Nessuno parla di The Buccaneers, la serie tv su Apple TV. Ecco perché

Quando c'è una nuova serie tv in costume, ci sono io che le vado dietro sperando di vederla quanto prima possibile, perché è proprio quel genere che seguo con piacere, che non mi stanca e che negli ultimi anni è stato rinnovato con curiosità.
Dall'8 novembre fino a metà dicembre 2023 su Apple TV + è arrivato un period drama che a me doveva fare gola, ma ho notato che se ne è parlato ben poco. Si chiama The Buccaneers, e si ispira al romanzo incompiuto della scrittrice americana Edith Wharton, che forse conoscerete più che altro per L'Età dell'Innocenza da cui nacque il film di Martin Scorzese.

The Buccaneers segue le vicende di alcune giovani rampolle americane, in particolare Nan e Jinny St. George, Conchita Closson, Lizzy e Mabel Elmsworth, le quali, non venendo apprezzate dalla società americana in quanto figlie di nuovi ricchi e non ritenute all'altezza dalle altre famiglie abbienti. Così decidono di trasferirsi in Inghilterra dove sperano di trovare giovani aristocratici discendenti da antiche dinastie, che possano dar loro un titolo e quindi una posizione (Cora Levinson in Crawley vi dice nulla?).
Si capovolgeranno insomma un po' i ruoli perché i soldi delle giovani ragazze fanno indubbiamente gola ad una aristocrazia ormai datata le cui finanze languono per il peso di anni di eccessi, ma non sarà facile per le protagonisti destreggiarsi fra intrighi e arrivisti.

Seguendo quello stile che vuole rinnovare le serie in costume attraverso elementi più contemporanei, The Buccaneers potrebbe essere considerata la risposta a Bridgerton da parte di Apple ma, sebbene secondo me ne sia ben lontana, ne setta gli intenti. 
Infatti non si tratta di una perfetta ricostruzione storica del 1870, ci sono molte libertà creative, ma lo scopo è quello di raccontare una storia romantica e di amicizia, e far diventare la protagonista, interpretata da Kristine Frøseth (giovanissima ma già vista in "Sierra Burgerss è una sfigata" e "La verità sul caso Harry Quebert" per dirne due), una nuova paladina femminista, pronta a mettersi in gioco, ma senza dimenticare l'importanza dei rapporti con le sue amiche e la sua famiglia.
Se questo vi convince, allora The Buccaneers ha la leggerezza che può piacervi, accompagnata da una messa in scena gradevole, grazie ai bei paesaggi inglesi, e da un cast carino, fra cui anche Alisha Boe direttamente da 13 Reasons Why, Christina Hendricks, e Mia Threapleton, figlia di Kate Winslet.

Il problema per me è stato cercare qualcosa di più da The Buccaneers, che mi è sembrata poco coinvolgente, qui e lì prevedibile, a volte un po' ripetitiva o con un ritmo un po' rallentato in alcuni passaggi degli 8 episodi. L'inizio poi è un po' caotico, e servono diversi episodi prima che si ingrani, ed inoltre si parte secondo me con una grossa discrepanza: infatti se da un lato ci vogliono far passare come "moderne" le protagoniste (che spesso sono più che altro sguaiate), come coloro che decidono del loro destino, poi finiscono per capitolare per il primo che passa senza che lo conoscano bene o per ragioni specifiche. Un po' tutti i personaggi, se non per qualche battuta o atteggiamento, non vengono ben costruiti da un punto di vista psicologico, inclusa Nan, che sì è carina e gentile, ma lì finisce. Va meglio la Hendricks come matriarca che dà più sfaccettature proprio per il suo vissuto. In generale la coralità del cast funziona davvero poco, proprio perché le varie storyline secondarie non sono così approfondite.

I personaggi maschili purtroppo non hanno invece quel sex appeal che avevamo visto in Bridgerton ad esempio, e anche loro sembrano giusto funzionali alla storia. 
Inoltre, quelle tematiche sensibili come appunto l'emancipazione, e di conseguenza tutta la condizione femminile dell'epoca (e non solo), e quello che erano costrette a subire rispetto al loro ruolo nella società e nei rapporti personali, o ancora l'emancipazione emotiva, vengono sfiorate appena.
Quello che voglio dire è che The Buccaneers non riesce a spiccare per una caratteristica specifica, non è arguto, divertente e d'impatto come gli altri show a cui vorrebbe somigliare, ma resta tutto in superficie, non riuscendo quindi ad emergere rispetto alle sue colleghe, e per questo secondo me se n'è parlato poco. Anche in questo caso troviamo una colonna sonora più contemporanea, ma devo dire che a volte stona un po' con le scene che si stanno svolgendo.
Giorno 19 Dicembre, Apple TV+ ha rinnovato la serie per una seconda stagione, ma ammetto che non fremo dalla voglia di vedere come proseguiranno. 

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