E quindi chiudiamo finalmente la porta di questo infausto 2020, i cui spifferi si faranno sentire ancora per molto, e saranno forse i più freddi che pungeranno le nostre spalle. Credo poco a queste chiusure di fine anno, e la quotidianità secondo me ce lo dimostra giorno dopo giorno, anche se capisco che il profumo di un nuovo inizio sia sempre elettrizzante, ma ammetto che il candore di una nuova, fresca pagina bianca colpisce anche me. E quest'anno più del solito, visto che mai avrei creduto che un anno del genere sarebbe potuto capitare. Nei corsi e ricorsi storici sarà forse anche normale, ma per me, per noi, credo abbia superato qualunque slancio di fantasia.
Credo che il 2020 che ci abbia spinti tutti verso una zona grigia di insicurezza e paura, come barche che non riescono a trovare un riparo all'asciutto. Ci ha messi nudi di fronte la nostra umanità, costruendo nuovi confini con gli altri e con noi stessi, e ci ha dato tanto su cui riflettere, capire e ragionare. Forse anche per maturare.
Il problema di ogni trauma è che ci spinge a creare dei muri sempre più alti e spessi per difenderci, prigioni da cui non è sempre facile o scontato uscire. Tuttavia credo di aver fatto in questo 2020 tutto quello che mi è stato possibile per raccogliere ciò che di buono è comunque arrivato, cercando di imparare ed adattandomi. Provando a restare con i piedi ben affossati nella sabbia del presente, sapendo che così è più facile affrontare ogni onda.
Ho lasciato forse correre il 2019 senza che me ne rendessi conto, perché penso sia inutile lottare contro tutti, soprattutto se stessi, ma lungi dall'immaginare cosa sarebbe seguito, e se rimpiangere il tempo passato non mi appartiene, anche se nasce spontaneo, prendere la lezione e farla nostra credo sia l'unica soluzione per andare avanti. Il 2020 credo ci abbia dato tempo e modo per affezionarci più a noi stessi e a tutti i nostri io che in ogni momento, in ogni istante ci passano accanto. È ovvio, la mia speranza è che mai un anno del genere spero possa ritornare, un anno di vuoti sempre più profondi, di scoramento, assurdità, perdite, lontananza, ma mai come in un anno del genere credo abbiamo potuto imparare a trovare nuove strade.
Il buio può fare paura, ma ogni farfalla si rinchiude in un bozzolo per diventare altro, ogni animale va in un sonno profondo per poi risvegliarsi. Diamoci pace e ogni giorno sostituiamo la paura con la speranza, anche trovando il nuovo nel vecchio, sorprendendoci. Forse era questo ciò che dovevamo capire per andare avanti, o magari è solo una mia stramba visione delle cose. Penso però che anche le ricette peggio riuscite, possano qualche volta essere salvate, così come questo indigesto 2020 non sia del tutto da buttare. Do un abbraccio a me, che nonostante tutto sono ancora in piedi, e ne lascio una per voi, sperando sia di conforto.
Ogni anno ho il dubbio che possa avere una qualche utilità, ed ogni fine dicembre mi ritrovo a chiedervi su Instagram se può avere senso fare un post che raccolga tutti i prodotti migliori utilizzati nei 365 giorni appena trascorsi. Nel mio sondaggio avrei votato che sarebbe meglio andare avanti, anche perché cerco di inserire quanti più dettagli possibile nelle mie recensioni quindi non posso aggiungere molto altro, però capisco che questi mega riassunti possano avere la loro utilità e perché abbiate votato per il sì. L'unico sgarro che farò ai vostri suggerimenti è che questo sarà il solo post di prodotti promossi raccogliendo quindi tutte le categorie.
Nel 2020 ho fatto quasi 70 diversi post su Beauty Cues, e considerando che raramente vi parlo di un solo cosmetico, capite da voi che i prodotti che ho utilizzato e recensito in quest'anno sono tantissimi. Per questo motivo ho pensato di mettere in risalto solo i prodotti che davvero mi hanno lasciato un buon ricordo sotto tanti punti di vista, che sia il rapporto qualità/prezzo, o la loro performance e che riacquisterei. Specifico, qualora non fosse palese, che ovviamente non farò riferimento solo alle novità uscite nel 2020, ma in generale ai prodotti che ho usato io.
Inizierei proprio dalla skincaredel viso dove ho sicuramente più prodotti preferiti. Nel corso del 2020 ho provato tanti detergenti viso che mi hanno soddisfatto sotto diversi aspetti, uno di quelli che ricordo sicuramente con più entusiasmo è il Salicylic Acid Cleanser di The Inkey List.
Credo sia uno dei prodotti di The Inkey List più venduti proprio perché unisce una ottima efficacia a una certa delicatezza, cosa che non mi aspettavo da un prodotto con acido salicilico. Vi anticipo che nel corso del 2021 ci saranno diverse recensioni su questa azienda inglese, quindi drizzate le orecchie se vi incuriosisce.
Invece, un detergente in crema che mi ha stupito è l'Olio Lavante di Antos, prodotto decisamente papabile per un futuro riacquisto.
Anche in questo caso, l'equilibrio fra efficacia, piacevolezza d'uso, un costo accessibile, lo rendono un prodotto memorabile, specie per pelli secche o per la doppia detersione. Devo fare anche due menzioni d'onore e la prima va al"Gelsomino mon amour" Gel Detergente di Fitocose, che ha un profumo pazzesco e mi è piaciuto molto sulla mia pelle.
Non vorrei invece fare menzione dellaCleansing Foam Almond di Cien Nature Sensitive solo perché è puntualmente impossibile trovarla, però è indubbiamente un prodotto che riacquisterei perché ottimo, e soprattutto delicato che non posso non considerare
In fatto di tonici viso vado spedito perché purtroppo non ho trovato quello che comprerei senza alcun dubbio anche in questo preciso istante. Ammetto che ho apprezzato moltissimo la Luce Liquida dell'Estetista Cinica/Veralab (ne parlo qui) soprattutto per l'insieme di ingredienti attivi che lo caratterizzano, ma ammetto che non reinvestirei in una lozione, ma punterei ad un siero o una crema che appunto sfrutta gli stessi elementi.
A proposito di sieri viso, devo nominarne due che mi hanno impressionato positivamente. Il primo è di The Ordinary, ovvero il Granactive Retinoid 2% Emulsion.
Per la congiunzione degli attivi e la facilità con cui lo si può introdurre in qualunque skincare, questa emulsione è diventata un mio prodotto preferito del 2020, ma anche più in generale nel range di The Ordinary. Inoltre, se volete iniziare ad utilizzare un siero con retinolo, questo è perfetto. Se l'avete persa, qui potete trovare una mega guida con tutti, proprio tutti, i prodotti The Ordinary promossi e bocciati che ho testato in tre anni. Un altro siero viso che inserisco fra i migliori e che riacquisterei è il Revolution Skincare Blemish and Pore Refining Serum 10% Niacinamide + 1% Zinc, un nome lungo per descrivere un quasi clone di The Ordinary.
Vi avevo fatto un post di paragone fra appunto Revolution SkinCare e The Ordinary con tre minitaglie dei prodotti che questi due brand hanno in comune, e mi è piaciuto molto il loro siero alla Niacinamide perché, al contrario di quello dell'azienda canadese, non mi seccava la pelle, ma risulta astringente e schiarente. Non faccio buoni propositi anche perché poi so che non riesco a mantenerli ma nel 2021 sicuramente ci saranno altri post su Revolution Beauty e altri cosmetici con attivi concentrati.
Per quanto riguarda le creme viso non ho nulla da dichiarare: niente è riuscito a mancare la mia memoria così a lungo, né ho trovato qualcosa che riacquisterei senza pensarci due volte.
Non ho dubbi sul contorno occhi che invece mi ha convinto ovvero lo Jalus Eyes di Fitocose.
Nessuna sorpresa su questo fronte: utilizzo le creme contorno occhi di Fitocose da anni e, pur non avendo magari gli attivi antiage più moderni e sofisticati, sono cosmetici affidabili, funzionali ed utili nel nutrire e distendere la pelle secca della zona perioculare, senza irritazioni.
Nella mia recensione vi avevo mostrato la sua efficacia dopo appunto 8 settimane di utilizzo, e sono contento che anche nella grande distribuzione ci sia un prodotto del genere ad un prezzo equo.
Un altro prodotto extra per il viso non possono che essere le maschere e i trattamenti. Scegliere fra le tante maschere viso che ho provato non è invece affatto semplice, ho però un ottimo ricordo delle sheet mask coreane Package.
Io le presi dal sito Lillapois, quindi anche facili da reperire, credo abbiano un costo comunque accettabile, ma soprattutto anche in questo caso ho apprezzato l'ottima azione reidratante che hanno avuto sulla mia pelle. Inoltre ricordo ancora la profumazione intensa di lavanda della Sweet Dream Deep sleeping mask, che ha anche una azione aromaterapica. Riacquisterei anche con molto piacere i patch occhi di Garnier, delle maschere fresche e idratanti, che secondo me sono perfette da avere sempre nel beauty e da usare all'evenienza.
La Maschera Occhi Anti Fatica Garnier è sicuramente la mia preferita far le due che ho provato perché, all'azione idratante, si accompagna anche una leggera efficacia schiarente e illuminante. So che ci sono altre maschere occhi di questa azienda e più avanti le proverò sicuramente.
Volo subito verso i miei preferiti corpo e capelli, che non sono tantissimi, non perché abbia trovato ciofeche di cui conservo ricordi negativi, ma perché si sono tutti mediamente comportati bene. Qualche merito in più secondo me ce l'hanno i Body Wash di Dr. Organic.
Ne ho provati due nel corso del 2020, quello della linea Manuka Honey, e quello della nuova gamma uomo al Ginseng, ed entrambi sono accomunati da una ottima delicatezza sulla pelle, senza venir meno la funzione lavante. Inoltre, e forse non lo sottolineo abbastanza, i detergenti corpo di Dr Organic sono versatili perché indicati anche come shampoo, ed io, che sono parecchio esigente in fatto di capelli, riesco ad utilizzarli benissimo in entrambi i modi con soddisfazione. Per quanto invece riguarda l'idratazione del corpo non posso che considerare come un'ottima scoperta del 2020 l'olio secco di Comodynes.
Si tratta di un perfetto dupe dell'Huile Prodigieuse® Nuxe, e avendoli provati entrambi devo ammettere che questa versione di Comodynes non ha nulla di meno: dal potere nutritivo sulla pelle, fino alla profumazione avvolgente. Ma ha anche un costo molto accessibile, ricordo che in offerta lo presi a meno di sei euro.
Gli shampoo Ph Bio si somigliano un po' tutti ad essere onesto, ma li apprezzo perché riesco ad utilizzarli senza problemi al cuoio capelluto, e, nonostante non siano fra i più condizionanti sui capelli, riescono anche a non produrre nodi o seccare le lunghezze. La maschera capelli migliore del 2020 per me è invece l'Impacco Capelli Rinforzante con Spirulina di Gyada Cosmetics.
Non solo ha un buon potere condizionante sul momento, ma ho notato che, specie all'interno di tutta la routine all'alga spirulina, contribuisce a rinforzare i capelli, a stimolarne la crescita e la salute generale. Assolutamente preferito per lo styling e, a mio avviso, uno dei prodotti più interessanti e rivoluzionari del 2020 è la cera per capelli di Dr Organic.
A stupirmi nella Hair Style Putty, che potrebbe essere tradotto come pasta modellante, non è stata solo la consistenza ma è soprattutto il suo potere disciplinante dei capelli, pur lasciandoli morbidi, elastici e senza alcun residuo. È senza dubbio uno dei prodotti per lo styling più adatto alla mia acconciatura.
Credo che di non dimenticare alcun altro prodotto top di questo 2020, anzi forse ho anche esagerato, ma capite che non potevo scremare troppo dalle tante review che ho pubblicato. Ho preferito lasciare indietro i flop, perché non serve dare spazio a dei prodotti poco soddisfacenti. Se vi va lasciatemi i vostri preferiti ché magari posso scoprire qualcosa di nuovo.
Ho sentito tante parole su questo Natale, forse anche troppe. Chi ha detto che sarebbe stato triste, particolare, malinconico, difficile, diverso è l'aggettivo più gettonato, ma surreale è anche azzeccato. Tutti hanno ragione, nessuno ha torto, ma mi chiedevo che senso avrebbe avuto aggiungere altre parole, che effetto avrebbe fatto quel che avrei potuto dire io, rispetto a tutto quello che era già stato detto.
È che Natale ha questo strano potere di toccare chiunque, anche chi non ci crede, anche chi tenta a tutti i costi di superare le uniche 24 ore di cui è composto. Effimero, eppure con un suo peso specifico. Ed il problema più grande è che Natale è una grande lente di ingrandimento che amplifica tutto. Come un cerchio che si chiude, sembra che nel giro di una giornata, il calore, l'affetto, la vicinanza, anche quando tutto e tutti ci spingono ad allontanarci, a stare distanti, raddoppino di potenza per toccarti fino in fondo. Natale amplifica anche però quelle assenze, nuove o passate, con cui ancora non hai fatto pace, è il pungolo per gli errori che ancora ti fanno salire il sangue alla testa, le paure che si sono accumulate come vestiti usati sulla sedia, la gratitudine che non abbiamo celebrato, e quel senso di inadeguatezza che sembrerà risplendere in ogni regalo sbagliato. Questo Natale in particolare credo che rifranga tutto in maniera ancora più ampia, e mi sono reso conto che difficilmente avrei potuto trovare qualcosa da dire che facesse la differenza. Spero che tutti possiate riuscire a ritagliarvi uno scampolo di serenità, ma mi sono ricordato di questa frase che mi piace molto, che ogni tanto ripeto a me stesso: se stai camminando attraverso l'inferno, qualunque esso sia, continua a camminare.
Ogni percorso, ogni posto, ogni prigione, ogni buco nero ha la sua via di uscita e spero che questo Natale possa essere il primo passo verso una strada di libertà e gioia.
È ormai confermato che sarà un Natale particolarmente casalingo ma, ad essere onesto, a me non dispiace. Pur capendo tutte le difficoltà di chi, dopo magari tanto tempo, non potrà ricongiungersi con la propria famiglia, ci sono tanti modi per tentare di ricreare un po' di atmosfera natalizia. Quest'anno ne avevo particolarmente bisogno, per questo mi sono ritrovato a divorare film e serie tv a tema, ed ho pensato di raccontarvi cosa secondo me fareste bene a guardare (o evitare) in streaming questo Natale. Lo scorso anno mi ero soffermato sul catalogo di Netflix, e qui e qui trovate le mie passate recensioni. In questo 2020 però anche gli altri servizi di streaming si sono tuffati nel mood natalizio ed io ne ho fatto incetta, almeno per quanto riguarda le novità uscite fino ad ora. Netflix è sicuramente la piattaforma che ha più telefilm e film a tema Natale, e che ogni anni ci inonda di tante cose carine da guardare, e proprio da qui vorrei iniziare. Già lo scorso anno vi avevo anticipato che volevo recuperare Qualcuno salvi il Natale (The Christmas Chronicles) che risale al 2018, anche perché quest'anno sarebbe uscito, sempre su Netflix, un secondo capitolo.
È un po' la classica commedia di Natale, dove due giovanissimi ragazzi non solo scopriranno l'esistenza di Babbo Natale, ma, fra mille peripezie, a volte decisamente strambe, lo aiuteranno affinché la sua missione vada a buon fine come ogni anno. Qualcuno salvi il Natale secondo me è un'ottima compagnia, specie per i più giovani, che strappa qualche risata, coinvolge abbastanza e non si ferma in troppi momenti di noia. Il cast è carino, Kurt Russell, alla soglia dei 70 anni ancora se la spassa, e gli effetti sono fatti bene, soprattutto i piccoli elfi che vorrei in formato peluche. Sono convinto che una ritoccatina alla gestione delle tempistiche lo avrebbe reso un film ancora più piacevole, ma ripeto, non stufa anche grazie alla durata.
Merita però ancora di più Qualcuno salvi il Natale 2 (The Christmas Chronicles 2), il sequel che da quest'anno trovate sempre su Netflix.
Ho trovato infatti che la storia sia più dinamica, visto che in questo caso l'avventura sarà innescata e ostacolata da un "cattivo", come una fiaba che si rispetti. In generale, Qualcuno salvi il Natale 2 mi è sembrato un secondo capitolo coerente col la prima parte del film, ma che non la fa rimpiangere, anzi risulta secondo me più coinvolgente. I tempi mi sono sembrati più calibrati rispetto al film precedente, e anche in questo caso l'intrattenimento per tutta la famiglia è assicurato. Non aspettatevi ovviamente grandi approfondimenti psicologici o costruzioni narrative alla Game of Thrones: si tratta di un film natalizio che risponde alle esigenze dei più giovani, e ne rispetta tutti i crismi. Secondo me in entrambi i Qualcuno salvi il Natale hanno trovato una chiave di lettura piacevole per un tema ormai logoro, e già per questo meritano una chance.
Dal 5 Novembre di quest'anno, su Netflix èdiventato disponibile Christmas Drop: operazione regali, che ho guardato con aspettative al di sotto dello zero e solo per la simpatia che nutro per Kat Graham, ma alla fine mi è piaciuto.
Chiariamoci, la storia è semplicissima, anche qui nessun virtuosismo narrativo, però è fatto discretamente bene, la vicenda risulta piacevole, rapida da seguire e diversa dai soliti film natalizi. Nel caso di Christmas Drop: operazione regali, oltre al solito buonismo di questo genere di pellicole, si aggiunge il tipico patriottismo all'americana. Il tutto può risultare telefonato e un pelo stucchevole, ma quando ho scoperto che la storyline è basata su una storia vera, ammetto che mi sono sciolto e quasi commosso. Christmas Drop è un film da guardare se cercate un po' di compagnia senza rimescolare nelle solite tematiche natalizie, ma con un punto di vista più moderno.
Se proprio volete un film di Natale, ma che non sembri proprio un film di Natale, c'è sempre la romcom Holidate con Emma Roberts, uscito su Netflix addirittura il 28 Ottobre.
Mettete da parte Babbo Natale, le renne e i ragazzini scostumati, perché Holidate non ruota appunto solo attorno al 25 dicembre, ma tocca tutte le feste, visto che Sloane, la protagonista, troverà in Jackson un perfetto festa-amico. I due sembrano avere una buona chimica, infatti ad ogni celebrazione si ritrovano insieme, ma sono ancora presi da altre questioni per accorgersi che potrebbero formare una bella coppia anche oltre le feste da passare in famiglia. Sarò strano io, ma a me Holidate è piaciuto, l'ho trovato spiritoso, sopra le righe sicuramente, e un po' sboccato, ma comunque diverso dal trend natalizio puro, e adatto ad un pubblico un po' più grandicello. Nulla di imperdibile, ma gradevole e rapido da recuperare.
Meno entusiasmo per Jingle Jangle: Un'avventura natalizia (Jingle Jangle: A Christmas Journey), un'altra novità del 2020,che non è secondo me un film sconsigliato, ma che non ha nulla di così spiccatamente interessante.
Si tratta di un musical che in effetti cincischia un po', specie nella prima parte, sulle canzoni, ma che per fortuna migliora sulla seconda, quando l'azione prende il sopravvento. Jingle Jangle non mi ha convinto perché alla fine non ho notato nulla di particolarmente avvincente: l'azione e la tensione è labile, mentre i momenti più drammatici non hanno saputo davvero farmi sciogliere il cuore. Il Natale in questo caso è poi solo uno sfondo molto sfocato, la cui assenza non cambierebbe le sorti del film.
Diciamo che è un po' l'ultima spiaggia: se cercate qualcosa di spensierato per far contenti i più piccoli e non vi danno fastidio i musical, Jingle Jangle: Un'avventura natalizia può essere il film che colmerà la serata. Se cercate invece l'effetto sorpresa o la novità, evitate.
Fra le serie tv, come novità, quest'anno Netflix ha proposto Dash&Lily, la storia di due giovanissimi che troveranno il loro amore fra le pagine di un diario itinerante.
Avrei voluto innamorarmi anche io di questi due giovani ragazzi, ma l'ho trovata una miniserie un po' insipida: da un lato non mi ha fatto particolarmente sorridere, dall'altro non l'ho trovata così romantica o dolce. Sarà perché a tratti è inverosimile, sarà perché i personaggi mi sono sembrati un po' strani, come se avessero una doppia personalità, ma al tempo stesso fossero vagamente stereotipati, fatto sta che Dash & Lily non è la mia prima scelta. Il punto vincente di questa miniserie è certamente la leggerezza della scrittura e la rapidità degli otto episodi da meno di mezz'ora l'uno, che la fanno consumare in fretta, e che se vi va di iniziarla son sicuro che non vi scoccerà troppo. La serie è stata cancellata dopo questa prima stagione, quindi niente Dash & Lily 2.
Non potevo ovviamente non recuperare la seconda stagione di Natale con uno sconosciuto (Hjem til jul/ Home for Christmas), la dramedy norvegese che lo scorso anno mi aveva molto fatto sorridere (ne parlo qui).
Se la prima stagione puntava l'attenzione sulle delusioni amorose di Johanne, spesso costretta a combattere con appuntamenti disastrosi, i nuovi episodi di Natale con uno sconosciuto 2 hanno un respiro più corale, e anche i suoi amici e parenti finiranno invischiati in nuove storie d'amore o in problemi di cuore. È una miniserie giusta per i suoi intenti perché è svelta, ironica, e sicuramente con dei passaggi esagerati, ma che ti fa riflettere, non è troppo vuota o superficiale. Non ci sono ancora notizie sulla terza stagione di Natale con uno sconosciuto, ma credo che si una di quelle serie tv da recuperare in queste feste.
Mi sposto rapidamente su Prime Video, il servizio di streaming Amazon che è ben farcito di film natalizi. Anche quest'anno ho notato un paio di novità, ma io ho deciso di vedere solo L'appuntamento natalizio di papà (My Dad's Christmas Date), commedia del 2020 che risponde alla regola quasi scritta nella pietra per cui nei film di Natale ci deve essere un genitore sottoterra.
Il tema dell'elaborazione del lutto è stato sviscerato praticamente in qualunque film a tema, persino in Jingle Jangle e Qualcuno salvi il Natale ritorna con prepotenza, eppure mi è tutto sommato piaciuto come viene rappresentato il rapporto fra l'adolescente Jules e il padre David, perché mi è sembrato abbastanza verosimile, seppur sempre ironico. L'appuntamento natalizio di papà non ha nulla di imperdibile (come d'altronde buona parte di questi film) ma si segue con piacere, specie considerando che ha una durata di soli 90 minuti, per cui non ingolfa nemmeno una intera serata. Sarei curioso di dare qualche chance agli altri film del catalogo di Prime Video, e forse recupero qualcosa in una di queste sere.
Sempre in volata non posso che nominare Apple Tv + che mi è sembrato abbia puntato tutto su un unico nuovo prodotto a tema Natale, ovvero lo special di Mariah Carey intitolato La magia del Natale con Mariah Carey (Mariah Carey's Magical Christmas Special).
Mariah è la regina delle feste, tanto che lo stesso Babbo Natale la invocherà per riportare nel mondo lo spirito natalizio. Il risultato è uno special delizioso, trash, pacchiano, ma giocoso, allegro, una boccata di allegria che è già un classico, condito dalle tantissime canzoni che Mariah Carey ha portato al successo e che si ritrova a cantare anche con altre celebrità come Snoop Dog e Ariana Grande.
Ho amato tutto, dai costumi, alle scenografie un po' posticce, fino alla dolcissima apparizione dei Peanuts. Da non perdere.
Non potete anche perdere, almeno secondo me due novità che sono giunte su Disney +. La prima si intitola Noelle, disponibile dal 27 Novembre in streaming, che vede protagonista Anna Kendrick nei panni inediti di figlia di Babbo Natale.
In realtà Noelle era uscito già lo scorso anno, ma il doppiaggio in italiano è arrivato da noi solo nel 2020, e son contento di averlo recuperato perché è non solo molto divertente, ma credo abbia anche una prospettiva più fresca e attuale, che vuole un po' rompere la classica regola di un Babbo Natale anziano e panciuto.
Ho trovato un po' deboli gli effetti in CGI, ma credo che il punto forte di Noelle siano i dialoghi ed anche un cast azzeccato che lo rendono spassoso ed adatto a tutta la famiglia.
Sempre su Disney Plus e a tema girl power dovete recuperare Fata Madrina Cercasi (Godmothered), assoluta novità di questo 2020.
Oltre a muoversi su un tema più originale dai classici film di Natale, Fata Madrina Cercasi fa ridere di gusto, è pop, è tenero, buffo, dolce, romantico e ha quel tocco di multimedialità che secondo me lascerà con gli occhi a cuoricino i più piccoli. Il cast è perfetto, gli effetti speciali sono ben curati e anche qui le battute fra i personaggi sono coinvolgenti. Questo non è un film che raccomando, ma che assolutamente dovete recuperare.
Su Sky invece è stato trasmetto il 13 Dicembre il film Last Christmas del 2019, con protagonista la sempre cara Emilia Clark, che è noleggiabile anche su Prime Video. È uno di quei film che volevo recuperare già dallo scorso anno, ma che poi non avevo avuto modo di vedere.
Credo che Last Christmas sia una commedia romantica molto carina, ma verso cui bisogna avere un po' di pazienza. All'inizio infatti mi ha dato un sapore un po' cheap, non mi è sembrato un grande film adatto al cinema, ma più appunto qualcosa da guardare a casa in tv. Inoltre ho avuto l'impressione che volessero frullare troppi temi tutti assieme, e credo che questo possa generare non dico caos ma un po' di insoddisfazione. Tuttavia, senza rivelarvi troppo, posso dirvi che, nel corso della visione, Last Christmas riesce ad ingranare grazie alla simpatia dei dialoghi e soprattutto ad uno snodo più toccante, che riesce a dare profondità ed un pizzico di magia al tutto. E poi è un grande omaggio alla musica degli Wham! e di George Michael, quindi ne vale la pena.
La mia amica Simona (MissPenny09) mi ha poi segnalato che sempre Sky ha reso disponibile Natale con Bob (A Gift from Bob), sequel della biopic del 2016, con protagonista il famoso gattone rosso.
Il primo film era tratto da una storia vera, e devo essere onesto non ricordo di averlo visto, ma credo che un po' tutti conosciamo la storia di James Bowen che, da senzatetto ed eroinomane, è riuscito ad emergere dal labirinto dove era caduto diventando uno scrittore, proprio grazie all'aiuto del suo fidato gatto Bob. Questo sequel con lo sfondo delle feste non ha nulla di imperdibile, anzi, anche in questo caso il Natale è giusto un opaco contorno, ma quello che più mi ha toccato è che resta sempre una tematica attuale, e pensare a come devono essersi aggravate le difficoltà dei senzatetto a causa del Covid mi ha fatto stringere il cuore. Ma, a parte i miei divagamenti, Natale con Bob saprà secondo me intrattenervi in queste serate di festa, in modo sicuramente un po' meno leggero, ma mai pesante o noioso.
Sono sicuro che ci sia tanto altro da guardare questo Natale in streaming, ma spero che questa piccola guida possa darvi qualche spunto interessante. Se vi va lasciatemi voi qualche suggerimento nei commenti.
Sono arrivato al terzo round con le maschere e i trattamenti viso di Yes To, e, dopo aver testato la linea super idratante al cocco e quella illuminante al pompelmo, ho voluto provare la linea Tomatoes, che dovrebbe purificare e detossinare la pelle, anche perché molti di questi prodotti sono arricchiti con carbone, ma che sfrutta le proprietà antiossidanti del pomodoro.
La linea Yes To Tomatoes è abbastanza folta di maschere, detergenti, scrub e altri prodotti per il viso con un massimo del 96% di ingredienti di origine naturale, ma io ne ho scelti quattro che potessero essere più vicine alle mie esigenze. Vediamole insieme, perché ci sono state alcune difficoltà.
Yes To Tomatoes Detoxifying Charcoal Paper Mask Maschera in carta detossinante
È la terza maschera in tessuto di Yes To che provo, e la terza che mi sento di bocciare. Partiamo dal tessuto: troppo spesso, soprattutto in relazione alla quantità di siero che queste maschere contengono. Inoltre la forma è semplicemente ridicola, impossibile da adattare se ad esempio avete un viso più lungo o più paffuto del mio. Ma l'aspetto peggiore è la sempre crescente sensazione di bruciore che mi hanno tutte provocato le Paper Mask, e questa Detoxifying Charcoal non è stata da meno. La stessa Yes To suggerisce che se il pizzicore è troppo forte, è il caso di rimuoverla, io invece da impavido ho resistito per 10 minuti, ma non la tolleravo. Il mio problema è che non capisco la ragione di questo pizzicore, visto che nell'INCI vedo solo ingredienti che conosco, come aloe, l'estratto di pomodoro ovviamente, quello di te verde e l'allantoina che dovrebbero essere anzi lenitivi.
Comunque, ho cercato di utilizzare la Detoxifying Charcoal Paper Mask al meglio che potessi, ed alla fine ho riscontrato ben pochi aspetti positivi: in generale la pelle aveva un bel glow, ma ho notato che sembrava che da sotto volesse sfogare un rossore latente. La pelle era sicuramente più idratata, ma al tatto era appiccicosa. Non ho però notato un effetto detox, o magari astringente sui pori. Purtroppo non mi sento di chiudere un occhio sulla percezione di bruciore che provo con queste maschere in tessuto (o carta) Yes To, perché l'impressione non è di far bene alla pelle, ma di rovinarla, ed è soprattutto fastidiosa. In questo caso la maschera ha anche un odore eccessivo che mi ha ricordato un po' un sapone. In definitiva eviterò assolutamente in futuro le Paper Mask, e non da meno questa della linea Yes To Tomatoes.
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Yes To Tomatoes Blemish Fighting Bubbling Paper Mask Maschera schiumosa in tessuto anti imperfezioni
Tutt'altra storia è la Blemish Fighting Bubbling Mask che invece mi è piaciuta moltissimo. Se non le conoscete, sono quella tipologia di maschera in tessuto che a contatto con l'aria crea questo strato di schiuma sottile. È una sensazione divertente sulla pelle ma le trovo anche efficaci. In particolare, la questa di Yes To Tomatoes mi ha dato l'impressione di essere più imbevuta dell'altra maschera qui sopra, quindi aderisce anche meglio al viso. La forma è identica, e come dicevo, non è per niente la migliore, ma in questo caso, appunto aderendo meglio, riesco ad apprezzarla di più. Allo stesso modo quell'odore di sapone che ha l'altra Paper Mask, l'ho ritrovato qui ma mi è sembrato molto più armonioso. La Blemish Fighting Paper Mask ha pure un bell'INCI: contiene infatti lo 0.5% di acido salicilico che appunto si occupa di agire su imperfezioni e punti neri, ma troviamo anche succo di aloe e olio di jojoba per idratare.
Ho lasciato questa maschera schiumosa sul viso per almeno mezz'ora, nonostante i soli 10 minuti indicati da Yes To, e l'ho fatto perché in genere aspetto che la maschera faccia quanto più schiuma possibile. Una volta rimossa, è necessario sciacquare il viso, e la Paper Mask me lo ha lasciato morbidissimo, fresco, e liscio. Mi è sembrato che abbia davvero ossigenato la pelle, lasciandola più pulita e luminosa. Mi aspettavo che potesse risultare un po' troppo sgrassante sulla mia tipologia di pelle, ed invece dopo aver sciacquato i residui di schiuma dal viso, non lo sentivo tirante o aggredito, né in generale disidratato. Certamente è importante dopo proseguire con la propria routine abituale per reidratarla fino in fondo. Secondo me queste Bubbling Paper Mask sono uno dei prodotti meglio riusciti di Yes To, e credo le riacquisterò in futuro.
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Yes To Tomatoes 2-Step Nose Kit Buh-Bye Blackheads Nose Kit Set anti punti neri
Il 2-Step Nose Kit è un doppio trattamento per appunto la pulizia dei pori del naso, zona che ahimè non sempre riesco a tenere a bada. Il primo step è composto dal Detoxifying Charcoal Cleanser, un gel detergente nero con piccoli granelli, e questo mega cotton fioc con cui appunto massaggiare il prodotto sul naso, dopo averlo bagnato con acqua calda. Questo gel detergente mi è piaciuto proprio e sono stato contento che la bustina fosse più che sufficiente non solo per utilizzarlo su tutto il viso, ma mi è bastato anche per i giorni successivi.
È a tutti gli effetti un campioncino, e questo Detoxifying Charcoal Cleanser si può acquistare anche in full size, cosa che probabilmente farò in futuro: ha il profumo fresco che ha tutta la linea Yes To Tomatoes e crea una leggera schiuma quando lo si massaggia sul viso. Ritorna in questo caso la presenza di carbone, ma il suo attivo principale è l'1% di acido salicilico; non mancano però ingredienti idratanti e lenitivi come glicerina ed estratto di camomilla.
Il Charcoal Cleanser non mi è sembrato aggressivo, ma lascia appunto il viso rinfrescato, pulito e liscio. Questo primo passaggio del 2-Step Nose Kit mi ha soddisfatto perché la pelle dopo risultava pulita e fresca. Sul cotton fioc, e lo so che è brutto da dire, poi ho notato tanti puntini bianchi, che non so bene come identificare, anche se credo siano cellule morte, filamenti sebacei e pellicine varie. Il Detoxifying Charcoal Nose Strip invece è un classico cerottino anti punti neri, ma non mi pare che Yes To produca anche a parte oltre questo kit. A primo impatto non mi era piaciuto perché mi sembrava che il materiale fosse troppo spesso e rigido, con la conseguenza che potesse non aderire e funzionare bene al suo scopo.
Tuttavia una volta lavorato sul naso ancora umido, il Nose Strip aderisce bene e si incolla in maniera omogenea. Vi consiglio, se lo utilizzerete, di lasciare il naso molto bagnato. Ci son voluti almeno 15 minuti prima che il cerottino si asciugasse, e rimuoverlo è stato leggermente doloroso ma molto soddisfacente: infatti aveva estratto diversi punti neri e filamenti sebacei, nonostante ad occhio nudo la pelle non mi sembrasse così impura. Questo 2-Step Nose Kit Yes To Tomatoes su di me ha fatto davvero un buon lavoro e credo lo riacquisterei ma non da fare settimanalmente, ma solo in caso di molte impurità, perché non è proprio fra i trattamenti più delicati che abbia mai provato e infatti non lo consiglierei a pelli sensibili.
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Yes To Tomatoes Detoxifying Charcoal Mud Mask Maschera all'argilla e carbone detossinante
Purtroppo è stato un fail questa Mud Mask, non tanto per la maschera in sé ma perché il mio prodotto era stranamente secco, come se si fosse trasformato in una pasta molto difficile da stendere e dura, nonostante la confezione fosse integra. L'unica soluzione che ho trovato è quella di inumidire le mani mentre la stendevo, ma non posso affermare di aver usato il prodotto per quello che è il suo effettivo potenziale. Posso però dire che la Charcoal Mud Mask Yes To mi è piaciuta sia per la sua efficacia che per la sua formulazione. Anche in questo caso c'è l'1% di acido salicilico, ma contiene anche argille come caolino e bentonite, per assorbire il sebo e purificare la pelle. Non mancano l'estratto di pomodoro e di camomilla.
Come accennavo, utilizzandola, seppur in maniera impropria per cercare di resuscitarla, ho sempre notato la pelle più luminosa, pulita, con un miglioramento per quanto riguarda le zone più problematiche come il naso e le aree intorno, dove i pori dilatati sembrano meno visibili. L'ho utilizzata due volte, ed in entrambe le occasioni l'ho lasciata in posa fin quando non ho sentito che si seccava, mentre Yes To dice di lasciarla agire sul viso per 5 o 10 minuti. Rimuoverla è abbastanza facile e questa maschera Yes To Tomatoes non mi ha seccato o irritato la pelle, per quanto sia indicata a cuti miste e grasse. Credo insomma che la mia Detoxifying Charcoal Mud Mask fosse in qualche modo fallata, ho cercato di utilizzarla perché non mi piace sprecare i prodotti, ma per darvi una opinione più onesta e completa dovrei riacquistarla. E forse, la trovassi in super offerta, mi toglierei questo sfizio.
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Ho trovato comunque interessante sperimentare con questa linea Yes To Tomatoes: ho scoperto un detergente viso valido e confermato la mia idea sulle loro Bubbling Paper Mask. Se le avete provate fatemi sapere qual è stata la vostra esperienza.
Un altro appuntamento fisso appena Natale si appropinqua, è quello con la nuova musica delle feste, che quest'anno è giunta a pioggia, soprattutto da oltreoceano dove il Natale è celebrato in lungo e in largo, e dove si coglie ampiamente il potenziale del business. Ma metto da parte il mio spirito da Grinch e mi trasformo in elfo per farvi scoprire tutte le novità di quest'anno.
Gwen Stefani - You Make It Feel Like Christmas (Deluxe 2020)
Gwen Stefani, la donna senza ricrescita, è l'emblema di come si possa spremete al massimo la propria carriera natalizia: ha infatti pubblicato un album nel 2017, di cui ho parlato qui, chiamato appunto You Make It Feel Like Christmas. L'anno seguente ne ha pubblicato una deluxe aggiungendo quattro brani, e non paga quest'anno ha aggiunto altri due brani al disco. Resta un album di Natale molto piacevole, nonostante la voce e lo stile della cantante possano sembrare distanti dal mood festivo, e trovo anche carino l'inedito Here This Christmas.
Spero però che Gwen si dia una calmata o di questo passo non ci sarà più spazio sulla copertina.
Meghan Trainor - A Very Trainor Christmas
Primo album natalizio per Meghan Trainor, la cui carriera qui in Italia credo sia ormai pari a zero, almeno da quel che mi sembra di sentire nelle diverse radio. A Very Trainor Christmas è uscito addirittura il 30 Ottobre, e miscela alcuni dei classici del natale come Last Christmas e The Christmas Song, ma anche alcuni inediti come Christmas Got Me Blue e My Kind of Present.
A me è piaciuto, mi è sembrato un disco in buona parte spensierato e ben strutturato. Probabilmente dovrebbe dovuto evitarsi qualche cover che nulla aggiunge al panorama musicale internazionale, né credo ci sia un pezzo che possa diventare un classico, ma A Very Trainor Christmas per me è promosso.
Dolly Parton - A Holly Dolly Christmas
Una che di album di Natale ne sa più di qualcosa è Dolly Parton, che quest'anno ha pubblicato il suo terzo disco a tema, intitolato A Holly Dolly Christmas. La carissima Dolly quest'anno si è data molto da fare, e, oltre ad aver donato un milione per trovare un vaccino anti Covid, fra speciali tv e un film per Netflix, ha pure pubblicato questo disco. La formula è nota: unire grandi classici natalizi a qualche inedito, ma Dolly ha saputo dare il suo tocco, non solo in quanto autrice dei brani, ma perché appunto lo stile country è quello che ovviamente emerge anche in questo disco.
Deve certamente interessarvi il genere, ma anche uno non particolarmente appassionato come me può trovarlo piacevole e di compagnia. Le collaborazioni con Miley Cyrus ed il padre Billy, con il re del Natale Michael Bublé e con Jimmy Fallon sono simpatiche e credibili. Il mio brano preferito di A Holly Dolly Christmas è però Mary,Did You Know?, ma è una canzone che amo in ogni salsa.
Pentatonix - We Need a Little Christmas
Quartoalbum natalizio (fra cui anche un Greatest Hits) anche per i Pentatonix, noto gruppo statunitense di canto a capella, che hanno capito giustamente le potenzialità di questo stile di musica unito al Natale. Pare che ognuno dei componenti del gruppo abbia registrato i brani di We Need a Little Christmas separatamente per via del lock down, ma il risultato secondo me non ne ha risentito.
Le 13 canzoni incluse infatti sono una gioia per le orecchie, emozionanti e coinvolgenti. Rispetto ai precedenti dischi dei Pentatonix, questo mi è sembrato più approcciabile, meno lirico e più leggero. Vi segnalo inoltre una cover di Once upon a December (da noi conosciuta come Quando viene dicembre) che faceva parte della colonna sonora del film Anastasia. Certo, non è il pezzo natalizio per antonomasia, ma resta una canzone intramontabile. Senza dubbio questo è il mio album preferito fra le novità del 2020.
Tori Kelly - A Tori Kelly Christmas
Un po' come Meghan Trainor, non credo che qui in Italia Tori Kelly abbia molto spazio nelle radio e nelle classifiche, ma oltre oceano e sul web ha il suo ambiente, grazie a questa voce limpida e una tecnica non da poco. Anzi per alcuni è la cantante più agile della nuova generazione. Il 30 Ottobre ha pubblicato il suo primo album natalizio e non mi è sembrato affatto male.
La copertina del disco è davvero brutta per quanto mi riguarda, quel maglione verde mi fa male alle cornee, e la neve posticcia sembra fatta di carta, però è indubbio che la voce di Tori sia bellissima, e si presti molto bene a questo genere di canzoni. L'unico mio personalissimo limite è che la perfezione mi annoia. Non sentire la benché minima sbavatura, alla lunga, può risultare poco coinvolgente.
Jonas Brothers - I Need You Christmas
Dagli album ai singoli, e parto con i Jonas Brothers che hanno proposto questa ballata romantica, dolce melanconica. Il pezzo, I Need You Christmas, non mi ha fatto innamorare, per quanto apprezzi che si tratta di un brano inedito, però ho trovato carino il video con i piccoli Jonas che scorrazzano nei giorni di Natale. Deve essere stato un bel regalo per i fan.
Ava Max - Christmas Without You
Un po' per caso ho scoperto che Ava Max ha lanciato un singolo natalizio e devo ammette che non è affatto male: non solo in linea col suo stile, ma anche piacevolmente radiofonico. Però se posso lasciare un messaggio ad Ava che tanto mi legge, mi sarei evitato l'acuto verso la fine che sembra una teiera sul fuoco. Abbiamo capito che sai farli, ma meglio evitare a volte.
Mariah Carey, Jennifer Hudson, Ariana Grande - Oh Santa!
A proposito di acuti, se siete di orecchie forti, non potete perdere il nuovo singolo di colei che ha inventato il Natale, cioè Mariah Carey, che ha congiunto la sua voce a quella di altre due star americane ovvero Ariana Grande e Jennifer Hudson. Oh Santa! faceva già parte del secondo disco di Natale di Mariah, Merry Christmas II You del 2010, ma questa volta l'ha usato per un progetto più grande. Su Apple Tv + infatti è disponibile un mega special di Natale intitolato Mariah Carey’s Magical Christmas Special, un mix di glitter, folletti e canzoni per queste feste.
Kodaline - This Must Be Christmas
A proposito invece di gruppi che ascolto solo io, i Kodaline, band irlandese, ha aggiunto un brano natalizio al loro album One Day at a Time, uscito quest'anno. Ci spostiamo verso suoni indie, con vene folk, ma This Must Be Christmas mi è piaciuta, e merita almeno un ascolto.
Non posso che concludere questa Playlist di natale con alcune segnalazioni. Sia, la cantante non la congiunzione correlativa, ha lanciato un video per Snowman, un brano contenuto nel suo album Everyday is Christmas (ne parlo qui) del 2017.
Christina Aguilera si è ricordata di aver fatto un album di Natale 20 anni fa or sono, e di recente ha fatto una performance live di The Christmas Song, canzone contenuta appunto in questo disco, mettendoci di mezzo tutte le note che è capace di emettere.
Kelly Clarkson, che all'attivo ha un disco natalizio molto gradevole, invece ha proposto una nuova cover di All I Want For Christmas Is You, ma non il pezzo di Mariah Carey, ma quello di un gruppo americano che non conoscevo, ovvero gli Vince Vance and the Valiants.
Anche Leona Lewis non poteva non sfruttare l'occasione per ricordarci che anche lei ha cantato le canzoni del Natale, e ci ha proposto una versione acustica di One More Sleep, cover che era già contenuta nel suo disco natalizio Christmas, with Love del 2013.
L'ho trovata una versione un po' soporifera e sembra che qualcuno stia spazzando in sottofondo, ma se vi piace la voce di Leona sono certo che vi farà piacere risentirla.
Anche quest'anno quelli di Radio Deejay hanno proposto una canzone simpatica per festeggiare il natale e augurare buone feste ai loro ascoltatori. It's All About Love - La canzone di Natale di Radio Deejay, merita soprattutto (solo?) per la voce di Elisa.
Non è invece una canzone prettamente natalizia ma me ne sono innamorato, e mi riferisco a Love is a compass, brano della giovanissima Griff usato per la campagna Disney per Make a Wish, eche fa da colonna sonora ad un cortometraggio dolcissimo.
Ne esiste anche una versione italiana cantata da Serena Rossi, intitolato Come una Bussola, che mi è pure piaciuta molto. Preparate i fazzoletti perché non sono io che sto piangendo, ma voi.
Spero che fra tutte queste tantissime canzoni possiate trovare quelle che più vi piacciono e possano regalarvi un po' di atmosfera natalizia in queste feste un po' strane. Se vi va vi aspetto nei commenti.
Quando sento parlare di cosmetici con vitamina C mi si drizzano le antenne e cerco di capirne di più, visto che si tratta di un attivo che da anni ormai è costantemente presente nella mia routine, e sono contento che abbia preso piede fra i vari brand, trovando sempre più appassionati. Da ciò potete dedurre che provare la nuova linea di Dr. Organic alla Guava e Vitamina C non poteva che essere uno dei miei desideri.
Forse non conoscete la guava o guaiava, che è un antico albero tropicale che produce di frutti particolarissimi: i guava infatti hanno questa polpa piena di piccoli semi dal bellissimo colore rosa, un profumo molto intenso e un gusto particolare come molti frutti tropicali. Noi ne abbiamo un albero nel nostro terreno, e effettivamente non è fra i miei frutti preferiti, ma se ne può fare un'ottima confettura. Quello che però a noi interessa sono le proprietà del guava in cosmesi: Dr. Organic lo utilizza sia come estratto dal frutto sia come olio dei semi della pianta. Oltre che una fonte naturale di vitamina C, pare addirittura molto più delle arance, il guava è ricco di antiossidanti come catechina, rutina, quercetina, acido gallico, beta-carotene, e anche oligoelementi come potassio, selenio e zinco. Questo significa che, oltre ad illuminare l'incarnato, ma anche anti-age.
Per potenziare le caratteristiche naturali del guava, Dr. Organic ha anche aggiunto ai prodotti di questa linea una forma liposolubile di vitamina C, ovvero l'Ascorbil palmitato. Ho avuto modo di approfondire qui le proprietà della vitamina C, ma, in breve, oltre ad illuminare l'incarnato, protegge dai danni ambientali e stimola la produzione di collagene. Dr. Organic ne ha sfruttato queste proprietà in una linea viso e corpo, per un totale di sei prodotti, ma per iniziare ho voluto concentrarmi sulla routine per la pelle del volto, anche perché mi sembravano azzeccati per le mie esigenze in questo periodo, con una pelle un po' più secca.
Un gel fluido arricchito da tanti granuli di diverse dimensioni, e con un profumo fresco e frizzante: questa è la descrizione in breve dell'Exfoliating Face Wash, ma c'è molto altro da dire. Intanto i granuli sono composti dalla polvere di semi di oliva, di semi d'uva e luffa, ed hanno appunto forme e dimensioni differenti. Inoltre, a parte l'estratto di guava, troviamo anche aloe, glicerina e tocoferolo, per esfoliare la pelle, ma anche prendersene cura e non essere aggressivo.
Entrambe le funzionalità di questo detergente Dr. Organic mi sono piaciute.
L'ho utilizzato indistintamente mattino o sera ed in ogni occasione ha fatto egregiamente il suo dovere. Da un lato la base in gel riesce a pulire bene il viso, lasciando la pelle morbida e non disidratata. A contatto con l'acqua non si trasforma in schiuma, ma è come se si emulsionasse, creando quasi una cremina. Credo che deterga in maniera abbastanza delicata, e secondo me può adattarsi ad ogni tipo di pelle, salvo forse a quelle molto disidratate e secche. Dall'altro lato le sostanze esfolianti sono anch'esse gentili sulla pelle, sia che si usi dopo aver inumidito il viso, sia da asciutto, lasciando una pelle morbida, luminosa, liscia ma senza irritazioni o rossori. I granelli infatti tendono a divincolarsi, essendo racchiusi in un gel così morbido e fluido, quindi non aspettatevi di sentire uno scrub molto insistente sulla pelle.
Mi piace l'azione rinfrescante di questo detergente viso Dr Organic, e trovo inoltre la profumazione davvero energizzante, che al mattino mi mette di buon umore, mi risveglia, ma non la trovo troppo pesante o persistente. Non mi soffermo sulla facilità con cui si sciacqua via.
L'Exfoliating Face Wash Dr Organic mi è piaciuto e anche tanto, ma vi confesso che me ne sarei innamorato alla follia se non avesse avuto affatto i granuli perché, nonostante sia molto delicato, non mi sento di utilizzare tutti i giorni uno scrub, magari due volte al giorno. Però può essere un ottimo prodotto per chi cerca appunto un esfoliante delicato che può usare con maggiore costanza.
Il siero illuminante Dr. Organic è composto invece da una miscela di oli vegetali, come appunto quello dei semi di guava, l'olio di semi di girasole, di mandorle dolci, di nocciolo di pesca, di jojoba, i pregiati oli di rosa canina e semi d'uva, l'olio di semi di ribes nero, e quello che onestamente non conoscevo di noci di kukui, entrambi ricchissimi di acidi grassi, e con proprietà anti infiammatorie. In questo caso Dr Organic ha aggiunto quel derivato della vitamina C per potenziarne l'efficacia. Non spaventatevi però da questi ingredienti perché la consistenza, seppur oleosa, è molto liquida e sottile, si stende sul viso con estrema facilità e su di me si assorbe in pochi istanti. Spicca inoltre il profumo fruttato di questa linea Guava, ma mi sembra, oltre che gradevole, anche abbastanza evanescente.
Il Brightening Facial Serum è un altro prodotti che ho applicato indistintamente mattino e sera, ne bastano un paio di gocce per coprire viso e collo, e con l'uso costante ho apprezzato il glow che dona alla pelle, ma soprattutto il modo in cui la rende nutrita e tonica per tutto il giorno. Se lo utilizzo la sera, al mattino seguente, la pelle è perfettamente bilanciata: la zona t non risulta unta, mentre le parti più secche del viso non solo sono idratate ed elastiche, ma anche molto setose. Durante il giorno invece regala alla pelle il comfort necessario.
Ho voluto giocare un po' con questo siero illuminante Dr Organic, usandolo in vari modi: sia da solo in purezza, sia su pelle umida dopo aver spruzzato un tonico o un idrolato sul viso, ma anche dopo aver applicato un siero acquoso e persino miscelandone alcune gocce con una crema viso. In ogni circostanza il Brightening Serum si è comportato molto bene, non appesantendo il viso, ma garantendo quella performance che vi ho appena raccontato. Credo che anche questo siero Dr Organic sia adatto a diverse tipologie di pelle, sempre però con la consapevolezza che si tratta di un olio.
Per concludere questa routine con la linea Guava Dr Organic, ho potuto provare anche il siero contorno occhi, che ha anch'esso una funzione illuminante.
Se ero d'accordo a definire lo Snail Gel Eye Serum come appunto un siero, in questo caso si tratta secondo me di una crema leggera ma soda, che si stende piacevolmente sul contorno occhi e che sulla mia pelle ha un assorbimento molto rapido, perfetto per un prodotto che da utilizzare di giorno.
L'Eye Serum Guava promette non solo di illuminare il contorno occhi, ma anche di prendersene cura e questa doppia funzione la svolge tramite alcuni ingredienti che abbiamo già visto nel siero viso, come gli oli vegetali di rosa, mandorla e semi d'uva, ma anche altri emollienti come il burro di Karité.
In questo prodotto però troviamo anche una doppia forma di vitamina C, ovvero ascorbyl palmitato e acido ascorbico. A svolgere la funzione illuminante ci pensa anche la mica, infatti il siero contorno occhi Dr. Organic rilascia micro pagliuzze, che danno subito una azione illuminante del contorno occhi.
Non è un prodotto colorato o con pigmenti, infatti secondo me si adatta a tutte le carnagioni e tonalità di occhiaie, ma ha un'azione microriflettente e correttiva, che illumina la zona, facendo apparire meno evidenti tutti i segni di stanchezza sulla zona perioculare, come occhiaie e piccoli segni di espressione.
Ho apprezzato che questo Eye Serum Dr. Organic riesca però, al tempo stesso, ad idratare la zona, lasciandola morbida e compatta anche nel corso della giornata. Non è un prodotto che consiglierei ad un contorno occhi molto segnato e particolarmente secco, io stesso, che ormai ho una età, la sera preferisco sostituirlo con qualcosa di più consistente e appositamente anti age, ma per il giorno va più che bene. Inoltre è un'ottima crema contorno occhi pre trucco.
Tre piccoli appunti non di poca importanza: il Guava Eye Serum non mi ha mai dato fastidio agli occhi, grazie anche al fatto che non ha alcun profumo, e il tubetto sta in piedi da solo. Non ditemi che sono l'unico che odia quando i tubetti cascano da tutte le parti.
💸 €18.90 🏋 15ml 🗺 Made in UK ⏳ 6 Mesi 🔬 Bio Activ, Vegetarian, Cruelty Free 💓⇒ 🌸🌸🌸🌸
Che ve ne pare di questa nuova linea Dr Organic Guava e Vitamina C? Io credo sia perfetta per affrontare questo inverno, per scacciare quella pelle spenta e ingrigita, ma al tempo stesso idratare e nutrire la pelle. Ho altri prodotti di questa linea che sto utilizzando e di cui vi farò presto sapere la mia opinione.