Sono trascorsi quasi due anni da quando ho parlato per la prima volta del brand spagnolo Niche Beauty Lab e nel corso di questo tempo ho sempre mirato a provare altri loro prodotti. C'è voluto un po', lo ammetto, ma finalmente ho ripreso ad utilizzare la loro linea Transparent Lab e vorrei raccontarvi la mia esperienza con la loro Retinal Age Reverse Cream.
Non perdo tempo nel presentarvi Niche Beauty Lab perché qui trovate già tutti i dettagli sull'azienda, che nel frattempo non ha cambiato troppo le sue policy. Ho notato però che le loro linee si sono ristrette a tre soltanto, togliendo Hyalulip e Hairvest probabilmente per inglobarne alcune delle referenze in Trasparent Lab, Theramic e Acnemy, scelta che stanno facendo diverse aziende che inglobano più collezioni, per un maggior focus sulle linee più produttive e contenere i costi per quanto possibile.
Trasparent Lab è la linea che più mi ha ispirato, perché contempla formulazioni concentrate e con attivi incapsulati in fosfolipidi, raccontandole in modo appunto trasparente e chiaro ai loro clienti, e adoro come spiegano in dettaglio tutte le caratteristiche dei prodotto.
L'incapsulamento delle sostanze che Niche Beauty Lab utilizza è spiegato molto bene sul loro sito, ma in breve il loro è un brevetto chiamato Exclusive Liposomal Encapsulation Technology (o LET) che dovrebbe rendere gli ingredienti più resistenti all'ossidazione e quindi più stabili, così da avere una vita più lunga e poter agire più tempo, ma anche rendere la loro azione sulla nostra pelle più delicata ed efficace.
La Retinal Age Reverse Cream è una crema viso che sfrutta anche questa tecnologia per veicolare e rilasciare sulla pelle alcuni degli ingredienti più noti e potenti vuole contrastare alcuni dei segni del tempo. Sulla confezione si legge che il prodotto contiene
- il 5% di Retinal incapsulato che corrisponde allo 0,03 di Retinal puro
- il 3% di acido ialuronico incapsulato ovvero lo 0.06% puro Hyaluronic Acid
- il 2% di Peptide Complex, composto da Matrixyl 3000 e Matrixyl Synthe 6
- l'1% di Bakuchiol
Qui vi avevo raccontato quanto promettente sia il retinale (o Retinaldehyde) perché nella famiglia dei retinoidi è la forma di vitamina A che richiede meno conversioni biologiche per diventare acido retinoico, e perché secondo me è un attivo che verrà sempre più utilizzato in cosmesi, specie perché ben tollerato da diverse tipologie di cute e che agisce a percentuali basse. A questo si uniscono appunto una miscela di peptidi che dovrebbero stimolare il collagene e l'acido ialuronico, che insieme a glicerina, mannitolo e altri umettanti, rendono questa crema Transparent Lab idratante.
Ho già avuto modo di parlare del Bakuchiol, una alternativa vegetale al retinolo, che all'1% ha una concentrazione più che buona e che non si avverte sulla pelle perché non crea irritazioni.
La formulazione della Retinal Age Reverse Cream, oltre che vegana, senza glutine e senza fragranze aggiunte, ad eccezione di un aroma fresco che derivi proprio dal bakuchiol visto che l'avevo già sentito in altri prodotti che lo contengono, è racchiusa in una bella consistenza cremosa leggera, facile da stendere perché leggermente gelificata, è fresca e su di me si assorbe abbastanza velocemente senza rendermi il viso impiastricciato o appiccicoso.
L'ho provata sia quasi unicamente da sola, subito dopo un tonico e un siero, ma anche in una routine strutturata e con più passaggi come la mia, e questa crema viso Transparent Lab non crea patacche, ed è riuscita a lavorare in sinergia con gli altri sieri viso che già applicavo. Per me è sempre stata l'ultimo step della skincare serale e mi è piaciuta tantissimo sia nell'utilizzo che nei risultati.
Parto col dire che, nonostante fosse il secondo prodotto con retinale che utilizzo, io l'ho trovato molto delicato al punto che non mi ha creato irritazioni o desquamazioni e l'ho potuto applicare senza colpo ferire sia sul contorno occhi che sul collo, dove in passato ho notato arrossamenti a causa del retinolo. Quindi è diventata parte della mia routine costante, senza saltare una sera.
La Retinal Age Reverse Cream mi dà subito una bella sensazione di pelle compatta, più idratata e morbida, ma nel lungo periodo ho notato un viso sicuramente più luminoso e soprattutto più levigato.
Spostando un po' la prospettiva, a questo punto della mia esperienza con i retinoidi i raccolgo i risultati ottenuti non con un solo prodotto valido come questo, ma con un percorso che ho iniziato ormai anni fa (di preciso nel 2018, con lo 0.01% di retinolo) in maniera consapevole e che proseguo perché la vitamina A in tutte le sue forme mi ha aiutato nel tentativo di mantenere l'aspetto sano che avevo nei miei vent'anni, anche adesso che ne ho più di trenta.
Ovviamente con aspettative realistiche, perché il tempo passa e va benissimo così, ma questo attivo (in una skincare mirata, bisogna dirlo) ha contribuito a prevenire segni del tempo e piccole rughe, e ad attenuare quelle esistenti, oltre a mantenere un incarnato omogeneo e luminoso.
In questo contesto la Age Reverse Cream Transparent Lab trova la sua perfetta collocazione fra le mie necessità cutanee, perché racchiude in un unico step buona parte degli ingredienti che su di me fanno la differenza. E trovare un prodotto del genere a meno di 20 euro (non per essere venale ma anche questo conta) non è semplice.
Io credo che anche le pelli sensibili, sebbene Niche Beauty Lab le escluda nelle sue indicazioni, la possano utilizzare e anche chi ha poca dimestichezza con i retinoidi, magari iniziando con applicazioni a giorni alterni o più diradati nel tempo. La completezza della sua formulazione è un punto di forza per chi, al contrario del sottoscritto, non vuole utilizzare (e quindi acquistare) troppi prodotti.
Come dice la stessa Transparent Lab sia adatta a tutti i tipi di pelle, ma la Retinal Age Reverse Cream offre un potere idratante che secondo me va bene per cuti normali o leggermente secche, se invece avete una pelle grassa non so se possa risultarvi un pelo troppo pesante. Le cuti invece molto mature e secche secondo me sentono il bisogno di aggiungere altro alla propria skincare per raggiungere il grado di nutrimento che questa crema non riesce a dare.
La mia esperienza con Transparent Lab si chiude ancora una volta positivamente, ma conto di provare altri prodotti del brand.
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