Ho recuperato Un inganno di troppo su Netflix, ecco cosa ne penso 🤦🏻‍♂️

Ne stanno parlando tutti (o quasi) e questo ha spinto Un inganno di troppo (Fool me once) a diventare una delle serie tv (anzi miniserie, visto che si conclude) Netflix più viste del periodo, già a pochi giorni dall'uscita, il 1 gennaio di quest'anno.
È tratta da un romanzo thriller di Harlan Coben, che già nel 2018 aveva collaborato con il colosso per la creazione di un altro adattamento, che si chiamava Safe, e che a pensarci di nuovo mi aveva lasciato le stesse impressioni di Un Inganno di Troppo.

In questo caso conosciamo Maya Stern (Michelle Keegan), un ex soldato che sta affrontando molti traumi nella sua vita privata: ha perso infatti prima la sorella e poi il marito, entrambi vittime di una tentata rapina e sta ancora elaborando quanto le è capitato durante una missione di guerra. La sua vita non è esattamente facile, visto che deve crescere una bambina piccola da sola, mentre sopporta il non proprio celato odio della suocera (ex ormai) Judith, a capo della facoltosa famiglia Burkett, e dall'altro deve cercare di aiutare il cognato, anche lui rimasto solo con due ragazzini da crescere.
Un giorno però Maya resterà sconvolta nel vedere, nel filmato di una telecamera di sicurezza, il marito che credeva essere morto e da lì cercherà di scoprire cosa stia accadendo, ma finirà in una rete più grande di lei.

Ormai ho capito che le produzioni di Netflix sono quasi sempre per me come una coperta corta, per cui se manca sempre qualcosa, da un lato o dall'altro, mantenendosi così in un equilibrio instabile di mediocrità. Pensavo che anche Fool Me Once seguisse questa logica, per cui, pur mancando di qualcosa, funzionasse come storia thriller con momenti di suspense e twist generali, che ti portano fino alla fine.

Ad esempio subito mi è mancata una messa in scena o una regia particolarmente curata, dandomi l'impressione di quelle produzioni secondarie che magari si vedono in tv, e mi sembrava che forse gli attori non fossero i più espressivi ed adatti. Un aspetto secondario che non vi fa spoiler, e lungi dal fare ageismo, ma è evidente secondo me la differenza d'età fra Michelle Keegan e l'attore che ne interpreta il marito ovvero Richard Armitage, che funzionava bene come daddy in Ossessione, meno come rampante quarantenne qui, sebbene abbia un ruolo più marginale.

La stessa Keegan non è sempre credibile, specie nel ruolo di soldatessa per una questione di physique du rôle o quando deve esprimere toni più drammatici. 
A parte questo, dal primo episodio, Un inganno di troppo sviluppa una serie di colpi di scena, di battute e arresti, legati insieme da flashback e frammenti di immagini che mi hanno lasciato pensare ad una storia stratificata, complicata, da seguire con attenzione per destreggiarsi fra personaggi e linee narrative e che comunque mi ha portato ad essere curioso di come le cose si sarebbero disposte e poi eventualmente risolte. 
Inoltre ho apprezzato che un po' tutti i personaggi, inclusi i principali, fossero ambigui e non proprio impeccabili, come se nascondessero qualcosa.
È vero che sin da subito ho notato alcune stranezze, nel senso che alcuni personaggi non agiscono secondo una logica comune, ma secondo un modo che funziona solo nella serie.


Una dimostrazione di ciò arriva quasi subito quando Maya viene aggredita da una persona, e nonostante avverta la polizia, è sempre lei che cerca il suo aggressore per capirne le ragioni, quando avrebbe senso che siano appunto le forze dell'ordine ad occuparsene.

Nel corso degli episodi però Un inganno di troppo apre parentesi che, arrivati alla conclusione, non hanno molto senso di esistere o semplicemente vengono abbandonate a loro stesse. Non è uno snodo centrale, ma per esempio una amica di Maya le confessa che il marito la tradisce, ma è qualcosa del tutto fuori contesto che poi non trova un collegamento o una spiegazione. Ed è soprattutto il finale ad avermi lasciato perplesso, in primis perché quelli che mi sembravano buchi narrativi si sono rivelati tali, e col senno di poi, riflettendo su tutta la serie, si sono aggiunti ancora più elementi che semplicemente non quadrano e che per essere accettati richiedono una messa da parte totale della logica.

La stessa conclusione di Fool Me Once, per quanto concettualmente credibile ed in linea con quello che ci avevano mostrato, avviene in un modo decisamente poco credibile, che, per come appunto viene messo in scena, risulta evitabile. Inoltre la chiusura della linea narrativa intorno al mistero da risolvere lascia dietro delle domande senza risposta.

Anche in prospettiva, i personaggi perdono di quella ambiguità perché molti si dimostrano esattamente come appaiono, e quindi appiattendo quell'ipotetica e più interessante dualità.
Devo quindi ammettere che sono arrivato alla fine abbastanza perplesso, dispiaciuto, ed anche scarsamente convinto di aver impiegato positivamente il mio tempo con Un inganno di troppo, e credo, a questo punto, che se dal 2018 ad oggi non ho mai letto alcun libro di Harlan Coben e non mi sono piaciute le serie tv che ne sono nate, evidentemente non può essere uno scrittore nelle mie corde.


2 commenti:

E tu cosa ne pensi?

Info Privacy

  1. Molto deluso da questa serie. Come accenni anche te quello che dovrebbe accadere alla prima puntata accade solo nell'ultima mentre ti chiedi, puntata dopo puntata, perché 'sta scema non fa quello che dovrebbe fare. Ovviamente la risposta è alla fine ma se tu viaggi per tutta la durata ben sapendo che (non)accadono cose che neanche la più spudorata sospensione dell'incredulità permetterebbe, ecco che alla fine non resta che rimanerci male. E neanche poco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Diciamo che tante cose non le ho volute dire caso mai qualcuno lo stesse vedendo e giustamente non vuole spoiler, ma ce ne sarebbero.

      Elimina

Vi sono piaciuti