Ho chiesto a ChatGPT informazioni su di me e se sa fare il mio lavoro, e questo è il risultato

L'intelligenza artificiale si sta facendo strada nella nostra vita di tutti i giorni, e ormai esistono tool e siti per fare qualunque cosa: dal comporre complicati codici HTLM, a creare loghi ed immagini, da animare avatar, a scrivere contenuti di varia natura. Molti si stanno giustamente ponendo domande sull'etica di questa nuova tecnologia e su quanto possa essere dannosa per l'uomo stesso, soprattutto in ambito lavorativo (che è quello che ci dà da mangiare).
L'AI ci sostituirà tutti? Se lo chiedono in tanti, e in rete ho visto diversi video di persone che mettono alla prova ChatGPT, uno dei siti più usati vista l'interfaccia estremamente semplice da approcciare, per scoprire se sia in grado di sostituirli nel loro lavoro.
Ho pensato di fare più o meno la stessa cosa: ho chiesto all'intelligenza artificiale cosa sa di me, in quanto blogger ovviamente non come persona fisica, e se sia in grado di scrivere i miei articoli.

Premetto subito che si tratta di un gioco che non vuole esplorare tutte le potenzialità di questo tool AI. Infatti uno dei trucchi per far funzionare queste intelligenze artificiali ad esempio è fornire loro sin da subito un contesto, un tono, uno stile, ed una impostazione sul contenuto che vogliamo creare, per fare in modo che la ChatBot di OpenAi agisca nel migliore dei modi e con uno scopo mirato.
Inoltre non si tratta esattamente di un motore di ricerca quindi potrebbe non essere soddisfacente se usato come tale.
Io ho voluto iniziare il mio "test" con delle domande generiche sul mio blog e su di me, e questo esperimento è partito malissimo.


ChatGPT infatti non conosceva l'esistenza di Pier(ef)fect, e quindi ho pensato di dargli qualche dritta, al posto di cazziarlo e fare l'offeso.
Tuttavia, nonostante io abbia spiegato che il blog esiste dal 2011, il Tool AI ha continuato a fare orecchio da mercante, sottolineando di essere aggiornato fino al 2021. 


Ho provato a chiede a ChatGPT se sapesse chi fosse l'autore del blog ma, giustamente, mi ricorda di cercare informazioni sui motori di ricerca. Quindi ho chiesto di farlo per me, dandogli però sempre qualche dritta.
In questo caso però non solo mi ha ricordato i limiti della sua tecnologia, ma anche che non è proprio la pettegola del paese che sa i fatti di tutti.

L'unica alternativa per interrompere questo tiro alla fune è stato quello di vuotare il sacco con ChatGPT e dargli delle informazioni generiche affinché potesse riconoscermi. Ma anche in questo caso non è andata bene.

A questo punto mi sembrava inutile continuare a chiedere dettagli, perché ChatGPT non riusciva bene a comprendere e reperire le informazioni che stavo cercando su di me, e quindi ho pensato di fare al contrario. Ho chiesto all'intelligenza artificiale se avesse domande da pormi per conoscere meglio Pier(ef)fect ed il suo (mio) lavoro, e già mi è sembrato fosse sulla buona strada.


Le domande sono abbastanza generiche, e tutto sommato utili, ma obbligano l'utente ad avere già queste informazioni. Se non si stesse parlando di me potrei anche non essere in grado di conoscere questi aspetti. Ho comunque cercato di rispondere ma senza fornire troppi dettagli, perché volevo vedere fino a che punto si sarebbe spinta ChatGPT e quanto autonoma possa essere.


Per poter proseguire l'interazione ho pensato di chiedere se avesse altre domande, ed è diventato in parte ripetitivo, ad esempio chiedendomi se su Pier(ef)fect ci fossero anche aneddoti personali, in parte con domande a cui un estraneo potrebbe non sapere come rispondere.
Ho, ancora una volta, risposto in maniera stringata, ma questa volta non ho fatto ulteriori domande, per vedere quale sarebbe stata la conclusione del sito.


A questo punto mi sembrava il momento di vedere cosa sapesse fare e se fosse in grado di scrivere una recensione di un film col mio stile. Le speranze erano davvero basse, perché sembra che l'AI non stesse proprio cercando di attingere alla sua banca dati, ma ci ho provato comunque. Bisogna premettere che non credo che una intelligenza artificiale possa in qualche modo vedere un film, quindi deve basarsi solo su un'idea teorica.
Ho scelto ovviamente una pellicola del 2021, Maschile Singolare di Prime Video di cui potete già leggere la recensione qui. Mi sono accertato che quel post fosse indicizzato su Google così che eventualmente ChatGPT potesse avere una base a cui far riferimento, visto che comunque si tratta di una pellicola più di nicchia. Purtroppo l'operazione non è riuscita.


Premesso che non esordisco salutando da anni, e comunque non lo farei in maniera così banale, tutta questa introduzione mi sembra quella che potrebbe fare un presentatore di una rete locale: è impersonale, non spiega le motivazioni che possano avermi spinto a scegliere quella pellicola, e credo che già questo crei minor empatia rispetto al contenuto. 
Inoltre il resto della recensione creata da ChatGPT è davvero banale, oltre che errato.


Partiamo dal fatto che Luca è un personaggio in un certo senso secondario in Maschile Singolare (il protagonista si chiama Antonio ndr), ed anche escludendo il fatto che la mia fosse una recensione negativa, quindi differente rispetto a quella dell'intelligenza artificiale, io non avrei mai uno stile così pomposo per diverse ragioni. Intanto perché non mi appartiene, inoltre perché non si adatterebbe allo stile del film, che ha un sapore più contemporaneo e pop. 
Molte delle caratteristiche della recensione creata da ChatGPT sono secondo me secondarie nel film in questione: la regia da esempio non mi pare curasse così tanto l'immagine, e le ambientazioni sono molto semplici, proprio perché il film vuol raccontare la storia in maniera molto naturale. Ma forse c'è di peggio.


ChatGPT
infatti dà per scontato che un film a tematica gay debba per forza parlare di accettazione di sé, quando l'unico aspetto forse positivo di Maschile Singolare è che per una volta i personaggi sono abbastanza risoluti da quel punto di vista. 
E dare cinque stelle, nemmeno fosse un capolavoro della cinematografia mondiale in grado di trasportare lo spettatore in questo variegato range di emozioni, senza sollevare nemmeno un dubbio o una imperfezione, fa comprendere che Chat OpenAI non ha molto spirito critico.
Tra l'altro, se notate, la recensione non è nemmeno particolarmente attenta ad un'ottica SEO. 
Avrei voluto spiegare tutto questo all'intelligenza artificiale in questione, ma ho pensato di cambiare argomento, visto che qui non vi faccio mancare nulla.

Ho chiesto a ChatGPT se potesse scrivere una review della Salicylic Acid 2% Masque di The Ordinary (quindi un brand abbastanza famoso), ma questa volta ho cercato di essere più specifico nella mia richiesta. Intanto potete leggere e confrontare la mia recensione quiOvviamente ho controllato che fosse antecedente al 2021 e che fosse indicizzata. 



Ancora una volta l'intelligenza artificiale mi ha introdotto come il venditore di un set di pentole alla fiera di paese, ma soprattutto vi faccio notare quel "radiante" nel titolo, che va bene che anche io faccio un sacco di refusi, ma quello suona assolutamente meccanico come termine. 
Inoltre l'analisi dell'INCI è praticamente inesistente, mantenendosi molto superficiale. 
Il resto della recensione invece, oltre che generica e basica, mi è sembrata ripetitiva e più una sorta di descrizione che potrebbe fare una azienda, e non la prospettiva personale che una persona può dare del prodotto.


Questa volta però devo dire che c'erano le indicazioni che ho richiesto, e che il sito ha messo più attenzione all'ottica SEO, ma devo dire che in una recensione personale non ha senso far riferimento alle opinioni di altri utenti. Tra l'altro la frase "Con la sua formulazione efficace, l'azione esfoliante e le opinioni positive degli utenti, questa maschera offre un valido aiuto per ottenere una pelle più sana e luminosa." sembra indicare che la maschera funzioni perché le persone ne hanno parlato bene. 
Inoltre è tacito che ogni esperienza sia differente da persona a persona, e se dovessi ripeterlo ad ogni recensione sarei più noioso di una novena. 

Mi sembra che Chat GPT, al momento, nonostante sia in grado di scrivere dei contenuti che possono essere chiari e leggibili, non riesca ad essere originale, personale e approfondito, e commette qualche errore. Non prova nemmeno ad usare un'intonazione più originale o ricercata, e se usassi un tool del genere credo che i miei contenuti sarebbero tutti molto standard e se magari funzionano da un punto di vista del posizionamento online, non credo che possano essere particolarmente interessanti per voi.
Quindi, per adesso, Pier(ef)fect non sarà gestito da un'intelligenza artificiale.

Voi che ne pensate di Chat GPT e di questi nuovi tool? Vi stanno aiutando nei vostri lavori?



6 commenti:

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  1. Praticamente se gli apparecchi tutto ChatGPT potrebbe descriverti la tavola.. ;)

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  2. Ho letto il tuo articolo interessantissimo e a questo punto la domanda sorge spontanea: se tu decidessi di istruire ChatGPT con tutta una serie di informazioni su di te e dandogli imput precisi, magari dedicandogli mezz'oretta ogni giorno, che cosa succederebbe? Le informazioni resterebbero memorizzate?

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    1. Grazie mille, contento ti sia piaciuto il mio test ☺️ la tua domanda me la sono posta anche io ed in effetti non ho una risposta (anche perché non sono un esperto del tool). Posso dirti che prima di sviluppare il post avevo già provato con alcune domande e il risultato era quello che ho ottenuto comunque adesso. Quindi se dovesse servire un periodo di training penso debba essere ripetuto più e più volte

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    2. Quasi quasi provo ad istruirlo su qualche musicista che non conosce e vedo come reagisce. Sono sempre super interessanti queste cose! Ovviamente ti farò sapere come va 😊

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    3. Se ti va di provare fammi sapere! In teoria comunque dovrebbe funzionare.

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