Dobbiamo dire addio alla Fantastica signora Maisel, e non è affatto facile

Oltre a Firefly Lane, quest'anno un'altra serie tv, stavolta su Prime Video, ha raggiunto la sua ultima stagione, chiudendo per sempre. Stranamente c'è anche una vaga somiglianza nelle tematiche con l'appena citata serie Netflix, perché si parla sempre di amicizia al femminile, di famiglia, di autodeterminazione e di crescita.
The Marvelous Mrs. Maisel è questo e molto altro, e la quinta ed ultima stagione ci ha ricordato perché l'abbiamo (l'ho) amata così tanto.

Non sono stato molto gentile nei confronti della terza e della quarta stagione della serie di Amy Sherman-Palladino perché se continuavano ad esserci quei dialoghi serrati, che ti fanno sorridere insieme a quelle situazioni buffe in cui si ritrova spesso e volentieri la famiglia Weissman-Maisel, e la realizzazione scenica lasciava sempre senza fiato, il versante narrativo mi aveva lasciato un po' perplesso perché troppo poco ricco di guizzi che potessero muovere davvero le acque. 
La quinta stagione de La Fantastica Signora Maisel, terminata il 26 Maggio, ritrova però Midge in splendida forma, dandomi tutto quello che stavo cercando e anche di più da questa serie, e riuscendo a spegnere i riflettori in modo più che apprezzabile.

I colori accesi e sgargianti che sin da subito la serie ci ha mostrato, sono sempre stati il leitmotiv per raccontarci le avventure di Miriam Maisel, che possono sembrare altrettanto scanzonate e briose, ma lei di calci ne ha presi tanti e fin dall'inizio. Infatti era impensabile che una donna ebrea, di buona famiglia, sposata e con figli, diventasse una comica separata dal marito e finisse per esibirsi su un palco, ma il carattere volitivo di Midge e l'aiuto della sua amica e manager Susie Myerson, riusciranno a farle fare strada, fra molti alti e molti bassi.
Ma, dopo il caso con Shy Baldwin e alcuni lavori lasciati, la nostra Miriam deve andare avanti e riprendere a trovare nuovi ingaggi, e soprattutto trovare quello scatto che possa renderla davvero la celebrità che sogna di essere, ed è su questo su cui si concentra la quinta stagione di The Marvelous Mrs Maisel, andando però anche oltre. 

Così Miriam finisce per diventare una delle autrici del The Gordon Ford Show, non senza peripezie, ma ancora una volta si troverà in una stanza piena di uomini, senza un posto a cui sedere, e ancora una volta dovrà cercare di imporsi affinché la sua voce venga ascoltata. Ma quel che sarà il destino di Midge (e non solo) e se arriverà a quel successo, ci viene raccontato attraverso una tecnica che The Marvelous Mrs. Maisel non aveva ancora messo in scena, e si inizia a ballare (visto la serie ci sta pure come termine) fra le diverse linee temporali, e questo ha permesso alla Sherman di ottenere risultati diversi.

Da un lato infatti, muoversi avanti e indietro negli anni, ci ha permesso di vedere ciò che accade nel futuro di buona parte dei personaggi, ed anche di assistere ad una incrinatura del rapporto fra Miriam e Susie. Riusciamo anche a scoprire il destino di Joel, il rapporto di Midge con i figli, e questi flashforward riescono ad aggiungere altre storyline, o approfondimenti.

È soprattutto Susie a riuscire a trovare spazio per essere conosciuta meglio, sia nella sua versione del "passato" (o del presente per meglio dire) che in quella futura. Molti hanno esaltato il sesto episodio, che si concentra molto sul personaggio interpretato da Alex Borstein, ma io non posso dire di averlo amato così follemente. L'ho trovato spiazzante, e qui è secondo me tutti questi passaggi temporali creano più caos che benefici, mettendo di mezzo davvero tanti argomenti spesso trattati frettolosamente. Purtroppo, col tempo, ci renderemo conto che questa quinta stagione non chiarisce del tutto le parentesi che apre, come ad esempio la rottura fra Midge e Susie, o il rapporto del "futuro" della comica con i figli e il marito.

Ma, come vi dicevo, The Marvelous Mrs Maisel 5 pesca anche dal passato, ci fa riassaporare gli anni '50 e '60, con quelle gonne a ruota che hanno reso iconica la protagonista, così come riescono a trovare spazio personaggi secondari interpretati da volti noti. Non dimentichiamo soprattutto Lenny Bruce, l'unico artista realmente esistito, di cui conosceremo l'ultima parte della sua carriera, e l'unico in grado di insegnare a Midge cosa significhi essere famosi. 

Ma è arrivando alla fine, al monologo che renderà Midge Maisel una stand up comedian affermata, che si chiuderà il cerchio, perché ancora una volta la protagonista riesce a raccontare se stessa, la sua storia e le sue battaglie con l'ironia di sempre. Miriam è sempre stata una femminista, pur restando aderente alla sua epoca, e lo dimostra ancora una volta, in una delle sue esibizioni migliori, che risulta divertente e toccante allo stesso tempo. Sono fra quelli che trova più divertenti i dialoghi e le dinamiche che si creano fra i personaggi nel "quotidiano", mentre tutte le altre esibizioni mi sono sempre sembrate un po' troppo studiate per far ridere, ma questo ultimo monologo mi ha colpito, anche perché riesce a farci sentire il sapore del futuro di Midge.

Questa ultima stagione infatti credo riesca a concludersi nel migliore dei modi, non perché finisce con un "happy ever after", o per lo meno non del tutto, ma perché mostra il lato più umano dei suoi protagonisti. La Midge del futuro è infatti una donna matura che ha fatto le sue scelte, e che ha subito quelle altrui, e del destino, e ne ha raccolto le conseguenze. Non è più la giovane ragazza che, con tutte le difficoltà di emergere, viveva comunque in una esistenza ovattata, ma è una donna, sempre elegantissima, che ha fatto i conti con la vita, e adesso riempie le sue giornate di ciò che ama di più e per cui ha combattuto tanto: lavorare. 
Come Barbra Streisand canta in sottofondo, i nastri blu per i capelli non sono più così brillanti, e il lavoro di comica e personaggio ha preso il sopravvento, ma, anche a distanza, resta ancora il rapporto con Susie.

Gridare al capolavoro non fa per me, ma posso dirvi che anche la quinta stagione de The Marvelous Mrs Maisel, con i suoi piccoli problemi, ha contribuito a rendere questa serie come una delle migliori proposte da Prime Video e, in generale nel mondo dello streaming seriale degli ultimi anni, una di quelle che vale la pena recuperare, vedere e rivedere.
Forse non sarebbe stato lo stesso senza questo cast, ma soprattutto senza Rachel Brosnahan, che fin da subito ha saputo calzare i cappellini di Midge facendoli suoi, con garbo, eleganza, il sorriso, il talento e la cazzimma giusti, e a lei auguro di trovare un altro progetto che riesca a farla brillare esattamente con quella che è diventata una delle comiche più famose del piccolo schermo.
Quindi non ci resta che esclamare "Tette in su" e salutare, un'ultima volta, anche se non è facile, la "formidabile, la favolosa, la fantastica" Signora Maisel




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