Mi dicono dalla regia che anche Novembre ci sta lasciando e quindi arriva il momento di fare un piccolo recap per vedere cosa portarci dietro e cosa invece lasciare andare con la fine del mese.
Proprio riguardando alle mie recensioni mi sono reso conto di essere stato spesso lamentoso, soprattutto sui film che ho visto. Mi è sembrato infatti che tutto sia stato al di sotto alle mie aspettative, ed alcuni titoli mi hanno deluso a 360 gradi.
Il primo che mi viene in mente, direi il più problematico, è sicuramente Material Love, di Celine Song con Pedro Pascal, Chris Evans e Dakota Johnson.
Devo dire che mi è spiaciuto non aver apprezzato di più anche il nuovo film di Ari Aster, Eddington.
Anche qui il cast si fa notare per nomi altisonanti, ma la storia è così piena di tematiche che risulta quasi indigesta. Parlare poi del COVID e di tutto quello che ha portato nelle nostre vite, e nella società in generale, non è forse la scelta più interessante, nuova, o critica che si potesse fare. Con una durata poi del genere, sembra anche ripetitivo. Qui la recensione completa di Eddington.
Fortunatamente il 7 Novembre è arrivato il Frankenstein di Guillermo del Toro e le cose sono andate decisamente meglio.
Nella mia recensione non ho potuto fare a meno di sottolineare anche i punti deboli del film, come ad esempio la lunghezza, e alcune scelte narrative che si sono dimostrate meno convincenti. Ma si becca una promozione perché non si può negare che questo Frankenstein ha il sapore di un classico da guardare durante le feste, è visivamente appagante, ben recitato e credo che possa essere uno di quei film che vale la pena vedere e che io stesso rivedrei volentieri.
La serie tv Disney Plus secondo me soffre ormai il tempo che passa e l'inevitabile assottigliarsi di idee più originali, avvincenti e solide. Come per Nobody Wants This, anche Only Murders in The Building mantiene la sua aurea di comfort show carino e coccoloso a cui siamo tutti abituati, ma tocca ammettere che servono storie più forti per mantenere alta l'asticella.
È una serie tv estremamente derivativa, che sembra prendere i passi da tanti altri telefilm visti anche quest'anno. Quindi anche qui basse aspettative, specie in ottica di originalità. Tuttavia un buon cast, qualche bella location, un ritmo costante, riescono a salvare in corner Malice, o quantomeno a spingermi di dirvi di darle almeno una chance. Che poi c'è sempre tempo per abbandonare la visione.
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