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Tre Serie Tv Netflix da recuperare questa estate! 👍🏻👍🏻👍🏻

L'estate divide le persone in due macrocategorie: quelli per cui è tutta festa, mare, sole, Jambo e seratone, e quelli che cercano il proprio rifugio lontano dal caldo, dal caos e dalla puzza.
Io mi ritrovo più in questa seconda categoria dove la vitalità non è di casa, per cui se anche voi siete un po' come me possiamo scambiarci consigli per sopravvivere pacificamente alla stagione. Io oggi non ne ho solo uno ma ben tre consigli da darvi in formato serie tv.
Ovviamente non posso proporvi di recuperare nelle calde serate di luglio drammi familiari, tragedie socio-politiche e ricostruzione di vicende storiche sconosciute, ma ho riunito delle serie tv che mi sembra sappiano intrattenere, strappare un sorriso, magari suggerire argomenti delicati ma senza che vi si blocchi la digestione.
Specifico sin da subito che non sono le miglior serie che abbia visto nell'ultimo periodo, ma secondo me hanno molti aspetti positivi, e soprattutto sono "tascabili": una sola stagione con puntate brevi.

Special
Prima stagione
⭐⭐⭐🌠

Uscita su Netflix il 12 Aprile, Special è la storia di Ryan, un ragazzo appunto speciale. Ryan infatti non solo è omosessuale, ma è anche affetto da una lieve paralisi celebrale, e abita con la madre che si prende cura di lui come una chioccia. Ma Ryan alla soglia dei 30 anni vuole vivere una vita vera, con un lavoro che lo possa far stare in contatto con le persone, e anche con la voglia di esplorare la propria sessualità. Riuscirà così a trovare un lavoro come content creator per un blog, ed affacciarsi su un mondo per lui del tutto inesplorato, ma non vi dico altro perché Special dura solo otto episodi da 17 minuti l'uno circa.



Prima della serie tv, Special era un libro, addirittura un best seller, scritto proprio dall'attore che interpreta appunto Ryan, ovvero Ryan O'Connell. Si tratta infatti di una storia autobiografica, ma nonostante l'argomento di partenza abbastanza particolare e serio, l'approccio è tutt'altro che pesante, anzi l'ho trovato originale.
Special infatti secondo me ha la capacità di unire sarcasmo e ironia ad un momento ed una condizione personale che in realtà è abbastanza difficile per Ryan, tanto da spingerlo persino a mentire sulla sua paralisi pur di essere accettato, e affinché le cose vadano a "buon fine".
Il tema dell'accettazione di sé, della propria sessualità o ancora meglio del proprio corpo, viene poi ripreso anche in altre circostanze e da altri personaggi, specie dalla spalla/amica/collega/confidente/mentore Kim, sempre però con genuinità e ironia.



Da un lato quindi Special ci trasporta con tenerezza fra le ingenuità, le paure, le perplessità ed anche le difficoltà di Ryan, ma a controbilanciare il rischio di intraprendere la strada della serietà, ci pensano i personaggi di contorno, un po' eccessivi, un po' sopra le righe, così come i dialoghi a volte cinici che si alternano e non ci fanno pesare alcuni scambi di battute più intensi. Resta però di fondo un certo realismo. Il ragazzo infatti, come un po' tutti a volte, sa essere egoista, testardo, capriccioso, e mente anche se non è del tutto necessario, specie con la madre che in alcuni momenti tratta davvero ingiustamente male, nonostante lei sia sicuramente azzeccosa. Insomma, in un'aurea di leggerezza comunque riescono a trasmetterci un personaggio sfaccettato con una emotività più complessa di quel che sembra, senza però cadere nel pietistico.



Non mi chiamerei Pier se non sottolineassi però anche i punti deboli di Special, almeno secondo me. Uno fra tutti è il fatto che proprio per questioni di tempo non si riesce ad avere maggiori informazioni sui personaggi secondari, nonostante abbiano tanto potenziale, che spero venga ampliato in una seconda stagione (di cui però ancora non ci sono conferme). Inoltre alcune circostanze mi sembrano affrontate in maniera piuttosto semplicistica, come se tutto andasse fin troppo bene, quando in realtà ci potrebbero essere più intoppi.
Credo che Special possa essere sviluppata come una serie vera e propria, con puntate anche magari di mezz'ora, perché secondo me ha tanto da dare al grande pubblico che difficilmente può approcciarsi a questo tipo di argomenti. Intanto mi sembra una buona compagnia non troppo impegnativa e sicuramente scorrevole per questi noiosi pomeriggi di Luglio.
Qui potete leggere la recensione della seconda stagione



Bonding
Prima stagione
⭐⭐⭐

Nonostante i temi siano quasi del tutto diversi, ho ritrovato le stesse qualità che ho apprezzato in Special anche in Bonding, sempre disponibile su Netflix dal 24 Aprile in sette episodi da 15 minuti.

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Divertente, sopra le righe, paradossale con punte un po' assurde, Bonding per me è stato una sorta di guilty pleasure che ho divorato puntata dopo puntata forse anche un po' troppo in fretta.
Bellissima, un po' chiusa ed enigmatica Tiffany è sì una studentessa di psicologia, ma la sera si trasforma in una dominatrice con il nome di Mistress May.
Impacciato, timido e in difficoltà economiche, Pete è invece un aspirante attore comico, attività in cui però non se la cava benissimo per via della sua timidezza. Per poter pagare l'affitto, Pete decide di diventare l'assistente di Mistress May. I due ragazzi erano infatti compagni al liceo, ma scopriremo anche che fra i due c'era dell'altro.
Due storie diverse che si ritroveranno legate in situazioni bizzarre ed anche rischiose, ma che si uniranno in una amicizia molto particolare.



Sebbene l'incipit di Bonding possa sembrare imbarazzante, secondo me gli intenti sono molto interessanti: partendo da situazioni a volte bizzarre, grottesche, costellate da personaggi strani, la serie riesce secondo me a trasmettere con naturalezza il mondo del sadomaso e delle pratiche erotiche estreme, senza appunto diventare canzonatoria di chi è protagonista di queste abitudini. Si ride, certo, o per lo meno io ho sorriso molto spesso, ma il più delle volte è per i dialoghi serrati e che danno ritmo alla storia.
La parte meno leggera e più riflessiva di Bonding è spinta sicuramente in parte da Tiff e dai suoi studi in psichiatria con cui si riusciamo un po' ad addentrarci alle motivazioni che spingono certe persone verso il BDSM, ma anche qui come in Special, non si eccede in approfondimenti soporiferi e pesanti.



Ci si sposta poi verso ambiti più personali che riguardano i personaggi stessi, il periodo del liceo grazie anche all'incontro con una vecchia compagna anch'ella in difficoltà ad affrontare i problemi "dei grandi", o, ancora una volta, si parla di accettazione specie per quanto riguarda l'omosessualità di Pete. Si passa attraverso dialoghi più intimi e delicati, di questi due amici che nonostante sembrino completamente diversi, condividono poi alcune fragilità.
Ho trovato interessante il fatto che la serie ha come protagonisti due giovani che non sono i classici adolescenti che vediamo in troppe serie tv di Netflix, (io ad esempio non vedo affinità con The End of the F***ing World) ma nemmeno le persone mature troppo incasinate di altre produzioni. Insomma persone in cui, anche un vecchiardo come me si può in minima parte ritrovare.



Ho letto in giro che le dominatrici, quelle vere, che lo fanno per professione (ciao amiche!), si sono lamentate per come Bonding esponga certi argomenti che riguardano appunto il sadomaso, ma secondo me non è l'intento della serie trattare in maniera accurata le pratiche di BDSM, ma semplicemente aprirsi verso un argomento originale e particolare che fa da base ad altre tematiche. Secondo me le critiche più giuste nei confronti di Bonding riguardano la caratterizzazione di personaggi, dove quelli principali, nonostante ci offrano ottime riflessioni, secondo me sono un po' stereotipati e tendono a sembrarci più banali e telefonati una volta che li conosciamo di più; i secondari invece finiscono per sembrare ombre piatte, senza minimo approfondimento.
È il peso che deve sopportare una serie tv con queste tempistiche, ma se amate la commedia dark, Bonding secondo me è perfetta per trascorrere un paio di ore in queste sere troppo calde. Non ci sono informazioni sulla seconda stagione, ma mi piacerebbe vederla rinnovata.


Amiche per la morte - Dead to Me
Prima stagione
⭐⭐⭐

Se avete più tempo a disposizione vi consiglio di dare una chance a Dead to Me, la cui prima stagione è stata distribuita da Netflix il 3 Maggio di quest'anno.



Un'altra commedia nera e un'altra storia su un legame strano, nato in circostanze non proprio piacevoli: Jen infatti sta cercando di superare la morte del marito, vittima di un incidente stradale, andando agli incontri di un gruppo di ascolto, dove incontra Judy, che pare stia affrontando la morte del fidanzato. Nonostante siano due caratteri diametralmente opposti, le due donne si ritrovano legate per le sensazioni che entrambe provano, dalla tristezza, alla rabbia, al senso di colpa, passando anche alla frustrazione di non avere giustizia. Tuttavia questo equilibrio fatto di chiacchiere e bicchieri di vino in giardino sotto il chiaro di luna, si spezzerà molto presto quando inizieranno a venire a galla le prime contraddizioni e bugie di Judy.



Sicuramente un punto a favore di Dead to Me - Amiche per la morte è la bravura del cast, Linda Cardellini e Christina Applegate su tutti, che credo abbiate visto in altri film e serie tv, che ci danno due donne molto interessanti, diverse, ma entrambe con punti di forza e debolezze, che si raccontano e ci raccontano tutte le difficoltà che stanno attraversando, e appunto quelle sfaccettature che un lutto può provocare, specie se avvenuto in circostanze misteriose. Judy in particolare secondo me è estremamente interessante, sempre vittima di questa lotta interiore che la divora, mi fa simpatia e tenerezza.
Ho trovato coinvolgenti, divertenti e concitati i dialoghi fra le due e tutti gli altri personaggi, così come la storia, in cui si innesta appunto questo mistero, si lascia seguire puntata dopo puntata. Non posso dire di aver fatto binge watch selvaggio, ma sicuramente avevo voglia di vedere dove volessero andare a parare con Dead to me. Non mancano i momenti di scontro, di introspezione, di dolore, e questo rende la serie un po' più intima.


Non posso dire però che il percorso narrativo sia fra i più solidi, basti pensare che già all'inizio partiamo già con una bugia che diventa vuoto narrativo, che poteva anche essere facilmente evitato; o anche il fatto che alcuni episodi mi son sembrati dei filler inutili che non aggiungono o tolgono al filone principale, e secondo me fanno calare la tensione su una storia che già ha un intreccio non propriamente dei più convincenti, nell'ottica appunto di vicende caratterizzate da drammi, reati e circostanze non limpide. Quelli bravi parlerebbero di "anticlimatico", specie quando noi spettatori finiamo per sapere troppo di ciò che accade o è accaduto, mentre nella serie resta ancora dubbio.
Soffrono anche un po' i personaggi secondari che risultano più funzionali a fare da spalla che a muovere le vicende o magari raccontarci altro sui personaggi principali.
Non mancano però i colpi di scena, che, uniti appunto ai momenti più sarcastici e cinici, riescono a riattivare l'attenzione di chi come me la sera è un po' stanco per restare attaccato ad uno schermo che non mi trasmette abbastanza emozioni e argomenti su cui riflettere. 


Inoltre, questa amicizia fra Judy e Jen, che sembrerebbe poi molto semplice, con un equilibrio tutto suo, alla fine si rivela piuttosto complicata, fatta di stacchi molto netti, di alti e bassi che forse nella realtà porterebbero ad un allontanamento definitivo, visto che non si parla di amiche di vecchia data o parenti, ma riesce a riprendersi alla fine, con una mossa che aprirà nuovi orizzonti per una seconda stagione già confermataDead to me - Amiche per la morte non è la serie tv perfetta, non è esente da difetti che persino un incompetente come me riesce a notare, ma non credo nemmeno voglia esserlo. Intanto però ci ha dato 10 episodi in cui non manca ironia, bravi attori e che tengono in buona compagnia. Le puntate durano solo mezz'ora l'una, quindi la serie tv perfetta come passatempo senza impegnarci troppo (anche le sinapsi).


Questi sono i miei suggerimenti delle serie tv da vedere, in leggerezza ma non troppo, su Netflix durante questa estate, ma ovviamente accetto anche i vostri suggerimenti. Cosa state seguendo?





24 commenti:

E tu cosa ne pensi?

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  1. Premetto che non avendo Netflix non potrò guardare nessuna di queste serie, ma la prima mi ha molto incuriosita e credo che mi piacerebbe.
    La seconda, invece, non è riuscita a catturare la mia attenzione.
    L'ultima potrei guardarla vista la mia vicinanza al tema, ma forse mi farebbe più male che bene.
    In ogni caso, detesto le serie, ma quelle così brevi meritano una chance.
    I tuoi consigli saranno preziosi per i fruitori di Netflix.

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    1. Non so se l'hai mai fatto, ma puoi fare il primo mese di prova gratuito e guardare ciò che vuoi :)
      Bonding in effetti non ti ci vedo a seguirla 😁
      C'è una serie tv adatta a tutti, ne sono sicuro :D

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  2. Adorate le ultime due - Bonding ha una scrittura scoppiettate e le due di Dead to me sono meravigliosamente brave, nonostante la storia risaputa -, un po' meno Special. Fino all'episodio del gigolò sembra anche una comedy controcorrente, coraggiosa, poi si affossa nel politicamente corretto. Anche se lui è veramente bravo e autoironico.

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    1. Non so se sono del tutto d'accordo sul politicamente corretto di Special, penso ad esempio al discorso su chi è più invalido, e alle risposte che dà la capa. Ma anche la litigata finale madre-figlio, molto forte.

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  3. Da Netflix ho già una lista lunghissima di serie da recuperare (Marvel soprattutto), alla fine ci riuscirò? Dubito..

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    1. Ti capisco bene, basta vedere la data di uscita rispetto a quando ne sto parlando 😁

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  4. Special e Dead to Me sono nella mia lista! Bonding è piaciuto anche a me, proprio per il modo ironico ma non volgare in cui tratta molte tematiche. Spero che facciano la seconda stagione perché vorrei saperne di più sul passato di Tiff e vorrei vedere come si evolvono i personaggi. Come serie leggera ti consiglio The Good Place (fra l'altro ha una parte abbastanza importante quell'attrice che in Bonding interpreta la signora ricca e bon ton), c'è un gruppo di persone in Paradiso che si trovano a cercare di risolvere delle cose strane. Ci sono due stagioni, ma devo ancora vedere la seconda. Ho iniziato anche Altro che caffè, una serie francese su un ragazzo ebreo che rileva la macelleria del padre per trasformarla in un coffee shop, sembra promettente. Cambiando invece genere, se ti piacciono le ambientazioni d'epoca, i segreti e le emozioni forti ho visto Alto mare, ambientata su un transatlantico poco dopo la fine della seconda guerra mondiale (mi permetto di suggerirti di dare un'occhiata a Jon Kortajarena) e Le ragazze del centralino, della quale sto aspettando con ansia la quarta stagione, su un gruppo di centraliniste della Compagnia telefonica di Madrid alla fine degli anni Venti.

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    1. Ciao :D
      Anche io vorrei tanto una seconda stagione di Bonding, spero con magari qualche puntata in più, almeno arrivassero a 10!
      Conosco le serie che nomini, alcune le devo recuperare (con annessi attori interessanti 😉), altre sono un po' troppo lunghe ed ho lasciato perdere. Non conoscevo invece Altro che caffè che sicuramente provo a recuperare :D Grazie mille del suggerimento!

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  5. Per adesso sto seguendo le seconde stagioni di Big Little Lies e Marvelous Mrs Maisel (ma per me la vera Marvelous comica è Susie), poi passerò a Special, Atypical e il secondo ciclo di Pose.

    Bonding no, non l'avevo considerato, d'accordo, ci proverò, il sadomaso non è un reato :D
    E meglio se non siamo dalle parti di The End of the F***ing World perché quello l'ho abbandonato dopo due minuti.

    Come sai già, la vedova sboccata e la bugiarda esaurita mi hanno divertito moltissimo, anche in quegli episodi abbastanza inutili ai fini della trama.
    Quel finale un po' me lo aspettavo ma mi sembra un buon punto di partenza per il seguito.

    Di recente poi ho trovato carina e veloce Trinkets

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    1. Susie è fantastica, ma devo dire che nella seconda stagione Midge mi ha fatto ridere anche quando era sul palco qualche volta (cosa che non accadeva nella prima stagione!). Atypical gira un po' fra i suggerimenti qui, eppure non ho mai finalizzato la visione... non so perché!

      Prova col sadomaso! Cioè con Bonding XD Capisco che The End of the F***ing World può risultare pesante, e a volte nosense, cosa che Bonding secondo me non è.

      Non avevo mai sentito Trinktes, mi informerò grazie :D

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  6. Ottimi consigli! Tre serie leggere ma non stupide, perfette per l'estate.
    Special e Bonding, nella loro brevità e nei cliché che ovviamente ci sono, le ho divorate con facilità. Ai difetti si passa sopra senza troppi problemi, anche se sì, molte situazioni sono trattate anche troppo frettolosamente.

    Ho faticato invece con Dead to Me, tanto che non ne ho ancora scritto. I cliché abbondano, i colpi di scena sono prevedibili e poco ho apprezzato la scrittura in generale. Salvo la Cardellini, sempre più bella.

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    1. Ci servono altre stagioni di Special e Bonding insomma!

      Devo essere onesto sul fatto che non ero sicuro di dare tre stelline a Dead To Me, perché effettivamente i problemi di scrittura sono parecchi, però non posso negare che mi abbia tenuto compagnia senza stancarmi, quindi non potevo comunque non premiare gli aspetti positivi, fra cui appunto le attrici :)

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  7. Ryan è il content creator del mio blog :D
    A parte le cazzate, dei tre telefilm proposti, Special è l'unico che guarderei.
    Praticamente, il tizio più che speciale è geniale: scrittore di se stesso, ha creato una serie tv su se stesso e recita nel ruolo di se stesso XD

    Moz-

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    1. ahahah è vero, multitasking, multimediale, multibusiness

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    2. gia,come l inutile blog dell egocentrico giullare

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    3. Pure qua sei arrivata a rompere? 🤣
      Fammi capire: oltre a stalkerarmi come la pazza psicotica minorata che sei, sei anche gelosa del mio ego e del mio blog? Il tuo non funziona più? 🤣

      Moz-

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  8. Ho appena finito Gli ultimi Zar su Netflix, e non è stato male, più una docu serie che una versione più recente e russa di Versailles. Niente a che vedere purtroppo.
    Stasera credo di portare a termine la terza parte della Casa di Carta che ho divorato, ma purtroppo con una serie così non posso fare altrimenti.
    In lista tra quelle che hai citato ho Bonding in lista, vediamo se riuscirò a recuperarla.
    Ho notato inoltre che sono usciti anche altri episodi di You me her ma non so se la riprenderò, l'ultima stagione mi aveva terribilmente annoiata.

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    1. Gli ultimi Zar mi attira moltissimo, ma devo finire prima altro. Alla fine penso mi piacerebbe anche versione documentario perché mi affascina molto la loro storia :D
      You me her forse me l'avevi già nominata? 🤔

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  9. Tutte e 3 davvero perfette per l'estate, mi sono piaciute tutte.

    Special io l'ho trovato a tratti divertente a tratti estremamente triste, proprio per questo non sono mai riuscita a vedere più di una puntata per volta. Avrei voluto anche io una descrizione migliore dei personaggi secondari, sopratutto della madre!

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    1. In effetti a volte queste serie " più leggere" finiscono per essere più realistiche di tante altre serie che nascono per essere drammatiche.

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  10. Ho visto Dead to me e devo dire che mi è piaciuta. Leggera, ma non senza spunti di riflessione e in alcuni tratti divertente.

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  11. Pier finalmente riesco a passare per leggerti con calma! Piano piano recupero tutto :D
    Di Special non sei il primo che sento (in questo caso sarebbe meglio dire leggo) parlare bene. E ti dirò mi incuriosisce il fatto che si tratti di una storia autobiografica. Mi sa che me la segno per recuperarla più in là!

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    1. Grazie per essere passata :D E per aver recuperato tutti questi post :D
      Ti leggerò se la recuperi, alla fine sono poche puntate di pochi minuti, fattibilissimo :)

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