Only Murders in the Building 5, un comfort show in leggera discesa

Dal 9 settembre al 28 Ottobre sono arrivati su Disney + i nuovi, dieci episodi che compongono la quinta stagione di Only Murders in the Building, che lentamente ma con costanza si è guadagnata secondo me lo status di piccolo cult. 

Quella che doveva essere una comedy con lo sfondo di un giallo, ha infatti creato un microcosmo a cui tanti (incluso il sottoscritto, lo ammetto) si sono affezionati, e che è diventata una vetrina da cui tanti attori desiderano passare.

Questa quinta stagione ci riporta all'Arconia, dopo il salto nel mondo del cinema della quarta, perché sembra che Lester (Teddy Coluca), il portiere del condominio, sia stato assassinato misteriosamente. Ovviamente Charles, Oliver e Mabel si metteranno subito all'opera per scoprire l'assassino ma con difficoltà perché la moglie di Lester, Lorraine (Dianne Wiest, I Care A Lot), non conosce chi potesse odiare il marito.
Nel frattempo i podcaster verranno contattati da Sofia Caccimelio (Téa Leoni) perché suo marito Nicky (Bobby CannavaleThe Watcher) è scomparso. Peccato però che i Caccimelio siano legati alla mafia. 

Come sempre l'Arconia nasconde tanti segreti, e Only Murders in The Building 5 usa la sua ricetta ormai tradizionale per mischiare le indagini dei crimini alla commedia. Questa stagione per certi versi è stata esattamente come me l'aspettavo e come la serie ci ha abituati. Permane infatti quel senso di "comfort show", di torpore per una storia che, per quanto nuova, sappiamo che come ci terrà compagnia e che nasce soprattutto per intrattenerci. 

I volti di Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez sono ormai diventati familiari come se fossero nostri vicini di casa, le loro battute e il loro affiatamento sono fra gli ingredienti principali di Only Murders in the Building.
La struttura è insomma sempre quella, ad aggiungere la novità ci pensano invece colpi di scena più o meno riusciti, e tanti camei di celebrità più o meno note come Renée Zellweger, Christoph Waltz, Beanie Feldstein e Logan Lerman, in ruoli che non vi rivelo se non avete visto la stagione.

Continua poi un supporto tecnico appagante, come l'ottima regia, il montaggio, la colonna sonora, che sono stati tutti elementi distintivi e di valore pe la serie.
Tuttavia credo che rispetto alla solidità della quarta stagione, qui ci sia stato un piccolo passo indietro.

A me ad esempio è sembrata una stagione che non ha saputo trovare il suo equilibrio. Per i protagonisti principali è sicuramente un periodo di passaggio, ma mi è mancato qualche momento più tenero e riflessivo fra di loro. Allo stesso modo, il mistero da risolvere mi è sembrato più annacquato e in generale meno convincente e appassionante rispetto alle storie del passato.

I nuovi, tanti personaggi introdotti secondo me non sono stati molto decisivi: è vero che ci danno modo di pensare anche ad argomenti più seri, come la tecnologia che rimpiazza l'uomo, ma diciamo che narrativamente non stravolgono le carte al tavolo da gioco (battuta voluta). Inoltre creano anche un po' di confusione spesso inutile.
Nel corso degli episodi mi è sembrato inoltre che questa stagione richiedesse una maggiore sospensione dell'incredulità, sempre per spingere su una comicità non sempre efficace. 

Questo non significa che abbia trovato Only Murders in the Building 5 una brutta stagione, ma mi è mancato qualcosa, mi è sembrata meno appassionante, quel senso di torpore si è un po' raffreddato.
È normale per una serie tv che diventa più longeva (specie per gli standard di oggi) perdere un po' di brillantezza, e in questo caso la sua struttura la obbliga ad una certa ripetitività. 
Sono stato infatti contento di leggere che Only Murders in The Building è stata rinnovata per una sesta stagione, ma apprezzo ancora di più il fatto che dovrebbe essere ambientata a Londra, perché serve più aria nuova. Spero che i nuovi episodi però siano più orientati ad appagare lo spettatore e meno a fare appunto da vetrina al cast.


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