Due chiacchiere sugli ultimi film che ho visto

Visto che il tempo scarseggia ultimamente, riesco più facilmente a vedere un film più che terminare una serie tv (ci sto però lavorando). Quindi, in barba alla varietà delle mie recensioni, torno a parlare di cinema, e dei film che ho visto più o meno nell'ultima settimana.


Ti presento i suoceri (2023)



Titolo originale: Maybe I Do
Genere: 
commedia, sentimentale
Durata: 95 minuti
Regia: Michael Jacobs
Uscita in Italia: 9 Luglio 2023 (Now/Sky)
Paese di produzione: Stati Uniti d'America

Attirato dal cast variegato, che parte da Diane Keaton a William H. Macy, da Richard Gere a Susan Sarandon, fino a Emma Roberts, ho deciso di vedere questo Ti presento i suoceri, disponibile su NOW, conscio che sarebbe stato il tipico film su giovani ragazzi che devono avere a che fare con i rispettivi, futuri suoceri (e avevo già visto The Out-LawsTicket To Paradise, quindi ero pronto a tutto). 
In questo caso però c'è un leggero ribaltamento perché è vero che i consuoceri di Michelle e Allen non si sono incontrati in una occasione ufficiale ma, per una strana coincidenza che non svelo per non fare spoiler, si conoscono più che intimamente. Quando finalmente tutte le coppie, nuove e passate si incontreranno, avranno modo di mettersi a confronto, e cercare di affrontare i propri sbagli.

Ammetto che nonostante fossi certo a cosa andassi incontro, speravo che Ti Presento I Suoceri, avesse un guizzo particolare, riuscisse non dico ad emergere ma magari ad affrontare temi più interessanti. Quello più ovvio sarebbe stato l'amore e le relazioni in diversi periodi della vita, e in un certo senso sfiorano l'argomento, ma nel modo più superficiale possibile, con una deriva strana. Infatti da un lato non l'ho trovata una commedia divertente e ironica: io non ho mai riso, gli equivoci che si creano sono blandi e poco di impatto e si soffrono le caratterizzazioni dei personaggi. Infatti, nonostante questa serie di interpreti bravi e famosi, i protagonisti hanno spesso reazioni esagerate, sembrano caricature più che persone verosimili. Ma d'altronde ha senso che due giovani ragazzi che puntano al matrimonio, non abbiano mai riunito i rispettivi genitori anche solo per caso?


Manca proprio l'approfondimento sui personaggi, e questo per me ha reso impossibile poterci empatizzare con anche solo uno di loro, ma anche poterne capire davvero le problematiche ed il modo di agire.
Se proprio avete un pomeriggio noioso, in cui dovete stirare o sfaccendare, allora è possibile che Ti Presento i Suoceri possa essere una compagnia non troppo impegnativa, di cui non dovete seguire ogni singola parola dei dialoghi e gli sviluppi narrativi sono prevedibili e per nulla intricati. È vero che in certe parti parlino molto, ma alla fine non dicono nulla di così profondamente scioccante. Per il resto credo sia un film assolutamente evitabile, che non aggiunge nulla al panorama di rom-com simili e magari migliori.


Rapito (2023)



Genere: biografico, drammatico
Durata: 134 minuti
Regia: Marco Bellocchio
Uscita in Italia: 25 maggio 2023 (cinema)
Paese di produzione: Italia, Francia, Germania

L'ho perso al cinema quando uscì a maggio, e l'ho recuperato solo di recente con molto interesse. Rapito è infatti basato su una storia vera, quando intorno alla metà dell'800 un bambino bolognese di religione ebraica, Edgardo Mortara, venne letteralmente rapito dallo Stato Pontificio (e dalla Chiesa Cattolica), con all'epoca a capo il papa Pio IX, in quanto era stato battezzato in segreto da una domestica della famiglia. Essendo appena seienne al momento dell'accaduto, Edgardo non potrà far altro che abbracciare a pieno la religione cattolica, crescendo coercitivamente a stretto contatto con i suoi precetti, nonostante la famiglia tenterà in ogni modo di salvarlo.

Marco Bellocchio secondo me ha fatto proprio un bel lavoro con Rapito, da più punti di vista. In primis raccontando in modo chiaro, completo, scorrevole la vicenda della famiglia Mortara, e di come questo impattò in generale nell'opinione pubblica italiana ed europea, in una vicenda che mescola religione, politica e società. Non dimentica infatti di calare e collegare il racconto nel e con il suo contesto storico, visto che in quel momento l'egida del papa stava subendo dei contraccolpi da più parti e finirà per sgretolarsi con il Risorgimento e la Breccia di Porta Pia, mentre lui si ostinava a cercare di mantenere la sua posizione. 
Ma ne dà una chiave di lettura particolare con delle pennellate gotiche, dove il Pio IX, interpretato da Paolo Pierobon, diventa quasi fisicamente un mostro, fastidioso alla vista o odioso in ogni suo momento sullo schermo. 
Già solo per queste ragioni Rapito merita la visione.

È poi fondamentale il messaggio di fondo sull'influenza che può avere l'ambiente in cui viviamo sulla nostra identità e personalità, specie quando siamo ancora fortemente influenzabili e assorbiamo tutto da ciò che ci circonda. Edgardo Mortara, che viene interpretato sia da Enea Sala e Leonardo Maltese (Ettore Tagliaferri in Il Signore Delle Formiche) sarà completamente obnubilato e assoggettato dai dogmi che gli hanno inculcato e solo in pochi momenti avrà la lucidità lo riporterà alle sue origini e alla consapevolezza di ciò che gli è accaduto. So che c'è un suo diario dello stesso Edgardo che mi piacerebbe leggere.
Rapito ha comunque un'ottima regia, ricrea l'epoca molto bene, ed il cast è più che calato in ogni singola parte; faccio solo il nome Barbara Ronchi, che interpreta Marianna, la madre di Edgardo, che mi ha convinto. 
Non ho apprezzato invece un paio di momenti del montaggio, che a volte mi è sembrato scattoso, e il ritmo che sempre in un paio di punti che tende un po' a scivolare. Per il resto, Rapito è da vedere. 



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