The Day Of The Jackal: la nuova serie Sky è all’altezza delle aspettative?

Forse non lo specifico mai abbastanza, ma quando parlo di una serie tv significa che ne ho visto tutti gli episodi disponibili di una intera stagione, e posso garantirvi che non è sempre così. Anche a me ad esempio capita di leggere delle recensioni chiare, precise, dettagliate, e quasi perentorie per poi scoprire che si basano solo sul pilot o poco più che un paio di episodi. Nulla di male in questo, ma secondo me una serie tv si può comprendere solo nel suo insieme, a meno che non abbia proprio uno stile narrativo che non si confà ai nostri gusti.

È proprio l'attesissima The Day of the Jackal ad avermi ispirato questa intro un po' piccata, perché l'uscita settimanale dei 10 episodi che compongono la prima stagione (la seconda è già confermata visto il successo), ha fatto sì che molti sin da subito si sperticassero in grandi elogi per la serie tv con Eddie Redmayne, ma secondo me c'è molto più da dire. 

Ispirandosi al romanzo del 1962 di Frederick Forsyth (da cui poi sono stati tratti ben due film) e prodotta da Sky, The Day Of The Jackal è stata resa disponibile appunto su Sky e Now dall'8 Novembre al 13 Dicembre e prende spunto dalle produzioni che hanno preceduto questa serie, ma poi si muove su altri binari.

Il nostro Redmayne è lo sciacallo, un killer assoldato da personaggi potenti per "risolvere" alcuni casi particolari, ma, oltre alle difficoltà delle sue missioni, di cui ci vengono raccontati anche alcuni aspetti più "tecnici", seguiamo anche le vicissitudini dell'agente Bianca Pullman (Lashana Lynch) dell’MI6, che sta cercando di smascherare lo sciacallo.

The Day of the Jackal diventa così una serie multilivello, con tante linee narrative che inevitabilmente finisco per incontrarsi, spesso l'una come conseguenza dell'altra, ma non mancano anche le sottotrame, quelle storyline secondarie che potrebbero non esserci ma che arricchiscono ancora di più la serie.
Così conosciamo anche da un punto di vista più personale i due personaggi principali, ed è soprattutto del sicario che la serie cerca di darci un quadro psicologico completo, anche da un punto di vista sentimentale.
Il risultato è un thriller con parecchi momenti azione e di tensione, dove ognuno ha un ruolo ben chiaro e segue quel percorso fino alla fine, ma non senza titubanze, perplessità e ovvie difficoltà.

È una operazione interessante che riesce a catturare l'attenzione non solo per appunto queste scene più frenetiche che spesso ci portano in parti diverse del mondo, ma anche per lo stile contemporaneo e la qualità cinematografica di questa nuova rilettura de Il Giorno dello Sciacallo.

Ma è come se alcune di queste idee funzionassero fino ad un certo punto. È sicuramente peculiare il fatto che il ruolo del sicario non solo sia stato affidato ad un attore come Eddie Redmayne, che ha la faccia da bravo ragazzo, ma che è anche spesso si ritrova ad affrontare sentimenti contrastanti nelle sue scelte personali e lavorative. È conscio del suo scopo, e sicuramente ha una mentalità lucida e fredda per compiere le sue missioni, ma vive comunque un conflitto decisamente umano. Per questo si finisce per parteggiare per lui anche se in fondo non dovremmo.

Interessante fino ad un certo punto però: infatti quello che riguarda la vita matrimoniale di Charles (questo è il nome con cui lo conosce la moglie Nuria, interpretata da Úrsula Corberó) sembra a volte quasi un riempitivo, a tratti stereotipato, che allunga inutilmente una serie che per episodi e durata supera già la media delle produzioni attuali. Alla lunga la sensazione generale è che una riduzione del minutaggio qui e lì non mi sarebbe dispiaciuta, non solo nell'insieme di questa prima stagione, ma anche durante ogni singolo episodio stesso. 

Probabilmente avrei lasciato alcune digressioni e flashback sul passato e sulla vita privata in generale dello Sciacallo per appunto la seconda stagione, ma avrei anche evitato delle situazioni che mi sono sembrate poco credibili riguardo ad esempio al cognato di Charles, il fratello di Nuria, specie perché poco funzionali alla narrazione in generale. 

Andando dall'altra parte, non se la passa meglio Bianca: infatti non solo creano un personaggio che provoca poca simpatia e che secondo me ha poco carisma per essere almeno un comprimario, ma lo affidano ad una attrice che non è riuscita a dare molto in questo ruolo, non si capisce se più o meno volutamente per non velare troppo la centralità del protagonista o in vista dell'epilogo. Così, tutta la sua vicenda personale di questa famiglia che richiede molte attenzioni (come se non sapessero il suo lavoro) è forse ancora meno accattivante e utile di quella dello sciacallo. 

In questa prima stagione de The Day Of The Jackal l'impressione ricorrente che ho avuto è che volessero mostrarci i muscoli, facendoci vedere i loro mezzi produttivi massicci, le scenografie curate, un attore premio Oscar come protagonista in una veste diversa e insolita, di cui cercano di raccontarci tanto, a volte anche troppo. Arrivato però alla fine, ho però dovuto concludere che non era un natty, ma erano muscoli da steroidi, gonfiati in parte dalle aspettative ma anche dalla voglia strafare della serie. 

Ciononostante, sebbene immagino abbia fatto storcere il naso a tutti coloro che sono affezionati alle opere originali o che semplicemente non amano i remake, sono certo che rispetto a tante produzioni spazzatura da mangiare e sputare subito, Il giorno dello sciacallo sia una tacca sopra, anche solo per il reparto tecnico che propone. Inoltre penso che gli episodi finali riescano un po' a risollevare le sorti della serie nel suo completo. 

Penso che Eddie Redmayne possa fare uscire altre nuance del suo personaggio, e che la strada per la prossima seconda stagione è già stata aperta e credo possa essere in discesa se saranno in grado di utilizzare tutti questi mezzi verso una storia più concentrata.



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