I film che ho visto su Prime Video in queste settimane

In queste settimane, più o meno dalle scorse feste natalizie ad ora, mi sono dedicato a qualche film uscito su Prime Video (che sembra lo snobbi ed invece non è così e poi diamo senso al pagamento dell'abbonamento), e, oltre a Saltburn, ho recuperato a tre titoli in particolare.

Il primo è Non così vicino, con Tom Hanks.


Titolo originale: A Man Called Otto
Genere: 
drammaticocommedia
Durata: 126 minuti
Regia: Marc Forster
Uscita in Italia: 16 febbraio 2023 (Cinema), Agosto 2023 (Prime Video)
Paese di produzione: Stati Uniti d'America, Svezia

Tratto da un libro bestseller svedese, che era già diventato un film in patria, A Man Called Otto è la storia di un uomo, Otto appunto, che, ormai giunto alla pensione, vede la sua vita perdere di senso: vive da anni da solo, non ha figli, e gli sembra che il mondo intorno a lui sia composto solo da maleducati e approfittatori. Cerca di mantenere l'ordine nella sua quotidianità e nell'area del suo abitato, riparando e sistemando qualunque cosa gli sembri fuori posto, ma è ormai stanco e vorrebbe farla finita. I suoi piani vengono però scombussolati dall'arrivo di una chiassosa famiglia, con a capo Marisol, la quale ha già due bambini ma aspetta il terzo, ed un marito che non sa parcheggiare a S. 

Non ho visto il film originale a cui si ispira Non così vicino, ma pare che ne abbiano tolto quell'humor nero che la caratterizzava, per farne un film più buonista forse. A me però il risultato non è spiaciuto, l'ho trovato emotivamente coinvolgente, con qualche momento inatteso, e qualche battuta riuscita.

È vero che quella di Otto è la parabola di molti altri personaggi già visti che, a primo impatto e per motivazioni differenti, possono risultare rompiballe, scorbutici e respingenti, ma che attraverso una serie di situazioni cambiano atteggiamento verso gli altri e la vita, ma non per questo il film mi è risultato noioso. È probabilmente qualcosa che al cinema non mi avrebbe appagato, mentre mi risulta più giusto e adatto ad una situazione come appunto l'home vision.

Uno di quei film che ti tengono compagnia senza richiedere grossa attenzione, che magari non vi lasciano di stucco, ma danno sicuramente una bella sensazione, e fa anche un po' riflettere.
Tom Hanks fa un ottimo lavoro nei panni di Otto, ci mette la sua eleganza, ed è stata una idea carina far interpretare il protagonista da giovane dal figlio dell'attore, ovvero Thruman Hanks. Mi ha fatto piacere rivedere Mariana Treviño, che io conosco tramite la serie Cecilia, su Paramount +, e mi ha fatto sorridere ritrovare Manuel Garcia-Rulfo in una veste più impacciata e meno da "quanto 'so figo" come in Avvocato di Difesa


Il secondo film che ho visto su Prime Video, solo per la presenza di Jennifer Lawrence è Fidanzata in affitto.


Titolo originale: No Hard Feelings
Genere: 
commedia
Durata: 103 minuti
Regia: Gene Stupnitsky
Uscita in Italia:  21 giugno 2023 (Cinema), 8 Febbraio 2023 (Prime Video)
Paese di produzione: Stati Uniti d'America

J Law è Maddie un ragazza più che trentenne che sta attraversando dei problemi economici e così decide di mettere a frutto la sua avvenenza e la sua intraprendenza attraverso un annuncio in cui si richiede, in effetti, una fidanzata in affitto. Il suo compito è infatti far uscire dal suo guscio il giovane Percy, in procinto di andare al college, dove i genitori temono possa essere messo in difficoltà da suoi compagni. Ovviamente il ragazzo deve restare all'oscuro di questo accordo, ma per Maddie non sarà facile perché Percy non è solo timido o introverso, ma è sensibile, divertente, ed ha, come tutti i giovani, paura per ciò che lo aspetta in futuro.

No Hard Feelings mi sembra un titolo migliore da quello proposto in italiano, perché rispecchia forse meglio la leggerezza degli intenti, ma anche il fatto che si parli di sentimenti. Perché l'incipit di Fidanzata in Affitto è proprio quello della commedia americana tipica, un po' fine anni '90 inizi 2000, con qualche battuta riuscita, qualche momento sexy (incluso un nudo inatteso ma non volgare), ed un linguaggio colorito e a volte sboccato, ma poi rivela il suo animo un po' più profondo sul finale. Non è che cambi del tutto genere nel corso del minutaggio, ma si cerca una maggiore maturità ed un livello di riflessione più profondo, che corrisponde ovviamente ad una crescita dei personaggi.

Purtroppo Fidanzata in affitto non mi ha lasciato granché perché la parte comica, per quanto efficace, non ha qualcosa di particolarmente brillante, anzi spesso si torna su schemi e battute già sentite (esempio blando, sottolineare che Maddie sia "vecchia" rispetto a Percy). La parte più profonda è quasi incidentale, trova giusto spazio in pochi minuti finali e non spicca per particolare tenerezza o appunto maturità. Diciamo che nell'insieme l'ho trovato un pelo lungo per gli intenti e con un ritmo non sempre calzante.
Jennifer Lawrence fa un buon lavoro, e lo stesso vale per Andrew Barth Feldman, mentre i personaggi secondari, seguendo il genere, hanno le loro piccole o grandi stramberie ma non trovano uno sviluppo, ma sono poco più che funzionali alle storie. 
Anche in questo caso un film che al massimo consiglio per una visione casalinga ma che al cinema mi avrebbe davvero deluso.

Il terzo film è una delle uscite più recenti e si chiama Gioco di ruolo, con Kaley Cuoco.


Titolo originale: Role Play
Genere: 
commedia, azione
Durata: 101 minuti
Regia: Thomas Vincent
Uscita in Italia: 12 Gennaio 2024 (Prime Video)
Paese di produzione: Stati Uniti d'America, Francia, Germania

Emma (Cuoco appunto) ha una doppia vita: da un lato è una moglie e una mamma amorevole, sebbene distratta dai molti viaggi di lavoro, dall'altro è una killer spietata che si fa chiamare Anna durante le sue missioni sotto copertura e che fa fatica a mantenere segreta la sua identità. Proprio per via dei suoi continui viaggi Emma dimenticherà l'anniversario col marito Dave, e cercando di recuperare la mancanza, decide di proporgli un gioco di ruolo: faranno finta di essere completi estranei e si incontreranno in un albergo. Quello che però dovrebbe essere un semplice modo per ravvivare il rapporto di coppia, creerà una reazione a catena che poterà Emma a far scontrare i due mondi in cui vive e a dover proteggere la sua famiglia.

Ho molta simpatia per Kaley Cuoco e la ritengo una brava attrice, e questo mi ha spinto a vedere questo film, che sulla carta e nella realtà funziona, ma che punta ad uno standard di sceneggiatura troppo comune e prevedibile. 
Gioco di ruolo mixa un po' i generi puntando sia alla commedia ironica, leggera, con qualche equivoco e i tipici film di azione, con inseguimenti, sparatorie, scazzottate. In entrambi questi settori non spicca particolarmente perché da un lato non mi ha proprio fatto sganasciare dalle risate, dall'altro la parte action non è così emozionante e al cardiopalma. Il problema è che buona parte degli snodi e dei momenti di sorpresa sono prevedibili, e soprattutto la spiegazione che subito dopo ci mostrano, tende ad azzoppare ancora di più la fluidità.

Molti hanno paragonato Role Play a Mr and Mrs Smith, e siamo tutti d'accordo che il filone delle pellicole basate su doppie vite è già affollato, ma restando nella carriera di Kaley Cuoco a me ha ricordato più L'assistente di Volo (purtroppo fermata alla seconda stagione) non solo per l'attrice ma anche per le dinamiche più buffe. 
Il cast è comunque carino, e sia la Cuoco che David Oyelowo traducono bene le loro parti, ma non hanno sfumature particolari, e molto spesso anche le loro reazioni sono telefonate. In ogni caso è un film guardabile, che fa passare una serata piacevolmente, e penso che un po' tutti abbiamo visto di peggio nella nostra vita, ma penso che Gioco di ruolo sia un film troppo secondario per essere ricordato. 

2 commenti:

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  1. Quest'anno ne vedrò tanti su Prime Video, compresi molto probabilmente questi tre.

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