tempo dà proprio l'impressione di prendersi cura della barriera cutanea, rendendola più elastica e meno propensa ad infiammarsi. 
Io credo che il Rice Toner sia perfetto per qualunque tipo di pelle, da quelle normali/ miste, a quelle secche fino a quelle con acne che cercano un effetto sfiammante. Inoltre nonostante sia una minitaglia dura davvero tanto, quindi c'è secondo me anche un ottimo rapporto qualità prezzo.


Purito SEOUL Wonder Releaf Centella Serum 
Siero viso


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🔎 YesStyle (coupon PIER10YESTYL), Stylevana
💸 €5
🏋 15ml
🗺 Made in Corea
⏳ 12 Mesi/ Scadenza sulla confezione
🔬 //

Quando ho pensato a questa skincare tutta ispirata alla cosmesi coreana ho pensato di non esagerare con sieri, ampoule ed essence perché di questi prodotti ve ne parlo abitualmente e trovate mazzi di recensioni qui sul blog. Un prodotto che mi incuriosiva è questo Centella Serum di Purito, brand che conosco ma vorrei approfondire di più, perché ha sia attivi lenitivi come appunto tutti i vari estratti di centella asiatica, ma anche pantenolo e allantoina, quindi mi dà un senso di continuità rispetto al tonico. Ci sono però anche ingredienti molto interessanti e più ad ampio raggio. Troviamo la niacinamide, peptidi compattanti come ad esempio il Matryxil, acido ialuronico e ceramidi. 
Il Wonder Releaf Serum ha una consistenza che direi quasi gellosa, soda ma estremamente facile da distribuire sul viso, che ho trovato essere facile da far assorbire su di me e che soprattutto non crea pasticci. Anche in questo caso manca profumo o aroma.

Vi anticipo subito che una full size di questo siero viso Purito finirà prima o poi in qualche mio ordine perché è uno di quei prodotti a cui difficilmente si può trovare un difetto. Su di me è sicuramente idratante, ammorbidente, lascia la pelle soda ma elastica e dà quel senso di freschezza, benessere e dolcezza che promette. È inoltre uno di quei sieri che personalmente potrei apprezzare un po' tutto l'anno, sia in una routine piena di step e passaggi, sia per un regime semplice, con giusto magari tonico siero e protezione solare. Quindi credo che qualunque tipo di pelle potrebbe trovare bene con questo Wonder Releaf Centella Serum. I suoi limiti si potrebbero trovare ad esempio su pelli molto secche e segnate, dove da solo non sarebbe sufficiente a riportare il viso nelle migliori condizioni. Ma se amate i peptidi e su di voi rispondono bene e se in generale queste formulazioni vi piacciono, allora troverete un ottimo prodotto.

Purito di recente è stata criticata perché, nel seguire una nuova normativa coreana e parlare dell'aggiornamento della formula del prodotto, ha spiegato a quanto esattamente corrisponde la percentuale di centella asiatica pura in questo siero, e non il composto che contiene l'estratto di centella. Si è scoperto che non conteneva il 49% di centella, ma l'1.6% di attivo puro, mentre il resto sono sostanze che servono ad estrarre appunto l'ingrediente. Nella nuova formulazione invece sono arrivati al 3.49%. A me sembra un passo avanti e che Purito sia stata molto onesta, e quindi vedremo che cosa accadrà agli altri brand che dovranno adattarsi. 


MIZON Black Snail All In One Cream
Crema viso


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🔎 YesStyle (coupon PIER10YESTYL), Amazon
💸 €11
🏋 35ml
🗺 Made in Corea
⏳ 12 Mesi/ Scadenza sulla confezione
🔬 //

Dopo la buona esperienza con la Snail Repair Eye Cream di Mizon, ho pensato di dare una chance alla All in One Cream, ma non posso dire sia stato amore. L'INCI con oltre il 90% di bava di lumaca nera, che come saprete ha un effetto rigenerante per la pelle, e poi si prosegue con quello che definirei un vero e proprio pinzimonio di attivi. Mizon dice che dovrebbe contenere 20 specifici estratti che praticamente dovrebbero agire su più problematiche cutanee, ma di base un solo prodotto non può essere adatto a tutti e funzionare bene sia su rughe e su imperfezioni, per fare un esempio. 

Nella Black Snail All in One Cream si passa dalla niacinamide, agli oli vegetali, dalla centella ad un mix di peptidi, passando per pantenolo estratto di curcuma e pure polvere di carbone. 
Devo specificare che in particolare c'è un peptide che io desidero evitare che fa parte della famiglia degli Epidermal Growth Factor (EFG), che pare stimolino la proliferazione cellulare e quindi una pelle più sana. È una famiglia di ingredienti ritenuta controversa perché potrebbe far proliferare anche cellule non sane della nostra pelle e quindi essere controproducente. 

Di per sé sarebbe anche carina perché ha una consistenza in gel-crema molto facile da stendere che sin da subito su di me ha un tocco setoso e gradevole, e che sembra quasi ricordare un primer opacizzante. Inoltre non ha una profumazione particolare quindi non disturba. Appena stesa questa crema viso Mizon dà subito un senso di idratazione e si è comportata bene sia con la combinazione di altri prodotti (anche non di questa routine coreana) sia come base trucco ma nel corso delle ore mi rendo conto che non mantiene la stessa performance che ha in principio e sento la pelle un po' tirante. 

In generale poi, a parte questi benefici che vi ho raccontato, non mi pare che dia alla mia pelle qualche effetto straordinario, ma resta come una crema blandamente idratante. Mi chiedo inoltre a quanto corrispondano le percentuali di tutta questa lunga lista di attivi se già Mizon dichiara che è la bava di lumaca ad essere l'ingrediente maggiormente presente. Se su di voi le secrezioni delle chiocciole hanno avuto già benefici visibili in passato e cercate un prodotto che non abbia la tipica consistenza un po' vischiosa, allora potrebbe essere un promosso, per me invece non ne vale la pena.


Benton Fermentation Eye Cream
Crema Contorno Occhi


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🔎 Miin CosmeticsStylevana
💸 €5.50
🏋 10g
🗺 Made in Corea
⏳ 6 Mesi / Scadenza sulla confezione
🔬 //

Ho provato davvero pochissimo di Benton, anzi direi un solo prodotto di cui ho parlato qui, e quindi volevo espandere un po' la mia conoscenza del marchio a partire da questo contorno occhi che mi è piaciuto ma non riacquisterei. 
La Fermentation Eye Cream contiene appunto ingredienti fermentati che sono un po' un trend abbastanza recente del mondo della cosmesi, in particolare qui troviamo i galactomiceti fermentati, che sarebbero derivati del lieviti e che sembrano avere tantissimi benefici per la pelle idratanti, anti macchie, rimineralizzanti, antiossidanti e anti età in genere, e il lisato di fermento bifida, che pare rinforzi la barriera cutanea e ne corregga i danni dati dai raggi UV. Ma ci sono anche ingredienti più comuni come olio di macadamia, acido ialuronico, pantenolo, ceramidi e aloe. Il tutto per contrastare secchezza e appunto rughe sottili. 
Poi questa crema occhi Benton ha una consistenza davvero carina, soffice, che si stende bene e se c'è un aroma è davvero leggerissimo e gradevole.

Trovo che sia una crema contorno occhi leggera ma idratante e nutriente, che aiuta un po' a distendere la zona occhi, lasciandola morbida e liscia ma non unta o appiccicosa, anzi è un buon inizio per il trucco. Magari le pelli mature e secche devono associarlo ad un siero contorno occhi per ottenere i benefici che ricercano, e lo adopereranno più per il giorno che per la sera, quando magari, come ho fatto io, si preferisce un prodotto più "untuoso" meno elegante ma più nutriente. Il problema di questo contorno occhi Benton, e ammetto che magari mi sarei dovuto interrogare meglio prima, è che contiene un peptide chiamato Sh-Oligopeptide-1, ovvero un EFG che è si trova anche nella crema sopra.

Questa sostanza viene definita mitogenica (o mitogenètica) ovvero che stimola la proliferazione delle cellule e quindi ripara e rigenera la pelle. Ma pur non essendo mutogena, quindi in grado di cambiare la natura delle cellule,  cosa accade se questo peptide entra in contatto con cellule cancerogene di cui potremmo non essere a conoscenza? È un argomento ostico, ma diciamo che avendo molti nei preferisco evitare questo peptide.


Beauty of Joseon Relief Sun Rice + Probiotics SPF 50+ PA++++
Protezione solare viso


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🔎 YesStyle (coupon PIER10YESTYL), Stylevana
💸 €5
🏋 10ml
🗺 Made in Corea
⏳ Scadenza sulla confezione
🔬 Vegan

L'ultimo step di una routine completa non può che essere la protezione solare e nonostante conosca abbastanza ormai Beauty of Joseon non avevo ancora provato il loro famosissimo Relief Sun SPF50+. È uno dei solari più chiacchierati dello scorso anno e posso in parte capirne i motivi. È a base di filtri chimici ed ha un ampio spettro su raggi UVA e UVB, e pare che l'azienda abbia fatto un doppio test sui filtri sia in Spagna che in Corea del sud per essere certa di offrire un prodotto efficace. Ma è arricchito anche con niacinamide e il 30% di estratti del riso (sarà come la questione della centella sopra immagino) per dare un effetto lenitivo. Ad occuparsi invece della barriera cutanea ci pensano i probiotici, mentre il tocoferolo e l'estratto di ginseng apportano un effetto antiossidante.
Il Relief Sun Rice + Probiotics è piaciuto molto per la sua texture che è quella di una lozione leggera, molto facile e sottile da stendere, e che non crea scia bianca perché non contiene filtri fisici.

Non sento alcuna profumazione in questo solare viso, ed in generale l'ho trovato delicato anche sugli occhi. Posso capire come mai questo solare Beauty of Joseon abbia riscosso successo: è indubbiamente leggero sulla pelle, non si averte, non fa sudare e si sposa bene con qualunque tipo di skincare entra in contatto. Io ne ho volutamente preso due travel size per riuscire ad utilizzarlo nelle quantità necessarie e vedere come si sarebbe comportato su di me devo dire che purtroppo non ne amo il finish perché un po' troppo luminoso per il mio gusto.

Non è un aspetto che trovo particolarmente sgradevole o ingestibile, ma voglio e cerco un solare che sia valido per tutto l'anno e se questo tipo di finitura mi può tutto sommato andar bene durante la stagione fredda, quando arriva l'estate e la mia pelle diventa più mista, finisco per non apprezzarla più. Inoltre questo solare viso Beauty of Joseon mi ha ricordato un po' lo Hyaluronic Acid Watery Sun Gel di Isntree, perché se in prima battuta mi dà comfort, mi è sembrato di sentire che nel corso delle ore la mia pelle fosse un po' tirante, anche in combo con altri prodotti. 
Un nì, mi aspettavo meglio, ma tutto sommato l'ho utilizzato. Per dovere di cronaca specifico che è un SPF da città, non ha una particolare resistenza a sudore e acqua.


Quali sono i vostri brand coreani preferiti?




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Finalmente Nuove Serie Tv: Promosse e rimandate!

Il ritorno delle uscite a cadenza settimanale delle serie tv hanno indubbiamente rallentato la visione di alcuni nuovi telefilm che sono terminati solo nelle ultime settimane. Ho tre novità di cui parlarvi, con qualcosa di promosso, una bocciata e una rimandata.


The New Look
Miniserie

Ormai le piattaforme streaming sono affollate di serie tv sulle vite degli stilisti più famosi, e dopo Cristóbal Balenciaga proposta da Disney, non potevo perdere The New Look, che è stata un po' la risposta di Apple Tv + e che si concentra sulla vita dello stilista Christian Dior, e del suo rapporto con i colleghi e rivali, in particolare Coco Chanel e di come questi si sono dovuti destreggiare per sopravvivere durante la seconda guerra mondiale
Dior e Chanel sono due spiriti diversi, e hanno due atteggiamenti in parte contrapposti, ma che in una sfera più privata si ritroveranno a volte anche simili, e soprattutto saranno entrambi gli emblemi di un senso più profondo della moda: non solo una questione di vezzo, magari per la classe più abbiente, ma una vera e propria leva di rinascita e sopravvivenza.

Se il Balenciaga di Disney+ rendeva il suo protagonista come uno dei narratori e commentatori della sua storia, lavorando attraverso flashback della sua vita e della sua carriera, puntando ad un ampio arco di racconto, The New Look non solo cambia prospettiva e quindi la figura centrale, che finirà per incontrarsi o scontrarsi con lo stesso Cristóbal e altri grandi nomi del haute couture, ma gioca su una maggiore linearità narrativa, muovendosi praticamente quasi in modo diretto ma in un periodo abbastanza circoscritto. L'incipit in realtà è la conferenza alla Sorbonne che Dior tenne nel 1955, un escamotage per iniziare a parlare della sua storia e appunto di come affrontò gli anni della guerra.
A The New Look devo sicuramente riconoscere lo sforzo produttivo che si è tradotto in un cast con nomi anche abbastanza di livello, come Juliette Binoche (Coco Chanel appunto), John Malkovich nei panni di Lucien Lelong, il sarto che aiutò Dior durante l'occupazione nazista, e una ritrovata e forse anche più intensa Maisie Williams nei panni della sorella di Dior, Catherine.


I big money di Apple si vedono anche in una bella messa in scena, in grado di spaziare dalle eleganti passerelle con gli abiti di Christian Dior, alle cupe strade di una Parigi bombardata e in guerra. 
Ma finiscono qui i complimenti che posso fare a The New Look, infatti è proprio lo sguardo, la prospettiva sui suoi personaggi che non funziona secondo me.
Dior infatti non trova, dal mio punto di vista, un buon interprete in Ben Mendelsohn, che forse nel tentativo di raccontare un Christian umano, dolce, a volte remissivo e sopraffatto dagli eventi soprattutto nella sfera privata, ce lo racconta come goffo, molle, con poco carisma, e anche il suo doppiatore non ha aiutato. Senza contare poi che dal 1943 al 1955, quindi in 12 anni di vita con una guerra in mezzo, il suo personaggio non ha un solo capello in meno.

È ben più grave però che, nel tentativo di fornirci due grandi icone così diverse ma così vicine, come Dior e Chanel, quest'ultima riesca a prendere il sopravvento non solo per il modo in cui Juliette Binoche riesce a raccontarne estro e momenti di ombra (non senza eccessi), ma anche per lo spazio sullo schermo che finisce per far diventare collaterale la storia di quello che doveva essere il protagonista. Non ne capisco l'intento, o meglio, per quanto possa essere affascinante il personaggio e la vita di Coco, non era meglio dedicarle un'altra serie tv? Dieci episodi possono sembrare molti, ma non lo sono in questo caso, o per lo meno sarebbero se si fossero concentrati meglio. 
The New Look non trova il suo focus, mette da parte la moda (ingannando chi invece magari potrebbe sperare di trovarcela) per una serie storiografica e biografica, che butta di mezzo tante storyline non sempre interessanti o con un buon ritmo. Mi è oscura la ragione delle troppe inquadrature tremolanti e dal basso.
Non c'è un rinnovo per una seconda stagione ufficialmente, ma si parla di far diventare The New Look come una sorta di serie antologica. Vedremo.



The Regime – Il Palazzo del Potere
Miniserie

Uno dei titoli più attesi della stagione seriale si è trasformato in una delle serie tv forse più interessanti (al netto di qualche inciampo) dell'ultimo periodo. Kate Winslet torna sul piccolo schermo dopo l'ottima Omicidio a Easttown e veste i panni aderentissimi di Elena Vernham, una cancelliera sovranista di un ipotetico stato dell'Europa centrale, piena di paranoie, egocentrismo, fisime, e dall'umore imprevedibile, che tenta a modo suo di governare uno stato al limite delle sue forze. Fra queste sue follie c'è anche quella di assoldare un ex caporale Herbert Zubak (Matthias Schoenaerts), che diventerà prima una sorta di guardia, che deve controllare che le percentuali dell'umidità del palazzo in cui vive la cancelliera non superi i limiti che lei ritiene dannosi (c'entrano la muffa e le patate) per i suoi polmoni, ma presto lo trasformerà persino in un suo consigliere e qualcosa di più. Ma quanto può durare un regno dittatoriale?

Con sei episodi disponibili su Sky e Now dal 4 Marzo all'8 aprile, The Regime è una dark comedy satirica che riesce a raccontare le contraddizioni, i lati grotteschi, assurdi e peggiori dei sistemi totalitari. La cancelliera interpretata da Kate Winslet è davvero inquietante, e sembra una miscela di vari personaggi reali, da Putin a Margareth Tatcher a Marine Le Pen, ma io ci ho visto anche ispirazioni prese da The Handmaid's Tale, specie in quel verde dei suoi abiti che mi ha portato alla mente le mogli dei generali di Gilead. I dialoghi che le hanno affibbiato sanno essere pungenti e Winslet riesce ad interpretarne perfettamente il carattere volubile, capriccioso, eccessivo, ma al tempo stesso paurosamente freddo, distaccato e inumano, incapace di provare empatia o di vivere in maniera aderente alla realtà. Interessante i modi in cui le fanno "addolcire" quello che devono trasmettere i suoi ministri all'opinione pubblica.

Con The Regime viene spontaneo pensare alla situazione geo-politica attuale, e al ruolo dei media che, specie in contesti governativi particolari, hanno. L'impostazione è però volutamente sopra le righe, farsesca, eppure il messaggio arriva forte e chiaro. 
HBO riesce a garantire, oltre che un cast di livello, anche una messa in scena appagante e curata, ma The Regime non è perfetta secondo me perché, al contrario di The New Look che si espande e anche troppo, qui lo sguardo risulta un po' chiuso. Da un punto di vista fisico, visto che il 90% della serie è girato in spazi interni, si perde la prospettiva di ciò che accade all'esterno. Molto spesso l'unica suggestione sono suoni o magari un notiziario, ma non si vive l'atmosfera vera e propria. Inoltre sarebbe stato interessante, proprio nell'ottica in cui potrebbe non esserci una seconda stagione, conoscere come Elena sia arrivata al potere. Questa visione così stretta all'interno del palazzo del potere è una lente di ingrandimento interessante, ma può togliere spazio allo sviluppo ad alcuni dei temi che The Regime vuole toccare.
Resta comunque una delle migliori serie dell'anno? È presto per dirlo, ma ci si avvicina. 


LOL - Chi Ride è Fuori
Quarta stagione 

Vorrei spendere due parole sulla nuova stagione di LoL - Chi Ride è Fuori, distribuita da Prime Video in due parti l'1 e l'8 Aprile di quest'anno e che ovviamente presentava un nuovo cast, come ogni edizione. Già alla terza stagione si discuteva se il programma stesse ormai subendo un declino e forse viene da chiederselo anche per questi nuovi episodi, che, per quanto mi riguarda, non posso dire di aver trovato così straordinariamente divertenti.

Il compito dei creatori di LOL è di trovare ogni volta dei personaggi che sappiano innescare delle dinamiche appunto divertenti, e questa volta in parte ci sono riusciti, ma siamo ben lontani dagli esordi. Ancora una volta hanno pescato fra vecchie e nuove leve del mondo del cinema, della comicità e della stand up comedy, ma non tutti sono stati convincenti secondo me.
Penso ad esempio a Claudio Santamaria, che segue la strada che aveva aperto l'anno scorso Giovanni Caccamo, rivelandosi sicuramente meglio del suo predecessore ma non all'altezza di competere con chi ha fatto della comicità la propria carriera.

Fra i bocciati ci metto anche Loris Fabiani, che pare sia stato il vincitore di LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro, in pratica il Sanremo Giovani del programma Amazon in cui trovare nuovi partecipanti al programma vero e proprio. Purtroppo non ho capito la comicità del suo Lunanzio, ma in generale l'ho trovato poco proattivo nel creare degli sketch e delle battute davvero efficaci. 
Nella sezione giusti ma non eccellenti nei fatti secondo me ci vanno Diego Abbatantuono ed Angela Finocchiaro. Il primo infatti ha quel fare indifferente che sta bene in un contesto come LOL ma che alla lunga probabilmente avrebbe offerto poco. La seconda invece ho trovato che interagisse abbastanza senza però mai aver fatto la battuta o la scena più divertente in assoluto. Lei stessa ammetterà di aver preso in prestito una gag dal LOL tedesco. 

Non mi è dispiaciuta Aurora Leone per la sua capacità di controbattere alle battute altrui, ma purtroppo non ha secondo me dei personaggi o delle capacità forti per competere con comici più rodati.

Penso ad esempio a Lucia Ocone, che col suo talento di caratterista, e portando i suoi personaggi storico come Veronika, è riuscita a dare molto a questa quarta stagione di LOL Chi Ride e Fuori, senza però essere sempre in mezzo a rompere le scatole a tutti, e sulla stessa barca ci posso mettere anche Giorgio Panariello. Una scoperta la vena comica di Maurizio Lastrico, che dopo Call My Agent sembra aver trovato il suo momento per emergere e credo che se la sia cavata, al netto del fatto che non ha portato uno sketch o un personaggio specifico, ma fosse tutto a braccio, e che anche lui non mi abbia fatto rotolare via dalla sedia per le risate.

I miei preferiti sono stati invece Rocco Tanica, che ha saputo portare il nonsense, le battute più o meno preparate unite a quelle estemporanee, e Edoardo Ferrario che non conoscevo bene, ma ha saputo davvero tenere testa anche a comici più rodati di lui e sempre in modo brillante.
Per quanto riguarda invece i presentatori resta una incognita per me perché continuino a mettere in mezzo Frank Matano e Lillo, i quali non danno nulla di davvero diverso e appunto divertente al programma. Fedez invece se la cava ancora bene, fa il suo, non strafa.

Ne esce una stagione di LOL Chi Ride e fuori secondo me non sgradevole nel suo insieme ma un po' sottotono, non in grado, anche questa volta, di portare materiale memabile o particolarmente originale, o di competere con le prime stagioni. 
La quinta stagione è stata confermata da Prime Video, ne ho parlato qui.


Un siero contorno occhi al Retinolo con meno di 4€!

Come avrete capito, la cura del mio contorno occhi è diventata un po' più attenta e mirata, con qualche prodotto extra con attivi specifici. Un po' come vi avevo raccontato settimane fa per questo contorno occhi coreano, ho un altro prodotto interessante e con un prezzo piccolissimo, il Retinol De-puffing Eye Roll On di Biovène.


INFO BOX
🔎 dm-drogeriemarkt.it, catene DM, Online, Sito dell'azienda
💸 €3.99
🏋 15ml
🗺 EU/Spagna
⏳ 6 Mesi
🔬 //

Lo avevo notato sul sito di DM, e lo presi insieme alla crema corpo della stessa azienda e sempre arricchita con retinolo. 
Non è stato solo il costo però ad avermi attirato verso questo Eye Roll On di Bioneve, ma soprattutto la formulazione: dice di contenere l'1% di retinol complex ma io credo che, a giudicare dalla mia esperienza, abbiano calcolato anche l'estratto di ciliegia in questa percentuale.
Nello specifico Biovène ha inserito due diverse forme di vitamina A, una pura appunto di Retinolo, e il retinil palmitato, che essendo un estere è molto più delicato ed ha un rilascio più lento. Poi appunto troviamo l'estratto di ciliegia, ricco di vitamine, umettante e antiossidante, che si unisce in questo senso al tocoferolo. 

Non c'è alcun tipo di odore o fragranza aggiunta, cosa che lo rende ancora più adatto alla zona. La formulazione è di origine naturale al 95%.
Sempre per idratare c'è anche la glicerina e l'olio di semi di girasole, ma questo siero occhi Biovène ha una consistenza leggerissima, anche perché è un roll on, quindi deve riuscire ad essere erogato con questo tipo di applicatore.


L'idea del roll-on mi piace da un lato perché è sicuramente rinfrescante, è gradevole da passare sulla zona, ed è anche molto pratico, inoltre credo contribuisca anche a preservare meglio la presenza di retinolo, che non ama il contatto con aria e luce. Dall'altro lato l'azione rinfrescante e decongestionante che può avere questa sfera metallica (quindi fresca) sul contorno occhi, non è un beneficio che associo alla sera. Insomma, per capirci, me ne importa meno di zero di andare a dormire con lo sguardo riposato. Inoltre trae un po' in inganno perché la sensazione di freschezza dà l'idea di star stendendo il prodotto, ma in realtà è solo il roll-on freddo, non so se mi spiego.

Serve insomma un minimo di accortezza nella applicazione, ma il Retinol Depuffing Eye Roll-On Biovène si è dimostrato un prodotto comunque piacevole e delicato.
Infatti un altro aspetto che mi ha fatto dubitare della reale percentuale di solo retinolo è il fatto che non abbi avvertito il benché minimo fastidio nell'uso costante di questo siero.

È vero che sono abituato ai retinoidi, che li uso con costanza e da anni, ma si tratta comunque di una percentuale alta che si farebbe sentire se fosse pura vitamina A, quindi ho trovato la conferma che l'1% sia appunto retinolo ed estratto di ciliegia e che sia un prodotto abbastanza adatto anche a chi non ha troppa dimestichezza con il retinolo, sempre con accortezza se sapete di avere una pelle sensibile e reattiva, non conoscendo esattamente la percentuale di vitamina A.
Vi dicevo che il Retinol Eye Roll On di Biovène è un prodotto leggero, dalla texture sottile, ma tutto sommato è idratante, e soprattutto si inserisce nella routine facilmente, quindi se sentite poi il bisogno di metterci sopra una crema, come al sottoscritto, o abbinarlo ad un altro siero con altri attivi anti age, è fattibile e non crea spessore o patine che poi rendono la skincare briciolosa. 

Questo uso del retinolo di cui vi parlo ormai con cadenza regolare credo mi stia aiutando a levigare la pelle e soprattutto a tenere sotto controllo quella perdita di elasticità che arriva nel tempo. Come vi avrò detto in altre occasioni, ho un po' maltrattato nel tempo la zona perioculare e una volta che ho superato i 30, ho notato i primi, sottilissimi, segni di espressione e secchezza. Per questo cerco prodotti specifici anche se so che la situazione non potrà mai tornare a 10 anni fa, e credo di avere un approccio abbastanza realistico con la cosmesi, ma appunto sto riuscendo ad attenuare queste linee (che poi magari noto solo io in determinate condizioni di luce) ed evitare che si formino zampe di gallina o comunque rughe più marcate.
In questo contesto non posso che promuovere un siero come questo di Biovène, delicato ma mirato nell'agire proprio contro queste irregolarità. 
Se il prezzo è sicuramente la caratteristica che invoglia a dargli una chance, secondo me è la formulazione a vincere e la semplicità con cui permette di aggiungere appunto degli attivi mirati alla skincare.

L'avete visto da DM o sul web?



Serie tv dal passato (e le stavo quasi dimenticando 🙄)

I recuperi seriali sono come i famosi rotoloni della pubblicità (sì, sto facendo questa metafora) e non finiscono mai. Anzi, quando sembra che finalmente hai messo un punto, ecco che ciccia fuori una qualche stagione che avevi dimenticato. Provo a mettere un punto e chiudere alcune parentesi.

His Dark Materials - Queste oscure materie
Terza stagione

Fra la fine del 2022 e gli inizi del 2023 è andata in onda su Sky la terza ed ultima stagione di Queste Oscure Materie, saga fantasy tratta dai libri di Phillip Pullman, che compongono appunto una trilogia e che avevo seguito con abbastanza interesse, almeno fino ad un certo punto. La prima stagione infatti era stata convincente nel creare le basi per l'universo che stavano raccontando e farci conoscere Lyra e il suo daimon, una creatura molto speciale, ma che si capiva non aveva la potenza di una saga young adult di primo livello, perché la storia non era così accattivante, si perdeva in alcune lungaggini inutili lasciando indietro altri approfondimenti che avrei voluto conoscere. La seconda stagione di His Dark Materials invece già mi era sembrata meno incisiva della prima, con alcuni segni di cedimento perché mi ha dato l'idea di essere più che altro transitoria, con qualche sviluppo.
Arrivati a Queste Oscure Materie 3 invece ho visto ben chiari tutti i limiti della serie.

Non avendo letto i romanzi da cui è tratta non so dirvi se sia un problema della serie o della storia, a prescindere di come questa venga realizzata sullo schermo, ma se ho impiegato così tanto a recuperare e terminare la visione il motivo è semplice: non mi ha appassionato e non sono mai riuscito ad affezionarmi ai personaggi, al punto che ho dimenticato quasi puntualmente proprio di parlarne. 
La terza stagione di His Dark Materials soffre secondo me di una mancanza di concertazione su ciò che la serie doveva narrare davvero nel suo ultimo capitolo, ovvero la battaglia finale con tutte le forza in campo e lo scontro con l'Autorità, ma lo sviluppo di questa parte è inconsistente e troppo breve per appassionare.
Nel mentre poi Lyra si trova impegnata in un viaggio nel mondo dei morti che invece occupa troppo spazio e che appunto non sempre ha un ritmo convincente, per quanto possa avere un significato simbolico e dare l'opportunità di rivedere vecchi personaggi.


Si arriva poi ad un finale indubbiamente toccante, che chiude le vicende, ma anche qui non posso dirvi di essermi stracciato le vesti, o meglio non posso dirvi che mi siano rimaste particolarmente impresse le emozioni che ho provato, perché appunto non c'è mai stato un vero feeling con i personaggi da un punto di vista umano. Le interpretazioni, nonostante i giovani Dafne Keen (Lyra) e Amir Wilson (Will) siano letteralmente cresciuti rispetto agli inizi, non sono mai state così brillanti e appunto coinvolgenti, probabilmente perché entrambi i personaggi tendono ad essere respingenti. Sempre invece intensa Ruth Wilson.

La terza stagione di His Dark Materials chiude appunto le linee narrative, e mette tutti i personaggi al posto in cui dovrebbero stare, con un unico accenno finale ad una possibile altra avventura di Lyra, Pan e l'aletiometro, ed in effetti Pullman sta per terminare un'altra trilogia che la vede protagonista. Quindi potrebbe esserci una nuova possibilità di ritornarne nel mondo di Queste Oscure Materie, ma è un discorso ancora ipotetico, e vi confesso che probabilmente, se ne nascesse una serie tv, le darei una chance ma sarei anche disposto ad abbandonarla subito se non mi dovesse convincere. 


Wolf Like Me 
Seconda stagione


Non ho solo dimenticato di parlarne ma continuavo a dimenticare di recuperare la seconda stagione di Wolf like me, uscita in Italia su Prime Video il 9 Febbraio di quest'anno. L'intenzione in questo caso c'era tutta, ma passando in sordina anche sulla stessa piattaforma streaming Amazon, mi continuava a sfuggire, eppure la serie tv con Isla Fisher e Josh Gad (non potevano scegliere una coppia di attori più azzeccati secondo me) continua ad essere per me convincente.
Una sorta di rom-com con una punta fantasy che però cerca di trovare una sua profondità sfiorando con leggerezza temi non da poco. Se la prima stagione di Wolf Like Me infatti si è concentrata sulla conoscenza fra Mary e Gary, entrambi ancora toccati dai rispettivi lutti che li hanno coinvolti, in questi nuovi episodi (7 questa volta, uno in più rispetto alla stagione precedente), il loro rapporto è ormai consolidato ed aspettano anche un figlio. Sarebbe una bellissima notizia se non fosse che il segreto di Mary potrebbe mettere in difficoltà la gravidanza. Non basterà purtroppo l'aiuto della giovane figlia di Gary ad aiutarli.

Credo che Wolf Like Me sia una serie tv adorabile, che sa bilanciare momenti seri di tensione a situazioni più sopra le righe, battute ironiche e appunto questo contorno fantasy che viene ben gestito. Anche in questa seconda stagione poi si cerca di parlare anche di altro, come appunto la maternità e tutte le ansie ad essa collegate, ma più in generale anche del femminile, il rapporto genitori e figli in una famiglia allargata, e si ritorna comunque sull'elaborazione del lutto, e in generale sulle relazioni passate. Dall'altra parte poi c'è Gary che cerca di non farsi travolgere proprio da quel che è successo sia nella passata stagione che per quanto riguarda la vita di Mary prima di conoscerlo. 
Wolf Like Me 2 è una serie tv solida secondo me, che è riuscita a non farmi rimpiangere la buona prima stagione e che si guarda praticamente tutta d'un fiato.

Non è una critica ma non posso non constatare che sicuramente la prima stagione avesse forse dei temi maggiormente universalizzabili e con cui appunto un po' tutti potevamo sentirci affini, mentre qui come dicevo, prevalgono temi al femminile e secondo me si nota la volontà di aggiungere alcuni colpi di scena extra che potessero rendere la serie più ritmata e intrattenente. Sono tutte situazioni coerenti con la storia, che comunque resta nella sua bolla del surreale, ma si capisce che vengono create delle coincidenze per movimentare il tutto. 
Ciò non toglie che una terza stagione di Wolf Like Me la vedrei volentieri, e anche se non ci sono ancora conferme ufficiali, Isla Fisher si è detta fiduciosa. Spero però che non tentino la strada della prosopopea.


Tutte le volte che ci siamo innamorati (Todas las veces que nos enamoramos)
Prima Stagione

Non è stata una dimenticanza, ma un volontario recupero questa serie tv spagnola Netflix che è disponibile dal14 Febbraio dell'anno scorso, e che pensavo potesse essere un buon diversivo, leggero e non troppo impegnativo, nell'attesa che uscissero le puntate settimanali delle nuove serie tv che sto seguendo (ne parlo presto).
Al centro della storia c'è Irene, una giovane ragazza che si trasferisce a Madrid per studiare regia e cinema, e qui conoscerà i suoi nuovi coinquilini Da e Jimena, con i quali instaurerà subito un bellissimo rapporto. Proprio alla festa di un famoso regista, una sera Irene incontrerà Julio, un ragazzo, anche lui molto giovane, che invece sogna di fare l'attore e fra i due scatterà una scintilla. Quella che però sembra essere l'alba di una storia d'amore, troverà presto momenti di oscurità: siamo infatti a marzo del 2004, quando ci fu un attentato terroristico alla metropolitana di Madrid, e questo cambierà il corso degli eventi.

Attraverso salti temporali fra appunto il 2004 e il 2022, Tutte le volte che ci siamo innamorati racconta le vite e gli amori di questi quattro protagonisti, e devo dire che l'idea di partenza non mi era dispiaciuta, ma poi si è risolta in una storia guardabile ma non memorabile.

Raccontare il mondo del cinema dal dietro la macchina da presa ad esempio poteva essere una idea interessante, ma che viene presto abbandonata, o comunque diventa solo un escamotage collaterale e troppo semplicistico, per raccontare le vite sentimentali dei protagonisti, e soprattutto di Irene e Julio e questo è il problema.
Se è infatti molto pucciosa l'amicizia fra Da, Jimena e Irene, e secondo me viene raccontata in modo realistico, sincero, ma comunque sempre con molta ironia, tutta la parte romantica risulta solo un cliché ripetitivo e poco entusiasmante.
In qualunque periodo storico infatti i protagonisti di Todas las veces que nos enamoramos mi sono sembrati molto affiatati dal punto di vista fisico, ma poco da quello di vista mentale.

O meglio, buona parte degli scontri che portano la coppia a separarsi o comunque ad un momento di crisi, sembrano talvolta pretestuosi, poco sviluppati, creati ad hoc per poter raccontare qualcosa più che scaturiti da due caratteri forti o particolari, e le tante (pure troppe) scene di sesso non fanno altro che confermarlo. Ad esempio Julio sembra un ragazzo molto dolce ma nasconde dipendenze e non si capisce molto da cosa derivi questo suo malessere. Irene invece è molto spigliata anche se spesso esagerata, ma ne spengono, in modo troppo ferreo e appunto telefonato, ogni entusiasmo una volta che ce la mostrano 20 anni dopo più adulta e disincantata. A proposito dei salti temporali, secondo me non sono gestiti al meglio: se ti distrai un secondo, ti sei perso la scrittina che ti diceva in che anno si stanno svolgendo i fatti, e gli attori non vengono invecchiati a sufficienza per creare uno stacco più netto.

Se insomma avessero mantenuto gli intenti iniziali e asciugato un po' alcune dinamiche, magari riducendo la durata degli episodi a 20 o 30 minuti, Tutte le volte che ci siamo innamorati sarebbe stata una serie decisamente godibile, un po' alla One Day; così impostata invece mi è risultata al di sotto delle aspettative. Il finale decisamente aperto lasciava intendere che ci potesse essere una seconda stagione, ma pare che Netflix ne abbia cancellato il rinnovo a luglio dell'anno scorso.



Recensione Maschere viso Clinians - Quali provare e quali evitare

È un vero throwback come si direbbe nel mondo di Instagram perché sono trascorsi anni dall'ultima volta in cui ho parlato di Clinians, e si trattava sempre di maschere viso. Quella volta avevo messo alla prova le maschere in hydrogel, questa volta mi sono concentrato sui tre trattamenti in bustina, che fanno parte delle tre linee Antirughe Repair, Intese A e Detox.


Clinians Detox Maschera Peel Off
Con Carbone Vegetale


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🔎 Grande distribuzione
💸 €2.50
🏋 20ml
🗺 Made in Italy
⏳  6 Mesi
🔬 //

Potrei definire questa maschera Clinians come una black mask peel off che ci vuole provare davvero. Il concetto è infatti già noto: è quella tipica maschera in gel che, stesa sul viso, si trasforma in un film uniforme da spellicolare e questo dovrebbe portare via impurità, cellule morte, eccessi di sebo ed amenità di questo tipo. In questo caso Clinians ha voluto aggiungere degli attivi specifici come niacinamide per controllare la produzione di sebo, carbone per assorbirlo, ma anche estratto di orchidea e pantenolo per idratare e lenire. 

Questa maschera peel-off Detox si comporta come tutte le altre di questa categoria: va stesa su viso pulito e lasciata agire (o meglio asciugare), e dopo circa 20/25 minuti (io preferisco allungare i tempi per essere certo che verrà via al meglio) è pronta per essere rimossa. Questa Clinians in particolare riesce a creare una buona pellicola che viene via in un solo colpo e non si lascia dietro troppi residui, ma quei pochi che possono restare vengono via con semplice acqua. Non vi ritroverete a strisce come una strana zebra transgenica.
L'azienda dice che con una bustina si fanno anche 5 applicazioni, ed in effetti hanno avuto l'accortezza di fare il pack richiudibile. Io però l'ho utilizzata praticamente solo sulla zona T, dove ho maggiori imperfezioni.

Questa tipologia di maschere Peel Off sono secondo me anacronistiche, o per lo meno un po' fuorimoda, superate ormai da altri patch anti punti neri più efficaci e in generale da trattamenti che cercano di agire più che altro sulle cause delle impurità. Il motivo è molto semplice: queste black mask purtroppo non funzionano, o per lo meno sono meno efficienti di quanto siamo stati portati a pensare a vedere i video sui social. Se ricordate per tanto tempo sui social giravano le immagini di queste maschere in grado di rimuovere anche i punti neri più ancorati e profondi, peccato che nella mia esperienza e credo in quella di molti non ci sia mai stato un effetto simile, anche testando più e più prodotti del genere. È vero che non ho questi crateri sul viso, ma è anche vero che queste peel-off si sono dimostrate meno efficaci anche dei classici patch per i punti su cui almeno ti ritrovi filamenti sebacei e qualche punto nero.

Questa non è insomma una crociata contro questa maschera Detox Clinians nello specifico, ma un discorso generale perché un po' tutti questi trattamenti sono poco incisivi e non creano un effetto adesivo abbastanza strong per poter funzionare. Indubbiamente dopo aver usato la maschera, la mia pelle è un po' più liscia, sicuramente più opaca e omogenea, e magari con qualche pellicina in meno, ma oltre a questa superficiale esfoliazione non posso dire che porti via impurità o affini, o che abbia un effetto astringente. Dall'altra parte non mi pare che secchi la pelle. 
Per quanto mi riguarda non mi sentirete più parlare di questa tipologia di maschere, ma per curiosità almeno credo sia meglio questa di Clinians, che tra l'altro non puzza di colla come altre peel off.


Clinians Antirughe Repair Maschera Viso Antietà
con Collagene ed Estratto di Melograno

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🔎 Grande distribuzione
💸 €2.50
🏋 20ml
🗺 Made in Italy
⏳  6 Mesi
🔬 //

Decisamente più interessante questa maschera Anti Età che ha una bella formulazione ma un modo d'uso che non è che mi abbia convinto al 100%.
Clinians al suo interno ha inserito appunto collagene ed elastina che purtroppo non stimolano la produzione di queste sostanze nella nostra pelle, ma indubbiamente idratano ed hanno un effetto rimpolpante superficiale, poi troviamo l'estratto ed il succo di melograno che ha un bel potere antiossidante, seguiti da una cascata di oli vegetali come macadamia, semi di girasole, germe di grano, di sesamo, oliva e mais. Ottima anche la presenza delle ceramidi, anche queste non tanto stimolanti della naturale produzione di questa sostanza dermo affine, ma più che altro ricostituenti, e interessanti anche i lipidi del latte che danno un effetto emolliente. C'è anche una forma di vitamina C, un derivato abbastanza delicato, che non guasta. 

Tutti questi attivi sono stati inseriti in una texture in crema-gel profumata che si stende in tre secondi. 
Quel che non mi convince sono le indicazioni che Clinians dà per utilizzare questa maschera Anti Età: suggerisce infatti di applicarne uno strato abbondante su viso e collo puliti e lasciarla agire per 10 minuti, ma di non risciacquare, e di al massimo rimuovere gli eccessi con un dischetto. Ma dice anche che può essere usata ogni giorno, quindi alla fine è una maschera o una crema viso? E ogni giorno come la dovrei usare?

Io vi posso dire che ho considerato questo prodotto Clinians come un trattamento settimanale, e che ho risciacquato dopo una posa di anche 20 o 30 minuti, senza mai avvertire fastidi. Su di me la maschera AntiRughe Repair si assorbe quasi completamente quindi rimuovo quei pochi residui giusto per evitare di fare pasticci con gli altri step della mia routine. 

Credo che si tratti di un buon trattamento idratante e nutriente, da aggiungere quando se ne sente la necessità che può piacere a pelli a tendenza secca, mentre le normali o ancora peggio le miste potrebbero trovarla inutilmente pesante. Su di me, nel periodo comunque ancora freddo con una pelle tendete a disidratarsi, è stata un aiuto a mantenere appunto gli ideali livelli di idratazione, la morbidezza, e l'elasticità della pelle, senza appesantire o ungere.

Non vedo questo effetto anti rughe a cui Clinians fa riferimento, anche se immagino che su una pelle con segni dati più che altro dalla secchezza può dare una mano ad appunto affinare la grana e il turgore generale. Invece non riesco proprio a trovare il potere rigenerante perché personalmente lo associo ad un attivo che può davvero stimolare ad esempio la pelle ad esfoliarsi o appunto a rinnovarsi, come può essere il retinolo, qui invece potrebbe essere più un effetto indiretto dato dal melograno, ma appunto sono reazioni che secondo me si dovrebbero vedere nel tempo e con un uso costante, non solo con una bustina che consente al massimo 5 applicazioni (Clinians dice al massimo 3).


Clinians Intense A Lifting Rughe Maschera Viso Rimpolpante
Con Acido Ialuronico 

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🔎 Grande distribuzione
💸 €2.50
🏋 20ml
🗺 Made in Italy
⏳  6 Mesi
🔬 //

Deve essere molto interessante la gamma Intense A di Clinians, perché già questa maschera mi sembra ben formulata. Contiene infatti due forme di acido ialuronico a tre diversi pesi molecolari, allantoina e succo di aloe come lenitivi, glicerina e una miscela di zuccheri che fungono da umettanti, e sostanze dermo affini come l'urea e il sodio pca, che aiutano a strutturare la barriera cutanea. C'è anche l'acqua di fiordaliso, generalmente rinfrescante e antiinfiammatoria. Con questa maschera Rimpolpante Clinians abbiamo a che fare con una consistenza in gel sodo, con una bella profumazione fresca.
In questo caso le indicazioni sono più chiare e appunto mi sembrano molto più in linea con il tipo di prodotto: va applicato sul viso e lasciato in posa per 10 minuti e poi si risciacqua.


Sulla mia pelle in questo periodo è stato un trattamento molto gradevole: viene assorbito quasi completamente, molto più che alla Maschera Viso Anti Età e quindi rimuoverla è più una abitudine che una reale necessità. 

La Maschera Viso Intense A Lifting credo mi potrebbe piacere ancora di più durante l'estate, perché idrata bene la pelle, e la lascia distesa ma appunto non appesantisce e non unge, quindi può andare bene secondo me per pelli anche normali e miste. Ma è soprattutto l'azione rinfrescante e lenitiva che mi spinge a pensare che possa essere uno di quei prodotti da usare magari dopo il mare o l'esposizione al sole, per ridare alla pelle quella freschezza, quel comfort ed elasticità che potrebbe aver bisogno, specie se magari leggermente arrossata. Come dicevo, non lascia residui e durante la posa non si secca per cui, sia che la sciacquiate o che la tenete in viso, ci si può applicare sopra il resto della abituale routine senza problemi.
Anche qui Clinians indica che una bustina basta per tre applicazioni, ma secondo me si può arrivare anche a 5 abbondanti. 

Qui ho parlato della Maschera Viso rimpolpante Acido Ialuronico che si è aggiunta alla gamma. 



Che ve ne sembra di queste maschere viso Clinians? Le conoscevate?



Che caos la nuova stagione di Call My Agent Italia

L'anno scorso era diventata presto una delle serie tv più interessanti e promettenti della stagione, ma Call My Agent - Italia ha mostrato presto la difficoltà di restare sulle sue gambe una volta arrivati i nuovi episodi, che cercano di allontanarsi di più dalla produzione francese di Netflix.


L'originale Chiami il mio agente! (Dix pour cent) infatti è diventato un franchise che è stato esportato in tutto il mondo, e che qui in Italia è piaciuto molto (anche a me) perché hanno saputo declinare in salsa tricolore le dinamiche, i personaggi e le star che avevano reso la serie una ottima compagnia e un modo di fare intrattenimento divertente e non scontato.

Il 22 Marzo è tornata su Sky/Now la seconda stagione di Call My Agent - Italia che ancora una volta ci ha riportati negli uffici della CMA, l'agenzia di attori, artisti di vario genere e personaggi famosi che però sta attraversando un momento delicato. Dopo che il fondatore Claudio Maiorana ha abbandonato il suo ruolo, si cerca un nuovo compratore per le sue quote dell'agenzia, ma è importante in questo momento restare a galla e non fare danni per non rovinare il nome della CMA. Peccato che si inizi proprio con un clamoroso flop cinematografico, ma non tutto sembra perduto: un grande regista italiano sembra essere disposto a diventare il nuovo socio di maggioranza dell'agenzia.

Call My Agent 2 torna quindi ad esplorare la vita ed il lavoro di Vittorio (Michele Di Mauro), sua figlia Camilla (Paola Buratto), Gabriele (Maurizio Lastrico), Lea (Sara Drago), ed Elvira (Marzia Ubaldi scomparsa poco dopo la fine delle riprese), che devono cercare di stare al passo con le manie dei personaggi che affiancano, inclusi nomi come Valeria Golino e Valeria Bruni Tedeschi, amiche e colleghe completamente fuori di testa che devono far parte di un progetto improbabile, Serena Rossi e Davide Devenuto, una coppia anche nella vita reale che deve cercare di tenere lontano dal gossip i loro panni sporchi o Claudio Santamaria, disposto a farsi arrestare pur di far parte di un film di Christofer Nolan.

Il concetto è sempre quello: prendiamo le manie di questi attori e trasformiamole in qualcosa di divertente, con situazioni strampalate e momenti di caos totale. A non avermi convinto però è lo sviluppo di queste idee e di queste dinamiche: molte mi sono sembrate infatti forzate, come se, invece che nascere "spontanee" da quelle manie e da quei tic più o meno noti, avessero preso i personaggi e ce li avessero buttati dentro, magari cucendogli addosso piccole stramberie.

Questo non rende Call My Agent noioso o lento, ma più macchinoso e a volte anche ripetitivo, come se si vedessero le rotelline dello sceneggiatore che girano (a volta a vuoto) per trovare qualcosa da far fare a questi personaggi in cerca di autore. 
Inoltre la versione italiana di Chiami il mio agente secondo me ha bruciato troppo in fretta il materiale originale, mettendo in mezzo situazioni che nella serie tv originale arrivavano man mano e che qui sono state già buttate fuori nella prima stagione. Ne risente soprattutto secondo me la parentesi sulla vita privata degli agenti, che se in Dix Pour Cent camminava quasi parallela accanto a quelle delle star, in questa seconda stagione diventa molto più collaterale. Il rapporto ad esempio fra Vittorio e la segretaria poi attrice Sofia, che nella serie originale era molto più graduale, con uno sviluppo più naturale, o ancora, ricordo che il rapporto fra la versione francese di Vittorio e sua figlia Camilla, aveva una costruzione più convincente. 
Perché le cose sono due: o copi bene e lo fai fino in fondo, o cerchi una strada che appunto sia strutturata e coinvolgente.


Per dirla in maniera semplice, se le linee narrative verticali sono più o meno funzionanti, dove alcune puntate sono più convincenti di altre (ad esempio le ultime due con Sabrina Impacciatore e Elodie), la narrazione orizzontale mi è sembrata più lasciata da parte e a volte completamente dimenticata, per poi spuntare fuori qui e lì.
Un esempio che posso farvi è quello del nuovo acquirente della CMA, Evaristo Loy (interpretato da Pietro De Nova) che non sembra aver trovato una sua dimensione all'interno delle storie, mentre il suo corrispettivo, Hicham Janowski (Assaâd Bouab), aveva un ruolo molto più attivo e interessante, quasi di rottura nelle dinamiche dell'agenzia. Quindi mi chiedo se tanto state riproponendo alcune linee narrative, perché non riproporne gli intenti invece di buttare occasioni alle ortiche?

Call My Agent 2 cerca poi la strada dell'ironia facile all'italiana, usando malissimo le capacità di Emanuela Fanelli, che interpreta Luana, questa attrice non proprio brillante che si sente una diva del cinema. Spalleggiata da un Corrado Guzzanti giustamente annoiato, il suo ruolo sembra quello di creare un riempitivo che sembra scollato dal resto e che semplicemente non fa ridere. Inoltre, a questo punto, penso che la carriera di Fanelli la renda un po' troppo conosciuta per fare la parte dell'attricetta.


Il tentativo poi di trovare uno spessore toccando temi come la violenza sessuale, argomento che purtroppo si è legato al mondo del cinema e dello spettacolo, si risolve in una narrazione didascalica e già vista dell'accaduto, molto approssimativa oltre che affrettata. 

La conferma di una terza stagione di Call My Agent secondo me fa capire quanto ci sia da raccontare e quanto sia un prodotto che quasi si auto rigenera, grazie a personaggi e artisti che hanno trovato una bella occasione per mettersi in discussione, ma questa seconda stagione secondo me perde di sottigliezza nei dialoghi, di brillantezza, ha una scrittura spesso caotica e superficiale.

L'olio di Rosmarino NON fa ricrescere i capelli, ma io lo uso ancora! Ecco perché

Qualche mese fa vi ho raccontato dei potenziali effetti sulla caduta e sulla ricrescita dei capelli che sono stati associati all'olio di rosmarino, diventato presto un trend sui social dove molti hanno riportato i risultati ottenuti. Il tutto è stato in qualche modo spinto e supportato da un paio di studi scientifici che sembrano avvalorare il fatto che l'olio di rosmarino possa davvero essere un trattamento contro le calvizie.

Pur non soffrendo di una perdita di capelli copiosa e direi patologica, ho voluto raccontarvi tutte le proprietà di quest'olio e dargli una chance con un prodotto in particolare che trovate qui, perché nella mia routine capelli c'è sempre un trattamento stimolante e rinforzante, per un effetto preventivo della caduta stagionale, e per ovviamente avere una chioma quanto più possibile folta, sana e voluminosa. E come vi raccontavo la mia esperienza di tre mesi è stata anche abbastanza positiva, ed infatti ho proseguito finché l'ho terminato e ne ho acquistato anche un altro, ovvero l'olio per capelli e corpo al rosmarino del marchio inglese Nature Spell.


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🔎Amazon
💸 €14
🏋150ml
🗺 Made in UK
⏳12 mesi
🔬 //

Mentre avevo iniziato i miei test è però arrivata una forte smentita sulla reale efficacia dell'olio di rosmarino contro alopecia e caduta dei capelli in un video della dottoressa Michelle Wong, dottore di ricerca in chimica e insegnante di chimica cosmetica, che magari conoscerete come Lab Muffin su Youtube. Lei è uno dei miei punti di riferimento quando cerco informazioni comprovate e dettagliate.
Nel video, che trovate qui, spiegava come mai l'enfasi sull'uso dell'olio di rosmarino per trattare le calvizie, è stata basata su un solo studio scientifico che in realtà risulta poco affidabile ed anzi pieno di errori e parti dubbie. 

Il video è molto dettagliato ma, se non masticate molto l'inglese, o semplicemente non vi interessa approfondire così tanto, vi basti sapere che Wong ha notato come molti, anche esperti e dermatologi, si siano soffermati solo sull'estratto dell'articolo, ma analizzando appunto il contenuto dello studio, ha notato che vi erano molte incongruenze ed è arrivata alla conclusione che l'olio di rosmarino non ha, almeno secondo gli studi condotti, un effetto anti caduta, e che anzi può essere difficile testarlo in questo senso, specie a confronto con una sostanza come il minoxidil, che, essendo prodotta in laboratorio, ha un risultato molto più gestibile e controllabile. L'olio di rosmarino invece può avere una derivazione molto variabile, come il tipo di pianta, la provenienza della stessa o il metodo di estrazione delle sostanze.
Tra l'altro arriva ad una conclusione a cui è impossibile sindacare: se avere un problema di alopecia che volete contrastare, è meglio cercare di agire in tempo affidandosi ad un medico piuttosto che a dicerie sparse per il web.

Senza contare poi che gli oli essenziali hanno anche effetti potenzialmente irritanti e che posso essere più dannosi che benevoli, come riportato da molti.

Tutta l'analisi di Lab Muffin mi è sembrata corretta anche se su un punto ho avuto personalmente dubbi: infatti ha spiegato che i risultati positivi aneddotici (e quindi non affidabili perché non esaminati in laboratorio ma basati su una prospettiva soggettiva) che le persone hanno riscontrato sono dovuti alle naturali oscillazioni che i nostri capelli hanno: più folti durante la primavera e più tendenti alla caduta durante l'autunno, creando ulteriori discrepanze nello studio riportato, che appunto è stato svolto in soli sei mesi.

In questo senso ho però alcuni dubbi: se è vero che moltissime persone hanno provato e dato la loro opinione sull'olio di rosmarino come trattamento anticaduta seguendo principalmente la moda e la viralità, ci sono poi creatori di contenuti che cercano di portare avanti seriamente il loro ruolo e dare dei feedback e delle recensioni affidabili (come il sottoscritto). In quest'ultimo gruppo ci sono anche persone che hanno testato l'olio di rosmarino con costanza, attenzione e magari su zone in cui avevano dei diradamenti localizzati non proprio temporali o stagionali e lì hanno visto dei miglioramenti. 
Questo beneficio potrebbe essere dato da due possibili fattori: il primo è un maggiore afflusso di sangue ai bulbi piliferi dato dal massaggio che si fa comunque con l'hair oiling, il secondo potrebbe essere un effetto indiretto dato dall'olio di rosmarino, che resta comunque un ingrediente antiossidante, antiinfiammatorio e anch'esso in grado di stimolare la microcircolazione ai follicoli.

Anche su questo Wong si è espressa affermando che questi meccanismi d'azione non è detto che si traducano in un effetto anticaduta efficace, anche perché nel nostro organismo possono essere in atto altre situazioni che rendono vane queste qualità.
Bisogna quindi essere insomma consapevoli che questa analisi di Lab Muffin toglie molte delle certezze che erano state affibbiate all'olio di rosmarino, ma io ho deciso di continuare a testarlo e vedere cosa sarebbe accaduto sulla mia capoccia. 
Facendo impacchi oleosi ai capelli perché piacciono al mio cuoio capelluto, quindi a prescindere che abbiano un effetto sulla crescita o meno, per me ha completamente senso usare un olio che contiene anche rosmarino. 

Ho appunto scelto il Natural Rosemary Oil di Nature Spell perché cercavo una alternativa un po' più leggera rispetto al prodotto che avevo testato già, ed infatti in questa caso la lista degli ingredienti è molto più semplice ovvero olio di mandorle dolci, di semi di girasole e appunto l'olio essenziale di rosmarino, quindi un prodotto già diluito e pronto all'uso.

Inutile dirvi che ha un odore molto naturale ed aromatico, molto gradevole, ed è inserito in un pack a mio avviso un po' troppo minimal per la consistenza che ha, essendo molto fluido: non c'è infatti un sifter o appunto un contagocce, ed è forse l'unico neo che riesco a trovare a questo prodotto. Io ho infatti rubato il contagocce al prodotto che avevo terminato. 

Nature Spell dice che può essere utilizzato sia sui capelli come appunto impacco, che sul corpo per idratare e nutrire la pelle, e addirittura sul viso, ma non credo sia il prodotto ideale, sia per l'attivo che vuole trasportare, sia per l'aroma. Io l'ho semplicemente applicato sui capelli, a volte umidi a volte no, cercando appunto di fare un massaggio che vada a muovere e quindi stimolare il cuoio capelluto. La mia posa è generalmente variabile fra l'una e le due ore e poi procedo con lo shampoo, e questo olio Nature Spell non mi ha richiesto mai lavaggi extra per poter essere rimosso completamente.
Mi ha dato l'idea di essere un prodotto adatto anche a capelli non estremamente secchi o danneggiati, anche più normali, e per chi vuole tentare l'hair oiling.

Che sia per le proprietà dell'olio di rosmarino, per l'effetto del massaggio o per una maggiore costanza (altro aspetto da non sottovalutare secondo me) che ho avuto a fare impacchi oleosi, io ho notato capelli più corposi, densi e spessi, e generalmente più folti, anche con questo Natural Rosemary Oil Nature Spell. Le mie zone più rade, che sono quelle sopra le tempie, mi sono sembrate ancora più definite, con qualche capello in più, così come tutta l'attaccatura frontale. 

Anche con questo prodotto comunque il mio cuoio capelluto mi è sembrato più idratato e meno propenso a risultare tirante, devo però ammettere che non mi sembra aggiunga particolare morbidezza o lucentezza ai capelli, ma, essendo più leggero, diventa anche un valido olio pre- styiling da applicare in quantità lillipuziane sui capelli umidi prima della piega.

Da tutto quello che vi ho raccontato e da questa mia prolungata esperienza con l'olio di rosmarino, che a questo punto ha superato i 7 mesi, traggo principalmente due considerazioni: in primis lo declasserei ad attivo genericamente rinforzante, che può essere introdotto insieme ad altri trattamenti e sieri anti caduta, e verso cui cercherei di ridurre le aspettative; in seconda battuta lo prenderei in considerazione solo in caso di un generico e temporaneo caso di diradamento, e non per questioni ben più serie.
In una prospettiva più generale inoltre promuovo Nature Spell perché mi è sembrato un brand affidabile ed interessante, con un ottimo rapporto qualità-quantità-prezzo e per quanto il loro Rosemary Oil mi sia sembrato valido, ammetto che quanto vi ho raccontato mi porta a lasciare libera la mia curiosità e provare altri oli capelli come ho un po' sempre fatto, cercando però di mantenere la costanza nel corso dell'anno. 




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