Lento perché di questi tempi i film durano quanto la messa di Natale con tanto di auguri fuori dalla chiesa, scambio di regali e traffico in tangenziale, quindi ti devi organizzare per tempo, ma non meno piacevole.
Certo, non mi sono trovato ad avere a che fare con pellicole che mi hanno colpito come la scorsa volta, ma se la sono cavata bene.
Vice - L'uomo nell'ombra (2018)
Dick Cheney è un uomo comune, con un lavoro comune ma è vittima del suo alcolismo, e questa sua dipendenza lo porterà molto lontano.
Da semplice operaio spesso ubriaco, Dick darà una svolta alla sua vita, complice l'aiuto della moglie Lynne, in una scalata che lentamente lo porterà ad uno dei ruoli più potenti d'America: la vice presidenza degli Stati Uniti durante l'amministrazione di George W. Bush.
Cheney diventerà un burattinaio oscuro che riuscirà a muovere i fili dei personaggi dietro quella che sarà una delle pagine peggiori della nostra storia contemporanea.
Vice - L'uomo nell'ombra era nella lista di quei film da recuperare ma non ha avuto una precedenza perché immaginavo già che ci sarebbero stati tanti aspetti che mi avrebbero colpito, ma avevo anche alcune perplessità generali, che sono poi state confermate.
Io dividerei il film in due parti. La prima, quella degli inizi e dei primi passi di Cheney nella vita politica alla fine degli anni '60, è quella che mi ha coinvolto meno, e potrei dire che forse è colpa mia in quanto quella parte storica in particolare la sento meno vicina a me per ragioni cronologiche. Però devo anche dire che questa scalata al potere non è tratteggiata in modo estremamente dettagliato. Credo che per completezza probabilmente è meglio fare un approfondimento a parte su quel periodo storico, perché in Vice sembra quasi si salti da un Dick inesperto stagista ad un personaggio più maturo e consapevole, e questa mancanza di dettagli fra un passaggio e l'altro della su carriera secondo me peggiora a causa dei flashforward alla maturità e agli anni della sua carica come vicepresidente.
Non voglio dire sia un film incasinato, perché grazie alla voce fuoricampo narrante, ci si orienta sempre e si chiariscono alcuni punti, ma credo ci sia uno sbilanciamento.
Molto più coinvolgente per me è invece la seconda parte del film, quando Cheney rivela quella sua abilità di manipolare fatti e persone per perseguire la sua idea, il suo ruolo e i suoi interessi. Una parte a mio avviso più dettagliata, forse anche troppo da poter essere sfoltita, in cui c'è un maggiore approfondimento psicologico, nonostante poi magari questo non sia coerente con le azioni.
Non aspettatevi una biografia comunque, in nessuna di queste ipotetiche parti, banale o didascalica, perché la regia ed il montaggio giocano un ruolo fondamentale nel dare un ritmo sempre incalzante e condendo Vice con ironia, satira, sarcasmo e con diversi espedienti che tengono tesa l'attenzione dello spettatore e lo richiamano per ricordargli che quella a cui stanno assistendo è la realtà, che quei personaggi un po' sopra le righe hanno davvero influito sui fatti e che siamo noi stessi, seppur in parte, i protagonisti.
Non manca ovviamente una certa crudità delle immagini, dei dialoghi, delle emozioni.
Mi hanno colpito, a proposito della regia, queste immagini della pesca, inserite qui e lì, come metafora di un uomo che pazientemente, immerso in questa acqua stagnante la cui superficie brilla, ma che sotto è torbida e buia, allunga e ritira il suo amo, armeggia con la canna e si muove lentamente. Mi sembra un modo perfetto, in poche immagini, di descrivere Cheney e il suo ruolo politico.
Inutile dire che l'altra carta vincente di Vice - L'uomo nell'ombra è il gruppo di attori che hanno raccolto e di cui non serva che io sottolinei la bravura e le capacità che mettono sul banco, complice anche una cura particolare nel trucco e parrucco.
Tutte queste qualità restano, ma secondo me questo è un film che racconta vicende credo note o conoscibili che non sono forse le più interessanti, e che nonostante l'originalità della chiave di lettura, può risultare in parte un po' pesante, un po' caotico e non sempre estremamente coinvolgente.
Titolo originale: Vice
Genere: storico, biografico, commedia, drammatico
Durata: 132 minuti
Regia: Adam McKay
Uscita in Italia: 3 Gennaio 2019
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Voto 7 |
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The Wife – Vivere nell'ombra (2017)
"Dietro un grande uomo, c'è sempre una grande donna" dice un detto popolare forse un po' sessista, ma in parte vero, a giudicare le vicende di Joan Castleman e del marito e scrittore Joe, e della importanza vitale della donna nella carriera dell'uomo.
Le mie aspettative in The Wife devo dire che erano abbastanza alte, complici tutte le buone opinioni sparse in giro. Tuttavia devo dire che non sono stato del tutto ripagato.
Anche in questo caso, colpiscono le interpretazioni veramente ottime, sia di Glenn Close che di Jonathan Pryce, due attori più che rodati, che calzano bene nei loro ruoli. Sicuramente la prima è colei che ha attirato maggiormente l'attenzione sul film, per le varie candidature fra cui una agli Oscar come miglior attrice, ma Pryce se la cava bene a dare il volto di quest'uomo pieno di contraddizioni, infedele, ammaliante, ma poco affidabile.
Ma oltre a questa buona qualità, The Wife non mi ha proprio stravolto con un susseguirsi di emozioni inattese, anzi mi è parso abbastanza prevedibile.
Glenn Close, ve lo dico subito, per quanto mi riguarda, nonostante le sue doti e la sua carriera, non meritava per questo film, la statuetta. Lei è bravissima, spesso a funzionare sono solo le sue espressioni più che il dialogo, ma il suo ruolo secondo me non le consente di scavare estremamente a fondo in un range di emozioni particolarmente ampio, e questo mi permette di collegarmi alle ragioni per cui The Wife non mi abbia stupito.
Ma oltre a questa buona qualità, The Wife non mi ha proprio stravolto con un susseguirsi di emozioni inattese, anzi mi è parso abbastanza prevedibile.
Glenn Close, ve lo dico subito, per quanto mi riguarda, nonostante le sue doti e la sua carriera, non meritava per questo film, la statuetta. Lei è bravissima, spesso a funzionare sono solo le sue espressioni più che il dialogo, ma il suo ruolo secondo me non le consente di scavare estremamente a fondo in un range di emozioni particolarmente ampio, e questo mi permette di collegarmi alle ragioni per cui The Wife non mi abbia stupito.
Non serve molto impegno nel capire cosa si celi dietro l'ombra dei personaggi: ho dovuto persino trattenermi nel raccontarvi le vicende perché la storia scorre su un sentiero così lineare da essere facilmente spoilerabile. Vengono aggiunti alcuni brevi filoni al fine di arricchire e in parte dare la scintilla che dà l'input, ma dove volessero andare a parare con The Wife per me è stato comprensibile fin da subito, per quanto tutto sommato la storia risulta credibile sulla carta.
Lo sviluppo in questo senso però purtroppo non aiuta a rendere il dramma emotivo più solido e profondo, ma anzi forse lo azzoppa.
Lo sviluppo in questo senso però purtroppo non aiuta a rendere il dramma emotivo più solido e profondo, ma anzi forse lo azzoppa.
Il passaggio fra la gioventù dei protagonisti e la maturità, mi ha fatto sorgere un dubbio importante: se posso capire una ragazza giovane, ammaliata dal fascino del bello e poco dannato professore di letteratura, che guarda con gli occhi inesperti di un primo amore, mi sfugge come una donna matura, anzi quasi nell'ultima parte della sua vita, e che dimostra di avere un carattere davvero forte e volitivo, sia rimasta a fianco di quell'uomo che, come vi dicevo, le ha tolto tanto, forse tutto.
Posso capire che l'amore devoto per una persona e per la famiglia possa spingere a non voler distruggere tutto, ma stare vicino, compiacente, alla persona che ti ha fatto così tanto male, è un po' patologico.
Purtroppo come vi dicevo, manca secondo me un tassello fra la giovane Joan e la donna matura, quel collegamento, quell'intrigo, quell'approfondimento che potesse giustificare e spiegare una forma così tanto intensa di amore, che ha superato immagino tante difficoltà, ma anche tante vittorie, e che potesse dare al film magari non un finale originale (avevamo visto qualcosa di simile in Big Eyes di Tim Burton, che tra l'altro credo abbia una storia più credibile), ma almeno uno sviluppo più drammatico.
Ecco, il fatto che debba immaginare quello che sarebbe potuto essere il collante dei sentimenti, mi fa riflettere sul fatto che The Wife – Vivere nell'ombra sia sì, un film carino, scorrevole, non sciocco, e di compagnia, con interpretazioni da quasi Oscar, ma che per me manca di una discesa vera e propria nella psicologia dei suoi protagonisti, e questo è forse una delle più grandi mancanze in un film del genere.
Titolo originale: The Wife
Genere: drammatico
Durata: 100 minuti
Regia: Björn Runge
Uscita in Italia: 4 Ottobre 2018
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Voto 6 |
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vorrei vederli entrambi ma mi attira molto di più il primo onestamente.. poi ti farò sapere appena li recupero :)
RispondiEliminamallory
Ci credo, è più intrigante :D
EliminaForse l'ho già detto. Ma con questi tuoi post riesco ad avere una porta aperta sul cinema che io vedo raramente e sempre con i bimbi
RispondiEliminaNon mi pare tu lo avessi detto ma mi fa piacere :D Anzi cercherò di essere un po' più frequente! Baci
EliminaMi ha fatto morire quello che hai scritto qui: "Lento perché di questi tempi i film durano quanto la messa di Natale con tanto di auguri fuori dalla chiesa, scambio di regali e traffico in tangenziale".
RispondiEliminaSei fantastico. Leggerti è sempre un vero piacere.
Ma è proprio questa lungaggine di tanti film che mi tiene lontana...lo sai che la mia attenzione vacilla, figurarsi durare tanto a lungo.
Un abbraccio.
Si cerca di intrattenerci come si può :D
EliminaSì capisco bene la lungaggine che spaventa, anche io ero titubante su Vice, molto più normale invece l'ora e mezza circa di The Wife :D
Abbraccio a te!
Ahaha ma davvero due film di gente nell'ombra.
RispondiEliminaNon sono film che, sinGeramente, vedrei in questo periodo, specie il primo.
Non so, li troverei pesanti. Peccato per la poca profondità dei personaggi in The Wife: dove devono scendere, non scendono mai mortaccyloro.
Moz-
Ci credi che è stato un caso? Praticamente dopo aver scritto il post mi sono reso conto che entrambi i film hanno l'ombra nel titolo XD
EliminaThe Wife secondo me andava sporcato un po', reso più crudo appunto!
Ecco, poteva essere più interessante...
EliminaMoz-
Di sicuro... poi con attori così!
EliminaSe tu sei in ritardo coi film, io sono proprio non pervenuta 😂 ormai li vedo dopo qualche anno. A me ha intrigato anche il racconto che hai fatto di quello con la sora Glen (che su ig è uno spasso 😂) posso immaginare anche quello che non hai spoilerato ma lei l'adoro quindi il film "tra un po'" lo vedrò 😁
RispondiEliminaAspetto di sapere che te ne sembra fra un anno o due :D Comunque è un film carino, con una durata decente quindi secondo me ti piacerà :D
EliminaSe le lezioni di storia -politica e non- fossero raccontate come Vice, ci sarebbe molto più interesse nel seguirle. Ho adorato il modo in cui è stato scritto, le metafore, i giochi, le prese in giro per rendere più vicina la tanto lontana politica.
RispondiEliminaMi trovi d'accordissimo con The Wife. Davvero prevedibile e non così coinvolgente. Storia che non è male, ma alla fine, resta davvero poco, come un film televisivo per passare la serata.
In effetti The Wife me lo immagino come film da Canale 5, carino e piacevole, ma che poi non ti ricordi più...
EliminaSu Vice, posso essere d'accordo, ma se l'argomento o se la storia in genere non appassiona, può essere spiegata in ogni modo purtroppo...
Sicuramente mi intriga di più il primo. Ma nessuno dei due mi avrebbe portato al cinema!
RispondiEliminaTi capisco Mariella, per me sono stati proprio il recupero dell'ultima ora proprio per questo :D
Eliminabacio!
Allora, ho letto con interesse soprattutto la tua recensione di Vice perché dell'altro in realtà non redo mi sia capitato di vedere neanche il trailer.
RispondiEliminaDevo dire che quello che hai scritto del film è convincente, cioè lo rende molto appetibile però allo stesso tempo il trailer non mi ha convinta moltissimo. L'unico motivo per cui vorrei recuperarlo, nel caso, sarebbe appunto il fatto che narra di una storia che comunque potrebbe essere interessante conoscere.
Poi sinceramente non so se posso sopportare di vedere Bale così in carne :-D
ahahaha di Christian Bale c'è rimasto ben poco nel film :D
EliminaTi posso dire che comunque il film effettivo è (come spesso accade) abbastanza diverso dal trailer, lì sembra quasi una commedia, ma è molto più sporco :)