Da poco sono tornate due serie tv con le loro seconde stagioni di cui non sentivo un estremo bisogno, ma che ho visto comunque con piacere. Non essendo titoloni che avevo amato alla follia, non fremevo per altri episodi, ma è stato carino ritrovare certe storie e certi personaggi.
Based on a True Story
Seconda stagione
Il 9 Maggio su RayPlay è tornata la serie con Kaley Cuoco e Chris Messina che percula un po' gli amanti del true crime. Based on a true story infatti racconta le vicende di una coppia annoiata, Ava e Nathan Bartlett, in attesa del primo figlio e desiderosa di movimentare un po' il loro matrimonio. Così i due decidono di mettersi sulle tracce di un serial killer e creare un podcast in cui raccontare le loro indagini. E nella prima stagione più o meno riescono nel loro intento, ma finiscono per allearsi proprio con l'omicida, Matt Pierce (Tom Bateman), per una serie di peripezie che non vi racconto.
Però nella seconda stagione le cose sono in parte cambiate: Ava ha infatti è alle prese con la maternità, che fa fatica a collimare col true crime, e dall'altra parte suo marito Nathan continua ad essere ossessionato dalla sua carriera non più luminosa come un tempo. Quando sembra che le cose si stiano appianando ecco però che torna un misterioso assassino, che però non è Matt, visto che ha messo la testa a posto e adesso è fidanzato con la sorella di Ava, Tory (Liana Liberato). Chi è quindi il nuovo, misterioso serial killer chiamato l'Emulatore?
Based On a True Story 2 è l'esatto proseguimento della prima stagione per stile, tematiche, sviluppo dei personaggi e della narrazione. Non manca nulla di quello che avevamo già visto, ma si creano altre dinamiche, cercando di far andare avanti la storia. I due protagonisti, i Barnett, hanno dovuto cambiare il loro assetto con l'arrivo del nuovo nato, e hanno dovuto incastrare la genitorialità con questa sconfinata passione per il crimine. Dall'altra parte ovviamente si innesta una nuova vicenda da chiarire, con l'introduzione di nuovi personaggi, che li porta a mettersi alla prova su due fronti che spesso si scontrano.
Come nella prima stagione Based on a true story riesce a raccontare tutto questo con un ritmo concitato, con un montaggio che non lascia respiro e in otto episodi che volendo si possono bere tutti in un sorso. Si alzano ancora di più i toni: questa su Raiplay non è mai stata una serie tv particolarmente realistica, ma è una dark comedy che a volte va su di giri in termini di credibilità.
Mi è parso chiaro fin dalla prima stagione che Based on a true story volesse creare una sorta di risposta a serie tv come Only Murders in the Building, miscelandola a un titolo come The Flight Attendant ad esempio, in cui recitava la stessa Kaley Cuoco. L'intento era quindi quello di creare un prodotto dal ritmo accelerato a tratti quasi parodistico ed eccessivo, ma questa operazione sembra non essere riuscita del tutto. Infatti Based on a True Story, nonostante il finale resti completamente aperto, non avrà una terza stagione. Un po' mi spiace, perché l'ho seguita molto volentieri, ma immagino che non siano riusciti a fidelizzare un pubblico forte, come appunto la serie tv di Disney +.
Le cause credo stiano in questa narrazione accelerata, fatta di colpi di scena e battute più o meno riuscite, in cui però quella parte riflessiva o vagamente drammatica che potesse catturare il pubblico da un punto di vista più emotivo. Based on a true story, per quanto si affacci alla nostra quotidianità, è puro intrattenimento e questo forse ne ha accorciato la durata.
Thank you, Next
Seconda stagione
Son poco interessato alle serie tv turche, perché finiscono più spesso per somigliare a telenovelas sia per temi che per recitazione. Thank You Next invece mi è sembrato si sapesse discostare da quello stile, per richiamare un pubblico più internazionale e chiunque ami la tipica commedia romantica.
La protagonista è Leyla Talyan (Serenay Sarıkaya) una giovane avvocata in carriera che, come abbiamo visto nella prima stagione, ha sofferto molto per amore: era arrivata persino a pochi passi dall'altare, per rendersi poi conto che Omer (Metin Akdulger) non era l'uomo giusto per lei. Adesso ha ripreso in mano la sua vita ed ha iniziato a frequentare un'altra persona, che avevamo già conosciuto nella prima stagione, ovvero Cem Murathan (Hakan Kurtaş), con il quale stava lavorando. Fra Leyla e Cem sembra nascere una bella intimità, una storia d'amore molto simile ad una fiaba, ma ci sono tante difficoltà per i due da affrontare, e soprattutto col tempo il milionario sembra rivelare un lato oscuro del suo carattere.
Anche la seconda stagione di Thank You, Next, arrivata sempre il 9 Maggio su Netflix, non si discosta molto dallo stile e dall'approccio generale che avevamo visto nei primi episodi. C'è sempre ad esempio l'uso di un piccolo flashforward ad inizio puntata che ci anticipa cosa sta accadendo in futuro, ma senza darci troppi spoiler, giusto quanto basta a creare l'interesse per proseguire.
C'è anche sempre una certa leggerezza nel raccontare le vicende di Leyla e Cem: nonostante infatti fra di loro nasca quella che potremmo definire una relazione tossica e manipolatoria, non si scende mai in un ambito troppo oscuro e drammatico del racconto. Ne consegue che Thank You, Next 2 diventi un intrattenimento facile da seguire, con un ritmo più o meno costante nel corso degli episodi, e con qualche momento vagamente comico che alleggerisce ulteriormente la visione. Purtroppo però permangono alcuni problemi della prima stagione e se ne aggiungono di altri.
Come nel primo capitolo, infatti, non c'è stato un reale sviluppo dei personaggi, che restano un po' tutti chiusi nei loro ruoli: soprattutto i personaggi maschili e gli amici di Leyla sembrano spesso figuranti che passano di lì per caso e di cui onestamente faccio fatica a ricordare anche i nomi. Ma in questa seconda stagione aumenta purtroppo sia la prevedibilità, visto che sin da subito si colgono le avvisaglie del declino del rapporto fra Cem e Leyla, sia il dinamismo generale.
Nella prima stagione infatti la protagonista sembrava divisa su più fronti, sia sentimentalmente, contesa fra più ragazzi, che nella sua carriera, qui invece l'imbuto si stringe solo sul miliardario. Quindi sommando un personaggio che dà poco in termini di sviluppo caratteriale, ad una mancanza di varietà narrativa, si finisce un po' per aver bisogno di prendere un respiro.
Con questo non voglio bocciare Thank You, Next, anche perché non ha velleità di essere la serie tv del secolo, ma sicuramente può dare di più. Netflix comunque non ha ancora confermato la terza stagione, ma immagino che arriverà il prossimo anno, visto anche il finale dell'ultimo episodio. Io proseguirò comunque a vederla, magari sperando che qualche aspetto migliori.
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